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Messaggi - Jacopus

#2476
Volendo fare un discorso di filosofia della storia le prove che vanno verso una progressiva ascesa dell'individualismo sono identiche a quelle che proclamano l'ascesa del collettivismo. Ad ogni modo vorrei dei dati, qualcosa a cui si possa replicare perché dire "evidente" "incredibile" "minimo di coscienza storica" è tautologico e impedisce un confronto serio.
#2477
Ciao Viator. Non ho capito se la tua ultima affermazione sia una constatazione o se ne condividi il senso. Ad ogni modo esistono modi di soddisfazione ben diversi dall'accumulo di denaro per ottenere piacere e potere. Questa è la visione tragica del nostro tempo e di come il capitalismo sia riuscito a distorcere la nostra visione del mondo.
#2478
Storia / Re:Poteva il III reich vincere la guerra?
18 Giugno 2019, 11:57:53 AM
Buongiorno Eutidemo. Molte delle tue considerazioni sono condivisibili, altre meno.
Rispetto all'inevitabilita' dell'attacco all'Unione Sovietica, nel 1941 effettivamente fu una mossa obbligata, sia strategicamente che ideologicamente. Poteva al massimo ritardare l'attacco di un anno, per permettere la sconfitta della Gran Bretagna in Nord Africa, un fronte tutt'altro che secondario. Il controllo del canale di Suez, avrebbe rallentato tutte le dislocazione di truppe alleate. Inoltre vi sarebbe stata una minaccia ulteriore da sud-ovest verso la Russia e la possibilità di vedere l'allargamento dell'asse anche alla Turchia.
Vero anche che le purghe staliniane avevano ridotto l'efficienza dell'armata rossa ma l'esercito sovietico non fu mai ad un passo dall'annientamento totale, perché la popolazione sovietica di allora corrispondeva a circa il doppio di quella tedesca, ed infatti nel corso degli anni successivi, mentre l'asse non sarebbe riuscito più a ricostituire la forza originaria dell'operazione Barbarossa, i sovietici raddoppiarono tranquillamente gli effettivi.
Rispetto al fronte giapponese, c'è da ricordare, come elemento importante, la spia tedesca Sorge, addetto all'ambasciata di Tokio, che assicurò Stalin, in merito alla neutralità del Giappone. Furono così spostate molte divisioni siberiane proprio quando si mise in atto l'operazione Tifone, nel dicembre 1941, ovvero l'attacco a Mosca.
Il ritardo imputato all'Italia sulle operazioni in Russia dovuto al cattivo andamento della campagna di Grecia è relativamente vero. Molto di più ha influito il voltafaccia della Jugoslavia, passata all'ultimo minuto dalla parte degli alleati, dopo aver siglato un patto con l'asse. È ovvio che per attaccare Hitler aveva bisogno delle spalle coperte e questa circostanza fu contrastata sia dalla pessima campagna italiana, che dal colpo di stato filo-alleato di Belgrado. Le conseguenze positive (per l'asse) di quella campagna fu la prima Blitzkrieg di Rommell nel deserto. Sulle tue considerazioni rispetto agli errori strategici di Hitler e sull'astuzia di Rosevelt sono d'accordo. Invece, sulla possibilità di conquista della Gran Bretagna direi che le possibilità sono sempre state a zero.
1) per l'assenza di mezzi da sbarco moderni e numerosi nella dotazione dell'asse.
2) per l'alto tributo di piloti immolato dalla Germania. Infatti i piloti venivano abbattuti sopra la Gran Bretagna e quelli che si paracadutavano (la maggioranza) finivano nelle campagne del Kent. Se inglesi riprendevano a combattere, i tedeschi invece diventavano prigionieri. Attaccare le fabbriche di produzione degli spitfire e degli hurricane era impossibile, perché l'autonomia dei Bf109 andava poco a nord di Londra e i bombardieri senza protezione dei caccia sarebbero stati facilmente distrutti.
#2479
Attualità / Re:I minibot
17 Giugno 2019, 08:30:02 AM
La considerazione triste è che se dovesse verificarsi ciò che Anthony paventa, sarebbero subito trovati i colpevoli in Soros, nella burocrazia europea, fino alle fandonie alla kalergi, e non sulle vere responsabilità degli italiani presi nel loro complesso.
#2480
Attualità / Re:I minibot
16 Giugno 2019, 22:22:36 PM
L'italia ha un livello di risparmio privato che, se non ricordo male, è il quinto al mondo. Potremmo comprare il nostro debito almeno 2 o 3 volte. Peccato che non lo facciamo e anche se lo facessimo, non essendo dei samaritani, vorremmo un interesse adeguato alle condizioni di rischio.
I minibot provocheranno un rialzo dell'inflazione e una possibile svalutazione dell'euro con relativo aumento della materie prime. A questa situazione tu, commerciante, reagirai legittimamente, aumentando i prezzi, provocando ulteriore Inflazione, spostando in questo modo ricchezza dalle tasche del reddito fisso al tuo.
Il paragone con i ticket non ha senso, sia per il diverso peso quantitativo, sia perché i ticket devono essere coperti da una voce finanziaria e non sono pertanto debito puro.
Quindi per il commercio del nostro paese, è indirettamente per l'Europa, cambierebbe molto, altro che niente.
Lo stato è strangolato dai vincoli europei perché nel corso di decenni, se non di secoli, ha messo in atto questa politica economica: assenza di controlli fiscali, investimenti minati dalla corruzione e dalla criminalità organizzata, interventi di socializzazione delle perdite e di privatizzazione delle entrate.
In questo modo stiamo diventando un caso interessante di coesistenza di povertà di strutture pubbliche e di ricchezza individuale. Peccato però che la ricchezza individuale, oltre un certo limite non può più aumentare proprio a causa della povertà delle strutture pubbliche ( giustizia, polizia, sanità, welfare, strade, ferrovie, scuola).
#2481
Attualità / Re:I minibot
16 Giugno 2019, 18:22:15 PM
Talvolta, per puro spirito di autotormentazione, vorrei ardentemente che tornasse la lira, per vedere questo paese sprofondare nella stessa situazione del Venezuela.
#2482
Attualità / Re:I minibot
12 Giugno 2019, 14:15:38 PM
Per Odradek. Ovvio che esistono rischi legati alla pervasivita' e al controllo, derivanti dalla digitalizzazione. Ma in Italia l'evasione fiscale non è un rischio: è un comportamento diffuso, tollerato e spesso anche legittimato e spronato. La gravità dell'evasione fiscale nei paesi latini viene considerata un peccato veniale o anche una rivalsa nei confronti dello "stato oppressore". Motivi storici che non approfondisco sono alla base di ciò. Detto questo, gran parte dei nostri problemi come "società italiana" deriva proprio dalla nostra propensione alla "furbizia", e lo strumento principe è proprio l'evasione fiscale o se preferisci, per dare un tono più accademico, il familismo amorale studiato da Banfield negli anni '50. Quindi confermo, l'evasione fiscale è commessa da banditi, che però di solito non vengono perseguiti come giustamente dovrebbe essere. Sono equiparabili ai rei di furto, poiché ci mettono le mani in tasca come i ladri. Il paragone con Escobar è eccessivo ma dire che sono dei ladroni è una descrizione corretta.
#2483
Storia / Re:Il voto delle donne del 1946
12 Giugno 2019, 13:45:07 PM
Penso che sia una interpretazione corretta. Nel caso di assenza del voto femminile e quindi possibile successo della sinistra però credo che lo scenario sarebbe stato un'altro, diverso da quelli da te ipotizzati. Ovvero un colpo di stato e un governo autoritario simile a quello che c'era all'epoca in Spagna, con l'unione Sovietica neutrale e permanenza nella sfera d'influenza Usa.
#2484
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
11 Giugno 2019, 07:36:07 AM
Per Okradek. Qui da scompisciarsi non c'è niente. Il linguaggio da osteria qui non è gradito. Grazie.
#2485
Attualità / Re:I minibot
10 Giugno 2019, 07:45:41 AM
Secondo me vi sono due patologie che si sommano nella vicenda dei minibot, e chi li ha proposti spera che una patologia guarisca l'altra.
Da un lato vi è il mondo della finanza sempre più slegato dal mondo della ricchezza reale e dall'altro l'atavico individualismo e sprezzo delle regole da parte degli italiani.
Infatti siamo in questa situazione per via dell'individualismo italico che non rispetta le regole e non paga le tasse. Solo a causa del lavoro nero spariscono ogni anno 20 miliardi di euro di imposizione fiscale (letto su un sito, non so se sia una cifra attendibile). D'altronde lo stato offre dei servizi mediamente al di sotto dello standard nordeuropeo, giustificando, almeno parzialmente, l'evasione fiscale ( che è un furto esattamente come prendere un portafoglio dalle tasche altrui).
Per motivi sociali ed elettorali questa situazione non è aggredibile, come hanno dimostrato governi di tutte le colorazioni possibili. Anzi, secondo l'attuale governo si può tranquillamente "delirare" proponendo misure ancora più consone a quel modello (flat tax).
In passato la soluzione è stata svalutazione/inflazione, aumentando la massa monetaria, che era riequilibrata dall'aumento delle esportazioni e dalle rimesse degli emigrati italiani all'estero. Soluzione che a sua volta aveva degli effetti non secondari, come l'aumento della spesa per materie prime e il disincentivo in ricerca e in innovazione, oltre ad una redistribuzione occulta del reddito.
Ora questo non si può più fare, per via dei vincoli della UE, ed ecco la trovata dei minibot, che sarebbero uno dei tanti strumenti finanziari, con in più, se iniziassero ad essere liquidi, una vocazione a divenire moneta corrente, reinnescando il fenomeno inflazione/svalutazione, questa volta su scala europea, finché i nostri partner europei lo tollereranno.
Insomma, una furbata (minibot) per coprire una precedente atavica furbata (evasione fiscale).
#2486
Attualità / Re:I minibot
08 Giugno 2019, 17:32:28 PM
Il problema, secondo me, non è tanto se accettarli o meno, o meglio, c'è anche quel problema, ma bisogna anche interrogarsi sulle conseguenze di un tale meccanismo, se dovesse essere realizzato. In pratica credo che aumenterebbe la massa monetaria, nel momento in cui diverebbero semplice moneta di scambio, se venissero accettati, un pò come i mini-assegni degli anni '70, emessi dalle più svariate ditte pubbliche o semi-pubbliche (Autostrade, poste, Sip, Upim) e soprattutto banche.
Tutto ciò porterebbe ad un aumento dell'inflazione, con conseguente spostamento della ricchezza dalle rendite fisse (lavoro salariato) alle rendite variabili (reddito da capitale, liberi professionisti). Di solito di fronte all'aumento della massa monetaria segue inevitabilmente una svalutazione e, seppur diluita, non è detto che ciò non potrebbe avvenire a carico dell'euro, anche considerando gli attacchi speculativi che potrebbero esserci.
Una decisione del genere quindi potrebbe comportare, ad esempio, un aumento del prezzo del petrolio, che si paga in dollari, con ulteriore passaggio di ricchezza dalle rendite fisse alle rendite variabili.
#2487
Mi riconosco nel discorso che fa Ox e provo a declinarlo, a interpretarlo, per scovare altri possibili significati. La fine della progettualita' è equiparabile alla fine della vita. Questo vivere in un fasullo eterno presente serve a demonizzare il pensiero della morte e a farci "consumare" il più possibile. Paradossalmente questa dinamica, questa cultura dominante, produce l'esatto effetto contrario, perché dal ripudio della morte, dal nostro senso di immortalità discende la inutilità di procreare figli. E dal declino demografico discende il declino dei consumi, proprio ciò che si combatteva.
Ogni progetto in effetti è un unico progetto: lasciare un mondo migliore alle generazioni successive, sia che ciò sia visto in modo collettivo o familiare. Ma se si crede di non dover lasciare il mondo, non dobbiamo neppure migliorarlo. Insomma solo attraverso l'accettazione della nostra finitezza possiamo pensare di progettare e si progetta solo se si dona la propria vita alle generazioni successive.
Non sono esattamente le considerazioni di Weber, ma forse possiamo trovare un legame con esse e volevo condividerle con voi.
#2488
Attualità / Re:Rischio default
05 Giugno 2019, 10:27:57 AM
Per Paul, sarò un po' tagliente ma sai  comunque che in altri campi ti stimo.
Sono sostanzialmente in disaccordo. È vero che il sistema chiede debiti per lucrare sugli interessi, ma come fai notare tu, paragonando la situazione pubblica a quella privata, io mi guardo bene dal foraggiare le finanziarie e infatti il mio sistema economico familiare non mi preoccupa.
Il problema in Italia, sotto infiniti punti di vista è la diversa considerazione di ciò che è pubblico e ciò che è privato.
Il pubblico ha elargito denaro a pioggia ai privati? Vero, talvolta lo ha fatto per scopi clientelari, talaltra per salvare operai innocenti da politiche da "bancarottieri" dei capitalisti privati.
Lo spread è un indice sulla fiducia. Non c'è una volontà specifica dei mercati a dare addosso all'Italia. Questa è una visione, secondo me, ingenua e pompata da parti politiche manipolatorie. È ovvio che possono subentrare anche interessi politici, ma sull'Italia, in questo momento li escluderei, poiché siamo troppo integrati nel sistema europeo.
Quando la banca d'Italia deteneva il debito pubblico, il credito era anch'esso in gran parte in mani italiane, ma non bisogna dimenticare i tassi d'interesse, che all'inizio degli anni 80 sfioravano il 20 per cento annuo. Altro che tasse. Chi aveva il reddito fisso si salvò finché era vigente la scala mobile. Tra le altre cose, un'alta inflazione premia le rendite e diminuisce l'interesse a fare investimenti produttivi, poiché fonda il perno della produzione sulla svalutazione.
Sulla capacità di garantire il debito pubblico con il nostro immenso patrimonio culturale, credo che sottolinei ancora una volta, una visione privatistica di ciò che è pubblico. Una visione orribile, se permetti, pensare di garantire il debito pubblico con il Colosseo, che dovrebbe essere sentito come un intangibile patrimonio dell'umanità, scevro da ogni rendicontazione economica, altrimenti poi siamo sempre qui, in altre discussioni a lamentarci che tutto è denaro e dove sono i veri "valori".
#2489
Attualità / Re:Rischio default
04 Giugno 2019, 14:52:25 PM
La mia posizione per molti aspetti è molto vicina a quella di Anthony ma constato anche che l'Italia ha una posizione debitoria corrente attiva da molti anni. Siamo, in sostanza, costretti a risparmiare e a precluderci molte vie di sviluppo a causa del capitale che abbiamo chiesto in prestito. La difficoltà a ripagare quel capitale ci rende dei cattivi pagatori e questo, a sua volta comporta la difficoltà a ripianare il debito. Insomma il classico circolo vizioso.
Di fronte a tutto ciò però c'è una situazione singolare di "private virtù" (ricchezza media delle famiglie italiane) e "pubblici vizi". Di fronte a una massa di ricchezza come quella italiana, pensare a una ristrutturazione del debito, al di là degli effetti finanziari negativi, sarebbe visto come la solita furbata da parte di paesi meno squilibrati sull'asse pubblico/privato.
#2490
Attualità / Rischio default
02 Giugno 2019, 22:25:30 PM
Sono piuttosto preoccupato. Poiché questa strategia del "ricatto" non può funzionare sempre. Chiedo agli economisti del forum: "che possibilità reali ci sono che l'Italia vada in default? Ed in questo caso che conseguenze ci sarebbero?