Breve divertissement a proposito del patriarcato. La lingua stessa è infarcita di misoginismo e dovremmo considerarlo come un dato importante quando rappresentiamo un mondo che è già rappresentato strutturalmente (Levy Strauss, Benveniste). Esiste infatti la parola patria ma non matria. Esiste la parola madrelingua ma non padrelingua. Come se la comunicazione fosse un appannaggio femminile ma i valoril sacri delle tradizioni e del suolo fossero maschili. Voglio dire che le distinzioni culturali uomo-donna sono anche il retaggio della lingua dei parlanti, e come tale può cambiare.
Accanto a ciò vi sono invece differenze organiche non indifferenti fra uomo e donna, derivanti da flussi di ormoni diversi. Il testosterone non è l'ossitocina, che non è il progesterone. Non considerare questi aspetti del problema non aiuta.
Fattori culturali e organici interagiscono ma ritengo che una società veramente libera sia quella che concede maggiori chance di scelta ai suoi componenti, indipendentemente dal sesso. Relegare una metà dell'umanità a ruoli subordinati sulla base di pur reali differenze fisiologiche, oltre ad essere ingiusto, come ogni forma di razzismo, è anche stupido.
Sulla base dello stesso ragionamento dovremmo far riprodurre solo gli africani, notoriamente più dotati a livello fallico.
Accanto a ciò vi sono invece differenze organiche non indifferenti fra uomo e donna, derivanti da flussi di ormoni diversi. Il testosterone non è l'ossitocina, che non è il progesterone. Non considerare questi aspetti del problema non aiuta.
Fattori culturali e organici interagiscono ma ritengo che una società veramente libera sia quella che concede maggiori chance di scelta ai suoi componenti, indipendentemente dal sesso. Relegare una metà dell'umanità a ruoli subordinati sulla base di pur reali differenze fisiologiche, oltre ad essere ingiusto, come ogni forma di razzismo, è anche stupido.
Sulla base dello stesso ragionamento dovremmo far riprodurre solo gli africani, notoriamente più dotati a livello fallico.