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Messaggi - Duc in altum!

#256
Citazione di: green demetr il 17 Febbraio 2024, 22:27:19 PMUn popolo non ha il diritto di credere quello che vuole?
Chiunque ha questo diritto, e certamente non è per decreto costituzionale...
#257
Citazione di: daniele22 il 18 Febbraio 2024, 08:07:06 AML'unica via per risolvere tale contraddizione mi porta a considerare che l'idolatria non sta nel non credere in Dio, bensì nel precipitare nei territori della menzogna.
Hai centrato in pieno @daniele22.

Certo, sia ben chiaro, io ti rispondo (e discuto con chicchessia) sempre dal mio punto di vista (fede) cattolico.

La buona battaglia, che incomincia in Genesi e finisci con il Libro dell'Apocalisse, è tra la verità e la menzogna, e non tra il bene e il male o tra la giustizia e l'ingiustizia.

Quindi, non cooperare con questa volontà/verità che YHWH/Gesù propone (e mai impone), è automaticamente essere nella bugia, ossia, essere servo di un'immagine falsa della verità, alias idolatra, dacché non consone con l'unica soluzione del Mistero.

Però è pur vero, che persone nobili come Gino Strada, Mandela o Gandhi, avendo messo in pratica il Vangelo - pur senza dichiararsi devoti o seguaci di Cristo - hanno compiuto con la verità che in Esso è esplicitata: "Non tutti quelli che dicono: "Signore, Signore!" entreranno nel *regno di Dio. Vi entreranno soltanto quelli che fanno la volontà del Padre mio che è in cielo".



#258
Citazione di: Pio il 17 Febbraio 2024, 19:23:12 PMRipeto, se non ho capito male: Duc sostiene che tutti abbiamo una fede , non che tutti abbiamo una fede religiosa.
Esatto, non è difficile da sperimentare ...è inevitabile!
#259
Citazione di: Ipazia il 17 Febbraio 2024, 16:32:45 PME' una fallacia comunemente detta falsa analogia e, più correttamente, analogia debole, come ha spiegato phil, ma evidentemente l'argomento è troppo sentito e si preferisce fare orecchie da mercante.
Oppure è troppo sentito il rendersi conto (nel privato, illudendosi che gli altri non lo sappiano) che sia tutto vero: ossia, che la fede è automatica e necessaria dal primo vagito - così come l'ossigeno, il cibo e l'acqua - per esistere, essere e vivere nel pianeta Terra ...quindi fa più figo spacciarsi esenti da essa!
#260
Citazione di: InVerno il 17 Febbraio 2024, 18:41:27 PMSono contento che tu mi abbia concesso che la fede ha bisogno di manifestazioni, il che tuttavia rende la fede "biblica" un insieme vuoto.
Vuoto?!?

Gli ebrei sono lì, la Chiesa è là e tu vuoi "tuttavia" altre manifestazioni?!?

Citazione di: InVerno il 17 Febbraio 2024, 18:41:27 PMPosso portare tonnellate di evidenze ad un creazionista del fatto che il mondo non s'è creato in sei giorni, ma lui non muoverà le sue convinzioni di una virgola, questa io chiamerei "fede"..
Io la chiamerei idiozia, visto che non ci sarebbe nessuna differenza tra lui è un terrapiattista.

Non dimentichiamo che il: nisi credideritis non intelligetis, conduce ad avere sempre più intelletto sulla verità del mistero e non a rendere ottusi i fedeli.

Citazione di: InVerno il 17 Febbraio 2024, 18:41:27 PMNon è un credere in assenza di evidenze e manifestazioni, ma l'impermeabilità ad esse.
Il primo passo di fede è sempre in assenza di evidenza o manifestazione (a meno che non ci si chiami Saulo o Bernadette): ci si fida dell'ascoltato, si ubbidisce all'intuito spirituale.

Essere impermeabili ad esse dipende, se mi appare la Madonna o se guarisco da una morte imminente o se sperimento un'inspiegabile esperienza di pre-morte, è difficile poi restare indifferenti o smemorati a esse.
#261
Citazione di: Pensarbene il 17 Febbraio 2024, 16:20:25 PMquando uno parla di condanna io lo lascio perdere e basta >:(
Ho smesso di leggere dogmi e dogmatici ,fisse e fissati da un bel pezzo!
Anche per questo ci vuole fede ...non naso!
#262
Citazione di: Pensarbene il 17 Febbraio 2024, 14:46:22 PMChi fu quel papa che chiamò gli ebrei:"fratelli maggiori"?Chi fu quel tale che li condannò a morte con i lager?
Chi generò Einstein,Freud und so weiter?
Se fossi un mod comincerei a sentire puzza di antisemitismo.
Io d'ora in poi ascolterò il mio naso evitando con cura certi post.
Se leggessi e ascoltassi senza pregiudizi, forse comprenderesti quanto uno dice o commenta.

La loro condanna - come ben dice @green demetr - è essere chiusi nelle intuizioni del passato (vedi una certa legge del taglione o intuizioni simili contenute nella Torah).
Ossia, non aver accettato (e non accettare ancora) Gesù come il Messia (vedi una certa regola d'oro).

Questo non diminuisce la realtà - sempre grazie al Cristo - che essi siano i fratelli maggiori (Gesù, il mio Dio, è un ebreo), né esclude loro dall'abbraccio salvifico del Vangelo (che giudica "peccato" la vendetta o uccidere in nome di YHWH).

Forse dovresti incominciare ad ascoltare col cuore, dacché il naso serve in altre circostanze.
#263
Citazione di: Phil il 16 Febbraio 2024, 11:37:58 AMD'altronde, per chi ha una nazionalità, può sembrare inevitabile pensare che tutti abbiano, anzi, debbano avere una nazionalità.
Gentile @Phil replico a questa tua riflessione, visto che le altre sono già state confutate - soddisfacentemente - da @Pio e @daniele22.

Per il Cristo c'è una solo mondo e un solo popolo, una sola nazione e una sola razza.
I confini "patriottici" li hanno creati gli esseri umani, mentre il Regno - da lui annunciato - non ne conosce.
Quindi non esiste nessun apolide (a meno che non ci si voglia illudere come chi pensa di poter esistere senza Fede), ma solo cittadini del pianeta Terra ...potenzialmente (nel libero arbitrio) futuri abitanti di quel Regno.
#264
Citazione di: green demetr il 16 Febbraio 2024, 17:14:15 PMIl discorso ebraico infatti è totalmente chiuso nelle intuizione magnifiche del passato.
E' questa la loro condanna...
#265
Citazione di: InVerno il 15 Febbraio 2024, 22:12:11 PMDove hai letto che la prova non deve essere assoluta?
Se la fede avesse certezza assoluta non sarebbe più fede ma certezza.

Certo, come tu ben dici, la fede si nutre anche di prove certe, manifestazioni che quel che si crede si concretizza, ma resta sempre, anche per il più "santo dei santi", finché respira, almeno quell'1% di mistero.

Dunque, qualsivoglia sia il soggetto/oggetto in cui riponiamo la nostra personale fede ragionevole, è sempre la fede nel mistero a reggere il gioco, ad alimentare la ragione (...è sempre il Mistero a illuminare la conoscenza e non il contrario come si pensa).

E' questo era già ben chiaro agli antichi ebrei, che definivano coloro che si dichiaravano senza-dio empi e non a-tei, poiché già era per loro ben certo, provato al 100%, che nessuno esiste senza dover/poter applicare la fede in qualcosa/qualcuno; ma siccome questi non adoravano il loro YHWH, automaticamente veneravano un idolo, perciò empi/idolatri e non a-tei.
#266
Citazione di: Ipazia il 14 Febbraio 2024, 21:27:36 PMLa differenza non sta nella fede, ma nella sua fondatezza e ragionevolezza. La stessa differenza tra la fede di superare l'esame di ammissione ad una scuola per piloti aeronautici e la fede che ti crescano le ali. È questo a rendere diverso un ateo da un teista.
Bene, nel frattempo, aspetteremo nel vedere il primo ateo essere promosso come pilota aeronautico.
#267
Citazione di: Pio il 14 Febbraio 2024, 17:46:06 PMMolto profetico lo scritto di Ratzinger. Datato 1969. Lo condivido parecchio. Intellettuale di grande statura. Sull'attuale, stendo ...
E' attualmente visibile (questa profezia) nella Chiesa (soprattutto per chi la vive e frequenta come me).
#268
Citazione di: Ipazia il 14 Febbraio 2024, 16:39:17 PMUna fede ragionevole, evoluzione di qualcosa che esiste.
L'oltreuomo è e resta una figura metaforica, che forse sorgerà ...forse, chissà, chissà...

Quindi sempre bisogna avere fede, fede sempre senza prova assoluta.

Né più né meno di un cristiano. 

#269
Citazione di: taurus il 14 Febbraio 2024, 10:38:45 AME (noi tutti) ragazzini in coro.. come scimmiette del circo rispondevamo a squarciagola:
- "egli" ci ha creato per servirlo (!), adorarlo..ecc.. e poterlo goderlo nel fantastico paradiso (sic!) _ e poi tutti contenti a fare meranda ------
Potrebbe essere la Verità...
Non sarà certo il tuo borbottare a renderla trascurabile o insignificante.
#270
Citazione di: InVerno il 14 Febbraio 2024, 09:06:22 AMe altrettanto certamente troverà poche organizzazioni e persino pochi edifici, sopravvissuti all'arroganza dei conoscitori della Verità universale.
Anche questo è stato già detto (profetizzato dal teologo dei teologi, addirittura nel 1969):

Quando Ratzinger predisse il futuro della Chiesa 
In una trasmissione del 1969 alla radio tedesca non fingeva di predire il futuro. Era fin troppo saggio per farlo. Di fatto, temperò le sue considerazioni iniziali dicendo: "Dobbiamo quindi essere cauti nei nostri pronostici. Quello che ha detto Sant'Agostino è ancora vero: l'uomo è un abisso; nessuno può prevedere quello che uscirà da queste profondità. E chiunque creda che la Chiesa sia non solo determinata dall'abisso che è l'uomo, ma raggiunga l'abisso più grande, infinito, che è Dio, sarà il primo a esitare con le sue predizioni, perché questo ingenuo desiderio di sapere con certezza potrebbe essere solo l'annuncio della sua inettitudine storica". Ma quest'era, traboccante di pericolo esistenziale, cinismo politico e caparbietà morale, anelava a una risposta. La Chiesa cattolica, faro morale nelle acque turbolente del suo tempo, aveva sperimentato di recente alcuni cambiamenti sia tra i propri aderenti e che tra i dissenzienti, che si chiedevano cosa sarebbe diventata la Chiesa in futuro. E così, in una trasmissione della radio tedesca del 1969, padre Joseph Ratzinger offrì la sua risposta accuratamente pensata. Ecco le sue considerazioni conclusive: "Il futuro della Chiesa può risiedere e risiederà in coloro le cui radici sono profonde e che vivono nella pienezza pura della loro fede. Non risiederà in coloro che non fanno altro che adattarsi al momento presente o in quelli che si limitano a criticare gli altri e assumono di essere metri di giudizio infallibili, né in coloro che prendono la strada più semplice, che eludono la passione della fede, dichiarandola falsa e obsoleta, tirannica e legalistica, tutto ciò che esige qualcosa dagli uomini, li ferisce e li obbliga a sacrificarsi. Per dirla in modo più positivo: il futuro della Chiesa, ancora una volta come sempre, verrà rimodellato dai santi, ovvero dagli uomini le cui menti sono più profonde degli slogan del giorno, che vedono più di quello che vedono gli altri, perché la loro vita abbraccia una realtà più ampia. La generosità, che rende gli uomini liberi, si raggiunge solo attraverso la pazienza di piccoli atti quotidiani di negazione di sé. Con questa passione quotidiana, che rivela all'uomo in quanti modi è schiavizzato dal suo ego, da questa passione quotidiana e solo da questa, gli occhi umani vengono aperti lentamente. L'uomo vede solo nella misura di quello che ha vissuto e sofferto. Se oggi non siamo più molto capaci di diventare consapevoli di Dio, è perché troviamo molto semplice evadere, sfuggire alle profondità del nostro essere attraverso il senso narcotico di questo o quel piacere. In questo modo, le nostre profondità interiori ci rimangono precluse. Se è vero che un uomo può vedere solo col cuore, allora quanto siamo ciechi! In che modo tutto questo influisce sul problema che stiamo esaminando? Significa che tutto il parlare di coloro che profetizzano una Chiesa senza Dio e senza fede sono solo chiacchiere vane. Non abbiamo bisogno di una Chiesa che celebra il culto dell'azione nelle preghiere politiche. È del tutto superfluo. E quindi si distruggerà. Ciò che rimarrà sarà la Chiesa di Gesù Cristo, la Chiesa che crede nel Dio che è diventato uomo e ci promette la vita dopo la morte. Il tipo di sacerdote che non è altro che un operatore sociale può essere sostituito dallo psicoterapeuta e da altri specialisti, ma il sacerdote che non è uno specialista, che non sta sugli spalti a guardare il gioco, a dare consigli ufficiali, ma si mette in nome di Dio a disposizione dell'uomo, che lo accompagna nei suoi dolori, nelle sue gioie, nelle sue speranze e nelle sue paure, un sacerdote di questo tipo sarà sicuramente necessario in futuro. Facciamo un altro passo. Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. In contrasto con un periodo precedente, verrà vista molto di più come una società volontaria, in cui si entra solo per libera decisione. In quanto piccola società, avanzerà richieste molto superiori su iniziativa dei suoi membri individuali. Scoprirà senza dubbio nuove forme di ministero e ordinerà al sacerdozio cristiani che svolgono qualche professione. In molte congregazioni più piccole o in gruppi sociali autosufficienti, l'assistenza pastorale verrà normalmente fornita in questo modo. Accanto a questo, il ministero sacerdotale a tempo pieno sarà indispensabile come in precedenza. Ma nonostante tutti questi cambiamenti che si possono presumere, la Chiesa troverà di nuovo e con tutta l'energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede nel Dio Uno e Trino, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo, nell'assistenza dello Spirito, che durerà fino alla fine. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell'esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica. Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la sinistra e ora con la destra. Essa farà questo con fatica. Il processo infatti della cristallizzazione e della chiarificazione la renderà povera, la farà diventare una Chiesa dei piccoli, il processo sarà lungo e faticoso, perché dovranno essere eliminate la ristrettezza di vedute settaria e la caparbietà pomposa. Si potrebbe predire che tutto questo richiederà tempo. Il processo sarà lungo e faticoso, come lo è stata la strada dal falso progressismo alla vigilia della Rivoluzione Francese – quando un vescovo poteva essere ritenuto furbo se si prendeva gioco dei dogmi e insinuava addirittura che l'esistenza di Dio non fosse affatto certa – al rinnovamento del XIX secolo. Ma dopo la prova di queste divisioni uscirà da una Chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza. Gli uomini che vivranno in un mondo totalmente programmato vivranno una solitudine indicibile. Se avranno perduto completamente il senso di Dio, sentiranno tutto l'orrore della loro povertà. Ed essi scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per sé stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto. A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico, che è già morto, ma la Chiesa della fede. Certo essa non sarà più la forza sociale dominante nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell'uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte". La Chiesa cattolica sopravvivrà nonostante uomini e donne, non necessariamente a causa loro, e comunque abbiamo ancora la nostra parte da fare. Dobbiamo pregare e coltivare la generosità, la negazione di sé, la fedeltà, la devozione sacramentale e una vita centrata in Cristo.