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Messaggi - Eutidemo

#2701
Scienza e Tecnologia / Re: Lo specchio del passato
23 Luglio 2022, 05:15:41 AM
Ciao Iano.
Il passato non esiste più, il futuro non esiste ancora; quindi non esistono.
Per quanto concerne il presente, dovrebbe trovarsi da qualche parte nei correnti 10 minuti; però, visto che il tempo è un "continuum" senza soluzione di continuità, se il momento presente si trova nei 5 minuti passati non esiste più, mentre se si trova nei 5 minuti futuri non esiste ancora.
Ed infatti i correnti 10 minuti sono costituiti dai 5 minuti passati e dai 5 minuti futuri, non da altro; per cui qualsiasi frazione di tempo deve necessariamente trovarsi o negli uni o negli altri.
Non c'è un punto di demarcazione identificabile in un "flusso continuo"; per cui anche il "momento presente" è un'illusione!
***
Un saluto! :)
***
#2702
Scienza e Tecnologia / Lo specchio del passato
22 Luglio 2022, 12:22:06 PM
Avete mai riflettuto sul fatto che, in uno specchio, voi non vi potrete mai vedere come siete adesso, bensì solo come eravate qualche istante fa?
Ed infatti, la luce viaggia alla velocità di 299.792.458 metri al secondo, per cui, se vi trovate ad un metro di distanza dallo specchio, la vostra immagine ci metterà circa 0.000000003 secondi ad arrivare allo specchio, e  0.000000003 secondi per tornare indietro; per cui l'immagine che vedete riflessa, non è di voi come siete adesso, bensì di voi come eravate 0.000000006 secondi fa.
***
O meglio di come erano 0.000000006 secondi fa i vostri occhi, perchè l'immagine di come erano le vostre mani sono un po' più antiche, in quanto la luce deve percorrere un maggior tragitto per giungere ai vostri occhi; ed un tragitto ancora maggiore lo dovrà fare per quanto riguarda i vostri piedi.
***
Per cui, se spedissimo nello spazio uno specchio gigantesco unidirezionalmente puntato sulla Terra, mano a mano che esso si allontana, i nostri posteri, con telescopi ultrapotenti, potranno vedere "riflesso in diretta" quello che accade(va) sul nostro pianeta  in tempi sempre più antichi.
#2703
In Corea del Sud, soprattutto a Jeju-do, i maiali vengono spesso nutriti con escrementi umani; e la loro carne è molto apprezzata sulle tavole coreane.
Più diffuse nel mondo, ci sono poi delle aziende che stanno sperimentando con successo altri utilizzi delle feci umane: ad esempio, come cibo per i pesci negli allevamenti ittici, i quali pure, poi, finiscono sulle nostre tavole (speriamo dopo aver digerito bene).
Il che sembra che avvenga sempre più di frequente anche per altre specie di animali da allevamento; il che potrebbe risolvere il problema alimentare del nostro pianeta (perchè produciamo circa cinque miliardi di tonnellate di feci all'anno)!
***

***
#2704
Citazione di: atomista non pentito il 21 Luglio 2022, 11:31:06 AMPerché il progresso dell'essere progressista in questo caso e' un progresso personalizzato.
Anche la conservazione dell'essere conservatore è sempre un po' personalizzata; magari uno è conservatore in materia di immigrazione, ma, se è gay, è un po' meno conservatore in materia di omosessualità! ;)
#2705
Citazione di: Alexander il 21 Luglio 2022, 10:31:23 AMCuriosamente i potenti , gli imprenditori, le strutture finanziarie e burocratiche del nostro paese sono "progressiste", mentre i poveracci, gli emarginati, ecc. votano forze di destra, anche estrema.
I potenti , gli imprenditori e le strutture finanziarie non hanno problemi ideologici in materia di eterosessualità o omosessualità; ce l'hanno, invece, per quanto concerne lo scaglione massimo dell'aliquota progressiva ;)
#2706
Citazione di: InVerno il 21 Luglio 2022, 08:20:41 AMNon sono d'accordo con l'asse orizzontale, tu dici che uno si interessa dei poveri e l'altro degli imprenditori, che potrebbe anche essere corretto provocatoriamente, salvo che in democrazia almeno a parole tutti si interessano del demos e cioè sostanzialmente dei "poveri" (sempre che vogliano vincerle ste elezioni), inteso che un liberista sosterrà che il suo interessarsi della libertà delle imprese andrà a favore dei "poveri" o meglio del demos.  a mio avviso se l'asse verticale si interessa principalmente dell'interpretazione della dimensione del tempo, l'asse orizzontale intende la dimensione dell'individuo, in questo i due estremi sarebbero l'autoritarismo e il liberalismo, dove il primo estremo non ha alcun rispetto per la dimensione individuale, e il secondo vede l'individuo come il mattone da cui costruire la società. Il socialismo e il liberismo in questo sono contenuti sull'asse come posizioni mediane, anche se il liberismo potrebbe essere considerato una posizione anche più estrema del liberalismo visto che proietta il principio di libertà dalle persone fisiche alle persone giuridiche, ma io comunque lo metterei mediano perchè in fin dei conti la persona giuridica è un agglomerato di individui, perciò tendenzialmente si interessa meno della libertà degli individui, sopratutto quelli dipendenti di una persona giuridica ;) .
Guarda che tutto il mio topic era tutto una critica alla semplicistica e assolutistica visione dell'"asse orizzontale"; gli altri "assi", ovviamente, possono essere interpretati nei modi più diversi, a seconda dei punti di vista!
#2707
In vista delle prossime elezioni politiche (anticipate o meno che esse siano), ritengo sia utile riprendere un tema che avevo già affrontato anni fa; cioè, sul fatto che alcuni ritengono che non esistano più i "concetti" di DESTRA e SINISTRA politica, mentre altri ne sostengono risolutamente l'esistenza.
In un certo senso, hanno torto e ragione entrambi; ed infatti, almeno per come la vedo io, la DESTRA e la SINISTRA indubbiamente esistono ancora, ma occorre anche considerare  che c'è pure un SOPRA ed un SOTTO, come in una ROSA DEI VENTI.
***
Intendendo tale termine:
- sia con riferimento ai circa "ventI" gruppi e gruppuscoli politici che affollano la nostra scena politica;
- sia con riferimento al "generale" e "quadruplice" possibile orientamento ideologico degli elettori, come, appunto, nella "rosa dei venti".
Nel primo caso "venti" si legge con la "e chiusa", nel secondo caso "venti" si legge con la "e aperta".
Vediamo in che senso!
***                         
Ed invero, sempre generalizzando, e scusandomi preventivamente per la mia eccessiva semplificazione, ma con maggior accostamento alla realtà di quanto di solito non si faccia, a mio avviso le "suddivisioni" dovrebbero essere "almeno" le seguenti QUATTRO:
.
"SOCIALISMO", inteso non in senso "tecnico", bensì, genericamente, come quell'orientamento  che, sia pure con accenti e ideologie diverse, ha principalmente a cuore la condizione dei "poveri" e degli "emarginati economici" in generale; e, quindi, la "perequazione socioecomica" della nazione.
.
"PROGRESSISMO", inteso non in senso "tecnico", bensì, genericamente, come quell'orientamento  che, sia pure con accenti e ideologie diverse, ha principalmente a cuore i diritti degli "emarginati civili", quali potrebbero essere gli "immigrati", i "gay", i "malati terminali" ecc.;  e, quindi, "il progresso civile e culturale" della nazione.
.
"LIBERISMO", inteso non in senso "tecnico", bensì, genericamente, come quell'orientamento  che, sia pure con accenti e ideologie diverse, ha principalmente a cuore gli interessi degli imprenditori (dal tassista alla grande società);  e, quindi, "il progresso economico" della nazione, a prescindere da un'equa redistribuzione del reddito tra i suoi cittadini.
.
"CONSERVATORISMO" (o, a volte, addirittura "reazionarismo"), inteso non in senso "tecnico", bensì, genericamente, come quell'orientamento  che, sia pure con accenti e ideologie diverse, ha principalmente a cuore il ritorno a concezioni storicamente superate della società, del sesso, della famiglia e della religione, e  che può essere:
- di tipo "reazionario puro";
- ovvero meramente "conservativo", che cioè, vuole "conservare" determinate concezioni, opponendosi strenuamente a qualsiasi cambiamento.
.
***
Pertanto, secondo me, occorre superare l'eccessiva semplificazione orizzontale "sinistra-destra".
E sostituirla con una meno semplicizzata "rosa dei venti" sia orizzontale che verticale.
***
In genere, si tende ad associare 1) con 2) col nome generico di SINISTRA e 3) con 4) col nome generico di DESTRA, il che è "abbastanza corretto".
***
Come ho detto, è "abbastanza corretto", ma non è "del tutto esatto"!
***
Ed infatti, tenendo conto di come è conformata la ROSA DEI VENTI, è facile riscontrare come:
- tra SINISTRA ECONOMICA e DESTRA ECONOMICA (cioè tra 1 e 3) non potrà mai esserci convergenza alcuna, perchè sono agli antipodi della rosa dei venti...come EST ed OVEST;
- tra SINISTRA PROGRESSISTA e DESTRA CONSERVATRICE (cioè tra 2 e 4) non potrà mai esserci convergenza alcuna, perchè sono agli antipodi della rosa dei venti...come NORD e SUD.
***
Diversamente, in taluni casi:
- possono esserci limitate convergenze tra SINISTRA PROGRESSISTA  e DESTRA ECONOMICA, in quanto, qualora determinati diritti civili non ledano la libertà economica, e viceversa, tra di loro non c'è particolare contrasto;
- possono esserci limitate convergenze anche tra SINISTRA ECONOMICA  e DESTRA REAZIONARIA, in quanto, qualora si tratti di favorire la parte più povera ed arretrata del Paese, spesso sono tra di loro addirittura in concorrenza (se non altro a meri fini elettorali).
***                                   
Come ho premesso, tuttavia, anche la mia è sostanzialmente una SEMPLIFICAZIONE, in quanto occorrerebbe tenere conto anche di altri aspetti; ad esempio, quello concernente la CONCEZIONE DELLO STATO!
Sotto tale profilo, invero:
- SINISTRA ECONOMICA (1)  e DESTRA CONSERVATRICE (4), se estremizzate, hanno storicamente spesso manifestato una certa propensione per il TOTALITARISMO, come -sia pure in forme molto diverse- il BOLSCEVISMO ed il NAZIFASCISMO;
- SINISTRA PROGRESSISTA  e DESTRA ECONOMICA, invece, lo hanno sempre decisamente aborrito!
E ci sarebbero anche molti altri aspetti da considerare, ma qui manca lo spazio per esaminarli tutti.
*** 
Ad esempio, i singoli politici o i singoli partiti possono collocarsi più o meno verso la CIRCONFERENZA che racchiude la "rosa dei venti" oppure verso il suo CENTRO; in quanto, a seconda del grado di MODERATISMO o di ESTREMISMO rispetto al relativo orientamento, possono essere collocati in vari punti dell'AREA del cerchio stesso (cioè, più o meno vicini o lontani dal CENTRO, ovvero l'uno dall'altro). 
***                                
In ogni caso occorre considerare che una eventuale classificazione (orientativa), dovrebbe essere fatta anche per:
a) SOGGETTI POLITICI (cioè singoli partiti, movimenti ecc.)
b) PERSONE
c) ATTI
d) COMPORTAMENTI
I quali non sempre coincidono, in quanto, ad esempio, un partito classificato di sinistra progressista, potrebbe porre in essere atti di destra economica, ovvero, un individuo di destra reazionaria, potrebbe avere comportamenti personali addirittura di sinistra progressista (e viceversa); ma, ovviamente, tali giudizi di "coerenza" sono abbastanza opinabili.
Soprattutto negli ultimi tempi, in cui si vedono alcuni soggetti politici fare e dire tutto, e, il giorno dopo, il contrario di quello che hanno fatto e detto il giorno prima.
                                      ***
Nel qual caso, più che in presenza di una "rosa dei venti", ci troviamo di fronte ad una "maionese impazzita"; per quale ci sono ben pochi rimedi.
***
#2708
Attualità / Il PNRR. adesso, è un po' a rischio!
21 Luglio 2022, 04:58:49 AM
Il PNRR, cioè la complessa macchina del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che per l'Italia vale complessivamente 191 miliardi di fondi, è in un momento delicatissimo: ciò, in quanto, essendo già state varate le norme per molti progetti si entra adesso nella fase conclusiva.
Ed infatti entro fine anno dovranno essere raggiunti 100 obiettivi: dei quali 45 ne sono già stati centrati nel primo semestre, consentendo così la richiesta della seconda rata da 24 miliardi. Ma ne mancano ancora 55 nella seconda parte dell'anno.
La vedo un po' dura!
hosting images
#2709
Esiste una particolarissima teiera dalla quale si può versare, in successione, prima una determinata quantità di tè, e, poi (sempre dalla stessa teiera), anche una determinata quantità di latte; a seconda delle preferenze dell'ospite.
(password: "logos")
***
Ed infatti la teiera:
- è internamente composta da due contenitori separati, in cui possono mettersi due liquidi diversi;
- sul manico ci sono due piccoli buchi, manovrando i quali, a seconda delle quattro combinazioni di tappatura possibili e dalle diverse inclinazioni della teiera, usciranno liquidi diversi a causa delle condizioni di pressione dell'aria.
***
Tale teiera era molto di moda, parecchi anni fa, nell'ambiente degli agenti del KGB (e non solo); ed infatti, vedendo che l'anfitrione versava il tè sia a se stesso sia all'ospite dalla stessa teiera, quest'ultimo non poteva sospettare che nella sua tazza fosse stato versato del tè avvelenato (di solito con  il "solfato di tallio", che è inodore e insapore).
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L'unico modo per evitare di cadere in tale letale tranello, è quello di scrutare bene all'interno del beccuccio; perchè se la teiera è dotata di due contenitori, all'interno del beccuccio si può facilmente notare che ci sono due fori d'uscita.
#2710
Ciao Phil. :)
Secondo me, il motivo per il quale Weaver mette "fisicamente" in gioco sempre "tre" carte, e mai soltanto "due" (o più di "tre"), è che il suo metodo di "contare due volte la stessa carta" -col trucco di calcolarla una volta "fronte-retro" e un'altra volta "retro-fronte"- è precipuamente un gioco di prestigio matematico; il quale conduce al risultato giusto se ci sono in gioco fisicamente solo tre carte, di cui due monocolori ed una bicolore.
Ma questo non per i motivi che dice lui, bensì per il fatto che se ci ci sono in gioco fisicamente tre carte, di cui due monocolori ed una sola bicolore:
- abbiamo il 66% di probabilità di pescare una carta monocolore, il cui lato visibile è cioè uguale a quello non visibile;
- "ergo", se peschiamo una carta il cui lato visibile è bianco, abbiamo il 66% di probabilità di scoprire che quello non visibile è bianco pure lui.
***
Ancora non mi hai detto cosa c'è che non va nel mio ragionamento; che, però, ovviamente, funziona solo con tre carte, e non con due.
***
Il ragionamento matematico di Waver, invece, teoricamente dovrebbe funzionare anche se in gioco ci fossero fisicamente solo due carte; ma in tal caso il suo gioco di prestigio matematico diventerebbe troppo evidente.
***
Ed infatti, nel caso in cui ci siano "fisicamente" in gioco soltanto una carta BB e una BN, se estraiamo una carta il cui lato visibile è bianco, il ragionamento di Weaver dovrebbe risultare invariato.
E cioè:
1: Lato visibile Bianco (fronte) e lato non visibile Bianco (retro);
2: Lato visibile Bianco (retro) e lato non visibile Bianco (fronte);
3: Lato visibile Bianco, lato non visibile Nero.
Pertanto, visto che in 2 casi su 3 il lato non visibile è bianco, secondo Weaver, anche in questo caso (due sole carte fisicamente in gioco), la probabilità che esso sia effettivamente bianco è del 66,6%.
***
Però, se le carte sono "fisicamente" soltanto "due", e non "tre" (per cui non si può più fare il mio ragionamento delle "due" carte monocolori e della "sola" carta bicolore), mi sembra ovvio che il ragionamento di Weaver non conduca più alla soluzione corretta; e che divenga troppo evidente l'artificio di contare due volte la stessa carta (col trucco di calcolarla una volta "fronte-retro" e un'altra volta "retro-fronte").
***
Ed infatti, nel caso di due sole carte nella busta, se ci asteniamo dal raddoppiare fittiziamente il conteggio ipotizzando un "fronte" ed un "retro", in realtà abbiamo un'unica alternativa:
1: Lato visibile Bianco e lato non visibile Bianco;
2: Lato visibile Bianco, lato non visibile Nero.
Pertanto la probabilità che l'altro lato sia bianco, è solo del 50%.
***
Per questo, secondo me, il suo paradosso viene fatto sempre fisicamente con tre carte, e mai con due; ed infatti, con tre carte, visto che la sua conclusione è corretta (per altre ragioni), si nota meno che il ragionamento con cui ci arriva è un po' "artificioso"
***
Ma se ci sono in gioco fisicamente solo due carte (e non tre carte di cui la NN viene esclusa), il suo gioco di prestigio matematico mostra la corda!
***
Lo stesso dicasi se ci sono in gioco più di tre carte, come nel tuo quesito: "...se le carte totali fossero 100 monoalfabetiche differenti (a/a, b/b, c/c, d/d, etc. usando anche simboli e alfabeti alieni) più una bialfabetica "a/b", la probabilità di avere "b/b" pescando una "b", quale sarebbe?"
Come ho detto, in matematica sono un po' scarso; con due o tre carte me la cavo con la semplice logica, ma con più di cento carte vado un po' nel pallone!
***
Però, secondo me, comunque lo si voglia risolvere, il problema delle "tre" carte di Weaver si basa soltanto su "due opzioni" antitetiche  ("bianco-nero", "oro-argento", oppure "pari-dispari") che risultano da "tre carte", e non su più di "due opzioni" (a,b,c,d,e,f ecc,) che risultano da "centinaia di carte"; in tal caso, infatti, siamo di fronte ad una problematica del tutto diversa da quella posta da Weaver che si basa sempre  su "due" opzioni antitetiche risultanti da "tre" carte (che le contengono sulle loro facce, in tutti i modi alternativi possibili).
***
Un saluto! :)
***
#2711
Il vero "paradosso", è che, tra le 3 posture di tiro (a differenza che con le tre carte e e le tre monete), io ho sempre preferito l'opzione di WEAVER!

:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
#2712
Ciao Phil. :)
Se ci sono tre carte, una con due facce pari, una con due facce dispari e una con una faccia pari e una dispari, ciò significa che ci sono due carte su tre con la doppia faccia omogenea, ed una sola su tre con  la doppia faccia disomogenea; quindi, pescando a caso, abbiamo il 66% di probabilità di estrarre una carta con la doppia faccia omogenea, per cui, se su di essa appare un numero pari, abbiamo anche il 66% di probabilità che pure l'altra faccia sia pari.
Pertanto, come giustamente scrivi tu, se si mantengono invariati i rapporti numerici con le altre facce, al posto del "pari" si può mettere il "bianco" o anche altri demarcatori;  ma ciò, ovviamente, non influirà sul calcolo delle probabilità.
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Ma ti sei mai chiesto per quale motivo Weaver (e il tuo LINK) mettono  "fisicamente" in gioco sempre "tre" carte, e mai soltanto "due"?
***
Ed invero, il ragionamento matematico di Weaver dovrebbe funzionare anche mettendo "fisicamente" in gioco soltanto una carta BB e una BN, senza necessariamente mettere in gioco anche quella NN; sebbene poi quest'ultima venga esclusa dal gioco nel momento in cui casualmente estraiamo una carta il cui lato visibile è bianco.
Ed allora perchè mai non mettere "direttamente" in gioco soltanto una carta BB e una BN?
***
Ed infatti, nel caso in cui ci siano "fisicamente" in gioco soltanto una carta BB e una BN, se estraiamo una carta il cui lato visibile è bianco, il ragionamento di Weaver dovrebbe risultare invariato.
E cioè:
1: Lato visibile Bianco (fronte) e lato non visibile Bianco (retro);
2: Lato visibile Bianco (retro) e lato non visibile Bianco (fronte);
3: Lato visibile Bianco, lato non visibile Nero.
Pertanto, visto che in 2 casi su 3 il lato non visibile è bianco, secondo Weaver, anche in questo caso (due sole carte fisicamente in gioco), la probabilità che esso sia effettivamente bianco è del 66,6%.
***
Però, se le carte sono "fisicamente" soltanto "due", e non "tre" (per cui non si può più fare il mio ragionamento delle "due" carte monocolori e della "sola" carta bicolore), mi sembra che il ragionamento di Weaver non conduca più alla soluzione corretta; ed infatti, non a caso, il suo paradosso viene fatto sempre con tre carte, e mai con due.
***
Ed infatti, nel caso di due sole carte nella busta, se ci asteniamo dal raddoppiare fittiziamente il conteggio ipotizzando un "fronte" ed un "retro", in realtà abbiamo un'unica alternativa:
1: Lato visibile Bianco e lato non visibile Bianco;
2: Lato visibile Bianco, lato non visibile Nero.
Pertanto la probabilità che l'altro lato sia bianco, è solo del 50%.
***
E' vero che 2 facce bianche, sulle 3 disponibili, sono su una stessa carta;  ma questo non significa che sia proprio quella che noi abbiamo estratto dalla busta.
***
Altrimenti, per quale motivo Weaver (e il tuo LINK) mettono "fisicamente" in gioco sempre tre carte, e mai soltanto due?
Secondo te, quale sarebbe il motivo?
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Riflettendoci meglio, nel caso di sole due carte in gioco (Bianco-Bianco e Bianco-Nero), noi abbiamo il 50% di probabilità di estrarre dalla busta o l'una o l'altra; ma, complessivamente, la probabilità che nell'estrarla ci si renda visibile un lato Bianco, sono del 75%, perchè ci sono 3 lati bianchi su 4.
Però, almeno secondo me, questo non ci suggerisce niente circa la possibilità che anche l'altro lato sia "più probabilmente bianco"; ed infatti, nel caso di sole due carte in gioco (Bianco-Bianco e Bianco-Nero), noi abbiamo il 50% di probabilità di aver estratto dalla busta o l'una o l'altra, per cui il lato non visibile può essere tanto bianco quanto nero.
#2713
Ciao Phil. :)
La domanda che mi pongo, in verità, è identica a quella di Weaver, e, cioè:
"Abbiamo una busta con tre carte (o tre tessere). Una carta (o una tessera) ha entrambi i lati bianchi, una entrambi neri e una uno bianco e uno nero. Estraggo una carta (o una tessera) e guardo solo un lato. È bianco. Che probabilità ha anche l'altro lato di essere bianco?"
.
***
Cioè, visivamente
***
Non c'è scritto da nessuna parte che  "l'unità di misura" debbano essere soltanto "i lati", e non anche le "carte", poiché la domanda che lui pone è basata su entrambi gli elementi; almeno così viene formulata in tutti i siti (vedi sopra).
***
Quindi non è affatto vero che io ignoro i "lati" e (mi) chiedo "quali sono le probabilità di pescare una carta monocolore?", invece, esattamente come Weaver, io (mi) chiedo: "Estraggo una <<carta>> (o una tessera) e guardo solo un <<lato>>. È bianco. Che probabilità ha anche l'altro lato di essere bianco?"
E la risposta che diamo, sia io che Weaver (e te), è "il 66%".
Come accadrebbe anche nel caso del "nero".
***
Ma io rispondo così in base al semplice buon senso, in quanto, se le carte monocolori sono due, e quella bicolore è una sola, se pesco a caso una carta, e guardo solo un lato, il quale mi risulta bianco,  le probabilità che anche l'altro lato sia bianco sono ovviamente del 66%; se, invece, pescando a caso una carta, e guardando solo un lato, esso mi risulta nero,  le probabilità che anche l'altro lato sia nero sono anche esse, ovviamente, del 66%.
Le "carte" bicolori, infatti, hanno lo stesso colore da entrambi i "lati", e sono 2 su 3 (66%)!
***
La mia domanda e la mia soluzione sono identiche a quelle di Weaver, solo che, secondo me non c'è alcun motivo di stare a farsi "le pippe mentali" come fa Weaver, elucubrando se la "faccia visibile" sia il "fronte" o il "retro" della carta, e contando così due volte una stessa carta bicolore, a seconda che lui denomini la "parte visibile" il "fronte" ovvero il "retro" di una stessa carta; il che, come ti ho dimostrato, nel caso di sole due carte ci condurrebbe erroneamente alla stessa conclusione delle tre carte.
***
Lo stesso identico discorso, vale "tel quel" anche per le monete.
Ed infatti:
- due scatole su tre contengono due monete dello stesso metallo (A e B);
- solo una scatola su tre, invece, contiene due monete di metalli diversi (C).
***
Se le cose stanno così, è ovvio che, pescando in una scatola a caso, avrò il 66% di probabilità di beccare una scatola che contiene due monete dello stesso metallo.
Di conseguenza:
- supponendo che la prima moneta sia d'oro, le probabilità che anche la seconda moneta sia d'oro sono del 66%;
- supponendo che la prima moneta sia d'argento, le probabilità che anche la seconda moneta sia d'argento sono del 66%.
***
Ho invece solo una probabilità su tre (33%) di scegliere l'unica scatola che contiene due monete di metalli diversi (C).
Per cui:
- supponendo che la prima moneta sia d'oro, le probabilità che  la seconda moneta sia d'argento sono del 33%;
- supponendo che la prima moneta sia d'argento, le probabilità che la seconda moneta sia d'oro sono del 33%.
***
"Mutatis mutandis", il mio ragionamento non cambia; mentre quello di Weaver, pur giungendo alle stesse conclusioni, secondo me si basa su un sofisma per metà "matematico" e per metà "semantico".
***
E ora vediamo cosa accade usando i "numeri" al posto dei "colori" o delle "monete"; per cui, come  dici tu, supponiamo di avere tre carte ognuna delle quali ha un numero segnato su ciascuna faccia: 1-3, 2-5, 4-6.
Ciò premesso, tu mi chiedi: "Se pesco (una carta) e leggo (dal mio lato) un numero pari, quante probabilità ho di avere in mano due lati con numeri pari?"
***
In effetti, in questo caso, il quesito non è del tutto ben posto, perchè, in realtà:
- tu non vedi dal tuo lato solo un indefinito "numero pari";
- ma, ovviamente,  puoi anche vedere di che "numero pari" si tratta.
***
Per cui:
- se vedi che dal tuo lato appare il numero 2, già sai che dall'altro lato c'è il 5;
- se, invece, vedi che dal tuo lato appare il numero 4, già sai che dall'altro lato c'è il 6.
Per cui non hai niente da indovinare!
***
Un saluto! :)
***
#2714
Ciao Phil :)
Mi dispiace, ma proprio non riesco a vedere cosa ci sia di erroneo nel mio ragionamento.
.
A) IL MIO RAGIONAMENTO
A me pare ovvio che se le carte monocolori sono due, e quella bicolore è una sola, se pesco a caso una carta ci sono due probabilità su tre che sia una di quelle monocolori; per cui, nel 66% dei casi, la faccia che non vedo sarà dello stesso colore di quella che vedo, bianca o nera che essa sia.
Non ripetermi la teoria di Weaver in altre versioni numeriche, ma dimmi in che cosa il mio ragionamento risulterebbe errato!
.
B) IL RAGIONAMENTO DI WEAVER
Secondo la teoria di Weaver, avendo le solite tre carte bb, nn, bn, sapendo che il lato visibile è bianco, ci troviamo in uno dei seguenti tre casi:
1: Lato visibile Bianco (fronte) e lato non visibile Bianco (retro);
2: Lato visibile Bianco (retro) e lato non visibile Bianco (fronte);
3: Lato visibile Bianco, lato non visibile Nero.
Pertanto, visto che in 2 casi su 3 il lato non visibile è bianco, la probabilità che esso sia effettivamente bianco è del 66,6%.
***
Come ho scritto, questo mi sembrava un ragionamento formalmente corretto, anche se un po' capzioso; poi, però, così come tu hai provato a vedere cosa succede aumentando il numero delle carte da 3 a 5, io ho provato a ridurle da 3 a 2.
Cosa succede col ragionamento di Weaver in questo caso?
***
Con sorpresa, salvo che io non abbia preso una solenne cantonata (come, purtroppo, spesso mi accade, soprattutto in matematica), mi pare che con due carte, secondo Weaver, dovrebbe accadere esattamente la stessa cosa che accade se in gioco ci sono tre carte.
Cioè:
1: Lato visibile Bianco (fronte) e lato non visibile Bianco (retro);
2: Lato visibile Bianco (retro) e lato non visibile Bianco (fronte);
3: Lato visibile Bianco, lato non visibile Nero.
Pertanto, visto che in 2 casi su 3 il lato non visibile è bianco, la probabilità che esso sia effettivamente bianco è del 66,6%.
***
Trattandosi di due sole carte, invece, è evidente che se il lato visibile è bianco, quello non visibile, al 50%, può essere sia bianco che nero!
***
Secondo me, quindi, per arrivare al 66%, Weaver "conta due volte la stessa carta":
- una prima volta identificando il "Lato visibile Bianco" come se fosse il "Fronte" e il "Lato non visibile Bianco" come se fosse il "Retro";
- una seconda volta identificando il "Lato visibile Bianco" come se fosse il "Retro" e il "Lato non visibile Bianco" come se fosse il  "Fronte".
***
Ma una carta immersa nella vernice bianca è bianca allo stesso modo da entrambi i lati, senza minimamente avere un "Fronte" e un "Retro"; come, invece, ha un "Fronte" e un "Retro" un quadro di Picasso! :)
***
Forse sono io che mi sbaglio, ma c'è qualcosa nel ragionamento di Weaver che mi suona un po' "sofistico"; sebbene, come ho detto, ritengo le sue conclusioni assolutamente corrette,  anche se per motivi diversi dai suoi.
***
Ed infatti,  a mio parere, se le carte monocolori sono due, e quella bicolore è una sola, se pesco a caso una carta ci sono due probabilità su tre che sia una di quelle monocolori; e, di conseguenza, la faccia che non vedo sarà dello stesso colore di quella che vedo, bianca o nera che essa sia con una probabilità del 66% (senza stare a farsi "le pippe mentali" se la faccia che vedo sia il "fronte" o il "retro" della carta).
Mi sembra logico, intuitivo, e per niente paradossale!
Cosa c'è di sbagliato nel mio ragionamento?
***
Un saluto! :)
***
#2715
Ciao Phil. :)
Secondo me il 66% di probabilità dovuto a 2 carte monocolori su 3 carte totali, comporta "necessariamente", sia sotto il profilo logico che sotto quello matematico, che ci sia anche:
- il 66% di probabilità di due lati bianchi (sulla stessa carta) rispetto a 3 lati bianchi possibili (su 4 lati totali, avendo una carta, quella bicolore, un lato nero (ovviamente la carta monocolore nera viene esclusa dal calcolo delle probabilità, se il lato estratto è bianco).
- il 66% di probabilità di due lati neri (sulla stessa carta) rispetto a 3 lati neri possibili (su 4 lati totali, avendo una carta, quella bicolore, un lato bianco (ovviamente la carta monocolore bianca viene esclusa dal calcolo delle probabilità, se il lato estratto è nero).
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Ragionare in termini di "lati", invece che di "carte", pero, secondo me è solo un trucco illusionistico matematico per far apparire "paradossale" ciò che, invece, ragionando in termine di "carte", è assolutamente "ovvio".
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Ripeto, infatti, che si estraggono le carte, non i lati delle carte!
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La domanda, a mio parere, infatti, è esattamente questa: "quante probabilità ci sono di pescare una carta monocolore?"
E la risposta, ovviamente, è che ci sono il 66% probabilità di pescare una carta monocolore, perchè le carte monocolore sono due, mentre quella bicolore è una sola!
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Sapendo questo, una volta pescata una carta ed osservato il colore di solo un suo lato (bianco o nero che sia), è ovvio che ci ci sono il 66% di probabilità  che anche il retro della carta estratta sia dello stesso colore appena osservato in superficie (carta monocolore bianca o nera), perchè la probabilità di aver pescato una carta monocolore è il doppio delle probabilità di aver pescato proprio l'unica carta bicolore.
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Se immagini di vedere contemporaneamente i due lati delle carte (o tessere), quello che dico ti risulterà evidente anche dal punto visivo, oltre che concettuale: ed infatti due carte sono monocolori (66%) e una sola è bicolore (33%).
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Ed ora cercherò di considerare la tua ulteriore ipotesi!
Supponiamo che ci siano 5 carte con una lettera sola incisa su ciascun lato: a/a, a/b, b/b, a/c, c/c; se pesco una carta e leggo su un lato una "b", quante probabilità ci sono che sia la carta "b/b"?
Le probabilità, secondo me, sono 3 su 5, cioè del 60%!
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Ed infatti, poichè le carte monoalfabetiche sono tre (AA BB CC), mentre quelle bialfabetiche sono solo due (AB AC), se io pesco un carta su un cui lato c'è una B, essendoci 3 probabilità su 5 di aver pescato una carta bialfabetica, ci sono anche  3 probabilità su 5  (60%) che anche l'altro lato sia una B.
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Il tuo link opera su tre "chance", e non su cinque; per cui, trattandosi di 2 probabilità su 3 (due scatole con monete dello stesso metallo, e solo una scatola con monete di diverso metallo), è ovvio che la percentuale di pescare la scatola con due monete dello stesso metallo siano del 66%.
Ma penso che se il tuo link operasse su cinque "chance", invece che su tre, la percentuale scenderebbe al 60%
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Ripeto che posso benissimo sbagliarmi (come feci all'inizio, ingannato dai miei "test" casarecci), ma questa volta proprio non riesco a vedere cosa ci sia di erroneo nel mio ragionamento; ed infatti mi pare ovvio che se le carte monocolori sono due, e quella bicolore è una sola, se pesco a caso una carta ci sono due probabilità su tre che sia una di quelle monocolori, per cui la faccia che non vedo sarà dello stesso colore di quella sul retro.
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Un saluto! :)
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