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Messaggi - viator

#2716
Salve. Scusate. Avete mai preso in considerazione l'esistenza di una trascendenza relativa e di una trascendenza assoluta ?
Trascendere significa "porsi oltre (sopra)".

La trascendenza relativa è quella che vede generarsi significati non immanenti ma generati dall'immanenza, della quale essa non può fare a meno. Ovvero è la trascendenza che deve sempre confrontarsi con un'immanenza ben presente perchè è proprio e solamente da tale evidente paragone che una trascendenza (relativa, appunto) può venir riconosciuta come tale.

La trascendenza assoluta è invece, "semplicemente", uno degli attributi dell'assolutezza, cioè il suo risultare estranea ed intrinsecamente separata dal relativo. In ciò conferma appunto il suo "porsi oltre (fuori)".

Al proposito mi permetto di ricordare e ribadire che l'assoluto rappresenta quella tal dimensione che riesce ad includere tutti i relativi senza tuttavia risultare in relazione con uno, più o tutti di essi. Lo so che parliamo linguaggi diversi, ma un piccolo memento questo aspetto secondo me lo merita. Saluti.
#2717
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La volgarità
16 Maggio 2019, 22:27:36 PM
Salve. La accettazione e diffusione di costuni volgari - almeno nel nostro paese (che è l'unico che conosco da vicino) è la conseguenza di un appiattimento pseudodemocratico della nostra cultura. Un semplice meccanismo demo-statistico.

Se mode, costumi, ideologie pretendono che - a livello FORMALE - tutti adottino gli stessi modi di esprimersi come emblema di "parità" sociale (parità anch'essa fasulla perchè basata unicamente su pseudodemocrazia come opposizione al fascismo, assemblearismo vuoto quanto rumoroso, roboanza di principi sempre urlati e mai realizzati etc. etc. - in una parola l'eredità di Resistenza e '68), il risultato sarà quello che abbiamo di fronte.

Se il popolo era composto da una "èlite" del 5% la quale si esprimeva con misura ed educazione (mostrando di essere composta da persone apparentemente rispettabili, tanto ciò che contava era il loro potere concreto) e da una massa del 95% di persone legata a problemi molto materiali e quindi "volgari"......una volta che la minoranza del 5% decida di camuffarsi democraticamente assumendo gi strumenti comunicativi del popolo, che avviene ?

Semplicemente, le persone formalmente educate e distinte sembrano scomparire pochè il loro esprimersi scenderà al livello della maggioranza, della quale in concreto però continueranno a non fare parte, restando ricchi, istruiti e potenti.

Perchè quando i costumi si omogenizzano, il livello medio definitivo diventerà pressochè quello delle precedenti maggioranze, non certo quello delle minoranze che esso ha "assorbito".

Naturalmente ci penseranno poi i "media" ad amplificare e santificare un simile andamento. Saluti.
#2718
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La volgarità
16 Maggio 2019, 17:40:39 PM
Salve. Per donquixote : A te risulterà attraverso un qualche dizionario. Il quale (i quali) non rappresentano affatto la verità etimologica "sputata" e consacrata dei termini.
Infinitesimo (illimitatamente piccolo) non è altro che l'opposto speculare di infinito (illimitatamente grande).
Circa il significato quali- o quanti-tativo, basti osservare l'esistenza ben nota dell'espressione "di infima qualità" per riportare l'infimo alla sua connotazione originariamente quantitativa.
Anche perchè si usa parlare di qualità suprema, eccelsa etc. (piuttosto che bassa, scadente, inesistente etc.) e non di qualità illimitata piuttorsto che minima. Saluti.
#2719
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La volgarità
16 Maggio 2019, 12:48:52 PM
Salve Eutidemo. Non credo proprio che l'etimologia di "infimo" abbia a che vedere con le feci. Secondo me rappresenta una forma contratta di "infinitesimo", con riferimento ad un livello di piccineria, di scarsità di valori tali da risultare prossimi allo zero, quindi quasi infinitesimali: Saluti.
#2720
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
15 Maggio 2019, 22:06:41 PM
Salve Carlo Pierini. Hai perfettamente ragione nell'affermare che il centro del mondo è la verità e non l'uomo. Diciamo che l'uomo (che stupida ovvietà !) è il centro del mondo umano. Siamo riusciti a spostare il centro del sistema solare dalla Terra al Sole, ma non riusciremo mai a spostare il centro del Mondo dall'Uomo.

Circa poi "Questi studiosi che cercano la coscienza tra i tessuti nervosi del cervello mi ricordano quel il famoso ubriaco della barzelletta, che cercava sotto un lampione acceso il portafoglio perso chissà dove, perché - diceva - ...solo lì c'era luce!" ci avresti quasi preso anche qui. Anche gli scienziati devono arrangiarsi con quello che hanno.

Il quasi riguarda il fatto che la coscenza, essendo una funzione cerebrale, non consiste in alcun tessuto. E' basata su tessuti, neuroni e metabolismo energetico ma non consiste in ciò (esattamente come la funzione di un ponte metallico, non consiste in acciaio, bulloni e traffico veicolare).

Il concetto di funzione è Infatti del tutto immateriale, indicando solamente il processo e le relazioni che devono essere svolti da UN'ENTITA' DOTATA DI FORMA LA QUALE COMPONE UNA STRUTTURA adatta a REALIZZARE UNO SCOPO.

Nel nostro caso la ENTITA' è un organo (il cervello, che è materiale), il quale possiede una FORMA (che è una sua funzione immateriale - naturalmente sto parlando della forma intrinseca, cioè della relazioni tra le diverse densità materiali delle diverse parti di un organo - non della forma superficiale, osservabile o percepibile)(l'immaterialità della forma di un organo o di qualsiasi altra cosa non deriva dalle diverse densità delle sue parti, bensì dal concetto - sempre immateriale - di RELAZIONE tra le sue parti).
Le relazione tra le parti dell'organo genera una STRUTTURA basata sulla materialità (tessuti, fibre, cellule nervose) la quale serve a svolgere una FUNZIONE (immateriale) una volta che tale struttura venga alimentata (metabolismo) ma soprattutto venga ANIMATA, cioè percorsa da opportuni flussi elettrochimici che altro non sono che ENERGIA (altro ente immateriale - infatti la si oppone comunemente alla materia, ma che caso strano!) i cui EFFETTI (che lascio a te immaginare quali possano essere all'interno di una scatola cranica umana) rappresentano lo SCOPO di tale meravigliosa costruzione materialimmateriale (se preferisci : biospirituale) la quale, con la più banale delle sue particolarità è in grado di subissare ogni e qualsiasi nostra ridicola ipotesi circa l'origine di essa. Saluti.
#2721
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
14 Maggio 2019, 21:54:29 PM
Salve. Per Carlo Pierini : citandoti : "infatti, se la verità non esiste, nessuna affermazione può esser vera, nemmeno l'affermazione: <<la verità non esiste>>".
Osservazione corretta ma riguardante solamente le verità relative, certamente non una eventuale verità assoluta, che dovrebbe essere quella di cui stiamo discutendo, aspetto già dimenticato dalla metà degli intervenenti. Saluti.
#2722
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La volgarità
14 Maggio 2019, 21:41:43 PM
Salve. La volgarità consiste nell'esprimersi, nel comportarsi trascurando ogni genere di tabù.

Notevole il fatto che essa esista e si manifesti solo all'interno di società e culture "evolute" (che sono quelle che costruiscono il maggior numero di condizionamenti e tabù ufficiali).

Nelle società primitive essa è assente ed il suo concetto del tutto inconcepibile.

L'argomento maggiormente infarcito e più frequentemente generante le volgarità è il sesso. Ovviamente, poichè il sesso è stato vigorosamente eretto a sommo tabù della civiltà non solo occidentale.

Ora, poichè il sesso è attività profondamente liberatoria a livello individuale e piuttosto pericolosa a livello sociale, ovvio che la volgarità sessuale procuri la doppia gratificazione di liberarci dalla repressione e di poter trasgredire.
Questo come movente originario, poichè siamo giunti al punto in cui, nella realtà attuale, sia il sesso che la volgarità come trasgressione sono diventati dei banali manierismi.

Sempre in ambito sessuale, c'è ad esempio la pornografia, la quale presenta un aspetto di costume assai singolare : essa si occupa - attraverso la più becera, fasulla, volgare e strumentale rappresentazione del sesso, di mostrare contemporaneamente la "nuda verità" di esso. Di combinare quindi una realtà anatomica, biologica e psicologica profondamente vera perchè atavica con la più forzata delle situazioni in cui essa può venir rappresentata.

Infine, sesso a parte, esiste poi la volgarità generata dall'ignoranza, dalla mancante consapevolezza dei valori più elevati. Ma si tratterebbe di volgarità in qualche modo appunto "non consapevole", quindi esclusa dalla intenzionalità. Saluti.
#2723
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
13 Maggio 2019, 21:55:53 PM
Salve Ox. Ma io, citando l'esistenza dei fanatismi, non intendevo certo riferirmi a te !!

La verità di un enunciato, una volta eliminato il problema dell'assolutezza, diventa semplicemente "ciò che par vero a Tizio che ne parla ed eventualmente anche alle decine o migliaia o milioni di persone che lo ascoltano scuotendo la testa dall'alto in basso e viceversa".

Ho già accennato le ragioni che - secondo me - impediscono l'esistenza in linea di principio della verità assoluta.

Dal punto di vista della prassi informativa concreta la spiegazione sarebbe costituita dal fatto che, qualsiasi approfondimento noi si faccia circa le relazioni alimentari tra ebrei e bambini, non raggiungeremo mai la prova provata che tutte le informazioni accumulate - per quante che siano - siano rigorosamente aderenti alla verità dei fatti.

Potremo costruire verità relative sempre più dettagliate e precise, ma basterebbe che un solo ingrediente di esse risulti falso o dubitativo per vedere negata la definitiva completezza (assolutezza) della verità che crediamo di aver costruito.

In realtà dovremmo convincerci a vivere senza verità (come io faccio). La cosa non risulta affatto disperante. Sarà sufficiente imparare a vivere ed agire secondo le proprie CONVINZIONI, che sono infinitamente più semplici da gestire.

E se anche ci fossero un milioni di persone pronte a giurare di aver personalmente assistito ad un banchetto di ebrei che portavano alla bocca brani di corpi infantili ? Credi che la verità assoluta sarebbe risultata in "gli ebrei mangiano  bambini" ? Io faccio parte di quei milioni di spettatori, ed una volta chiesi ad uno dei commensali ebrei : "Ma perchè mangiate i bambini ?". Quello finì di pulirsi con uno stuzzicadenti quindi mi rispose, in tono scandalizzato : "Mangiare i bambini ?? Ma Per chi ci hai presi ?.......Noi i bambini ci limitiamo a masticarli e poi a sputarli senza mangiarli !!".

Lasciamo per favore perdere le verità assolute......per parlarne disponiamo solo del più relativo ed ingannevole degli strumenti : il linguaggio.

Il fatto che si possa affermare che Hìtler è (o era sino ad alcuni anni fa) ancora vivo, oppure che lo sbarco sulla Luna non sia mai realmente avvenuto (affermazioni in sè non categoricamente smentibili) la dice assai lunga sulla discutibilità di qualsiasi opinione individuale o di massa. Saluti.
#2724
Salve. Per Phil. Non pensavo proprio a te. Anzi, a nessuno in particolare. Solo ricordavo - qui e là - l'esistenza di accenni di questo tipo in questa ed altre discussioni. Saluti.
#2725
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
12 Maggio 2019, 22:31:02 PM
Salve Ox. Definizione di verità : "assunto od affermazione non dimostrabile falsa da alcuno in nessun tempo o circostanza". Da cui, falso : "assunto od affermazione che non può essere creduto vero da alcuno in nessun tempo e circostanza".

Da ciò discende l'inesistenza di una verità assoluta e l'infinita varietà delle verità relative le quali consistono unicamente in ciò che noi crediamo. Hai mai visto qualcuno che non consideri vero ciò in cui crede ?.

Io e tutti troveremo vero un enunciato se crediamo che esso lo sia, ed il nostro crederlo dipenderà dal nostro grado di istruzione, dalla nostra esperienza, dalla nostra suggestionabilità psichica, dalle nostre speranze ed auspici, dai nostri eventuali condizionamenti morali e culturali.

Per quanto riguarda il saggio ed il folle, le loro convinzioni-credenze-verità risultano secondo me parimenti rispettabili, poi deciderò di credere all'uno, all'altro, a nessuno dei due secondo appunto i criteri che ho appena elecato.
Sicuramente nessuno dei due possiede o possiederà la chiave della verità assoluta.

Il fatto è che non è nè possibile nè saggio credere a delle verità.
Impossibile perchè non possiamo trovare la verità granitica (secondo te esiste una qualche verità talmente convincente ed inattaccabile da risultare condivisa da tutti ?).......poco saggio poichè - in mancanza di certezza - risulta più efficace affidarsi alla consuetudine ed alla statistica nello scegliere ciò a cui affidarsi. Meglio quindi la fede (intellettuale, psichica o spiritualmente ispirata).

Io, di fronte al vero/falso, cerco di buttarmi dalla parte che la mia esperienza mi mostra più probabile ed il mio buonsenso più possibile.

Ti ricordo che i maggiori seguaci della verità a tutti i costi e per sempre sarebbero semplicemente i fanatici.

Circa i punti di appoggio....beh, certo, fanno comodo se si è stanchi di correre dietro alla verità assoluta. Ma meglio cercare di stare in piedi da soli.

Circa infine Eco ed il suo "La verità è ciò che si dice", afferma provocatoriamente Eco (ci ho fatto anche un post, tempo fa),
quindi qualsiasi cosa si dica è quella la verità?"
, penso che il buon Umberto intendesse affermare il ruolo socio-mediatico delle troppo numerose pretese verità circolanti. Per passare al senso psicofilosofico di ciò io penso invece adatta la frase (mi ripeto) : "la verità è ciò in cui si crede". Saluti.
#2726
Salve. Per Carlo (Pierini) : "No, va peggio!    "Intrinsecamente inconoscibili" oltre che essere ambiguo (per le ragioni che ho detto sopra) è inutilmente ridondante. "Conoscere" implica l'esistenza di un conoscente e di un oggetto conosciuto; e "inconoscibili" significa dunque che le cause sono inaccessibili a qualunque conoscente. Per cui, se aggiungi "intrinsecamente", cos'altro vuoi dire di diverso da "inconoscibili ?"

"Inconoscibile", se non "ridondantemente" precisato, potrebbe anche significare "attualmente non conoscibile".
Intrinsecamente inconoscibile significa "che mai sarà possibile conoscere".

Aaah....me tapino !! Tutte queste discussioni così povere di "ridondanti" definizioni ! E noi tutti che dobbiamo sguazzarci !
Salutoni.
#2727
Tematiche Filosofiche / Re:L'immagine della realta'
11 Maggio 2019, 22:00:28 PM
Salve. Per Jacopus ed Ipazia. Io non ho neppure sfiorato il concetto di verità o realtà pragmatica (che è quello fornitoci dalla scienza, appunto) intendendo invece soffermarmi sulla problematica neuro-psico-esistenziale connessa al vero-reale. Quindi grazie comunque per le vostre precisazioni, peraltro qui superflue.

Per Oxdeadbeef : non dubitavo che altri abbiano già affrontato e "risolto" l'argomento. Dedicarsi alla speculazione magari sistematica circa ciò che non è (visto che il Mondo ed i suoi contenuti si basano sull'esserci - e questo sarebbe il postulato fondamentale di ogni affermazione e discussione sensata) trovo sia indice di accanimento masturbatorio (mentale) che non lascerà mai spazio ad orgasmi od eiaculazioni (mentali).......figuriamoci poi le fecondazioni (mentali).

E poichè i simboli scelti per la masturbazione vengono da ciascuno scelti a propria fantasia. a tal punto potremmo avere anche seriosissime discussioni sulle ipotesi di volo degli asinelli.

Eco - grande mente - secondo me sofferse sempre di permanente indigestione culturale. Altri mangiano troppo, lui studiava troppo. Saluti.
#2728
Salve Carlo. Ancora a parlare di Dio !! (non mi riferisco a te, ma alla frequenza dell'argomento al quale, d'altra parte, ho dato anch'io il mio contributo). E le definizioni di Dio dove starebbero ? Solo esse possono formare un discrimime all'interno della "confusione per assenza" che tu qui lamenti. Salutoni.
#2729
Salve. "Il termine "casualità" è ambiguo"...................

Tutti i termini sono ambigui o polivalenti, in carenza di loro definizione.

Caso : "concetto puramente astratto definente lo stabilirsi di un effetto dovuto a cause intrinsecamente inconoscibili".

"Puramente astratto"  poichè, essendo la causa inconoscibile, risulta inclusa anche la eventuale inesistenza di una qualsiasi causa.

Va meglio cosi ? Saluti.
#2730
Tematiche Filosofiche / L'immagine della realta'
11 Maggio 2019, 15:05:09 PM
Salve. Vedo tanti utenti che si sono affannati nell'indagare sulla realtà.
Questa ossessione circa il reale non la capisco. Cosa mai ci sarebbe da scoprire circa il reale ?
Nulla, mi sembra, poichè la realtà "vera", "oggettiva", ci è ovviamente preclusa.
Non possiamo conoscere nulla di essa, essendo costretti dal soggettivismo alla esplorazione o contemplazione solo della nostra IMMAGINE della realtà.

Qual'è la differenza tra realtà e immagine della realtà ?
Semplicemente, consiste nella frapposizione – tre le due – della coscienza.

La coscienza (non cambia proprio nulla se ci piacerà chiamarla anima, spirito o consapevolezza) è quella funzione (non cambierà nulla se vorremo invece definirla dono od attributo divino) che si pone a cavallo tra la memoria consapevole da un lato e la mente dall'altro.

La mente (non cambia nulla se vorremo chiamarla intelletto donatoci da qualcuno) lavora unicamente sulla base di ciò che conosciamo. Quindi di ciò che riusciamo a ricordare, a riconoscere, a memorizzare, a catalogare.

La coscienza avrebbe appunto la funzione di provvedere ad organizzare (in modi non ancora noti) i ricordi, le esperienze secondo una certa struttura basata su delle categorie, "preselezionando" i diversi dati mnemonici in modo da poterli presentare in modo congruo (cioè per affinità di origine sensoriale) alla mente e consentire ad essa l'assunzione di scelte ed ulteriori più fini abbinamenti che le permettano di prender delle decisioni, fare delle scelte in modo rapido, coerente, appunto consapevole e "cosciente".

Poichè la coscienza lavora su dati di memoria "grezzi", "vergini" che provengono soprattutto dal "fuori di noi" attraverso i sensi e poi quindi attraverso la psiche (le cui funzioni e ruolo qui ovviamente devo tralasciare), essa ha il problema di trasmettere la realtà sensoriale ed esterna (quindi oggettiva) in modi tali che risultino congrui ed adatti a ciò che oggettivo non è (appunto la funzione mentale).

In che modo farlo ? Presentando alla mente una specie di schermo interiore sul quale "appaiono" le informazioni mnemoniche (si badi bene che esse possono essere anche freschissime, quasi simultanee alla realtà esterna, poichè nel caso in cui la mente debba decidere in tutta fretta.......) che la mente stessa richiede di volta in volta (anche la psiche può interpellare la memoria, ma lo fa stando "a valle" della coscienza, quindi senza coinvolgerne le funzioni).

Tale schermo presenta ovviamente informazioni in formati multimediali (perchè multimediali sono appunto i contenuti della nostra memoria). Tutti i particolari delle immagini e delle informazioni mostrate dalla coscienza rispecchiano accuratamente quelli della realtà a noi esterna (e comunque, anche se fossero diversi, noi non potremmo mai accorgercene !), ma quella che viene mostrata sullo schermo già non è più la realtà ma – appunto – la NOSTRA immagine della realtà esterna.

La quale quindi – sembrerebbe – dovrebbe corrispondere – nelle sue singole informazioni – ad una supposta realtà oggettiva, Quindi perchè mai distinguerla da essa ?

Perchè una cosa è rispecchiare i particolari di una scena o di una informazione complessa rispettando la relazione spazio-temporale di ciò che la compone, altra cosa è il farlo rispettando invece il complessivo orientamente di esso (cioè – a livello mentale – il suo SENSO).

Il fatto è che lo "schermo" coscenziale si comporta esatamente come uno specchio!.
E gli specchi hanno la caratteristica di riprodurre fedelmente tutto, ma lo fanno INVERTENDO i lati delle immagini che presentano !.

D'altra parte il capovolgimento del senso della realtà (effetto specchio) è proprio il meccanismo utilizzato dalla coscienza per armonizzare, rendere congrue le informazioni, trasformandone il "verso" (il senso, il "lato") da oggettivo a soggettivo e rendendone quindi interpretabile il significato alla nostra mente, emblema stesso della soggettività !!.

Nutro il fiero sospetto che la nostra immagine della realtà soffra di tale anomalia (se possiamo chiamarla in questo modo).

Come diversamente spiegare la nostra invincibile tendenza nel capovolgere tra loro cause ed effetti ? Essa si manifesta principalmente nel volgere a nostro favore l'interpretazione di ciò che ci circonda. Se la nostra "visione del mondo" fosse generata da realtà oggettive neutrali non assisteremmo allo spettacolo di masse sterminate di individui che credono di costituire – individualmente e collettivamente – la ragione per la quale il mondo esiste.

Ugualmente non si avrebbe il fatto che ciascuno di noi considera vero e reale solamente ciò in cui crede. Conoscete qualcuno che non trovi VERO e REALE ciò in cui crede ? Presentatemelo !
Quindi la nostra immagine del reale sembrerebbe piuttosto viziata dalle nostra necessità, bisogni, fedi e credenze.
Eppure lo specchio della coscienza non mente sui particolari del mondo esterno al nostro cranio !

Che tesi balzana, la mia, circa il capovolgimento della realtà !! Saluti a tutti.