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Messaggi - Il_Dubbio

#256
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
29 Ottobre 2024, 17:49:08 PM
Citazione di: Bruno P il 29 Ottobre 2024, 13:02:21 PMRiguardo i contenuti che esponi, continui a chiedere in maniera incalzante, se non pretendere, dei chiarimenti che non sono  ottenibili, riguardo certe patologie, neppure nella medicina tradizionale in una catena causa - effetto - rimedio in cui la causa, e conseguentemente il rimedio in una logica deterministica, sia inequivocabile e inconfutabile grazie ad analisi di tipo strumentale. Ti si è provato a dare diverse risposte da più utenti, ed ammiro in particolar modo la pazienza di Jacopus, ma dato che nessuno te le fornisce, perché per come le pretendi tu è impossibile fornirle...

e quindi? Io sarei arrogante perchè sto chiedendo delle risposte a legittime domande?

Lo psichiatra per caso è un medico alternativo? Non è ciò che dovrebbe essere? E allora cos'è? 

Tra l'altro porti a testimonianza la medicina tradizione (dove è difficile comprendere quel che dici perchè mancherebbero diverse virgole per distinguere le frasi) senza il porti il problema, gia da me evidenziato, che l'esperto c'è gia ed è il neurologo che studia il cervello. Io ho chiesto cosa fa di diverso un altro specialista che chiamiamo psichiatra? 
E tutte le altre domande, con annesse le mie valutazioni, a cui tu non hai risposto. 

#257
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
29 Ottobre 2024, 17:21:34 PM
Citazione di: Bruno P il 29 Ottobre 2024, 13:02:21 PMDesidero rassicurarti (non che ci tenga): i tuoi post li ho tutti letti attentamente.
Innanzitutto non condivido i tuoi toni.
All'inizio del thread hai detto ad un altro utente di starsene zitto (post #7), agli altri utenti hai dato ironicamente dell'Alberto Angela (post #29) mentre al sottoscritto hai detto qui sopra che non è capace di cogliere le problematiche da te esposte neanche riscrivendole. 
Le precisazioni sono d'obbligo. Non credo di aver mai detto di stare zitto a qualcuno... su Alberto Angela l'ho riscritto dopo che l'aveva scritto Jacopus, quindi ho solo ripreso la "battuta". 
Mentre a te ho semplicemente detto che mi hai rifatto le stesse domande su le quali avevo gia abbondantemente risposto. Mentre da te non ho letto alcuna risposta sul tema...
Non mi sono arricchito con quello che tu hai detto in quanto non hai suggetito nulla di nuovo.  Qua l'unico che scrive sul tema è jacopus.
#258
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
29 Ottobre 2024, 08:14:51 AM
Citazione di: green demetr il 29 Ottobre 2024, 01:47:56 AMLa schizofrenia, come altri disturbi psichici ha un ampio spettro di casistiche, e dunque di possibili origini.
Sta nella storia del paziente la possibilità di capirne le cause o le concause.
La scientificità sta nell'uso del farmaco per poterla lenire, prevenire, eliminare in base al suo grado di psicosi (alterazione della realtà).





Quindi la scientificità sta nel farmaco. Tu sei lo psichiatra, io vengo da te, ti dico i miei disturbi, tu deduci nel mio racconto personale una possibile causa, poi alla fine mi dai un farmaco. Se non dovesse funzionare o magari causarmi altri danni, ti telefono e ti dico che non funziona, anzi che riscontro altri problemi che prima non avevo, così che tu decida di cambiarmi il farmaco. Questo fino a che ne trovi uno adatto. La scientificità sta secondo questo tuo racconto nel prendere il paziente e somministrargli dei farmaci con il solo scopo di vedere se funziona?

Ho capito male?

Se ho capito bene la funzione dello psichiatra è rilevare il farmaco giusto al primo colpo.
Una specie di colpo fortunato, tentare la fortuna... il farmaco come un gratta e vinci.

Io non so se vi rendete conto di quello che dite... :o 

p.s. ho usato il termine "santone" perchè me lo aveva ricordato leggendo la descrizione che ne faceva Jacopus piu indietro.E questa tua pur breve descrizione me la riconferma.
#259
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
28 Ottobre 2024, 21:56:02 PM
Un altro modo per testare la solidità scientifica di un dato settore è che la teoria di quel settore dovrebbe essere modificabile nel caso di insorgenze di nuovi dati. 
Questo potrebbe indurre a ritenere che dopo tutto si operi sempre in modo sperimentale in quanto l'ennesimo dato raggiunto potrebbe inficiare la teoria iniziale. C'è sempre una cavia di mezzo quindi. Ma del resto non è possibile operare in modo diverso se si segue la traccia scientifica.
Ma cosa ha di scientifico la teoria secondo cui ad esempio si soffra di schizzofrenia?

Io me lo sono chiesto e spero che qualcuno abbia una risposta dignitosa(visto che qua le cose si leggono all'acqua di rosa).

Sono importanti i sintomi e a questi viene dato un nome di una sorta di "malattia".

I sintomi sono importanti ma per curarla serve scoprire da cosa o da dove viene originata. Questa potrebbe essere la teoria secondo cui la schizzofrenia è originata da... 

In che modo posso cambiare la teoria? Cambio la teoria nel caso il sintomo, secondo i nuovi dati in possesso, non sia originato da ciò che sosteneva la teoria ma per un altro motivo. Così imparo una cosa nuova e progredisco.

Ok allora la schizzofrenia ha mai cambiato l'origine per via di nuovi dati che hanno inficiato la vecchia teoria (sempre ammesso che vi sia una teoria che indichi l'origine della schizzofrenia in senso scientifico, ovvero testabile)?



#260
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
28 Ottobre 2024, 17:57:12 PM
@Bruno P 

Scusami ma io ho scritto parecchio e se non hai colto le problematiche che ho sollevato non penso che riscrivendole le coglieresti. Mi dici che sto facendo confusione ma non hai risposto alla domanda e per giunta ne hai fatta un'altra a cui abbiamo gia risposto. E prendo per buona quella che ha scritto Jacopus.

Per cui o rileggi tutto per bene e poi ne riparliamo, oppure almeno tenta di dare una tua risposta. Le domande ci sono ed anche le mie elaborazioni. 

 
#261
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
28 Ottobre 2024, 14:24:14 PM
Potrebbero esserci vari modi per provare a dimostrare l'inadeguatezza di un psichiatra rispetto al suo operato.
Potrebbe infatti anche darsi che il cervello sia sano nonostante sia chiaro il disturbo riscontrato dal paziente.

Cioè è ovvio che il corpo è costruito in un certo modo e non è detto che qualcosa che sembra funzionare male sia il sintomo che qualcosa all'interno non stia funzionado.
Ci sono migliaia di situazioni in cui il corpo reagisce nel giusto modo ma creando un distubo. Faccio l'esempio piu facile, se mettiamo una mano sul fuoco sentiamo immediatamente il dolore. Il dolore quindi non è un sintomo che il corpo sta funzionando male, tutto il contrario, sta funzionado benissimo. 

Quindi ammettiamo di avere un cervello sano e una psiche rovinata. Come operi? Se operi sul cervello rischi di rovinare anche quello. 
Per sapere se anche il cervello è rovinato devi dimostrare che sia così. Quindi devi scoprire che sia effettivamente rovinato, ma servono dati oggettivi... 
#262
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
28 Ottobre 2024, 11:30:53 AM
Citazione di: Bruno P il 28 Ottobre 2024, 08:38:31 AMSpero di aver capito male ma un conto è voler approfondire e capire cos'è la psichiatria, la psicanalisi e la psicologia, altro è voler ridurre queste discipline a baggianate e i professionisti che le applicano a "santoni" che si prestano a politiche esclusivamente economiche dettate dai big pharma o, nella migliore delle ipotesi, a figure che si affidano a tecniche e conoscenze prive di alcun fondamento.
Se ho capito male mi scuso.

Io non la farei cosi categorica. Ci sono dei punti di dubbia provenienza che vanno messi in luce, altrimenti si poteva incominciare a parlare di Freud, Jung ecc. e tentare di stabilire chi potesse avere ragione o torto. Ma in base a cosa poi si poteva valutare la ragionevolezza di una teoria della psiche rispetto ad un'altra?

Lo psicologo, che non è un medico, studia i comportamenti umani (in genere) e in base alle statistiche e probabilmente in base a dei modelli di soluzione dei problemi, opera sul campo. Lo psicologo non è quindi un medico della psiche. Si deve ritenere che la psiche sia una sorta di oggetto di studio diretto. Ma lo psicologo non studia la psiche ma solo il comportamento che ne deriva. E' una cosa diversa, direi sicuramente utile e che utilizza un approccio scientifico/statistico.

La psiche sembrerebbe un'altra cosa. Non sappiamo nemmeno cosa sia, cioè se fosse un oggetto cosa sarebbe? Molti direbbero il cervello, ma c'è gia un esperto del cervello che si chiama neurologo...allora qual è il ruolo dello psichiatra? Qual è il suo oggetto di studio medico?
Abbiamo detto che per i comportamenti c'è lo psicologo, per il cervello c'è il neurologo...lo psichiatra che fa di diverso?

Se sai rispondere io qua sono anche per imparare cose nuove. 

Vorrei fare un passettino di lato, facendo un esempio di altro tipo. 
Solitamente per malattia si intende un evento che si crea all'interno del corpo. La causa della malattia può sicuramente trovarsi fuori (cioè se uno beve o fuma tanto potrebbe causare una malattia interna). Mentre se si cade per terra per aver inciampato su un ostacolo che non si è visto e ci rompe la gamba, la causa è solo esterna. Infatti si parla di infortunio. 
Ora mi chiedo, se si è psichicamente compromessi per essere vissuti in un ambiente non sano, si produce una malattia (mentale) o gli effetti (mentali) sono dovuti totalmente alla causa ambientale (quindi piu vicino all'idea di infortunio)?

Proprio da questo punto potreste incominciare a trovare (se ce ne sono) sentenze che condannano un'azienda per aver portato a compromettere l'integrità psichica del proprio lavoratore. Ad esempio i militari in guerra...per loro credo sia prevista una indennità per aver subito danni psichici. E li magari hanno interrogato uno psichiatra che ha attestato il danno. Solo che non essendoci prove strumentali e oggettive non credo sia così semplice dimostrarlo. 
#263
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
27 Ottobre 2024, 22:15:44 PM
Citazione di: Jacopus il 27 Ottobre 2024, 21:47:00 PMSe assumiamo che questa sia la descrizione sintetica della genesi della malattia mentale, dobbiamo domandarci cosa deve fare lo psichiatra e come lo deve fare. Qui entrano in gioco tanti discorsi possibili. Uno che mi ha sempre incuriosito è quello del superamento della differenza soggetto/oggetto, che ancora una volta chiama in causa la struttura sociale. Infatti lo psichiatra per essere tale dovrebbe dismettere i suoi panni di soggetto-terapeuta che tratta l'oggetto-paziente, cercando di ottenere al suo posto un rapporto terapeutico in condizioni di reciprocità. Si tratta però di una visione rischiosa perché mette in discussione le stesse basi sociali della società di classe, nella quale c'è un soggetto-padrone che tratta con un oggetto-servo. 

La mia preoccupazione è che non vi sia nulla di solido per identificare lo psichiatra come un esperto nel senso scientifico del termine.

A me sembra che tu stia descrivendo un "santone" più che un medico, addirittura specializzato. 

A me sembra che i problemi mentali siano così difficili, è praticamente incomprensibili, che alla fine è diventata una consuetudine autorizzata farli trattare da gente che non ne ha le competenze. Non per negligenze, ma perchè quelle competenze non ce li ha nessuno...quindi si lasciano operare. Ma come ho detto inizialmente queste operazioni, condotte cosi senza alcuna base scientifica, si rivelano meri esperimenti, con delle cavie che forse pagano anche il ticket. 

#264
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
27 Ottobre 2024, 18:41:09 PM
Anche in questo caso i termini usati alle volte vogliono dire una cosa altre volte un'altra. Se non lo si specifica si rimane nell'equivoco.
Ad esempio la cura potrebbe significare un'azione finalizzata alla guarigione dalla malattia, oppure solo un'azione finalizzata a mitigare (o far scomparire) un sintomo.
Faccio un esempio di altro tipo, se uno soffre di ipertensione prenderà un farmaco per mitigare (o far scomparire) il sintomo della pressione arteriosa alta. Questo farmaco lo prenderà per sempre, chiaramente sempre sotto controllo del medico che potrebbe essere più nello specifico un cardiologo.
Una cura farmacologica, poi,  non è quasi mai senza effetti collaterali. Se gli effetti collaterali sono tollerabili è bene, altrimenti si deve proseguire in altro modo (o con farmaci alternativi, se ce ne sono).

Alle volte basta il sintomo per trattare con un farmaco una patologia. Un po' come ha detto qualcuno di voi, non si va a scovare il virus che vi ha causato l'influenza, se avete l'influenza i trattamenti sono sempre piu o meno gli stessi. Il medico solitamente conosce gli effetti del virus che sta circolando e saprà dire come affontarla, senza muoversi da casa e senza fare accertamenti diagnostici.

Quindi tenere sotto controllo una malattia non vuol dire guarire dalla malattia.

Mi sembra che sia stato Jacopus ad aver detto che dopo tutto potremmo essere tutti malati mentali, saremmo cioè tutti un po' nevrotici o comunque avremmo tutti qualche (anche piccolo) disturbo. Stabilire quando esso diventa una malattia è la cosa fondamentale per suggerirci quando far ricorso ad un medico specializzato.

Io ho tracciato piu o meno due "modi" per individuarlo. Quando è il paziente a chiedere aiuto, oppure quando è il comportamento del soggetto all'interno della società a richiederlo o per lo meno a suggerirlo.

Ciò che ho sollevato io però ricade tutto sulla competenza del medico psichiatra. Dovendo dare una cura farmacologica (anche solo mantenitiva) per un disturbo di tipo mentale, il psichiatra dovrebbe avere la possibilità di procedere verso degli accertamenti, che sono solitamente diagnostici. Altrimenti a che serve andare da loro?
Se vai da un cardiologo ti fa almeno un elettrocardiogramma, una ecografia (al cuore) e tanto altro.
Lo psichiatra che ha nel suo studio a parte il "lettino".

Potrebbe individuare ad esempio una nevrosi attraverso un elettroencefalogramma? O magari una risonanza magnetica encefalica?

Mi sembra che Bruno P abbia detto che non ci sono esami diagnostici di livello superiore.
Lo psichiatra ha quindi nelle sue mani un elenco di farmaci da offrire per allevare dei sintomi, più il lettino.

A me sembra troppo poco anche solo per farsi assistere da uno di loro.
Come hanno eliminato i manicomi dovevano eliminare gli psichiatri.

#265
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
26 Ottobre 2024, 23:56:36 PM
Citazione di: daniele22 il 26 Ottobre 2024, 10:05:07 AM
Giusto per schiarirti la mia idea, quello che penso è che la scienza dell'inconscio si renda conto che molti sintomi che pervadono coloro che vi si affidano siano riconducibili alle reiterazioni "deviate" derivate probabilmente da un conflitto che si svolge tra varie maschere (varie per ciascun individuo) in cui siamo costantemente calati nel mondo; essa si prende cura quindi delle emergenze di un conflitto tra l'autentico e l'artefatto.
In merito alla diagnosi, così come quando si contrae un'influenza non si fanno esami per identificare il virus, ignorante-mente penso che la psicanalisi ritenga che per certi malesseri la diagnosi non debba andare oltre a quella che nella malattia organica chiamiamo influenza ... malattia blandamente intruppabile.
Quello che io non so, ma che mi piacerebbe sapere a livello filosofico, sarebbe, ammesso che di conflitto tra autentico e artefatto si tratti (emotività e ragione), se la psicanalisi si rende conto che l'autenticità consiste essa pure di una maschera. Nel senso che l'evoluzione delle specie potrebbe anche essere vista come l'evidente possibile molteplicità di quella che a mio vedere sarebbe l'ineluttabile tendenza alla mimesi (intesa come imitazione di parti della realtà) da parte degli organismi viventi


E' bene chiarirsi, secondo me ci sono almeno due modi per ammalarsi di qualcosa, la prima è in modo congenito la seconda è perchè la si è contratta dall'ambiente.
Nella prima tu non ci puoi far niente, all'improvviso arriva, nella seconda l'hai contratto in qualche modo dall'ambiente. 

E' possibile un misto tra le due componenti, cioè uno può essere predisposto ma non avere modo di contrarre la malattia perchè vive in un certo modo, oppure non avere alcuna predisposizione ma l'ambiente lo ha costretto a contrarre la malattia. 

La malattia mentale, qualsiasi genere sia, è una malattia che colpisce il cervello. Perchè sia identificata come malattia (l'ho scritto pochi interventi fa) prima di tutto deve poter essere identificata come tale. Il primo indizio potrebbe darlo il paziente se chiede aiuto, il secondo è il comportamento del paziente rispetto a ciò che succede tra lui e il mondo in cui vive. 

Non è esattamente come avere una influenza. I sintomi sono importanti e se sono lievi vanno pure bene farmaci generici o antidepressivi, ma se si ricorre allo psichiatra il farmaco non può essere lo stesso generico somministrato precedentemente. Se lo psichiatra interviene con un farmaco vuol dire che è in possesso di un farmaco che mira alla patologia. E se va in quella direzione avrebbe bisogno di un riscontro diagnostico di livello superiore. 

Poi è possibile che non esistano farmaci di livello superiore a quelli generici o peggio non ci fossero riscontri diagnostici di livello superiore. Ma a quel punto lo psichiatra non avrebbe una cura farmacologia a disposizione e di seguito non potrebbe fare una diagnosi...
#266
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
24 Ottobre 2024, 18:28:44 PM
@daniele22 

Se non ho capito male il tuo è un ragionamento ancora piu sofisticato del mio. Arriviamo alla stessa conclusione ma partendo da un ragionamento diverso. Tu dici in pratica che nonostante la diagnosi "certa" ogni persona potrebbe reagire al farmaco in maniera differente, cosi che il farmaco non riesca a dare il suo effetto sperato, anzi che possa addirittura peggiorarlo. Questo perchè il corpo su cui si va ad operare ha una dinamica complessa. La diagnosi potrebbe anche essere ben inquadrata, ma la cura avere risultati diversi e piu o meno efficaci, o alle volte addirittura peggiorativi.  
Per questo serve almeno una diagnosi, altrimenti se si da un farmaco ad una persona che non ne ha bisogno gli effetti peggiorativi sono tutte causate dalle diagnosi sbagliate. 
Se invece la diagnosi è giusta ma il farmaco da effetti negativi in quel caso si torna indietro e si tenta di stabilire una concausa (non diagnosticata immediatamente) che ha scatenato l'effetto negativo. 
Questo trattamento diretto potrebbe risultare come un esperimento se non si parte da un generale quadro clinico che contenga anche informazioni storiche sul paziente. Non so, quante volte ci siamo sentiti domandare: soffre di allergie? 

Un medico di famiglia oggi segna nel suo computer tutto ciò che è successo al paziente nel corso degli anni. A me ad esempio è successo una volta che il mio medico mi ricordasse che avevo avvertito un disturbo in passato che però io non ricordavo piu di averglielo mai detto. Anzi non ricordavo di averlo mai avuto. Però lui se lo era segnato. 
Comunque qua si parla di farmaci che solo uno specialista darebbe, non parliamo di quelli generici. 
Sicuramente non credo si possano dare prima di aver riscontrato lo scompenso con un esame diagnostico. E nonostante l'esame diagnostico abbia dato un risultato positivo, quel farmaco potrebbe non essere efficace, tornando al punto iniziale della questione.  
#267
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
23 Ottobre 2024, 23:09:17 PM
Citazione di: daniele22 il 23 Ottobre 2024, 08:36:36 AMIn passato ho anche fumato molte canne. In quei casi il mondo è "oggettivamente" lo stesso, ma la percezione che se ne ha è assai diversa ... in breve, le tue capacità cognitive senza ombra di dubbio restano tali e quali rispetto a quando non hai fumato una canna. Immagino che farmaci contro la depressione possano svolgere la stessa funzione delle droghe. Penso quindi che per questo motivo il concetto di malattia mentale sia assai fumoso. Se intendiamo poi una droga come una forma di alimentazione, così come una mela, l'acqua o l'aria, si può immaginare che anche questi alimenti possano mettere in crisi il concetto di malattia "organica", possano cioè farci ammalare senza che noi ce se ne dia conto

non credo c'entrino le canne in questo discorso.

Il cervello funziona in un certo modo e alcuni scienziati hanno trovato alcune sostanze che vengono a mancare, oppure eccedono in occasione di alcuni sintomi. Così questi farmaci aiutano il cervello a trovare un equilibrio. 
Un po' come succede con il cuore o altri organi. 

Però trovare uno stile di vita diverso, o pensare in modo diverso, oppure affrontare i problemi in modo diverso, è un altro modo per arrivare a un rimedio. 
Nessuno credo sia contro questo tipo di approccio. Quello che dico però è che questi sono esperimenti. Non sono il tentativo di cura in senso scientifico. 
Per avere una cura in senso scientifico dovresti avere una diagnosi, sapere cioè cosa succede al cervello e aiutarlo, anche con farmaci, a reagire nel miglior modo possibile. Poi ci metti anche lo stile di vita per tenere a bada il problema. 
Ma se la tua diagnosi si ferma al racconto personale del paziente (ecc.), allora evidentemente non sai quello che succede al cervello. Tentare di porre rimedio sarà perciò un mero esperimento. 

#268
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
22 Ottobre 2024, 23:27:28 PM
Citazione di: Jacopus il 22 Ottobre 2024, 22:58:33 PMCaro Dubbio. Tu mi rendi felice e in questo modo aumenti il flusso di dopamina prodotta dal mio secondo organo preferito. Mi rendi felice (vabbè sto esagerando) perchè mi piace parlare di questi argomenti anche se sono un autodidatta (laureato in giurisprudenza, puoi immaginare che c'azzecca).
Neurologo e Psichiatra stanno allo stesso livello, sono entrambi laureati in medicina e quindi sono medici a tutti gli effetti. Lo psicologo invece è laureato in psicologia e non è medico. Spesso gli psicoterapeuti sono laureati sia in medicina che in psicologia, oppure, dopo la laurea in medicina/psicologia hanno fatto dei corsi specifici per diventare psicoterapeuti di una certa scuola. Rispetto alle competenze, se si sente un fischio vicino all'orecchio, oppure si soffre di emicrania, oppure perdiamo sangue dal naso (e non è una banale epistassi), oppure non ci vediamo più, questi sono disturbi di competenza del neurologo. Se invece pensiamo di essere in contatto con il papa, crediamo che alla radio stanno parlando di un complotto contro di noi, dobbiamo controllare dieci volte se abbiamo chiuso la porta di casa, sentiamo un angoscia inspiegabile al mattino, non riusciamo a dimenticare la nostra fidanzata che ci ha lasciato, non riusciamo a dormire perchè abbiamo visto morire il nostro più caro amico, allora, in questi casi, può intervenire lo psichiatra. I farmaci invece sono sperimentati direttamente dalle ditte farmaceutiche, attraverso la somministrazione di placebo e principio attivo a dei volontari. Lo psichiatra e il neurologo sono a conoscenza dei risultati e scelgono, secondo la loro competenza e maestria, il farmaco più adatto. La differenza, lo ripeto, è che al paziente neurologico è sufficiente, nella maggior parte dei casi, un trattamento medico tradizionale, farmaco-chirurgico, mentre per il paziente psichiatrico il trattamento è più complesso, poichè la malattia mentale affonda le sue radici nella mente del paziente, che è sia nel cervello, sia nell'ambiente che il paziente vive-ha vissuto-vivrà.
Penso tu abbia compreso dove voglio andare a parare. 

Un medico che somministra un farmaco, soprattutto se è uno specialista, lo fa conoscendo la diagnosi e sapendo che quel farmaco è utile per combattere quella malattia. 
Se uno psichiatra ha in cura uno che è disperato perchè la fidanzata l'ha lasciato non gli darà un farmaco mirato per curare quella sua disperazione. Ammesso che una disperazione non sia curabile con una pillola verde, che per altro potrebbe avergliela pescritta anche il neurologo. 

Cioè sono due medici sarà vero (lo psicologo invece non lo è) ma il cervello è uno e non ci può essere uno specialista del cervello (il neurologo) o uno della mente (psichiatra). Altrimenti mi stai dicendo che sono cose diverse.

Non ho mai sentito poi farmaci per la mente. La mente non è un organo che si può curare con un farmaco. Il cervello si.

Per questo chiedo quali farmaci può prescrivere uno psichiatra? 
#269
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
22 Ottobre 2024, 22:38:51 PM
Citazione di: Jacopus il 22 Ottobre 2024, 22:01:21 PMPremesso che non sono così esperto da differenziare in modo preciso i due tipi di farmaci, ho qualche certezza in più rispetto ai farmaci psichiatrici che di solito agiscono inibendo o stimolando i flussi di neuro trasmettitori che il nostro corpo produce i ogni momento (ad esempio per digitare sulla tastiera mi serve l'acetilcolina). Questo perché è l'anomalo flusso di neurotrasmettitori a provocare gli effetti del disturbo, l'eccesso di dopamina è implicata nella schizofrenia mentre la carenza di serotonina nella depressione. Ci sono dei farmaci che si chiamano "inibitori"  perché lasciano aperta la porta alla produzione dei neuri trasmettitori bersaglio, oppure la chiudono. È un modo farmacologico che agisce sul sintomo ma è molto efficace.  Lo stesso principio d'azione inibitorio o eccitatorio nella produzione di neuro trasmettitori può essere usato dal neurologo ma l'eziologia (causa) della malattia è diversa perché c'è un danno fisico, riscontrabile strumentalmente, come nel Parkinson, mentre se si fa una risonanza magnetica ad un depresso, la funzionalità del cervello è nella norma ma vi è un anomalo flusso di neuro trasmettitori. Per questo la malattia mentale è più complessa e necessita di un intervento multidisciplinare.

non ho capito molto.

Stabilisco un criterio, magari è sbagliato ma da qualche parte dovremo iniziare.

Per me un neurologo è un medico specialista del cervello. Lui può usare il farmaco.

Lo psichiatra sta un "tantino" sotto il neurologo ma può essere consultato quando il neurologo non ha una cura farmacologica da utilizzare per quel tipo di sintomo avvertito dal paziente. Per cui lo psichiatra potrà solo sperimentare un farmaco su quel paziente, ma non consigliare un farmaco in quanto è quello indicato per quel sintomo ed in genere per quella malattia. 

Sicuramente la mia cronologia sarà sbagliata, ma partiamo da quello che ho detto. 
Fammi capire cosa c'è di sbagliato in quello che ho detto. 
#270
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
22 Ottobre 2024, 21:36:10 PM
Citazione di: Jacopus il 22 Ottobre 2024, 20:50:48 PMSi certo, la depressione è tra l'altro molto diffusa e molto invalidante. Ancora due precisazioni nella veste di "Alberto Angela de noantri". Quando si parla di disturbo fisiologico e mentale del cervello, troviamo subito sdoppiata la funzione di cura, infatti c'è il neurologo per il disturbo fisiologico e lo psichiatra per il disturbo mentale. Sono due dimensioni che pur distinte possono
condizionarsi a vicenda. Tra psichiatra e psicologo la differenza invece consiste nel mezzo di cura privilegiato, per lo psicologo la relazione e la parola, per lo psichiatra il farmaco. Accanto a questi due approcci vi sono altri possibili interventi che sono i progetti socio-educativi, importantissimi nelle persone che hanno disturbi gravi o situazioni multi problematiche (disturbo mentale-povertà-quartiere difficile-figli precoci-storie detentive o di dipendenza da sostanze).
visto che siamo di fronte agli Alberto Angela...una domanda: perchè lo psichiatra dovrebbe curare con i farmaci se questi non sono disturbi fisiologici? E' il neurologo che avrebbe tutto il diritto di utilizzare un farmaco per curare problemi neurologici visto che quelli sono disturbi fisiologici. Perchè li usa anche lo psichiatra? Cosa cura lo psichiatra utilizzando il farmaco?