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Messaggi - Jacopus

#2536
Storia / Re:La conquista della luna
23 Luglio 2019, 12:37:20 PM
Per Anthony. Considero il massimo pregio dei sistemi liberali il controllo incrociato delle notizie e delle informazioni. Questo controllo é stato progressivamente inquinato da internet. Oggi é molto più difficile distinguere il vero dal falso, ma credere ad un complotto rispetto all'allunnaggio significa dichiarare la perdita di ogni credibilità del sistema liberale, proprio nei termini del controllo dell'informazione.
In realtà, secondo me, questi pensieri cospirativi, nascondono un retropensiero molto importante:
"La scienza, fino a ieri, ha promesso la felicità agli uomini, ma la sua promessa evidentemente era una bugia. Come possiamo vendicarci, visto che non siamo stati emancipati e liberati? Potremmo dire che la scienza stessa, le sue conquiste siano esse stesse delle falsità'."
Questa dinamica compensa in modo reattivo coloro che si sentono o sono sfruttati, e permette a coloro che sfruttano di cogliere l'occasione per trasmettere il messaggio: abbandonate ogni speranza di salvezza, l'uomo continuerà a sudare del proprio lavoro e la donna partorirà con dolore, secula seculorum.
#2537
Storia / Re:La conquista della luna
21 Luglio 2019, 10:59:17 AM
Per Anthony. I motori termici hanno bisogno di atmosfera per funzionare. Non si tratta di sostegno fisico. Per questo i motori astronautici hanno due ulteriori serbatoi, di idrogeno e ossigeno per funzionare (ovvero di comburente).
#2538
Storia / Re:La conquista della luna
20 Luglio 2019, 20:12:27 PM
I motori spaziali devono infatti portarsi appresso anche idrogeno e ossigeno per funzionare, se sono motori termici. Ma vengono usati anche motori elettrici. L'assenza di attrito e di forza di gravità, permette velocità alte senza usare l'energia che sarebbe necessaria sulla terra.
#2539
Storia / Re:La conquista della luna
20 Luglio 2019, 19:01:15 PM
Lo spazio non è vuoto. È solo meno pieno. Più ci si allontana da un corpo celeste e più la materia diventa rarefatta, senza scomparire mai del tutto. All'interno di una galassia la materia é molta. Tra una galassia e l'altra diminuisce e tra un ammasso di galassie e l'altro diminuisce ulteriormente. Inoltre é proprio a causa di questa rarefazione che le navicelle spaziali possono raggiungere velocità  che sono impensabili vicino ad un corpo celeste dotato di una massa e di attrito. Attualmente il record mi sembra sia attorno ai 40.000 km ora, ancora poco comunque anche per visitare il solo sistema solare.
#2540
Amore e odio sono sentimenti estremi, che nella loro opposizione spesso si toccano, al punto che l'odio si trasforma in amore e viceversa. La presenza di un sentimento di assoluto odio e assoluto amore, si instaura nella prima infanzia, quando l'oggetto, cioè il più delle volte, la madre non soddisfa/soddisfa i bisogni del bambino.
Sta poi al processo  culturale e biologico far apprendere al bambino che l'assoutamente odiata/amata è la stessa persona umana (troppo umana), che va accettata, così come va accettata la inesorabile legge che non permette a tutti i bisogni di essere soddisfatti (fortunatamente).
Concepire un mondo dove non esistono oggetti da odiare/amare in modo assoluto é un mondo umano meno soggetto alla violenza. Ma é anche un mondo che deve fare i conti con la possibilità che ognuno di noi abbia un mostro dentro di sé. Ed è proprio quel mostro a permetterci di essere indulgenti e perdonare gli altri "mostri" temporanei.
Ma se il mostro viene concepito in modo definitivo e irrevocabile, in bianco e nero, se il male e il bene, l'odio e l'amore vengono scissi in modo netto e assoluto, non c'è più spazio per la comprensione e il reciproco perdono ma solo la violenza del bianco  contro il nero.
É un meccanismo arcaico potentissimo che funziona nella mente di ognuno di noi e la storia dell"uomo può essere riassunta come eterno processo di emancipazione da quel modello. Ma vi sono anche classi, culture, ideologie che invece tendono a cristallizare questa visione come naturale e immodificabile, con tutte le conseguenze del caso sullo stesso corpo dell'uomo.
#2541
Attualità / Re:Russia connection
17 Luglio 2019, 13:13:50 PM
Non ci islamizzeremo e non ci africanizzeremo. Anche perché siamo già abbastanza islamizzati e africanizzati. Basta leggere qualche dichiarazione a caso di alcuni politici (che rispecchiano il sentire comune).
In realtà gli islamici e gli africani si europeizzano in fretta, al massimo entro la seconda generazione, in sintonia con tutte le teorie socio-antropologiche per le quali l'integrazione e la convivenza produce per forza di cose un mutamento delle idee e della visione del mondo. Tanto per intenderci, un italo-americano non è né un italiano né un americano, così come in piccola scala un siciliano che vive a Milano da 30 anni, non é né siciliano, né milanese.
Il fatto di unirci alla Russia denota ingenuità. Come chiedere a San Marino di unirsi a noi e poi concedere ai sanmarinesi il nostro stesso potere, con l'aggravante di ipotizzare questa situazione con un paese notoriamente imperialista. (Leggi il libro, il grande gioco, di Hopkirk, molto istruttivo sulla Russia, sulla Gran Bretagna e sull'imperialismo).
#2542
Attualità / Re:Russia connection
17 Luglio 2019, 12:32:28 PM
Dire che un l'europa fa schifo come gli Usa é semplicistico. L'Europa ha i sistemi di welfare più avanzati del mondo ed anche per questo qui si riversano tutti i migranti. Che alcuni paesi dell'Europa abbiano mire neocolonialiatiche è realistico, ma solo integrando di più l'Europa e abbandonando un ideale sovranista, possiamo sperare di non schiacciarci più i piedi l'un con l'altro. Tra l'altro il fatto di essere un insieme di stati cosí diversi eppure, malgrado tutto, uniti in qualche modo sarà annoverato in futuro, come uno dei grandi fatti della storia. Possiamo anche buttare alle ortiche questa esperienza e trasformarci definitivamente in una repubblica delle banane.
#2543
Attualità / Re:Russia connection
17 Luglio 2019, 11:29:36 AM
I fatti della Libia, riguardano un altro scacchiere geopolitico. Ma, ripeto, la Russia non ha certo intenzione di fare la comparsa nel "grande gioco". Lo fa secondo le condizioni politiche, diplomatiche, culturali ed economiche del momento. La Russia é una grande nazione. Ha una tradizione imperialista secolare. Cosa vuoi che sia un ventennio di stop.
#2544
Attualità / Re:Russia connection
17 Luglio 2019, 10:22:41 AM
Per Inverno. La politica remissiva della Russia tra gli anni 90 e gli anni 00, derivava dalla sua debolezza politica. La Russia zarista, l'Urss e ora la Russia di Putin hanno svolto e svolgono una politica egemonica e sarebbe strano il contrario, visto che é un paese ricco e vastissimo. L'unico che ha potuto realizzare un colonialismo attraverso la contiguità territoriale.
Per Ipazia. Che siamo sudditi degli Usa è vero, ma per diminuire questa suddittanza non credo che la strada corretta sia quella di farsi mettere il guinzaglio da un tiranno feroce, che usa come suo scherano un tirannuccio de 'noantri.
La strada corretta é implementare il potere e la distribuzione del potere dell'Unione Europea. Strategia vista come fumo negli occhi sia da Russia che da Usa.
#2545
Mi sono spesso imposto di non inteevenire in questo post ma faccio una eccezione.
Per Anthony. Mi citi la fonte dei 5000 dollari che servirebbero per venire in Europa. Se anche cosí fosse sei al corrente che molti si indebitano con degli strozzini del loro paese e che poi devono restituire i soldi e che se non lo fanno sono guai per i loro familiari rimasti? Lo sai che in un villaggio di 50 persone é possibile raggranellare una somma per permettere a uno di loro il passaggio ad Occidente?
Sulla foto dei ben pasciuti stendo un velo pietoso. I cadaveri che riposano in fondo al mare potrebbero iniziare a maledirci.
#2546
CitazionePer Jacopus, per Inverno, ma non è più realistico pensare che invece di essere colpa di un Capitalismo sbagliato, sia invece colpa di una programmazione politica mancata.
E' naturale che il singolo imprenditore non abbia quella visione che invece spetta a chi gestisce il territorio. Io credo che dovrebbe essere chiara una cosa, il turismo ha bisogno di servizi, e questi servizi devono essere organizzati e qualcuno ne deve pagare il costo. Noi Italiani facciamo sempre ragionamenti non bilanciati, da una parte vorremmo servizi efficienti, dall'altra parte li vorremmo gratis. Io sono favorevole ai servizi efficienti ma sono perché chi li usa ne paghi il costo. Le poche spiagge libere dalle mie parti fanno schifo perché chi ci va innanzitutto non ne ha rispetto, mentre invece nelle spiagge organizzate c'è più rispetto, c'è più controllo.
Un saluto
Per Anthony. Il capitalismo non è un monolite e io non punto il dito sul capitalismo. Il capitalismo si muove nello spazio della storia e delle culture e per la cultura italiana, in questo momento, è particolarmente dannoso, ma sicuramente meno dannoso di una dittatura sia di destra che di sinistra. Ma non il capitalismo genericamente inteso, ma questo capitalismo che non vuole limiti, che pretende (e ci sta riuscendo) di smantellare lo stato sociale. In Francia mi risulta esserci il capitalismo, ma troverai molte dignitose spiagge pubbliche attrezzate e anche spiagge private per chi vuole qualcosa di più, e le spiagge pubbliche sono pulite. Direi che non è un problema "solo " di capitalismo ma anche di cultura italiana. Quello che dici alla fine del tuo intervento è verissimo. Tante volte, nel vedere le poche spiagge libere ridotte ad un letamaio, mi dico anch'io: "ben vengano le spiagge private". E' un problema di cultura ed infatti ho titolato questa discussione "una storia italiana". Tutto riducibile nella famosa frase del marchese del Grillo "perchè io so io e voi non siete un ....". Il capitalismo senza un progetto collettivo è un bellum omnium contra omnes, perchè ancora una volta polarizziamo: pubblico-male, privato-bene. Invece dovremmo pensare che il pubblico è al servizio della società ed anche la classe degli imprenditori, quelli che una volta venivano definiti "borghesi", ha degli obblighi nei confronti della società. In Italia, invece, sempre in sintonia con il marchese del Grillo, nessuno si sente responsabile di niente, nè nel pubblico, nè nel privato e così i ponti cadono e i parcheggi non si trovano.
#2547
Chiarisco il mio punto di vista. Sono favorevole per il libero mercato e per la libera intrapresa, ma il libero mercato in Italia é miope, provinciale e anche spesso parassitario. Pensa all'uovo oggi, pensa che la ricchezza risieda nel mattone. Non é solo un problema di parcheggi. Nella mia città tantissimi alberghi si sono trasformati in miniappartamenti. Per un po' hanno dato lavoro alle ditte di costruzioni ma hanno fatto piazza pulita di tutti i lavori connessi con gli alberghi. Restando nel campo del turismo, non é normale che il paese con il maggior numero al mondo di siti protetti dell'unesco non sia al primo posto nel numero di visitatori.
E questo accade proprio perché si é sempre data la precedenza agli interessi privati, alle posizioni di rendita e non all'imprenditoria che rischia e da lavoro o almeno prova a darlo. Per far si che un turista venga però ha bisogno di trovarsi in un ambiente accogliente, e se non ci sono neanche i marciapiedi, e se il mercato del sabato deve essere fatto nell'unica piazza grande, costringendo almeno 500 automobilisti a cercare un posto altrove, e se non si può scegliere spiaggia pubblica o spiaggia privata, perché quelle pubbliche sono pochissime e quelle pubbliche attrezzate ancor meno, e se devo fare il bagno nel gasolio, perché nessuno controlla gli scarichi dei natanti, e se viene autorizzata, ancor oggi la costruzione di immobili esteticamente deturpanti, con in più la furbizia di lasciare qualche lavoro incompiuto cosí non si pagano le tasse sulla seconda casa, alla fine gli unici turisti saranno i lombardi e i piemontesi. Ci stiamo velocemente provincializzando. Mio suocero mi racconta che negli anni 50 qui era colmo di tedeschi, olandesi, inglesi e se ne vede ancora il retaggio in qualche autoctono biondissimo e con il cognome d'oltralpe. Se vogliamo acquisire clientela dobbiamo offrire servizi, visto il costo mediamente elevato di una vacanza in Italia. E ciò si ottiene con una politica che tenga presente i servizi pubblici, gli spazi pubblici, il benessere collettivo. Altrimenti si punta al turismo d'élite ma anche in questo caso, i turisti non possono essere sequestrati dentro una Spa, avranno modo di vedere la società che li ospita e trarranno le loro conclusioni.
#2548
Tematiche Culturali e Sociali / Una storia italiana
13 Luglio 2019, 18:28:24 PM
Premessa. Vivo in una ridente cittadina della riviera ligure. Una di quelle che d'estate diventa cinque volte più grande per via dei turisti, una delle grandi ricchezze della liguria. Oggi mi sono imbattuto in una lunga fila di auto parcheggiate in sosta vietata, con altrettante multe in bella vista.
Ho iniziato a pensare.
"Questi signori e le loro famiglie sono giunti qui per godere di una bella giornata di vacanza, che sarà rovinata, stasera o domani, dalla multa. Un piccolo colpo, di sicuro, che si somma però ad altri. Ad esempio all'impossibilità di poter usufruire liberamente del mare, poichè le spiagge migliori sono tutte monopolizzate dai bagni privati, che proibiscono alle persone che non prendono un ombrellone anche il semplice fermarsi di fronte al mare. Ad esempio dai prezzi medi più alti rispetto a quelli di una località dell'entroterra, anche per una semplice spesa alimentare. Ad esempio dal mare sporco, spesso dovuto agli scarichi degli yachts del porto turistico.
Ma torniamo alla multa. I signori in questione potevano continuare a cercare un posto legittimo e forse per un pò ci hanno provato, ma vi assicuro che qui non è semplice trovare un posto, ed infatti moltissimi turisti usano il treno o il pulmann. Ma la mancanza di posti per le auto non deriva da un progetto di politica ambientale, bensì dall'ipersfruttamento del territorio. Case ammassate le une sulle altre, stabili che si innalzano, senza però prevedere le conseguenze dell'aumento della popolazione. Assenza di piazze, e di spazi comuni che possono sviluppare ancor di più il turismo. Il campo di calcio non c'è più: trasformato in una zona sosta per camper, ciclicamente sequestrato dalla Procura per via dell'assenza delle autorizzazioni. Mancanza di marciapiedi, di parchi pubblici attrezzati di una grandezza accettabile. Tutto trasformato in calcestruzzo, grazie a un partito trasversale composto da proprietari terrieri, costruttori, politici contigui e altri possibili alleati inconfessabili.
Tutto ciò distruggendo inoltre le qualità paesaggistiche della Liguria, con palazzoni costruiti sulla cima di colline in spregio di ogni senso estetico, evidentemente assente sia nei costruttori che nei compratori.
Ecco così spiegate le multe in divieto di sosta e il disagio provato dai quei signori, impossibilitati a rispettare la legge, perchè nel corso degli anni, gli interessi di alcuni privati sono stati privilegiati agli interessi pubblici, con il beneplacito di chi avrebbe dovuto controllare, il quale non avrebbe comunque potuto controllare, poichè eletto proprio da quegli stessi interessi privati.
La conseguenza di tutto ciò è uno sfruttamento all'osso del turista, che tornerà a casa con la sensazione di essere stato fregato, e con il desiderio di fregare a sua volta qualcuno, la prossima volta. Se il turista in questione non ha modo di paragonare quel mondo dell'accoglienza turistica con altri mondi, allora non c'è problema, ma se si inizia a paragonare questo sistema con altri diffusi nel resto dell'Europa, il confronto è impietoso. Dalla sua la Liguria conserva una formidabile posizione strategica, così vicina a Torino e Milano, e una bellezza che i palazzinari non sono ancora riusciti a debellare.
Concludendo: gli interessi privati inizialmente sostenuti e che hanno provocato questo ambiente, sul lungo periodo si ritorcono contro gli stessi interessi privati. E' come sempre la scelta dell'uovo subito rispetto al pollo domani. Ma le uova possono anche finire, come ci sta dicendo la recente storia dell'Italia.
#2549
Spesso nei discorsi con gli amici, al lavoro, in televisione, sui social, emerge un modo di pensare ricorrente, che tende a dividere le persone, gli interlocutori in antagonisti e quindi nemici, poichè posti agli antipodi della nostra posizione. Chi non è razzista è un buonista a favore dell'immigrazione selvaggia, chi non è reazionario è comunista, chi è a favore delle teorie transgender è un hippie, frequentatore dei centri sociali, e così via.
E' probabile che questo modo di pensare sia radicato nell'uomo, fin da quando era necessario distinguere il proprio in-group dall'out-group e in quel caso si trattava realmente di vita o di morte. Però, ora, che possiamo distaccarci da questo modello, poichè fortunatamente viviamo in un ambiente molto meno ostile, ci risulta difficile separarci da questo metodo di interpretazione del mondo e di raffigurazione di chi ci è vicino e di chi ci è lontano.
Tanto più importante è invece superarlo, poichè questo modello, che potremmo definire "scissione originaria in bianco e nero", intanto non è realistico ed in secondo luogo, può condurre all'astio, al risentimento, all'odio e alla violenza.
#2550
Per Elia. É un po' come prendersela con i drogati invece che con gli spacciatori.
Secondo punto. La storia non passa impunemente. Immagino che sei a conoscenza del concetto di storia a lunga durata di Braudel, secondo cui anche romani e cartaginesi condizionano il nostro presente.
Terzo punto: Sulla tua interiezione "ma basta" ti prego di sforzarti ad usare l'emisfero cerebrale sinistro.