Citazione di: Dante il Pedante il 26 Ottobre 2020, 15:15:34 PM
Anche se la loro fede era semplice e rozza,
Questo punto è ampiamente minimizzato, in questo che più che un commento è un resoconto. Perchè mentre la "strategia dissuasiva" giapponese viene vista come un ostacolo che il martire deve superare, la constatazione che i giapponesi più che una fede rozza non riescono ad elaborare la trascendentalità del credo cristiano, è la seconda parte di un fallimento che si disvela come totale. A più riprese i due missionari si rendono conto che i giapponesi non riescono, a partire dalla loro cultura principalmente immanente, a elaborare l'idea di una divinità trascendentale, e identificano cioè Dio con il Sole.
A questo punto il protagonista, che è costantemente assillato dall'idea di emulare Cristo se non addirittura essere un suo pari, capisce non solo che il suo credo che aveva come obbiettivo salvare i giapponesi li mette in grossi guai, ma anche che ciò viene recepito dai giapponesi non è per niente ciò che egli voleva trasmettere, cioè il risultato della sua predicazione è sacrificare la vita dei fedeli per trasmettere una fede diversa da quella che voleva predicare. Nella realizzazione di questo fallimento totale, il protagonista realizza la sua "crocifissione" interiore. Questa dicotomia tra trascendente\immanente e ciò che è "lost in translation" tra queste due concezioni, è uno dei motivi per cui il soggetto del film è così ben scritto, perchè ricalca le stesse dinamiche del primo cristianesimo, ovvero lo iato tra il culto messianico giudaico e la trascendentalità del messaggio paolino, e la successione diffusione nell'impero. Infatti, non è chiaro quanto Costantino distinguesse l'idea del Dio cristiano da quella del Sol Invictus.
