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Messaggi - InVerno

#2476
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
04 Maggio 2021, 14:00:26 PM
Non sono uno che si compiace particolarmente nel dire "io l'avevo detto"
https://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/la-grotta/msg44737/#msg44737


Però sono uno che si compiace ancora particolarmente nel sapere che esistono giornalisti con la G maiuscola
https://tg.la7.it/cultura-e-societa/gabanelli-idrogeno-verde-come-saranno-spesi-gli-oltre-3-miliardi-previsti-dal-pnrr-03-05-2021-160551
#2477
Citazione di: anthonyi il 04 Maggio 2021, 07:24:54 AM
Ciao eutidemo, trump e bojo si assomigliano, ma non sono mica ossigenati, piuttosto hanno quel capello rossiccio e ribelle che spiega la loro naturale aggressività.
Il fatto che siano in difficoltà finanziarie e un indicatore di trasparenza che ci dice che non hanno trovato il modo di sfruttare (legalmente o illegalmente) la loro posizione di premier per mettersi a posto dal punto di vista finanziario.
Insomma, Trump è l'uomo che è stato capace di far fallire un casinò, Boris magari è capace di far fallire l'unico venditore di acqua nel Sahara (magari), non c'è mai fine a quanto qualcuno sia propenso alla bancarotta, e il fatto che lo sia nonostante la posizione politica ricoperta, forse suggerisce solamente che nemmeno quella è bastata a colmare i debiti!
#2478
Tematiche Culturali e Sociali / Il terzo cavaliere
04 Maggio 2021, 13:45:07 PM
Eutidemo, hai ragione la Crimea non è il punto del topic, però ci tengo a specificare che io non ho sostenuto che l'annessione abbia a che fare con che lingua parlano, ma sopratutto da dove i soldi arrivano. Chi conosce la Crimea sa, che altro non è che un gigantesco debito che qualcuno deve accollarsi, e i cittadini della Crimea lo sanno ancora meglio degli altri. Perciò, una regione conscia di essere solamente una voce di spesa, cerca il creditore più affidabile che in questo caso è certamente la Russia e non certo la sgangherata Ucraina. Non solo da buona regione turistica sapevano da dove veniva la maggior parte dei turisti (Mosca) chi comprava il loro vino (Mosca) e avrebbe pagato meglio la loro posizione militarmente strategica (Mosca). L'idea che la Crimea potesse seguire l'Ucraina, è un pò come immaginare che la Sicilia ad un ipotetico refendum, al posto dell'Italia, scegliesse di andare con il Marocco, perdendo le vaste prebende e vantaggi commerciali che l'Italia era pronta a garantirgli. Basta crederci, e fare sanzioni del parmigiano.


Ps. Il vantaggio delle guerre è che ad esse manca una caratteristica per essere un Iper-oggetto (cit. Morton), cioè che a differenza delle pandemie e della fame (e del riscaldamento globale) che hanno tutti i requisiti per essere definite tali, esse non hanno la "non-località", e perciò gli esseri umani sanno gestirle un pochino meglio, prevedendo i disastri che possono provocare, e astenendosi dalla possibilità.
#2479
Sono particolarmente scettico, nel 2021, che esistano serie possibilità di invasioni di terra, ovunque sul pianeta, ma ancor di più se i contendenti sono nazioni industrializzate, o sotto la protezione indiretta di queste ultime. Un invasione di terra è possibile secondo me, solo nel caso dall'altra parte non vi sia nessuna resistenza e si tratti di una cosa "di una notte", un pò come successe in Crimea (purtuttavia sono assolutamente sicuro che nonostante le malelingue, gli abitanti della Crimea abbiano scelto la Russia in totale serenità, perchè chiunque con un pò di cervello avrebbe fatto lo stesso). Perciò secondo me ciò che sta accadendoin Ucraina è da derubricarsi tranquillamente nelle "prove muscolari" che accadono da sempre sul confine NATO. E' vero che più passano gli anni più mi rendo conto di non capire Putin, compreso il suo patetico inconscio tentativo di trasformare un politico (Navalny) dal consenso risicato in un martire ben più nobile di quanto realmente sia, perciò è possibile che anche in questo caso, io stia sottovalutando la senilità acuta che sta invadendo la materia grigia del leader russo. Ancora meno probabile, secondo me, è un invasione cinese in Siberia. I cinesi hanno imparato benissimo a fare capitalismo, meglio dei capitalisti stessi, e in Siberia si bevono tranquillamente il frullato (1*), mentre di avere il possesso del bicchiere (che comprenderebbe perciò anche pagare i costi)secondo me non gli interessa assolutamente niente. Diversa è la questione di Taiwan, che ha a che fare con questioni di principio\reputazione\storiche ("esiste una sola Cina") e interseca gli interessi talassocratici degli americani. Secondo me i Cinesi sperano che la questione passi in sordina come successecon HongKong e di essere relativamente tranquilli di fare gli affari loro, se l'amministrazione Biden deciderà di mostrare i muscoli, i cinesi che dovrebbero fare, dall'alto delle loro quattro ciofeche galleggianti senza nessuna esperienza militare? Tuttavia, lo ritengo uno scenario molto più probabile, perlomeno perchè la disputa potrebbe cominciare in mare, con gli attori convinti che rimanga una questione di mare, e poi allargarsi a macchia d'olio fino ad un conflitto vero e proprio. In fin dei conti, sarebbe la semplice risoluzione della "trappola di Tucidide".


1* https://www.youtube.com/watch?v=j0Ie6Z5xP0o


#2480
Attualità / Caino e Abele
02 Maggio 2021, 17:47:45 PM
Citazione di: Ipazia il 02 Maggio 2021, 14:06:02 PM
Massimo Cacciari molto opportunamente sottolineò il carattere mistificante della espressione infodemica: salvare il mondo.

Il mondo si salva ed evolve da solo, quello che dobbiamo salvare è la nostra specie nel mondo.
Non per mettermi in concorrenza con Cacciari, nè per farmi bello, quanto per nostalgia, ma uno dei miei primi interventi su questo forum (anzi, la versione vecchia, saranno ormai dieci anni fa) fù proprio per dire la stessa cosa..le virgolette che metto di solito a tale concetto, hanno una storia lunga.
#2481
Attualità / Caino e Abele
02 Maggio 2021, 07:49:01 AM
Citazione di: Eutidemo il 02 Maggio 2021, 05:31:31 AM
Io aggiungerei anche che una delle principali cause della fame e della desertificazione in africa, derivi dalle nostre occidentali abitudini "carnivore", le quali:
- provocano FAME, perchè dirottano la maggior parte delle coltivazioni cerealicole da una possibile alimentazione umana, all'alimentazione degli immensi allevamenti bovini;
- provocano DESERTIFICAZIONE, perchè i bovini, sono la causa del 74% delle emissioni gas effetto serra, a causa della grande quantità di metano e protossido di azoto emessi dal loro posteriore (cioè dai PETI).
Nutro forti dubbi riguardo alle tue affermazioni riguardanti l'Africa, perchè essendo un continente non particolarmente industrializzato gli allevamenti anzichè sui foraggi sono piuttosto gestiti a pascolo, e perchè si tratta del continente casa delle più idrovore coltivazioni al mondo (palmenti, vegetali da olio etc) ma sarebbe un discorso a parte e che soffre di un problema statistico che purtroppo ci flagellerà per tutto il topic. Infatti, se l'obbiettivo è "salvare il mondo" (perchè di questo veganesimo sto parlando, e non di quello etico antispecista che è stato tirato in ballo ma meglio vivrebbe in filosofia) generalmente si fa uso di statistiche globali che non tengono conto delle realtà regionali, così si mescolano gli allevamenti padani o appennici citati da altri, con i giganteschi pascoli mongolici, (i primi convertibili, i secondi e i terzi no) e si fa di tutta l'erba un fascio, e l'Africa è vittima come gli altri della media del pollo. Indagando, per esempio scopriremmo che gli USA pur avendo il 6% dei capi di manzo al mondo, produce il 18% della carne, mentre l'Etiopia pur avendone il 5% produce  l'0.4% della carne al mondo, perchè si tratta di sistemi estremamente diversi per efficienza e modalità di produzione ed emissioni.
Non so dove hai preso quel 74%, ma io ti dirò che secondo la FAO(1*), l'intera filiera di allevamento al mondo produce il 14.5% delle emissioni, delle quali il 65%  di esse è prodotto dai bovini. Il 75% delle emissioni è prodotto dalle industrie, almeno nei paesi industrializzati. Non sarà mica che a qualcuno piace incarognirsi con i vitelli, pur di non parlare di industrie? Potrebbe essere un "gomblotto" dei signori del carbone, oppure una scelta cosciente di consumatori che preferiscono rinunciare alla bistecca rispetto al nuovo iphone, in questo secondo caso l'importante è sapere quali sono le giuste proporzioni e gli effetti in ballo, e di non pensare che siano scelte equipollenti.
Peraltro il metano è solamente il 10% dei gas serra (*2) ma sopratutto ha un ciclo completamente diverso da quello della CO2, per il metano infatti si parla di "gas flow" e per il diossido di "gas stock", per via del fatto che i tempi di riassorbimento del metano sono minuscoli (12 anni) se comparati a quelli del carbonio (anche secoli), è vero che parte del metano rimarrà Co2 durante il ciclo di riassorbimento, ma ancora stiamo giocando al dito e alla luna.




(1*) http://www.fao.org/news/story/en/item/197623/icode/
(2*) https://www.epa.gov/ghgemissions/inventory-us-greenhouse-gas-emissions-and-sinks
#2482
Attualità / Caino e Abele
01 Maggio 2021, 15:05:36 PM
Citazione di: anthonyi il 01 Maggio 2021, 14:12:38 PM
Ciao inverno, la gran parte degli animali allevati che finiscono nei banchi dei supermercati consumano vegetali che sono stati coltivati in terre non marginali. Io le ho viste le mucche al pascolo sull'Appennino, e ti dirò, oltre ad essere una bella immagine romantica, fanno anche una carne molto saporita, ma riservata a pochi. Per la massa dei carnivori ci sono gli allevamenti organizzati, che immettono mangime, e sfornano animali da macello, un mangime  fatto con vegetali.
Si, ma quando viene citato il dato degli ettari necessari all'allevamento, si mettono insieme i terreni marginali a pascolo (che hanno estensioni gigantesche) con le culture intensive a foraggio, che sono metrature non certo piccole ma che da sole non sabbero mai in grado di produrre i numeri "strabilianti" che servono a questi pubblicitari (per esempio per sostenere che si potrebbe dare da mangiare a 3miliardi di persone), similarmente a come non viene divisa l'acqua blu dalla verde, lo stesso identico problema. La percentuale di suolo che sarebbe effettivamente convertibile cambia a seconda delle stime, una delle più rosee parla del 35% (1*) altre si attestano molto al di la sotto, il punto è che se il mercato ha fatto si che certi terreni finissero a fare foraggio, molto probabilmente è perchè seppur non siano a tutti gli effetti marginali, si tratta di terreni molto scarsi e solo una percentuale potrebbe essere convertita, mentre dei terreni a pascolo la quasi totalità sarebbe impossibile da convertire. Peraltro va ricordato che i mangimi per buona parte sono prodotti attraverso scarti di produzione edibile a noi, perchè ogni chilo di farina per gli uomini ha uno scarto doppio se non triplo che foraggia gli animali, cioè gli animali valorizzano ciò che noi non potremmo fare altro che buttare, trasformandolo in prodotti edibili e fertilizzanti.


(1*)https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S2211912416300013
#2483
Attualità / Caino e Abele
01 Maggio 2021, 11:47:02 AM
Visto che Anthonyi ha menzionato l'utilizzo del suolo, tanto vale aggiungere velocemente questo addendum a riguardo (non capisco invece cosa vi sia di criptico nel nesso con le due figure bibliche, ma ok). La narrativa in questo caso sarebbe più o meno questa raffigurata:


La teoria sarebbe che se smettessimo utilizzare terreno per foraggiare gli animali, potremmo invece cibarci direttamente noi dei frutti agricoli di quella terra, a sufficienza secondo l'immagine per alimentare tre miliardi di persone. Il problema di questa teoria è che 2\3 del suolo agricolo terrestre sono considerati "marginali"(1*), ovvero l'agricoltura in essi semplicemente non è possibile o richiede drastici interventi di fertilizzazione\irrigazione. L'idea che togliere delle vacche dai pascoli nelle Alpi, o togliere le pecore dai pascoli in Sardegna, significherebbe avere migliaia di ettari disponibili per farci crescere gli avocado e l'insalata, significa avere conoscenze agricole tipiche degli abitanti delle mansarde di Milano centro (e forse non è un caso che queste teorie vadano di moda proprio tra le persone che la terra non la toccano manco con il bastone) con in più l'aggravante che circa il 50% dei fertilizzanti agricoli a livello mondiale sono di origine animale, perciò non solo dovremmo raddoppiare la produzione di fertilizzanti chimici (molto green ho sentito) per la terra attualmente sfruttata, ma dovremmo presumibilmente produrne una quantità incalcolabile per fertilizzare quelle terre marginali che ad oggi sono capaci solo di produrre erba per gli animali (per non parlare tutte le operazioni di "bonifica" meccaniche e impiantistiche, necessarie a renderli agricoli e competitivi). Questo travaso di territorio è perciò fondamentalmente impossibile, o ha dei costi ecologici che nessuno vuole nemmeno cominciare a menzionare. Presumibilmente il risultato di smettere di allevare animali ("e possiamo farlo da domani! basta volerlo!" esultano trionfanti i veg-attivisti) sarebbe una carestia di proporzioni bibliche, con un sacco di persone che si rendono conto che i pomodori non crescono sulle scogliere.

(1*)
https://data.worldbank.org/indicator/AG.LND.AGRI.ZS?end=2018&start=1961&view=chart&year=2018
#2484
Attualità / Caino e Abele
01 Maggio 2021, 07:26:15 AM
Caino e Abele

Il nome del topic è biblico, perchè ho riletto qualche giorno fa in sezione spiritualità la storia del cattivo allevatore e del buon agricoltore, ma il tema è quanto di più moderno.Vi sarete imbattuti anche voi in qualche articolo\video o generico pezzo di infotaiment dove venivano esposti i meravigliosi vantaggi per il pianeta "se tutti fossimo vegani", potrei linkarne qualcuno a caso (tanto sono tutti uguali) ma lascio volentieri sfogare la vostra fantasia sulla barra di ricerca di google, se fino ad ora (incredibilmente) non vi hanno ancora bombardato con queste guide per "salvare il pianeta in 3 semplici step". Questi pezzi, oltre ad essere fatti con lo stampino, hanno anche una somiglianza con qualcosa di scientifico e parrebbero pure credibili.. ed uno degli argomenti maggiormente ricorrenti è quello del consumo d'acqua (ne affronterei volentieri altri in futuro, ma non è neanche terribilmente interessante, essendo che il metodo "mistificatorio" è sempre lo stesso). L'argomento è spesso presentato in forma infografica, per esempio

Magari comparando una piscina e quattro hamburger, un lago e una vacca, o addirittura (wao!) numeri che spiegano che per ogni kilo di carne sono necessari X litri di acqua. Il dato è probabilmente corretto, effettivamente per far crescere un vitello serve parecchia acqua, l'operazione che viene fatta in questo caso è omettere che la gran parte di questa acqua non è nè irregimentata nè raccolta, più del 90% dell'acqua che serve per far crescere un animale infatti è sorprendentemente.. acqua piovana.. che gli erbivori assumono sotto forma di .. erba fresca. Non è acqua che potrebbe essere destinata agli esseri umani, all'agricoltura, o chissà quale altro scopo, è pioggia che cade sul terreno e aiuta a crescere quei vegetali che l'erbivoro normalmente mangia, che siano coltivati o meno (o che vengano mangiati o meno, l'erba cresce comunque)..E meraviglia delle meraviglie, che l'animale generalmente incamera nella vescica, e poi espelle in buona parte (a differenza dei vegetali, che normalmente non pisciano) . Non è un caso che i fenomeni di siccità più critici degli ultimi anni ruotino tutti intorno non ad allevamenti, ma all'agricoltura (Vedi California delle mandorle\prugne o il Cile dell'avocado etc etc). Ovviamente, nessuno nega che sia necessaria anche molta acqua "blu" per allevare, ma le proporzioni sono decisamente meno drammatiche di quanto la "lobby vegana" vorrebbe dare a intendere, e il motivo principale è che viene omessa la differenza tra acque verdi (piovane) acque blu (di superficie\sottosuolo) e acque grigie (di processo) al solo scopo di fare infografiche terrorizzanti. Se ragioniamo in questi termini infatti, la questione diventa sensibilmente diversa e ci sono i disegnini per dislessici anche in questo caso.

Oppure per chi è amante delle calcolatrici, alcuni numeri, sopratutto in proporzione della quantità di calorie\proteine prodotti, perchè va sempre tenuto conto che i prodotti animali li contengono in maniera concentrata, essendo il risultato di un processo di raffinazione biologico e "green" (la digestione degli intestini poligastrici) e un chilo di piume è diverso da un chilo di piombo.


Insomma, se domani "diventassimo tutti vegani", non risparmieremmo granchè acqua al di fuori di quella piovana che in realtà seguirebbe lo stesso identico ciclo che vi siano animali o meno. Distinguerei però due tipi di persone che propugnano questi temi, infatti, un conto sono i vegani che avendo fatto una comprensibile scelta etica\morale gironzolano a cercare di esporre dati per assicurarsi il proprio piedistallo morale dal quale dire messa agli altri, un conto sono  quelle persone che vorrebbero seguire questa strada per motivi prettamente "laici", ecologici e scientifici. Trovo che i secondi siano di gran lunga più pericolosi, perchè offrono una falsa soluzione al problema che avrebbe risultati solo marginali, e facendolo bloccano la strada innanzitutto alla realizzazione del problema generale (siamo troppi, non importa cosa mangiamo) e alle conseguenti soluzioni che potrebbero derivarne una volta capito.

Se vedrò che il topic è di interesse, affronterò anche il consumo di cibo e di terra da parte degli allevamenti, altrimenti, alla prossima!
#2485
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
30 Aprile 2021, 20:55:00 PM
Citazione di: Ipazia il 30 Aprile 2021, 18:16:56 PM
Nel libro si parla anche di grandi foreste, deserti, catene montuose, invalicabili. Nè Americhe, nè Africa hanno avuto una "via della seta" - incluse le versioni più arcaiche - a loro disposizione.
Nel libro sono decisamente sparsi ottimi spunti (stavo cercando un passo, a tal proposito) ma la maggior parte in realtà sono "rimasticazioni" e "divulgazioni", questa degli assi invece doveva essere l'architrave originale della teoria, e vedere un geografo misurare su Mercatore, lascia perplessi, sebbene ci siano modi di riciclare la questione seguendo punti meno arbitrari. L'Africa ha avuto ciò che ha avuto non in maniera diversa dagli altri continenti, i romani attraversarono il sahara e stabilirono rotte commerciali abbastanza in fretta, l'impero del Mali fù fiorente al punto da scambiare sale e oro in proporzione 1:1 e il grande Zimbabwe collegava commecialmente i centri subsaharici con il sudafrica. All'anno 0, in una ideale corsa commerciale, avrei puntato su una conchiglia per attraversare l'africa, piuttosto che un sasso attraversare l'eurasia, ma il problema è più ampio ancora.
#2486
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
30 Aprile 2021, 18:07:20 PM
Stavo cercando una citazione in "Armi Acciaio e Malattie" di Jared Diamond, quando ad un certo punto mi sono accorto di una cosa che prima mi era sfuggita, ovvero di questa immagine:

Per chi non fosse familiare con il libro, e la teoria a cui questo disegno serve, l'autore indica il fatto che alcuni continenti si sviluppino in latitudine ed altri in longitudine come una delle ragioni per cui Africa e Americhe sono rimaste "meno sviluppate" rispetto al continente "Euroasiatico" (?), invero in uno dei capitoli finali del libro, precisamente riguardante l'"arretratezza" del continente nero, pare non riuscire a uscirsene con niente di meglio che reiterare questo concetto, come se non gli venisse altro da scrivere. Il punto sarebbe che gli animali e le piante domesticate in Eurasia avrebbero potuto essere più facilmente utilizzate lungo l'intero asse del continente con minori adattamenti genetici, mentre in America ed in Africa il loro sfruttamento avrebbe avuto necessità di grandi adattamenti genetici..

Al di là di quanto effettivamente possano essere prese seriamente queste teorie di determinismo geografico, e al dì la di quanto i continenti possano essere arbitrariamente definiti come entità olistiche che beneficiano di queste caratteristiche... il punto è un altro.. sbaglio o il professore di geografia, ha utilizzato per questo raffronto, la rappresentazione del globo di Mercatore, ovvero la rappresentazione che più che alla fedeltà mensoria, si appresta all'utilizzo nautico (e ai poster in camera) ?

Sono andato a tracciare gli stessi assi su Google Earth per curiosità e ho misurato..
A) Quello Euroasiatico (manica - nord Giappone) 9.500km
B) Quello Africano (Libia - Sud Africa) 7.500 km

Ora se io ne traccio un asse longitudinale all'africa, presumibilmente nel suo punto più ampio (Guinea-Somalia) scopro che nella realtà è lungo altri 7500km. Cioè, tecnicamente, il continente africano non ha un vero e proprio asse, e si sviluppa longitudinalmente quanto in latitudine.. peraltro, se aggiungessi al continente africano anche la penisola mediorientale, e tracciassi un asse (Guinea-Oman) avrei un asse di quasi 9.000km, e non si tratterebbe nemmeno di quale salto di fantasia (anche se convenzionalmente non è considerata "africa", sicuramente il medioriente ebbe più scambi commerciali con l'Africa che l'Europa con l'Asia).  In ogni caso, non c'è nessun motivo, di considerare l'Africa come un continente sviluppato in latitudine, se non usando mappe geograficamente distorte, e\o voler applicare un concetto che intuitivamente sembrava corretto per le americhe e "boh, sarà lo stesso anche qui". Che poi ci sarebbe anche da scoprire quanti scambi commerciali ci furono tra i Celti e i Giapponesi per poter sostenere queste teorie, ma fermiamoci ai numeri che è meglio..

#2487
Sembra anche a me parecchio indicativo il fatto che nonostante esista un video, il padre sia disposto a giocarvisi sopra parte del proprio patrimonio politico di consenso, e l'altra parte a perseguire la questione in tribunale.. La questione degli stupri, che nei paesi anglofoni si erano illusi di risolvere con lo slogan (oltre che titolo di omonimo libro) "Yes means yes" e seguente legge sul consenso, ha dato poi tempo a riflessioni che forse in Italia sono ancora da venire.. Da una parte, un giustificato aumento di interesse per il fenomeno del sesso non consenziente ha fatto si che molte donne denunciassero comportamenti per cui magari prima non invocavano tutele per i motivi più disparati, tuttavia poi andando nei dettagli di molte di queste storie, l'entusiasmo di chi pensava di scoperto un vaso di Pandora si è andato smorzando, dimostrando che molte di queste denuncie avevano in realtà fini meno nobili di quanto inizialmente prospettato. L'ebrezza aggiunge incertezza a qualsiasi quadro, ma anche senza di essa, la vita è complicata, così si "scopre" che una donna può dare il consenso inizialmente se pensa che la consumazione possa portare ad una relazione stabile, ma poi lo rinnega se la relazione non è avvenuta ed essa si è sentita usata (usata o stuprata?), oppure che un consenso può essere rinnegato se la consumazione era clandestina, ma il partner stabile della ragazza è venuto a sapere del misfatto, ed ella per negare di averlo tradito afferma di non aver dato consenso..E tanti altri casi altrettanto complicati, ben prima che intervenga l'acool. Personalmente comunque sono molto scettico di quelli che il giorno dopo scaricano il barile su quello che hanno fatto la sera prima, non solo nel sesso ma in tutto, l'acool può trasformare un forse in un si, ma per trasformare un no in un si, ce ne vuole così tanto che pare proprio intenzionale l'atto d'averlo ingerito per "trovare il coraggio" di farlo. Non mi riferisco ovviamente al caso specifico.
#2488
Tematiche Spirituali / C’ERANO UN VOLTA I GIGANTI
26 Aprile 2021, 15:36:23 PM
Citazione di: paul11 il 26 Aprile 2021, 12:28:21 PM
Non è solo la tradizone ebraica con Genesi a indicare che vi fu un diluvio e un personaggio come Noè. Quando tante e diverse tradizioni ne parlano  come si spiega?
Il perchè decine di popolazioni parlino di eventi diluviani è facilmente spiegabile con il fatto che effettivamente alla fine delle glaciazioni vi furono imponenti eventi di riequilibrio idrico, ed inondazioni di ordine regionale, perciò nulla di strano nel fatto che diverse popolazioni riportino miti di eventi simili, perchè sappiamo che esistettero e furono imponenti. Ma se li trattiamo come miti non li trattiamo come Verità rivelata, sono due approcci diversi, perchè in tal caso possiamo senza tema sostenere che quando gli autori di Genesi parlano di "terra" parlano in realtà della loro regione, cioè della terra a loro conosciuta, e nulla sanno di che sta succedendo in sud america perchè nulla al di là dei loro sensi gli è stato effettivamente rivelato. Diverso è sostenere un inondazione che colpì l'intera crosta terrestre, sud america compreso, e che gli ebrei ne sono al corrente non certo per la possibilità di telefonare agli aztechi, ma per rivelazione divina..Nessuno dei profeti più antichi (prima di Isaia?) menziona mai nei suoi racconti, genealogie o discorsi i protagonisti di Genesi, Adamo Eva Caino Abele Noè e gli altri.. e questo lascia il fondato sospetto che Genesi in realtà sia un addizione tarda al testo, almeno 700ac tutt'altro che racconti orali che si sarebbero tramandati intatti per migliaia di anni e custoditi gelosamente, quanto cosmologie tradizionali della regione che con larga licenza poetica hanno semplicemente raccontato ciò che nelle corti faceva più piacere sentire, che in essi siano presenti giganti o centauri, dovrebbe essere irrilevante perlomeno sapendo che nella Bibbia sono presenti anche asini parlanti. Ritengo erroneo trattare come scienza o storia questi testi, perchè si tratta di discipline che semplicemente non esistevano e nessuno poteva seguirne i canoni, si tratta di miti, e in quel canone vanno intesi, così come va intesa la forma di fruzione (che non è la "lettura intima" inesistente prima del medioevo) ma la declamazione\recitazione, e che questo prevede che l'autore scriva a delle platee ben precise con l'intento di soddisfarle, che siano i palazzi del regno del sud (fonte J) del nord (fonte P) o i sacerdoti Aaroniti (A) nessuno di questi testi è mai stato scritto "per la lettura serale di Paul", e Paul deve tenerne conto.
#2489
Mi piace che l'hai definito "questo", senza dargli un valore positivo o negativo, neanche nell'esposizione. In ogni caso, mi sembra chiaro che tutta la famiglia homo fosse in grado di manipolare la materia inorganica per via della postura eretta e il pollice opponibile, "sapiens" aggiunge un livello metafisico, probabilmente coadiuvato dalle capacità di linguaggio dovute alla completa postura eretta e l'angolo tracheale che permetteva una migliore vocalizzazione, e sviluppa la capacità di manipolare geneticamente il contesto una volta appreso come chiamarlo per nome, il resto segue semplicemente a cascata, compreso i razzi sulla luna. Segue a cascata perchè siamo assolutamente convinti della nostra abilità di fare pezze, anche quando noi stessi siamo gli autori del buco, è uno strano meccanismo di autoconvincimento.
Per esempio oggi stiamo magnificando la nostra abilità di aver trovato un vaccino al Covid nel giro di pochi anni (la pezza), poco importa se si tratta di un virus che sarebbe stato complemente irrilevante per i nostri antenati e siamo noi stessi ad esserci resi vulnerabili ad esso (il buco). Se continuiamo così, non ci fermeremo mai, e la nostra abilità di manipolare geneticamente la natura ci incatenerà in un infinito circolo vizioso di pezze e buchi.. Ma fra mille anni, vedremo se a bullarsi saremo noi, o gli "stupidi" tardigradi, e chi sarà effettivamente sopravvissuto su questa terra.

#2490
Tematiche Spirituali / C’ERANO UN VOLTA I GIGANTI
25 Aprile 2021, 08:02:33 AM
Citazione di: paul11 il 24 Aprile 2021, 18:39:39 PM

Per quel che io sappia l'età umana prediluviana  era senz'altro nettamente superiore a quella attuale, che è specificato nella Bibbia nel testo sopra citato di centoventi anni, dopo il diluvio. E' scritto come se quei centoventi anni fossero in calo rispetto a quelli possibili precedenti.
Alcuni studiosi di tradizione talmudica ebrea, ritengono che con il diluvio l'atmosfera terrestre muta fisicamente . D'altra parte, forse c'entra o forse no, perché i rettili come i dinosauri avevano moli gigantesche? Qualcosa di fisico , forse la stessa gravità terrestre, ma è una mia superficiale ipotesi, potrebbe essere mutata, oltre la composizione dell'atmosfera terrestre.

La terra prima del diluvio doveva invece essere un posto orribile, praticamente una gigantesca calotta di ghiaccio, per far si che il volume d'acqua necessario al diluvio fosse disponibile (che fine abbia fatto poi la stessa acqua non è dato sapere). Invero, se si accetta la cosmologia del tempo, l'acqua era disponibile, ed era presente sopra il cielo, infatti gli scrittori di Genesi, così come tutti i popoli del Levante, erano convinti che oltre la volta celeste, al posto della troposfera, vi fosse un gigantesco oceano che a volte gocciolava facendo piovere, perciò l'acqua era depositata lì, e sarebbe poi potuta rievaporare nel cielo, e tutto torna. Accettare la nozione di un diluvio universale letteralmente avvenuto, porta perciò con sé la nozione di una troposfera oceanica, cioè che l'acqua potesse levitare sopra l'aria.. non è possibile accettarne una e scartarne l'altra, sono state pensate insieme, e hanno senso insieme, mi rendo conto che per comodità un letteralista difenda l'evento temporaneo (diluvio) e scarti quello permanente (troposfera oceanica), perchè immagina che il primo non essendo direttamente osservabile sia più facile da sostenere, ma la verità è che anche il diluvio avrebbe lasciato effetti permanenti sulla stratigrafia geologica del pianeta, perciò la verità è che entrambi sono verificabilmente falsi nello stesso grado. Così come è verificabilmente falso che vi siano stati cambiamenti radicali nell'atmosfera o nella gravità, perchè i polmoni dei vertebrati funzionano in precise condizioni, che se alterate avrebbero provocato un asfissia di massa anzichè un diluvio, e a Noè sarebbero servite le bombole d'ossigeno anzichè la barca.