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Messaggi - Eutidemo

#2597
Citazione di: Ipazia il 20 Agosto 2022, 07:40:02 AMNel frattempo la concorrenza tra straccioni venditori di stracci si è così intensificata nell'agone politica italiana - ormai sono rimasti solo loro in Parlamento - che il caimano deve sgomitare per rivendicare la primogenitura.
E' vero! :)
Però quella  nessuno gliela potrà mai contestare! ;)
#2598
Percorsi ed Esperienze / Brutta figura personale!
20 Agosto 2022, 06:40:23 AM
Ieri sera ho fatto una brutta figura durante una cena con degli amici.
Ed infatti uno dei commensali, un professore di matematica, ci ha proposto il seguente indovinello: "Senza usare nè carta nè penna, chi di voi mi sa dire, calcolandolo solo a mente, quali tre numeri consecutivi, sommati tra di loro, danno come risultato 84?"  ::)
***
Essendo io un'assoluta pippa in matematica, non ho neanche provato ad effettuare tale calcolo mentale; ma mi ha sorpreso che uno dei commensali abbia risposto quasi subito! ???
***
Dalla sua risposta, però, almeno, ho capito come aveva fatto; non era un genio nel calcolo matematico, ma è stato solo molto furbo!
Ed infatti, se io avessi usato il suo metodo, magari con qualche secondo in più, ma ci sarei riuscito quasi subito pure io; però non ci avevo proprio pensato, mentre lui sì (a meno che non conoscesse già l'indovinello).
***
Provate voi, senza carta nè penna, e poi ditemi quanto ci avete messo a calcolare solo a mente, quali tre numeri consecutivi, sommati tra loro, danno come risultato 84.
***
P.S.
Però, in fondo, voi partite in vantaggio, perchè vi ho già rivelato che c'è un sistema per indovinarlo (quasi) subito.
#2599
Tematiche Culturali e Sociali / Re: cicap...
20 Agosto 2022, 05:56:03 AM
Citazione di: niko il 19 Agosto 2022, 23:47:29 PMSecondo me la più grande prova che il paranormale non esiste, è il fatto che un famoso prestigiatore e illusionista americano ha offerto un milione di dollari a chiunque dimostrasse al di là di ogni dubbio di avere poteri paranormali (telepatia, telecinesi, vista a raggi x, poteri medianici veri), davanti a un comitato di esperti di simulazione tarocca e successiva smentita di poteri paranormali, come lui stesso è.

Prima o poi qualche maghetto sarebbe venuto a prendersi il milione di dollari, se i maghetti esistessero davvero.

A meno che non vogliamo pensare che i maghetti con i loro poteri se vanno in un casinò o in un chiosco di gratta e vinci, si fanno molto di più di un milione di dollari e quindi hanno sempre sdegnato la proposta. Ma la fama ingolosisce le persone sempre più dei soli soldi, quindi mi sembra molto poco probabile quest'ultima ipotesi.

https://it.wikipedia.org/wiki/James_Randi


Ragionamento assolutamente ineccepibile! ;)
Mi sorprende che nonostante considerazioni così ovvie, ci siano tanti allocchi ad abboccare agli spettacoli  dei "parapsichici"  ed alle sedute e dei "medium"!
#2600
Per completezza espositiva, credo sia doveroso ricordare che la proposta di Berlusconi si basa su una ben precisa argomentazione logico-giuridica; sebbene, almeno secondo me, si tratti di un'argomentazione assolutamente sofistica e paralogistica.
***
Ed infatti, ai sensi dell'art.533 CPP: "Il giudice pronuncia sentenza di condanna se l'imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio."
Allora, argomentano i legulei al soldo di Berlusconi, che senso c''è ad appellare una sentenza di assoluzione?
Ed infatti, secondo loro, se l'imputato è stato assolto in primo grado, il giudice d'appello non dovrebbe mai poter pronunciare una sentenza di condanna nei suoi confronti in secondo grado; ciò in quanto una sentenza di primo grado che lo ha assolto dovrebbe comunque configurare un "ragionevole dubbio" in suo favore, quando il giudice d'appello deve decidere quale sentenza emettere ai sensi dell'art.533 CPP.
***
Ma si tratta soltanto di un sofisma!
***
Ed infatti il giudice d'appello deve decidere "autonomamente" se, nell'intravedere un "ragionevole dubbio" in favore dell'imputato, il giudice di primo grado si sia sbagliato oppure no; ciò in quanto il primo giudice, per un erroneo ragionamento, ovvero per una carente valutazione delle prove, potrebbe aver ritenuto che ci fosse un "ragionevole dubbio" in favore dell'imputato, il quale, invece, secondo il giudice di secondo grado, era assolutamente insussistente.
***
In altre parole, la pronuncia di assoluzione di primo grado, in sè stessa, non può certo costituire un "elemento" di valutazione nel giudizio di secondo grado; ed infatti essa ne costituisce semplicemente l'"oggetto" di "riesame"!
***
Un saluto a tutti gli intervenuti! :)
***

 
#2601
Scienza e Tecnologia / Il paradosso di Braess
19 Agosto 2022, 12:19:11 PM
Come è noto, da diverso tempo "Google Maps" include informazioni in tempo reale sullo stato del traffico, mostrando in rosso le strade più congestionate; in tal modo permette così agli automobilisti di valutare quale sia il percorso più veloce per giungere a destinazione.
Ma, in realtà, "Google Maps" non ha alcuna informazione diretta circa il traffico automobilistico in una specifica strada, bensì lo deduce indirettamente dal numero di "segnali cellulari" che provengono da quella strada; il che, a volte, può creare qualche "disguido".
***
Lo ha dimostrato un burlone di nome Simon Weckert, il quale ha avuto la pazienza di procurarsi 99 cellulari di seconda mano e poi li ha collocati in un carrellino, portandoseli appresso in "standby" in una strada completamente deserta; di conseguenza, i  server di Google Maps hanno interpretato la cosa come una congestione del traffico su quella strada, che è stata pertanto mostrata "in rosso" sulla mappa a tutti gli utenti del servizio.
Il che può aver spinto i guidatori a spostarsi su un altro itinerario per evitare una strada in realtà senza traffico.
***
Potrebbe essere un buon sistema per evitare i rumori del traffico nella strada che ci passa sotto casa!
 :D :D :D
***
A parte questo, non dobbiamo dimenticare il cosiddetto "paradosso di Braess", il quale recita:
"Se una strada è preferibile a un'altra dipende non solo dalla qualità della strada, ma anche dalla densità del flusso. Se ogni autista sceglie il percorso che ritiene più favorevole, il tempo di percorrenza risultante non è obbligatoriamente quello minimo."
***
Pertanto, se ogni autista sceglierà il percorso che ritiene più favorevole in base alle segnalazioni di Google Maps, in breve il tempo di percorrenza su quella strada aumenterà di conseguenza, mentre diminuirà sulla strada dove si trovava prima; per cui Google Maps gli suggerirà di tornare su quest'ultima, con conseguenze analoghe.
:D :D :D
***
Ovviamente si tratta di un paradosso che si verifica solo in casi particolari e/o estremi; perchè, personalmente, seguendo i consigli di Google Maps, non mi sono trovato (quasi) mai in difficoltà.
***
#2602
Ciao Sapa. :)
Il mio TOPIC non riguardava, in generale, quale possa essere il numero più opportuno di gradi di giudizio (1, 2 o 3), bensì la proposta di Berlusconi di lasciarne 3 all'imputato, e 1 solo al PM; per cui sei andato un po' O.T.
Ma non fa niente! :)
***
In ogni caso, negli Stati Uniti sono previsti tre gradi di giudizio:
- la Corte di primo grado (Trial Court, statale o federale);
- la Corte d'Appello (Appellate Court);
- la Corte Suprema (Supreme Court).
Però il sistema giurisdizionale USA è molto diverso da nostro, in parte in meglio, in parte in peggio; ma sarebbe troppo lungo e complicato elencare le differenze tra un sistema giudiziario e l'altro (anche perchè quello USA io lo conosco molto poco).
***.
In ogni caso, due sentenze di assoluzione, alle quali segue, dopo anni, una sentenza di condanna (o viceversa), non significa affatto che il nostro sistema giudiziario sia carente; bensì soltanto che, come tutte le altre cose umane, anche la giustizia umana non è mai perfetta.
Ed è proprio per questo che più gradi di giudizio ci sono, più garanzie ci sono di imbroccare, alla fine, la sentenza giusta (come quando si consultano più specialisti medici); ma potrebbero essere anche quattro o solo due.
Questo, ovviamente, è opinabile.
***
L'importante, secondo me, è che siano più veloci i singoli gradi di giudizio, e che passi meno tempo tra l'uno e l'altro; è a questo che dovrebbe puntare una seria riforma della giustizia.
***
Ma il punto qui in discussione era un altro!
Ed infatti, almeno secondo me, assicurare tre gradi di giudizio (veloci o lenti che essi siano)ad un'unica parte, e solo un grado di giudizio all'altra parte, è assolutamente iniquo e sperequativo; e, almeno finchè non la cambieranno, è anche contrario alla nostra Costituzione.
***
Inoltre sarebbe una vera cuccagna per i criminali più danarosi; in quanto, per loro, in tal modo, potrebbe risultare sufficiente cercare di corrompere una sola corte giudicante, invece di tre.
***
Per quanto mi riguarda, è senz'altro meglio un colpevole in libertà, che un innocente in galera; ma questo non c'entra assolutamente niente con i tre gradi di giudizio concessi solo all'imputato, e non al pubblico ministero.
***
Un saluto! :)
***
.
P.S.
Stai attento a non confondere gli "errori giudiziari", con le "sentenze riformate" in grado successivo in conseguenza di un "diverso giudizio" del giudice d'appello; il primo, infatti, è un "caso patologico", mentre il secondo è solo un "caso fisiologico" e perfettamente naturale.
Ed infatti, a prescindere dai tre "gradi fisiologici" di giudizio di cui abbiamo parlato sopra, se la sentenza è l'effetto di un "errore di fatto" risultante dagli atti o documenti della causa, e cioè quando la decisione è fondata sulla supposizione di un fatto la cui verità è incontrastabilmente esclusa, oppure quando è supposta l'inesistenza di un fatto la cui verità è positivamente stabilita, la parte interessata può ricorrere alla cosiddetta "revocazione della sentenza" ai sensi dell'art.395 CPP; che è una cosa diversa dall'appello in secondo o in terzo grado.
#2603
Berlusconi ha dichiarato: "Quando governeremo noi, le sentenze di assoluzione, di primo o di secondo grado, non saranno più appellabili; ed infatti, in  Italia, ogni anno migliaia di persone vengono arrestate e processate pur essendo innocenti!"
Al riguardo, ritengo opportuno fare qualche considerazione.
***
Ed infatti:
.
1)
Dire che "in  Italia, ogni anno migliaia di persone vengono arrestate e processate pur essendo innocenti!", vale tanto quanto dire che "in  Italia, ogni anno migliaia di persone non vengono nè arrestate nè processate pur essendo colpevoli!"
In entrambi i casi, si tratta di una insulsa "banalità da bar"; e che, in ogni caso, non ha niente a che vedere con il diritto ai tre gradi di giudizio, che, attualmente, viene riconosciuto a tutte le parti in causa!
.
2)
Ed infatti i gradi di giudizio sono tre, sia per l'imputato che per il pubblico ministero; per cui, se essi venissero concessi solo al primo e non al secondo (che non potrebbe più appellarsi), verrebbe violato l'art.111 della Costituzione, il quale sancisce che ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in "condizioni di parità".
Per cui, probabilmente (anche "pro domo sua") Berlusconi spera che la destra raggiunga elettoralmente una maggioranza qualificata tale, da poter modificare unilateralmente la Costituzione.
.
3)
Se il il pubblico ministero non potesse più appellarsi, ci sarebbero molti assassini ancora a spasso.
Ad esempio, nel caso dell'omicidio avvenuto a Garlasco, in provincia di Pavia, il mattino del 13 agosto 2007 ai danni di Chiara Poggi, il presunto colpevole Alberto Stasi venne assolto sia in primo che in secondo grado; però, grazie all'appello del pubblico ministero, il 12 dicembre 2015 la Cassazione, in riforma delle precedenti sentenze di assoluzione, lo ha riconosciuto definitivamente colpevole, per cui ora si trova in carcere.
.
4)
Non è vero, come dice Berlusconi, che tre gradi di giudizio tengono sulle spine l'imputato per decenni; ed infatti, nel caso di cui sopra, tra primo grado, secondo grado e terzo grado, sono passati solo otto anni.
Periodo di tempo sicuramente non breve, ma che, per l'accertamento i tre gradi dell'imputabilità di un reato grave come un omicidio, non mi sembra poi così eccessivo.
.
5)
Berlusconi, avendo rivestito  abitualmente il ruolo di imputato, non considera la posizione della "parte civile", cioè delle "vittime" dei reati; ed infatti, secondo me, vanno tutelate anche queste ultime, e non soltanto l'imputato!
Per cui, rendendo inappellabili le sentenze di assoluzione, le "vittime" dei reati e/o i loro familiari, avrebbero un solo grado di giudizio penale per far valere le loro ragioni; il che pure non mi sembra molto giusto*!
***
.
NOTA *
In base al dispositivo dell'art. 652 del Codice di Procedura Penale: "La sentenza penale irrevocabile di assoluzione pronunciata in seguito a dibattimento ha efficacia di giudicato, quanto all'accertamento che il fatto non sussiste o che l'imputato non lo ha commesso o che il fatto è stato compiuto nell'adempimento di un dovere o nell'esercizio di una facoltà legittima, nel giudizio civile o amministrativo per le restituzioni e il risarcimento del danno promosso dal danneggiato o nell'interesse dello stesso, sempre che il danneggiato si sia costituito o sia stato posto in condizione di costituirsi parte civile, salvo che il danneggiato dal reato abbia esercitato l'azione in sede civile a norma dell'articolo 75 comma 2. La stessa efficacia ha la sentenza irrevocabile di assoluzione pronunciata a norma dell'articolo 442, se la parte civile ha accettato il rito abbreviato."
#2604
Ciao Anthony, :)
Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista eLife, la verificata tendenza ad annusare la nostra mano dopo aver stretto quella altrui, ci consente subconsciamente, a livello limbico, di riconoscere alcuni segnali chimici prodotti dagli altri; ed infatti sudore umano dice molto di noi e ci dà anche informazioni sulla salute di chi abbiamo davanti, per metterci sull'avviso.
E non solo!
https://oggiscienza.it/2015/03/13/lodore-di-una-stretta-di-mano/
***
Un saluto! :)
***
#2605
Tematiche Filosofiche / Il numero della salvezza
18 Agosto 2022, 06:23:34 AM
In una gigantesca camerata carceraria blindata sono riuniti  100 prigionieri.
Il comandante del carcere, che è un po' sadico, avvisa con l'altoparlante che entro dieci minuti ognuno di loro deve scegliersi un numero dispari tra 1 e 199, senza dirlo a nessun altro prigioniero; dopodichè, uno alla volta, dovranno uscire dalla camerata, e comunicarlo segretamente al secondino che è sulla porta.
Quest'ultimo si segnerà su un "block-notes", il nome del prigioniero ed il numero che ha scelto; dopodichè lo introdurrà in un'altra gigantesca camerata carceraria blindata.
Infine verranno spuntati tutti i nomi dei prigionieri che hanno scelto  lo stesso numero; i quali verranno immediatamente trucidati.
Gli altri, invece, che hanno scelto un numero non scelto da nessun altro, verranno lasciati liberi.
Nei dieci minuti in cui ciascun prigioniero dovrà decidere quale numero comunicare al secondino, i prigionieri:
- non potranno parlare tra di loro;
- non potranno comunicare a gesti tra di loro (ad esempio con il linguaggio dei muti, ovvero segnalando il proprio numero con le dita);
- non potranno comunicare in codice tra di loro (ad esempio con il linguaggio morse, battendo il dito o le palpebre il numero prescelto);
- non potranno scriversi niente l'un l'altro;
***
In buona sostanza non potranno scambiarsi informazioni in alcun modo, neanche comunicando  telepaticamente (in ogni caso, in 10 minuti, non farebbero in tempo).
Peraltro, al momento di farli uscire uno ad uno (a spinta e senza chiamarli per nome), vengono spente le luci; per cui non possono neanche regolarsi sulla sequenza delle uscite dei loro compagni
Ed invero, nessuno di loro, di fatto, è in grado di conoscere il numero di tutti gli altri 99.
***
Però si salvano tutti, perchè ognuno di loro, uscendo dalla camerata, comunica al secondino un numero dispari tra 1 e 199, che non corrisponde a quello di nessun altro prigioniero.
***
Come hanno fatto? :)
***
Io ho già scritto la mia soluzione, ma anche voi potete proporre la vostra per vedere se coincidono!
***
#2606
Tematiche Culturali e Sociali / La stretta di mano
17 Agosto 2022, 12:04:34 PM
La stretta di mano ha origini antichissime, ma con significati differenti da quello odierno.
Ed infatti, in origine, la stretta con la mano destra si usava soltanto per siglare un patto di pace o  un'alleanza, come in questo bassorilievo in pietra del IX secolo AC, che raffigura il re assiro Shalmaneser III che stringe la mano ad re un babilonese dal nome ignoto.
Ed infatti, così come si vede nel bassorilievo, entrambi i re portano una spada al fianco sinistro; per cui, stringendosi la mano destra, si assicuravano che nessuno dei due potesse estrarla a tradimento.
***
Nel caso in cui nessuno dei due portasse espostamente una spada, sembra che, invece della mano, gli antichi si stringessero il polso o addirittura l'avambraccio; ed infatti, in tal modo, si assicuravano che nessuno dei due potesse estrarre a tradimento un pugnale dalla manica (ne caso in cui la indossassero).
Però, a differenza di quanto sostengono molti autorevoli storici, secondo me, in tal caso, gli antichi si stringevano il polso o l'avambraccio sinistro, e non quello destro.
***
Ed infatti, se si tiene un piccolo pugnale nascosto nella manica, se non si è mancini, è ovvio che lo si tiene inguainato dentro la manica sinistra, per poterlo estrarre con mano destra; collocarlo nella manica destra, invero, per un destrimane, sarebbe molto poco pratico.
Me lo ha confermato anni fa anche un mio amico di Inverness, regalandomi uno "Sgian Dubh" scozzese; il quale, cerimonialmente, si tiene ora infilato dentro il calzettone, ma, in origine, si nascondeva sotto l'ascella o nella manica sinistra della "jacket".
***
E' vero che stringendo la mano destra, anche in questo caso le si impedisce di estrarre un eventuale coltello nascosto nella manica sinistra; però, stringendo direttamente l'avambraccio sinistro, si riesce a sapere se chi abbiamo davanti è armato oppure no (ed anche che tipo è).
***
Come segno di semplice saluto, secondo la storica Annick Paternoster (e la maggior parte degli storici),  la stretta di mano emerse soltanto ai tempi della Rivoluzione francese; ed infatti, dopo gli inchini e le riverenze dell'"Antico Regime", in cui il movimento verticale del corpo esprimeva sottomissione, i galatei repubblicani promossero la stretta di mano come simbolo di uguaglianza.
***
In ogni caso, nell'Ottocento, sempre secondo la storica Annick Paternoster, la stretta di mano apparteneva soprattutto al mondo rurale, dove veniva usata per sancire la conclusione di un affare; negli ambienti borghesi, invece, si usava salutarsi con cenni del capo e/o con inchini, (ovvero,in strada levandosi il cappello), ma quasi mai dandosi la mano.
Però, talvolta, anche in ambienti borghesi, si usava darsi la mano per sancire la conclusione di un affare.
***
Mio nonno materno, nato nel 1881, mi raccontò che l'uso di darsi usualmente la mano come avviene oggi, prese piede solo a cavallo del secolo; ed infatti lui ricordava che, da ragazzo, vedeva gli adulti salutarsi solo con inchini (o baciamani per le donne).
Tuttavia mi ha pure raccontato che, in genere, quando si andava in visita a casa altrui, ci si salutava con inchini solo quando si entrava; quando si andava via, invece, ci si stringevano le mani (ma mai alle donne).
Però quest'usanza l'ho sentita raccontare solo da lui.
***
Ovviamente, in tutte le epoche, se c'era molta confidenza, ci si abbracciava e ci si baciava più o meno come accade oggi.
***
P.S.
Al di fuori del "mondo occidentale" ci sono stati, e tutt'ora permangono usi diversi (vedi Giappone ecc.).
***
#2607
ERRATA CORRIGE (ultimo capoverso)
"Però, se il padre di Mara è stato prosciolto, vuol dire che gli organi inquirenti erano in possesso di ulteriori elementi di cui io non sono al corrente, ovvero che alcuni elementi da me congetturati o rinvenuti su INTERNET non corrispondevano al vero (soprattutto riguardo alla collana); per cui, considerato che io non sono minimamente al corrente del fascicolo originale delle indagini, siete pregati di prendere "tutto" quello che ho scritto come mere congetture ed illazioni (anche quando sia stato espresso, per semplicità espositiva, in forma assertiva).
Ed infatti, conoscendo la competenza e l'accuratezza degli organi inquirenti, non dubito minimamente che la decisione di non procedere in alcun modo nei confronti del padre di Mara, sia stata assolutamente legittima, giustificata e fondata."
#2608
SECONDA IPOTESI
La mia prima ipotesi mi sembrava abbastanza convincente, o, quantomeno, "suggestiva"; però, utilizzando il mio "metodo di analisi delle ipotesi confliggenti", mi sono accorto che aveva due punti deboli:
°
In primo luogo, nessuno del condominio ha sentito Mara gridare; e, sebbene lei e il padre fossero nello stesso appartamento, tra le loro due camere, distanti dieci metri l'una dall'altra, c'erano tre porte chiuse.
Quindi, la mia supposizione "il padre l'ha sentita gridare, ed è accorso", è possibile, ma alquanto opinabile!
°
In secondo luogo gli occhiali di Mara sono stati trovati posati su un libro accanto al letto; per cui, se veramente lei avesse cercato di forzare da sola il gancio di chiusura della sua collana, facendoselo ruotare sul petto, molto probabilmente prima di farlo avrebbe inforcato i suoi occhiali.
Cosa che non ha fatto!

***
Per cui, la mia prima ipotesi, forse, andrebbe parzialmente modificata nel seguente modo:
- dopo 3/4 ore, dopo i continui risvegli provocati dalla fastidiosa collana, Mara ha deciso che, in qualche modo, se la doveva togliere;
- per cui si è alzata, ed è andata a chiedere aiuto al padre, visto che lei, da sola, era sicura di non farcela;
- il padre, una volta desto, è andato assieme a lei a prendere la sua cassetta degli attrezzi;
- poi sono andati a tentare l'operazione nella stanza di Mara, che era la più vicina allo sgabuzzino dove si trovava la cassetta degli attrezzi;
- Mara ha ruotato in avanti, sul suo  petto, il meccanismo di chiusura, per poter tenere tesi con le sue mani i due capi della collana, mentre il padre cercava di forzare il gancio di chiusura con un cacciavite o qualcosa di simile;
- io stesso, una volta, con una mia amica ho effettuato un'operazione praticamente uguale (che non è riuscita, ma, almeno, non ha provocato danni);
- nel caso di Mara e di suo padrre, invece, l'attrezzo è inopinatamente slittato con violenza in avanti, e l'ha ferita proprio sotto la quarta costola, dove non ha trovato ostacoli a penetrare per otto centimetri fino all'aorta;

***
Tutte le altre mie considerazioni, da a) ad f), della prima ipotesi restano uguali.
Cambiano, però:
.
1)
Il "coefficiente psichico della condotta" del padre della vittima, in quanto:
- nella prima ipotesi, lui ha trovato la figlia già moribonda, "autoinfilzatasi" da sola con un cacciavite, per cui non poteva sapere neanche lui quello che era veramente accaduto;
- nella seconda ipotesi, invece, lui sapeva benissimo quello che era accaduto, perchè ad "infilzarla", sia pure involontariamente, era stato lui.
.
2)
La "fattispecie di reato", in quanto:
- nella prima ipotesi, lui sarebbe stato incriminabile soltanto per "falsa testimonianza";
- nella seconda ipotesi, invece, lui sarebbe stato incriminabile per "omicidio colposo".
Il che è un tantino più grave.

***
Però, se il padre di Mara è stato prosciolto, vuol dire che gli organi inquirenti erano in possesso di ulteriori elementi di cui io non sono al corrente; oppure vuol dire che si sono sbagliati a non procedere, perchè, comunque, secondo me non c'è dubbio alcuno che il padre abbia commesso, come minimo, il reato di "falsa testimonianza".
***

*NOTA*
Il mio "metodo di analisi delle ipotesi confliggenti" consiste nell'identificazione delle varie possibili spiegazioni alternative di un determinato evento o fenomeno, e, cioè,  nella valutazione di tutti i fattori che potrebbero inficiare la validità delle ipotesi formulate.
***
Le fasi del processo analitico in questione sono le seguenti:
a)
Individuazione:
- delle varie ipotesi astrattamente in grado di spiegare le dinamiche osservate;
- dei dati a favore e contro ciascuna di esse.
b)
Incrocio delle le varie ipotesi con i dati disponibili e analisi della valenza diagnostica dei dati stessi; cioè, si identificano cioè quali tra questi sono più utili per valutare il grado di probabilità di ciascuna ipotesi.
c)
Valutazione della probabilità di realizzazione delle singole ipotesi, concentrandosi soprattutto sui fattori che potrebbero inficiarne la probabilità.









#2609
Ed allora, secondo me, "potrebbe" essere andata così:
.
PRIMA IPOTESI
Secondo una mia prima ipotesi, le fasi potrebbero essere state le seguenti:
- il gancio di chiusura si era inceppato, per cui, dopo vani tentativi di aprirlo, Mara, alla fine, ha provato ad addormentarsi, in mutande, ma con la collana ancora appesa al collo (ed infatti per la testa non ci passava);
- dopo 3/4 ore, però, dopo continui risvegli provocati dalla fastidiosa collana, Mara ha deciso che, in qualche modo, se la doveva togliere;
- per cui si è alzata, ed è andata a prendere la cassetta degli attrezzi del padre;
- poi ha ruotato in avanti, sul lato destro del suo petto, il meccanismo di chiusura, per poter meglio agire su di esso;
- infine, prelevato un cacciavite e/o qualcosa di simile dalla cassetta degli attrezzi del padre, nel fare eccessiva pressione sul meccanismo di chiusura della collana, l'attrezzo le è inopinatamente slittato con violenza in avanti, e l'ha ferita proprio sotto la quarta costola, dove non ha trovato ostacoli a penetrare per otto centimetri fino all'aorta;

- il padre l'ha sentita gridare, ed è accorso.
***
Ma cosa è accaduto dopo?
Il padre, convinto che fosse la figlia fosse già morta, o ormai in procinto di esserlo "a breve" a causa dello "shock ipovolemico", si è reso conto che, visto che in quella casa c'erano soltanto loro due, se la figlia veniva trovata "trafitta" nella sua stanza, i sospetti sarebbero caduti inevitabilmente su di lui.
Ed allora:
a)
Per prima cosa ha rimesso a posto la sua cassetta degli attrezzi (senza accorgersi che dentro  era schizzato del sangue), e, dopo aver avvolto il cacciavite in un sacchetto di plastica prelevato dal cassetto della cucina (sporcando inavvertitamente anch'esso di sangue), lo ha messo in nella giacca che si sarebbe messo più tardi per uscire di  casa, e poi buttarlo via.
Ed infatti, secondo lui, se la polizia non rinveniva in casa "l'arma del delitto", avrebbe pensato che se l'era portata via un assassino proveniente dall'esterno; e fuggito all'esterno dopo l'omicidio.
b)
Per seconda cosa, avendo cura di non lasciare le sue impronte sul sangue, ha trasportato la figlia in camera sua, sostenendo che ci era venuta da sola, aprendo la porta e dicendogli la famosa frase "Babbo, guarda cosa mi hanno fatto!".
Il che, ovviamente, al fine di convincere gli inquirenti che Mara non era stata uccisa da lui.
c)
Quando sono giunti gli infermieri del 118, in base al "protocollo di soccorso" hanno asportato la collana dal collo di Mara; e, probabilmente per la fretta, tagliandone il filo con le forbici (se neanche loro sono riusciti ad aprirne il gancio).
Non avevano certo tempo da perdere!
d)
Per accompagnare la figlia, il padre è salito anche lui sull'ambulanza , dopo essersi infilato la giacca con il cacciavite nascosto in tasca dentro un sacchetto; e che poi ha gettato via chissà dove.
e)
Quando sono giunti gli agenti della polizia scientifica, la collana è stata "repertata",  secondo il "protocollo di rilevamento"  insieme, agli altri molti oggetti presenti sulla presunta "scena del delitto"; però, non essendoci particolari motivi a richiamare l'attenzione su di essa, la collana è rimasta per anni a dormire nell'"archivio dei reperti".
f)
Nonostante i suoi accorgimenti, a causa del sangue rinvenuto:
- sul pavimento, ma senza impronte;
- nella sua cassetta degli attrezzi;
- nel cassetto della cucina;
il padre di Mara stava per essere rinviato a giudizio.
Però, a salvarlo all'ultimo minuto, è probabilmente intervenuta una perizia della polizia scientifica; dalla quale è risultato che il gancio della collana era stato forzato e inciso con un arnese appuntito, corrispondente a quello che aveva poi trafitto ed ucciso Mara.
E, per giunta, il gancio della collana, ruotato in avanti, corrispondeva più o meno al punto della ferita!
#2610
CONSIDERAZIONI GENERALI
Tecnicamente, nel caso di specie, il presunto delitto non è affatto avvenuto in una "camera chiusa".
Ed infatti:
- semmai è avvenuto in un "appartamento", la cui porta d'ingresso poteva essere aperta da chiunque avesse una copia delle chiavi della porta d'ingresso (oppure fatto entrare da chi era all'interno);
- inoltre, nei veri  "delitti della camera chiusa", la vittima si trova "da sola" in una "stanza" chiusa a chiave dall'interno, la cui porta non si può in alcun modo aprire da fuori, mentre, invece, Mara si trovava in un "appartamento" dove, quella notte si trovava a dormire anche il padre (e, tra di loro, non c'erano porte chiuse a chiave).
.
IL SANGUE NON MENTE
Nella citata trasmissione BLU NOTTE, la parte più interessante e valida è quando Lucarelli lascia parlare il Commissario Silvio Bozzi, della Polizia Scientifica di Bologna; il quale, a mio parere, fornisce una interpretazione "ineccepibile" del significato delle tracce di sangue lasciate sul pavimento dell'appartamento (dal minuto 33,46 della trasmissione in poi).
Al riguardo viene fatto riferimento alla seguente pianta dell'appartamento.
***
Nella pianta, per il resto più o meno corrispondente al vero, noto solo un piccolo errore: la porta della camera di Mara è rappresentata come se si aprisse verso l'esterno, mentre, invece, le stanze da letto hanno porte che si aprono solo verso l'interno (come, per esempio, quella del padre).
Questo, probabilmente, spiega la grande macchia di sangue semiellittica al suo esterno, diversa da tutte le altre macchie di sangue; come benissimo spiega il Commissario Silvio Bozzi.
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Prima di vedere la trasmissione di BLU NOTTE, io avevo già visto altrove la piantina, e, leggendo dal verbale della Polizia che su di essa non apparivano assolutamente impronte di piedi, ne avevo dedotto quanto segue (per la verità senza particolari sforzi di ingegno):
a)
Le tracce di sangue non potevano essere state assolutamente lasciate da Mara mentre si dirigeva dalla sua stanza verso quella del padre, perchè, essendo stata ferita al petto, il sangue le colava frontalmente, e, quindi, camminando, lo avrebbe "necessariamente" calpestato con i suoi piedi nudi.
b)
Il sangue, quindi, era colato in terra dal suo corpo trasportato in braccio da qualcuno, che, come un "gambero", camminava a ritroso per non calpestarlo neanche lui.
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Non riuscivo, però, a spiegarmi le gocce di sangue rasenti il muro destro del corridoio, dalla sua porta d'entrata alla camera del padre di Mara.
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il Commissario Silvio Bozzi, invece, ha spiegato in modo assolutamente convincente anche tale dettaglio; ed infatti, poichè il corridoio era troppo stretto, il "trasportatore" del corpo, come un "granchio", ha proceduto camminando lateralmente; cioè con le spalle lungo il muro sinistro, ed il corpo di Mara che quasi strusciava sul muro di destra.
Più o meno secondo la mia seguente rozza ricostruzione:
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Ma il sangue di Mara, come già detto, risulta anche in altri due punti della casa, dove se ne sono trovate tracce piccole ma "molto" significative:
- nella cassetta degli attrezzi del padre (dettaglio di cui mi sembra che Lucarelli non parli affatto);
- in un cassetto della cucina dove venivano custoditi vari tipi di sacchetti di carta (dettaglio, invece, giustamente  sottolineato da Lucarelli)
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Come pure già detto, l'arma del delitto, presumibilmente un "cacciavite" a giudicare dal tipo di ferita, non è mai stato ritrovato.
Però, a giudicare dalle due tracce di sangue di cui sopra, presumibilmente :
a)
Il "cacciavite" è stato prelevato dalla cassetta degli attrezzi del padre; la quale, lasciata aperta al momento del prelievo, è stata poi prudentemente richiusa dopo il delitto.
Però, imprudentemente, nel richiuderla l'assassino ci ha lasciato dentro delle tracce di sangue della vittima; le quali, altrimenti, non si spiega come mai siano finite lì.
b)
Il "cacciavite", dopo l'omicidio, è stato messo in un sacchetto di plastica per non macchiare la tasca della giacca con la quale, più tardi, l'assassino l'ha portato fuori di casa per buttarlo via chissà dove.
Però, imprudentemente, nell'aprire il cassetto dove si trovavano i sacchetti, l'assassino ha lasciato anche lì tracce di sangue della vittima; le quali, altrimenti, non si spiega come mai siano finite lì.
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Ma passiamo alle testimonianze più importanti, trascurando quelle che, secondo me, sono assolutamente prive di "autentico" rilievo.
1)
Alle ore 3, 45 il padre sente aprire la porta della sua camera e vede la figlia entrare ed accasciarsi sanguinante sul pavimento mormorando: "Babbo, guarda cosa mi hanno fatto".
Prima di accasciarsi la ragazza, però, avrebbe acceso la luce visto l'interruttore che risulta imbrattato di sangue (ma senza impronte digitali).
2)
Alle stesse ore 3 e 45, il signore del piano di sotto avverte un rumore sul suo soffitto, che decrive come "un tonfo".
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IL PADRE MENTE
La prima di tali testimonianze, secondo me, è assolutamente falsa per tre motivi:
a)
Visto che Mara non ha lasciato le impronte dei suoi piedi sul sangue durante il percorso, nè, tantomeno, sulla soglia e nella camera del padre, ne consegue che quando il quest'ultimo racconta che sua figlia ha aperto da sè la porta ed entrata camminando nella sua stanza ed ha acceso la luce, evidentemente sta mentendo (sull'interruttore c'è il sangue di Mara, ma non le sue impronte digitali).
b)
Quando il padre riferisce che sua figlia gli avrebbe detto: "Babbo, guarda cosa mi hanno fatto!", a mio parere sta raccontando una balla, allo scopo di attribuire a terzi il delitto.
Ed infatti, una persona in quelle condizioni, entrando morente nella stanza del padre, avrebbe semmai gridato, "Aiuto!!!" o qualcosa del genere; ma non certo "Babbo, guarda cosa mi hanno fatto!"; come una bambina che torna a casa dopo la scuola con un occhio nero.
Ovviamente nessuno era lì per poterlo smentire, ma io scommetto quello che volete che quanto riferisce il padre è assolutamente assurdo:"Babbo, guarda cosa mi hanno fatto!".
Non ci crederò mai, pur non potendo dimostrare che mentiva.
c)
Il signore del piano di sotto dice di aver sentito un rumore sul suo soffitto, che descrive come "un tonfo"; ma una persona che si accascia morente sulle sue gambe, non fa affatto un "tonfo" sul pavimento.
Un vero "tonfo", invece, lo fa soltanto un corpo tenuto in braccio, e che di colpo viene lasciato cadere sul pavimento!
Mi sorprende che la polizia non abbia effettuato una ricostruzione periziale dell'evento, per verificare la natura del rumore effettivamente sentito dall'inquilino del piano di sotto (sebbene, secondo me, la cosa sia ovvia).
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Per il resto, come detto, "tecnicamente", è possibilissimo che un assassino sia venuto "da fuori":
- o perchè aveva una copia delle chiavi;
- o perchè gli ha aperto Mara.
Però, nel secondo caso, avrebbe dovuto suonare il citofono e poi il campanello, per cui il padre l'avrebbe sentito.
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Tuttavia, secondo me, ci sono due circostanze che "escludono" l'ipotesi di un assassino venuto dall'esterno dell'appartamento (ladro o amante che fosse):
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1)
Innanzittutto, sia facendolo "a freddo" sia facendolo "in stato d'ira", un individuo con intenzioni omicide l'avrebbe pugnalata:
- dall'alto verso il basso, per colpire con maggior forza;
- ripetutamente, per assicurarsi che fosse morta.
Ed infatti, almeno a quanto mi risulta, a partire da Giulio Cesare in poi, pressochè tutti i casi di "pugnalamento" sono sempre avvenuti in tal modo; basta consultare gli archivi della polizia per rendersene conto.
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2)
Una persona venuta dall'esterno, a meno che non fosse uno dei parenti che ci avevano abitato, non poteva sapere dove fosse la cassetta degli attrezzi ( a meno che Mara non tenesse un cacciavite o un punteruolo posato già sul comodino), nè poteva sapere dove fosse il cassetto con i sacchetti in cucina.
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3)
In ogni caso, dopo averla colpita, un "assassino venuto dall'esterno" sarebbe fuggito subito via, portandosi dietro l'arma del delitto; il che senza alcuna necessità di richiudere la cassetta degli attrezzi da cui aveva prelevato il cacciavite, o di cercare un sacchetto in cui metterlo (lasciando in ambedue tracce di sangue della vittima).
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4)
Infine, un "assassino venuto dall'esterno", dopo essersi assicurato che Mara era morta per non poterlo accusare, non l'avrebbe certo portata in braccio fino alla camera del padre; non aveva alcun motivo per farlo.
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Per cui, secondo me, restano solo tre ipotesi:
- il padre ha ucciso la figlia intenzionalmente;
- la figlia si è suicidata;
- la figlia è morta per un incidente.
In tutti e tre i casi, visto che erano soli in casa, il padre, raccontando balle e facendo sparire il cacciavite, ha fatto di tutto per allontanare i sospetti dalla sua persona; che, infatti, è stata indagata per prima!
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Esaminiamole tutte e tre:
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A) Il padre ha ucciso la figlia intenzionalmente.
Secondo me, è possibile, ma poco probabile.
Ed infatti:
- pare che non avesse alcun movente per farlo;
- in ogni caso, se lo avesse fatto, si sarebbe assicurato che la figlia fosse già morta, prima di gridare aiuto e far intervenire il 118.
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B) La figlia si è suicidata.
Poichè Mara non era un "samurai", mi sembra molto improbabile che si sia suicidata facendo "harakiri" con un "cacciavite"; sarebbe dovuta essere veramente "svitata"!
Faceva molto prima a buttarsi giù dalla finestra o a tagliarsi le vene!
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C) La figlia è morta per un incidente.
In teoria, sembrerebbe la più improbabile delle ipotesi, se non fosse per un dettaglio: la grossa "collana di corallo" che aveva al collo quel giorno, e che indossava sin dal momento della cena.
Come si spiega che ce l'avesse ancora al collo, dopo essere stata ferita, quasi alle 4,00 di mattina, quando era solo in slip e reggiseno?
Possibile che sia andata a letto con quella al collo, a mezzanotte?
Nella trasmissione BLU NOTTE (e altrove), si ipotizza che se la fosse tenuta in attesa di un incontro amoroso notturno; il che è senz'altro possibile, ma, secondo me, è molto poco probabile.
Ed infatti, almeno stando al libro scritto dalla sorella, Mara non era il tipo da simili sceneggiate; tanto più che ricevere il proprio amante in mutande e con una collana al collo, non è certo il massimo del "bon ton", nè del "buon gusto"!
Senza considerare che l'amante "pro tempore" di Mara, per quella notte, ha un alibi di ferro!