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Messaggi - niko

#2491
Citazione di: viator il 14 Aprile 2022, 14:23:05 PMSalve alexander. Citandoti : " Voglio dire: un tempo la gente si ribellava alle ingiustizie, nascevano forze politiche di cambiamento, rivoluzioni, tensioni sociali profonde che, anche se non ottenevano tutto ciò che prospettavano, riuscivano a strappare un miglioramento,.........."

Appunto. La situazione odierna è conseguenza del comportamento passato della "gente", mica certo del comportamento attuale (le cui conseguenze si avranno solo nel futuro e non nel presente).

Quindi il trascorso ribellarsi alle ingiustizie, la nascite di forze politiche di cambiamento e tutto il resto della storia umana più o meno recente.....ovviamente è stato ciò che ha prodotto la situazione di cui ti lamenti.

In realtà di queste situazioni possono lamentarsi solo gli idealisti magari dotati di voluminoso zaino ideologico. Le ragioni concrete di cui ci si lamenta non sono affatto ideali, nel senso che nessun ideologo, nessun idealista, nessun buonista, nessun sentimentalista può fare nulla (nè isolatamente nè collettivamente) per rimediarle.

Quello che tu e tanti lamentano (a ragione) ha una origine semplicissima e materialissima : Troppa parte della società umana è abituata a consumare troppo, ma non vuole smettere poichè è convinta (l'hanno convinta) che ciò che consuma lo merita.

Per questa ragione solamente la Natura potrà farci capire (a nostre spese) quale deve essere non la SUA (della natura) misura, bensi la NOSTRA misura. Saluti.


Troppa parte dell'umanità consuma troppo perché l'accumulazione capitalista distrugge ogni forma di auto-sussistenza e
auto-socialità che possa costituirsi come valida alternativa al fatto stesso del consumo, (e, naturalmente, dell'accumulazione), quindi consumare diviene una necessità, e la necessità, morale cristiana a parte, è innocente per definizione.

(Sebbene la continuità nel tempo dell'accumulazione comprima la necessità generalizzata di consumare, quindi viene anche un tempo storico in cui i preti asceti dell'accumulazione capitalista colpevolizzano il consumo stesso, riproponendo la traversata epica di salvezza dei malriusciti e dei sofferenti (stante che all'arrivo rimangono malriusciti e sofferenti, ma almeno vivi) che già fu individuata a suo tempo da Nietzsche, da un "Egitto" di odio per il mondo, a una "Palestina" di odio per il sé e per il corpo, il che certo in un mondo ostile che i sofferenti che lo calunniano e gli insorgono contro li trita come formiche, sia a livello di storia, che di natura, è una roba in assoluto più green, più sostenibile).

Poiché il tempo storico, un po' come quello termodinamico, non è reversibile, se ne esce o liberando le forze di produzione dalla classe parassitaria e permettendo a tutti di consumare il giusto, o con l'estinzione del genere umano, difficilmente si riavvolge il film e si torna al villaggetto, anche se certo qualche villaggetto sulle rovine fumanti potrebbe essere un preludio romantico all'estinzione.

Potrei dunque concludere che il nostro problema, come specie, sia come non odiare né il mondo e né il corpo, come avere la pace e il condizionatore insieme.

Ma finché crediamo ai draghi, siamo sempre davanti a false scelte.



#2492
Citazione di: Eutidemo il 14 Aprile 2022, 14:28:22 PMEra soltanto un modo di dire ai tempi della fine della seconda guerra mondiale; come "Addavenì Baffone!".
:D
Mi sorprende, però, che, secondo te, per _denazificare_ l'Ucraina, Putin faccia bene a servirsi del gruppo *WAGNER*, il cui capo *Utkin* porta tatuate sulla clavicola destra le mostrine delle *SS naziste*, sulla sulla clavicola sinistra le mostrine di *generale delle SS naziste*, e sul petto l'Aquila con la "svastica nazista".

Alla faccia del "denazificatore!
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
Senza considerare che il gruppo *WAGNER* è di proprietà dell'oligarca Evgenij Prigožin; il quale, in origine svolgeva la nobile arte dello "sfruttatore di prostitute" e del "truffatore di professione", per cui finì per qualche anno in prigione.
Che bell'ambientino, tra Putin, Utkin e Prigožin!
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D



Infatti ho detto che simpatizzo solo nel caso dell'immediato dopoguerra, con l'armata Rossa, che magari avesse abbeverato le truppe a San Pietro, sarei andato di persona a portare ghirlande di fiori per uomini e cavalli; invece che l'armata Russa di adesso possa abbeverare i cavalli a piazza san Pietro non è possibile, non sarebbe tecnicamente né strategicamente possibile neanche senza la nato, insomma non credo sia, almeno per noi, una reale minaccia, e comunque non me lo auguro, che lo faccia, con o senza gruppo Wagner (e credo che l'armata russa attuale non abbia nemmeno più cavalli).

#2493
Citazione di: Eutidemo il 14 Aprile 2022, 06:51:41 AMSe non fosse stato per la Nato, adesso i cavalli dei cosacchi si starebbero abbeverando nella fontana di Piazza San Pietro; in compagnia dei somari che li avevano fatti arrivare sin lì
E se la NATO è criminale, allora la Russia di Putin che cos'è?
Dieci volte più criminale?
Per _denazificare_ l'Ucraina, Putin si serve del gruppo *WAGNER*, il cui capo *Utkin* porta tatuate sulla clavicola destra le mostrine delle *SS naziste*, sulla sulla clavicola sinistra le mostrine di *generale delle SS naziste*, e sul petto l'Aquila con la "svastica nazista".
Eccoli insieme in una foto di gruppo!

 


Scusa Eutidemo, come immaginerai non sarei d'accordo in nessuno dei due casi, in un caso non sarei d'accordo nel giudizio di valore, nell'altro nel giudizio di fatto, ma ora mi hai fatto venire la curiosità, perché non è chiaro, di sapere se secondo te senza la nato i "cosacchi" avrebbero, o avrebbero avuto, reali possibilità di abbeverare i cavalli a piazza San Pietro a seguito di questa recente guerra in Ucraina, o a seguito dell'immediato dopoguerra della seconda guerra mondiale.... :))


#2494
Citazione di: InVerno il 14 Aprile 2022, 09:03:50 AM@ Niko
Invece che rispondere alla solita lista di cose che richiederebbero una pagina per riga, io mi faccio domande quasi antropologiche, riguardo a quegli intellettuali che cominciano con fare saccente, quasi da archeologi compassati, con "la storia bisogna raccontarla tutta" e partono con una serie di eventi del 2014, cioè dall'inizio  del conflitto, strano modo per affrontare le cause storiche di un problema.. chissà perchè nessuno parla mai  dei dieci anni precedenti? L'idea che mi sono fatto è che sarebbero disponibili informazioni riguardo a quel periodo, ma ciò che è irreperibile sono i "talking points" del Cremlino per quel periodo, sbarrati dietro a pagine di cirillico, perchè i riflettori occidentali guardavano altrove.
Ok niko, il consenso europeista ucraino è nato in tre mesi di Euromaidan e con la storia dei cecchini, prima il nulla, tu credici e sentiti meglio. Curiosamente anche Azov è stato creato nel 2014 a seguito dell'invasione Russa, dove erano i neonazisti chessò, nel 2008 e che influenza avevano sul consenso europeista? BOH, Cremlino no dice, sicuramente sarà stata la CIA in ogni caso, perchè io antimericano quindi colpa sempre CIA. Bene così.

Ora, la vis polemica porta sempre fuori strada, io in realtà riguardo al tema principale della discussione ho un ultima brevissima riflessione da fare, poi se vuoi mi troverai altrove.  Ed è quella che la pandemia, almeno nei primi mesi, fù un vero toccasana politico, ricordo quante ipocrisie e idiosincrasie nascoste uscirono fuori, per alcuni mesi la necessità aveva riportato le persone con i piedi per terra, poi purtroppo l'effetto andò scemando. E la stessa cosa sta accadendo con questo conflitto, confermando: Polemos è il padre di tutte le cose. Si rischia a passare per dei senza cuore a felicitarsi per eventi che portano via migliaia di vite, lo faccio io che almeno sono già considerato un cinico cuore arido, però bisogna ammettere, in Europa dove la sinistra era legata alle tessere dei pensionati e la destra, anche grazie all'appoggio di Putin e della sua "fabbrica dei cigni neri", stava per riconquistare il continente, questo conflitto riporta speranza politica nel vecchio continente, ora non resta che costruire, e devono essere i cosidetti "giovani" a farlo, qualcuno gli trovi le palle, senza un conflitto generazionale come in Russia, Bielorussia ed Ucraina, non si va avanti. Buona continuazione



A parte che tiri il sasso e nascondi la mano, (dicendo che continuare a discutere sarebbe troppo fuori tema) io non ho nessun motivo di pensare che il consenso europeista in Ucraina sia iniziato nel 2014, quando mai lo avrei detto?

Al massimo io ho una posizione valevole in generale sul consenso europeista (che di per sé non esiste, quindi meglio dovrei dire: consenso euroatlantico) in qualsiasi anno esso cominci dal 1950 in su, e cioè che esso mi fa schifo, non lo sostengo.

E denuncio fortemente che tale consenso è stato, in moltissime fasi della storia recente, se non in tutte, il consenso di una infima minoranza armata, strumentalizzata e teleguidata, rispetto alla maggioranza silenziosa, e spesso impotente, di un paese, che dal modello e dal vampirismo euroatlantico viene di fatto, anche se magari non militarmente, invaso; minoranza che viene prima mediaticamente fatta passare per una maggioranza, per poi, una volta preso il potere diventare, a forza di strategia della tensione, provvedimenti razzisti e liberticidi e sradicamento culturale, magari davvero maggioranza. Come in ogni paradigmatica edificazione di dittatura. E in questo seno il caso dell'Ucraina stessa, è paradigmatico.

Poi dici di rimanere in tema e davvero ci sarebbe da ridere, perché si pontifica sulle cose più astratte e non si vede quello che si ha sotto il naso: per rimanere in tema, qui in Italia e in occidente siamo passati da un'emergenza all'altra senza neanche il tempo di poter "festeggiare" (sobriamente si intende, perché è comunque stata una tragedia) la fine di un'emergenza, subito travolti dalla successiva.

Per alcuni questo sarà un caso, (abbiamo vinto la lotteria della sfiga due volte di seguito e continuiamo a credere a quello che dice la tv...) per me, e per chi ha occhi per vedere, questo è l'assunzione, a fini eversivi, dell'emergenza permanente a metodo di governo, e mi aspetto presto ulteriori provvedimenti liberticidi collegati alla crisi ucraina, per quanto non poter pagare il cibo la benzina e la luce, per il cittadino comune sia già, un fatto liberticida, e sia già, nell'ambito sistemico, un provvedimento.



#2495
Citazione di: InVerno il 13 Aprile 2022, 13:30:22 PMCome si espande la NATO ce l'abbiamo davanti agli occhi, Svezia e Finlandia dopo 200 anni e oltre di neutralità fanno le corse, e già probabilmente hanno attivato l'art. 5 informalmente per evitare quello che è successo in Ucraina. Se facessi la lista delle "operazioni speciali" russe per interrompere presunti genocidi in corso nelle colonie, solo con quelle intercorse dal 1917 al 1925 finiremmo a pagina 4, le nazioni confinanti ben conoscono queste cose, a differenza degli Italiani che alla Russia hanno sempre guardato "col culo degli altri". Anzichè fare esegesi degli interessi degli ucraini, converebbe lasciarli scegliere da soli, anche perchè le scelte imposte, si vede a cosa portano.

Il condizionatore è una soluzione alla calura come il catetere è una soluzione alla stipsi, Draghi è ricco e anche vecchiotto, dei powery con il condizionatore, cioè quello che fino a dieci anni fa era un bene di lusso, ben conosce. Io ben conosco che è diventato un bene di consumo solamente grazie allo sfruttamento di poveri cinesi, che lavorano 12 ore al giorno per quattro nicche, una volta che anche loro avranno ottenuti diritti al pari europei, tornerà un bene di lusso. Il costo dell'elettricità era già aumentato, ed è destinato ad aumentare ulteriormente, man mano che le fonti fossili vengono accantonate per la salvezza dei nostri figli (a proposito, la Russia anche su questo sta dalla parte sbagliata). I governi europei stanno regalando tuttavia condizionatori a tutti, pessimo investimento per i powery, che meglio ne otterrebbero a isolare le proprie abitazioni, intervento che può durare anche due secoli, senza consumi energetici e manutenzione, e che attualmente (pur "all'italiana") viene regalato.

Ieri sentivo la storia di soldati russi che hanno rubato le tavolette del cesso in Ucraina perchè pensavano che se le avessero installate a casa, avrebbero avuto anche loro lo sciacquone. Dei powery italiani, che sono comunque nell'1% dei più ricchi del pianeta, per formazione "internazionalista" penso con riserva. Ieri un amico di Ekaterinburg mi ha mandato un video su come fare una cintura con una bottiglia di plastica, da un certo punto di vista sono invidioso di come riescano a vedere in ogni difficoltà una possibilità, dall'altra mi pare un modo vigliacco per non affrontare la realtà.



gli Ucraini "converrebbe lasciarli scegliere da soli"

eh già...

Quindi non ci sarebbero dovute essere:

Infiltrazioni di cecchini stranieri probabilmente della cia all'euromaidan;

tolleranza per le numerose, e a volte cruente, infiltrazioni di mafiosi e neonazisti a queste stesse manifestazioni, che non ha impedito ai media occidentali di descriverle come una "primavera colorata" e un'occasione di libertà;

influenze americane sulla scelta dei ministri nel primo governo post Yanukovich;

confezionamento ad Holliwood del telefilm che hanno reso popolare Zelensky;

attacchi ad aerei civili sotto falsa bandiera;

tolleranza a livello internazionale, per otto anni, delle violenze contro gli ucraini russofoni e non riconoscimento della loro scelta di indipendenza, forzata dai provvedimenti razzisti degli ucraini ucrainofoni, una volta che il paese era destabilizzato dalla degenerazione dell'euromaidan, che ha portato a un modello monoetnico, e non multietnico di stato.

A queste condizioni, il progetto di adesione dell'Ucraina all'Europa e alla nato, è stato libero, come è libero, pure, consegnare il portafoglio a un rapinatore se ti punta la pistola, né più e né meno.

E continuano, gli ucraini, a non avere libertà, ora che si trovano ancora più tragicamente contesi tra due imperialismi.

Che facciamo, accendiamo la macchina del tempo e mettiamo a posto tutte queste cose?

Tu che parli sempre di te stesso e della gente che conosci...

magari conoscerai pure qualcuno che ce l'ha, la macchina del tempo, o ce l'hai tu, a casa...

Però ti prego, evita, evita quantomeno il terzomondismo d'accatto, per cui i poveri italiani non valgono niente perché sono comunque fortunati rispetto alle popolazioni del terzo mondo; dovresti avere almeno la sensibilità umana (ma da quello che scrivi, permettimi, mi pare chiarissimo che, almeno su questa cosa, non ce l'hai) di comprendere che, in casi del genere, conta lo shock esistenziale di impoverirsi repentinamente o come stillicidio, magari mentre alcuni super ricchi incamerano tutto; insomma il senso di ingiustizia subita dell'impoverito che perde tutto e diventa una formica schiacciata da un'ingranaggio, non già la povertà a livello assoluto, la povertà che può essere quella di chi nasce e muore povero, magari in un paese povero.

Io spero che l'odio degli impoveriti rovesci questo sistema, che invece a te piace tanto.

E non dirmi che non è così, perché c'è un parlare implicito anche del silenzio e del non detto: dopo duemila volte che tu affermi che tutti gli altri sistemi, tipo Cina, Russia, ma anche terzo mondo, o Africa,  siano, su ogni cosa, inferiori a questo, rasentando, se non il razzismo, l'etnocentrismo, permettimi di dire che io ne deduco, che il tuo preferito, di sistema, sia proprio questo.



#2496
Citazione di: Jacopus il 13 Aprile 2022, 12:44:45 PMUna specificazione laterale.  Noi siamo nella NATO, perché abbiamo perso la seconda guerra mondiale. Fintanto che gli USA saranno una superpotenza non abbiamo alcuna possibilità di uscire dalla nato e quindi i vari piani "gladio", "solo", loggia p2, avevano lo scopo di contrastare le spinte a sinistra di quegli anni, e non per farci restare nella nato.Allora, come oggi, per uscire dalla nato sarebbe servito l'intervento dell'armata  rossa. Oltretutto uscire dalla nato per fare cosa? Gli splendidi in piena autonomia? Un paese che conterà sempre meno in politica internazionale? Forse l'unica possibilità decente sarebbe quella di costituire una grande Europa politica oltre che economica. Ma che l'Italia, da sola, debba affrontare futuri colossi come l'India, il Brasile o il Messico o il Sudafrica, mi sembra contrario ai nostri interessi, compresi quelli relativi al prezzo del pane o della benzina.


Gli americani non sono e non erano onnipotenti, erano, anche nell'immediato dopoguerra, attori politici come altri sulla scena internazionale; le "spinte a sinistra" in Italia, con la possibilità di formare un governo di comunisti e di socialisti per via parlamentare e non rivoluzionaria, avrebbero potuto di fatto costringere la nato e gli stati uniti alla scelta tra:

l'instaurare una dittatura di destra palese, in maniera manifestamente controrivoluzionaria modello sud America,

o ritirarsi dall'Italia e perderla come alleata.

Entrambe scelte sconvenienti. Soprattutto in un paese in cui c'era il vaticano. Soprattutto in un paese in cui la colonizzazione americana  aveva assunto la facciata di un rapporto cordiale, con la cobelligeranza e l'accoglimento degli alleati come liberatori.

Rispetto alla scelta, conveniente, di fare, nel paese colonia/Italia, concediamolo pure, il minor numero di morti possibile secondo una logica machiavellica, ma comunque un congruo numero di morti, e continuare a governare tutto sottobanco e il più nascostamente possibile in direzione degli interessi americani, a partire dal continuare ad avere l'Italia stessa come alleata.

E infatti, così è stato.

Quindi quello che ho detto anche prima, non è opinione, è verità storica: la nato e la cia hanno fatto il bello e il cattivo tempo in Italia per cinquanta anni per averla stabilmente come colonia/alleata e come luogo in cui collocare e mantenere basi; non per un generico anticomunismo ideologico o di facciata; appunto, il loro, era uno specifico anticomunismo nel senso di contrasto all'urss, in cui era in gioco la collocazione geopolitica dell'Italia, non il suo ordinamento interno, di cui, si può abbastanza serenamente affermare che, a livello internazionale e di potenze che contavano davvero, non fregava (quasi) nulla a nessuno.

Tantissimi documenti e testimonianze provano questo, metto un link di un canale che non mi sembra nemmeno tanto di sinistra con cui uno si può fare un'idea, poi sta alla pazienza di tutti approfondire, ma quello che ci tengo a dire è che la storia recente "è un'opinione" solo fino a un certo punto, non solo nei fatti, ma anche nelle motivazioni, degli autori di certi fatti.


https://www.youtube.com/watch?v=Rtd7TeT2U0Q



#2497
Citazione di: InVerno il 13 Aprile 2022, 07:54:01 AMOra provvedi con patenti di satira come facevano i berlusconiani? Mio nonno tralaltro morì di un colpo di caldo, fuori di casa, non che avessimo un condizionatore, ma comunque non gli sarebbe servito sulla panchina in giardino, tu che cosa proporresti, la refrigerazione del globo? Ah già, i condizionatori sono proprio quei cosi che scaldano il globo, oltre che le città dove pigliano i coccoloni, essendo delle pompe di calore, ma homo rodens non se ne preoccupa, consuma tutto oggi per sé e inculo il domani e gli altri. E' evidente che l'obbiettivo dello scherzo non erano i moribondi, ma l'interesse peloso per i "powery" (detto alla Bertinotti) che qualcuno usa come cuneo logico.

Ma il tema della discussione non era questo, quanto l'utilizzo di iperboli bellicistiche riguardo alla pandemia, e quanto abbiano retto il corso del tempo. Poco, molto poco, infatti nego persino che la mia sia satira, essendo atto creativo necessita di un elemento di volontarietà, mentre a questo punto penso che ci sia quasi l'obbligo di ridere di certe cose e certe figure, come unico modo di interfacciarsi con qualcosa che se preso seriamente viene investito di una liceità completamente immeritata. Non ne hanno letteralmente azzeccata una, e io tengo molto a cuore la capacità di previsione del futuro, perchè non credo esista migliore indicatore della validità delle teorie di oggi.

Peraltro aggiungo, l'uso smodato e assurdo di quelle stesse iperboli, ha creato letteralmente un casus belli per una nazione di invadere un altra e mandare al massacro le proprie genti contro le altri, altra prova che una certa terminologia anzichè essere normalizzata e resa di comune uso, dovrebbe essere presa con le pinze solo in momenti di comprovata emergenza, perchè a gridare "al lupo, al lupo" o si perde completamente credibilità (ed è andata così) o tutti diventano lupi da ammazzare.


Per non morire di caldo, bisogna accendere o la ventola o il condizionatore, e siccome entrambi vanno a elettricità, che è carissima, e pagarla diventa sempre di più un vero problema esistenziale per sempre più persone, e la politica di guerra imperialista attuale nel breve e medio termine non tende a diminuire il costo dell'elettricità, ma anzi ad aumentarlo, per me, ogni battuta su chi muore e morirà di caldo è umorismo nero e fuori luogo, e lo avevo specificato anche nel post prima, perché è umorismo nero e fuori luogo, perché uno dei due, tra ventola e condizionatore bisogna pur accendere.

Il fatto che la necessità di questa scelta dicotomica, tra ventola e condizionatore, comprensibilmente non venga in mente al signor Draghi, che è miliardario, ha sdoganato la battuta cinica su chi muore e morirà di caldo anche nelle tastiere dei pc e nelle menti di milioni di altri italiani, che miliardari non sono, ma che probabilmente vorrebbero esserlo, e quindi idolatrano Draghi, e inventano battute simili alle sue, già orribili, battute.

Ma non a casa mia. Non sulla mia tastiera e non nella mia mente.

L'interesse per i poveri non è un "cuneo logico", ma è l'ordine reale delle priorità in questo benedetto paese:

Prima calmierare il pane, la pasta, la luce e la benzina...

poi tutto il resto, compresa la soluzione di una sporca guerra in cui nessuno ha ragione, che non passa certo per l'invio di armi, ma per la diplomazia.

Invece, nel mondo alla rovescia che ci ritroviamo l'ordine delle priorità diventa:

Prima: risolvere una guerra, non con la diplomazia, ma inviando armi, che tendenzialmente la prolungano, una guerra, e facendo sanzioni boomerang, per non dire masochistiche, che affamano lo stesso popolo del paese che le fa...

poi tutto il resto, cioè nulla.

#2498
Citazione di: Eutidemo il 13 Aprile 2022, 07:00:33 AMLa differenza tra il "presunto" imperialismo euroatlantico e il "vero" imperialismo russo, è così eclatante. che è in grado di vederla anche un "ipovedente".
???
***
Ed infatti:
a)
La NATO non si è mai sognata di annettere al suo blocco nessun Paese; semmai sono stati alcuni Paesi a "supplicare" la NATO di poter entrare  nella sua alleanza, per la paura di essere fagocitati dall'autocratico impero russo-putiniano (come, ad esempio, i Paesi Baltici).
b)
La RUSSIA, invece, sta cercando di annettere militarmente al suo blocco un Paese che non ha alcuna intenzione di aderirvi; ed è per questo che gli Ucraini stanno "resistendo" alla sua brutale aggressione armata.
***
Ecco dov'è la ragione della resistenza "partigiana" alla Russia, mentre non esiste nessuna resistenza "partigiana" alla NATO da parte dei Paesi che fanno parte di tale alleanza.
***
L'omologazione di due situazioni così diverse, può trovarsi solo nella bocca e nel cervello di alcuni che credono a quello che dice la tv russa, ovvero quello che dicono i loro siti di propaganda online.
***





La nato non invade (quasi) nessuno a fini di annessione perché è abbastanza potente da condizionare le politiche dei vari stati dall'interno, quindi crea, ad arte, e artificialmente, le situazioni in cui qualcuno la "supplica" di annettersi o di rimanere annesso. E poi, l'accoglimento della supplica, è di fatto un'annessione, se l'obbiettivo era l'annessione, o un mantenimento dello status quo, se l'obbiettivo era il mantenimento dello status quo.

Quindi ho dovuto e devo fare degli esempi, per spiegarmi, che quindi non sono benaltristi o benaltrismo, sono solo degli esempi, per spiegare quello che è il "giochetto" tipico della nato, per cui sembra che gli altri chiedano protezione, ma la protezione in realtà a ben vedere è imposta, un po' come la mafia che chiede il pizzo ai negozi.

Dunque cominciamo con gli esempi, ripeto, esplicativi, e non benaltristi: i modi di mantenere l'Italia nel blocco di influenza della nato, per un arco di tempo di circa cinquanta anni, sono stati: gladio, piano solo, golpe Borghese, loggia P2, mancata totale epurazione del fascismo nel nostro paese e anzi alleanza con la classe dirigente ex fascista, alleanza documentata e certa della cia con la mafia italiana.

I modi di indurre l'Ucraina a "supplicare" di entrare nella nato sono stati: strumentalizzazione dell'euromaidan con infiltrazione di neonazisti, mafiosi ucraini locali e cecchini stranieri che hanno sparato sulla folla facendo credere che si trattasse di spari della polizia o di forze filo-Yanukovich (strategia della tensione e attacchi sotto falsa bandiere, come nel dopoguerra italiano), ampia tolleranza del proseguimento della guerra civile ed etnica che ne è seguita negando ogni intervento dellìonu e ogni serio rispetto degli accordi di pace, sostegno agli ucraini ucrainofoni nelle loro continue violenze, avvallamento mediatico della tesi, falsa, che ad abbattere l'aereo delle compagnie aere svedesi fossero stati i filorussi (dunque ennesimo attacco sotto falsa bandiera ed ennesima forma di strategia della tensione).

Il giochetto è inglobare o mantenere inglobati paesi facendo finta che siano stati loro a chiederlo, in realtà tali paesi sono talmente spolpati e destabilizzati dall'interno, che sono costretti, a chiedere di essere inglobati o di rimanere tali. Esattamente come un negoziante non chiede la protezione al mafioso locale volontariamente, ma, sempre e solo nell'ideologia ridicola e tronfia con cui il mafioso dipinge se stesso come un uomo d'onore, tale protezione è chiesta volontariamente.

Quello della nato é semplicemente un'imperialismo abbastanza potente da poter annettere paesi spesso, e neanche sempre, senza l'atto formale e materiale di invaderli.

Detto questo, siccome tante parole con poche immagini confondono, un'idea metaforica della situazione ucraina si ha molto tranquillamente se si vedono due cani giocare a contendersi un'osso o con un bastoncino tirando uno da una parte e uno dall'altra:

il bastoncino è l'Ucraina, cane A è il blocco euroatlantico, cane B è la Russia:

Il reale interesse dell'Ucraina è di essere lasciata a terra nel prato e che sia cane A che cane B se ne vadano a fare qualche altro gioco da qualche altra parte. Un interesse alla pace, e non alla guerra.

l'interesse dell'Ucraina per come lo dipingono i media occidentali, bugiardi e propagandistici fino al parossismo, è che essa finisca in bocca a cane A, che siamo noi, la nostra fazione e il nostro modo di vivere, e non a cane B, che è il nemico di turno: a questo scopo i governi occidentali stanno inviando armi, sia "leggere", che "pesanti", a forze pseudo-nazionaliste che non sono di resistenza, ma sono di annessione al blocco euroatlantico.
A questo scopo, è richiesto alla popolazione occidentale, già affamata e accaldata, di fare ulteriori sacrifici a base di lacrime e sangue, che comporteranno ulteriore fame e ulteriore morte di caldo. Zitti e muti, perché secondo i padroni del vapore è tutto "per un bene superiore".

L'interesse dell'Ucraina per come lo dipinge la Russia, che è cane B, è ovviamente che essa finisca in bocca a cane B, che è la Russia stessa.
Per questo, la Russia esercita uno sforzo bellico di senso opposto a quello dell'occidente, e dell'Ucraina armata fino ai denti dall'occidente, che diversamente non avrebbe resistito un minuto. Le balle della propaganda Russa, non posso seguirle nel dettaglio, perché a noi non ci arrivano nel dettaglio, ci arriva nel dettaglio quello che la propaganda occidentale vuole farci credere che sia la propaganda Russa, ma immagino che siano più o meno come quelle della propaganda occidentale, ma di segno opposto.


#2499
Citazione di: InVerno il 12 Aprile 2022, 09:44:55 AMQui nell'appennino si trovano ancora casolari di pietra dove gli antifaRMAcisti si radunavano per combattere la resistenza, raffiche di siringhe ancora incastonate nelle porte di legno sparate dai mitra dei faRMAcisti in retata. Un volantino all'interno del casolare ancora recita frasi di Orwell "E' l'incudine a rompere il martello, sarà la mia pelle a rompere l'ago!" firmato commissione DuPre, il volto del Freccero pensante sullo sfondo, l'intervista al podologo di riferimento, il volto di Bill Gates usato come bersaglio di teorie acuminate, un GreenPass marchiato di svastica con l'uniposca, un finto braccio di silicone. Ora prontamente corretto DuGIN e PreMATURATA, il movimento si sposta a negare la resistenza altrui: mai voi lottaste quanto noi! I partigiani intorno al casolare fanno flessioni di benaltrismo: "E allora il morbillo?" dice il capo partigiano, "E allora l'Iraq?" risponde la brigata ribelle, "volete il condizionatore o la pace?" ed in coro: "il condizionatore!" rispondono in coro i resistenti, "al mi nonno glie piglia er coccolone" dice un resistente venuto da lontano, "Viva il secondo polo!" esclama un altro, "ma farà freddo?" gli risponde un altro, "avremo il termosifone!".



Non sono né antifascisti né anti-farmacisti, sono persone, esseri umani in carne ed ossa, che rivendicano il loro sacrosanto diritto di decidere se iniettarsi un farmaco sperimentale o no.
La stira è satira quando è dalla parte dei più deboli, degli oppressi; quando è dalla parte dei potenti, degli oppressori e della prepotenza, come quella che fai tu, non è satira, è bullismo.

"a mio nonno gli piglia il coccolone"; questa frase, ad esempio, che ironizza su esseri umani che davvero muoiono e moriranno di caldo è semplicemente vomitevole.

Io mi sono anche rotto il cavolo, senza espressioni né accomodanti né satiriche, di questa rappresentazione mediatica insulsa da miny pony in cui le sofferenze dei poveri ucraini contano, mentre quelle di italiani che non riusciranno più a comprare da mangiare, a difendersi dal caldo che in certi casi uccide e a comprare la benzina per andare a lavorare non contano un cazzo, e sono un tributo necessario a una giusta guerra.


Non c'è nessuna resistenza partigiana in corso, c'è in corso una ennesima guerra tra due potenze imperialiste, e siccome noi siamo parte in causa alleata e identificata con una delle due, ci dobbiamo sorbire la propaganda unilaterale di una delle due.

Il nazionalismo dei "resistenti" ucraini non è nazionalismo, perché è nazionalismo finalizzato ad annettere il loro paese ad entità
sovra-statuali di tipo globalista e continentale che di fatto ne distruggerebbero l'indipendenza e l'autodeterminazione, entità come la nato e l'ue, quindi è nazionalismo finto, in realtà anche finto fascismo.

Una eventuale Ucraina nella nato e nell'ue sarebbe libera e indipendente quanto noialtri italiani brava gente spaghetti e mandolino stando nella nato e nell'ue siamo liberi e indipendenti, quindi per finta, in modo pateticamente insufficiente.

E laddove non c'è resistenza politicamente organizzata, né antisistemica (del genere comunista o anarchico) ma nemmeno sinceramente e genuinamente nazionalista, indipendentista, c'è solo scontro di imperialismi, duro sporco e che fa migliaia di morti inutili.

Un imperialismo vuole annettere l'Ucraina al blocco euroatlantico, e l'altro alla Russia. Dove sta in tutto ciò la resistenza "partigiana"?

Esclusivamente nella bocca e nel cervello di alcuni che credono a quello che dice la tv, dico io.

Di vero in tutto ciò, c'è solo la strumentalizzazione di chi ha armato e fomentato l'euromaidan e tutto quello che ne è seguito per espandere il blocco euroatlantico, grazie all'incorporazione e annessione futura e messa in progetto dell'Ucraina. E quando un progetto di espansione e annessione territoriale imperialista (nostro, del nostro blocco), si scontra con un altro progetto di espansione e annessione territoriale imperialista (della Russia), che prende di mira lo stesso territorio facendone un oggetto di contesa, il bel risultato è la guerra.

Niente di nuovo sotto il sole. Né il fatto in sé, né il fatto che chi è irretito da certa propaganda di una delle parti in causa, se la beva.







#2500
Citazione di: InVerno il 11 Aprile 2022, 19:51:48 PMAh già, ricordo quel tempo perduto dove i belonefobici si immaginavano partigiani contro il facismo, ricordo, gli stessi che oggi si rifiutano di riconoscere la resistenza ucraina ma ne parlano in termini di "fiction", dopo tutti i torti subiti, i medici nazifacisti che volevano inoculare il perfido siero d'Albione, le manifestazioni in piazza dove nessuno veniva arrestato pur ingiuriando tutte le istituzioni dei peggiori appellativi, ostruiti del diritto all'aperitivo e al sacro jogging, si batterono come poeti guerrieri, si batterono come scozzesi, ed infine ottennero la libertàààààààà!



Un memento del peso e della responsabilità che porta con sé il suffragio universale.



Se quelli che erano per la liberta' di scegliere se vaccinarsi o no sono balenofobici, come saranno chiamati tutti quelli che saranno contro il dovere patriottico di fare la fame e avere difficolta' a comprare generi di prima necessita'  per pagare la schifosi e insulsa guerra economica dell'occidente?

Dietofobici?

Quelli che se non hanno la possibilita' di fare benzina in modo economicamente conveniente non lavorano piu'?

Joggingfobici?

Quelli che hanno ottanta e piu' anni e se non accendono una delle due cose tra ventilatore e condizionatore con quaranta gradi all'ombra ci lasciano davvero la pelle?

cadaveri saunafobici?

Dove stavano, voglio sapere io, tutti quelli che adesso hanno sulla bocca la resistenza ucraina e la paragonando alla vicenda partigiana  quando invece, nel momento presente, c'era la resistenza dell'Irak invaso o della Jugoslavia sotto le bombe?

Dove stavano costoro dieci e venti anni fa' , a prendere, appunto, l'aperitivo?

Quali altre e diverse parole c'erano, sulle loro bocche?

Forse parole che dicevano che quando una "democrazia" , invade una "dittatura" invece va tutto bene?

Dal fariseismo li riconoscerete, dal fatto che stanno sempre dalla parte dei piu' forti, li riconoscerete.



#2501
Attualità / Re: Noi non abbiamo paura della bomba!
11 Aprile 2022, 12:42:16 PM
Una guerra termonucleare globale inizierà se e quando un gruppo abbastanza numeroso di perfetti idioti si sarà convinto di poterla vincere.
#2502
Citazione di: iano il 10 Aprile 2022, 22:55:51 PMcit. Niko
dire che la vita possa non originare dalla complessità, è come dire che il secondo e terzo principio della termodinamica, possano non originare dalla complessità.

In entrambi i casi, stiamo parlando di proprietà emergenti; emergenti da cosa? Dalla complessità, appunto.
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Se la vita fosse una emergenza della complessità, come la temperatura è una emergenza dell'agitazione atomica , potremmo misurarla con un vitametro. La temperatura però non esiste, se non come misura.
Esistono solo gli atomi e il loro complesso movimento.
Per questo ho suggerito di provare con l'asimmetria al posto della complessità, risultando anche più facile da trattare.
Le recenti teorie fisiche, in essere o in divenire, nascono parallelamente ad una evoluzione del concetto matematico di simmetria.
Quello di simmetria è un concetto ben preciso, mentre quello di complessità è un concetto relativo.
A noi non interessa la forma della materia organica in quanto complessa, ma in quanto funzionale.
Comunque, ripetendomi, affermo che, anche quando trovassimo le leggi fisiche che regolano le dinamiche della materia organica non avremmo così spiegato la vita, come la conoscenza delle leggi fisiche cui sottostà la materia inorganica non spiega la materia.
E cosa noi potremmo sperare di più che trovare quelle leggi?
Il trovare quelle leggi varrebbe solo come agevolazione nella descrizione dei fenomeni, che anche senza quelle leggi riusciamo però a descrivere.
Sappiamo come si comporta la materia ma non perchè.
Ci dovremmo sorprendere che ciò valga anche per la vita?
Non vale dire che la materia si comporta in un certo modo perchè sottostà alle leggi fisiche, perchè le leggi sono una descrizione del suo comportamento. Non possiamo con un gioco verbale circolare tramutare il come nel perchè.
Quindi cosa stiamo cercando veramente noi , l'origine della vita o una sua migliore descrizione?
Direi una sua migliore descrizione.





Io penso sempre che nella vita bisogna sempre scegliere, tra conoscere il come, e conoscere il perché delle cose, perché tutti e due non è possibile, quindi non faccio un ragionamento circolare, semmai nichilistico, perché mi pongo sempre dalla parte di chi vuole conoscere il come e spesso contraddico, o avverso, chi vuole conoscere il perché.

Mi chiedo come (?) piova, non perché (?) piova.

Anzi, forse questo punto è l'unica vera scelta, l'unica situazione che si incontra nel corso della vita, in cui la cosiddetta libertà non si riduca a indeterminazione. Indeterminazione collegata alle tendenze riproduttive, e dunque giovevole alla vita.

Comunque, secondo me, è ciò che è autoreplicante che spezza le simmetrie, quindi nascita della vita dalla complessità e nascita di essa stessa dalla rottura di simmetria non si contraddicono...

L'argomento della palingenesi non funzionava già ai tempi di Platone, figuriamoci adesso, insomma la vita sembra nascere da se stessa, non dalla morte.

La vita usa la morte per farsi spazio e per situarsi nel tempo, quindi non è realmente indipendente dalla morte, ma non nasce dalla morte come un contrario-complementare, e questo costituisce già un'eccezione fortissima, una dissonanza, se paragoniamo la vita a tutti quegli altri enti e fenomeni che ci sembrano esistere specificamente in forma di coppie di opposti complementari.



#2503
Citazione di: Jacopus il 10 Aprile 2022, 23:28:22 PMLa teoria della vita biologica generata da fenomeni di auto-organizzazione  del mondo fisico è interessante, ma come dice Iano, in modo elegante e conciso, avremmo bisogno di un vitametro, strumento che al momento ci manca ma che potremmo un giorno confezionare, visto che siamo in grado di misurare l'età di ossa e di fossili che hanno milioni di anni.
Il giorno che sarà provato in laboratorio il passaggio da inorganico ad organico, avremo la prova concreta di come si origina la vita. Con la stessa certezza che oggi abbiamo rispetto alla riproduzione cellulare, ottenuta, questa certezza, attraverso studi ripetibili e manipolazioni, anch'esse ripetibili, che danno risultati ripetibili. Questo è il metodo della scienza. Almeno di quella newtoniana, molto meccanica e fisicista. Ma anche questo nuovo approccio, interdisciplinare, se vuole definirsi scienza, oltre che dalla teoria, deve essere sostenuto da prove, altrimenti resterà doxa, intrigante, affascinante, capace di interrogarci ma senza la "verificazione scientifica".
A favore della "casualità" della vita, chiamerei come testimone a favore il signor Tempo Spazio, che nella sua lunghezza e grandezza, inconcepibile anche dalla complessa mente umana, ha permesso, permette e permetterà ogni sorta di combinazione e ricombinazione di elementi fisici e biologici.


Sono quasi d'accordo, se non fosse che se non si fa un collegamento specifico, e interdisciplinare, tra abiogenesi e quello che realmente sono spazio e tempo, si rischia di affermare, per doxa o per aleteia a questo punto non importa, che nel tempo, per esempio, di un mese (che, nella similitudine che propongo, corrisponde età dell'universo per come la conosciamo, e per come conosciamo l'universo), si può rimescolare a caso un mazzo di carte fino a ottenere almeno una volta la sequenza perfetta dall'asso al re per tutti e quattro i semi, (che, sempre nella similitudine, corrisponde all'origine della vita dall'inorganico ad opera del caso) il che è falso, sia come doxa che come aleteia.

E non si può dire "si, ok, ma c'è comunque una piccola probabilità".

No, è proprio falso.

Per scrivere le equazioni di alcune leggi della natura, le probabilità pressoché nulle sono depennate come false.
Sarebbe come dire, che c'è comunque una piccola probabilità, se metto la mano su un ferro rovente, che si riscaldi ancora di più il ferro, e si raffreddi la mia mano. Nessuno ci proverebbe. E nessuno ci proverebbe per la valida ragione che l'età dell'universo non è un tempo congruo, per fare un numero sufficiente di tentativi, per azzeccare quello in cui si riscalda il ferro, e si raffredda la mano.



#2504
Citazione di: Alberto Knox il 10 Aprile 2022, 23:15:34 PMper chiarire il punto:
Una molecola di Dna funzionale può esistere solo in una cellula vivente, di conseguenza essa possiede già un valore semantico. Quello che avevo detto , invece, sono i dati genetici,  un gene (che è una sequenza di basi nucleotidiche) , sono dati sintattici se presi fuori dal loro giusto contesto, diventano dati semantici grazie a un ricevente che li " capisce" gli amminoacidi. Questo genera un messaggio specifico per il sistema biologico a cui il messaggio si riferisce . Se ne deduce che l'informazione di tale messaggio,  è informazione specifica e significativa . significativa perchè è la qualità dell informazione ad essere significativa per il sistema biologico, cioè dotata di signficato.  Quindi la complessità biologica risulta essere complessità informata, cioè, diretta geneticamente. I geni sono piccole entità biologiche e sono anche istruzioni per fare qualcosa hardware e software. 


Ma siccome gli aminoacidi formano le proteine, che formano le cellule, che formano i tessuti, che formano gli organi, il passaggio tra sintassi e significato (che già una volta fu, per l'emersione della vita dalla complessità) si ripete (ancora) per l'emersione della coscienza, dalla complessità, perché le configurazioni di alcune cellule sono insignificanti se prese fuori contesto, ma nel loro contesto corrispondono alla coscienza come senso interno, nel rapporto, appunto, tra mente e cervello.

#2505
Citazione di: Jacopus il 10 Aprile 2022, 19:41:52 PMBuonasera Niko. Provo a risponderti.Assolutamente d'accordo. Però la differenza sta nel metodo. Si può credere alla creazione divina per questione di fede e senza farsi ulteriori domande . L'abiogenesi, se considerata una teoria scientifica va dimostrata. La difficoltà è tutta qui. Anzi, nella storia della scienza è avvenuto proprio il contrario, ovvero si dimostrò che l'abiogenesi che si riteneva avvenisse in modo spontaneo per le forme di vita più semplici, era falsa (e fu Pasteur a dimostrarlo).
Per quanto mi riguarda, non ho le competenze sufficienti per parlare in modo completo di questo argomento. Posso solo seguire la vulgata più diffusa, ovvero che non è possibile, al momento, descrivere l'universo prima del big bang, mentre fino al big-bang riusciamo a dare un'occhiatina. Quale sia la causa prima dell'universo è ancora e solo speculabile in via ipotetica, esattamente come è ancora e solo speculabile in via ipotetica e teorica il passaggio dall'inorganico all'organico.
Rispetto al termine pre-viventi, occorrerebbe definirlo meglio. In cosa consiste il pre-vivente? E come fa il previvente a doversi adattare all'ambiente, se non è vivente? E soprattutto perchè? A me l'unico elemento che mi è venuto in mente a proposito di questi pre-viventi è l'RNA e il DNA, che però non si possono duplicare e riprodurre in assenza di forme di vita più complesse come i batteri, che però sono ufficialmente viventi e non pre-viventi.

A proposito della cellula cui è impossibile colonizzare la terra...non capisco in realtà cosa vuoi dire. Forse che il destino delle cellule è quella di colonizzare ogni pianeta? Ma da cosa lo deduci? In realtà la possibilità che noi siamo qui per puro caso, dopo un storia biologica lunga eoni,  ha la stessa validità di un possibile impulso vitale olistico e moltitudinario. Inoltre vi è una prova abbastanza consistente nel fatto che la vita sia eccezionale e non così ordinaria. Basta guardare il resto del sistema solare e constatare che tranne sul pianeta terra, la vita non c'è, o se c'è è probabilmente limitata a qualche microorganismo. Per fugare ogni dubbio, il mistero dell'inizio della vita fa parte di ciò che non è ancora conosciuto, ma questo non significa alcuna ritirata metafisica. Anzi anche queste discussioni, nel loro piccolo, servono per interrogarci e diffondere un tipo di conoscenza aperta alle possibilità e alla curiosità.





@jacopus 

In cosa consiste un pre-vivente? Consiste nelle parti di un vivente.

In realtà, se proviamo a pensare alla genesi di qualcosa (x) a partire dal caso o dal caos, se x ha parti, ci viene spontaneo pensare che le parti, di x, nascano prima del tutto, della totalità di x. Dove, in questo caso, x è il fenomeno naturale, che si vuole indagare, della vita. 

Questo può sembrare un po' astratto o metafisico, ma è la diretta inversione di una cosa molto più facilmente concettualizzabile e che spero molti capiranno: ovvero, a premessa invertita, se invece x nasce da un architetto o da un progettista intelligente (un Dio, personale o impersonale, che crea la vita) e non dal caso o dal caos, è logicamente necessario, che la totalità di x, nasca prima, delle parti di x. Il grande demiurgo concepisce quello che crea come olos, come totalità. Il creatore può ben, all'atto pratico, assemblare singole parti, ai fini della sua creazione, ad esempio l'Adamo biblico nasce dalla polvere (e polvere ritornerà) ma solo perché ha, a priori, in mente l'idea della cosa da creare come totalità (in questo caso l'idea di Adamo). 

La semplice negazione di questo punto, ci riporta al punto precedente, dove, non essendovi un progetto intelligente, esiste, al posto di esso, un'interazione casuale delle parti che genera il tutto.

Perché un previvente dovrebbe adattarsi all'ambiente? Non c'è un perché della pre-vita, come non c'è un perché della vita. Mera e semplice riproduzione. Essere ancora, e ancora e ancora. 

Uscendo da ogni finalismo, si può ben accettare che se per pre-vita si intende "parte di una struttura autoriproducentesi" o "struttura potenzialmente autoriproducentesi", di un certo quantitativo iniziale (e modale) di materia, allora è sopravvissuto al nostro passato per giungere fino al nostro presente solo ciò che ha saputo attualizzare la sua potenzialità autoriproducentesi aggregandosi ai fini di essa, o comunque in altri modi sviluppandola. 
Le leggi proprie del vivente hanno lavorato ante litteram su ciò che anche solo somigliava al vivente, o aveva la potenzialità di comporre, il vivente, con meno intensità di come normalmente operano sul vivente, ma con effettualità comunque non nulla. La somiglianza alla vita di un qualcosa che ancora vita non è, è la misura di una sia pur minima esposizione, di una forma e di un certo quantitativo di materia, all'operare delle leggi intrinseche, che regolano la vita. 

Cosa intendo con l'impossibilità di una cellula di colonizzare la terra? 

Intendo, e ho fatto un mezzo lapsus e sono stato inutilmente complicato, l'impossibilità di una cellula di colonizzare l'oceano (e quindi, solo successivamente e in seconda battuta, la terra).

Non solo la vita è improbabile, ma una volta che la vita si sviluppa in una singola cellula, probabilmente tra questo non basta affatto a spiegare o a giustificare l'esistenza di una biosfera sulla terra, perché la probabilità di quella singola cellula, e della relativamente poco numerosa colonia di cellule che essa genererà, di non attecchire, e risultare quindi in un nulla di fatto ai fini dell'esistenza di una biosfera, è infinitamente più alta che quella contraria, di attecchire.

La vita, se nasce, nasce già motitudinaria, la quantità di "focolai" di vita che si accendono più o meno simultaneamente, giustifica l'attecchimento di tale fuoco, quindi non va pensata la generazione di una vita che a sua volta genera un'ecosistema, ma direttamente la generazioni di un'ecosistema.


@ Iano

dire che la vita possa non originare dalla complessità, è come dire che il secondo e terzo principio della termodinamica, possano non originare dalla complessità.

In entrambi i casi, stiamo parlando di proprietà emergenti; emergenti da cosa? Dalla complessità, appunto. 

E' stato qui sul forum di recente detto da qualcuno che il dna in linea generale è sintassi, come è sintassi la morfologia di una galassia, ma è semantica specificamente per gli aminoacidi, che "capiscono" tale codice, e lo implementano, sviluppandolo nelle sue conseguenze.

Ma questa, secondo me è solo una parte, della reale complessità della questione, perché gli aminoacidi a loro volta in linea generale sono sintassi, ma sono semantica specificamente per la coscienza di alcuni viventi evoluti, coscienza che "capisce" e "riconosce" la configurazione di alcune specifiche cellule cerebrali o del sistema nervoso, dando così il via all'effettualità dell'autocoscienza della vita, all'effetto interno che ad ogni vivente fa il fatto stesso vivere; il che a sua volta ha prodotto esseri talmente complessi e ambiziosi, gli umani, da manipolare volontariamente il dna, e ricominciare così, in un certo senso, il ciclo.