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Messaggi - Jacopus

#256
Citazionebisogna trovare equilibri che si adattino ai contesti e dargli dignità, non spacciare la balla che l'unica dignità sia trasferirsi in occidente dove c'è il deposito di ruote rubate.
Sono rapporti di potere Inverno. Il fatto che la tecnologia occidentale abbia permesso il dominio del mondo ci pone di fronte a un dilemma. Possiamo continuare a sottolineare il monopolio di ruote rubate oppure superare la logica del dominio o perlomeno creare dei meccanismi di bilanciamento. Impresa titanica visto che ormai è considerato diritto fondamentale possedere l'ultimo tipo di hi-phone e questo desiderata confligge con quello che tu definisci "bisogna trovare equilibri che si adattino ai contesti e dargli dignità".

Il capolavoro di molte ideologie neocapitaliste è stato quello di separare proletari di diverso tipo e porli gli uni contro gli altri, con (chicca definitiva) la definizione della propria povertà come propria colpa di cui vergognarsi.
#257
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 06:28:37 AMFai bene, inverno, a riportare queste situazioni reali sulle quali i profeti dell'anticolonialismo dovrebbero riflettere. A queste aggiungerei l'esperienza di Haiti, colonia resa libera dai Francesi dagli inizi dell'800 e oggi ridotta in condizioni terribili.
Comunque non tutti i mali vengono per nuocere, la fine del colonialismo spinge infatti gli stessi colonialisti a migrare, come fece un certo Elon Musk, aprendo nuove prospettive allo sviluppo economico.
Strano, davvero strano che questi paesi resi liberi dopo secoli di dominazione violenta non sappiano governarsi. Non basta l'esempio del Sud Italia, evidentemente per mettere insieme 2 (dominazioni straniere senza scrupoli) + 2 (ripetizione nei secoli delle stesse modalità di comportamento anche quando la dominazione è finita).
Sembra quasi che ad Haiti siano degli irriconoscenti, degli irrresponsabili, ma come vi abbiamo dato la libertà e voi non la sapete gestire? Ma allora è vero che uomo bianco essere superiore.
#258
Citazione di: anthonyi il 28 Dicembre 2024, 21:03:58 PMIn compenso, però, é arrivata la longa manus Russa, a cacciare gli occidentali cattivi dall'Africa, e a promuovere colpi di stato.
Comunque non per essere pignolo, ma se una multinazionale ha il permesso del governo del paese, non é che puoi dire che é entrata senza permesso.
Quanto alla " liberazione" dei residenti per uso minerario sono regole che funzionano anche in Italia, più o meno nello stesso modo. Se c'é un interesse strategico di stato a un certo sfruttamento minerario allora i terreni sono espropriabili, anche perché il principio é che quelle ricchezze sono una proprietà pubblica e non privata di quelli che casualmente si trovano a vivere sopra quei giacimenti.
Comunque se tu preferisci il modello USA, dove il grande proprietario  terriero é proprietario anche dei giacimenti del sottosuolo per me può andar bene lo stesso.
Naturalmente tutto questo, con la questione dei migranti irregolari, c'entra abbastanza poco, se uno ha problemi in casa sua che pensi a risolvere i suoi, di problemi, non vada ad invadere altri, che hanno anch'essi i loro problemi.
Come volevasi dimostrare. Eppure l'ho scritto, i problemi li creiamo noi Occidente ed anche la Russia,  ci mancherebbe. Qualcuno, in Africa, ha provato a risolverli da sè i problemi ma sono arrivati sempre dei grossissimi bastoni fra le ruote, di solito sotto forma di colpo di stato. L'unico paese dove sono riusciti a fare dei reali passi avanti è il Sudafrica, ma lì il sistema era talmente sporco che non era difendibile. Poi se pensi che ci vengano ad invadere...mi sembra di sentire Salvini.

 Rispetto alla liberazione nelle zone minerarie ti faccio un esempio che conosco bene, perchè il giacimento si trova in Liguria. E' un giacimento di titanio, minerale molto prezioso ed utilizzato in moltissimi prodotti hi-tech. Sembra che sia uno dei giacimenti più grandi al mondo. Eppure, grazie a movimenti ambientalisti, raccolte di firme, agitazioni varie, il giacimento non è stato sfruttato e mi auguro che non lo sia mai, perchè distruggerrebbe irreparabilmente il parco regionale del Beigua, progettato attorno al monte Beigua, che è un antico vulcano che si erge quasi a ridosso della costa. Immagina lo stesso giacimento in Africa e quello che sarebbe accaduto. Se un paese o un continente diventano un rumentaio (deposito di spazzatura) è ovvio che le persone, anche se ci sono nate, vogliono andarsene. A nessuno piace vivere in mezzo alla spazzatura. Avere un parco naturale invece è un modo per costruire un paese equilibrato, dove non si dimentica il dovuto alternarsi delle necessità economiche e di quelle ecologiche.
#259
Citazione di: anthonyi il 28 Dicembre 2024, 19:16:08 PMCredo che la nostalgia sia piú tua, nostalgia dei bei tempi quando certe rappresentazioni ideologiche, marxiste, anticapitaliste e anticoloniali, andavano per la maggiore, mentre oggi sono fuori moda.
Se qualcuno bussa alla mia porta dicendo di voler entrare io controllo chi é, e, se voglio, apro e lo faccio entrare, se non voglio non apro e lui non entra. Non per questo si può dire che io mi senta superiore a quello che bussa al quale nessuno ha chiesto di venire.
Anche perché entrare come indesiderato non va mica tanto d'accordo con quella ricerca di armonia della quale tu parli.
Peccato che gli Europei e tutti gli altri colonialisti (compresi gli attuali cinesi) non si sono mai fatti questi scrupoli e sono entrati e continuano ad entrare senza chiedere permesso. Non parlo di eventi ottocenteschi. Tuttora se si trovano giacimenti di qualche minerale ghiotto, la multinazionale chiede al proprio governo di poter intervenire presso il governo dello stato dove si trovano i giacimenti, dopo di chè, avvenuto il pagamento delle dovute tangenti, si "libera" la zona dai residenti, che sono lì da generazioni e li si reclude in qualche slum di Nairobi, da dove è molto più semplice cercare fortuna in Europa, soprattutto se non si ha più nulla e nessuna speranza. Semplicemente la ricchezza è divisa male e questo comporta per l'Africa una serie concatenata di problemi strutturali. Questo PC, dal quale scrivo, se lo guardo bene, ha sicuramente qualche macchia di sangue africano, ma me lo devo immaginare, perchè i processi economici ci tengono a rendere asettico il mondo del commercio, almeno dall'industria produttrice in poi. L'obiezione a questo discorso è di solito: "ma perchè gli africani stessi non si ribellano a questo stato di cose, sono ormai grandicelli e qualche modifica potrebbero farla". Certo e c'è stato anche qualche tentativo del genere. Peccato che, sempre per le ragioni di cui sopra, la longa manus dell'Occidente è sempre riuscita ad interrompere qualche stagione politica virtuosa.
#260
Il centro studi di Confindustria ha stimato la carenza di 1.300.000 lavoratori nel quinquennio 25-30. E si tratta di carenze anche in settori che richiedono specializzazione e professionalità. Il governo però è incastrato dentro un doppio legame, perché aumentare gli ingressi è esattamente il contrario della loro politica, fondata su una soft-repressione, per consolare gli italiani, rispetto alla vita di merd@ che conducono. Siamo in parte nella stessa situazione di un equipaggio su una nave traballante, che per sopravvivere decide di far fuori qualcuno della ciurma. Non penso che si possa fare granché, abbiamo una classe politica mediocre e una società mediocre. Non vi è mai stata una borghesia in grado di prendere seriamente le redini della gestione della società. I tentativi sono stati pochi e risalenti ad un'età dell'oro (Olivetti, La Pira). I danni provocati dal tatcherismo sono stati devastanti ovunque, ma ancor più in Italia, ammaliata da modelli di sviluppo simil-americani, senza però garantire ciò che avviene in USA. Insomma siamo i soliti filo-americani de noantri.
#261
Ben arrivato. Per iniziare va bene un buon manuale del liceo, oppure i tanti video tutorial che ci sono su you-tube. Buone riflessioni.
#262
Ciao Sapa. Ho la febbre e in realtà, oltre al quadro clinico che potrebbe farmi vaneggiare, il problema di cui discutiamo è estremamente complesso, attraversato da molte ambivalenze.
Il primo dato è l'impressionante calo demografico dell'Italia. Siamo a 1,28 per donna( grazie alle immigrate). Il tasso per mantenere in equilibrio la popolazione è 2.1. In Francia, nonostante imponenti politiche di sostegno siamo a 1,78. Una piramide demografica come quella dell'Italia è da paura. Significa costringere i lavoratori ad andare in pensione sempre più tardi con un costo umano elevato. Ho già scritto che l'alternativa all'immigrazione è una seria politica di sostegno alle nascite, che vedrà i suoi frutti almeno fra 20 anni e nessun politico investe per i futuri politici, essendo mutata la politica da "basileia aretè" (Platone) a attività commerciale per acquisire clienti votanti. Direi che resta l'immigrazione ma l'immigrazione si scontra con molteplici problemi, uno dei quali è appunto, considerare l'immigrato un semplice meccanismo del sistema capitalistico, un mezzo di produzione che permette al sistema di creare guadagni. L'immigrato quindi vive una situazione di alienazione, poiché la sua funzione è solo economica. E se la sua funzione è economica è un meccanismo senza diritti civili, che viene tollerato perché serve. È lo stesso meccanismo subito da tanti italiani all'estero ed anche in questo caso l'immigrazione ha portato una bella ventata di criminalità autoctona. La causa di tutto ciò deriva, more solito, dal capitalismo nella sua odierna versione, una volta sdoganate le remore derivanti da un modello concorrenziale (il socialismo) che è finito male. Si crea così un paradosso per cui il capitalismo fondato sul principio di concorrenza, non ha concorrenti. Il processo non risparmia neppure gli indigeni. Tutto ruota attorno al funzionamento del sistema riassumibile nel detto "produci, consuma, crepa". Un sistema sempre più individualistico, narcisistico, che di fronte all'impossibilità di essere tutti belli e ricchi, deve trovare valvole di sfogo. Non nego che il capitalismo permette una migliore allocazione di risorse, ma oggi, senza un freno e un bilanciamento, riduce tutti ad ingranaggi e chi si sente così è costretto a cercare chi lo consoli di essere un pó meno ingranaggio di altri. Bel discorso ma in pratica? In pratica dovremmo essere una società inclusiva, una società ordinata, una società legale, una società che investe sugli stranieri e li rende prima possibile cittadini italiani, una prospettiva che spaventa le destre (e in realtà non dovrebbe visto che gli immigrati sono in maggioranza di destra). Questo perché per fare un muratore non serve un grande investimento, per fare di uno straniero un medico, si. Ma è un investimento obbligato almeno per i prossimi 50 anni. Del resto l'Italia è un ponte naturale fra sud e nord del mondo e moltissimi proseguono il viaggio verso il nord Europa. In integrazione reale inoltre renderebbe l'intero paese più sicuro. Un altro spunto: l'art. 1 della costituzione tedesca recita: la dignità dell'uomo è intangibile, e in quella intangibilità c'è il riconoscimento della identità delle altre culture, nei limiti dei principi fondamentali dell'Occidente (infibulazione no, cous cous si). Sono discorsi culturali, politici che muovono il dibattito, ma a livello economico ci guadagneremo tutti. Del resto il modello non è il "melting pot" americano? Direi che il percorso un po' ondivago è quello del riconoscimento delle culture, il riconoscimento della fatica di emigrare, che è data da rapporti di forza economici e non da bisogni umani. Il migrante è la migliore rappresentazione dell' alienazione moderna, ridotto a meccanismo di lavoro. Processo che riguarda tutti noi, ma noi siamo preservati in parte, sogniamo in italiano, conosciamo i riferimenti culturali che ci fanno sentire a casa. Mi fai ricordare una esperienza in Germania dove ero per studio. Tutti gli occidentali si trasmettevano e si riferivano le serie Tv di quegli anni che erano condivise, happy days, Dallas, twin peaks. Lo sparuto gruppo proveniente dal blocco socialista ci guardava attonito e desideroso di apprendere quelle strane formule da paese dei balocchi. Altra considerazione. I Maghrebin tornano nei loro paesi carichi di regali con l'auto nuova, perché devono dimostrare che il loro è stato un viaggio di successo. Poi portano i loro figli e la commedia svanisce, perché sono costretti a vivere in stamberghe e i loro genitori non sono quegli uomini di successo che credevano. Questi sono i problemi culturali cui faccio riferimento. Insomma e chiudo, nei migranti è presente una doppia alienazione economica e culturale che si intersecano. Noi siamo più fortunati e ci godiamo solo L'alienazione economica.
#263
Il problema può essere osservato anche da un'altra prospettiva. Il dentro/fuori, il buono/cattivo, l'amico/nemico, il cittadino/straniero sono da sempre binomi che accompagnano la storia umana, l'identità delle società ed anzi più è forte quella identità più quella società è considerata (a ragione) in salute. Fino a quelle società che diventano supersocietà, ovvero modelli culturali per altre società. Ad esempio attualmente gli USA sono una super società e presto vi sará un'altra super società, la Cina. Ma queste opposizioni identitarie sono in crisi proprio a causa dei flussi migratori imponenti che riguardano l'Occidente dalla caduta del socialismo reale. Ma la causa di questi flussi risiede in una serie vasta di concause, ma la principale ritengo che sia la globalizzazione economica, il flusso delle merci, la delocalizzazione, il turismo di massa, anticipata dal colonialismo ha destrutturato le società tradizionali, le sue dinamiche, producendo nuovi bisogni e nuovi soggetti. I soggetti migranti che chiedono e godono della libertà dell'Occidente sono il frutto di questo processo secolare, accelerato dalla caduta dell'Unione Sovietica, immenso tappo della globalizzazione.
Si crea così una frattura fra principi economici globalizzati, emancipati da ogni divisione noi/loro, poiché guidati solo dalla strumentalizzazione di beni e forza-lavoro. Ma i valori culturali non vengono cancellati facilmente, così come le categorie divisorie cui faccio accenno all'inizio. E pertanto gli autoctoni, i residenti sentono minacciata la loro identità che in realtà era già stata minata e stravolta dai processi economici della globalizzazione.
Di fronte a questa complessità bisognerebbe trovare strumenti complessi, ed invece si dichiara da parte di persone tutt'altro che semplici o stupide, che bisogna dividere i buoni immigrati da quelli malvagi. E questa è già una posizione ragionevole, rispetto ad altre posizioni più radicali (inapplicabili e molto più ragionate con la pancia che con il cervello).

Non ho soluzioni, volevo solo mostrare che sono problemi che non si risolvono con proclami da quattro soldi o con battute da bar (non mi riferisco al forum, qui finora tranne poche eccezioni, gli interventi sono magari critici ma le persone hanno una sufficiente consapevolezza della complessità del problema).
#264
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
22 Dicembre 2024, 19:53:01 PM
In ogni caso, senza farla tanto lunga, hai confermato le mie idee sull'argomento.
#265
Citazione di: anthonyi il 22 Dicembre 2024, 18:18:39 PMAdesso alla superiorità morale aggiungiamo anche la superiorità culturale e cognitiva.
Secondo me, jacopus, tu e tutti quelli come te dovreste farlo uno sforzo per cercare di capire il problema di questa plebe ignorante e ottusa che si lascia aizzare, e soprattutto dovreste evitare di definirla tale certamente per una questione di rispetto, ma anche perché magari in questo modo cambia opinione e finisce di far vivere di rendita quelli che sappiamo.
Il problema è questo Anthony. Possiamo girarci intorno come vogliamo, possiamo usare parole più eufemistiche ma non si tratta di rispetto. Anzi il rispetto io lo porgo proprio chiedendo un aumento delle capacità critiche e riflessive da parte della maggioranza o di tutti gli italiani. Se mi credi un frequentante di Capalbio, ti sbagli. Mi sono sufficientemente sporcato le mani perché credo in una massima del marxismo, cioè che teoria e prassi vanno coltivate insieme. La mia è una constatazione del fatto. Non me lo spiego altrimenti. Prova a spiegarmelo tu. Io ho mostrato le mie ragioni, morali, economiche, culturali, pratiche, che evidenziano come i flussi dei migranti andrebbero meglio organizzati ma non contrastati perché è, dal mio personale punto di vista, inutile oltre che stupido ( I fatti che intendo sono stupidi, non le persone che si oppongono, che appunto dovrebbero avere altri strumenti culturali per comprendere. Accanto a queste persone poi ci sono quelle che sfruttano la situazione in modo furbesco e sono sia da parte dei "buonisti" che dei "cattivisti" accomunati entrambi dal non fare il bene dell'Italia.
#266
Varie / Re: L'isola deserta
22 Dicembre 2024, 16:56:02 PM
Libro: la Bibbia.
Film: La sottile linea rossa, Terence Malick.
Disco: wish you were here, Pink Floyd.

Oggetto 1: una chitarra.
Oggetto 2: supporti per scrivere.
#267
Ciao Sapa. È sia un discorso etico ma anche un discorso economico. Confindustria ha calcolato un calo del Pil del 9 per cento del 2040 causato dal decremento demografico. È vero che i minori stranieri non accompagnati costano, ma se per questo costano anche gli anziani, in un modo stratosfericamente più alto, per non parlare dei detenuti, dei malati di mente, dei bambini, degli studenti, dei poveri che chiedono sussidi. Rispetto agli stranieri, credo inapplicabile e antieconomico "aiutarli a casa loro". Gli stranieri che vengono in Italia non torneranno mai indietro perché sarebbe una sconfitta esistenziale troppo grossa da sostenere con i parenti, gli amici, i vicini. Preferiscono ampiamente impazzire o finire in prigione piuttosto che rientrare al loro paese da sconfitti. Per farli tornare con le buone, bisognerebbe dotarli di una rendita di 1000 euro al mese cadauno, che mediamente è una buona rendita per i paesi in via di sviluppo da dove provengono. Oppure portarli con la forza, certi che torneranno o moriranno durante il viaggio.
Dal lato "pro" si consideri che già alla seconda generazione sono sostanzialmente degli italiani, con dei parenti stranieri, poco diversi dai figli degli immigrati dal sud Italia di solo un paio di generazioni fa. E quello che dicono non è solo che stanno in Italia per motivi economici ma perché in Italia si sentono più liberi che nei loro paesi (immaginate che ciofeghe di paesi sono). Il problema quindi non è affatto economico ma politico-culturale.
 Ci sono porzioni vaste dell'opinione pubblica che si oppongono agli stranieri perché questa fetta dell'opinione pubblica è dotata di pochi strumenti culturali e cognitivi e/o semplicemente perché aizzata da forze politiche che vivono di rendita rispetto a questi conflitti. Altre vi intravedono possibili conflitti di classe di stampo neo marxista, altri ancora problemi di integrazione e di purezza culturale in versione più o meno destroide o rosso-bruna. In ogni caso parlare di problematiche economiche è errato. Già ora gli stranieri con regolare permesso di soggiorno versano all'INPS più di quanto ricevono. Invece che meno integrazione serve più integrazione e più "meritocrazia" ma vera, non fuffa, perché avremo sempre più bisogno di figure a medio-alta professionalità, non solo carpentieri e camerieri o magazzinieri e gli italiani non fanno più figli. Nella provincia di Imperia si è passati ad esempio dal 2023 al 2024 da una spesa di 6 milioni a 12 milioni per reclutare medici ed infermieri a gettone perché non ce ne sono più e questi sono medici spesso in pensione che si sobbarcano moltissime ore extra per garantire i livelli minimi di assistenza, i quali se non vengono rispettati, fanno scattare sanzioni a carico della Asl. Orbene per permettere a figli di immigrati di diventare medici occorrono progetti di integrazione e livelli di funzionamento sociale elevati ma non vedo altre strade, e sto facendo un bel ragionamento di "funzionamento sociale" come piace a tanti. Anche senza chiamare in campo il "buonismo" dovremmo essere semplicemente razionali.

Piano B: sviluppare una seria politica di aiuto alle nascite. L'Italia con un tasso di fertilità di 1.28 è uno dei paesi più a rischio a livello mondiale. Come ho già scritto, perdiamo già oggi una città come Ancona ogni anno, con una piramide demografica rovesciata verso l'alto, con le classi anziani meno produttive e più rappresentative numericamente. Una combo micidiale. Ma anche per fare questo servono anni. I risultati di una seria politica di sostegno alle nascite si potranno vedere fra 20 anni e quale politico si sogna di imporre sacrifici oggi che ricompenseranno i politici del 2045?
#268
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
22 Dicembre 2024, 12:30:42 PM
Citazione di: anthonyi il 22 Dicembre 2024, 12:14:33 PMPersonalmente non condivido l'idea che una qualche ribellione rispetto ai modelli educativi genitoriali possa portare alla formazione di approcci comportamentali socialmente ordinati. Le gerarchie sociali certamente devono essere fondate su principi razionali e condivisi, ma questa condivisione può nascere solo tra persone che hanno un'idea chiara di subalternità rispetto alla realtà sociale nel suo complesso, rispetto cioé a quello che Freud chiamava Super io.
Troviamo un segno di questa necessità anche nei 10 comandamenti. "onora il padre è la madre" é un comandamento la cui finalità sociale é di complessa comprensione.
Esso serve a fare in modo che il modello educativo ricevuto dai genitori si mantenga forte nella mente dei figli tramite l'onore attribuito ai genitori.
Naturalmente. Ma immagina il modello educativo dei genitori che sia fondato sull' infibulazione, sulla accettazione della schiavitù o sulla possibilità di vendere i propri figli al miglior acquirente. Insomma, ripeto "la trasmutazione" che Darwin proponeva per il processo di mutamento biologico, va applicato anche al mondo culturale, altrimenti dovremmo ancora accettare principi etici fortemente superati. Non è tanto il ribellismo fine a sè stesso che va coltivato, ma la capacità di conciliare il rispetto filiale che non discuto con la possibilità di trovare nuove vie. Rispetto al Super-Io. Naturalmente esso è necessario e si forma in parte attraverso l'ambiente ma in parte anche attraverso il centro di controllo delle nostre azioni (riflessività) che risiede pressapoco sopra i nostri occhi e che fa parte della sezione del cervello più recente. Ma se leggi Freud, egli stesso ti metterà in guardia da Super-Io troppo vigili e potenti, che rischiano di distruggere le parti creative e innovative delle nostre azioni. Edipo, che è al centro delle riflessioni di Freud è una chiara cartina da tornasole in questo senso.
#269
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
22 Dicembre 2024, 11:41:12 AM
Oggi mentre cucinavo per la famigliola riflettevo sul topic, confermando lo stereotipo secondo il quale gli atei sono persone che pensano ossessivamente a Dio. Ebbene il pensiero è questo. Il cristianesimo ha esaltato il principio della solidarietà e della fratellanza, del perdono e della condivisione e fin qui tutto bene. Ma, mi domandavo mentre il pollo sfrigolava, a che prezzo? Un prezzo l'ho già sottolineato: il rischio di polarizzare il mondo in buoni e cattivi (o il rischio di essere giudicati come dice il buon Duc, con cui comunque ho sempre il piacere di scrivere per i suoi modi gentili). Ma non solo. Il messaggio ripetitivo è anche quello dell'ubbidienza, riassumibile nella storia di Abramo pronto a sacrificare Isacco, suo figlio primogenito. Ebbene, con la sola ubbidienza non si va lontano. Nella migliore della ipotesi si resta staticamente fermi dentro un modello sociale. Nella peggiore si resta staticamente fermi dentro una società del terrore e della prepotenza. L'uomo deve potersi ribellare al l'autorità paterna se vuole crescere. Altrimenti resterà una pecorella o un figlio, ovvero in uno stato di "minorità".
Ciò non significa che non serva autorità o ruolo paterno o gerarchia. Altrimenti non esisterebbe società, ma tali ruoli e gerarchie non possono essere accettati acriticamente sulla base di uno scambio
Post-mortem. Le gerarchie devono essere fondate su principi razionali e condivisi, sulle capacità umane di essere responsabili dei propri atti.
È evidente la differenza con le religioni pagane elleno-romano, nelle quali la disubbidienza, se da un lato provocava la punizione, dall'altro recava altri frutti positivi. L'ambivalenza è il registro della storia umana, data dal suo registro animale ed ultra-animale. Nessuno potrà "liberarci da ogni male". In questa visione di perfezione è un altro profondo male del monoteismo. La perfezione e la sua ricerca è già di per sè un subdolo male.
Quindi ciò di cui parlo non sono le cadute di stile storicamente appurate nel corso della storia umana della Chiesa, ma le ragioni profonde della sua fragilità e della sua potenziale tossicità (che va di pari passo con i suoi frutti positivi).
#270
Tematiche Spirituali / Re: La fede in Dio
22 Dicembre 2024, 08:34:41 AM
Citazione di: Duc in altum! il 21 Dicembre 2024, 23:40:43 PMNo, non è solo una personale interpretazione, ma una constatazione di fatto.
Se i miglioramenti che l'uomo ritiene di aver fatto senza Dio, non sono altro che mettere in pratica - involontariamente - il Vangelo, significa che forse questo suggerimento divino, ha voce in capitolo per la realizzazione di una società perfettamente autentica.
Il cristianesimo, come ogni altra cultura tramandata, e' ormai parte del nostro patrimonio, anche neurale, visto che l'apprendimento e la memoria si iscrivono nelle nostre cellule cerebrali. Ma non ha il privilegio di essere l'unica e definitiva verità nella storia culturale dell'uomo. Contesto sopratutto il concetto di società perfettamente autentica. Non lo può essere finché non riconosce come proprio fratello anche chi è fuori da quella "fede". Le religioni lo dicono già dal termine, "religono", ovvero creano steccati e divisioni fra correligionari e non correligionari. Anche questa distinzione proviene dalla struttura cerebrale che necessita di distinzioni e di conoscere di chi ci si può "fidare". In questa prospettiva il Cristianesimo è stato un grande passo avanti rispetto all'ebraismo, che per statuto si concepisce come una minoranza di "eletti". Il cristianesimo è invece "katolikos", universale. Tornando al tema, dal mio personale punto di vista, il cristianesimo è un tassello importante di una visione solidaristica delle società umane, ma presenta anche insegnamenti negativi, il primo dei quali, condiviso con tutte o quasi tutte le religioni, è la polarizzazione del mondo "noi-loro", con la relativa violenza che l'accompagna.