Sono piuttosto d'accordo con gi interventi di @Phil. Attualmente il simbolo della croce è piuttosto svuotato di significato nella nostra cultura postmoderna e in ogni caso poco avvertito dalla maggioranza degli studenti (salvo eccezioni...). Anche i ragazzi che vanno a scuola indossando il velo o il turbante sikh probabilmente lo fanno perché costretti dai loro genitori e, per non sentirsi dei 'diversi', ne farebbero a meno...
Un crocefisso non è un simbolo di potere. E' il simbolo di chi si riconosce in un particolare credo religioso. Il crocefisso non è proprietà di nessuna chiesa, di nessuna istituzione religiosa, di nessun consacrato. Il più misero e pezzente dei credenti può portarlo al collo con lo stesso diritto del papa o del pope o di una pastora protestante (forse anche con più diritto, visto che il nucleo di questa religione è un messaggio di salvezza per tutti i poveri, di qualunque povertà si tratti: economica, sociale, mentale, spirituale, ecc.). Anni fa seppellivo ogni coniglio morto mettendoci sopra, per far piacere a mia figlia piccola, una croce in legno... Il fatto che sia stato strumentalmente usato per secoli anche come simbolo di potere temporale non è responsabilità del crocefisso in quanto tale e del suo autentico significato, e nemmeno dei 'poveri' cristiani stessi, che spessissimo sono stati essi stessi vittime di questo potere. Va tolto dalle aule? E i ragazzi cosa ne dicono? Gli da fastidio? O non se ne accorgono manco? E' forse più un problema ideologico dei loro genitori? Perchè si vogliono eliminare tutti i simboli religiosi come se questi, invece che proprietà di coloro che credono o hanno creduto nel loro significato, fossero invece il simbolo della malvagità di chi li ha sfruttati? Se io devo sopportare la vista pubblica della sede di un partito politico con tanto di stemma bene esposto, in cui altri credono, allora altri dovrebbero avere la cortesia di sopportare la vista di un'immagine sacra (un crocefisso, una statuetta del Buddha, un frontespizio del Corano, ecc.) a cui loro simili credono. Se appendere qualcosa ad un muro può sembrare 'impositivo' allora si lasci alla libertà di ogni studente esporre sul proprio banco, se lo desidera e lo ritiene opportuno, i simboli sacri in cui ripone le sua fiducia. Così come vestiti, copricapi, abbigliamento tipico, ecc. dovrebbero rientrare nella libertà di ognuno (naturalmente con dei limiti dati dalla necessità della sicurezza..)...
Concordo quindi con @davintro: più libertà è sempre preferibile a meno libertà. Le pareti delle aule scolastiche sono grandi...ci stanno diverse immagini sacre. Si dovrebbe promulgare l'ennesima legge che dice: ogni credente di qualunque religione ha il diritto di avere la propria immagine sacra esposta (non necessariamente su di un muro..)., purché questa non offenda la decenza ed entro determinate misure . Questo avrebbe anche l'effetto di incuriosire i ragazzi verso altre forme di spiritualità e magari approfondirne la conoscenza, con effetti benefici sull'intelligenza e la maturazione di quel senso di tolleranza che spesso viene a mancare. Se il mio amico e compagno di banco espone la sua statuetta vicino al mio crocefisso capisco che il semplice credere in questo o quello non ci fa migliori o peggiori...
E' comunque l'ultimo dei problemi della scuola pubblica italiana...Il problema vero è la qualità degli insegnanti, quasi sempre pessima, visto che si entra per graduatorie e per titoli e non per provata capacità ad insegnare (salvo eccezioni che fanno addirittura 'innamorare' i ragazzi di materie anche ostiche...).
Un crocefisso non è un simbolo di potere. E' il simbolo di chi si riconosce in un particolare credo religioso. Il crocefisso non è proprietà di nessuna chiesa, di nessuna istituzione religiosa, di nessun consacrato. Il più misero e pezzente dei credenti può portarlo al collo con lo stesso diritto del papa o del pope o di una pastora protestante (forse anche con più diritto, visto che il nucleo di questa religione è un messaggio di salvezza per tutti i poveri, di qualunque povertà si tratti: economica, sociale, mentale, spirituale, ecc.). Anni fa seppellivo ogni coniglio morto mettendoci sopra, per far piacere a mia figlia piccola, una croce in legno... Il fatto che sia stato strumentalmente usato per secoli anche come simbolo di potere temporale non è responsabilità del crocefisso in quanto tale e del suo autentico significato, e nemmeno dei 'poveri' cristiani stessi, che spessissimo sono stati essi stessi vittime di questo potere. Va tolto dalle aule? E i ragazzi cosa ne dicono? Gli da fastidio? O non se ne accorgono manco? E' forse più un problema ideologico dei loro genitori? Perchè si vogliono eliminare tutti i simboli religiosi come se questi, invece che proprietà di coloro che credono o hanno creduto nel loro significato, fossero invece il simbolo della malvagità di chi li ha sfruttati? Se io devo sopportare la vista pubblica della sede di un partito politico con tanto di stemma bene esposto, in cui altri credono, allora altri dovrebbero avere la cortesia di sopportare la vista di un'immagine sacra (un crocefisso, una statuetta del Buddha, un frontespizio del Corano, ecc.) a cui loro simili credono. Se appendere qualcosa ad un muro può sembrare 'impositivo' allora si lasci alla libertà di ogni studente esporre sul proprio banco, se lo desidera e lo ritiene opportuno, i simboli sacri in cui ripone le sua fiducia. Così come vestiti, copricapi, abbigliamento tipico, ecc. dovrebbero rientrare nella libertà di ognuno (naturalmente con dei limiti dati dalla necessità della sicurezza..)...
Concordo quindi con @davintro: più libertà è sempre preferibile a meno libertà. Le pareti delle aule scolastiche sono grandi...ci stanno diverse immagini sacre. Si dovrebbe promulgare l'ennesima legge che dice: ogni credente di qualunque religione ha il diritto di avere la propria immagine sacra esposta (non necessariamente su di un muro..)., purché questa non offenda la decenza ed entro determinate misure . Questo avrebbe anche l'effetto di incuriosire i ragazzi verso altre forme di spiritualità e magari approfondirne la conoscenza, con effetti benefici sull'intelligenza e la maturazione di quel senso di tolleranza che spesso viene a mancare. Se il mio amico e compagno di banco espone la sua statuetta vicino al mio crocefisso capisco che il semplice credere in questo o quello non ci fa migliori o peggiori...
E' comunque l'ultimo dei problemi della scuola pubblica italiana...Il problema vero è la qualità degli insegnanti, quasi sempre pessima, visto che si entra per graduatorie e per titoli e non per provata capacità ad insegnare (salvo eccezioni che fanno addirittura 'innamorare' i ragazzi di materie anche ostiche...).