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Messaggi - Jacopus

#2551
Tematiche Filosofiche / Re:La "struttura originaria"
02 Maggio 2019, 21:55:30 PM
Scusatemi. Noto che sempre più spesso non si riesce ad intavolare una discussione senza finire per accusarsi e litigare. Prego tutti, compreso me stesso, di fare uno sforzo e di cercare più i punti di incontro che le battute poco felici che talvolta possono scappare.
#2552
Come saprai tutte le cellule del nostro organismo vivono e muoiono, per cui alla fine della nostra vita le cellule del piede o del cuore si saranno rigenerante migliaia di volte. Anche per questo motivo dobbiamo mangiare cibi ricchi di proteine.
L'unico organo che non compie questa operazione è il cervello e il sistema nervoso in generale, che rimane cellularmente pressapoco lo stesso dalla nascita alla morte ed è questo il motivo principale che da continuità alla nostra identità.
Però come ben sottolinei il cervello è un organo altamente dinamico. I neuroni tendono a creare sempre nuovi cablaggi. Ma è vero anche il contrario.
Uso una metafora per spiegarmi. Immaginate un viaggiatore abituato a fare sempre la stessa strada da Genova a Milano. Più volte la percorrerà più si sentirà sicuro e confortato dall'idea di continuare quella via. Esistono anche altre strade e qualche volta il nostro viaggiatore potrebbe scegliere una nuova via (nuova sinapsi), ma il consolidamento di quella via richiede che sia frequentata con costanza. È per questo motivo che conserviamo brutte abitudini o idee ancora peggiori, perché da un lato siamo programmati per "copiare" comportamenti appresi e dall'altro perché la ripetizione del comportamento ci rinforza proprio in quel processo essenziale del consolidamento dell'identità.
Immagina ora che il viaggiatore di prima debba anche sostenere le valutazioni di altri viaggiatori, chi dice che la strada che fa è troppo lunga e quindi che lui è stupido, chi lo ritiene troppo lento o troppo veloce e cosí via. Il viaggiatore allora viene condizionato anche neuronalmente da queste valutazioni esterne e da questo mix esterno/interno nasce la struttura identitaria, ovvero la capacità di sentirsi "unico", un "soggetto" irripetibile e dotato di una propria autoriflessivita'.
#2553
Tematiche Filosofiche / Re:La "struttura originaria"
01 Maggio 2019, 18:15:23 PM
Ciao Ox. Quello che intendevo dire è più o meno quello che hai detto tu. O meglio: onde evitare un obsoleto etnocentrismo bisogna riconoscere che la coscienza, così come la tradizione filosofica ce l'ha tramandata, ha molto a che fare con i complessi reticoli neuronali dell'homo sapiens.  Nello stesso tempo, se vogliamo trovare un luogo alla "mente" , distinto dal cervello come organo, senza dover disturbare la ghiandola pineale, dobbiamo probabilmente far riferimento alla filosofia, come giacimento di conoscenza e riflessione dell'uomo su di sé e sulla relazione fra sé e mondo.
Ma la filosofia è, a sua volta intimamente connessa con il reticolo neuronale. Insomma siamo quello che siamo perché:
1. Abbiamo un cervello di circa un chilo e mezzo e possiamo usufruire di due arti, della visione frontale, del pollice opponibile e di una laringe in grado di riprodurre molti suoni diversi.
2. Abbiamo costruito e tramandato una cultura che ci ha abituato a pensare in modo riflessivo (appunto, come tu dici, fino al punto dal lasciarsi morire di fame).

Sarebbe interessante rispondere ad una domanda successiva: se la coscienza è un fatto individuale oppure nasce e progredisce solo come fatto collettivo.
#2554
Tematiche Filosofiche / Re:La "struttura originaria"
29 Aprile 2019, 08:33:49 AM
L'Aplysia è un lumacone con circa 10.000 neuroni e che è stato studiato da È. Kandel. Noi ne abbiamo quasi 100 miliardi. Eppure Kandel ha dimostrato che Aplysia apprende dall'esperienza e questa esperienza modifica le sue sinapsi. Esattamente come noi. La differenza sta nel quantum, non nel qualia. Stiamo giungendo al rovesciamento della massima di Cartesio: "sono dunque penso." Se ci sia un disegno divino non lo so, ma la biologia e le neuroscienze ci dicono che strutturalmente siamo identici alle formiche e alla pianta di banano. Cambia solo la complessità e la quantità ma i meccanismi sono identici, così come sono identici i neurotrasmettitori e gli ormoni usati.
Quindi sì, filosofia e coscienza sono intimamente collegate, ma anche questo post e la mia coscienza sono intimamente collegati.
#2555
Per Pio. Ti prego di rileggere quanto da me scritto. Tu facevi riferimento a nemici della tua fede. Nemici generici. Un po' intuendo a chi ti riferissi ti ho risposto, facendoti presente che la storia ci insegna da millenni che non sono certo i non credenti i più acerrimi nemici dei credenti ma i credenti di altre fedi. Ovviamente era una risposta al tuo argomentare. Questo non significa che tutti i credenti siano intolleranti. Tutt'altro. Ma la differenza molto semplice sta in ciò. Viviamo in uno stato laico e tu puoi dire pubblicamente come la pensi. In uno stato teocratico i non credenti e gli eretici sono lapidati, fustigati, crocifissi, imprigionati. Spero di essere stato chiaro. Ad ulteriore chiarificazione, sono sposato felicemente da 20 anni con una donna cattolica che dunque è molto tollerante lei con me ed io con lei. È neppure di tolleranza si dovrebbe parlare ma di semplice rispetto reciproco. Comunque non voglio disturbare oltre. Qui si parla di spiritualità. Mi sono sentito di dover intervenire solo per quel accenno ai nemici della religione e della religiosità. Prego tutti di non farsi accecare dagli stereotipi e dai pregiudizi. Tutto qui. Buona continuazione.
#2556
Per Pio. Quando parli di nemici intendi ovviamente i credenti in altre religioni. È tipico dei credenti infatti scannarsi a vicenda nei modi più crudeli. Chi ha una visione agnostica e tollerante non pensa certo ad essere nemico di chi crede. È sufficiente che lo faccia senza essere invadente e rispettando il mio spazio di libertà. Principio che i regimi religiosi rispettano ben poco se riescono anche a detenere il potere politico.
#2557
Attualità / Re:L'affare Siri
24 Aprile 2019, 12:52:53 PM
Semplicemente Conte non ha questo potere. È un mediatore fra due entità politiche molto diverse, più presentabile all'esterno ma privo di leadership. Credo che di Maio voglia finalmente alzare la voce perché Salvini sta letteralmente fagocitando i 5S. Compito impossibile direi. Credo che dovremmo ingoiare l'amara pillola di un governo a maggioranza leghista. Il piano inclinato della storia non fa sconti.
#2558
Non so se il "rosicone" corrisponde al sentimento di Shadenfreude, che è comunque diverso da quello dell'invidia. Il rosicone è colui che è dispiaciuto di un risultato, che lui reputa una sconfitta e al quale poco sportivamente non riesce ad adeguarsi. In corrispondenza a ciò i presunti vincitori, invece di cercare di smussare gli angoli e riconoscere le qualità degli avversari, li rappresentano incapaci e immaturi   proprio perché non in grado di accettare la frustrazione della sconfitta. Ovviamente i ruoli sono intercambiabili, mentre resta identico lo stesso spirito infantile e primitivo.
Per quanto riguarda la Shadenfreude é perfino peggio dell'invidia. L'invidia infatti è fondata anche sul desiderio emulativo di avere ciò che ha un altro mentre la Shadenfreude non contiene questo desiderio limitandosi a rallegrarsi del fallimento altrui.
Ad ogni modo sono tutte inclinazioni in qualche modo "biologiche" che dovrebbero essere disciplinate dalla morale e dell'educazione, ambiti in forte sofferenza, da quando il capitalismo ha di nuovo mostrato il suo volto più violento.
#2559
Presentazione nuovi iscritti / Re:Ciao
21 Aprile 2019, 14:34:50 PM
Ciao Pio. Ben arrivato.
#2560
Per Phil . Questi studi, molto anglosassoni, si basano su strutture di test piuttosto banali, come la scelta di un colore o di una immagine, o il premere un tasto ad un determinato input, un rumore, un odore. Avevo conoscenza di questo tipo di esperimenti da circa 10 anni. La obiezione più comune è relativa alla impossibilità di traslare questo processo sperimentale da laboratorio a scelte molto più complesse di premere un bottone o scegliere un colore, come quando si parla di scegliere una religione, una dottrina politica, una carriera professionale, un desiderio sessuale, una intenzione violenta, un percorso di studi, una scelta morale o che implica un impegno lungo anni o tutta la vita. In merito a queste risposte non credo che sia possibile rispondere attraverso questi inutili giochi da laboratorio.
#2561
Attualità / Re:Ci voleva l'incendio di Notre Dame
16 Aprile 2019, 15:11:06 PM
Elia. Come al solito stai manipolando un avvenimento per riscrivere tu la storia secondo note modalità neo-complottiste o peggio.
Quasi tutto quello che dici mi trova concorde ma non serve certo una cattedrale in fiamme per risvegliare la mia coscienza "buonista". Risparmiati inoltre il piano per cancellare e riscrivere la storia. Quella è una materia che i neofascisti coltivano molto bene da anni.
Se c'è una cosa che sta bruciando molto più di di notre-dame è il nostro sistema giuridico, lo stesso stato di diritto, le garanzie costituzionali verso i più deboli. Quelle sono le vere fiamme che sconvolgono la storia dell'Europa, nata, guarda un po', proprio a Parigi circa 200 anni fa.
#2562
Un breve intervento a favore di Anthony che mi sembra in netta minoranza. Non credo che il socialismo/comunismo possa dirsi, almeno nella sua versione storica, un paladino dell'ambiente. Mi risulta che in USSR, negli anni gloriosi, hanno quasi svuotato un lago per irrigare una pianura. Parliamo di un lago di 68.000 km quadrati, grande cioè come un terzo dell'Italia.
Vi è sicuramente un problema etico alla base, che nè il capitalismo nè il socialismo hanno realmente intaccato, se non attraverso proclami mai realizzati. In precedenza il potere tecnico dell'uomo era così rudimentale da non essere un problema per la natura, anche se posso immaginare che anche a Nerone sarebbero piaciute le centrali a carbone, perché questo significava avere un esercito più efficiente.
Con questo non voglio certo fare di tutta un'erba un fascio (scusate il gioco di parole). L'antifascismo è sempre un valore, mentre il fascismo è sempre un disvalore. L'antifascismo infatti si pone in un'ottica di emancipazione dell'uomo, sulla stessa direttrice del cristianesimo-illuminismo, mentre il fascismo è una reazione a quel processo, a fronte dei problemi irrisolti da quella visione del mondo emancipatrice. Una reazione che si fonda su elementi di sicuro richiamo, come in primo luogo, "la piccola comunità di pari", che ha il suo nucleo fondante nella tribù di 100-150 membri, che ancora filogeneticamente scorre dentro di noi.
#2563
Per Elia. E' singolare il tuo modo di ribattere. Si potrebbe riassumere nello slogan "e allora il Pd?". Ti ho sommariamente descritto la politica penitenziaria della Norvegia e tu mi tiri fuori dati che non c'entrano nulla con la Norvegia e sopratutto con la politica penitenziaria. Come se dicessi che in Italia c'è un livello di cura sanitaria pubblica superiore agli Stati Uniti e mi si rispondesse: "Sì ma in Italia il mare è inquinato."
Cerca di spiegare cosa accomuna il basso livello di criminalità e la presenza dei suicidi. Forse che istituendo i lavori forzati con la palla al piede i suicidi potrebbero dimuire?
Tesi interessante ed estremamente sadica.
#2564
Elia. Non credo e non voglio farti cambiare idea. Non volevo neppure rispondere in realtà. Ma mi è sembrato un atto di viltà e quindi comincio.
1) non si chiamano pene alternative ma misure alternative al carcere. Sono presenti nel ns ordinamento dal 1986.
2) Mandarli in miniera è arduo. Non ci sono più miniere attive in Italia.
3) Nei cantieri edili invece è possibile ed alcune misure alternative prevedono, guarda un po', il lavoro. Il lavoro inizialmente può essere pagato attraverso borse, sussidi, premi legati a progetti europei o regionali e qualche volta si trasformano in contratti veri, "trasformando" il delinquente in probo cittadino. Anche laddove non si trasformano si tratta di una esperienza che si può aggiungere nel CV.
4) "Abbassare l'età per la carcerazione" è un progetto di politica penale a me oscuro. Probabilmente ti riferisci all'abbassamento dell'età dell'imputabilita' che in Italia è fissata in 14 anni. Ma anche prima si può intervenire con il collocamento in comunità come misura di sicurezza. Ad ogni modo abbassare l'età dell'imputabilita' significherebbe far entrare minori di dodici, dieci, otto anni (?), in un circuito dove sono presenti soggetti più grandi, più compromessi. In una età del genere è follia allo stato puro, poiché significa fissare in modo indelebile una identità deviante a chi è ancora un bambino. Con la conseguenza di aumentare a dismisura i delinquenti futuri ( ma questo sembra essere l'obiettivo degli attuali governanti).
5) Ti ripeto l'esempio della Norvegia. Forse ti è sfuggito. Breivick, assassino di circa 80 giovani è stato condannato alla pena massima, cioè se non ricordo male 16 anni. In Norvegia le carceri vengono affittate alla Svezia per mancanza di clienti.
6) Per restare in campo minorile puoi trovare in rete molta documentazione: i minori che evitano il carcere e riparano il reato con attività socialmente utili, controlli sulla famiglia, attività di mediazione hanno un livello di recidiva molto basso a differenza di chi finisce in carcere che invece tende a ricascarci.
7) Dell'allarme reati puoi invece andare nella pagina del Ministero degli Interni o in quella della Giustizia per appurare che quasi tutte le tipologie di reati sono in diminuzione o stabili da almeno 15 anni.
OTTO) Ultima obiezione sarcastica. Vogliamo un diritto penale in stile Alcatraz? Bene ma cerchiamo di essere equi. Un po' di miniera la farei assaporare anche ai tanti concittadini che in modo signorile evadono le tasse, senza avere, come parziale giustificazione, situazioni disastrose come quelle di coloro che finiscono in carcere o ad espiare una pena, anche alternativa: un universo di sfigati.
Perché non mettiamo in galera, ai lavori forzati, quelli che hanno taroccato i controlli sul ponte Morandi? Quelli che si sono arricchiti vendendo i bond argentini e quelli che non fanno la ricevuta neanche in punto di morte?
Al di là della necessità di un luogo punitivo, che non metto in discussione, dobbiamo però interrogarci anche sulla funzione dei delinquenti comuni, che talvolta sembra essere quella di occultare i delinquenti "della porta accanto", quelli che salutiamo tutte le mattine o che magari incontriamo guardandoci allo specchio.
Ricordo in proposito una proposta di legge che Craxi e i suoi sodali stavano predisponendo proprio nei mesi iniziali della prima storica mani pulite: si trattava di una legge che criminalizzava tutti gli assuntori di sostanze, senza più distinguerli dagli spacciatori, un tentativo in extremis per distogliere lo sguardo da un mondo di corrotti e corruttori che, di lì a poco, avrebbe sotterrato la prima repubblica.
#2565
Per Socrate. Ovvio che ci sono differenze fra nazismo e fascismo. Dipende con che lente vuoi vedere i fenomeni. Se vedi con una lente macro puoi vedere delle similitudini anche fra fascismo e socialismo reale. Con una lente micro puoi osservare le differenze fra fascismo degli anni '20 e fascismo successivo, come ha descritto, ad esempio, De Felice.
Che la democrazia non sia il migliore dei mondi possibili lo so anch'io. Che la democrazia sia in grande crisi lo vedo anch'io. Ma cercare di curare un malato (democrazia) con un boia (fascismo/comunismo/ regimi teocratico islamici) non mi sembra la terapia ideale.