La religiosità cambia attraverso i secoli. Adesso non pretende più di spiegare le leggi naturali e di creare una cosmogonia. Adesso la ricerca spirituale è tesa verso il senso, il significato del proprio esistere. Si può senz'altro vivere senza sentire questa necessità, e di fatto la maggior parte della gente lo fa, passando la vita a cercare il piacere e fuggire il dolore. Ma alcuni, notando la penosa fatica di vivere in questo modo, si pongono domande. Cercano esperienze più profonde e complesse, meno superficiali. Ecco quindi l'avvicinarsi e l'interessarsi a visioni alternative, anche se ormai minoritarie in Occidente, di intendere l'esistenza. Progressivamente, non senza pause e intoppi, la religiosità ritengo passerà a questa visione. Da non sottovalutare anche il fatto che l' aderire a una religione significa fare comunità. In un mondo che va sempre più verso l'individualismo l'esperienza del fare comunità diventa una forza da non sottovalutare, in particolar modo quando la povertà e l'insicurezza aumenteranno (l' intero mondo è lanciato verso una nuova corsa agli armamenti e alla guerra).

. Eppure una persona che ha fede nell'uomo magari ritiene che la vita di un uomo abbia un "valore" e agisce condizionato da questa fede ( non va in giro a divertirsi ad ammazzare, per dire). È impossibile non crearsi una scala di valori o disvalori e agire di conseguenza. È una questione di "fiducia", indipendentemente se sia dimostrabile empiricamente o storicamente. Non vedo dove sia il problema nell'ammettere che tutti noi agiamo condizionati dalle nostre fedi. È parte del nostro percorso. Le possiamo abbracciare , cambiare, ripudiare, riprendere, ecc. Il problema caso mai è nel volerle imporre agli altri (come la fede nel Green pass 😷). Se cambiamo "fede" con "convinzione" va tutto a posto.
c'è chi ha una fede politica, chi nel progresso, chi nella tradizione, chi nel successo mondano, chi nella scienza, chi nel maestro, nelle stelle, nel piacere, ecc. E questo determina le tue scelte. In base alla tua fede/fiducia stabilisci una scala imprescindibile di valori che determinano/spingono alle scelte. Sono piuttosto d'accordo con Duc(su questo).