La marina militare USA dispone di dieci (super)portaerei, 22 incrociatori, 62 cacciatorpediniere, 17 fregate 72 sottomarini (in buona parte nucleari) e nove navi da sbarco.
La Marina cinese ha una sola portaerei, nessun incrociatore, 25 cacciatorpediniere, 42 fregate, delle quali otto nucleari, circa 50 sottomarini convenzionali (cioè diesel-elettrici), e solo tre navi da sbarco.
Gli USA, inoltre, dispongono di 13.246 velivoli da combattimento, quasi tutti moderni, mentre la Cina ne ha "solo" 3.285, per lo più tecnicamente superati; però in uno scontro aeronavale nello stretto di Taiwan, gli USA potrebbe utilizzare solo gli aerei imbarcati sulle portaerei, mentre i Cinesi anche quelli stanziati a terra.
Tuttavia, in caso di guerra, gli aerei USA potrebbero essere stanziati in molto maggiore quantità anche negli aeroporti taiwanesi.
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La PLAGF cinese ("People's Liberation Army Ground Force") è strutturata su cinque comandi territoriali, dei quali, per quanto è noto ai nostri servici di "intelligence", solo due sarebbero impegnati nella campagna contro Taiwan: l'Eastern ed il Southern, ciascuno su tre corpi d'armata, dei quali soltanto tre, il 1° Corpo d'Armata di Huzhou, il 31° Corpo d'Armata di Xiamen ed il 42° Corpo di Armata di Huyang, annoverano unità con capacità anfibia: cioè la 1ª 2ª, 124ª, 24ª Brigata Anfibia Armi combinate, la 14ª Brigata Carri (Anfibia), la 92ª e 138 ª Brigata Fanteria Motorizzata Anfibia.
Cioè, detto in parole povere, l'Esercito terrestre cinese dispone di 15 gruppi navali propri, ciascuno dotato di 10 mezzi da sbarco; però queste imbarcazioni, per lo più appartenenti alla serie 271 e al Type 068 (classe Yuqing), sono utilizzabili principalmente in acque costiere e non sarebbero assolutamente adatte per una missione anfibia in mare aperto.
Tanto più che le coste di Taiwan sono quasi tutte rocciose e poco favorevoli ad uno sbarco, per cui i Cinesi potrebbero cercare di occupare Taiwan preferibilmente con un attacco "aviotrasportato"; come fecero i Tedeschi a Creta, sia pure con perdite spaventose.
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A tale scopo, la flotta da trasporto aerea cinese comprende aerei a medio raggio Y-9, insieme al sovietico-russo Ilyushin Il-76 ed i nuovi aerei da trasporto strategico Y-20 (ritmo di costruzione 20/25 ogni anno); non si sa quanti ne abbiano a attualmente a disposizione, ma potrebbero essere utilizzati solo dopo che delle forze aviotrasportate abbiano reso loro disponibili degli aeroporti su Taiwan.
A tale scopo, potrebbe essere utilizzata la componente Airborne della PLAAF cinese ("People's Liberation Army Air Force") che ha una forza stimata di circa 40.000 uomini suddivisi tra la Brigata Forze Speciali "Thunder Gods" e le 6 Brigate Airborne di cui due meccanizzate su ACV ZBD-03, due medie su CSK002 Airborne Assault Vehicle e due leggere su ATV CS/VP4 8×8, più 2 Brigate Aeree da Trasporto.
Però, presupposto per il loro impiego, è l'acquisita supremazia aerea da parte della PLAAF; il che è molto difficile, ma non impossibile.
Peraltro, attualmente, a causa delle limitate capacità di trasporto aereo, si ritiene che solo 2 delle attuali 6 Brigate dei PLAAF Airborne Corps possano essere dispiegate al di fuori della Cina in modo efficace; solo l'introduzione di nuovi aerei Xian Y-20 dovrebbe colmare questa lacuna entro il 2030.
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Non bisogna peraltro dimenticare che Taiwan, nel suo piccolo, dispone di forze armate di tutto rispetto: oltre a numerosi missili da crociera che potrebbe lanciare per ritorsione su molte città della Cina Meridionale

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Ufficialmente, Taiwan non ha armi nucleari; però, per ben due volte - tra il 1974 e il 1977 e poi tra il 1978 e il 1987 - le autorità taiwanesi hanno tentato di sviluppare una bomba atomica; e non è detto che, all'insaputa di tutti, oggi non ci siano finalmente riusciti!

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Ufficialmente, Taiwan non ha armi nucleari; però, per ben due volte - tra il 1974 e il 1977 e poi tra il 1978 e il 1987 - le autorità taiwanesi hanno tentato di sviluppare una bomba atomica; e non è detto che, all'insaputa di tutti, oggi non ci siano finalmente riusciti!








