Secondo il "Nuclear Matters Handbook" del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, "Le armi nucleari non-strategiche o tattiche sono quelle armi nucleari pensate per essere utilizzate su un campo di battaglia. Differiscono da quelle definite 'strategiche' che sono invece designate per essere usate contro città nemiche, fabbriche e altri target in vaste aree per ostacolare la capacità del nemico di condurre la guerra".
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Per cui, tecnicamente, non è del tutto corretto sostenere (come fanno alcuni) che:
- le armi nucleari strategiche sono quelle più potenti, che possono avere una carica di oltre un megatone;
- le armi nucleari tattiche, invece, sono quelle meno potenti, che possono avere una carica di potenza inferiore (variabile da frazioni di 1 chilotone a circa 50 chiloton).
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In genere è così, ma ci possono benissimo essere armi tattiche dalla potenza maggiore e armi strategiche dalla potenza minore, in base al tipo di obiettivo e all'arma sulla quale è montata la testata.
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Di questi tempi, si sente molto parlare dell'eventuale uso, da parte dei Russi, di "bombe nucleari tattiche"; senza contare, però, che, sperando di non creare un vero e proprio "casus belli" con la NATO, la Russia potrebbe limitarsi ad utilizzare "bombe radiologiche" (dette pure "bombe sporche").
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Ed infatti:
a)
Le "bombe atomiche" vere e proprie, siano esse tattiche o strategiche, utilizzano la fissione nucleare a catena innescata da una massa critica di materiale fissile o dalla fusione di atomi leggeri come l'idrogeno.
b)
Le "bombe radiologiche" (dette pure "bombe sporche"), invece, producono un'esplosione ridotta, di tipo "convenzionale"; che però uccidono con le radiazioni.
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Che io sappia, possono essere di due tipi:
- al "cobalto", che ha una radioattività specifica di 44 TBq/g, tempo di dimezzamento di 5,2714 a, radiazioni di energia massima di 2,824 MeV, per una potenza specifica di 20 W/g, e sono molto contaminanti;
- allo "zinco-65", che ha una radioattività specifica di 305 TBq/g, tempo di dimezzamento di 0,668 a, radiazioni di energia massima di 1,116 MeV, per una potenza specifica di 66 W/g e quindi una sorgente più intensa e letale, ma di durata contaminativa inferiore rispetto al cobalto.
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Questo secondo tipo potrebbe risultare militarmente più efficace per impieghi "tattici", in quanto farebbe strage di nemici in tempi brevi, senza però contaminare troppo a lungo il terreno.
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Al riguardo, tuttavia, in realtà non si sa bene quali potrebbero essere i loro effetti reali; ci sono molte tesi controverse al riguardo, che, per la mia ignoranza in materia, mi astengo dal commentare.
Spero solo che non vengano mai usate!
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