cit davintro
"Il materialismo può essere una posizione scientifica solo attribuendo alla scienza un metodo diverso da quello induttivo ed empirico, cioè identificando la scienza con un sapere trascendentale e metafisico come la filosofia, in quanto non è un dato empirico il fatto che non possa esistere nessun ente non materiale. Identificare la materia con la realtà intesa come totalità è una pretesa di verità che si pone come assoluta e onnicomprensiva, quindi impossibile da fondare su un'osservazione empirica, che si limiterebbe a darci una conoscenza del "qui e ora", di particolari enti materiali, ma non certo la materia intesa come totalità del reale. E proprio qui sta l'autocontraddizione e direi anche la disonestà intellettuale di ogni forma di materialismo presuma di essere scientifico, nel senso empirico e non metafisico del termine "scientifico" (perché in genere in base a tale prospettiva tutto ciò che a che fare con la metafisica dovrebbe essere rigettato come superstizione oscurantista e anticaglia spazzata via dalla modernità ecc.). Il materialismo è uno dei possibili modelli metafisici, che però nella gran parte dei casi ritiene erroneamente di essere figlio del metodo dell'osservazione empirica e dell'esperienza sensibile, quando invece nessuna verificazione sensibile potrà mai riconoscere l'impossibilità di una realtà irriducibile alla materia. Cioè il materialismo presume di fondarsi su basi epistemologicamente impedite a legittimare le sue conclusioni."
Ma il pragmatismo americano nasce proprio come filosofia che utilizza l'induzione.
Il materialismo cosa sarebbe d'altronde per la filosofia?
In generale non so se conosci le teorie della picture theory. Ossia quelle teorie analitiche che mischiano fenomenologia e dualismo.
Ossia la cartolina è il tutto, e i singoli oggetti sono il dato materiale.
Ma non è che l'osservatore è la cartolina. L'episteme cioè vale per il soggetto non certo per il Mondo.
(e tralasciando e facendo finta di niente che il soggetto è il problema a monte).
Mi pare che la fenomenologia abbia ceduto il passo da gran tempo. Forse è proprio per questa che la filosofia meretrice se ne occupa.
Insomma io farei le giuste distinzioni.
Il materialismo altro non è che la prassi storica in cui siamo calati. l'unica vera episteme siamo sempre noi, gli interpretanti.
Che decidiamo cosa fare sia delle teorie meccaniche, che di quelle quantistiche.
Entrambe esprimono un lavoro, umano e non divino. E' piuttosto il rimasuglio della vecchia filosofia quella di arrogarsi verità apriori. Ed usarle come dimostrazione, invece che lasciarle come ipotesi aporetiche.
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Anche per quanto detto finora sono d'accordo con Angelo, il tertiur non datur, è la gravissima colpa che da Aristotele giunge alla politica contemporanea.
Esiste sempre un terzo, ed è esattamente chi si sottrae alle logiche del più forte (ciò che è bene) sul più debole (ciò che è male).
Purtroppo la rozzezza filosofica contemporanea continua imperterrita a ignorare queste aperture.
La vita scorre da tutt'altra parte rispetto all'apparato ideologico comunque sia.
"Il materialismo può essere una posizione scientifica solo attribuendo alla scienza un metodo diverso da quello induttivo ed empirico, cioè identificando la scienza con un sapere trascendentale e metafisico come la filosofia, in quanto non è un dato empirico il fatto che non possa esistere nessun ente non materiale. Identificare la materia con la realtà intesa come totalità è una pretesa di verità che si pone come assoluta e onnicomprensiva, quindi impossibile da fondare su un'osservazione empirica, che si limiterebbe a darci una conoscenza del "qui e ora", di particolari enti materiali, ma non certo la materia intesa come totalità del reale. E proprio qui sta l'autocontraddizione e direi anche la disonestà intellettuale di ogni forma di materialismo presuma di essere scientifico, nel senso empirico e non metafisico del termine "scientifico" (perché in genere in base a tale prospettiva tutto ciò che a che fare con la metafisica dovrebbe essere rigettato come superstizione oscurantista e anticaglia spazzata via dalla modernità ecc.). Il materialismo è uno dei possibili modelli metafisici, che però nella gran parte dei casi ritiene erroneamente di essere figlio del metodo dell'osservazione empirica e dell'esperienza sensibile, quando invece nessuna verificazione sensibile potrà mai riconoscere l'impossibilità di una realtà irriducibile alla materia. Cioè il materialismo presume di fondarsi su basi epistemologicamente impedite a legittimare le sue conclusioni."
Ma il pragmatismo americano nasce proprio come filosofia che utilizza l'induzione.
Il materialismo cosa sarebbe d'altronde per la filosofia?
In generale non so se conosci le teorie della picture theory. Ossia quelle teorie analitiche che mischiano fenomenologia e dualismo.
Ossia la cartolina è il tutto, e i singoli oggetti sono il dato materiale.
Ma non è che l'osservatore è la cartolina. L'episteme cioè vale per il soggetto non certo per il Mondo.
(e tralasciando e facendo finta di niente che il soggetto è il problema a monte).
Mi pare che la fenomenologia abbia ceduto il passo da gran tempo. Forse è proprio per questa che la filosofia meretrice se ne occupa.
Insomma io farei le giuste distinzioni.
Il materialismo altro non è che la prassi storica in cui siamo calati. l'unica vera episteme siamo sempre noi, gli interpretanti.
Che decidiamo cosa fare sia delle teorie meccaniche, che di quelle quantistiche.
Entrambe esprimono un lavoro, umano e non divino. E' piuttosto il rimasuglio della vecchia filosofia quella di arrogarsi verità apriori. Ed usarle come dimostrazione, invece che lasciarle come ipotesi aporetiche.
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Anche per quanto detto finora sono d'accordo con Angelo, il tertiur non datur, è la gravissima colpa che da Aristotele giunge alla politica contemporanea.
Esiste sempre un terzo, ed è esattamente chi si sottrae alle logiche del più forte (ciò che è bene) sul più debole (ciò che è male).
Purtroppo la rozzezza filosofica contemporanea continua imperterrita a ignorare queste aperture.
La vita scorre da tutt'altra parte rispetto all'apparato ideologico comunque sia.