Anch'io ho pensato 7.

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Mostra messaggi MenuCitazione di: Claudia K il 29 Marzo 2023, 21:07:12 PMAl massimo è un <segno> , non un <sintomo>, giacchè il paziente non ne ha alcuna cortezza e sentore.Non é per nulla qualcosa di mistico, e non c'entrano le funzioni del cervello. Il comportamento é un fatto sociale, e la patologia mentale si caratterizza come disturbo del comportamento. Poi certo il cervello può avere altri tipi di problemi, di tipo più fisiologico, e quelli certo li vedi con la tac.
Esattamente come avviene per l'iperglicemia nel diabete, causa disfunzionalità pancreatica.
Non essendo diabetologa (e neanche medico) non so neanche dirti se la medicina sia in grado di spiegare l'origine della disfunzione pancreatica. Di certo resta che l'iperglicemia è prova di disfunzionalità e che alla patologia che ne deriva è la medicina a porre rimedio, con terapie farmacologiche.
Non ho mai sentito dire che, se non si spiega l'origine della disfunzione pancreatica, la malattia diabete non sia curabile .
Nè è assolutamente detto che, conoscendone la causa, sarebbe possibile agire su quella, e nè tanto meno ho mai sentito che sia ipotizzabile l'origine psicologica del diabete, ad esempio quale somatizzazione autopunitiva del senso di colpa del diabetico per aver trafugato dolcetti da piccolo.
Mentre, per retaggi atavici, la nostra cultura continua (abbastanza inspiegabilmente, ad oggi) nella mistica del cervello come "ultra-organo" ... (sebbene in qualunque reparto di neurochirurgia sappiano dirci, dopo aver preso una botta in testa e guardando solo la tac e la localizzazione dell'ematoma se è stato leso il centro della parola, o la memoria, o la vista....).
Citazione di: Claudia K il 29 Marzo 2023, 20:28:27 PMQuesta era l'ipotesi originaria, che è ampiamente superata da quando è stato acclarato che nella schizofrenia è molto più frequente un determinato assetto bio-chimico disfunzionale di quanto non lo sia l'essere rimasti deprivati della presenza della madre nei primi due anni di vita.L'assetto biochimico non é una spiegazione causale ma un sintomo rappresentativo della malattia, almeno finché qualcuno non spiega l'origine dell'assetto stesso, che potrebbe essere genetica, oppure sociale.
E non per nulla abbiamo al mondo milioni di orfani o di bimbi abbandonati alla nascita dalle madri...che sono esempio di meraviglioso equlibrio psichico, anche quando hanno trovato una madre adottiva dopo tot passaggi di mano in mano.
Mentre in compenso abbiamo psicotici che hanno eletto a mostro personale e seviziante il genitore troppo attento, o quello che pagava tutto ma non c'era mai abbastanza, ecc. E anche in questi casi : se il bug non fosse già stato in situ...si tratta di esperienze che chiunque di noi potrebbe dire proprie...ma le ha risolte col proprio equilibrio, e anche con tenerezza verso il genitore "eccessivo".
Citazione di: Claudia K il 29 Marzo 2023, 17:33:34 PMNon proprio: si parla di correlazione su base genetica diretta (e se ne trovano abbondanti riferimenti anche in web).Come avevo cercato di spiegarti la correlazione di patologie tra familiari non é condizione sufficiente per sostenere l'ereditarietà. Nella schizofrenia ha ad esempio un ruolo importante il rapporto affettivo con la madre nei primi anni di vita. E' chiaro che una madre malata non ha un buon rapporto affettivo con il figlio che ha alta probabilità di ammalarsi anche lui.
Esempio qui : https://www.valeriorosso.com/2016/08/11/patologie-psichiatriche-sono-ereditarie/
Citazione di: Claudia K il 29 Marzo 2023, 11:58:28 AMMa nessuno nega questo.A me questo non risulta. Le patologie psichiatriche mostrano correlazioni nei rapporti di parentela ma questo non basta a presumere l'ereditarietà, perché potrebbe essere dovuto a comuni cause ambientali.
Come si potrebbe negare che (es.) un disturbo post traumatico da stress derivi dall'incidenza dell'ambiente sulla personalità data ?
Ma non è regola universalizzabile, tant'è che è ormai acquisita l'ereditarietà genetica diretta dei più gravi disturbi mentali.
Citazione di: Jacopus il 29 Marzo 2023, 08:33:19 AMCiao Anthonyi. Il paragone non regge per il fatto che la mente/cervello non è un organo come gli altri, per i quali può essere applicato (parzialmente) il modello della cura tradizionale, diagnosi-prognosi-terapia farmacologica o altro.Sulla questione, gerarchica o meno del rapporto medico-paziente posso essere d'accordo con te. Ma da persona che vive con problemi di sofferenza psicologica posso dirti che questi hanno comunque un rapporto con il pensiero vissuto, e con le sollecitazioni che determinate letture possono produrre. Non voglio entrare nel merito, filosofia o altro, ma secondo me l'idea che vi possano essere testi da sconsigliare, è magari altri da consigliare, può avere una sua utilità. Chi si approccia a leggere un testo non può conoscere a priori gli effetti che avrà su di lui detto testo, mentre il terapeuta che si suppone conosca sia il testo, sia il paziente, potrebbe saperne di più e dare un consiglio.
La cura della parola, come declinata dalla psicologia è un'altra cosa, poiché non può essere fondata su un rapporto gerarchico fra medico/paziente. Un modello del genere potrebbe funzionare solo su persone particolarmente sottomesse e dotate di un falso sè, condannandole però a organizzarsi attorno al loro falso sè.
Tornando all'esempio. Se in un colloquio il paziente dicesse "sto leggendo dei libri di filosofia e ciò mi rende confuso", il terapeuta dovrebbe indagare questi processi e capire cosa significano per il paziente. Arrivare a sconsigliarne la lettura (e non il divieto, che è una semplice aberrazione), può essere un obiettivo dei colloqui ma per arrivarci occorre tempo e fiducia reciproca.
Il modello gerarchico fu applicato inizialmente dallo stesso Freud (che era anche medico, come quasi tutti i più noti psicoanalisti), ma ad un certo punto si accorse che il modello non funzionava. Per ottenere la guarigione, oltre a scoprire la causa della malattia psichica, occorreva l'alleanza terapeutica, che descrisse come transfert e controtransfert. E questo poneva medico e paziente in una relazione diversa e meno gerarchica.
Precisazione finale. La psicologia dinamica cura prevalentemente disturbi non gravi o medi, mentre per le psicosi e i disturbi depressivi maggiori la psicoterapia è di supporto a cure farmacologiche che hanno la prevalenza. In ogni caso aiutano anche in queste situazioni di disagio più grave. Altra precisazione. Quasi tutti gli psichiatri sono anche psicoterapeuti poiché ormai è dimostrato che i maggiori successi di guarigione avvengono in caso di terapia integrata farmaco/psicoterapia. Terza ed ultima precisazione. La psicoanalisi sta alla psicologia come la categoria "Renault" sta alla categoria "automobile".
Citazione di: Jacopus il 28 Marzo 2023, 21:33:20 PMRispondo alla prima domanda di Claudia K. Uno psicoterapeuta che vieta ad un paziente di leggere testi filosofici mi sembra surreale. Non escludo che possa capitare, visto che molti psicologi non sono sufficientemente preparati. In ogni caso si tratterebbe più di un santone autoritario che di uno psicologo. Per capire sinteticamente cosa fa uno psicologo, leggere gli interventi di Anthonyi.Ti ringrazio della notazione, peró non capisco come possa essere coerente con quanto dici.
Citazione di: Socrate78 il 28 Marzo 2023, 19:48:12 PMIn realtà gli psicologi e tutti gli psichiatri sono i peggiori manipolatori, io li odio ed avverso tutti, a cominciare dal suo capostipite di nome Sigmund Freud: ritengo che siano ciarlatani, venditori di fumo e di fuffa, che vogliono fare in modo che la gente sia dipendente emotivamente da loro in modo da poter instillare le loro idee di giusto e di sbagliato, la loro ricetta per vivere bene: è per questo che proibiscono la filosofia, perché non vogliono che le persone sviluppino un senso critico e riescono autonomamente a trovare la strada per uscire dai loro problemi senza di loro, non vogliono che esse sviluppino una propria idea di ciò che è giusto e sbagliato, non devono farsi domande perché tutte le risposte devono essere date dal terapeuta-santone.Attento socrate, c'é qualcuno che dice che quelli che non possono vedere gli strizza cervelli sono proprio quelli che ne hanno più bisogno.
Citazione di: iano il 28 Marzo 2023, 19:29:09 PMMa cosa può dare allora in più uno psicologo di una intelligenza artificiale programmata ad hoc, se l'empatia è da evitare?Evitare che lo psicologo possa condizionare concettualmente il paziente non vuol dire negare una relazione empatica che comunque sussiste ma agisce sui meccanismi psichici profondi. Psicologi e psichiatri, almeno quelli bravi, hanno una profonda titubanza anche a rivelare al paziente la loro diagnosi sul paziente stesso, poi però possono parlare di tutto, e in questo l'interazione empatica é importante soprattutto quando riesce a produrre una sorta di effetto specchio, lo psicologo deve guidare il paziente a tirar fuori quello che ha dentro, a riflettere su questo qualcosa, e quindi a vedere se stesso in maniera più oggettiva, cioè non narcisistica, il piu possibile vicino a come lo vedono gli altri dal di fuori.
Citazione di: iano il 28 Marzo 2023, 17:14:42 PM.Effettivamente questo punto é discutibile, iano. Il compito dello psicologo é ben diverso da quello che fa il filosofo.
Il filosofo stesso è lo psicanalista, che quando proibisce al paziente la filosofia, di fatto si impone come unico ''filosofo'' autorizzato.