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Messaggi - daniele22

#256
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
09 Febbraio 2025, 10:05:17 AM
Pure io mi chiedevo il significato, o il senso di "volontà di potenza" o "potenza di volontà ". Capirei al più "potenza di pensiero" che può anche innescare una volontà di imposizione del proprio pensiero appunto. Ma a questo punto ci si ritrova all'interno dell'imperativo categorico kantiano che già criticai come portatore di pensiero tirannico. Pur tuttavia abbraccio l'idea del superuomo, a modo mio ovviamente. Detto questo e tanto per dare informazione della mia esperienza, la conoscenza inaudita di cui parlavo nel post precedente, come ogni conoscenza (giusta o sbagliata che sia) si è concretata in un attimo, che nel caso in questione è immortalato nello stralcio di dialogo che segue in fondo nel quale cerco di convincere il mio interlocutore. C'era comunque in me già un pregresso di conoscenza più o meno inaudita (giusta o sbagliata che sia) circa la stretta connessione tra cura del fuoco e formazione del linguaggio umano, ma non era sufficiente per rispondere alla mia domanda perché ricascavo sempre nella logica del buono e cattivo che era per me inaccettabile. Rimarco inoltre, come già detto, che noi confondiamo la realtà "là fuori" con quella che sta dentro nella nostra testa. Nel senso che sempre, ma la rilevanza di questo fatto sta in certi argomenti che sollecitano la nostra sfera emotiva, sempre appunto parliamo con quello che sta nella nostra testa pensando di parlare di quello che sta fuori. Tanto che anche in casi banali di accordi che si siano presi càpiti a volte che uno possa lamentare all'altro come abbia potuto intendere male le indicazioni precedentemente accordate. Nello stralcio che segue ero giunto quindi al punto topico del mio dilemma. Voglio dire che quando iniziai a scrivere "Sì. Il senso primevo.....etc" non lo sapevo mica che sarei giunto a scrivere la sorprendente affermazione finale. E fu per me, nonostante il mio muro, sorprendente lieta sorpresa conoscitiva; conoscenza, tra l'altro, che può essere ragionevolmente verbalmente trasmessa. Naturalmente non vi scorsi un nesso col fantomatico superuomo, ma ricordo benissimo che dissi tra me e me, e molto soddisfatto ... Finalmente ho tutte le carte in regola per dissestare il sistema (produzione di una tesi che può essere scientifica), e solo io posso perdermi ... Pensavo fosse facile, ma mi sbagliavo; incredibilmente ho sopravvalutato l'essere umano. Incredibilmente, dato che nelle prime battute del dialogo (che qui non ci sono) dicevo proprio che l'essere umano si sopravvaluta. E di fatto sono ancora qui, e dal mondo "là fuori" non giungono buone nuove. Insomma, il comprensibile, fino a un certo punto, muro contro muro non viene minimamente scalfito.
Segue la parte del testo:
- Ma non può essere! ... Potresti forse sostenere che il senso di quell'oggetto era la mia ignoranza?
- Sì. Il senso primevo della sua esistenza apparterrebbe a quel serbatoio della tua ignoranza che tu sai che c'è ... e, fondamentale, dal quale vorresti estrarlo. Si tratterebbe della già citata categoria che si afferma all'esistenza per il suo non essere qualcosa. In realtà però non è vero che tu non sapevi proprio cosa fosse. Era evidente che quella cosa era fatta di legno, ovvero una spoglia mentale inferiore in cui poteva trovare già la sua collocazione. E allora? ... cos'è che non sapevi? Non si trattava già di un pezzo di legno? Non t'abbastava? No, tu sapevi che c'era dell'altro, ma perché lo sapevi? Lo sapevi perché vivi nel nostro mondo ... nel mondo delle novità, delle aspettative, nel mondo dell'abitudine all'esistenza delle cose, dove sapere delle cose può rivelarsi a volte determinante. Pertanto, quando parliamo delle cose si sappia che si parla in realtà del significato delle cose, giacché sono i tempi, le azioni ciò che la mente realizza in prima battuta, e non le immagini. Il significato delle cose dunque rappresenterebbe il muro dove si riflette l'eco della tua imperscrutabile domanda. Ma quel muro, maledettamente simile a quello degli altri umani, eppur separato a volte da incolmabili abissi, sta ancora dentro la tua testa!!! La realtà è sinonimo perfetto di conoscenza e di consapevolezza, e non sta lì fuori, dove la scienza e noi pure (parlandone) pensiamo che si trovi. Questo è l'inganno! .....
#257
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
07 Febbraio 2025, 08:54:06 AM
Citazione di: niko il 06 Febbraio 2025, 13:41:36 PMSi e' una molla elicoidale e non un cerchio...

Il passato ha una sua ben autocontenuta e ben salda realta', non e' puro dato conoscitivo, e non e' neanche puro nulla; e ha potere causale, e conformativo, sul presente e sul futuro, solo tramite la mediazione di un (sempre) libero desiderio presente nei viventi, quindi, in un certo senso, e' anche come se non lo avesse.
Si puo' trascendere il desiderio metafisico (il desiderio di un altro, e idealizzato, mondo) solo desiderando, innumerevolmente, al suo posto, il mondo, proprio questo, mondo, e questo e' sia il motivo, che la realta' del proseguire infinito dell'eone; o meglio, degli, eoni  :) .






Faccio marcia indietro. Con questo non voglio rinnegare del tutto quanto già detto, ma c'è a mio giudizio un punto debole nell'architettura che va a costituire l'idea del superuomo. Come evidenziato da baylham vi è intanto un gioco all'interno del desiderio: vogliamo cose belle e temiamo cose brutte. Questo gioco è soggettivo e difficilmente si può intruppare in una volontà oggettivabile. Provate a chiedere a un tossicodipendente cosa pensi della sua tossicodipendenza; molti provano disagio, ma vi assicuro che più d'uno vi dirà che sta benissimo ugualmente e che anzi non vede proprio alcun motivo per smettere di drogarsi. E altrettanto di sicuro questa tipologia di "tossici" non viene reclamizzata in tv, ma c'è. ¿Potrei forse dire a costui che si sbaglia? Potrei dirlo quando vi fosse un comune "senso della vita". Se superuomo deve essere quindi, penso io, il superuomo dovrà comprendere tutti, belli e brutti, coraggiosi e vigliacchi tanto per intenderci. Per questo motivo penso che la forza che spinge l'uomo a farlo divenire "super" non possa certo derivare da una volontà, bensì da uno stato di fatto in cui si trova in un dato contesto storico sociale. La forza quindi non potrebbe che pervenire da una consapevolezza (conoscenza) nuova, inaudita. Del resto, se l'ateo rinunciasse una volta per tutte a quella balzana idea di avere un "minimo" di libero arbitrio, "minimo" che denuncia tutta la sua ignorante spocchiosità, gli sarebbe finalmente ben chiaro che l'unica cosa che può cambiare un suo comportamento in senso "migliorativo" è l'acquisizione di una nuova consapevolezza ... e non è detto che lui cambi, ma per certo è l'unica cosa che possa cambiarlo
#258
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
05 Febbraio 2025, 18:54:15 PM
Citazione di: niko il 05 Febbraio 2025, 14:21:00 PMil superuomo, vuol dire sostanzialmente che autovolersi e l'autosuperarsi in generale della volonta', e di ogni volonta', (volonta' qui intesa come forza, e caratteristica fondamentale, presente in tutti gli esseri viventi, capacita' di volere, e dunque, anche di soffrire) genereranno, prima o poi un tipo umano capace di volere se stesso e il mondo. Diverso dall'uomo attuale, che in un modo o nell'altro non ne e' capace. Previsione tutto sommato abbastanza ottimistica.

Poiche' la visione di Nietzsche pero' e' dinamica, e in essa il mondo non e' un oggetto, non e' separabile dal proprio divenire, e tantomeno il se' interiore dell'uomo, neanche e' pensabile come un oggetto, il concetto di "volere il mondo", (possibile per il superuomo, e impossibile per l'uomo) si traduce in una sorta di "ricominciare la storia del mondo", volerla ricominciare, assentire al rovescamento della clessidra cosmica, e tanto piu', il "volere se stessi", e' un voler ricominciare, la storia, di se stessi.

L'uomo, vuole il passato, cioe' la verita' (della sua stessa coscienza) e il nulla; il superuomo, che e' quello che sta oltre l'uomo, vuole che il passato sia passato.
Lascia che questo voluto, e quindi, in un certo senso, questo amato, gia' in nuce, sia pure in maniera incompleta, presente nell'uomo, sia fino in fondo se stesso.


Intanto ti ringrazio. Se ho ben capito col mio discorso ho completamente travisato l'idea di "volontà di dominio" scambiandola con volontà di sopraffazione, cosa questa che perterrebbe invece all'uomo che non è "uomo nuovo". O almeno, l'uomo "antico" subirebbe in qualche misura un fascino al permanere tale. Premesso comunque che l'uomo nuovo non è ancora apparso ... a parte il sottoscritto ah ah ah aaaah, ma non faccio testo ... e vai a sapere se apparirà, nonostante che io dica il contrario, ti chiedevo della forza che farebbe emergere questo fantomatico uomo nuovo. Giusto perché le cose accadono quando c'è un problema. Tanto per capirci, quando Eutidemo era in corteo nel maggio francese non vi sarebbero stati dei presupposti di natura sociale, un problema sociale insomma tale per cui potesse affermarsi una rivoluzione globale. A mio vedere quindi, il "Dio è morto" (immagino più che altro la sua legge positiva, la sua parola) da solo non basterebbe a far emergere l'uomo nuovo

P.s.: una molla elicoidale vista dall'alto sembra un cerchio, ma non lo è 
#259
Citazione di: PhyroSphera il 04 Febbraio 2025, 09:28:11 AMLe nazioni sono necessarie e vanno distinte dal nazionalismo fanatico che è una cosa aggiunta. La difesa delle nazioni non è assimilabile a un crimine o immoralità; è un atto dovuto attualmente, che la politica di sinistra rimasta senza comprensione del disastro in URSS non vuol accettare, nel miraggio di una unica società e di salvezze economiche inesistenti.
Accanto al degenerare nel nazismo c'è anche un comunismo parimenti degenerato che vuole legami sociali controproducenti.
Io non ho difeso la politica di Trump sulla Palestina, noto però che le sue dichiarazioni sono spesso fraintese. A volte i suoi semplici propositi sono scambiati per decisioni. Credo che la sua presenza ha favorito il rilascio degli ostaggi ed anche un briciolo di dialogo tra i contendenti.
Riguardo agli animali, io noto che una parte dell'umanità è invadente e che sarebbe l'ennesimo torto coinvolgere nei litigi umani altri esseri viventi che hanno bisogno di loro spazi in più.
I muri non vanno sempre rifiutati, voialtri ricavate delle equazioni sbagliate, che ritenete universali. Non entro nel merito della questione USA-Messico.

MAURO PASTORE
E dagli con questi voialtri. Posso capire che a volte si generalizzi, ma tieni presente che parole come anarchico, comunista, liberale, credente o ateo, rilegano delle identità a dir poco fatiscenti. La prova è senz'altro testimoniata nel forum. Si tratterebbe cioè di una patina che cela in realtà un uno contro tutti.
Rigetto comunque l'idea della necessità delle nazioni, così come rigetto la necessità della famiglia. A tenerle in piedi sarebbe solo l'idea della proprietà privata. È necessaria pure questa? A essere necessario sarebbe solo il fatto di prendere atto che nella storia documentata verbalmente nazioni e proprietà privata si siano presentate già in essere. Tu dici che nazioni e nazionalismo vanno distinti, ma il nazionalismo è una possibilità che proviene dall'esistenza della nazione. Sì, per mio conto ad oggi è immorale difendere l'esistenza delle nazioni. Sulla famiglia sono molto più cauto. Sono comunque d'accordo che la sinistra brancoli nel buio dall'insuccesso del comunismo
#260
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
05 Febbraio 2025, 08:59:34 AM
Citazione di: niko il 04 Febbraio 2025, 13:48:53 PMBeh Niezsche dice che, inevitabilmente, per vivere "quietamente" e in societa', le istanze aggressive, e di dominio, che sono nel cuore di ogni individuo, diventano, e devono diventare, almeno in parte, autoaggressive e di autodominio: il senso di colpa e' una latenza di aggressivita'. Per paura di una puniziune o comunque di una consegueza negativa, qualora gli istinti aggressivi e di dominio, presenti in tutti i singoli, presso una societa', fossero espressi apertamente. Un po' come in Freud.

Pero' a differenza di Freud, Nietzsche illustra, anche, si puo' dire, un po' al di la' delle sue reali e aristocraticissime intenzioni, la magnificenza della vendetta sottile, simbolica, e valoriale che il debole comunque esercita e puo' sempre esercitare sul forte evitando la sfida aperta ad esso e dunque la morte o la punizione: la societa' occidentale, in quanto societa' cristiano platonica, nasce dal risentimento dei deboli verso i forti; quindi, non si puo' certo dire che tale risentimento, sia  improduttivo di conseguenze e stati di cose storici e "reali", isomma non si puo' certo dire che la latenza, dell'aggressivita' e dell'istinto di dominio dell'individuo socializzato e "pacificato" tipico, sia una vera latenza.

Tale societa', insomma la nostra, e' basata su valori che, pur non risolvendo radicalmente l'infelicita' del debole, permettono, quantomeno, a questi di prosperare e sopravvivere.

Nella decadenza, della societa' occidentale, la volonta' di potenza e' comunque sempre all'opera.



La mia esperienza di vita contesterebbe senz'altro a Nietzsche che le istanze aggressive e di dominio alberghino nel cuore di ciascun individuo. O almeno, per personale esperienza, e posso pure parlare anche per altri, l'aggressività si manifesta più che altro come forma di difesa del proprio "territorio", spirituale o materiale che sia ... diciamo tutteddue assieme ... Sempre per esperienza vissuta, ho notato pure che vi sono persone aggressive, ma non rappresentano certo la globalità umana. E sempre una cosa che ho notato è che vi siano pochi leader non aggressivi ... assomiglierebbero costoro a delle semi-divinità che altro non fanno se non indurre aggressività alle folle contestanti/approvanti la loro magnitudine. Di fronte a questa strumentalizzazione "occulta" cadrebbe pertanto, almeno in parte, la genuinità della cosiddetta volontà di dominio che albergherebbe nel cuore di ciascuno. E di conseguenza potrebbe evaporare anche il discorso dell'autocastrazione di cui invece patirebbe senz'altro l'aggressivo che vuole dominare qualora dovesse contenersi.
Rivolgendomi ora all'oggi, paradossalmente mi ha fatto piacere che il governo si sia comportato come si è comportato nella gestione del caso AlMasri. Il suo agire alla luce del sole infatti, una novità di fatto, nolente o volente, ha sbattuto in faccia al ben pensante che vi è qualcuno, il semi-dio di turno, che favorisce le porcate che lui tanto depreca.... il benpensante dovrebbe rendersi conto infine che qualcuno lo protegge sporcandosi le mani in sua vece ... concludendo, sorvolo per ora sulla crisi dell'occidente che per me sarebbe invece una crisi globale di natura antropologica, ma vista la debolezza della volontà di dominio, mi sfugge ancora quale sia la forza, secondo Nietzche, che fa emergere il superuomo e la sua positività, giusto solo così perché anch'io avrei la mia idea
#261
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
04 Febbraio 2025, 09:23:57 AM
Citazione di: niko il 03 Febbraio 2025, 21:21:30 PMSe il tempo e' infinitamente ritornante, e se tu lo sai, ne consegue che, allora, devi vivere intensamente e sapientemente ogni attimo, insomma che devi avere schifo e orrore non della morte (non, insomma, dei tuoi limiti e di un inevitabile destino di perdita) ma della mediocrita'.............
Premesso quanto già detto nel post 31 mi chiedo come Nietzsche risolva il conflitto tra l'essere sé stessi e l'ipocrisia, quasi che l'ipocrisia non sia parte di noi. Noi la detestiamo più che giustamente, ma troppo, perché a mio giudizio l'ipocrisia sarebbe il fondo naturale sul quale poggia una  "pacifica" convivenza di gruppo.
Perché se fosse vero, e per me lo è, che noi saremmo naturalmente dotati del senso di un "quieto vivere" in comunità, sarebbe pure vero che, nonostante una base comune, non collimino purtuttavia le sensibilità individuali. Allora, a questo punto, o applichi la guerra totale, o fai entrare in gioco l'ipocrisia ... che in ultima analisi è quella che ti permette di fare buonviso a cattivo gioco. Nice che dice?
#262
Tematiche Culturali e Sociali / Re: TIMORE e SPERANZA
03 Febbraio 2025, 08:23:39 AM
Citazione di: Koba II il 02 Febbraio 2025, 13:44:58 PMCapisco il timore, non capisco però la speranza. Infatti le ingiustizie del mondo non sono dovute a buone intenzioni che poi per deficit di razionalità finiscono in disastri, deficit di razionalità che si potrebbe pensare superabile tramite intelligenza artificiale, da cui un possibile ottimismo.
No, niente del genere. Noi sappiamo fin troppo bene cosa dovremmo fare per rendere il mondo un bel luogo abitabile per tutti. Manca la decisione. Che del resto, anche a livello di singola vita, si verifica raramente tanto da utilizzare, quando si verifica, termini religiosi come "grazia"...

Penso che quando vi sia tutto il tempo per ponderare una decisione da prendersi, questa dovrebbe emergere da un'accurata analisi della realtà. Non sono quindi d'accordo che noi si manchi di decisione, viste come vanno le cose pure qui nel forum. Visto cioè che la mancanza di una visione comune della realtà genera un odio viscerale, malcelato, che dà luogo pure a sciocchezze del tipo "l'impero del male" e via dicendo. Non sarebbe pertanto così semplice sapere cosa fare per avere un mondo dove tutti si viva un po' meglio. Per me quindi il problema umano è molto più simile a quello della tossicodipendenza, nel nostro caso dipendenza da una miscela di idee, cose e persone; in ultima analisi, dipendenza dalla propria personalità.
La speranza invece è l'ultima a morire, ma a mio favore gioca che l'essere umano è votato da millenni alla conoscenza, e quella della natura umana, l'anello mancante di cui molti negano l'esistenza, manca ancora all'appello ... sole nero che attrae e respinge ... Ma il destino è senz'altro il suo disvelamento, che probabilmente è già in tavola. Nel senso che l'intelligenza artificiale manca dell'emotività umana la quale, a mio giudizio, sarebbe responsabile tanto della formazione quanto del governo dell'individuale visione della realtà. Se ho capito bene come funziona l'Ai, non le ci vorrà molto a mettere in crisi tutte le stupidaggini di cui è infarcita la nostra testa ... a essere più precisi, la vostra testa. Un saluto
#263
Tematiche Culturali e Sociali / TIMORE e SPERANZA
02 Febbraio 2025, 09:50:10 AM
Già l'anno scorso misi in crisi una chat gtp per poveri discutendo della natura umana, ma il suo conservatorismo mi chiudeva le porte ... aaaah forse è una balla. Poco conta. In ogni caso ho posto attenzione a questi due articoli apparsi di recente.
Il primo parla della nostra vita individuale:
https://www.ilpost.it/2025/02/01/whatsapp-dice-che-oltre-novanta-giornalisti-e-attivisti-sono-stati-spiati-sulla-sua-app/
Il secondo della vita della nostra specie:
https://www.fanpage.it/innovazione/tecnologia/perche-openai-ha-deciso-di-rilasciare-lultimo-modello-ia-che-spaventa-i-ricercatori-gratuitamente/
Evocando la terza domanda kantiana la mia speranza è che l'intelligenza artificiale metta in riga una volta per tutte l'animale a due mani
#264
Citazione di: Eutidemo il 31 Gennaio 2025, 17:36:59 PM
Ciao Daniele22 :)
Mi sento ritornare sempre più indietro nel tempo; credo che all'epoca, a 18 anni, io fossi ancora l'unico ad indossare giacca blu, camicia bianca e cravatta rossa ai cortei (e mazzafionda alla cintura)!
Eccomi qui,  a 18 anni, a Parigi ;D
***
Un cordiale saluto! :)
***

Ciao Eutidemo ... beccato in pieno dal fotografo! Maggio francese? ... a quei tempi ero ancora alle elementari. ¿Ma come mai giravi in bianco rosso e blu? Buona domenica
#265
Aggiungo che nel mio conflitto interiore di anarchico che vorrebbe sposare una società democratica da una parte godo assai quando accadono simili faccende dall'altra mi rattrista che nella società cosiddetta civile non ci si ponga nemmeno il problema di quanto la "ragion di stato" a volte contraddica il senso di giustizia che probabilmente ogni persona "sana" sente e applica quando si muove per strada. Sembra quasi che il popolo si senta emancipato avendo conquistato la coscienza (conoscenza) che esiste pure la ragion di stato. Ma se riduciamo questo schema all'individuo ne emerge proprio il comportamento dell'anarchico fascistoide di cui il nostro tessuto sociale è ben intriso. Mi chiedo infine chi sia "l'opposizione", o di quale foggia essa sia
#266
In questi giorni mi trovai, assecondando le direttive consigliatemi da anthonyi, a bordo di un eurocity che copre la tratta München Venezia; due treni al giorno in andata e ritorno, tanto per dire. Ebbene, c'era un gruppo di tedeschi e ho sentito più volte dal loro vociare, lo giuro, espressioni come "soliten italianen", "restituzionen" e "Den Haag". Mi sarebbe venuto quasi da dirgli qualcosa perché anch'io avevo pensato la stessa cosa che ha pensato anthonyi. Non con questo che io ritenessi i tedeschi responsabili della formalizzazione del mandato di cattura, ma solo giusto così per socializzare. In ogni caso mi fermò dal proferir parola un violento pugno dato sul tavolino da uno di loro nel mentre che gridava al suo amico "ma non capisci? si tratta di Italiani!!" ... o almeno così tradussi io ... ripresi quindi la lettura di "Liberty bar", uno dei pochi Maigret che non ancora non avevo letto, ma ogni tanto mi veniva a mente la faccia di alMasri ... capirai che tipo, sparisse pure dalla faccia della terra uno che era a capo di una cosa che si chiamava forze speciali di deterrenza. Perché avallo senz'altro e senza prova alcuna quello che dice baylham. Non può essere che così. Comunque quello che più mi ha colpito dell'orrenda vicenda ... almeno avessero detto ai libici di venirselo a prendere ... quel che più mi ha colpito dicevo, fu l'agire così sfacciato del governo. A prescindere quindi dal fatto che la Meloni stia ora montando la panna come dice sapa, resta che secondo me il governo abbia tirato un bel ceffone all'Europa 
#267
Citazione di: PhyroSphera il 27 Gennaio 2025, 22:47:35 PMNon affermavo una regola assoluta ad esclusione di un'altra regola assoluta.

MAURO PASTORE
La mia non è una regola, era una semplice constatazione su quello che hanno prodotto le identità nazionali o di popoli che siano. Tanto per capirci, metto le tradizioni popolari sul banco di eventuali accuse.
Penso inoltre che da motti del tipo "America first" o "prima gli italiani" e via dicendo nulla di buono ci sia da aspettarsi. Naturalmente bisogna sempre vedere cosa uno si auguri.
Nel merito dell'articolo giornalistico quindi non mi sembra che la sacerdotessa abbia detto chissà quali bestemmie. Tra l'altro non sono nemmeno uno che crede in Dio.
Infine, se la tua preoccupazione nei riguardi della politica di Trump è quella rivolta agli animali che restano tagliati fuori da un muro, dico semplicemente che da uno che si propone di deportare messicani o palestinesi come fossero cani e gatti non ci si possa certo aspettare che si preoccupi più di tanto delle sorti di animali non umani. Il problema, per come la vedo io, è la demenza che porta a erigere muri
#268
"Da una parte c'è la difesa della identità nazionale, dall'altra il progresso sociale. Senza nazioni, senza poteri etnici, il progresso sociale è possibile? Non diventa la società una confusione che fa decadere l'economia, toglie benessere, crea guai, sotto opposta apparenza?"
Questo passaggio mi è del tutto incomprensibile tanto da affermare che sarebbero proprio le identità nazionali, costituitesi su arbitri quantomeno discutibili, a generare confusione e malesseri
#270
Tematiche Filosofiche / Re: Ciò che non si può dire.
22 Gennaio 2025, 09:38:05 AM
Citazione di: iano il 21 Gennaio 2025, 20:25:57 PMSi, è vero, e quindi?
Forse che io l'ho negato?
Forse che mi sono augurato la fine del logos?


Non prenderla come un affronto iano.
Dico semplicemente, in linea con quanto già detto, che se la parola perde il suo peso ciò non sarebbe dovuto alla crescita della potenzialità di comunicazione; tale crescita di fatto, secondo me, mette in luce che a essere in crisi profonda non sarebbe la parola, bensì il dialogo ... i tavoli della politica quindi, oppure i forum, i talkshow. La crisi della parola sarebbe quindi la crisi del dialogo, ovvero la crisi di un'intelligenza che per motivi "personali" agisce a flussi alterni, a tratti sincera e a tratti menzognera, bloccando senz'altro le potenzialità umane. Confesso tra l'altro che per questo motivo, più che ponderato razionalmente, più di una volta ho pensato di abbandonare il forum, ma un aspetto pulsionale non ben controllato del mio comportamento mi ha portato finora a fallire l'intento ... debolezza personale