tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare insomma

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Mostra messaggi MenuCitazione di: Eutidemo il 13 Agosto 2024, 16:51:33 PMPer cui la conclusione a cui sono giunto, è che, in tal caso, io avrei ritenuto "giusto" deferire mio padre all'autorità giudiziara; lasciando, però, che poi fosse essa a decidere!ritenere che sia "giusto" farlo non facilità le cose in questo caso. E di sicuro non ne sminusce la tragedia . Per tali motivi dico solo che sarei molto combattuto. Come figlio posso coprire molti sbagli gravi come mio padre farebbe per me , ma per quanto riguarda questi casi estremi è molto difficile prendere una decisione.
Citazione di: Eutidemo il 13 Agosto 2024, 12:27:23 PMEd infatti, poichè lo stesso Socrate non si dimostra determinato come in altri casi, l'Eutifrone viene considerato un "dialogo aporetico"!appunto perchè è un discorso aporetico che spinge all introspezione e non ad una conclusione oggettiva concordata. tu però ad una conclusione sei giunto mi sembra..
Citazione di: Eutidemo il 12 Agosto 2024, 17:40:39 PMConcludendo, quindi, dal punto di vista etico, secondo me Eutifrone ha fatto benissimo a trascinare il padre in tribunale; non avendo alcuna rilevanza che costui fosse il suo genitore.ora effettuando il passaggio sostituendo il soggetto con te stesso io credo che la tua conclusione inizi a vacillare.
Citazione di: iano il 07 Agosto 2024, 17:50:03 PMMa cosa c'entra il concetto di verità in una discussione sull'etica e su Kant?portala avanti dunque. Mi ritiro dalla discussione
Citazione di: daniele22 il 07 Agosto 2024, 08:09:16 AMDico semplicemente che non è l'azione a determinare l'immoralità del gesto.hai ragione ma questo vale anche per l azione morale. Non è tanto l azione in sè nel suo concretizzarsi ma piuttosto è l'intenzione che ci mettiamo dentro. Non è tanto importante poi alla fine come agiremo ma quanto che in realtà vogliamo agire nel bene , vogliamo la giustizia. Kant parla di volontà buona ed è propio questa intenzione all azione, non faccio l'elemosina per farmi bello ma perchè davvero voglio il bene. Allora l azione massimamente morale è sì nella sua concretezza ma sopratutto nella sua intenzione.
Citazione di: daniele22 il 07 Agosto 2024, 08:09:16 AM.. nel senso che non si hanno evidenze di amore "globale" e amore e odio sono solo due facce complementari della vita; per dirla con Bohr, "contraria sunt complementa"ma in quel topic dissi che l amore e l'odio sono dimensioni soggettive. Se sono soggettive sono individuali.
Citazione di: Jacopus il 06 Agosto 2024, 13:43:18 PMLa giustizia quindi come "Phronesis" o se preferisci come "prudentia" è una giustizia che non usa il pugno di ferro, ma che cerca sembra la declinazione della norma alla situazione concreta.se la giustizia è intesa non come norma giuridica ma come virtù allora sono pienamente d accordo. Quello che manca, per essere consociati come affermi. è una visione comune, non totalizzante, ma una visione condivisa di valori , di Dio,dell uomo e del mondo.
Citazione di: Jacopus il 06 Agosto 2024, 12:51:52 PMSi in effetti in qualche momento mi sono lasciato un pò trasportare.io ci ho scritto un topic in nome di quella falsa onda
Citazione di: Jacopus il 06 Agosto 2024, 12:51:52 PMfatto sta che chi non è abituato alla carità per "imprinting" culturale, ha bisogno che vi siano criteri di giustizia applicabili.la giustizia umana mi riporta alla giurisprudenza e di conseguenza ci saranno sempre trasgressori della legge , mi pare che tu voglia "educare" col pugno di ferro. in piu l essere umano non è ad una sola dimensione one dimensional man come diceva marcuse in relazione ad una certa casta capitalista che ci vorrebbero ad una sola dimensione, tutti allineati e sorridenti nella grande catena di montaggio sociale in virtù dell economia. Piu che criteri di giustizia abbiamo bisogno di criteri di responsabilità.
Citazione di: Jacopus il 06 Agosto 2024, 12:28:39 PMLa giustizia materiale e il conseguente benessere è la premessa per ogni discorso etico.ma non dovrebbe essere forse l amore il pilastro su cui si regge l etica? amore di cui anche tu stesso hai detto che c'è bisogno di parlarne?
Citazione di: daniele22 il 05 Agosto 2024, 15:36:08 PMperò mi guardo ben dal dire "bisogna fare così", pure se mi arrogo di sapere come l'essere umano conosce la realtà.l'imperativo non è una norma che dice come bisogna fare in una determinata situazione , dice cosa fare in qualsiasi situazione , non come legge esterna ( devi restituire il portafoglio che hai trovato perterra perchè lo dice il Papa, perchè lodice la buona norma civile , perchè lo dice Gesù, perchè lo dice la legge) no devi restituire il portafoglio per la stessa legge morale che è in te. Lo puoi anche tenere naturalmente e far finta di niente ma in questo caso non hai agito secondo la tua morale , hai agito secondo interesse personale. Ma nessuno può obbligarti a restituire il portafoglio, è una scelta che devi fare tu. Non te lo impone la società
Citazione di: daniele22 il 02 Agosto 2024, 11:45:17 AMConvincere quindi di cosa? Convincere, per quel che mi riguarda, del fatto che la realtà di cui pensiamo di parlare non è quella là fuori ... Errata ed erratica presunzione mentale ...avevamo già detto che il mondo per come è tale noi non lo conosceremo mai. Alla domanda che cosa posso sapere risponde la scienza e la scienza esclude dal metodo le attività emotive del ricercatore sul fenomeno in osservazione e sperimentazione. Alla domanda che cosa devo fare risponde l'etica che per kant doveva essere autonoma , ovvero come risultato della legge morale in me. kant fonda la sua etica non sulla società , lo fonda su un imperativo categorico e formula questo imperativo in diversi modi , anzitutto dice che devi agire sempre in modo che la massima della tua azione possa sempre valere come principio di una legislazione universale. Ovvero quando faccio qualcosa , devo poter desiderare che altri, in analoghe situazioni, facciano lo stesso. kant formulò l imperativo categorico dicendo anche che tu devi trattare l umanità , sia nella tua persona sia in quella di qualunque altro, sempre anche come fine e non semplicemente come mezzo perchè tutti gli uomini sono in sè un fine. Ed è una legge che vale anche per te stesso, infatti non devi usare te stesso soltanto come mezzo per ottenere qualcosa . Se fai qualcosa perchè senti che è tuo dovere seguire la legge morale , allora puoi parlare di azione morale. Per questo l'etica di kant si chiama "etica del dovere" . Kant avrebbe aggiunto che solo quando sappiamo di agire in conformità con la legge morale agiamo in libertà. sembra una contraddizione ma non lo è . Come esseri dotati di sensi , noi apparteniamo all ordine naturale e pertanto siamo sottomessi alla legge di causalità , di conseguenza non possediamo una volontà libera (non puoi decidere di voler rimbalzare per la tua stanza perchè anche tu appartieni all ordine naturale del mondo) . Come creature razionali, però , facciamo parte di ciò che kant chiama la cosa in sè e quindi del mondo come è in sè , indipendentemente dalle nostre sensazioni. Se seguiamo la nostra ragion pratica possiamo compiere scelte morali e perciò la nostra volontà è libera , infatti, piegandoci di fronte alla legge morale , siamo noi stessi a formulare quella legge a cui ci adeguiamo. In ogni caso non si è particolarmente liberi e indipendenti se si seguono soltanto i propi desideri.
Citazione di: daniele22 il 01 Agosto 2024, 07:52:46 AMDa quale pulpito predica la sua sapienza?Sì, abbiamo un bisogno immenso di grandi uomini che mettano se stessi al servizio del bene comune e non solo del propio.
Citazione di: Pio il 01 Agosto 2024, 08:41:53 AMAlcuni sostengono che "la verità è una terra senza sentieri".