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Messaggi - bobmax

#2506
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
05 Novembre 2019, 14:49:10 PM
Citazione di: Ipazia il 05 Novembre 2019, 14:21:50 PM
Citazione di: bobmax il 05 Novembre 2019, 10:31:17 AM
@Ipazia

Dialettica à la carte!
Un po' di materialismo condito da un po' di spiritualismo quanto serve... E il gioco è fatto!

Quando la realtà materiale finisce di risultare troppo brutta per essere affrontata...

Così il libero arbitrio esiste di certo! Su che base non si sa, ma "deve" esistere...

E intanto il nichilismo, di cui non si comprende neppure l'essenza, avanza.


Si comprende, si comprende. E' nell'illusionalità (e nella caduta di essa) delle verità à la carte delle narrazioni teologiche. Di fronte alle quali anche la rappresentazione materiale di un fiore contiene più spiritualità. E lo scarabocchio di un bambino più libertà. Spiritualità e libertà che non sono date, ma da conquistare di progenie in progenie. Questione cui risponde, lasciando in eredità qualche buon attrezzo mentale, prima della dipartita, ogni filosofo maieuta. Ogni maestro.

Sì... come il pensiero nichilista che non è nulla...

Una riflessione che davvero non c'entra niente con il nichilismo!

Ma che può avvenire quando si è molto lontani dall'averne anche solo un'idea.

E che succede, appunto, quando manca la fede nella Verità.

Così si butta il bambino (la Verità) con l'acqua sporca (la superstizione).
#2507
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
05 Novembre 2019, 12:58:47 PM
Citazione di: Sariputra il 05 Novembre 2019, 12:16:32 PM
Citazione di: bobmax il 05 Novembre 2019, 12:01:27 PMAlcuni anni fa, andai ad una sua conferenza che seguiva la stessa traccia di questa (a furia di stare nel pubblico manca il tempo per meditare...). In coda, dopo sperticate lodi da parte del pubblico, sono intervenuto osservando come il suo discorso fosse sostanzialmente materialista, senza alcuna considerazione dell'incomprensibile Trascendenza. E lui cosa replicò? Che la Trascendenza è comprensibilissima! Seguito dall'applauso della sala. Questo per dare un'idea della devastazione a cui giunge il pensiero che perde la propria fede nella Verità. Ma i prodromi vi erano già tutti. Tipici di chi parla di scienza e non ne ha neppure una vaga idea. Come quando confonde la probabilità con il caso. Sì probabilmente è il maggior filosofo italiano, e questo la dice lunga su come siamo conciati...

E tu vai a fare 'ste domande in un consesso di filosofi attuale?  ;D  ;D
Eri quasi a rischio linciaggio...
Complimenti per il coraggio , comunque.

Grazie, ma non penso si tratti di coraggio...
È il demone, che interviene e fa quello che vuole.

Mi è capitato tante volte di intervenire e suscitare irritazione se non addirittura avversione.

Ma è più forte di me...
Appunto, il demone.
#2508
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
05 Novembre 2019, 12:01:27 PM
Alcuni anni fa, andai ad una sua conferenza che seguiva la stessa traccia di questa (a furia di stare nel pubblico manca il tempo per meditare...).

In coda, dopo sperticate lodi da parte del pubblico, sono intervenuto osservando come il suo discorso fosse sostanzialmente materialista, senza alcuna considerazione dell'incomprensibile Trascendenza.

E lui cosa replicò?

Che la Trascendenza è comprensibilissima!
Seguito dall'applauso della sala.

Questo per dare un'idea della devastazione a cui giunge il pensiero che perde la propria fede nella Verità.

Ma i prodromi vi erano già tutti. Tipici di chi parla di scienza e non ne ha neppure una vaga idea.

Come quando confonde la probabilità con il caso.

Sì probabilmente è il maggior filosofo italiano, e questo la dice lunga su come siamo conciati...
#2509
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
05 Novembre 2019, 10:31:17 AM
@Ipazia 

Dialettica à la carte!
Un po' di materialismo condito da un po' di spiritualismo quanto serve... E il gioco è fatto!

Quando la realtà materiale finisce di risultare troppo brutta per essere affrontata...

Così il libero arbitrio esiste di certo! Su che base non si sa, ma "deve" esistere...

E intanto il nichilismo, di cui non si comprende neppure l'essenza, avanza.
#2510
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
05 Novembre 2019, 10:17:33 AM
Sono convinto che Eutidemo abbia i piedi per terra (scusami Eutidemo se ti nomino in terza persona) perché la sua fede nella Verità lo porta a non volersi ingannare. E perciò a indagare con la maggior lucidità possibile quello che c'è.

Questo non significa affatto conoscere la verità, anzi! Ma è indispensabile per inoltrarsi nel mondo alla sua ricerca.

Eutidemo mi ricorda il buon dottore nel romanzo "La peste" di Camus.
Lui vuol fare del bene e rimane in città ad aiutare i malati, mentre la moglie muore lontana.
E alla fine del romanzo si ritrova ad osservare da una terrazza la vita che riprende a scorrere finita la peste.

A vederlo mi si stringe il cuore.
E vorrei gridargli, no! Non abbatterti perché ancora non conosci la Verità!
#2511
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
05 Novembre 2019, 09:58:10 AM
Ciao Green Demetr

Sono convinto che Sini sia oscuro perché non crede in ciò che dice.

Non si tratta di una difficoltà dell'ascoltatore nel cercare di capire, ma proprio della mancanza di fiducia dello stesso Sini in ciò che espone!

Sini vuol fare del bene. E così propone una narrazione che ritiene possa avere effetti positivi, ma che già lui stesso sa non essere vera.

Lo spacciare una storiella per verità a fin di bene, è  pressoché inevitabile per il buon politico, che non può sempre dire la verità: il popolo può non essere pronto a riceverla. 

Ma un filosofo non se lo può permettere!
Per il filosofo esiste solo la Verità! 

Già attribuirgli il tentativo di una filosofia della scienza dimostra il suo fallimento.
La filosofia non è mai di qualcosa!

E così Sini, con tutte le sue buone intenzioni, non fa che cercare di corrompere le giovani menti...
#2512
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
04 Novembre 2019, 23:41:04 PM
Citazione di: donquixote il 04 Novembre 2019, 18:27:49 PM
Citazione di: Eutidemo il 04 Novembre 2019, 13:30:41 PMCiao Ipazia :) L'uomo cominciò a diventare "tecnologico" da quando prese a scheggiare la prima selce; non c'è nessuna differenza rispetto a quando iniziò ad utilizzare la stessa selce per realizzare il primo microchip di computer. Si tratta solo di stadi successivi di maturazione tecnologica dell'"homo artifex"; niente di più e niente di meno.
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Non è così, altrimenti le scimmie che usano le pietre per rompere le noci di cocco o gli uccelli che adattano i rami secchi e li cementano con saliva e fango per costruire i nidi sarebbero assimilabili all'uomo, per non parlare dei castori che costruiscono dighe o delle termiti che innalzano grattacieli. Gli strumenti tecnologici dell'uomo assumono una valenza ontologicamente diversa da quando passano dall'essere estensioni del "fare" umano che ogni uomo è in grado di controllare e che dipende esclusivamente dalla sua volontà (come ogni castoro è in grado di costruire una diga, ogni ape una cella nel favo, ogni uccello un nido eccetera) a qualcosa di totalmente diverso che rende l'uomo dipendente e in qualche modo "estensione" dello strumento che solo pochissimi "specialisti" sono in grado di costruire, controllare e modificare (la lancia, la zappa, la carrucola o anche il mulino non sono minimamente assimilabili all'aeroplano, al computer o al telefonino).


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Ma ogni strumento, anche il più sofisticato, non è che il risultato di una serie di azioni semplici, che nulla hanno di diverso dallo scheggiare la prima selce.

Occorre certamente un'organizzazione, una collaborazione, che non sono tuttavia una prerogativa umana.
Nell'uomo la tecnica si è sviluppata enormemente (probabilmente per le corde vocali e le mani prensili con il pollice opponibile), ma la sua essenza è rimasta la medesima.

Non vi è perciò alcuna differenza ontologica tra l'azione dell'uomo e quella dell'animale (d'altronde su cosa mai si fonderebbe questa differenza?)

#2513
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
04 Novembre 2019, 18:51:59 PM
Ciao Eutidemo,
contrariamente alle critiche che sono emerse, sono viceversa dell'idea che la tua sia filosofia.
 
Per il semplice motivo che filosofia è prima di tutto mettere i piedi per terra.
E tu i piedi li hai ben saldi... :)
 
Vi è invece la tendenza a sorvolare su questo aspetto fondamentale, e costruire così teorie a prescindere dalla terra.
Si producono in questo modo idee magari rincuoranti, come quella di Sini, ma che sono solo dei rimedi, invenzioni che non risolvono il problema esistenziale.
 
Solo dopo aver posto i piedi ben a terra, è possibile provare a saltare.
 
Ma allora si sa quello che si lascia, e si salta per una ragione, anche se con un po' di paura.
#2514
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
04 Novembre 2019, 18:35:56 PM
Carlo Sini è una brava persona. Ho avuto modo di interloquire con lui in più occasioni, e si è sempre mostrato aperto e disponibile al confronto.
 
Ho tuttavia l'impressione che dopo il suo "Archivio Spinoza: la verità e la vita" si sia arenato.
 
Invece di approfondire la ricerca, come quando affermava: "Il nichilismo deve essere attraversato!", ha optato per una soluzione da offrire. Che desse speranza nel futuro.
 
Ritengo che questa deriva è dovuta al suo voler far del bene e al suo sincero dispiacere per il crescente disinteresse per la filosofia, e più in generale per l'emergere del nichilismo nella società.
 
Convinto di dover offrire qualcosa, che donasse speranza e che fosse "credibile", ha così immaginato, sulla falsa riga del sol dell'avvenire, un nuovo futuro dalle magnifiche sorti progressive.
 
Così facendo ha però finito per rinnegare ciò che pur aveva intravisto e seguito.
 
Prova ne è il suo continuo citare Heidegger e finire con le monadi di Leibnitz: più di così non avrebbe potuto fare per rinnegare Spinoza...
#2515
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Civiltà occidentale
03 Novembre 2019, 10:18:38 AM
In effetti, la principale pericolosità del nichilismo, è dovuta al suo stare nascosto, pressoché invisibile ad un pensiero che non avverte i propri stessi limiti.

Un nichilismo debole, incapace di affrontare le contraddizioni che la vita gli sbatte in faccia.
Che non vuol guardare e si soddisfa di vuote parole.

Una fuga che non porta da nessuna parte, se non ritardare l'inevitabile.

E intanto, il sonno della ragione genera mostri.
#2516
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Civiltà occidentale
02 Novembre 2019, 09:30:46 AM
Citazione di: Ipazia il 01 Novembre 2019, 21:21:30 PM
La contraddizione metafisica insolubile del nichilismo forte, dell'angoscia esistenziale nichilistica radicale (Kierkegaard) é, come già evidenziato da Phil, che essa deve reggersi su qualcosa che nulla non é: il pensiero del nichilista. L'idea del nulla può soltanto fingersi nulla, perdendo così l'agognato appuntamento con la verità, che nemmeno un Dio tappabuchi può surrogare.

Nichilismo non è l'idea del nulla, ma la constatazione che nulla ha valore.

Nichilismo perciò è negazione dell'Etica. Considerata vano orpello, alla luce del pensiero razionale che scruta lucidamente il mondo senza volersi in alcun modo ingannare.

Il giochino del pensiero nichilista che non è nulla, deriva dal non aver minimamente compreso cosa sia il nichilismo.

Semmai, il Nulla è il punto di arrivo a cui giunge chi vuol combattere il nichilismo.

Ma ci arrivi quando ti prende la Compassione.
Per tutto il male del mondo, di cui sei responsabile.

Perché tu e Dio siete Uno!
#2517
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Civiltà occidentale
01 Novembre 2019, 19:11:50 PM
Sono convinto che il nichilismo poco abbia a che fare con possibili valutazioni riguardo al passato o al futuro.
Non conta nulla per il nichilista se i secoli passati furono d'oro oppure di piombo, e neppure se il futuro sarà apocalittico o magnifico.
Perché per lui niente alla fin fine ha valore.
Quindi nemmeno ciò che c'è ora, nel presente.

Questa è la "verità" nichilistica, ed è una verità a cui giunge necessariamente il pensiero razionale che guarda con lucidità il mondo.
 
Sono convinto che la constatazione nichilista sia un passaggio necessario per la nostra evoluzione. Occorre però che questa esperienza sia vissuta consapevolmente, in prima persona, sulla propria pelle. In modo da provarne tutto l'orrore.
Perciò non è sufficiente che sia solo compresa intellettualmente.
 
Sfortunatamente il nichilismo è attualmente soprattutto vissuto inconsapevolmente. O al più compreso razionalmente, ma difficilmente vissuto spiritualmente.
 
La consapevolezza è così sostanzialmente inconscia. Si percepisce il nulla che ci sovrasta, ma lo si fugge.
Magari abbandonandosi all'ogni lasciata è persa, o aggrappandosi a "valori" come patria e famiglia, o abbracciando un credo.
Tutte scappatoie o rimedi per combattere l'angoscia esistenziale nichilistica. Ma che finiscono irrimediabilmente per rivelarsi vani: non c'è possibilità di evitare la "verità" nichilistica.
 
Questo nichilismo, difficilmente esplicito a noi stessi e quindi "debole", è il più pericoloso. Perché è alla base di ogni fanatismo. Il fanatico infatti pretende di opporre una sua "verità" assoluta alla verità nichilistica.
Ed è capace di tutto pur di impedire che la propria "verità" venga messa in forse.
 
Difatti il relativismo è il principale obiettivo dell'odio fanatico.
 
Ben diverso è il nichilismo "forte" di colui che guarda la realtà per quello che razionalmente è, e non può non essere.

Non volendo ingannarsi, si ritrova inevitabilmente sul bordo dell'abisso, dove tutto è perduto.
 
E lì è l'aut-aut esistenziale:

Perdersi definitivamente oppure fare in modo che Dio sia.
#2518
@Donquixote

Concordo con la significatività di quel messaggio. Che non fa che confermare la pericolosità del nichilismo.
Almeno del nichilismo "debole" inconsapevole di se stesso.

Tuttavia occorre a mio avviso considerare che non pare vi siano alternative, al nichilismo, se non diventarne consapevoli.
E quindi affrontare il nichilismo "forte" consapevole di se stesso.

Una sfida epocale, paragonabile alla nascita della razionalità, così ben descritta dalla cacciata dal paradiso terrestre.

Allora ci ritrovammo soli, esposti ai marosi del divenire.

E adesso il nichilismo, che nacque assieme alla razionalità, e ha vissuto a lungo silente nei nostri cuori, può dare finalmente i suoi frutti.
#2519
Tematiche Filosofiche / Re:Che cosa è il "dubbio"?
29 Ottobre 2019, 16:03:11 PM
Ciao Eutidemo,
questo considerare Platone un'anima beata fuori del mondo, mentre Aristotele è viceversa il realista che costruisce, denota già come la non dualità sia più detta che vissuta.
 
Aristotele, architetto che tra parentesi pare molto apprezzato in ambienti poco usi a costruire... rappresenta la fine dell'esperienza filosofica presocratica.
In lui compaiono ancora senz'altro ultimi lampi delle intuizioni originarie. Come quando accenna all'intelletto attivo. Che è unico e il solo ad essere libero, a differenza dell'intelletto passivo. Senza però approfondire lo spunto, probabilmente perché non ne sarebbe in grado.
In generale, ciò che in lui di gran lunga predomina, è... la noia.
 
Mentre in Platone, seppur artefice di quel "parricidio", vive ancora generosa la fiamma che ha generato la filosofia. Platone tra le nuvole, sì... proprio lui che è stato tra i più grandi logici dell'umanità!
Per rendersene conto basterebbe leggere II Parmenide.
Platone testimonia così il grande pensiero che ha ereditato, comprendendolo intellettualmente, ma senza essere più in grado di viverlo. Con lui l'oggettività in sé era ormai diventata scontata.
 
Certo che occorre la terra!, perché solo questo c'è: terra. Siamo infatti esser-ci.
Ma inoltrarci nella terra è necessario sempre e solo per un motivo: il cielo.
 
Tutto, ma proprio tutto nell'esserci rimanda a "altro". Tutto, nella ricerca della Verità, deve diventare man mano "cifra", rimando alla Trascendenza.
 
E che tutto sia cifra, lo si avverte inoltrandoci nel mondo che man mano sfuma nel nulla.
 
Sfumando l'esserci, non rimane più nulla.
Quel Nulla è Dio.
 
Dio che è certo, proprio per il suo non esserci.
Mentre ciò che c'è, la terra, mostra ad ogni passo la propria irrealtà.
#2520
Tematiche Filosofiche / Re:Che cosa è il "dubbio"?
27 Ottobre 2019, 15:09:18 PM
Ciao Eutidemo,
pur nella vicinanza (perché questo siamo: vicini)  i nostri sguardi restano però rivolti in opposte direzioni.
 
Sono infatti convinto che vi sia una grande affinità tra di noi, riguardo a ciò che davvero conta, che è poi la fede nella Verità.
Tuttavia ci ritroviamo opposti nella direzione da seguire per la sua ricerca.
Utilizzando un'espressione un po' desueta, ma che ritengo possa ancora rendere l'idea, direi che tu hai lo sguardo rivolto alla terra, mentre il mio mira al cielo.
 
Il dubbio, prima ancora di essere dubbio in "qualcosa", è dubbio esistenziale.
Il dubbio esistenziale è la messa in crisi di ogni possibile certezza!

Ed è proprio questo il dubbio che permette il pensiero. Perché lo costringe, pena il suo annichilimento, a fare un salto nel nulla nella speranza di atterrare su qualcosa che lo sorregga.

Siamo così abituati a dare per scontato questo sostegno che neppure ce ne accorgiamo.
Ma il pensiero, nella sua essenza, è un continuo sfuggire all'horror vacui.
 
Per avere un'idea di questa situazione, che è chiaramente incomprensibile allo stesso pensiero razionale, occorrerebbe sperimentare il forzato stop del pensiero. Un'esperienza che non auguro a nessuno, ma che se dovesse succedere, mostrerebbe inequivocabilmente cosa vi sia dietro l'autentico dubbio.

Forse potrebbe essere sufficiente lasciarlo andare il pensiero, lasciarlo sfogare come un puledro selvaggio, e aspettare che alla fine stanco del suo sgroppare si decida a fermarsi.
Ma in questo caso, ho l'impressione che qualcosa resti sempre, a dare un minimo di concretezza, e tale da velare almeno un po' il nulla sottostante.
 
 Difatti, quando ci si chiede se il sole sorgerà ancora domani, questo dubbio è già di second'ordine. E' un vuoto, magari orribile, ma che si suppone possibile all'interno di una realtà, che è data comunque per scontata.
 
E lo stesso dicasi di Dio. Laddove il dubbio su Dio riguarda l'alternativa teismo-ateismo.
E' un dubbio magari atroce, ma vissuto all'interno di una situazione data.
 
La fede, l'autentica unica fede, non è una credenza. Non consiste nel credere in "qualcosa", e neppure in un qualcosa di assurdo. Perché nel momento in cui si suppone esservi "qualcosa", siamo già nella superstizione.
La pura fede è fede nel Nulla.
 
Ed è proprio questo che dice la constatazione tanto cara a Vannini:
"Chi ha fede pensa, mentre chi non ha fede non pensa!"