La distinzione tra res cogitans e res extensa è figlia legittima della scolastica medioevale che a sua volta si fonda sul razionalismo aristotelico.
Il materialismo filo-sofico ha oltrpassato questa fase, appoggiandosi all'estrema sintesi dell'idealismo, ovvero la dialettica hegeliana, rimettendo l'episteme filosofica coi piedi per terra, nell'immanenza.
La quale, attraverso l'autocoscienza della "materia", trascende se stessa oltre i limiti del determinismo naturale, inventando aree di creazionismo intelligente, fondato tutto nella realtà immanente e sulle leggi naturali via via disvelate. (un reverente pensiero a Spinoza, giustamente espunto dall'ebraismo).
A questo punto materialismo coincide con realismo, e la res torna unita nella sostanza e articolata nella funzione. Natura sive Deus. Se proprio ne abbiamo bisogno. Oppure: Natura, e basta. Con tutto il metafisico/trascendentale del caso.
Il materialismo filo-sofico ha oltrpassato questa fase, appoggiandosi all'estrema sintesi dell'idealismo, ovvero la dialettica hegeliana, rimettendo l'episteme filosofica coi piedi per terra, nell'immanenza.
La quale, attraverso l'autocoscienza della "materia", trascende se stessa oltre i limiti del determinismo naturale, inventando aree di creazionismo intelligente, fondato tutto nella realtà immanente e sulle leggi naturali via via disvelate. (un reverente pensiero a Spinoza, giustamente espunto dall'ebraismo).
A questo punto materialismo coincide con realismo, e la res torna unita nella sostanza e articolata nella funzione. Natura sive Deus. Se proprio ne abbiamo bisogno. Oppure: Natura, e basta. Con tutto il metafisico/trascendentale del caso.
