Citazione di: anthonyi il 10 Febbraio 2024, 17:06:27 PMPio ma dove le trovi ste analisi. Addirittura la Russia più forte oggi di due anni fa.Mah! Leggo un po' di tutto: Ansa, Agi, corriere, d solito. Gli analisti parlano di stallo e ucraini in difficoltà e sulla difensiva. Stanno vincendo e cambiano il capo dell'esercito? Suona strano. Non è che sei tu che leggi solo Ukrinform?
Con tutte le figuracce che hanno fatto i russi, per mare e per terra, ormai l'immagine bellica della Russia é sotto i piedi.
All'ultima fiera delle armi i russi non hanno fatto un solo contratto, nessuno vuole le loro armi, così inefficaci.
Gli ucraini scorazzano quasi liberamente in Crimea, dove colpiscono tutti gli obiettivi sensibili e l'antiaerea é quasi annientata.
La strategia di distruzione dei mezzi di guerra elettronica ha funzionato, oggi tanti droni ucraini sfrecciano sulla testa dei russi, che non possono farci niente.
I russi hanno certamente carne in più, ma hanno perso decine di migliaia di mezzi corazzati e l'industria di Putin non ne sforna, tra recuperi e mezzi nuovi, più di duemila l'anno.
All'inizio della guerra sembra che i russi contassero circa 15 milioni di proiettili per artiglieria che l'estate scorsa sembra fossero ridotti a meno di 4 milioni. Per quanto forzata l'industria non potrà produrre più di un milione e mezzo di proiettili all'anno. Al ritmo a cui sparano i russi oggi non bastano.
Stesso dicasi per i missili, che infatti oggi vengono centellinati mentre due anni fa Putin ne sparava oltre il centinaio per ogni attacco.
Un anno fa con i suoi attacchi riusciva a far stare gli ucraini al freddo, quest'anno invece al freddo ci sono i russi, mentre i loro terminali petroliferi e le loro raffinerie bruciano.

È quella specie di brontolio interiore continuo che lo agita ,e allora "SI AFFANNA DI QUA, SI AFFANNA DI LÀ".
si, io intendevo però come mai l'essere umano si dimena sempre cosi tanto, vuole sempre cambiare "posizione", come se un improvviso attacco emorroidale gli impedisse di stare seduto. Si affanna di qua, si affanna di là. Cerca di realizzare il mito della felicità perpetua e abbandona per questo la piccola felicità che dà, a un tranquillo uccellino, una grondaia su cui appoggiarsi sotto la pioggia. Così l'uomo santo, il maestro o il filosofo di turno ricordano che la saggezza e la felicità sta nel vivere il QUI E ORA , ma l'uccellino non ha bisogno di maestri. Non arriva un altro uccellino a dirgli:"Devi vivere nel qui e ora". Per lui è naturale farlo. Sembra un grande mistero. È un mistero di ASSOLUTA semplicità. Cosa è successo all'uomo per consegnarsi all'affanno inutile dei giorni? "Guardate i fiori del campo...non tessono o filano tessuti, ma nemmeno Salomone, in tutta la sua regalità, può competere con loro (cit.a memoria)". Quale demone ci sferza a "muoverci" di continuo? Quale demone ci incalza? L'uccellino sotto la pioggia sembra guardarci e scuotere la testina.
). Si potrebbe dire che è cosciente di essere vero perché conosce VERAMENTE se stesso nella sua pienezza, pienezza di coscienza negata ai fenomeni. Sul discorso che venga adorato o pregato in forme antropomorfe lo vedo come uno "strumento" che serve per stabilire una forma imperfetta di relazione. I fenomeni infatti non possono entrate in relazione che con altri fenomeni e non con l'Essere . La preghiera o l'adorazione, la contemplazione, ecc. Servono, come nel discorso che si fa sul perdono, a chi li fa, per diminuire il proprio ego , e non certo all'Essere.
Forse questa è la versione tramandata dai suoi detrattori, mentre la tua sembra più agiografica?