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Messaggi - Jacopus

#2581
È interessante come i nostalgici tipo Elia rovescino la frittata. Il razzismo, diventato autorazzismo, lo creano i "sinistri". É lo stesso tema delirante del loro capo, che paventa o addirittura fa credere che in Italia vi siano stati assalti da parte dei mussulmani radicalizzati mentre l'unico attentato di tipo interetnico è stato fatto da un italiano, oscuro candidato della Lega.
Siamo da un anno governati da questi signori di destra che però si lamentano e mugugnano come se fossero ancora all'opposizione e finiscono per accusare manifestazioni canore in termini complottistici. Uno spettacolo indecente, di cui si nutrono parassiti che si fanno chiamare politici. Invece di andare al nocciolo della questione, ovvero l'evasione fiscale, la sperequazione della distribuzione della ricchezza, l'acquisto degli F35, invece di laboratori di chimica. I milioni di metri quadri di abitazioni chiuse in mano a pochi soggetti, l'assenza di una politica a favore della famiglia, una deregulation economica assoluta. Niente di tutto questo. Prendetevela con Mamhod un cantante che ha fatto una canzone mediocre, messaggero di Soros e dei 7 saggi di Sion.
#2582
Percorsi ed Esperienze / Re:Osteria Abisso
04 Marzo 2019, 00:49:50 AM
Come ogni domenica sera, si respira un'atmosfera da reduci.  Una nuova settimana, implacabile, ci attende al termine della notte. Nel frattempo qualcuno, senza farsi scorgere da Conrad, è salito fino allo stereo e ci costringe a sentire Atom earth mother. Tutto sommato poteva scegliere anche peggio. Bicchieri tintinnanti, fumo, brusìo, musica. Non mi sorprenderebbe se sbucasse fuori  un Humphrey Bogart post-moderno.
Ho ripreso anche a fumare. Banali sigarette. Non ho carattere sufficientemente istrionico per fumare sigari o pipa e neppure sufficientemente alternativo per fumare con cartine e tabacco. Fumare mi sembra un ottimo metodo per suicidarsi in modo discreto, senza far troppo baccano.
Osservo le volute di fumo e penso. Penso alla diversa angolazione dei nostri discorsi.
La cosa buffa è che qui, in questo cantuccio di mondo virtuale, potrei professare qualsiasi fede strampalata o incitare all'odio senza scatenare le reazioni che vi sarebbero nel Mondodifuori. Sono dispensato, poichè qui, Jacopus non è lo stesso Jacopus del Mondodifuori e neppure lo Jacopus dell'Hotel Logos. Diventa impossibile accusare Madame Bovary o il dottor Jeckill o Leopold Bloom. Nel momento in cui si crea un mondo, per quanto piccolo e rabberciato come questo, si ottiene uno status super-partes ed in cambio si abbandona la vita. E' la costruzione di una vita parallela, artificiale, che non fa più parte delle dinamiche quotidiane. Un nuovo livello, dove le parole e il mondo quotidiano sono esclusi. Un dibattito avrebbe allora senso solo se un altro personaggio di questa osteria, si opponesse alle mie teorie, ma scaturirebbe sempre dallo stesso livello creativo.
La creazione letteraria allora permette di vedere le relazioni come riflesse, come se vi fosse sempre percepibile una presenza terza, dietro quelle marionette. Mandando in avanscoperta i personaggi, l'autore si nasconde ma nello stesso tempo scopre strategie di comportamento che nella realtà non pensava di poter utilizzare. La creazione come palestra del mondo. Allora la creazione diventa un fluido per moltiplicare le strade della vita, ma per farlo bisogna rinunciare ad essa. I lettori forse si aspettano proprio questo ed è per questo che tacciono. La moltiplicazione delle strade è un modo corretto per comprendere la creatività.
Arriva Conrad. Mi porge una grappa con la quale concludere degnamente la serata.
#2583
Il termine intelligenza è così polisemantico da indurre ad usare come primo criterio intelligente quello della cautela. Se il metro dovesse essere il raggiungimento dello scopo con il massimo di efficacia/efficienza sarebbe difficile ritenere più intelligente Giordano Bruno rispetto a Pablo Escobar.
In una società automatizzata saper prendere un'arachide non è un segno di intelligenza, ovvero lo è ma si tratta di una intelligenza anacronistica, che potrebbe ritornare utile in caso di ritorno ad una società tribale. L'intelligenza che dovremmo coltivare va distinta da quella istintiva e arcaica della "lotta per la pagnotta".
Il problema consiste piuttosto nella mancata sostituzione da una intelligenza basic ad una intelligenza più complessa e alla connessa incapacità da parte delle società contemporanee di ampliare il livello dell'intelligenza media. L'intelligenza resta quindi appannaggio di una minoranza in grado "di imparare ad imparare" e di "selezionare". Questi dovrebbero essere le due leggi fondamentali dell'homo sapiens contemporaneo. Mi fermo qui, per il momento.
#2584
Ecco un ottimo consiglio Giogio:

Genesi 19,6 _ Una sera, Lot ospitò due angeli nella sua casa a Sodoma. Quella stessa sera la casa di Lot fu assalita da una folla di delinquenti omosessuali in cerca di esperienze carnali con gli angeli. Lot cedette volontariamente le sue figlie vergini alla folla, esortandola: "Vi prego, fratelli miei, non fate questo male!" - "Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori e voi farete di loro quel che piacerà, ma non fate nulla a questi uomini, perchè sono venuti all'ombra del mio tetto".
#2585
Sono molto d'accordo con il primo pensiero di acquario, meno con il secondo.
Infatti il sistema consumistico è una parodia della religione, nel senso che della religione condivide il metodo del rito e della credenza in qualcosa. Fin qui siamo d'accordo.
Però manca al consumismo un principio fondamentale del sacro: un ambito intangibile e alieno alle pratiche profane. Si potrebbe dire che il consumismo non è la riproposizione del sacro sotto altre vesti ma il "divoratore" del sacro, come il divoratore di ogni simbolizzazione, cultura o materia che possa essere trasformata agevolmente in denaro. Il Dio denaro però non fa affidamento a nessun tabernacolo, a nessuna ultima stanza accessibile solo alle sacerdotesse. I menhir devono essere spiegati antropologicamente e le chiese visitate nell'ambito dei viaggi turistici. Il Dio denaro è pornograficamente accessibile da parte di tutti.
Per molti secoli questo messaggio è stato emancipatorio, poiché all'ombra del sacro sono stati compiuti molti misfatti e pensare ad un valore neutro come il denaro ha di certo diminuito gli abusi sessuali degli adepti di qualsiasi setta.
Ora che il monoteismo del capitale ha raggiunto il suo acme, gli stessi ed altri misfatti sono compiuti in suo nome, con l'aggravante che il consumismo non induce ad alcuna seria riflessione sulla vita come faceva il sacro tradizionale ma solo ad un effimero godimento, appunto pornografico.
Quello che sempre mi chiedo è se sia possibile riformare la modernità rimodellandola in modo da non buttare via tutto,
scegliendo in tal modo la consolante ma inconsistente regressione all'età dell'oro.
#2586
Attualità / Re:Salvini citato per risarcimento danni.
22 Febbraio 2019, 13:52:22 PM
2002 più 18 = 2020. Sono ancora minorenni. La pratica di dichiararsi nati al 1.1. di un qualsivoglia anno è pratica comune nei paesi del terzo mondo, perché non hanno un sistema anagrafe-ospedale-senso del tempo come in occidente. Se anche lo avessero fatto con malizia sono assolutamente solidale con loro, visto che sono persone povere e bisognose. Molto meno solidale per chi dichiara un reddito e ne ha un altro (una bugia anche questa). Un tipo di furto peggiore perché compiuto da chi non rischia niente. Reato per il quale auspico pene severe prima che sia troppo tardi.
#2587
Ipazia. Hai scritto talmente tante banalità, che finisco per percepirti come una sorta di dr jeckill e mr hyde.
Che ci siano i profittatori è innegabile ma dal tuo discorso è come se dovessero pagarla sia i profittatori che gli sfruttati. Mettiamo in carcere sia i caporali del lavoro nero che i lavoratori in nero. Letteralmente delirante. Poi sul traffico d'organi abbiamo toccato l'apice del grottesco. Ad ogni modo i dati sui reati in Italia sono sul sito del ministero dell'interno. Basta andare li per vedere che sono in diminuzione da circa 20 anni.
#2588
Non mi risulta che l'alcol sia proprietà demaniale e non viene gestito dallo stato. Lo stato tassa il suo consumo. Onere impossibile da attribuire al consumo di cannabis che invece è attualmente illegale. D'accordissimo sulla legalizzazione della cannabis, che è cosa ben diversa dalla liberalizzazione.
#2589
Percorsi ed Esperienze / Re:Osteria Abisso
20 Febbraio 2019, 20:02:01 PM
Poca gente stasera in osteria. Del resto è un noioso mercoledì. Conrad ha ripreso a costruire il suo veliero in bottiglia. "Che nome originale...Lord Jim...che significa?" Conrad mi guarda come se fossi un idiota.
Ad ogni modo dopo l'apparizione di un fantasma è meglio restare leggeri e così ho pensato ad una ricetta, quella da preparare per i clienti di domani. Semplice ma gustosa.
Spezzatino di pollo con carciofi.
Prendete un petto di pollo e tagliatelo a dadini. Asciugatelo bene. Infarinatelo con un mix di farina e paprika dolce. Passate i dadini sull'olio evo per rosolarli. Tagliateli e mettete da parte. Prendete una cipolla e imbiondite su olio evo. Aggiungete i carciofi puliti e spezzettati (usate anche i gambi, sono buoni). Calcolate almeno 4/5 carciofi per tre persone. Che siano ben cotti altrimenti restano duri. Riprendete i dadini di pollo e finite la cottura con brodo vegetale che aggiungerete di tanto in tanto. Verso il termine della cottura aggiungete i carciofi e una manciata di uva sultanina. Sale e pepe a piacere. Come vino un prosecco. Il prosecco va bene con tutto.
Direi che anche questa è filosofia. Della miglior specie.
#2590
Percorsi ed Esperienze / Re:Osteria Abisso
19 Febbraio 2019, 22:10:41 PM
Di tanto in tanto, nelle ore più profonde della notte, si presenta un fantasma all'osteria Abisso. L'altra notte, poco prima dell'alba è scivolata verso il bancone una figura minuta, un fantasma in miniatura. Mi sono avvicinato ed ho capito: era il fantasma di un bambino. "Come ti chiami?" "Mi chiamo Pipel, vuoi sapere la mia storia?". "Bè, sì, perchè no?" Questo fu il nostro primo scambio di parole.
Ho imparato che ai fantasmi piace parlare di sè, forse è per questa ragione che abbandonano momentaneamente la loro residenza naturale, qualunque essa sia, e giungono fino a noi.
"Sono un bambino ebreo e sono morto nel 1945. Nel 1944 fui scoperto a Rotterdam insieme a tutta la mia famiglia e condotto in Germania. Il viaggio nei vagoni letto lo ricordo bene. La prima parte fu dominata dal pianto, la seconda dalla preghiera e la terza, quando già i primi cadaveri furono accatastati, fu il viaggio del silenzio. Avevamo capito anche noi più piccoli che non c'era niente da dire. Eravamo già solo nuda vita in attesa della prossima morte. La sorte però volle allungare di un breve tratto il mio cammino terreno. In un campo intermedio mi riconobbe un nostro compaesano, Benjamin il gigante, che mi prese con sé. Anche se era ebreo era un appunto un gigante, e per questo motivo comandava un piccolo gruppo di operai, addetti ai lavori di manutenzione del campo. Aveva dei privilegi, fra cui anche quello di poter tenere un pikkolo, un ragazzino come me, un aiutante."
Posi una spremuta di arancia di fronte al bancone. Sapevo che non l'avrebbe potuta bere, ma con i fantasmi meglio essere gentili. Si girò un pò verso di me, a sufficienza per potergli scorgere le spente orbite degli occhi.
"I mesi passarono ma Benjamin non era un tipo da sottomettersi facilmente. Grazie alla sua autonomia accumulò e nascose diversi fucili, qualche pistola e bombe a mano: voleva fare una insurrezione nel campo. Nobile intento, ma non riuscì, fu scoperto e deportato ad Auschwitz. All'epoca avevo 11 anni, ma le SS pensarono che anch'io dovevo aver avuto una parte in quel piano e mi impiccarono insieme a due complici di Benjamin il gigante. Era un giorno di primavera. Sentivo sulla pelle un vento tiepido, diverso da quello proveniente dal nord, dei giorni precedenti. Mi appesero con perizia teutonica ma il problema era il mio corpo poco sviluppato, che non faceva sufficiente contrappeso sulla carotide o sulla parte terminale della spina dorsale"
Lo guardai meglio. In vita probabilmente era stato biondo, magrolino, un sangue ebreo mescolato con sangue vallone o fiammingo.
"Fatto sta che rimasi ad agonizzare per mezz'ora, mentre i miei due compagni di sventura morirono in pochi minuti. Sento ancora l'affanno, il respiro mozzato a metà, così come il sangue che continuava a scorrere verso il cervello, seppure a intermittenza. Le SS non fecero nulla per interrompere quello spettacolo. Probabilmente lo reputavano educativo per gli spettatori, ovvero per gli altri detenuti costretti ad assistere.
Finalmente giunse la morte, come una donna pietosa. Assomigliava a mia madre. Come se mia madre fosse giunta per ricongiungersi a me e poi un buio, un buio senza fine..."
Il fantasmino si alzò dalla sedia, improvvisò una specie di inchino e  uscì dall'osteria. Uno dei fantasmi più singolari e tristi che mi capitò di vedere, ma probabilmente Conrad ne ha visti di ben peggiori.
#2591
CitazioneNon si tratta di vendetta, ma di razionalissima legittima difesa sociale che si realizza impedendo a elementi socialmente pericolosi di continuare ad agire criminalmente. Se sono diventati innocui, li si può anche lasciar marcire nella loro coscienza. Meglio se all'estero. Riportarli in patria, come Cesare Battisti, è solo una spesa in più a carico dei contribuenti. A meno che non gli si possa sequestrare qualcosa. Ma rimettere in libertà un mafioso nel suo milieu, uno spacciatore che continuerà a spacciare, un rapinatore che continuerà a rapinare o un geloso psicopatico che continuerà a perseguitare è un delitto contro l'umanità e le sue vittime.
Ipazia. È proprio vero che le ideologie, i movimenti culturali sono cambiati. È evidente che la criminologia non rientra fra i tuoi interessi. Anzi vi è in te una forte componente di ripulsa verso i cosiddetti delinquenti. La cosa mi sorprende per due ordini di motivi. Il primo è legato al marxismo. Uno come Cesare Battisti, se avesse trionfato il socialismo reale, ora non sarebbe un delinquente marcescibile ma un apprezzato colonnello delle forze armate. Le rivoluzioni non sono un pranzo di gala e si ottengono essenzialmente con atti delinquenziali di massa.
La seconda obiezione è più funzionale al mantenimento dell'attuale assetto sociale. A questo proposito credo che la pena della reclusione sia ormai superata per svariate ragioni.
1) automazione del lavoro e sua delocalizzazione. Per molti secoli, dal 500 alla metà del 900, il sistema penitenziario ha avuto anche la funzione di produzione industriale ed è stato per questo accomunato ad altre istituzioni totali, la fabbrica, la caserma, il manicomio.
2) Fine di un modello sociale gerarchico. La reclusione serviva a modellare le menti entro un sistema rigido e gerarchico, dove ad ognuno veniva assegnato un posto, che per quanto infimo, era il suo riconoscimento. Oggi l'unico riconoscimento plausibile è dato dal denaro (ed è anche per questo che per certe categorie di reati sarebbe molto meglio ridurre sul lastrico i rei, piuttosto che incarcerarli).
3) Effetti patogeni della carcerizzazione. Il carcere è una piccola università del crimine, dove si conquistano spazi e punti nella carriera deviante. A questo proposito sono interessanti due parole latine: Carcer e captivus. Carcer era il nome delle gabbie dove erano alloggiate gli animali selvaggi negli anfiteatro. Captivus era il prigioniero. Come dire: chiunque sia privato della libertà diventa cattivo.
4) Risultati di indagini ormai cinquantennali sul carcere. Queste indagini dichiarano all'unanimità che il carcere comporta un tasso di recidiva altissimo a differenza delle pene scontate attraverso lavori socialmente utili. Le stesse e altri indagini hanno ormai verificato che ad un sistema penale più rigido corrisponde di solito un tasso di criminalità più alto ed efferato. Breivick, in Norvegia, dopo aver ucciso circa 80 adolescenti è stato condannato a 20 anni di carcere. In Norvegia affittano le prigioni a Svezia e Danimarca per carenza di utenti.

Quindi cosa fare? Non credo che al momento il carcere possa essere sostituito con altro, anche perché rappresenta, al di là delle debolezze elencate, una sorta di confine fra buoni e cattivi e serve anche da monito per coloro che sono tentati dal crimine ma hanno paura delle conseguenze. Ma va usato con sale in zucca. In modo parsimonioso. Eventualmente andrebbe usato di più verso coloro che davvero delinquono alla grande: amministratori delegati, banchieri, finanzieri corrotti e corruttori. Invece il carcere è il ricettacolo degli sfigati, con qualche eccezione, dovuta alla serietà della lotta antimafia in qualche procura o in qualche caserma dei carabinieri.
Ben vengano quindi le pene alternative, che sono disciplinate in Italia fin dal 1986. Ovvio che talvolta c'è il rischio che uno su cento usi questi benefici per tagliare la corda ma lo stesso discorso vale per i pentiti di mafia o per la graduatoria Isee per l'assegnazione della casa popolare. Ci sarà sempre qualche furbacchione ma il compito della politica è quello di guardare la società nel suo complesso.
Resta il tema molto spinoso delle vittime. In molti casi si stanno sviluppando forme di risarcimento simbolico, attraverso incontri dove le vittime o i familiari incontrano gli autori di reato e l'incontro diventa catartico e foriero di cambiamenti reali e non falsi e momentanei tipici della pena tradizionale. Per chi volesse saperne di più, digiti "mediazione penale".
Altro discorso parallelo è quello della prevenzione. Perché se si agisce sui bambini e sulla cultura generale si avranno meno delinquenti poi, ma questo significa riconsiderare seriamente i rapporti economici attualmente vigenti, un discorso quasi marxista, direi.
#2592
Per OX. Eppure di prove ce ne sono innumerevoli, a meno che non si voglia per l'ennesima volta dimostrare il contrario con la reductio ad hitlerum, che potrebbe anche essere stato un incidente di percorso. Quello che sicuramente va tratteggiato è che questo percorso di allargamento etico riguarda solo il mondo occidentale, ovvero America del Nord, Europa e altri pochi accoliti, mentre nel resto del mondo questo miglioramento non c'è stato o se c'è stato ora sta velocemente scomparendo. Il problema è relativo alla memoria che abbiamo dei fatti storici molto lontani nel tempo, che ovviamente non possiamo avere se non non la rintracciamo nei libri e negli archivi.
Comunque non credo che oggi sia accettabile eticamente:
1) rinchiudere una persona in un sacco insieme ad alcuni gatti, perché accusata di stregoneria da un vicino di casa invidioso, e gettarlo in un fiume. Se si salva vuol dire che è innocente, se muore significa che è colpevole. Si trattava di un'ordalia, riconosciuto come rito processuale in molti paesi medioevali.
2) fare spettacoli a pagamento dove si incendiavano e impiccavano gatti. Spettacoli che si svolgevano a Parigi e in tutta la Francia nel 500-600.
3) Proporre per le donne adultere il taglio del naso, fino a lasciare un buco di almeno 1 cm e mezzo (proposta del presidente degli USA, Jefferson nel primo ottocento).
4) Sviluppare una guerra con milioni di morti come la prima e la seconda guerra mondiale (ed infatti il Vietnam è stata una sconfitta per gli USA, solo perchè avevano lasciato sul campo poche migliaia di caduti).
5) Far scontare la pena della frusta ad un proprio servo, se si aveva il rango di nobile.
6) Accettare la schiavitù come rapporto di lavoro eticamente corretto e giustificato anche religiosamente.
7) Rinchiudere nello stesso luogo (riformatorio e case di correzione) sia i bambini poveri e orfani, che coloro che avevano commesso dei reati.
8) Obbligare tutti i cittadini ad andare alla pubblica funzione religiosa, e nel caso di violazione dell'obbligo, la pena prevista era la fustigazione.
9) Essere passati per le armi se solo si aveva l'ardire di criticare il re o l'imperatore.
10) Essere tranquillamente uccisi se si obiettava a qualche prepotenza del signorotto locale (avete presente il marchese del Grillo..."perchè io so io...).

Potrei continuare ma credo che, con tutti i difetti e limiti e periodiche regressioni, se non viviamo nel migliore dei mondi possibili, viviamo in un mondo molto più confortevole che nel passato. Questo ovviamente non ci deve indurre a credere ad una sorta di automatismo della storia, come la storia stessa provvede ad illustrarci.
#2593
Mi ricollego all'ultimo discorso di Ox. A mio parere ci sono aspetti biologici che implementano i valori etici, se con questi indichiamo la predisposizione ad aiutare e sostenere i nostri simili. L'aspetto biologico fondamentale è il lungo processo di autonomizzazione che serve alla prole dell'homo sapiens. Credo il più lungo in assoluto in natura. Un altro aspetto, che invece condividiamo con altre specie, è la predisposizione alla socialità come metodo per risolvere problemi, dalla caccia, all'agricoltura, fino alle missioni spaziali. Convivono però, accanto a questi imput, come nella favola di Schopenhauer sugli istrici, altri stimoli che sono self-related, egoistici, promossi per privilegiare la propria cerchia, più o meno grande (me stesso, la mia famiglia, la mia tribù, la mia città, la mia nazione, il mio mondo umano, il mio mondo in tutte le sue forme di vita, il mio mondo nella sua generale conformazione, geologica e biologica). La tendenza però è proprio quella ad allargare il proprio in-group. Un secolo fa a nessuno sarebbe venuto in mente di costituire dei gruppi di protesta perché in remote regioni della Cina amano mangiare i cani. Ciò non toglie che nel decorso della storia umana si siano verificati dei "ritorni al passato". La storia non è mai lineare e a lieto fine, anche perchè intervengono in esse le  espressioni di infinite volontà che si sovrappongono in modo causale, casuale e libero-arbitrariamente. Ma è anche possibile individuare una tendenza di lungo periodo che conduce ad un allargamento di spazi etici, perlomeno nel senso di stabilire dei principi, la cui attuazione diviene in seguito problematizzata.
Questa tendenza all'allargamento etico è stata anche promossa dalle religioni, nel corso di molti secoli, a prescindere dalla funzione repressiva e parassitaria che spesso le istituzioni ecclesiastiche hanno costituito.
Ciò che ci dovremmo chiedere in un'altra discussione è se questo allargamento etico è anche dovuto al trasferimento di "lavoro" dall'uomo ai sistemi automatizzati e all'energia a buon mercato di cui disponiamo oggi.
#2594
Molte tracce da seguire in questa discussione. Due precisazioni brevi e un pò laterali rispetto al nucleo centrale del tema.
Non credo che la coscienza si riduca alla memoria, la quale ha le proprie sedi cerebrali ormai appurate, la principale delle quali è l'ippocampo. Del resto va anche precisato che esistono diversi tipi di memorie, quella procedurale, quella dichiarativa, quella a breve e lungo termine, quella semantica, quella autobiografica. Sicuramente la coscienza è molto connessa alla memoria ma non si riduce ad essa.
Rispetto all'innatismo etico, argomento che sta molto a cuore a Ox. Il discorso può essere sintetizzato così: i bambini, persino i neonati, sono dotati già di forti capacità di compassione ed empatia, hanno un senso della giustizia che si evolve in modo equilibrato. Ma i bambini dell'homo sapiens sono membri di una specie estremamente complessa, dotata di una cultura estremamente complessa che può distorcere quell'imprinting di base, inserendosi direttamente nel patrimonio neuronale di ciascuno di noi, come magistralmente evidenziato da Franco Fabbro (identità culturale e violenza, Bollati B., 2018).
In merito alla distinzione proposta da Viator fra etica e morale. Premesso che i due termini hanno spesso significati coincidenti, la tua interpretazione di etica mi lascia piuttosto interdetto, trattandosi in realtà di un significato che potrebbe essere definito come "individualismo". In realtà la distinzione a mio giudizio è la seguente: la morale è il riferimento ai valori di giustizia, verità, bellezza, bontà del singolo mentre etico è il riferimento agli stessi valori da parte di un gruppo definito, nazionale, di classe, tribale, religioso e così via.
#2595
Percorsi ed Esperienze / Re:Osteria Abisso
14 Febbraio 2019, 23:07:27 PM
"Hai visto Conrad!" "Quanti nuovi clienti!" "La nostra chiacchierata su Genova è stata produttiva" "Abbiamo tirato su un bell'incasso!".
Conrad continua a lustrare boccali e a guardarli controluce. Se non lo avessi sentito parlare, potrei credere che sia muto.
"Tre nuovi clienti. Dobbiamo tenerceli cari. Li coccolerai con i tuoi intrugli. Polacco maledetto!" Conrad mi accontenta con un mezzo sorriso.
"È l'ultima? Hai sentito cosa ha detto? Sa troppe cose di Genova e soprattutto le sa anche scrivere. Anche l'altro tipo non è male. Dice di essere della bassa lombarda ma dal carattere sanguigno non mi meraviglierei se fosse invece emiliano. Il terzo invece è un po' come te Conrad, parla poco, dice l'essenziale. Non ha tempo per le frottole. Che personaggi ragazzi. Non vedo l'ora di raccontarlo ad Edipo, quando ripassera' da queste parti.