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Messaggi - bobmax

#2641
Vorrei ringraziarti Eutidemo per la tua approfondita analisi sulle migrazioni. Ho sempre avuto difficoltà nell'affrontare questa problematica, sia per il quadro confuso che ne avevo sia per l'indecisione su quale posizione etica avrei dovuto prendere a riguardo.

Il tuo lavoro mi è senz'altro utile per chiarire la situazione e il quadro mi si sta facendo più chiaro. Restano certo molti punti ancora da chiarire ulteriormente, ma le linee principali della questione mi paiono ben definite.
Quello che tu hai abilmente prodotto è un frutto prezioso della razionalità.

Perché questo, ne sono convinto, è lo scopo del pensiero logico-razionale: permetterci di orientarci nel mondo. Questo orientamento richiede di chiarire cosa c'è. E nel tuo caso hai chiarito il "cosa c'è" delle migrazioni.

Senza poterci orientare, non possiamo sperare di andare da nessuna parte. E per orientarci ci è necessario conoscere la realtà delle cose.

Ho molto apprezzato pure lo sforzo, che so per nulla facile, di mantenerti il più possibile nell'ambito logico-razionale. Ossia ancorato alla nuda realtà delle cose.
Condivido con Jean il parere che i pochi cedimenti alle ragioni del cuore siano marginali, e comunque sono convinto che non inficino in alcun modo l'analisi nel suo complesso.
Perché il tuo lavoro era focalizzato per orientarci, non per decidere.
Cosa ormai rara, perché diffusa è ormai l'abitudine di decidere a prescindere, cioè senza prima orientarsi.

Il possibile orientamento del "cosa c'è" è indispensabile per affrontare il secondo aspetto: la posizione etica da prendere.
Tuttavia esso non è sufficiente. L'etica richiede infatti non soltanto una chiarificazione del mondo, ma pure un chiarimento di chi io sia, veramente...
A una chiarificazione esteriore ne deve seguire una interiore. La chiarificazione esistenziale.

Qui l'orientazione nel mondo resta come sospesa. E' vera, ma solo come premessa, poi tocca a me. E senza alcun ulteriore orientamento possibile...
Ritengo che tu e Jean diate per implicito questo passaggio esistenziale. Che vi fa decidere ed agire. E che è lo stesso stimolo che ha permesso il successo del tuo lavoro.
Tuttavia l'Esistenza non è "cosa" e chi non la vive può solo disprezzarne le manifestazioni.

Quando la realtà ultima è esclusivo esserci mondano, lo sforzo per l'orientazione nel mondo può apparire solo come una perdita di tempo. E a nulla vale qualsiasi confronto razionale. Perché l'esserci mondano non si nutre di razionalità (che in se stessa è puro nulla) ma del mero esserci stesso.

Solo la manifestazione dell'Esistenza, che erompe quando l'esserci mostra ormai il proprio orrore, può mettere davvero tutto in discussione. E questo è il compito del nichilismo...
#2642
Tematiche Spirituali / Re:Se non ci fosse l'uomo
14 Luglio 2019, 17:27:00 PM
@Viator
Secondo me, Ente è ciò che è determinato. Ossia ciò che si distingue da tutto il resto.
Poiché la determinazione è in sostanza una negazione, l'esistenza di un ente consiste nella negazione di ciò che non è.

Per esistere Dio ha bisogno di me. Perché solo attraverso di me può apparirmi come ente. Solo gli enti esistono...

Nel momento però in cui Dio sta per comparirmi davanti... l'ho già perduto!
Perché Dio non è un ente.

Giustamente invoca perciò Meister Eckhart: "Prego Dio che mi libero da Dio!"
Perché finché c'è un Dio (esiste Dio) ossia lo si considera ente, è inevitabile la nostra caduta: quell'ente non è Dio!

Apprezzo la tua difesa intransigente della logica. La logica deve essere rispettata!
Questo rispetto (che si fonda sull'Etica) però dovrebbe permetterci di giungere fino ai limiti di questa nostra logica per constatarne lo smacco.
Il Tutto, per esempio, non può essere un ente perché non ha nulla da negare. Mentre ogni ente è fondato sulla Negazione.
Questa constatazione non consiste in un "sapere", va più in là.

Forse Nulla è il modo migliore di intendere Dio. Personalmente preferisco intenderlo come Negazione della negazione.
#2643
Tematiche Spirituali / Re:Se non ci fosse l'uomo
12 Luglio 2019, 22:37:24 PM
@Viator
Esistere non coincide con Essere.
Esistere significa infatti "stare fuori". Per stare fuori abbisogna dell'essere.
Mentre l'essere basta a se stesso.

Questo "stare fuori" indica perciò un ente, che esiste proprio in quanto se ne sta lá fuori...

Disquisire sull'esistenza o meno di Dio dà per implicito che Dio sia un ente.
Mentre l'Assoluto non può essere riducibile a un ente...

Il Tutto, per esempio, non è un qualcosa, cioè non è un ente!
Per rendersene conto, occorre mettere da parte l'ovvio.
#2644
Tematiche Spirituali / Re:Se non ci fosse l'uomo
12 Luglio 2019, 15:12:40 PM
@Viator
Non dovresti essere "filosoficamente" sconvolto. Perché che Dio abbia bisogno dell'uomo per esistere è filosofia. Autentica filosofia.
Mentre l'affermare o il negare l'esistenza di Dio è gioco di bimbi. Che intendono Dio come un possibile o impossibile giocattolo...

Dio ha bisogno di me!
In che senso però?
Nel senso che Dio può esserci solo attraverso di me, ossia essendo, appunto, me stesso.
#2645
Ecco pronta una nuova reprimenda...

Prima per aver affermato:
"Ogni confronto è impossibile con chi non ha fede nella Verità.
Difatti, mi rivolgo solo a chi la Verità desidera.
Con gli altri, è solo tempo perso.
"
mi ritrovo accusato di come il mio pensiero "sia una raffinata forma di alienazione, nonché una raffinata forma di esercizio del potere."

E adesso di nuovo.

In sostanza per aver semplicemente detto che senza credere nella Verità è impossibile comunicare...

E questa accusa viene mossa da chi dovrebbe essere un moderatore (Sic!) di un forum filosofico!

Poi vi è chi si lamenta della scarsa partecipazione, dell'involuzione della società...
Ci sarebbe da ridere se non fosse tragico.

Ok chiudo qui.
E chiedo cortesemente di essere cancellato come utente del forum.
#2646
La mancanza di una causa ha come unica alternativa il caso.

Ciò che è libero, non ha una causa.
A prescindere se l'effetto è determinabile o indeterminabile è l'esistenza di una causa a rendere illusoria la libertà.

Di modo che libera è solo la casualità.

Numerose sono le fonti che affermano il libero arbitrio appellandosi al caso.
Non mi riferisco perciò a nessuno in particolare.

E neppure ho intenzione di discutere laddove non intravedo le condizioni per un autentico confronto.

#2647
Per SamuelSilver
 
Apprezzo molto la tua onestà intellettuale.
 
L'indeterminismo non c'entra nulla con il libero arbitrio.
Sia che lo si intenda semplicemente con la non prevedibilità, sia che lo si associ (erroneamente) al caso, l'indeterminismo non ha nulla a che fare con la libera volontà.
 
E' davvero sorprendente come si possa invece affermare l'esistenza del libero arbitrio appellandosi al caso...
Siamo liberi perché decidiamo casualmente...
Il libero arbitrio sarebbe perciò manifestazione del Caos!
Cosa ci si inventa pur di non mollare gli ormeggi...
 
Riguardo al tuo argomentare, dovresti invece esserne fiero.
Non tanto per la considerazione sull'utilità, ma per questa stessa tua onestà intellettuale.
Che non vuole ingannarsi. E allora non teme di mettere in discussione l'ovvio.
 
Una strada difficile, perché significa inoltrarsi nel deserto. Fino a perdere qualsiasi appiglio a cui aggrapparsi. E la negazione del libero arbitrio a questo può condurre. Ma ne varrà la pena.
#2648
Per SamuelSilver

L'onestà intellettuale che hai menzionato è fondamentale. Senza di essa non è possibile alcuna autentica comunicazione.

L'onestà intellettuale è infatti la stessa fede nella Verità.
#2649
Per SamuelSilver,
apprezzo la tua attenta analisi.
 
Una volta considerata l'inesistenza del libero arbitrio occorrerebbe, secondo me, fare un ulteriore passo: "Chi sono allora io? E chi sono gli altri?"
 
Un domandare che non è tanto un quesito "logico", perché esprime soprattutto un'esigenza etica.
 
Non sono riuscito ad evitare di intervenire al tuo approfondito post. Ma mi fermo comunque qui. In quanto luogo inadatto a speculazioni.
#2650
Citazione di: Jacopus il 24 Novembre 2018, 10:26:44 AM
Il binomio "ricerca della verità come unica e incontrovertibile" e l'affermazione "con gli altri é tempo perso" é la dimostrazione di come il pensiero legato ad una verità esterna agli uomini, esseri viventi in carne ed ossa, qui ed ora,  sia una raffinata forma di alienazione, nonché una raffinata forma di esercizio del potere.

La Verità è dentro di noi.
L'ho detto infinite volte ma tant'é. Qui ciò che importa è evidentemente far tornare i propri conti. Come in questo caso.

Mai un concreto confronto!
Solo pregiudizio, è tanto facile...

Cercherò di non disturbare più la vostra quiete.
Saluti
#2651
La matematica non c'entra nulla.

Gli infinitesimi illudono di poter  trattare l'infinito come "cosa". Mentre l'infinito non c'è: non è qualcosa.

I frutti del disprezzo della logica sono evidenti, come nell'incapacità di discutere nel merito.

Così ci si appella all'ovvio. Che è il grande ostacolo per chi cerca la Verità.

Ogni confronto è impossibile con chi non ha fede nella Verità.
Difatti, mi rivolgo solo a chi la Verità desidera.

Con gli altri, è solo tempo perso.
#2652
I paradossi di Zenone dimostrano l'Uno. Achille raggiunge la tartaruga perché il molteplice è un'illusione.

La logica va tenuta ben ferma. Non va mai disprezzata. Occorre seguirla, sino a portarla al suo Limite.

Occorre però fede nella Verità!
Senza la quale, si arriva al paradosso (questo si davvero assurdo) di negare la Verità e poi dare per certo l'ovvio...

Nichilismo, che si nutre di una pseudo logica, una logica a uso proprio...
#2653
@ Davintro
Concordo con la tua analisi.

Riguardo alla quale vorrei fare la seguente osservazione:

L'esistenza di cause immanenti al soggetto comporterebbe un loro  netta separazione dalle cause esterne (non ne sarebbero in alcun modo degli effetti).
Esse costituirebbero un "mondo" a sé, senza dipendenza dal mondo esterno.
Non essendone un effetto, questo mondo interiore dovrebbe perciò essere o eterno oppure nascere dal nulla.

È certo impossibile provarne la non esistenza, ma non pare alquanto più probabile che il mondo sia uno solo?

Un'ultima cosa, non è tanto il determinismo a negare il libero arbitrio, è proprio la legge di causa-effetto, con unica alternativa il caso, a renderlo impossibile.

L'effetto può essere determinabile o meno, oppure può trattarsi del caso (a darlo per possibile), ma non avrà comunque nulla a che vedere con il libero arbitrio.



#2654
Tematiche Spirituali / Re:Ipotizzando, ho un problema
23 Novembre 2018, 14:47:45 PM
Per Freedom

Non sei mai giunto al Limite del pensiero logico.

Occorre invece arrivarci, e lì resistere.
#2655
@ Carlo

No, scopo dei tribunali non è punire, ma ben altro.

Se l'approccio è ancora quello di banalizzare la questione del libero arbitrio, possiamo concludere qui.