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Messaggi - Eutidemo

#2731
@Ipazia
Sono perfettamente d'accordo con te che  anticipare i tempi dell'ivg è il modo migliore per limitare i danni sia all'adulta che al concepito; per cui trovo "gravissimo" che alcune istituzioni mediche, col loro boicottaggio burocratico, allunghino senza motivo i tempi dell'intervento.
Il che, a volte, avviene addirittura contrastando il tempestivo intervento farmacologico nelle primissime fasi in cui la definizione "grumo di cellule" è incontrovertibilmente tale; come nel "paradosso del sorite" con solo due o tre sassi.
***
D'altronde, se un medico non se la sente in coscienza di praticare aborti secondo le modalità di legge (benchè sia consentito anche dal suo "giuramento professionale"), non vedo perchè mai, tra le tante specializzazioni mediche, debba scegliere proprio "ginecologia"; ed infatti, se sceglie di specializzarsi in "odontoiatria", guadagnerà molto di più, e non correrrà il rischio che qualche sua cliente gli chieda di abortire.
Salvo il caso di qualche cliente molto sprovveduta! ;D
#2732
Citazione di: anthonyi il 10 Luglio 2022, 13:57:11 PMHo l'impressione, però, che un meccanismo del genere rende l'arma molto imprecisa per via del rinculo anomalo. A questo punto molto meglio un'arma ancorata a un punto rigido, e magari teleguidata.
Non saprei, perchè non ho mai provato quell'aggeggio!
Però io mi preoccuperei molto di più delle anomalie del "rilevamento" (sollevamento della canna), che non del "rinculo"; ed infatti  è il primo che influisce di più sulla precisone del tiro!
#2733
LA MIA CONCLUSIONE DEL RACCONTO
Una volta che Goran fu risalito sulla sua astronave, Caccavale annunciò trionfante ai membri del Consiglio di Sicurezza: "Stavolta li abbiamo proprio fregati, perchè sceglieremo due angoli non superiori ai 90°, come promesso, bensì esattamente di 90°; per cui, con due angoli retti, non potranno mai ottenere nessun triangolo!"
***
I terrestri, però, resteranno fregati lo stesso, in quanto Goran congiungerà due lati del triangolo al Polo Nord, con un terzo angolo di 50%; cuccandosi, così tutta la Cina, e parte della Siberia e del Mar della Sonda.
***
Ed infatti Caccavale non ha pensato che un conto è disegnare un triangolo su un piano, ed un altro conto è disegnarlo su una sfera; che, più o meno, è la forma del nostro pianeta!
***
Ed infatti, su una sfera, volendo, si può disegnare anche un triangolo con tre angoli retti!
***
#2734
@Ipazia
Su vari siti ginecologici, io trovo diverse informazioni.
Ad esempio, che, al termine dell'ottava settimana dopo la fecondazione, l'embrione è già considerato feto; in quanto, in questo stadio, le strutture già formate crescono e si sviluppano.
Però, confesso la mia ignoranza in materia!
***
Trovo invece molto interessante che, a tuo parere, il "secondo coscienza" riguarda il "nocere" ad un organismo incapace di soffrire (secondo scienza); al riguardo, credo che la capacità di soffrire dipenda dalla formazione del sistema nervoso centrale.
***
E anche vero che:
- le tecniche abortive di un tempo erano devastanti pure per la gestante;
- la mortalità infantile era imponente (anche perchè non di rado si ricorreva all'infanticidio invece che all'aborto).
***
Quanto scrivi sul vaccino, invece, è completamente O.T., perchè non ha niente a che vedere sul "momento più giusto" a partire dal quale l'aborto non è più ammissibile.
***
#2735
Ciao Iano
Sono pienamente d'accordo con tutto quello che hai scritto, però con tre precisazioni:
.
1)
Non tutte le opinioni possono essere messe sullo stesso piano, quando  riguardano materie di carattere specialistico.
Ad esempio:
- se non mi sento bene, preferisco che a farmi la diagnosi sia un medico, e non un elettricista;
- se il mio impianto elettrico non funziona bene, preferisco che ad esprimere un'opinione al riguardo, sia un elettricista, e non un medico.
.
2)
Non tutte le opinioni possono essere messe sullo stesso piano, in quanto la loro fondatezza è direttamente proporzionale alle informazioni che si hanno al riguardo.
Ad esempio, non si può giudicare una sentenza dal solo "dispositivo" (come fanno in molti), senza prima averne letto la "motivazione per esteso".
.
3)
Per il resto, ti rinvio al mio "Metodo di analisi delle ipotesi confliggenti"
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/metodo-di-analisi-delle-ipotesi-confliggenti/

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Un saluto :)
***
#2736
In forza del quarto comma dell'art.275 c.p.p.. la madre di bambini di età non superiore a sei anni, con lei conviventi, non può essere sottoposta a custodia cautelare in carcere; salvo che sussistano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza (come nel caso che abbia ucciso uno dei figli).
#2737
Il "CornerShot" è un accessorio per alcune armi da fuoco, che consente di utilizzarle restando al coperto; cioè, di colpire il bersaglio senza che il bersaglio possa rispondere al fuoco.
Vediamo di cosa si tratta, e per quale motivo potrebbe ridurre le vittime dei combattimenti urbani; a  condizione che lo usino entrambi gli schieramenti.
***
Si tratta di un dispositivo angolato, dotato di videocamera, sul quale possono essere montate lateralmente le Berette 92F, le Glock (tutte le versioni), le SIG Sauer e tutta la serie delle CZ.
***
Dalla descrizione, e, soprattutto, dall'immagine, si comprende chiaramente  come, potendo sparare da dietro un angolo, il tiratore non rischia di essere colpito a sua volta dal "fuoco di reazione".
***
Paradossalmente, però, se entrambi gli schieramenti usassero un dispositivo del genere nei combattimenti casa per casa, le vittime diminuirebbero!
***
Ed infatti, se tutti e due i nemici si sparano da dietro un angolo, possono colpire soltanto l'arma avversaria montata sul  "CornerShot", che spunta dall'angolo; senza, però, minimamente ferire chi la impugna.
***
Quest'ultimo, però, una volta privato dell'uso del suo "CornerShot", è sostanzialmente costretto ad arrendersi; ed infatti, anche se fosse dotato di altre armi, non appena uscisse dal suo riparo per sparare direttamente al nemico, non avrebbe scampo.
Per cui, per lui, l'unico modo di restare illeso sarebbe quello di arrendersi!
***
#2738
In forza del quarto comma dell'art.275 c.p.p., una donna incinta  non può essere sottoposta a custodia cautelare "in carcere" (salvo che sussistano esigenze di eccezionale rilevanza); e la stessa cosa vale per me, non perchè io sia incinto, ma perchè ho superato i settanta anni! ;D
Un tempo non era così!
P.S.
Vi ricordate il film "Ieri, oggi, domani", diretto da Vittorio De Sica, vincitore dell'Oscar al miglior film straniero nel 1965?
A Napoli, nel quartiere Forcella, Adelina Sbaratti, una venditrice abusiva di sigarette, per non essere arrestata ricorreva ad una maternità dietro l'altra; fino a che il marito Carmine non fu  più capace di continuare a ingravidarla!
:)) :)) :))
#2739
@Ipazia
Anche secondo me i tempi stabiliti dalla legge italiana sono abbastanza ragionevoli.
Tuttavia:
- non hanno niente a che vedere con quanto dice la "scienza";
- sono sono sostanzialmente ragionevoli per la tua e la mia "coscienza", ma non necessariamente per la "coscienza" altrui.
Non è detto, infatti, che i termini fissati in altri Paesi debbano considerarsi "errati"; in quanto la questione è molto opinabile!
***
Quanto ai "medici obiettori", si attengono al  "giuramento di Ippocrate", laddove prescrive quanto segue:
Però, nel "giuramento professionale", che sono stati obbligati a prestare nel momento in cui l'"Ordine dei Medici" ha conferito loro l'abilitazione professionale, tale prescrizione non appare; per cui, secondo me, se praticano l'aborto ai sensi di legge, non violano affatto il giuramento che hanno prestato come medici.
#2740
Ciao Viator :)
Tu ti chiedi chi stabilisca in quale precisa data sia avvenuto l'atto fecondativo,  dalla quale si dovrebbero contare le settimane.
La risposta è semplice: lo stabilisce il ginecologo!
Ed infatti:
.
1)
All'inizio, si fa generico riferimento al criterio dell'amenorrea; anche se, a voler essere più precisi, per calcolare la data del concepimento non basta solo far riferimento all'amenorrea, ma bisogna sapere anche quanto dura in media il ciclo della donna.
Ed infatti, come spiega Anna Franca Cavaliere, ginecologa presso il Policlinico Gemelli di Roma:
"L'ovulazione avviene esattamente 14 giorni prima della successiva mestruazione.
Il che significa che:
- se la donna ha un ciclo regolare di 28 giorni, l'ovulazione – e quindi il concepimento – saranno avvenuti a metà ciclo;
- se invece il ciclo è di 21 giorni, il concepimento sarà avvenuto circa 7 giorni dopo l'ultima mestruazione;
- se i cicli sono lunghi, di 40-45 giorni, la data del concepimento sarà all'incirca un mese dopo l'ultima mestruazione".
.
2)
Però, la conferma della "data precisa" del concepimento si ha con la prima "ecografia", specie se viene eseguita tra le 10 e le 14 settimane, durante la quale si misura la lunghezza cranio-caudale del feto;  e, in base a misure di riferimento standard a disposizione del ginecologo, si potrà dire con molta più accuratezza quando il bambino è stato concepito, a che epoca gestazionale si trova la futura mamma e quando è previsto il termine della gravidanza.
.
***
Quanto al fatto che le leggi dovrebbero riguardare solamente i cittadini di un determinato Paese, questo nessuno lo mette in dubbio!
Io avevo soltanto messo in evidenza come, in questo caso, "la legge" vari da Paese a Paese, proprio perchè non esiste un criterio univoco etico-logico-biologico su quale possa risultare l'"esatto" "momento giusto" oltre il quale l'aborto diviene "ammissibile".
Tutto qui!
.
***
Quanto al fatto che mai nessuna legge (espressione della volontà di una collettività estranea alla gravidanza in atto) dovrebbe mai occuparsi di scelte così intimamente "personali", sono d'accordo con te solo fino ad un certo punto.
Ed infatti la legge, in determinati casi, deve tutelare anche i diritti del "nascituro" in quanto:
.
a)
Sopprimere un bambino qualche ora prima del parto (quando fa ancora parte del corpo della madre), ovvero qualche ora dopo il parto (quando non ne fa più parte), non fa sostanzialmente differenza, in quanto è ormai un individuo già completamente e biologicamente formato; e questo la legge non lo può permettere.
.
b)
Ai sensi dell'art. 462 del Codice Civile sono "capaci di succedere" tutti coloro che sono stati già concepiti al tempo dell'apertura della successione; per cui la legge deve tutelare tale aspettativa giuridica, e, quindi, deve evitare che, quantomeno un feto già sviluppato, venga soppresso perchè i genitori non vogliono che, una volta nato, si appropri di una parte della loro eredità.
.
***
Un saluto :)
***
#2741
@Niko
Come avevo scritto, salvo a voler "filosofeggiare" aristotelicamente sui concetti di "potenza" e di "atto", uno "zigote" o anche una "morula" (genoma a parte) non hanno ancora niente a che vedere con un "essere umano" sviluppato; così come una "ghianda" (genoma a parte)non ha niente a che vedere con una "quercia" (anche se, in origine, "in potenza", lo era stata).
***
Si tratta di due cose completamente diverse!
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Ed infatti, dare le ghiande in pasto ai maiali, non costuisce alcun reato, ma abbattere una quercia sì: ed infatti, ai sensi dell'art.635 c.p., chi abbatte alberi senza la debita autorizzazione è punito con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni.
***
A parte questo, così come l'ovulo fecondato "in potenza" è un "uomo", allo stesso modo io, "in potenza", sono certamente un "cadavere"; ma non per questo mi si deve seppellire prima del tempo!
***
Per cui, al di là delle elucubrazioni filosofiche e/o religiose (Per Tommaso d'Aquino il feto non riceve da Dio l'anima intellettiva al momento della fecondazione, ma solo dopo un graduale processo di sviluppo), secondo me non c'è dubbio che un conto è sopprimere uno "zigote" o una "morula", mentre un altro conto è uccidere un bambino al  nono mese; equiparare le due cose, secondo me, è un  assurdo!
***
Però, come ho scritto, non ho la benchè minima idea, in linea di principio, su quale possa risultare l'"esatto" "momento giusto" (non avevo scritto "legittimo") oltre il quale l'aborto diviene ammissibile solo per gravi motivi terapeutici.
Non lo so! (come non so quale singolo sasso possa dar luogo ad un "mucchio").
***
Senza dubbio la "legittimità" la decide "la legge"; ma, in questo caso, "la legge" varia da Paese a Paese, proprio perchè non esiste un criterio univoco etico-logico-biologico su quale possa risultare l'"esatto" "momento giusto" oltre il quale l'aborto diviene "ammissibile"
***
Ci si regola "a spanne" (come nel caso del mucchio)!
***
#2742
A nessuno di voi viene in mente  come potrebbe andare a finire la faccenda? :)
#2743
IL PARADOSSO DEL SORITE
Il paradosso del "sorite" (dal greco antico σωρίτης aggettivo di σωρός, che significa "mucchio") è un paradosso attribuito al filosofo greco Eubulide di Mileto: il quale consiste nella difficoltà di stabilire in quale momento un insieme di sassi diventa un "mucchio".
***
Ed infatti, un "sasso" non può essere definito un "mucchio di sassi".
Nemmeno "due sassi" costuiscono un "mucchio di sassi".
Però, aggiungendo di volta in volta "un sasso", ecco che, alla fine, abbiamo indubbiamente un "mucchio di sassi".
***
Tuttavia è molto difficile stabilire, ovvero è quantomeno opinabile, stabilire qual'è il "sasso aggiunto" che lo fa diventare un "mucchio di sassi".
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IL PARADOSSO DELLA COLONIA DI CELLULE
Un discorso analogo, ma un po' diverso, si può fare per quegli esseri viventi primitivi definiti "colonie di cellule"; le quali scaturiscono da  un raggruppamento di cellule, che, restando "indifferenziate", non costituiscono però un vero e proprio "organismo vivente" (nel cui interno, cioè, funzionino organi destinati a differenti compiti).
***
Anche in questo caso, una sola "cellula" non costituisce certo "una colonia di cellule".
Neanche due cellule costituiscono "una colonia di cellule".
Però, aggiungendo di volta in volta una "cellula", ecco che, alla fine, abbiamo indubbiamente "una colonia di cellule".
***
Tuttavia, anche in questo caso, è molto difficile stabilire, ovvero è quantomeno opinabile, stabilire qual'è la "cellula aggiunta" che dà luogo "una colonia di cellule".
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IL PARADOSSO DELLO ZIGOTE
C'è poi un terzo caso, ma molto diverso dai primi due.
Lo "spermatozoo", è anche lui una "singola cellula", come quelle che vanno a formarle le colonie di cellule primigenie; però è una "cellula specializzata",  cioè fatta per accoppiarsi solo con un'altra specifica cellula, e solo con quella, cioè l"'ovulo femminile".
Se ci riesce, dà luogo allo "zigote", composto da 2 cellule: che poi diventano 4, 8, 16 e così via, dando luogo alla "morula".
***
La "morula" è la fase che attraversa un organismo durante i primi stadi della gestazione; essa è composta da un aggregato di "cellule" sempre più numeroso, sebbene ancora "indifferenziate" che si formano nei primi stadi dello sviluppo embrionale, durante la segmentazione dello "zigote".
Però le cellule staminali, ancorchè tecnicamente "indifferenziate", sono dette  "totipotenti" (anche se dopo un paio di divisioni diventano soltanto "pluripotenti"), cioè "potenzialmente" in grado di originare tutti i tessuti embrionali ed extra-embrionali; quindi non hanno niente a che vedere con le cellule "indifferenziate" di una arcaica "colonia di cellule".
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Tuttavia, anche in questo caso, è molto difficile stabilire, ovvero è quantomeno opinabile, stabilire qual'è la modificazione cellulare che dà luogo all'individuo di una particolare specie animale; anche considerando che, in base  alla "legge biogenetica fondamentale" di Haeckel, l'"ontogenesi", cioè lo sviluppo individuale degli embrioni, è una ricapitolazione abbreviata della "filogenesi", cioè dello sviluppo evolutivo preistorico.
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Ed infatti, durante lo sviluppo dell'embrione, il feto umano sviluppa una "coda" e persino delle "branchie"; che ci ricordano di quando eravamo animali marini.
Anzi, sul "coccige" e sui lati della "gola" ce ne restanto, appena accennati, i "rudimenti" anche quando siamo diventati adulti.
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Ma chiudendo tale parentesi, e tralasciando le altre specie animali, in quale fase dello sviluppo fetale si può parlare non più di un aggregato di cellule (per quanto "totipotenti" o "pluripotenti"),  bensì di un vero e proprio "essere umano" già "in atto", e non più solo "in potenza"?
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In effetti, salvo a voler "filosofeggiare" aristotelicamente sui concetti di "potenza" e di "atto", uno "zigote" o anche una "morula" non hanno ancora niente a che vedere con un "essere umano"; così come una "ghianda" non ha niente a che vedere con una "quercia" (anche se, in origine, "in potenza", lo era stata).
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LA LEGGE
Al riguardo, la legge 194/78:
- pone 90 giorni come limite di tempo massimo per richiedere l'aborto per "motivi di carattere non terapeutico";
- non pone nessun limite di tempo massimo per richiedere l'"aborto per motivi di carattere terapeutico".
.
a)
Il primo caso
Il termine di 90 giorni è basato sul presupposto, non del tutto corretto, che al novantesimo giorno di gravidanza possa considerarsi concluso lo sviluppo della placenta; per cui, dal momento in cui la placenta è considerata formata nella sua interezza, la legge italiana considera il feto come un "organismo autonomo" rispetto al corpo che lo ospita.
Il concetto di "autonomia fetale", però, non trova riscontro in campo scientifico; e, secondo me, neanche in ambito filosofico.
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b)
Il secondo caso
Nel secondo caso, facendo l'ipotesi estrema che:
- o si salva la vita della madre;
- o si salva la vita del bambino (anche se sta per nascere)
la nostra legislazione sceglie senz'altro la prima opzione.
Vedi NOTA per dettagli più precisi.
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***
E' singolare ricordare che, invece, un tempo si faceva la scelta opposta, in quanto:
- la madre era già "battezzata", e, quindi, non essendo gravata dal peccato originale, se moriva dopo essersi confessata ed aver ricevuto l'estrema unzione andava dritta in paradiso;
- il bambino, invece, essendo ancora nel ventre della madre, non era battezzabile, per cui, essendo gravato dal peccato originale, in paradiso non ci poteva andare.
Per cui si procedeva con il "parto cesareo", che all'epoca era pressochè sempre mortale per la madre, al fine di poter salvare il bambino e di battezzarlo.
.
IL CRITERIO DISTINTIVO DELLA "MATERIA BIOLOGICA",  DELL'"INDIVIDUO" E DELLA "PERSONA"
Premesso quanto sopra, e a prescindere dal "criterio legislativo" di cui al punto a) del precedente paragrafo, ho rilevato che, in genere, i "criteri discretivi" prescelti da chi affronta il problema dell'"aborto" sono di tre diverse tipologie.
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a)
Il criterio della "materia biologica".
Secondo alcuni, poichè lo "zigote", a differenza di due sassi uno sopra l'altro, e la "morula", a differenza di un mucchio di sassi, sono "materia biologica", non possono essere eliminati come se si trattasse di semplice "materia inanimata".
Tale ragionamento è palesemente fallace, in quanto, ad esempio, anche i nostri capelli sono "materia biologica"; ma non abbiamo alcuna difficoltà a disfarcerne dal barbiere.
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b)
Il criterio dell'"individuo".
Secondo altri, invece, lo "zigote", la "morula", ovvero l'"embrione" costituiscono già un "individuo", e non semplice "materia biologica"; per cui non possono essere eliminati come se si trattasse di semplice "materia biologica" priva di "individualità", come, invece, i capelli.
***
Al riguardo, secondo la Treccani, per "individuo" si intende ogni singolo essere vivente in quanto distinto dagli altri della sua stessa specie; mentre il complesso di tutti gli individui che hanno le stesse caratteristiche costituisce una singola "specie".
Personalmente ho appena ucciso un  "individuo" della maledetta specie delle "zanzare", che era nel suo pieno stato adulto; e non provo certo alcun senso di colpa per averlo fatto, e meno ancora ne sentirei se l'avessi uccisa nel suo "stato larvale".
Per cui, secondo me, il criterio discretivo dell'aborto non è identificabile nel momento in cui l'embrione o la larva possono considerarsi "individui"; ed infatti, bisogna vedere di quale specie di "individui" si tratta.
Deve trattarsi di "individui umani"; cioè di "persone"!
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c)
Il criterio della "persona".
Secondo la definizione più comunemente accettata, la "persona" è un "individuo" umano non solo "cosciente", ma anche "autoscosciente" della sua condizione.
Questo è un "criterio discretivo" abbastanza valido in generale, ma molto pericoloso nel caso in esame, in quanto:
- potrebbe teoricamente giustificare anche l'infanticidio, in quanto il neonato è ancora sostanzialmente privo dei requisiti di cui sopra (checchè ne dicano Rostand e Monod del feto);
- potrebbe teoricamente giustificare anche la soppressione di chi è completamente impazzito, in quanto ha perso i requisiti di cui sopra.
.
IL CRITERIO DISTINTIVO  DELL'"AUTONOMIA".
Come già detto, la legge 194/78 pone 90 giorni come limite di tempo massimo per richiedere l'aborto per "motivi di carattere non terapeutico"; dopo questo termine, infatti, secondo il legislatore, può dirsi completato quell'organo piatto e spugnoso che è la placenta, ed è quindi solo da questo momento che può considerarsi realmente autonoma la vita del prodotto del concepimento.
***
Però:
- l'argomentazione che l'autonomia del feto vada incrementandosi di pari passo allo sviluppo della placenta, non trova il benchè minimo fondamento in campo scientifico, (nè oggi, nè all'epoca);
- io sospetto, invece, che la scelta di far ricadere l'interruzione della gravidanza entro un limite di 90 giorni possa essere stata influenzata, più che da reali nozioni scientifiche, dalla teoria aristotelica secondo cui un feto può  considerarsi "animato" ai 90 giorni di gestazione (teoria poi ripresa dal San Tommaso d'Aquino e dalla Chiesa Cattolica).
***
Ed infatti, quella della legislazione Italiana, che è in "giorni", è una statuizione temporale che diverge dalle legislazioni straniere, che, di solito, invece, scandiscono il tempo in "settimane".
Ed infatti, sempre con riferimento alla presunta "autonomia" del feto:
- in Croazia l'aborto volontario è consentito entro la decima settimana di gravidanza;
- in Estonia  l'aborto volontario è consentito entro l'undicesima settimana di gravidanza;
- in Belgio l'aborto volontario è consentito entro la dodicesima settimana di gravidanza;
- in Romania l'aborto volontario è consentito entro la quattordicesima settimana di gravidanza;
- in Svezia l'aborto volontario è consentito entro la diciottesima settimana di gravidanza;
- in Gran Bretagna l'aborto volontario è consentito entro la ventiquattresima settimana di gravidanza.
***
Come si vede, non esiste un criterio univoco ed oggettivo per stabilire quando il feto possa considerarsi veramente "autonomo"; ogni Paese decide per conto suo, a spanne!
***
Inoltre, secondo me, è anche molto discutibile il criterio dell'"autonomia biologica" dal corpo della madre, che trovo alquanto "meccanicistica".
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CONCLUSIONE
Premesso quanto sopra, confesso sinceramente di non avere la benchè minima idea, in linea di principio, su quale possa risultare l'"esatto" "momento giusto" oltre il quale l'aborto diviene legittimo solo per gravi motivi terapeutici.
Non lo so! (come non so quale singolo sasso possa dar luogo ad un "mucchio").
***
Ed infatti, proprio non riesco a trovare un criterio veramente indiscutibile, sia sotto il profilo biologico, sia sotto il profilo etico, sia sotto il profilo logico e giuridico, per stabilire la "data ultima" che rende giustificabile un "aborto volontario"; sebbene si tratti solo di una "definizione di comodo", non sempre esattamente corrispondente a tale tipo di scelta (che, spesso, è pesantemente condizionata dalle circostanze).
***
Tutto sommato posso soltanto dire che il mio "sistema limbico" non opporrebbe molta resistenza istintiva alla eliminazione dei primi raggruppamenti di cellule visibili nella seguente immagine; mentre, invece,  il mio "sistema limbico" opporrebbe una insuperabile resistenza istintiva a sopprimere le immagini in cui il feto assume un aspetto sempre più umano (non riuscirei a tollerarlo psicologicamente).
***
NOTA
Più in dettaglio, l'art.4 della legge citata, stabilisce che "La donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell'articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405, o a una struttura sociosanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia".
L'art.6 della legge citata, quindi, aggiunge che: "Dopo i primi novanta giorni l'interruzione volontaria di gravidanza può  essere praticata soltanto:
a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna."
#2744
Quando cerchiamo di farci un'opinione riguardo ad un certo "argomento", non ci diamo quasi mai la pena di esaminare "tutti" gli aspetti della questione; alcuni di questi, infatti, noi li diamo pressochè per "scontati".
E' un po' come quando abbiamo davanti un "cubo", di cui possiamo vedere contemporaneamente, al massimo, tre lati;  gli altri tre non li possiamo vedere, ma non ci diamo neanche la pena di ruotare il cubo per dargli un'occhiata, visto che ce li diamo per "scontati".
Ed invece, molto spesso, questo ci fa cadere in errore, così come evidenziato nel mio seguente "videoclip".
(password logos)
***
Dovremmo sempre fare come Picasso, quando ricorre alla visione simultanea di uno stesso oggetto da più punti di vista: il pittore scompone, sposta e ribalta i dettagli, per averne una visione multilaterale.
***
#2745
Si narra che nell'anno di grazia 2050, il rappresentante della potentissima Confederazione di Orione, di nome Goran, si presentò all'Assemblea dell'ONU per chiedere cortesemente che venisse loro concessa una piccola area del nostro pianeta, per poterla usare come scalo delle loro rotte interstellari.
In particolare, sembravano interessati alla penisola di Oga, in Giappone.
***
Considerata la superiore potenza di Orione rispetto alla Terra, il Segretario dell'ONU Pasquale Caccavale non potè che accettare la richiesta, suggerendo l'area ricompresa tra le strade:
- Oga;
- Ogata;
- Mitane;
- Katagami.
***
Goran rispose che, più o meno, per lui poteva anche andare bene; ma che, per la loro religione, tutte le aree di scalo delle rotte interstellari (per non chiamarle colonie) dovevano avere una forma "esattamente triangolare"; nè "quadrata", nè "tonda", nè "pentagonale" ecc.
***
Consigliatosi con i membri del Consiglio di Sicurezza, che, per ragioni di sicurezza, non desideravano che la base avesse accesso al mare, Caccavale disegnò un'area perfettamente  triangolare, ma esclusivamente terrestre, che non sfiorasse nemmeno le coste giapponesi; dopo di che propose la cosa a Goran.
***
Goran, nella sua lingua "orionese", sbuffò irritato "Accà nisciuno è fesso" (cioè "Non sono mica stupido"); e poi aggiunse "A noi l'accesso al mare ci serve!".
***
Per cui propose il seguente accordo: "Lasciamo perdere la penisola di Oga, dateci un qualsiasi altro luogo del vostro pianeta che comprenda anche il mare; però, visto che volete fare i furbi, la lunghezza dei tre lati del triangolo la stabileremo noi orionesi!"
***
I membri del Consiglio di Sicurezza, inorridirono a tale proposta; perchè, in tal modo, gli Orionesi si sarebbero potuti prendere un territorio di dimensioni indefinibili.
Allora Caccavale ebbe un'idea, e fece a Goran la seguente "controproposta": "Va bene, però a condizione che ci lasciate scegliere l'ampiezza in gradi di almeno due angoli del triangolo!"
***
Goran, nella sua lingua "orionese", sbuffò di nuovo sempre più irritato "Com aggia già ditt, accà nisciuno è fesso";  e poi aggiunse "In questo modo, se voi scegliete due angoli di  uno o due gradi di ampiezza, ci ritroviamo con un triangolo, che, per quanto lungo, sarà troppo schiacciato per poterlo utilizzare in qualsiasi modo!"
***
"Hai ragione!", ammise Caccavale "Allora diciamo che noi possiamo scegliere due angoli del triangolo; i quali, però, non siano di ampiezza inferiore ai 45° nè di ampiezza superiore ai 90°. Ok?"
"Ok, affare fatto!" esclamò Goran, e gli strinse la mano con il suo tentacolo.
***
Secondo voi, quando Goran ritornerà con i suoi compatrioti per delimitare i confini del territorio concessogli, come andrà a finire la faccenda?
***
Il resto alla prossima puntata; che, ovviamente, io ho già scritto fin d'ora; voglio proprio vedere se coinciderà con la vostra!
***