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Messaggi - InVerno

#2581
Nell'elogiare la completezza e dettagliatezza dei tuoi post, vorrei anche suggerirti di tenere a mente che rispondere a post come questo potrebbe rivelarsi estremamente ostico per l'ampiezza degli argomenti trattati, io mi soffermerò sul fare alcune considerazioni riguardo a Trump, probabile che più in là riuscirò anche a intervenire sul tema social networks..

- E' vero che il free speech non tutela l'incitamento di atti illegali, la questione esiste sin dal caso Bradbury (1969) dove la corta suprema elaborò un astruso "test" per valutare quando un incitamento fosse da ritenere illecito o lecito, e il test sarebbe dovuto servire a valutare quanto l'incitamento rappresentasse una "minaccia imminente" o meno. Nel caso stesso Bradbury,  un membro del KKK che arringava i suo compagni con ciò che ci si può aspettare da un leader del KKK, oltre che minaccie al governo federale, e invocare "marcie" sul governo centrale... La corte suprema (unanimamente) dichiarò Bradbury innocente, perchè le sue minaccie per quanto dirette e per niente velate, non rappresentavano un "imminente pericolo". Va tenuto a mente perciò che la tutela del  "Free Speech" americana si estende anche alle marcie del KuKluxKlan e alla retorica della peggio feccia razzista del pianeta.

-Trump è già stato denunciato per incitamento alla violenza nel 2016 durante uno dei suoi "rally" dove chiese al pubblico di espellere alcuni dimostranti, i protestanti presero una discreta dose di percosse e denunciarono Trump, per aver implicitamente incitato alla violenza nonostante lo stesso avesse aggiunto "but don't hurt them" asserendo che consigliando il contrario, voleva in realtà suggerire la possibilità di ferirli. La corte dichiarò Trump innocente, perchè l'incitamento deve essere esplicito ed inequivocabile, non metaforico o allusorio.

-In generale, con questi due casi, voglio semplicemente dire che per essere sanzionabile l'incitamento alla violenza deve essere talmente inequivocabile e talmente diretto ed esplicito, che praticamente solo un pollo come Trump potrebbe cascarci (per questo non lo escludo categoricamente), perchè la bilancia della giustizia in questo caso parte con quintali di peso sul piatto del freespeech, e per farla pendere dall'altro lato serve veramente impegnarsi a fondo. Scommetto, pur non essendo un giurista, che la minaccia verrà considerata non sufficientemente esplicita, per il semplice fatto che nessuno degli atti criminosi svolti è stato direttamente e inequivocabilmente incitato. Mi fa sorridere che tu sottolinei il fatto che Trump abbia chiesto di "marciare", ma in inglese chiedere di marciare sulla capitale non rimanda alla marcia su Roma, è un atto lecito tutelato, e intende "manifestare".

-E questo lo si vede bene anche dal fatto che si è subito corsi all'impeachment, che è una soluzione politica che non ha realmente necessità di un crimine legalmente riconosciuto per essere portata avanti, sapendo che per via giuridica non succederà niente.

*Piccola postilla riguardo ai paragoni covid transnazionali, l'america è troppo diversa nei fondamentali per essere comparabile con qualsiasi altro stato, a partire dal fatto di non avere un SSN fino alla percentuale di diabetici, non è come comparare la Norvegia alla Svezia.
#2582
Tematiche Filosofiche / La sicurezza
18 Gennaio 2021, 12:39:43 PM
Non sono d'accordo sul fatto che trovare modelli a bassa risoluzione conduca o sia propedeutico alla ricerca di sicurezza, spesso al contrario sono veicoli, anche di nefasti, cambiamenti, anzi, se dovessi additare qualcosa a colpa per l'immobilismo moderno è proprio la maggior consapevolezza della complessità insita in ogni valutazione. Volenti o nolenti, le giovani generazioni attuali sono le più istruite che abbiano mai calcato la faccia della terra, e non gli si può rinfacciare di non andarci coi piedi di piombo. Distinguerei inoltre il conservatorismo dal conformismo, dove il primo è il risultato aggregato di tratti psicologici individuali (tanto che potrebbe essere considerato un tratto psicologico a sua volta) mentre il conformismo è un fenomeno sociale, i due non sono mutualmente esclusivi, anzi possono e spesso danno origine a mescolanze apparentemente ossimoriche come il "progressismo conformista". La ricerca di abitudine e la fuga dal cambiamento ha una valenza darwinistica, e regna indisturbata finchè altri imperativi evoluzionistici non prendono il sopravvento (es. la fame) ogni funzione, anche corporea, tende al risparmio di energia, l'orecchio per esempio filtra continuamente "fuori" i rumori di fondo e tutta una serie di vibrazioni che non non ritiene interessanti processare per mantenere intatta la possibilità di concentrarsi su segnali di allarme...la ricerca della abitudarierà, serve allo stesso modo per filtrare operazioni e redirigere la nostra attenzione su eventi importanti. Infine, in una società la libertà va di pari passo con la responsabilità, chi chiede maggior libertà mantenendo l'irresponsabilità per le proprie azioni, non ha capito molto bene come funziona la questione, provi prima a rendersi responsabile e poi a chiedere di essere libero (ed ad assicurarsi che gli altri siano d'accordo con lui). 
#2583
Ho letto lo studio, il punto non è come vorrebbe implicare l'articolo che l'uomo "insegna" agli scimpanzè come uccidere, ma intende dimostrare che le attività umane di "disturbo" (deforestazione, riduzione habitat etc) non hanno una relazione forte, perlomeno meno forte del numero di maschi e della densità. Ma io non ho mai affermato che fosse l'uomo la causa di questo comportamento, quanto è probabile che l'insistenza dell'uomo sul territorio provochi quei fattori che fanno scaturire la violenza (correlazione =\= causazione). I fattori che effettivamente producono questa violenza probabilmente possono anche verificarsi senza l'intervento dell'uomo, compreso un aumento della densità, un minor accesso alle risorse, e insomma una competizione per il "fitness" molto più esasperata. Lo studio insiste sulla "densità", che effettivamente è l'origine di una serie di effetti a cascata della fogne comportamentali. Se la presenza dell'uomo, almeno negli ultimi anni, non induce artificialmente questi fattori, è una buona notizia, nel senso che  probabilmente si stanno comportando avvedutamente, o più avvedutamente dei tempi in cui si facevano i primi approcci.

Sono d'accordo comunque con il fatto di una questione aperta e lo sarà per sempre perchè non riusciamo ad indagare la nostra mente, figurarsi quella delle altre specie. L'origine di comportamenti estremi è ciò che dici, cioè ad una maggiore possibilità di calcolo aumentano le possibilità nel bene e nel male. Anche i delfini che sono animali riconosciuti estremamente intelligenti, son dei discreti "sadici", e hanno una serie di sistemi per infliggere dolore ai propri conspecifici che non hanno realmente a che fare con l'autodifesa, a meno che non la si veda da un punto di vista "sociale" cioè di preservare gerarchie, diritti sessuali, zone di caccia etc. Per questo parlo di "origine sociale", non tanto nel senso che la società fornisce un imprinting, quanto di società nel senso di relazione con l'ambiente circostante. Chi ha attaccato Otzi ha dovuto assumersi il rischio di prenderle a sua volta, per superare questo rischio serve avere un sovrannumero (gli scimpanzè, mi informa lo studio, attaccano in proporzione 8:1) cioè un gruppo sociale, e avere anche la necessità reale di farlo, se per avere nuove risorse basta spostarsi di qualche chilometro, meglio farsi due passi, evidentemente Otzi viveva già in una situazione dove spostarsi poteva portare a maggiori rischi di un assalto diretto, non che immagino calcoli a riguardo molto precisi, ma lo "zeitgeist" doveva essere quello.

#2584
Il "sadismo" esiste nel mondo animale, sempre uno sappia definire cosa è, perchè nonostante è chiaro che esiste la violenza extraspecie tra prede e predatori e nessuno la chiama "sadismo", il "sadismo" viene messo in ballo nella violenza intraspecie, dove solitamente praticamente tutti i mammiferi sembrano incapaci di esso.. a parte i primati
(Traduzione a braccio mia cit. Prof.Wrangham autore di "Demonic Males")
C'è un senso in cui tutto ciò sembra sadico, la, la gioia, questo è veramente difficile da digerire perchè è un eco orribile di quello che succede tra gli umani. Il maschio che attacca, sembra provare gioia mentre lo fa, l'atto di bere il sangue, di mordere, la presa dei denti sulla pelle di un braccio, il suo alzare alzare il capo, prendere la pelle con se e strascinarla dappertutto. Sembrano come presi da uno stato di intensa eccitazione e forse gioia.
Ora sia "sadismo" sia "demoniaco" sono aggettivi estremamente coraggiosi, e stanno anche bene sulla copertina dei libri, ma il punto è che la violenza nei primati si manifesta (almeno che io sappia) solamente tra quelli in cattività, cioè tra quelli sedenteri con una struttura sociale stabilita, dagli uomini, cioè non generata dalle tensioni interne ma imposta.
(Traduzione a braccio mia cit. Jane Goodall)
Quando davamo da mangiare banane quotidianamente a tutti quelli che venivano (parla di scimpazè che non avevano mai incontrato l'uomo ndt), c'era un livello davvero inusuale di aggressione tra gli scimpanzè, e inoltre attiravamo i babbuini. E anche se babbuini e scimpazè  combattono sovente per palme e noci, molto spesso in realtà, questo stava creando una vera tensione tra i due gruppi, la situazione era terribile.

Sovrappopolazione, rigidità\imposizione delle strutture sociali, impossibilità di spostarsi, incapacità di procacciarsi il cibo autonomamente, alti livelli di competizione, e altri fattori similari, provocano sempre effetti "inaspettati" sugli animali, non sempre si arriva a quello che un umano definisce come "sadismo" ma comunque sempre a comportamenti del tutto inusuali, sopratutto se un animale ha di per se un forte istinto predatorio che può essere "dirottato" (altro esempio è quello delle orche "assassine").
Perciò la mia risposta al quesito originale è, peraltro inaspettatamente, la società. E peraltro non posso far a meno di notare che le caratteristiche della società occidentale attuale, tendono esattamente a quelle che fanno "impazzire" anche gli animali. Sempre tenendo a mente che essendo questi ultimi meno capaci di empatia, sono anche meno capaci dell'esatto opposto, e seppur gli estremi che si possono raggiungere sono diversi, il punto rimane.
#2585
Sarebbe buona cosa che quando si inizia una discussione, se ci sono dei termini cardine su cui viene imbastita, si propongano anche delle definizioni di questi termini, almeno i quattro o cinque più importanti.. perchè al di là di discutere cosa è natura e cosa non lo è, che richiederebbe un topic a parte ed è semplicemente un gioco degli insiemi, importante è, per rispondere al topic, capire cosa si intende per natura in quel dato contesto. Ma non solo. Anche il termine sadismo, nel lessico generale rimanda al piacere sessuale, dubito che Socrate intendesse questo ma si riferisse ad un trarre piacere più ampio, ma vai a sapere, il rischio è di non sviluppare il topic e di perdersi a fare lessicografia. Ogni volta che un concetto deve incontrare un ricevente è come un fantino che deve saltare l'ostacolo, il cavallo (il segno) passa sotto sempre e comunque e il significato (fantino) salta sopra e se tutto va bene si ritrovano al di là dell'ostacolo, altrimenti il segno passa sempre di là ma il fantino prende l'ostacolo nello stomaco (per non dir di peggio) e nella gara rimangono solo i cavalli, con tutti i fantini per terra doloranti, che non è molto costruttivo.
#2586
Attualità / Commento all'assalto al Capitol Hill.
11 Gennaio 2021, 15:10:06 PM
Eutidemo, le tue analisi sempre dettagliate a volte lasciano spazio a delle semplificazioni che sono inaspettate da te, non è il topic per farti notare che distinguere il vero dal falso non è come scoprire se piove o non piove, che alcune affermazioni sono molto più complesse, che alcune professioni (non solo i pubblicitari) usano il "falso" come strumento narrativo (etc etc). Sarò ripetitivo, ma tutte le volte che qualcuno afferma che distinguere il vero dal falso sia cosa semplice, rimando sempre al capolavoro di Orson Welles "F come falso", che sa spiegare la questione meglio di cento pagine scritte.
Allo stesso modo, sembri far finta di non sapere (e so che lo sai) che il tempismo delle affermazioni, specialmente in alcune professioni, è cruciale, e perdere i tempi, è equivalente al non esprimersi. Vale tanto per il giornalismo quanto per la politica (e tanto altro), l'idea che si possa essere in qualche modo risarciti vedendo "ripubblicati" i post 90 giorni dopo (se va bene) o che qualche compensazione pecuniaria è assurda.
C'è la legge si, e le multinazionali hanno migliaia di avvocati, ma prima di arrivare in tribunale c'è il mercato, infatti le reazioni della borsa (e le eventuali ritorsioni degli user) sono il vero ostacolo che previene i social dall'esagerare, e prima del mercato c'è la politica, infatti il ban sui social è arrivato alla vigilia dell'inaugurazione di Biden, con Trump affondato e con qualche dem che "minaccia" di far pagare le tasse ai tech-giant a cui fare l'occhiolino. Tutto normale, si intende, salvo che questo tipo di "intrallazzi" non dovrebbero avere niente a che fare con la libertà di espressione.
Che cosa poi sia considerato "hate speech" o "fighting words" è tutto da vedere, distinzioni che vanno in mano a dei giudici a cui viene dato ampio onere interpretativo. Per ottenere cosa tralaltro? Bannare Trump è un modo molto ridicolo che hanno gli "USA per bene" di dimenticarsi che metà della popolazione è composta da strani zotici con idee balzane, che continueranno indefessi nei gruppi chiusi a ordire il caspio che gli pare, con in più il sapore della "trasgressione" e di essere "antisistema". Bannarli per moltiplicarli, perchè non si ha il coraggio di guardare alla radice dei problemi.
Sono moderatamente stupito dalla reazioni tedesche e francesi riportate da Alexander, ma non posso che essere d'accordo.
#2587
Attualità / Re:Il valore della libertà
09 Gennaio 2021, 11:41:38 AM
Citazione di: sapa il 08 Gennaio 2021, 10:41:05 AM
Ma al di là di tutto, a me sembra che, oltre alla riduzione delle libertà alle quali eravamo abituati, ci sia anche la poca efficacia delle misure adottate, da considerare. Dal 3 dicembre scorso stiamo soggiacendo a norme al limite della praticabilità, imposte con il solito DPCM, senza che la percentuale tra nuovi positivi e tamponi fatti sia calata in modo significativo. I decessi, purtroppo, sono sempre svariate centinaia al giorno, a che gioco stiamo giocando? Quanto pensiamo di andare ancora avanti con questo delirio? Qui, bisogna scegliere l'ipotesi giusta: 1) le restrizioni/limitazioni sono inadeguate e, come tali, rischiano di prolungare l'emergenza 2) il virus si muove in modo a noi quasi sconosciuto, ragion per cui bisogna attrezzarsi per vaccinare il più in fretta possibile almeno tutti i soggetti a rischio e, in seguito, almeno una fetta consistente della popolazione. Diversamente, quanto stiamo sopportando da quasi 10 mesi sarà stato solo un accanimento "primitivo" (distanziare, limitare e bloccare per mesi la popolazione) sulla società italiana intera. Io sono veramente preoccupato.
Non so "come gira" dalle tue parti, ma dalle mie, mentre si susseguono annunci bellicosi di zone gialle e rosse, coprifuochi e tutte le altre manovre dell'armata brancaleone, la gente fa come gli pare, le autocerficazioni o i validi motivi figurarsi, la zona rossa di dicembre non è nemmeno parente con il lockdown primaverile, è più una sorta di allerta meteo.
#2588
Attualità / Commento all'assalto al Capitol Hill.
09 Gennaio 2021, 11:31:21 AM
Citazione di: Eutidemo il 08 Gennaio 2021, 17:49:04 PM
A parte questo, esistono delle manifestazioni che non costituiscono nè "opinioni" nè "bugie", bensì soltanto un bieco "incitamento all'odio e alla violenza"; che, in quanto tali, non possono essere tollerate in un Paese civile. 
Pensa quello che ti pare della civiltà degli USA, ma il cosidetto "hate speech" non solo è tollerato ma è garantito dal primo emendamento, la corte Suprema lo ha ripetuto aiosa in tutte le salse. Certo, i "social" possono mettere i ToS che vogliono, il problema è che vista la dimensione oligopolica che hanno ottenuto, essere censurati da essi significa perdere un gigantesca potenzialità comunicativa, e io non penso che il primo emendamento stesse a significare "puoi dire quello che vuoi: se non ti sente nessuno". Difendere la libertà di parola di quelli che la pensano come noi è uno degli spassi preferiti degli onanisti intellettuali, leggermente più arduo difendere la libertà di parola di chi la pensa all'esatto opposto di noi, e in questo caso l'intellighenzia americana si consola: stanno solo censurando quello che già non volevano sentire. In questi anni i "social" sono stati il breeding ground di tutte le più assurde cretinerie, compreso molti aspetti del trumpismo, nessuna di esse è stata censurata, gli algortimi dei social sono a malapena in grado di distinguere un capezzolo di una donna dal naso di un cane, e infatti l'unica moderazione che i social hanno offerto in questi anni è quella contro i capezzoli, con un grave numero di cani rimasti vittima di ingiusta censura. Ma da quando sono stati accusati dall'america "che conta" di aver tirato la volata a Trump, hanno subito un grave smacco di immagine da cui dovevano ripulirsi, specialmente con gli azionisti. Perchè non è la costituzione o la legge ordinaria che conta nei ToS di Twitter, ma gli azionisti, e quanto sia pericoloso far decidere agli azionisti cosa si può dire lo abbiamo visto recentemente con la censura sistematica di tutto ciò che riguardasse HongKong, non da parte dei social magari perchè non hanno mercato in Cina, ma da parte di altri che si sono dati da fare alacremente nel silenziare la questione e far si che in occidente non nascesse una "questione HongKong", sempre censurando grazie ai ToS. L'idea che la libertà di parola venga sancita da un board di azionisti che hanno in mano il tuo megafono, è un idea che può sfuggire di mano molto velocemente, ed è profondamente antidemocratica, anche se come al solito, il problema è il loro essere "too big to exist", perchè questi problemi non si pongono nella moderazione di riflessioni.it
#2589
Citazione di: donquixote il 05 Gennaio 2021, 20:29:33 PM
Una delle opere che ha suscitato più polemiche nel XIX secolo fu "L'unico e la sua proprietè" di Max Stirner, uno scritto che esaltava L'individualismo moderno allora ormai dilagante, l' "homo homini lupus" di antica memoria, e lo faceva in modo alquanto spudorato. Quello esaltato da Stirner è l'egoismo attuale, quello "malato", animato dalla volontà di accaparramento a danno altrui, quello che vuole imporsi comunque a scapito degli altri, quello del potere per il potere, l'egoismo quantitativo e materialistico che punta all'accumulo di beni e al soddisfacimento di bisogni, reali o fittizi che siano, in funzione di una mera affermazione del proprio "unico" ego.
Secondo me una contrapposizione letteraria più ficcante sarebbe quella tra l'egoismo di Ayn Rand e quello nicciano, anche se il mio parere non è del tutto formato essendo che ho abbandonato "La rivolta di Atlante" prematuramente, essendo a mio avviso un indigeribile chiasso linguistico..ma è talmente lungo che sono quasi certo che l'autrice è stata capace di condensarvi tutte le possibili sfacettature dell'egoismo "malato", portando a maturazione molti temi di Stirner, di cui era ammiratrice e avida lettrice.
#2590
Citazione di: Alexander il 05 Gennaio 2021, 11:58:27 AM
Buongiorno a tutti


Il problema è dato anche dal fatto che gli organi ufficiali sono ormai in mano al potere finanziario che amoreggia costantemente con quello politico. Così, per esempio, anche senza disinformare, si può dare maggiore o minore risalto ad una notizia, di fatto "piegando" l'opinione pubblica meno interessata ad approfondire, ad una visione non falsa, ma parziale di un dato problema o evento. Per esempio (ritornando purtroppo sempre alla pandemia): si porta spesso la notizia che gli anticorpi non è ancora dimostrato durino più di qualche mese, che è vera, ma è una verità parziale, perché il sistema immunitario non è composto solo dagli anticorpi ma anche dai linfociti T,  che mantengono in memoria per lungo tempo, molto più degli anticorpi, le informazioni necessarie per attivare gli anticorpi specifici. Questo però sono venuto a saperlo solo sul sito dell'Università di Padova che riportava uno studio condotto dall'Università di Tel Aviv, di cui aveva parlato il Jerusalem Post, se la memoria non mi inganna. Nei siti ufficiali generalisti non vengono mai passate simili informazioni, alimentando uno stato d'angoscia anche in persone che magari possono sentirsi più al sicuro, come chi ha già contratto ed è guarito dal covid. Ecco, vorrei un'informazione meno schierata e più aperta a dare risalto anche a notizie più complete.
Prima della pandemia il tenore medio del giornalismo scientifico ruotava intorno a titoli del tipo "le dieci proprietà magiche dell'avocado", ora non so perchè ti dovresti aspettare un repentino aumento della qualità da parte degli "organi ufficiali" (hai l'abbonamento alla Pravda?) sempre che la decima proprietà dell'avocado non sia quella di infondere la capacità di saper valutare la validità di un paper scientifico. Mi dirai, se prima firmavano la carta da cesso,di che si preoccupano ora? Il punto è che non so quanto sia auspicabile che i media si mettano a fare "guerre di papers" senza un pubblico che possa valutare la qualità di quello che legge, il rischio è che la vittima di questa guerra sarebbe la scienza, che presa tra i due fuochi finirebbe per essere vista come una metodologia che dice "tutto e il contrario di tutto". C'è un paper del Lancet che dimostra l'efficienza dei lockdown, e uno pubblicato da una rivista satellite del Lancet, che propone di dimostrare l'inefficienza del lockdown..l'idea che ci siano due giornali che impugnano i due studi senza alcuna verifica metodologica e propongono due diverse narrative è l'inizio di un nuovo livello di infodemia, sopratutto quando i giornali in questione sono quelli italiani.  Un analisi seria della questione che riporti, si estenderebbe per una ventina di pagine di cui una di bibliografia, il tutto senza foto di Anna Falchi e Belen che "hanno fatto quella cosa lì! cliccka qui!"
#2591
Citazione di: Ipazia il 04 Gennaio 2021, 21:45:12 PM
Il primo manipolatore della filosofia di Nietzsche fu Nietzsche medesimo, nell'attraversare fasi di pensiero che ne respingeranno di precedenti. Tra cui i suoi ispiratori Schopenauer e Wagner. Non risparmiando frecciatine polemiche all'antisemitismo (non antisionismo  :o ) del musicista.
Ed Emerson, che nessuno si fila mai, nessuno cita, a nessuno interessa, eppure ....
#2592
Non sono particolarmente convinto che l'egoismo sia predeterminato dalla natura, così come non sono particolarmente convinto dell'idea più moderna che l'essere umano sia un "foglio bianco" su cui si può scrivere tutto (mi pare un idea particolarmente cara sopratutto a chi ha voglia di scrivere, e si sente il "diritto" di farlo) in ogni caso c'è un libro interessante a riguardo, "Tabula rasa", di Pinker. Molto dipende anche a che valore si da all'egoismo (specialmente come lo si distingue dall'individualismo) e che valore si da all'altruismo (specialmente chi è l'altro, se una persona fisica o una collettività). Una cosa che sicuramente è predeterminata è la cortezza di vedute, per la quale spesso è difficile vedere che il vantaggio dell'altro, spesso coincide o promuove il proprio, se non intervengono concetti culturali coadiuvanti (es. il "karma").Tuttavia, le società, comuniste o capitaliste, hanno sempre sfruttato mezzi per promuovere quello che potrebbe essere chiamato egoismo altruistico, a partire dai sacrifici animali (che poi venivano "redistribuiti" alla collettività) fino all'esenzione delle tasse per gli investimenti in attività "filantropiche", il punto è sempre stato come coadiuvare ed evidenziare il nesso tra se stessi e l'altro, che spesso gli uomini non passano sufficiente tempo a ponderare. Si potrebbe anche affermare che la salubrità di una società si può misurare in quanto questi strumenti siano effettivamente funzionanti o siano stati dirottati e corrotti. Al tempo di Gesù, i sacrifici animali non venivano più redistribuiti alla comunità, ma rimanevano nella mandibole dei sacerdoti del tempio, perciò lui entra al tempio e letteralmente rovescia i tavoli. Al nostro tempo, le attività filantropiche sono un ottimo modo per evadere le tasse, e magari sono necessarie proprio perchè le persone a cui sono destinate sono state impoverite dal filantropo che ora le "aiuta" (portandogli il pesce, anzichè insegnarli a fare la canna da pesca). Ci sono molti risvolti in tutto questo, ma si può impostare il gioco sociale in modo tale che la reciprocità sia premiata, al di là di quale sia il regime economico in auge. Il problema rimane sempre non riuscire a vedere che il bene dell'altro spesso coincide con il proprio, è una cosa che o si impara con l'esperienza, o si impara per istruzione, o si vive la vita senza averla mai conosciuta.. ed è una vita buia e triste.
#2593
Tematiche Filosofiche / Credete nel libero arbitrio?
04 Gennaio 2021, 09:20:17 AM
Citazione di: donquixote il 03 Gennaio 2021, 17:24:10 PM
Credo che la locuzione "libero arbitrio" contenga in sé una contraddizione che ha alimentato nei secoli innumerevoli (e inutili) discussioni senza venire a capo di nulla. Diverso è infatti dire "l'uomo possiede il libero arbitrio" (oppure non lo possiede) e dire "l'uomo è libero" (oppure non lo è). Il fatto che si usino entrambe le frasi alternativamente come se fossero equivalenti non fa altro che aumentare la confusione. Infatti si può ritenere (come io ritengo) che l'uomo è libero ma non possiede il libero arbitrio.
Io direi che il problema sta proprio nel concetto di "libertà" perchè è un termine che accende immendiatamente una seria di connessioni linguistiche e concettuali con idee romantiche e sentimentali, in opposizione netta tralaltro a una serie di altri concetti che modernamente hanno un accezione immediatamente negativa (es. la servitù), ne deriva che le persone non riescono a pensare a questo tema in termini specifici senza tirare in ballo una serie di considerazioni che ruotano intorno al concetto romantico di "libertà", siano esse in antitesi o coniugate. Per esempio, molti inferiscono che abbandonare il concetto di "libero arbitrio" significhi in qualche modo abbandonare la responsabilità morale delle proprie azioni, quando in realtà diversi studi hanno messo in luce l'esatto contrario (es. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5239816/). Il punto è che dal punto di vista fisico il concetto di libero arbitrio non ha alcun senso, ma ce l'ha dal punto di vista umano perchè stabilisce semplicemente che le azioni di un determinato essere vivente non sono predicibili, ovvero è di difficile manipolazione, e la questione non cambierà, se non attraverso l'ausilio di potenza di calcolo esterna. Io partirei dal scartare l'idea che il "libero arbitrio" sia una sorta di club esclusivo dal quale si è dentro o fuori, anzichè un fattore prospettico che varia a seconda dell'osservatore e dell'osservato.
#2594
E' esemplificativo il fatto che forse con l'unica esclusione di questa pandemia ed ebola che paiono venute dai pipistrelli (che ha comunque utilizzato gli allevamenti industriali (vedi visoni\mercati umidi etc) come volano) mers, sars, suina, aviaria, e tutte le peggiori epidemie degli ultimi anni provengono tutte, o vengono ingigantite, dagli allevamenti industriali. Allevamenti industriali che sono possibili solamente grazie ai vaccini e gli antibiotici per animali, ma mentre l'antibiotico-resistenza è un problema a parte e che secondo il WHO potrebbe provocare più vittime del cancro entro il 2050, la questione virale rimane ancorata ad ammassi di animali tenuti in condizioni terribili, nel totale disrispetto delle più basilari norme di igiene, solamente perchè c'è la pillolina che permette di salvaguardarli dalle infezioni conosciute, ma non da quelle sconosciute, che quando non controllate dalla pillolina rimbalzano migliaia di volte tra decine di stabilimenti, ad un certo punto mutano randomicamente in virus zoonotici, e infettano le comunità umane con conseguenze devastanti. La soluzione? Inventare un altra pillolina, e ammassare altri animali in altri stabilimenti, per sfamare tre volte più persone di quanto il pianeta sia capace di sopportare.Non diversamente questo vaccino, farà il gioco del gattopardo nelle comunità umane, cambiare tutto perchè nulla cambi. Poco importa se sarebbe più appropriato parlare di sindemia (http://www.nbst.it/822-pandemia-covid-19-%C3%A8-anche-sindemia-disuguaglianze.html) e anzichè iniettare le persone fare un ragionamento complessivo sulla qualità della vita, sulla dieta, il sonno, le ore di lavoro, l'attività fisica, le droghe e chi ne ha più ne metta per fortificare il sistema immunitario degli umani, compreso anche il rischio che presto debba affrontare batteri antibiotico resistenti.. Assolutamente no, ci faremo il vaccino, non tutti, una discreta maggioranza, e si potrà continuare "business as usual" a vivere come maiali nel totale disrispetto del nostro corpo, a fare una vita indebolente e ad indebolirci sempre di più, e ad aver bisogno di sempre più pilloline ed inieziezioni, esavalente, dodecavalente, centovalente.... Il problema non è il vaccino, il problema è il modo in cui pensiamo, le priorità che ci diamo, la nostra limitatezza di orizzonti, la nostra ignoranza scientifica. Chi sperava, come me, che questo virus funzionasse come campana di allarme, timida forse ma pur sempre capace di risvegliare qualche coscienza, vede in questo vaccino la fine delle speranze. In fondo lo sapevamo, dobbiamo sbatterci il naso più forte, molto più forte, prima di imparare.
#2595
Citazione di: Freedom il 02 Gennaio 2021, 11:47:20 AM

Ma non è l'angolatura che desideravo mostrare. La prospettiva che speravo di far balenare è che al di là del nostro sistema percettivo, forse, ci sono alcune risposte, magari parziali, agli interrogativi più profondi che attraversano la vita e l'animo umano. Che nel corso della tua esistenza forse, oggi, non ti interessano, ma non è detto che non lo facciano più avanti.

Sono curioso di sapere perchè credi, o ipotizzi, che le risposte siano da qualche "altra parte" se non dentro di te.. che poi questa altra parte sia raggiungibile o meno con i sensi, è un passo successivo, al determinare se dentro di noi abbiamo tutti gli strumenti per curare il benessere della nostra psiche o abbisognamo di un intervento o di una scoperta al di fuori di noi.. Io penso che nasciamo con tutto il necessario, gli eventi esterni possono certamente fungere da catalizzatore, ma tendo a concentrarmi sul pormi le domande giuste, anzichè sentirmi in deficit di risposte..