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Messaggi - Freedom

#271
Tematiche Spirituali / Re: La buona battaglia.
06 Settembre 2022, 14:16:35 PM
Citazione di: Alberto Knox il 02 Settembre 2022, 23:44:29 PMsì ma così facendo si reprime una tentazione che in ultima analisi sono sempre bisogni pulsionali  spesso di natura sessuale . Ora reprimere un desiderio, una pulsione perchè poi porta al peccato contro Dio significa reprimere un bisogno interiore umano. Se abbiamo una certa tendenza nel deisiderare un certo tipo di pratica per soddisfare un certo tipo di bisogno non siamo colpevoli di questo. Le pulsioni non vanno represse mediante lo sforzo della repressione decisionale che degenera molto spesso in nevrosi, ma va analizzata, portata alla luce, capita e concettualizzata.
E' un problema di misura. Il bisogno va soddisfatto in un'ottica di salvaguardia della salute fisica e mentale. E per chi ci crede, spirituale. In un orizzonte naturale, equilibrato. Con sobrietà direbbero gli esicasti.
Se per esempio consideriamo il bisogno di nutrimento dobbiamo mangiare nella misura in cui il corpo lo richiede per il suo sostentamento. Senza esagerazione né per quanto riguarda la quantità né per quanto concerne la qualità. Persino i dietologi suggeriscono di nutrirsi con cibi poco elaborati e alzarsi da tavola con un pelo di fame.  :)
#272
Tematiche Spirituali / Re: La buona battaglia.
04 Settembre 2022, 17:45:55 PM

Citazione di: Duc in altum! il 02 Settembre 2022, 14:43:24 PMMa anche no!
Il male generale è la somma di svariati 'fare del male personalmente', quindi sopprimere il soggettivo è fondamentale per debellare (definitivamente) quello oggettivo.
Mi riferivo a quel male su cui l'uomo non può  incidere in alcun modo. Mali incurabili, cataclismi, etc.
#273
Tematiche Spirituali / Re: La buona battaglia.
04 Settembre 2022, 17:41:40 PM
Citazione di: niko il 02 Settembre 2022, 12:52:11 PMVabbè, ammetterai che nel testo non c'è scritto niente, riguardo ai cattivi pensieri...
Nel testo non c'è scritto niente ma l'interpretazione corrente (come espresso, per esempio,  nella Filocalia) attribuisce la suggestione dei cattivi pensieri  opera del demonio. Perlomeno lo stimolo iniziale.

Stimolo a cui si può aderire o negare la propria adesione.

Per quello ho pensato che  anche in assenza di fede in Dio o comunque di forte critica al pensiero paolino, poteva comunque essere possibile una partecipazione alla battaglia contro i cattivi pensieri.

O, almeno  una proficua discussione.
#274
Tematiche Spirituali / Re: La buona battaglia.
02 Settembre 2022, 11:55:33 AM
Citazione di: niko il 01 Settembre 2022, 15:22:55 PMMa se non si esce dalla "metafora" dei diavoli e degli spiriti celesti ribelli, che nel testo vengono indicati come la causa del male, e non la si decodifica, tale metafora intendo, con qualcosa di un po' più immanente e terreno, mi tocca dire che qui non si è colta nel segno la -vera- causa del male. E che quindi la battaglia contro una finta causa del male, non è poi tanto buona.
Hai incentrato tutto il tuo ragionamento sull'incipit di Paolo. Che non starò qui a difendere un pò perchè non è  detto che io l'abbia compreso in profondità e un pò perchè, in ogni modo, non credo che sarei all'altezza di un compito così grande.

Ma se guardi alle poche parole che ho scritto successivamente viene specificato che uno dei punti più importanti (almeno ciò che a me pare importante) è la lotta contro i cattivi pensieri. Che poi vengano dai diavoli o, come tu li chiami, diavoletti non è dirimente. Almeno in una prima fase. La battaglia contro i cattivi pensieri non è certo la risoluzione al male. Nè a quello generale nè a quello personale. Pur tuttavia, se coronata dal successo, mi pare risolutiva rispetto al male causato da noi stessi.

Non è dunque la ricetta per la felicità ma una strada che ci libera dalle dinamiche di pensiero negative o, forse è meglio dire, malvagie.
#275
Tematiche Spirituali / Re: La buona battaglia.
31 Agosto 2022, 09:28:30 AM
Citazione di: Kobayashi il 30 Agosto 2022, 10:02:24 AMAlla base di questa prassi non c'è solo la fede in un Dio (cosa in fondo relativamente problematica per chi, seppure in partenza scettico, si sente attirato dal Vangelo), ma anche la fede in una certa concezione antropologica molto lontana dall'esperienza comune, quella secondo cui l'uomo può e deve ricostruire la propria somiglianza a Dio (in pratica a Cristo, in quanto Cristo è l'immagine comprensibile agli uomini del divino).
Si sa che perfino i monaci del deserto, lontani dalle suggestioni e quindi dalle immagini "peccaminose" della vita in società, si dicevano ogni giorno, dopo essere caduti, "ricominciamo!".
Figuriamoci noi che tra gli incontri-scontri per le città, per i luoghi di lavoro, tra le immagini stupidamente provocatorie dei media che ci rincorrono, tra il pensiero di matrice psicanalitica diventato luogo comune (e quindi parzialmente di tutti) secondo cui non esiste il peccato...
Probabilmente a noi il "ricominciamo" ci toccherebbe dirlo ogni 10 minuti...
E tuttavia è un cammino di bellezza, come appunto insegna il nome stesso di "Filocalia" (amore della bellezza). Questo è un fatto. Non è un cammino di ossessione moralistica, ma di bellezza spirituale.
Se ci si può muovere solo avendo fede in qualcosa, perché non scegliersi una fede in grado di produrre bellezza?
Personalmente ho provato per anni a vivere questa prassi, naturalmente cadendo in continuazione. Non ho mai trovato però una vera ragione per abbandonarla definitivamente. Il mio allontanarmi da essa è sempre stato il prodotto delle situazioni caotiche della vita.
Invece non ho mai avuto difficoltà a trovare ottime ragioni per riprenderla da capo.
Mi fa molto piacere condividere questa......passione.
Ho in comune con te, naturalmente, la grande difficoltà di praticare, diciamo meglio di vivere, questa cosa nel grandissimo caos della città. Se pensiamo che il nostro combattimento è, anche, ricondurre la nostra interiorità ad una calma unificante; allora si capisce bene come una realtà così sfacciatamente e volgarmente molteplice......multitask come dicono adesso, sia un ostacolo veramente arduo da superare.

Mi verrebbe da dire insormontabile ma, non per ostinazione e nemmeno per ingenuità, bensì per fede, penso che ci siano le condizioni per procedere e ottenere dei risultati. Dico questo perchè le dinamiche di pensiero e di comportamento descritte dagli esicasti sono verificabili su noi stessi. Sono rimasto impressionato dalla precisione e dall'aderenza alla realtà con la quale descrivono alcuni moti dell'anima, del pensiero e dell'azione. Mi pare significativo che si parla di monaco del cuore. Forse non è indispensabile andare fisicamente nel deserto. Potrebbe essere che il deserto vada fatto dentro di noi. E comunque, quale che sia la destinazione finale alla nostra portata, rilevo già adesso, un grande beneficio nel seguire gli insegnamenti dell'esichia.

L'unica cosa che, sommessamente, mi permetto di sottoporre alla tua attenzione, è che, nonostante il nostro sforzo debba essere il massimo possibile che possiamo produrre, il successo non dipende interamente da noi ma deve, necessariamente, manifestarsi l'aiuto dall'alto.

E credo sia un bene anche per evitare che il nostro cuore si gonfi di superbia.

Mi domando infine se, l'essere attirato dal Vangelo, non sia già un segno di fede in Dio.
#276
Tematiche Spirituali / La buona battaglia.
27 Agosto 2022, 15:26:18 PM
"Indossate l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti."

Paolo, in questo passaggio della lettera agli Efesini, ci dà una prospettiva importante del cammino cristiano. Non è certamente l'unica (prospettiva), ci sono tante angolature diverse, ma questa in particolare, mi sembra opportuno ed utile condividerla.

Per comprenderla in profondità, almeno nel mio caso, è necessario farsi aiutare da testi, che per fortuna, abbondano. Uno dei quali è senz'altro La "Filocalia". In questa raccolta di scritti di "lottatori cristiani" si parla diffusamente di questo combattimento.

Per non tirarla in lungo e per non pregiudicare l'altrui cammino di ricerca dirò solo quale mi sembra essere uno dei punti più rilevanti. Forse decisivo; e cioè la battaglia contro i pensieri. La cattiva azione è sempre preceduta da un cattivo pensiero. Ed il cattivo pensiero ha un percorso all'interno del nostro intelletto. Nasce (per stimoli interni od esterni), viene accolto e quindi cresce, si fortifica e quando i tempi sono maturi dà luogo ad un'azione. Per capire quali pensieri sono cattivi e quali no può aiutare seguire gli insegnamenti di un santo cristiano il cui carisma era quello del discernimento: Ignazio di Loyola.

Su questa direttrice mi pare fondamentale seguire un percorso di studio e, soprattutto, di applicazioni pratiche.
#277
Se devi andare dal punto A al punto B è necessario seguire un percorso. Quel percorso è l'amore. Però non si può amare strumentalmente. È il contrario. Cioè bisogna imparare ad amare e poi, naturalmente, si andrà dal punto A al punto B.
#278
Il punto è che la Chiesa cristiana, di qualunque confessione essa sia, non può impedire a colui che vuole seguire l'esempio di Gesù, di farlo.

Le critiche alla Chiesa, a volte infondate, a volte fondate, sembrano essere un alibi per mettere da parte la possibilità di un percorso. Eppure ci sono esempi luminosi, oltre a Gesù, che non chiedono che di essere imitati.

Il fatto è che sono richiesti impegno, fatica, dedizione, perseveranza. C'è forse qualche Chiesa, qualche prete, qualche errore del passato o del presente che impedisce, a chi vuole, di essere sobrio nel corpo e nell'anima? Di comportarsi con giustizia e con prudenza? Di essere temperanti? Di essere buoni?
#279
Citazione di: niko il 04 Luglio 2022, 18:05:58 PMIn questo senso, contera come abbiamo vissuto tutta la vita, non come vivremo l'ultimo giorno, o il dettame morale e moralistico di vivere tutta la vita come se fosse l'ultimo giorno.


Non essere per la morte, ma essere nonostante la morte.
Non nego che l'argomento morte possa prestarsi a diverse interpretazioni. Tuttavia il pensare ad ogni giorno come se fosse l'ultimo non deve suscitare la sensazione che questa dinamica sia per la morte o favorevole alla morte. Purtroppo, a forza di luoghi comuni sul pensiero cristiano (non espressi da te che, anzi, hai fatto, a mio modesto avviso, un gran bel post) come il cercare la sofferenza, l'amare la morte, etc. non si capisce più nulla. E' vero che la storia contempla gli autoflagellatori, quelli che si facevano sbranare dalle fiere con il sorriso sulle labbra, etc. ma rappresentano casi limite. Episodi di altri tempi, in altri contesti e, soprattutto, sperimentati da una minoranza di persone. Magari tiriamo fuori anche l'inquisizione e le crociate e siamo a bolla. Eppure non pensiamo che lo Stato italiano sia da abbattere perché abbiamo avuto il fascismo, le leggi razziali, i proiettili sugli operai che pacificamente manifestavano, etc.

Scusa la digressione ma ci tenevo ad inquadrare il pensare ad ogni giorno come se fosse l'ultimo nella giusta dimensione.

Questa dinamica infatti, consente semplicemente di mutare la prospettiva di vita in maniera radicale. Non è una roba morale o moralistica.

Ma non è parlandone che si può comprendere, bisogna metterla in atto. O, almeno, immaginando con forza e cercando di intuirla. Come poi, d'altra parte, è appropriato affrontare il tema generale della spiritualità. Non se ne può disquisire come fosse una idea e basta. Bisogna fare.

#280
Citazione di: viator il 04 Luglio 2022, 19:19:35 PMSalve Freedom. Con me non funzionano queste domande. Per la semplice ragione che esse sono insignificanti esattamente come le loro individuali ed isolate risposte.

Stiamo parlando di MASSIMI ED UNIVERSALI SISTEMI ED ETICHE..........e tu, essendo forse incapace di ragionare per generalità (come moltissimi altri qui dentro)...............vieni a chiedere ed a dire :  .......ma TU cosa faresti.........ma IO farei..........ma bisognerebbe chiedere a Salvatore Esposito come la pensa. Saluti.



Non c'è che un modo per capire come funziona una dinamica come quella che stiamo esaminando: provarla sulla propria pelle.

Altrimenti rimane sterile conversazione.

La spiritualità è una cosa pratica non teorica.

Perdonami ma appare troppo facile liquidare l'insegnamento: "vivi come fosse l'ultimo giorno"  come un incitamento a non pagare la rata del mutuo.

Inoltre l'insegnamento cristiano, come poi la spiritualità in senso lato, non si occupa prevalentemente dei massimi sistemi e di discutere in linea teorica. Bensì di pratica volta a conseguire risultati.






#281
Citazione di: viator il 04 Luglio 2022, 16:05:34 PMSalve Freedom. Citandoti : " Se la esaminiamo con cura, ne ricaviamo che, uno dei massimi insegnamenti cristiani, è quello di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo".


Ah.........ecco allora spiegato il comportamento di molti i quali - appena si alzano dal letto il mattino - pensano subito a che fare per spassarsela prima che arrivi la sera !!.


Come vedi, nella realtà funziona solamente l'interpretazione del bicchiere mezzo pieno di piacere piuttosto che mezzo vuoto di sacrificio. Saluti.
Ma tu cosa faresti se fosse il tuo ultimo giorno di vita?
#282
Citazione di: PhyroSphera il 02 Luglio 2022, 20:12:57 PMÈ passato tanto tempo dalla pubblicazione del libello "L'Anticristo" di F. W. Nietzsche e tante tragedie sono accadute anche in relazione ad esso, quali la dittatura nazista e l'Olocausto. Ciononostante, le chiese cristiane non sono cambiate molto, per quanto vi siano tentativi per questo. Dove sono accaduti mutamenti di fondo, in particolare tra i protestanti, assistiamo all'applicazione di una medesima morale, solo che al rovescio: caso emblematico l'etica sessuale di alcune chiese, che sembrando abbandonare l'omofobia l'ha invece ripresentata dietro l'accettazione di legami burocratici in realtà soffocanti la naturale instabile affettività omosessuale (i "matrimoni omosessuali"). Anche nel resto la tendenza è uguale: o nessun cambiamento o finti cambiamenti.
Come specifica la Bibbia stessa, dietro le figure e gli operati degli anticristi vi è anche una ragione che Dio accetta: la necessità che l'opposizione passi al vaglio i credenti ponendone alla prova le debolezze e dissuadendo coloro con una fede dal destino non sicuro. Questo significa che c'erano motivazioni, alla base della ostilità di Nietzsche (che d'altronde non si identificò del tutto con la figura dell'Anticristo), che non vanno considerate negativamente, per quanto si debba invece ritenere inaccettabile quella ostilità in se stessa. Voglio dire che il cristianesimo dei tempi e luoghi di Nietzsche era criticabile e anzi da criticare proprio in nome di quel vitalismo, contenuto nelle critiche nietzschiane, per questo distruttive non dell'intero fenomeno cristiano ma di una sua parte allora dominante. Questa osservazione non è nuova: l'aveva fatta a suo modo già Dietrich Bonhoeffer, che rimarcò la differenza tra semplice fede e religione. Che dire? Che la religione cristiana nelle sue maggiori "confessioni" ha fallito, che la fede cristiana dovrà continuare per essa stessa, senza religione, che la religione cristiana precipiterà nell'idolatria completa e dovrà essere rigettata, o forse può accadere ancora una rivoluzione religiosa, se non una progressiva evoluzione? E cosa ne sarà dei luoghi maggiormente interessati dal Cristianesimo, in particolare dell'Occidente? Dopo l'immane compiersi della attuale crisi, accadrà la nascita di una nuova religiosità cristiana, o prima di questo compiersi?
Sicuramente la situazione attuale non è buona. Non è un caso che da parte di quasi tutti si insiste col segno dell'uomo crocifisso in luogo del simbolo della croce e quasi nessuno si vuole avvedere che ciò è a discapito della vitalità che Dio stesso ci ha dato... Eppure Dio è il Vivente, Cristo è Vita, nessuna ragione v'è dunque di insistere su modalità che un tempo vivevano di altri contesti e avevano altri significati... È necessario dire che l'uomo crocifisso sta diventando sempre di più il segno del diavolo ma che il senso dell'evento cristiano ne è già oltre... e che son pochi a volere e a saper stare al passo coi tempi.

MAURO PASTORE
Penso che la croce senza Gesù Cristo sia una tentazione. A dire il vero io stesso ci sono caduto, ricordo perfettamente quando regalai al mio parroco un'opera singolare di un'artista moderno: una croce senza Gesù Cristo. Era di legno e grande una 40 di cm. Basta con 'sta storia di vedere il povero Gesù afflitto e moribondo pensai. Facciamolo scendere dalla croce e magari prendiamo qualche simbolo di resurrezione. L'arte sacra ce ne ha messo a disposizione una ricca varietà. Lui accettò il dono ma rammento bene quello sguardo enigmatico: capii che non lo aveva entusiasmato. Forse era come dici tu: l'incapacità di adattarsi ai tempi nuovi. Tuttavia, considerando che non siamo immortali, mi pare opportuno riflettere sulla cosa. Se la esaminiamo con cura, ne ricaviamo che, uno dei massimi insegnamenti cristiani, è quello di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Rilevando poi l'andazzo attuale e cioè la negazione della morte e di qualsivoglia elemento che ne favorisca la riflessione sul tema e le conseguenze di essa, mi pare opportuno che qualcuno ce lo ricordi.

Io credo comunque che nessun anticristo e nessuna Chiesa non al passo coi tempi possano impedire al sincero ricercatore di accedere alla fede in Gesù Cristo.

Penso anche che la lettura e la messa in pratica della Bibbia possano aiutare la vita di chiunque. Anche poche parole possono fare tanto.

Per non parlare della preghiera e di tutti i suggerimenti dati dai santi. Ce n'è per tutti i gusti. Veramente per tutte le sensibilità.

Se fossi all'altezza di dare consigli, ma purtroppo non lo sono, mi verrebbe da dire che direzionare il proprio pensiero sui difetti della Chiesa in particolare e sulle vite degli altri in generale sia una tentazione. Il classico distrarre dalla retta via.
#283
Citazione di: InVerno il 02 Luglio 2022, 09:36:20 AMPensa se invece che tua moglie, fosse tua figlia di dieci anni a darti la lieta notizia [1] magari perchè il nonno è sempre stato un pò malandrino. Ovviamente si dirà che questi sono "casi limite" che distorcono come determinate scelte impattano sulla vita delle persone "normali", eppure una legge per essere giusta deve esserlo anche nei casi "limite". Quanto poi questi "casi limite" siano diffusi, dipende anche dal contesto di cui si parla, e avvocare per la libertà di aborto non significa considerarlo una scelta "preferibile" a tutte le contromisure possibili, non solo per evitare gravidanze indesiderate, ma anche per evitare che una gravidanza diventi indesirata per motivi non particolarmente "irrisolvibili". Quando ho citato per esempio vari fatti riguardo al sistema sanitario e sociale statunitentese, ho in realtà elencato motivazioni per cui le donne si rivolgono all'aborto, che nella metà dei casi hanno come fonte motivi intrinsechi, ma spesso e volentieri per motivi estrinsechi, ovvero che la società non protegge a sufficienza chi decide di diventare madre, trasformando molte gravidenza in "indesiderate". L'ipocrisia sta nel fatto che gli stessi che propongono di criminalizzare l'aborto, sono quelli che si oppongono al creare sistemi di protezione sociale della maternità, un mix estremamente letale, e che rischia di non avere nessun effetto sul numero di aborti, quanto sul come vengono operati.



[1] https://www.businessinsider.com/10-year-old-girl-travel-out-state-ohio-restricts-abortion-2022-7?r=US&IR=T
I casi limite ci sono stati, ci sono e ci saranno.
Penso al caso delle suore stuprate nella guerra in Bosnia.
Credo vada trovato un punto di equilibrio che salvaguardi l'interesse di tutti. Come ho già detto non penso che sanzionare chi vuole abortire a tutti i costi sia la strada più saggia.
Penso tuttavia che sancire il diritto all'aborto tout court come è l'attuale legge italiana non sia la legge migliore che si possa applicare.

Secondo me manca la tutela della volontà del padre, la possibilità di dare il nascituro in affido e, soprattutto, una struttura che aiuti la madre ad effettuare una scelta il più possibile consapevole e appropriata.
Quel che a mio avviso è del tutto evidente  é che non sarà nè una discussione tecnico scientifico nè una presa di posizione ideologica a dirimere la questione.
#284
Il continuo chiamare embrione, feto, etc. sembrerebbe un tentativo di trattare l'argomento con una certa, razionale scientificità. Sono certamente io che, maliziosamente, avverto il malcelato sforzo di togliere il sentimento ad un argomento che, invece, è puro sentimento.

Devo però rilevare che attribuire all'embrione la stessa valenza etica di un tumore (dal punto di vista biologico, per carità) è un vero unicum nella storia di questa discussione che va avanti dai primi anni '70. Sinceramente una vetta di questo genere pensavo fosse irraggiungibile. Non nego il mio stupore.

Fermo restando quanto affermato nel mio post e cioè la difficoltà di trattare univocamente il tema mi pare intellettualmente non appropriato non considerare che tutte le questioni tecnico scientifiche sono questioni di lana caprina.

Quando mia moglie mi comunicò il risultato del test (incinta per la seconda volta) ricordo come se fosse adesso la mia reazione: mi sdraiai sul letto quasi privo di sensi :D Giuro che andò così. 8)

Dopo una buona mezz'ora lei venne e disse: "bè? Non è mica una tragedia!" Allora per non mortificarla mi alzai e feci finta di niente. 8) Anzi l'abbracciai dimostrando felicità. Ma lei, che ingenua non è mai stata, non mi credette.

Che strana reazione rispetto ad un ovulo fecondato.
#285
Sono perplesso davanti a chi manifesta così grande sicurezza davanti ad un tema così complesso e delicato.

Sia chiaro, alla fine, una posizione bisogna pur prenderla, ma è così difficile. Perché qualunque posizione è una sconfitta!

Uccidere una vita umana, anche se solo agli albori, è un dramma immenso. Se poi si tratta di tuo figlio o tua figlia allora parliamo di una tragedia così grande, di una ferita così profonda che non credo si possa rimarginare. Io credo che sia anche una enorme vigliaccheria: l'incapacità di assumersi la responsabilità di quella vita lì. E comunque, mi pare che nessuno l'abbia ancora detto, eliminare il futuro padre da ogni processo decisionale (come è la legge attuale in Italia), è una ingiustizia.

Detto questo se una donna vuole abortire per forza cosa fai? L'arresti? La sanzioni?

Io non ce l'ho la risposta univoca e giusta per tutte le situazioni.

Penso ma senza pretesa di verità in tasca, che il nascituro andrebbe fatto nascere in ogni caso e se poi nessuno ne vuole sapere, vada affidato a famiglie o a casa famiglie.

E' ovvio che così hai già messo un bel carico sulle spalle di questa nuova vita ma, almeno, una chance ce l'ha. E magari la mamma avrà sì il rimorso di averlo abbandonato ma non quello di averlo ucciso.

Insomma si tratta di scegliere tra i mali quello minore.

Però una domanda a tutti gli abortisti convinti al 100% delle loro ragioni vorrei farla: "se toccasse a voi preferireste nascere e poi essere affidato ad altri o morire prima?"

Non rispondete sul Forum ma a voi stessi per favore.