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Messaggi - giopap

#256
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
21 Aprile 2020, 21:26:39 PM
Citazione di: Ipazia il 21 Aprile 2020, 18:14:39 PM
@giopap

Il mio materialismo su basa sulla presa d'atto, con la sua dottrina incorporata se vuoi, che sono le condizioni materiali a determinare le sovrastrutture ideologiche possibili, col loro grado di libertà, che non oltrepassa la barriera miracolistica dell'a priori. Anche per il cucciolo umano l'a priori è la materialità del corpo della madre, la sua presenza affettiva e, a seguire, le divenienti esperienze del suo vissuto nella loro matericità che poco alla volta producono una mente capace di un giudizio articolato e relativamente autonomo, ma sempre intrecciato con gli input del mondo esterno alla mente.

Non riesco in alcun modo a rappresentarmi un dualismo non interconnesso e retroattivo - o dialettico come si diceva una volta - col substrato materiale che continuamente lo bombarda coi suoi input. Tu come fai a dimostrare la totale autonomia delle parti ?

Con ciò non intendo dire che vi sia un rapporto deterministico, ovvero monistico, tra soma e psiche e in qualche modo anche la psiche interferisce coi processi somatici, ma il dualismo può darsi solo all'interno dell'unità psicosomatica, così come l'universo antropologico può darsi solo in rapporto dialettico con l'universo fisico di cui esso stesso è emanazione, emergenza, risultato evolutivo.



La questione ontologica generale (che cosa é reale?) non é e non può essere risolta da quella scienza umana (che anch' io ritengo vera) che é il materialismo storico, cioé la teoria secondo la quale sono le condizioni materiali a determinare le sovrastrutture ideologiche possibili, col loro grado di libertà.
Questa "sacrosanta verità" sulla storia umana, secondo me empiricamente verificata continuamente anche se solo in termini tendenziali e insuperabilmente qualitativi, non quantizzabili - calcolabili, trattandosi scienza umana e non di scienza naturale, nulla ci dice circa che cosa sia la realtà in generale, complessivamente intesa (se sia solo materia, solo spirito, materia + pensiero o altro).

Per il cucciolo umano la materialità del corpo della madre, la sua presenza affettiva e, a seguire, le divenienti esperienze del suo vissuto nella loro matericità (-?- I bimbi vivono anche sentimenti e trasmissioni linguistiche di concetti e di conoscenze, non meno importanti per il loro sviluppo di quanto effettivamente sono le loro esperienze materiali e il loro sostentamento e metabolismo; con solo questi e senza quelli non avremmo animali propriamente umani, cioé caratterizzati, oltre che da natura, anche da cultura) non producono affatto una mente capace di un giudizio articolato e relativamente autonomo, ma sempre intrecciato con gli input del mondo esterno alla mente; ma producono invece solamente un cervello sviluppato e più o meno ben funzionante.

Il quale necessariamente coesiste con mente, giudizi, ecc., ma non vi si identifica affatto: mentre sto dimostrando (nell' ambito della mia esperienza cosciente) un teorema di geometria ("eventi 1") tu, nell' ambito della tua di esperienza cosciente, necessariamente rileveresti, se potessi osservarli, determinati processi neurofisiologici come potenziali dì azione, interazioni sinaptiche, ecc. ("eventi 2", dagli eventi 1 completamente diversi: tutt' altre cose); e viceversa.

La totale autonomia (reciproca trascendenza, assoluta mancanza di interazioni causali) fra mente e materia non é dimostrabile in alcun modo (come pure la sua negazione).

E' solo credibile arbitrariamente per fede. E personalmente la credo per potere in maniera logicamente corretta, non contraddittoria, sensata credere anche alla conoscibilità scientifica del mondo fisico - materiale, la quale ne esige, come una inderogabile conditio sine qua non, la chiusura causale (la non interferenza con alcunché di non fisico - materiale; per esempio con il mentale).

L' universo antropologico inteso come corporeità, materialità umana, non può negare, o come dicevano i materialisti dialettici "metafisicamente contraddire", ma solo "dialetticamente superare" l' universo fisico nell' ambito del quale si sviluppa; mentre inteso come, coscienza, pensiero, conoscenza, sentimenti, ecc. non può interferirvi, inevitabilmente in maniera miracolistica, se l' universo fisico é scientificamente conoscibile.



#257
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
21 Aprile 2020, 16:03:56 PM
Giopap:
Io credo che, nella conoscenza, razionalità (a priori) ed esperienza (a posteriori) collaborano. Anche se non sempre in maniera così ordinata come vorrebbe la ragione

Ipazia:
O piuttosto il desiderio di cui la ragione si fa portatrice e da cui si lascia, talvolta eccessivamente, sedurre. Il materialismo almeno una cosa la insegna alla ragione: che è sempre la materia, physis, a condurre le danze e a decidere la musica. Per cui, una razionalità realmente razionale, si pone a posteriori della realtà e sulle sue corde inventa nuove musiche, con le frequenze che la materialità del nostro essere può percepire. La ratio non può essere che a posteriori rispetto ad una materia che le offre i mattoncini lego per realizzare i suoi desideri.

Giopap:
E' vero, ho usato l' espressione "volontà della ragione" in (per me deplorevole) senso metaforico.
Letteralmente é una sciocchezza autocontraddittoria dal momento che la ragione dà conoscenze sul "come é" la realtà e non sul "come deve essere", indica mezzi per raggiungere scopi in determinate condizioni, e non scopi, che invece semplicemente si avvertono, si sentono irrazionalmente, "sentimentalmente".

Per una mia tendenza comportamentale irrazionale dissento invece dall' affermazione che il razionalismo possa mai essere eccessivo, ritenendo invece che la ragione non ci possa mai sedurre in eccesso (ma casomai ci seduce sempre troppo poco): sono fortissimamente razionalista, o meglio cerco di esserla quanto più mi é possibile; non perché sia possibile razionalmente dimostrare che così si debba essere o anche che personalmente così io debba essere, ma inevitabilmente per un irrazionale desiderio che avverto.

Non sono monista materialista e inoltre credo che il materialismo, esattamente come qualsiasi altra ontologia, non possa insegnare nulla alla ragione, la quale é una dote, un mezzo e una caratteristica possibile (e per me irrinunciabile) del modo di ricercare la conoscenza sulla realtà: materialistica, spiritualistica, dualistica e quant' altro che essa sia.
E di fatto anche i migliori materialismi secondo me sono stati elaborati molto razionalisticamente, facendo un relativamente buon uso della ragione, ovviamente applicata alle sensazioni empiriche (in conseguenza della scelta "primordiale" o preliminare di seguire la ragione stessa).

Essendo dualista, credo che la materia o physis non "conduca affatto sempre e comunque le danze né decide la musica"; per me lo fa unicamente nel suo proprio ambito ontologico e non in quello mentale, altrettanto reale, non dandosi fra di essi alcuna possibilità di interazione in nessuno dei due sensi possibili.
Per cui una razionalità realmente razionale "non si pone affatto a posteriori della realtà e sulle sue corde", mentre "La ratio é sempre a priori rispetto alla conoscenza della realtà", essendo una (possibile; e per me inderogabile) scelta preliminare metodologica sul come condurre la ricerca della verità circa il mondo reale (anche se implica, però come sua propria conseguenza operativa pratica, anche l' osservazione empirica a posteriori, oltre al ragionamento analitico e alle inferenze secondo aprioristiche regole logiche da applicare ad essa).

(Per quel che possa mai rilevare, concordo in pieno sulla filosofia della prassi, la realtà attuale e le sua possibili alternative).
#258
Questa precisazione, contrariamete all' originaria premessa, ha il pregio della chiarezza.


Tuttavia trovo disdicevole l' uso del termine moralmente spregiativo "materialismo" nel senso da te precisato per indicare grettezza e meschinità o aridità mentale, per il semplice fatto che é un concetto che ha innanzitutto un significato ontologico (quello etico da te impiegato, anche se entrato a mio parere malauguratamente nell' uso comune, in origine era meramente metaforico; e usato polemicamente dai preti e altri denigratori del materialismo inteso in senso proprio, ontologico), indicando un' ontologia a molti esponenti della quale, pur dissentendone nettamente, devo riconoscere grande magnanimità, generosità ed eticità (innanzitutto ma non solo Fiederich Engels e Karl Marx e molti loro discepoli).


Mi é difficile capire che cosa possa essere una "Morale in senso ampio inteso non in senso di Bene e Male", "Direi forse di Morale in termini informatici: come e perchè un individuo (così come un computer) pensa e agisce".
Non vorrei fare la pignola né tantomeno la fastidiosa e presuntuosa saccente, ma ho la netta impressione soggettiva (potrebbe anche essere oggettivamente poco o punto fondata) che tu tenda ad attribuire alle parole significati alquanto diversi da quelli più comunemente ad esse collegati, complicando un po' il confronto delle idee e convinzioni.
#259
Ultimo libro letto / Re:Vishnu Purana
21 Aprile 2020, 15:13:49 PM
Ho riletto, ma personalmente non vi ho trovato né moralismo (casomai etica, che é ben diversa cosa da moralismo), né misoginia.

Molti fatti reali letteralmente catastrofici sono oggi sotto gli occhi di tutti; in buona parte di origine antropica.

Epicuro e Lucrezio li apprezzo tantissimo anch' io, ma non posso confrontarli (ammesso che sia una pratica utile e proficua) con autori che purtroppo non conosco in maniera minimamente paragonabile a loro.
#260
Secondo me, Federico, confondi il "materialismo" come malinteso concetto etico (usato anzi spesso in seno piuttosto moralistico), sinonimo di grettezza e meschinità, con il"materialismo" come concezione filosofica, ontologica.


In quest' ultimo senso il materialismo é la concezione monistica della realtà come costituita unicamente da materia, negando (a mio parere del tutto indebitamente, falsamente) l' esistenza reale del pensiero, o identificandolo con la materia (determinati processi neurofisiologici cerebrali o loro aspetti astrattamente "elaboratori di informazione" o "algoritmici"), o riducendolo alla materia, o pretendendolo "emergere dalla" o "sopravvenire alla" materia stessa a seconda dei casi.


Fra l' altro di fatto ci sono casi di materialisti generosissimi e magnanimissimi e di "spiritualisti" estremamente gretti e meschini; esattamente come viceversa: non esiste alcuna necessaria congiunzione di determinati comportamenti pratici con determinate credenze teoriche; per lo meno non certo a livello di scopi o finalità dell' agire, ma casomai solo nella scelta dei mezzi, più o meno efficaci a seconda dei casi, per realizzarli.
#261
Attualità / Re:Un virus manipolato? Ancora dubbi...
21 Aprile 2020, 09:35:54 AM
Citazione di: iano il 21 Aprile 2020, 02:55:19 AM
Credo che il parere di uno scienziato autorevole non debba essere ignorato dalla comunità scientifica , ma dovrebbe essere ignorato da tutti gli altri.
Dovremmo prendere in considerazione solo le notizie che passano il filtro della comunità scientifica , che però si articola in vari modi.
L'OMS non sarà mai del tutto imparziale , in quanto finanziata da privati e da governi , che la condizionano dando e togliendo finanziamenti.
Le pubblicazioni scientifiche invece vivono del loro credito.
Alla fine di questa pandemia poche istituzioni si salveranno e saranno quelle scientifiche in ragione della loro effettiva indipendenza .
Alla fine di questa pandemia vedremo riempirsi  le strade
di molti re nudi.


Salvo l' arguta considerazione finale, dissento profondamente.


Secondo me non esiste alcuna "comunità scientifica" se non come astrazione vaga e indeterminata (quasi come la famigerata, pretesa, "comunità internazionale" dei quattro miserabili potentissimi padroni del mondo).
Inoltre non dobbiamo avere verso gli scienziati (i più corretti e conseguenti dei quali, un tempo molto numerosi ora piuttosto rari, lo disapproverebbero di certo) alcuna fiducia acritica.
Dato che fra l' altro é (o almeno sarebbe) fisiologico fra di loro un dissenso e una discussione assolutamente franca e spregiudicata, specialmente nelle fasi "rivoluzionarie" del progresso scientifico, quelle nelle quali si affrontano nuovi problemi e si cercano nuove, creative, geniali soluzioni teoriche, non ha senso attendere acriticamente il superamento di alcun presunto "filtro" per discutere e criticare a nostra volta, senza presunzione ma anche senza timori reverenziali, da profani più o meno colti, le diverse proposte che si scontrano nell' agone scientifico, magari finendo spesso per sospendere almeno temporaneamente il giudizio.

Non solo l' OMS, ma anche i centri di ricerca sono oggi in gran parte finanziati o direttamente gestiti dai privati (per esempio il famoso "Big pharma), o magari lautamente finanziati dagli stati con le nostre tasse ma gestiti di fatto da privati, essendo diretti spesso e volentieri,
con spettacolari conflitti di interessi, da persone "polifondoschienate" che siedono sia sulle poltrone apicali di enti pubblici governativi, sia su quelle di imprese monopolistiche private (delle quali detengono pure spessissimo non irrilevanti pacchetti di azioni).
E questo di certo non solo nella solitamente troppo autocommiserantesi nostra Italia.
Le pubblicazioni scientifiche, come denunciato anche da ottimi scienziati, sono fra l' altro condizionate dalla necessità di rispettare canoni di scelta delle pubblicazioni (in una logica concorrenziale tipicamente mercantile-capitalistica) gravemente tendenti a premiare il conformismo e la carenza di senso critico, la pavidità nell' esplorare percorsi di ricerca originali e creativi.
#262
Tematiche Filosofiche / Re:Putrefazione, la vita
21 Aprile 2020, 09:09:29 AM
Grazie anche a te da parte mia per il consiglio di lettura.

Wilson (se é lo stesso, perché ne esiste un omonimo pure noto biologo) ha superato un' iniziale simpatia per Dawkins e la sociobiologia dimostrando grande ed encomiabile correttezza ed etica scientifica.
E' veramente un raro, "edificante" come si diceva una volta, esempio di come di debba fare ricerca scientifica.
#263
Attualità / Re:Un virus manipolato? Ancora dubbi...
20 Aprile 2020, 18:28:50 PM
InVerno:

@Giopap, vabbè che Severgnini apprezzi i medici cubani mi fa piacere, magari gli piace anche la vodka russa e i massaggi cinesi con happy ending, il punto è che Russia Cina e Cuba hanno qualcosa in comune solo per chi con la testa sta alla guerra fredda di prima, quella dove il protagonista era il comunismo, nessuno di questi paesi è comunista e si sono mossi per tre motivi diversi. Metterli insieme ammiccando al lettore è patetico, ma se vuole spiegare saremo contenti di leggere. [/size]

giopap:
Infatti anche secondo me c' é ben poco in comune fra Cuba, Cina e Russia (quest' ultima indubbiamente capitalistica "al 100%"; sulle altre due non ho sinceramente una convinzione precisa e fondata, ma solo molti dubbi).


Poiché hai pregiudizalmente e falsamente visto un' inesistente fraintendimento in tal senso da parte mia, e addirittura fantasiosi "ammiccamenti" (?), mi sa che ad essere affetto da anacronistici pregiudizi da guerra fredda sei proprio tu.
Io in quei tre diversissimi paesi (e nell' Iarn, e nell' Albania, ancor più diversi fra loro e dagli altri in questione) ho notato solo, oltre alla infinitamente migliore (tecnicamente) e più sincera (politicamente) gestione della crisi rispetto agli Stati Uniti (ma non ci vuole certo molto ad essere migliori dell' "ultimo della classe"!), una encomiabile generosità verso il mio paese e verso altri (compresi gli stessi USA) colpiti dalla pandemia e bisognosi di aiuto (malgrado le vergognose, criminali sanzioni economiche volute contro parecchi di loro da USA e alleati-succubi).


#264
Attualità / Re:Un virus manipolato? Ancora dubbi...
20 Aprile 2020, 08:34:50 AM
InVerno:
Non so quali cuori sono stati conquistati da Russia Cuba e Cina (provo ad indovinare: nessuno).

Giopap:

Prova ad andare a chiederlo dalle parti ci Crema, dove perfino quella faccia da [autocensura] di Beppe Severgnini si é esibito in una entusiastica "sviolinata" verso i volontari Cubali (non che non sia un eminentissimo virtuoso del genere letterario, ma di solito riserva le sue salivose esibizioni a ben altri soggetti).


InVerno:
ma che Trump sia conscio di trovarsi in una guerra fredda con la Cina è chiaro, a differenza degli italiani, in balia dei loro migranti ed emergenze femminicidio. Non so nemmeno cosa questi tre paesi abbiano in comune, a parte avere un passato comunista, e un presente completamente divergente per interessi ed obbiettivi. Non è una casualità che Trump abbia accusato l'OMS di essere "pro-Cina" decine di osservatori internazionali hanno notato l'operato sospetto dell'OMS da mesi (io pure ne avevo scritto a febbraio) e siccome l'OMS è principalmente pagata dagli americani, Trump può richiamare ciò che gli pare, con mesi di ritardo. Io credo che i buoni giornalisti non facciano questo tipo di invettive, e "richiami alla coincidenza" senza senso.

Giopap:
Anche questa guerra fredda, esattamente come quell' altra, é stata dichiarata da una parte sola; e l' altra é ovviamente (stata) costretta a difendersi.

Noi italiani mi sembra siamo attualmente in balia di ben altro che migranti e genderismo idiota; e per colpa del capitalismo finanziario "nostrano", dell' usurocrazia euroatlantica e dei governi al loro servizio (ma l' anticinesismo-anticubanismo-antirussisno-antiiranismo [e tantissimi altri "anti-"] americanofilo  accieca e /o fa vedere lucciole per lanterne).

Io invece credo che tuoi "buoni giornalisti" diffondono bufale a senso unico anticinese-antirusso-antiecc.-filoamericano.
E se c'é qualcuno che sta facendo un monumentale figura di [altra censura], anche con i suoi disperati e penosi attacchi all' OMS proprio mentre può vantare il "primato" del peggior bilancio sanitario mondiale di fronte alla pandemia, si tratta di Trump e del potere costituito USA in generale.




Anthony:
Questa è un'affermazione abbastanza forte, Inverno, anche perché si parla di virus manipolato dalla Cina, per cui secondo te ci potrebbe essere una complicità anche dell'OMS.
Quello che per me però è difficile da capire è l'atteggiamento dei virologi in generale, in particolare Fauci che, in posizione di totale non convenienza politica, smentisce nettamente l'ipotesi del virus manipolato. Complice anche lui ?

giopap:
E perché non un' implicazione anche di quei comunistazzi dei Marziani e e di quelle filocinesi delle scie chimiche?

Fra i virologi, contrariamente che fra i giornalisti politicamente corretti vi sono (perfino?) persone anche serie e intellettualmente oneste (oltre che, in USA, gente schierata con quell' altra ancor peggiore nemica dell' umanità che é la Clinton).
#265
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
19 Aprile 2020, 17:53:13 PM
Citazione di: Ipazia il 19 Aprile 2020, 11:44:18 AM
Citazione di: baylham il 19 Aprile 2020, 10:52:28 AM
Baylham:
...In secondo luogo perché l'uomo al massimo è corresponsabile con la natura del processo evolutivo, processo in cui la responsabilità individuale dell'uomo e della natura non è distinguibile, separabile.

Ipazia:
E' il solito argomento aporetico booleano: sì-no. Invece la realtà antropologica è: ni.

Lo dimostra, fresca fresca, empiricamente, la diversa gestione di un evento naturale, come l'epidemia, tra i diversi paesi con esiti e strategie assai diversi tra loro.

giopap:
Concordo.

In particolare mi sembra benissimo distinguibile (anche se ovviamente tutt' altro che "abissalmente, incolmabilmente separata", ma interagente) la responsabilità individuale e sociale dell'uomo da quella "della natura" per esempio nell' effetto serra e nei cambiamenti climatici, fra l' altro da combustione di materiali energetici fossili e deforestazione, o nella diffusione di radioattività letale per esempio dai reattori nucleari di Fukushima" (responsabilità umana), o viceversa ("responsabilità della natura") cicli solari, variazioni nell' orientamento dell' asse terreste, incendi non antropogeni, eruzioni vulcaniche, presenza di elementi radioattivi naturali, ecc..
#266
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
19 Aprile 2020, 17:42:52 PM
Citazione di: Ipazia il 19 Aprile 2020, 09:25:55 AM
Non capisco questo horror casus epistemologico.

E' evidente che tanto una mutazione genetica che le variazioni ambientali hanno una filogenesi determinabile, ma l'incontro dei due eventi può essere, considerato a livello del processo evolutivo cui dà origine, del tutto casuale. L'idea di una quadra del Tutto è ponibile solo metafisicamente, ma a livello scientifico ed epistemologico è un "falso prezzo" della ricerca. Una sterilità inutile.


Scienza ed epistemologia sono diverse cose.
"A livello scientifico", cioé se si fa della ricerca scientifica, la questione caso-ordine ovvero determinismo si può (e non: si deve!) ignorare come non pertinente.
A livello filosofico, compresa in particolare la filosofia della scienza o epistemologia, non si può, il divenire naturale ordinato, deterministico per o meno in senso debole o probabilistico - statistico, essendo fondante della conoscenza scientifica stessa: una sua ineludibile conditio sine qua non.


Ergo, se la conoscenza scientifica é possibile e vera, allora necessariamente le interazioni fra mutazioni genetiche e selezione naturale possono non essere note di fatto (a livello gnoseologico soggettivo) nei loro complessi e molteplici intrecci causali deterministici, ma devono necessartiamente darsi deterministicamente, per lo meno in senso debole, in realtà (a livello ontologico oggettivo).
#267
Tematiche Filosofiche / Re:Putrefazione, la vita
19 Aprile 2020, 17:30:48 PM
Sergio:
Un organismo vivente fa di tutto per preservare l'integrità della propria forma e tramandarla alla generazione successiva, perfino le piante lo fanno: perché questo non dovrebbe essere uno scopo?

giopap:

Perché non é qualche cosa di coscientemente, intenzionalmente voluto; nel caso dei vegetali almeno questo mi sembra ragionevole credere (salvo si aderisca al pampsichismo).



Sergio:
La presenza di tale finalità è proprio ciò che distingue la materia vivente da quella non vivente: la materia organizzata in forma di essere vivente è finalistica, quella organizzata in forma di oggetto non vivente non lo è. La materia vivente è sostanziata da una volontà (ovvero l'elemento da cui discende il finalismo), la volontà di esistere.

giopap:
Ma se consideriamo la materia vivente (nel suo ambito in particolare i cervelli), e non la coscienza che nel caso degli animali (per lo meno quelli non troppo filogeneticamente lontani dell' uomo) é ragionevole credere sia ai loro cervello correlata, allora ogni volontà e finalità é ottimamente riducibile a reazioni chimiche ed venti fisici.

Fini possono darsi unicamente nella coscienza dell' uomo e probabilmente a livelli "embrionali" di altre specie animali.

Fini che non necessariamente sono principalmente quello di sopravvivere - riprodursi, piuttosto che quello di essere felici o per lo meno non essere infelici (almeno in ambito umano: di qui suicidio ed eutanasia).



Sergio:
E' questa, a mio parere, la questione fondamentale: da dove proviene questa volontà (ovviamente finalistica) che si impadronisce della materia e se ne serve per creare le proprie forme? Una volontà che usa il DNA come codificatore per dare struttura alle forme viventi, ma che non coincide col DNA. Probabilmente, è lo stesso ente che sostanzia la coscienza dell'homo sapiens, è il creatore della vita e, in ultima analisi, potrebbe essere perfino il creatore dell'universo a noi noto, se è vero che tutto quanto ci appare come esistente esiste solo nel momento in cui una forma di coscienza lo percepisce.


giopap:

Secondo me non può esistere nulla di non fisico - materiale (o riducibile a tale) che interagisca (causalmente) col mondo fisico materiale, nulla che si possa impadronire del DNA di alcuna cellula per farne alcuno strumento per un qualche uso finalistico.

E sempre secondo me a un creatore trascendente "che abbia costruito e avviato l' orologio e poi si astenga rigorosamente dall' interferirvi (dal cambiare il moto delle lancette)" é possibile credere coerentemente con la credenza nella possibilità di conoscenza scientifica dell' "orologio" stesso (il mondo materiale naturale; che a mio parere non esaurisce la realtà in toto); anzi, se fossero vere le teorie cosmologiche (o meglio: cosmogoniche) correnti il crederci sarebbe l' atteggiamento più sensato e razionalistico.
Ma ad un creatore immanente, che interferisca col divenire naturale ordinato secondo leggi universali e costanti "violandole" a suo piacimento, per così dire, non si può coerentemente credere, in condizioni di correttezza logica, evitando di contraddirsi, unitamente alla credenza nel divenire ordinato stesso (che esige leggi assolutamente inviolabili da alcuno per definizione) e dunque nella conoscibilità scientifica della natura materiale stessa.
#268
Tematiche Filosofiche / Re:Il ruolo della filosofia
19 Aprile 2020, 12:55:09 PM
Citazione

CVC
Sia Platone che Galileo davano grande importanza alla geometria. La quale si basa su figure che non sorgono dall'esperienza ma da assiomi della ragione. Eppure tali figure si mostrano la cosa più efficace per misurare i fenomeni dell'esperienza sensibile.
Citazione

giopap
"Di diritto" {sul piano epistemologico della critica razionale/giustificazione} si tratta di costrutti mentali a priori, arbitrariamente stabiliti per definizione.

Ma di fatto {sul piano della psicologia, della genealogia della conoscenza} secondo me, che in questo seguo la filosofia empirista, con la sua "tabula rasa", nascono a posteriori per astrazione {al generale/universale} dai particolari/concreti dell- esperienza sensibile
#269
Scienza e Tecnologia / Re:Charles Darwin
19 Aprile 2020, 08:43:08 AM
Ritengo seria e fondata e molto interessante sul piano scientifico la teoria della selezione neuronale di Edelman, anche se sono convinta sul piano filosofico che non riguardi la conoscenza (e più in generale la coscienza) ma invece quell' altra ben diversa cosa, anche se necessariamente con la coscienza coesistente, che é il funzionamento cerebrale.


Ritengo le mutazioni genetiche casuali solo in senso epistemologico soggettivo e deterministiche in senso ontologico oggettivo: il loro determinismo c' é realmente, solo non lo consociamo (e forse non lo conosceremo mai).


E credo che nell' eterno divenire naturale nulla mai di realmente nuovo accada (evito una nota citazione biblica influenzata dalla contemporanea discussione sul "citazionismo intimidatorio"), ma si ripetano sempre gli stessi eventi particolari concreti, "individuali", singolari estremamente numerosi (forse in numero infinito) secondo sempre le stesse modalità o leggi universali astratte.
Questa tesi, esattamente come la contraria, non é dimostrabile, ma se così non fosse non se ne potrebbe dare (del mondo naturale materiale; che a mio parere non esaurisce la realtà in toto) conoscenza scientifica. 
#270
Attualità / Re:Un virus manipolato? Ancora dubbi...
19 Aprile 2020, 08:30:02 AM
NOTA BENE:


Questo é l' unico modo realmente efficace, oltre che onesto e corretto e democratico, di combattere le bufale (che i bufalari professionali di stampa e TV solitamente chiamano, con la lingua dei loro padroni e burattinai, "fake news"): non censurarle affatto, ma smontarle punto per punto con argomenti.


I propugnatori della "lotta contro le fake news" a colpi di censura, come sempre in questi casi, sono, oltre che biechi reazionari in generale, i peggiori bufalari in particolare.