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Messaggi - viator

#2596
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
07 Luglio 2019, 15:36:40 PM
Salve Paul11. Non credo proprio che il modello America (a meno che si tratti di Centro o SudAmerica) possa funzionare per l'Europa.

Gli USA sono stati costruiti e (tuttora) gestiti da un gruppo etnosociale : i "WASP" (White, Anglo-Saxon, Protestant)(cioè la minoranza di bianchi di origine anglosassone e di religione protestante).

I quali hanno provveduto a RICHIAMARE o comunque ad ACCETTARE altre popolazioni per poter costruire, sotto la propria direzione, il Paese, ovviamente emarginando gli autoctoni indiani d'America perchè inadatti, troppo primitivi
Aggiungiamo poi la tratta degli schiavi neri, utilizzati solo come strumenti di lavoro usa e getta e consideriamo infine che il Paese era una landa da popolare praticamente ex-novo.

L'Europa sarebbe costretta a SUBIRE senza poter (cinicamente) scegliere e senza disporre di "caste" dirigenti (a meno che inventiamo la casta dei Bianchi Latin-German-Slavo-Scandinavi Ateo-Catto-Riformati), il tutto all'interno di un continente già quasi tutto sovrapopolato ! Saluti.
#2597
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
06 Luglio 2019, 21:35:58 PM
Salve. Eh già. Anche la politica dell'"aiutiamoli a casa loro", di fronte alla globalizzazione (la quale in fondo consiste principalmente nel potersi sia informare (soprattutto in modo distorto) che nel potersi spostare più facilmente) rischia di trasformare gli aiuti in biglietti in sola andata  per i Paesi dai quali gli aiuti provengono !.
Anzi, a quanto sembra lo sta già facendo. Saluti.
#2598
Salve. Tenuto conto (dal mio punto di vista) che :


  • L'Italia è Paese periferico dell'Europa proteso (anche se non proiettato) verso il Mediterraneo (per radici culturali, etniche, di interscambio).
  • La sua unità territoriale è stata conseguenza della volontà espansiva di una dinastia europea a sua volta marginale (i Savoia) la quale si è rivolta nell'unica direzione consentita dalle circostanze politiche dell'epoca (quella della fragile e frammentatissima penisola), e non certo di italiche volontà esprimenti un qualche genere di omogeneità locale..........

secondo voi la tendenza generale ed attuale che anima il Paese tende a portarlo ad "omologarsi" (o comunque adattarsi – e qui è d'obbligo trascurare gli ulteriori effetti di una globlizzazione planetaria) all'influenza europea ("settentrionale") o all'influenza mediterranea ("meridionale") ?

In parole semplici, trovate che il passar dei decenni veda il nostro Paese sviluppare cultura, costume, modi di vita di taglio più settentrional-europeistico o più meridional-mediterraneo ?.

Saluti.
#2599
Salve Ipazia. E' un problema di cultura confessionale quello che impedisce la visione reale e non sentimental-dottrinale di certe realtà. Ovvio comunque che la prolificità è l'unico strumento di difesa di certe etnie e società contro l'imprevedibilità dell'esistenza e - di converso - la eccessiva prevedibilità della prossima vulnerabilità senile dei genitori.
Insomma, in fondo è solo (per modo di dire!) problema INPS sì o INPS no. Saluti.
#2600
Tematiche Filosofiche / Re:ANTIGONE
04 Luglio 2019, 13:01:06 PM
Salve. Per Eutidemo : "Accuse ???". Non mi sembra che Codici Penali, Civili o di altro genere prevedano che egoismo e presunzione siano reati.
Le mie erano osservazioni di carattere logico-ironico (la logica si presta assai all'ironia, secondo me, perchè è spesso produttrice di paradossi).
Comunque anch'io sono egoista e presuntuoso, se ciò ti può sollevare. Succede un paio di volte al giorno : quando mangio.
Mica lo faccio per altruismo, e poi scelgo piatti che presumo possano piacermi mentre mia moglie vorrebbe darmi quelli che mi facciano bene alla salute !! Salutoni.
#2601
Salve Salvatore. Benvenuto.
Io, contrariamente ad Ipazia e numerosi altri qui dentro, son profano semi-illetterato.

Volevo solo chiedere se secondo la dottrina cartesiana (oppure  secondo il tuo personale punto di vista, se diverso), il COGITO E' PROPRIO DELL'UOMO nel senso che solo l'uomo è in grado di cogitare (argomento debolissimo poichè tautologico - poichè noi pensiamo e non abbiamo nozione che altri possano farlo, allora affermiamo che solo noi possiamo essere quelli che siamo !!).......................

...........................oppure E' PROPRIO DELL'UOMO nel senso che il cogitare (indipendentemente dalla diffusione di tale attività) è l'attributo che rende specificatamente umano l'uomo ?. Grazie di una tua eventuale risposta. Saluti.
#2602
Salve Jacopus. Affidarsi od ascoltare la pietà - davanti a problematiche planetarie - significa soltanto chiudersi nei propri sentimenti per quanto rispettabili.
Esattamente l'opposto di quanto occorrerebbe fare per contrastare - od almeno cercar di fronteggiare - situazioni così più ampie di ogni capacità umana. Inclusa quella del SENTIRE. Saluti.
#2603
Tematiche Filosofiche / Re:ANTIGONE
03 Luglio 2019, 17:34:58 PM
Salve Eutidemo : Citandoti: "A livello individuale, invece, almeno personalmente, io ritengo di dover sempre e comunque obbedire a quello che mi detta la mia coscienza (giusto o sbagliato che esso sia), a prescindere da quello che impone la legge scritta; però, ovviamente, in determinati casi devo essere anche disposto a subire le conseguenze legali che derivano dalla mia violazione della legge scritta".

Bravo. Quindi saresti un asociale (non tieni conto dell'interesse della società) presuntuoso (consideri la tua capacità di giudizio ETICO migliore di quella della società) ma coerente (decidendo comunque di affrontare - se del caso - le tue responsabilità MORALI e di DIRITTO).

Vedi bene che da qui salta ancora una volta fuori la distinzione tra ETICA PERSONALE e MORALE COLLETTIVA (espressa dal DIRITTO).

Perchè infatti il giusnaturalismo non è altro che l'espressione dell'ETICA, mentre il DIRITTO non è altro che l'espressione della MORALE. Saluti.
#2604
Salve. Per Baylham : qual fanciullesco candore ! "Per me ogni uomo ha il sacrosanto diritto di vivere dignitosamente.
Per me lo Stato non deve preoccuparsi solo del benessere dei propri cittadini ma anche del benessere dei cittadini degli altri stati, con cui deve cercare di cooperare per affrontare i problemi"
.
Si comincia con il confondere la facoltà (il cercare di vivere dignitosamente) con il dovere (il farlo nel rispetto delle leggi) e quindi poi con il diritto (di non essere disturbati od ostacolati nel cercare di vivere dignitosamente nel rispetto delle  leggi).

Tutto ciò diventa -per anime troppo semplici o troppo tendenziose - SIC ET SIMPLICITER unicamente un DIRITTO privo di DOVERI (perchè di essi mai si parla) che qualcuno deve GARANTIRE A TUTTI I COSTI (POSSIBILMENTE A CARICO DELL'ERARIO).

Infatti, sempre secondo Baylham e tanti altri : "Questa è la condizione per la migliore convivenza umana. Questo è il senso profondo, la migliore giustificazione  del diritto internazionale, che va difeso ed ampliato, tenendo conto della globalità dei problemi contemporanei".
Ovvero, come manifestare elevati concetti e sentimenti che persino un cinico come me condivide, senza spendere un Euro. Mi sembra di udire le parole domenicali del Sommo Pontefice.

Nessuno è in grado ed è tenuto a garantire la vita o la "dignità" o la "felicità" di nessun altro. Ci mancherebbe : la maggior parte delle persone già ha problemi nel badare alle proprie.
La disposizione, la propensione, lo slancio verso i bisogni altrui è cosa bellissima e nobilissima MA DEVE E PUO' VENIR PRATICATA UNICAMENTE IN AMBITO VOLONTARISTICO. Saluti.
#2605
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Persone negative
02 Luglio 2019, 15:35:04 PM
Salve Colin. Ti rispondo nei limiti della mia personale interpretazione di ciò che hai citato.

Andando per ordine : ".......eccesso di pessimismo, che ti guardano in maniera strana.....".
Premesso che ciò che gli altri fanno viene sempre da noi giudicato in base ai nostri canoni ed alla nostra sensibilità (le stesse cose che tu trovi pessimistiche o strane, altri potrebbero giudicarle diversamente), fin qui si tratta di comportamenti altrui ai quali basterebbe non dare importanza. In proposito però ricadiamo non sulle cause di questi comportamenti altrui (che magari non possiamo conoscere), bensì sugli effetti che hanno nei tuoi specifici confronti.
Si tratta di vedere se queste siano o meno persone che tu - volendo - potresti evitare di frequentare senza esserne socialmente penalizzato.
Se invece questi sono comportamente che tu riscontri con una certa frequenza da parte di ogni genere di persone che incontri........allora è la tua personale visione del mondo e dei rapporti umani e sociali che contiene qualche ingranaggio non ben lubrificato.

Poi : "....che quando si fa una cosa in loro presenza va tutto male.".
Intendi dire che quello che TU ti trovi a fare in loro presenza ti riesce sempre (o spesso) male?.
Se così, sembra si debba trattare di tua eccessiva emotività (timore di veder giudicato ciò che stai facendo) o tua convinzione dell'influenza (esoterica) negativa di chi assiste al tuo lavoro. Un test sarebbe quello di provare a fare la medesima cosa due volte : la prima in perfetta distanza e solitudine da altri, la seconda in presenza di chi sembra influenzi negativamente il tuo operare.

Poi ancora : "....... soprattutto non ti guardano mai negli occhi quando parlano".
Questo è un comportamento abbastanza diffuso  tra le persone introverse. Si chiama sindrome da nascondimento e si produce quando chi sta parlando teme che l'espressione del proprio sguardo e più in generale del viso fornisca all'ascoltatore una impressione di scarsa sincerità o addirittura di contradditività tra cio che si dice e ciò che si pensa.
In realtà tale comportamento non coincide automaticamente con la menzogna, l'insincerità di chia stia parlando in questo modo. In generale, esso denota o l'insicurezza in sè stesso dell'introverso oppure il suo desiderio da dare alle proprie parole una forma più profonda, più elaborata di quella che appartiene ai propri diretti pensieri di quel momento. E' un pò come se l'introverso volesse esprimersi in forma scritta (cioè ben più meditata di quella di un normale colloquio) ma - spinto dalla provvisorietà della circostanza - non potesse farlo.
D'altra parte esistono fior di persone che sono solite parlare guardantoti ben bene negli occhi ed in modi convincenti, suadenti, brillanti etc. etc., ma lo fanno spesso solamente per convincerti della propria interessata opionione se non addirittura per infinocchiarti.

Infine : "Alcuni addirittura sostengono che esistono persone anche in grado di farti male a distanza. Può realmente la mente avere queste facoltà?".
Su questo punto mi costringi ad abbandonare la serietà per dedicarmi all'ironia, manifestazione che apprezzo sommamente.
Qui si entra nel campo dell'esoterismo e della metafisica. Cioè di quelle cose che diventano vere solamente se uno crede in esse.
Che l'acqua bollisca a 100°C è un fatto convenzionalmente vero non perchè molti lo dicano e molti lo credano.
Lo è solamente perchè possiamo far la prova migliaia di volte sempre con la stessa acqua e con lo stesso termometro, stando nello stesso luogo o spostandoci, indipendentemente dal numero numero e dal tipo di persone che assistono alla prova.
E' la ripetitività del risultato che rende vero il fatto.
Se invece tiriamo in ballo Dio, il malocchio, le sedute spiritiche, gli oroscopi, le negatività trasportate dall'etere o dal vento..........non possiamo fare prove che diano ogni volta lo stesso risultato.
Però tutte le cose citate qui sopra esistono, ed esistendo producono degli effetti (quanta gente si alza il mattino decidendo di affidarsi - per le proprie scelte - a Dio o ad un'oroscopo ?).
Perciò tali cose, esistendo ed avendo degli effetti, risultano vere per chi subisca od accetti i loro effetti.
Vedi......esistono gli imbonitori televisivi (non so se il nome Wanna Marchi ti dica qualcosa - ev. vedere in Wikipedia). Tra di essi molti propongono acquisti perfettamente inutili, facendo del male alle finanze delle famiglie italiane.
Quindi le persone ANCHE in grado di farti male a distanza esistono sicuramente.
Basta dar loro retta. Salutoni.
#2606
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Persone negative
02 Luglio 2019, 12:49:08 PM
Salve Colin, e benvenuto. Ehm...........forse occorre chiarire da parte tua cosa intendi per "negatività". Anche solo restando all'interno del "senso comune" di tale termine, credo che troveremmo almeno alcune migliaia di interpretazioni o definizioni di questa parola !. Saluti.
#2607
Salve Green Demetr. A proposito di "Il compito di un pensiero progressista, di sinistra dovrebbe essere quello di rendersi conto, del perché esso non (lo) permetta mai (la spontame, sregolata, "selvaggia"  diffusione delle idee)" la ragione, secondo me, è abbastanza trasparente.

Anzitutto il concetto di "progressismo" che sembra brevettato dall'ideologia di sinistra.
In natura e nel capitalismo non esiste il concetto di progresso ma solo quelli di dinamismo  e cambiamento.

Progredire significa "andare avanti avvicinandosi ad una meta" (altrimenti si parlerebbe di "muoversi" o di "andare a zonzo" o "girare intorno".
La natura non ha mete che non coincidano semplicemente la propria sopravvivenza.
Il capitalismo-liberismo non ha mete dal momento che si limita a proclamare "chi si ferma è perduto".

E' la sinistra che si è data una certa meta (l'ugualitarismo) e che quindi può giustamente rivendicare il brevetto di tale parola (che i semplici e gli stolti trovano tanto luminosa mentre invece è del tutto priva di significato nei confronti della condizione esistenziale umana.

Una volta che la sinistra instauri la dottrina del progresso, ovvio che deve anche creare tutta una serie di tabù nei confronti di ideologie che propongono mete diverse o nessuna meta, altrimenti i suo adepti potrebbero venir fuorviati da "progressi" finti perchè diversi da quelli dei profeti del socialismo e del comunismo.

Quindi la sinistra è sempre stata costretta a limitare la libertà mentale dei propri adepti, non lo trovi ovvio ? Saluti.
#2608
Salve Eutidemo. Ragionamenti impeccabili ma unicamente astratti.
A proprosito di "Voglio proprio vedere a che titolo potrebbero rifiutarsi!", c'è il fatto che i paese del nord Europa considerano l'Italia un territorio assai folcloristico, che al massimo può aspirare ad avere qualche peso nel Mediterraneo e che comunque non può venir preso sul serio.
Una volta che l'Italia volesse veramente fare sul serio (cioè dire la propria o danneggiare i partners europeri) i nordeuropei, sorpresi, penserebbero : "Ma allora questi non vogliono stare al gioco !!".
Di conseguenza, assisteremmo ad capovolgimento dei ruoli, per cui avremo i paesi "seri" che - di fronte a ciò che vogliono evitare - assumeranno l'italianissimo menefreghismo anarchicheggiante (come ?!...che dite ?.....non capiamo....ma..state parlando con noi o con qualcun altro ?!).
Tranquillo, Eutidemo. L'Olanda non si rifiuterà. Farà solo finta di non aver sentito. Saluti.
#2609
Salve . Solito polverone di ideologismi contrapposti.

Queste questioni sono di risibile chiaribilità dal punto di vista del diritto nazionale, internazionale, nautico, marittimo, aeronautico, spaziale, speleologico etc. etc.
All'interno di qualsiasi diritto esiste una precisa gerarchia tra doveri e diritti.

Ovvero si possono reclamare dei diritti SOLO A CONDIZIONE DI AVER ASSOLTO DEI DOVERI.
Non mi risulta che chi sta sulla Sea Watch (equipaggio e passeggeri) abbia assolto qualche dovere nei confronti dell'Italia (ad esempio, bussare chiedendo permesso).

Stando così le cose, l'Italia non ha alcun dovere nei loro confronti.

Per gli aspetti umanitari, oltre alla Chiesa Cattolica in Italia ci sono migliaia di congregrazioni benefiche che potrebbero raggiungere in gommone i bisognosi.

Tutto il resto, ripeto è solo polverone. Saluti.
#2610
Salve. Per Jacopus: forse non ci siamo capiti : ovvio che un cervello trapiantato sostituisca, nel corpo in cui viene "installato", l'io del ricevente con l'io del donante. In questo modo si creerà un nuovo "me" sulla base delle definizioni che voluto dare.
Ovvio poi che considerare il cervello come un eleboratore solitario piuttosto che interconnesso con altri con tanto di servers non ha la minima importanza concettuale. Diventa solo una questione di scala.

Per Paul11: citandoti : "Ma la memoria non è un oggetto della coscienza intenzionale, semmai vi sono depositati gli oggetti, conosciuti."
Mi permetto di riformulare a modo mio :
Quando affermo NO MEMORIA=NO COSCIENZA non intendo dare le due funzioni come coincidenti. Intendo dire che, mancando la memoria, la coscienza non ha più ciò su cui operare.
Ciò poichè la coscienza secondo me è  la funzione-ponte tra MEMORIA e MENTE. Una specie di nastro trasportatrore incorporante un meccanismo di selezione che preleva dalla memoria solo i dati congrui con l'intenzione mentale di ricordare quella certa cosa onde decidere quale comportamento tenere adesso alla luce dei ricordi e dei collegamenti mentali esperienziali. Saluti.