Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - viator

#2746
Salve. Ehm............mi scuso di trovarmi al intervenire con precisazioni prive di efficacia ma a proposito di :
"Citazione :
Non possiamo parlare di ontologia, né di altre discipline, poiché ogni disciplina esige il suo vocabolario di definizioni esatte, precise, etc. ciò che differenzia le discipline fra loro è piuttosto il contenuto della loro ricerca e l'ambito del loro interesse,

Qua non capisco cosa vuoi intendere.
 L'ontologia ha bisogno di chiare esatte e precise definizioni come tutte le altre discipline e abbiamo già detto che da certe scienze è stata scalzata perchè altre definizioni erano esplicative più che quelle ontologiche. 
Sempre di definizioni ha bisogno, esatte e precise, e si che possiamo parlare di ontologia e di altre discipline"
.

Io lascerei proprio perdere esattezza e precisione di una definizione. Sarebbe proprio la ricerca di esattezza e precisione ciò che rende contestabile ogni definizione, rimandandone il senso ad altri più profondi, esatti, precisi (assoluti) sottosognificati. L'esattezza meglio lasciarla agli scienziati, la precisione agli orologiai e la perfezione agli spiritualisti.

La persona di buon senso, fosse anche il re della dialettica e della speculazione filosofica, deve basarsi su definizioni che risultino CHIARE, CONCISE E RAGIONEVOLI. Vi assicuro che, anche limitandosi a tali caratteristiche, uno spirito acuto potrebbe comunque giungere a definire quasi tutto in modo FORSE ANCHE NON CONDIVISIBILE, ma ancor più certamente NON CONTESTABILE da parte di interlocutori dotati anch'essi di buonsenso.

E non mi si chieda di definire cosa sia il buonsenso. Si farebbe brutta figura nel dimostrare di npn saperlo.
Perciò ve lo definirò senza che nessuno me lo chieda : "il buonsenso consiste nella capacità e volontà di dire o fare tutto il necessario evitando tutto il superfluo". Saluti.
#2747
Per Pio (tuo intervento nr.47). Vedi bene che tu evidenzi la antitetica diversità di fede e filosofia : citandoti : "Il fatto che una cosa esiste non significa che offra Speranza. Semplicemente esiste. Punto.e chi se ne frega dico io? Visto che ha sempre dato ampia prova di non farlo di dare speranza anzi lavora sempre per distruggerla. Senza Dio siamo fottuti. I vermi ringraziano."


Tu e la tua fede tifate per la Speranza, cioè per la augurabile realizzazione di una naturale ma ben solidamente egoistica aspirazione (speranza dell'eterna salvezza).
La filosofia dovrebbe tifare per la verità (obbiettivo irraggiungibile) od almeno per il desiderio di poterla attingere, senza alcuno egoismo od intento consolatorio.


Ovvio che la fede goda di una sterminata schiera di egoistici seguaci. Il concetto di Dio è stato creato per tutelare le nostre egoistiche aspirazioni. Saluti.
#2748
Salve Odradek. Citandoti : "Mai si insiste abbastanza sul significato dei termini".
Ma l'evitare di chiarire preliminarmente i termini costituenti l"incipit" di una discussione è proprio ciò che permetterà di discutere lungamente. E' cioè l'essenza stessa della discussione filosofica ! E' ciò che permetterà di non giungere ad alcuna verità (correttamente, poichè la verità assoluta non è certo di questo mondo) permettendo però ogni e qualsiasi inutile approfondimento di ciò da cui siam partiti (assenza di definizioni chiare e condivise sul significato dei termini cui ci si richiama) sino alla resa per stanchezza di qualcuno o di tutti.
In questo Forum, ad esempio (esempio che dò solo perchè il più immediato), non mi sono quasi mai imbattuto - non dico all'inizio, ma neppure all'interno di una discussione - in chiare definizioni (non importa se sbagliate, ridicole, inutili, ovvie) di concetti anche per nulla specialistici quali Dio, vita, amore, assoluto, e via dicendo.
Mi sembra che l'atteggiamento sia : "per noi che siamo addentro è inutile - acculturati come siamo - vedere ribadito ciò che tutti sappiamo e che l'intera storia millenaria della filosofia ha trattato", oppure "entrambi sappiamo di sapere già". Saluti.
#2749
Salve Socrate78. Leggo che parli di valutazione istintiva accostando poi ad essa il ragionamento.
Cioè l'istinto risulterebbe sempre in accordo con la ragione all'interno delle nostre scelte emozional-sentimentali. Capisco bene ? Salutoni.
#2750
Salve Baylham. Attenzione....siamo in un Paese in cui la quantità e la qualità delle stupidaggini uscenti dalla bocca di un politico rappresenta la misura diretta e proporzionale del consenso che costui conseguirà.
Infatti per avere successo i politici non devono affatto essere particolarmente intelligenti......anzi! E' attraverso le palesi stupidaggini a scopo puramente demagogico che i "politici" nostrani mostrano quale sia l'arma più efficace per ottenere il consenso. La furbizia. Saluti.
#2751
Salve Odradek. Benvenuto. Credo che, se il Forum è un'isola, il vento vi abbia deposto un seme fecondo. Meraviglioso intervento. Compimenti e saluti.
#2752
Salve Pio. Non conosci ancora gli umori e gli orientamenti personali dei diversi amici. Ipazia non ha certo bisogno di mia presentazione o giustificazione, (la conoscerai da te) ma ti assicuro che si tratta di persona colta ed intelligentissima ma soprattutto perfettamente educata e secondo me dà del "disperato" sottintendendo che il credente, se privato di ciò in cui crede, prenderà a disperare di poter trovare un senso alla propria esistenza ed a quella del mondo.

Solo che - io penso - è quasi impossibile privare della fede un credente.
Il credente è colui che ha trovato la verità. Quella assoluta ed incontrovertibile, lui pensa. Comunque una verità soddisfacente, io penso.

Poichè la verità consiste in ciò in cui uno crede, finchè lo creda (hai mai visto qualcuno che non consideri verò ciò in cui crede ?) perchè mai il credente dovrebbe rinunciarvi ?
#2753
Salve Pio. Dei nemici spero proprio di no. Diciamo che le argomentazioni a favore della Resurrezione portate da Socrate78 le trovo deboli. Si basano unicamente su quanto scritto, poi tradotto ed in parte interpretato, su alcuni testi di grandissima tiratura editoriale i cui contenuti sarebbero avvalorati dalla loro diffusione (e quando mai la tiratura di un testò sarebbe la misura della veridicità di quel che contiene ??). D'altra parte tali testi potrebbero anche venir - all'opposto - screditati dalla incertezza sulle date della loro stesura e dalla mancanza di informazioni precise sui loro autori.

Comunque, di fronte alla credulità umana così come manipolata da un qualsiasi illusionista, sedicente stregone, "profeta" o mago, figurati quanto è facile inscenare una rappresentazione in cui delle tombe si svuotano e si riempiono. Saluti.
#2754
Salve. Scusate. Diatribe interminabili basate su affermazioni di questo tipo "....... l'uomo può benissimo mutare la storia, è nella sua possibilità".

Poichè cosa sia e come si sia svolta la storia lo si può valutare solo a posteriori, non è che per caso l'uomo, parziale protagonista della propria storia e soggetto ampiamente passivo all'interno della storia del mondo fisico, contribuendo ad esse non fa che generarle, altro che mutarle ????!!!!.

Io queste cose le chiamo delirio unilaterale di onnipotenza, mentre altri credono si tratti di discorsi ragionevoli (magari "profondi" !!) e realtà possibili. Pazzesco !!. Saluti.
#2755
Salve, Green Demetr. A proposito di : "Per capire il fenomeno degli haters via internet, ci vorrebbe un nuovo trattato di antropologia" non trovo che occorrano trattati.

L'epoca attuale è caratterizzata dall "compulsione alla comunicazione". Non comunicare significa non esistere.

Si comunica, al di là della comunicazione strumentale ed utilitaristica, allo scopo (o comunque con l'inevitabile effetto) di mostrare che si è. Ma facendolo si manifesta appunto inevitabilmente anche chi si è.

Poichè le persone massificate sono povere di contenuti interiori, ecco che sono costrette a manifestare la propria limitatissima pochezza, terminata (presto) la quale non resta altro che il cercare di sminuire, contestare, mortificare l'altrui.

Tale comportamento è particolarmente evidente nel giovane, il quale, al di là della sua sensibilità alla massificazione, essendo meno maturo subisce maggiormente la contraddizione adolescenziale classica.

La quale consiste nel dilemma di dover affermare la propria individualità da una parte (impulso all'autoaffermazione attraverso la ricerca dell'originalità anche solo dell'apparenza) e di doversi adeguare alla massa ed alle sue tendenze (impulso ad adeguarsi per non venir penalizzato dall'esclusione sociale, cioè istinto gregario) dall'altra.

L'immaturità (come mancanza di esperienza) combinata con la necessità di distinguersi ed omologarsi in contemporanea genera, particolarmente nei soggetti più deboli, atteggiamenti schizoidi, del quali quello del "keybord hater" ("odiatore di tastiera") è perfetto sbocco "social".

Così almeno io penso possa venir descritto il fenomeno. Saluti.
#2756
Salve Ox. Mi ripeterò anch'io. Il Bene oggettivo è "a cavallo" tra metafisica e fisica.
Il Bene (vedi tu se con o senza maiuscola) è arcifisico in quanto - a livello fondamentale, essenziale, radicale, oggettivo ed assoluto (ed ecco qui la sua metafisicità) - è incarnato dalla tendenza del Mondo a perpetuarsi, a continuare ostinatamente ad esistere, quindi a PERSISTERE attraverso l'ESSERE (insieme delle cause e degli effetti fisici che non sarebbe poi altro che il divenire).

E appunto quest'ultimo l'aspetto che giustifica la sua simultanea fisicità.

Quindi mentre noi siam presi nel catalogare i singoli aspetti del Mondo (cuculi, rapinatori, santi e martiri) in benefici o malefici non comprendiamo che il bilancio complessivo del tutto (mondo umano+mondo inanimato) pende sempre e comunque dalla parte del bene poichè permette a noi di ESISTERE ed al mondo di PERSISTERE. Saluti..
#2757
Salve. Profano di economia e finanza, non capisco comunque il perchè sia utile parlare della GENESI del debito pubblico, le cui origini, mi sembra, risalgono agli anni '80 del secolo diciannovesimo (post- Quintino Sella). Mi sembra che da allora il Paese abbia preso tranquillamente a vivere a credito.

Forse più utile sarebbe stato occuparsi del DESTINO del debito pubblico.

Il nostro problema è semplicissimo e porterà al tracollo. Il Paese ha perso EFFICIENZA come sistema produttivo (di beni e di servizi), L'efficienza è passata nel tempo, dall'essere scadente sino all'attualità che la vede pessima.

Alcuni pensano che potremmo "tirare avanti" all'infinito grazie alle cosiddette "eccellenze" (moda, cibo, bevande, tesori artistici..............), ma queste sono sono penose bugie demagogo-televisive che hanno lo scopo d'illudere il malato.

La mazzata è arrivata con la globalizzazione, alla quale l'Italia non era certo pronta e dalla quale verrà travolta. Altro che spaghetti, tarallucci e vino !
#2758
Per altamarea : alla base dei comportamenti da te descritti (i quali, attraverso diverse modulazioni, riguardano QUASI TUTTI essendo di radice psichica istintuale) sta il meccanismo dell'autocompiacimento o autoconsolazione.

Ad esempio, esso è alla base della morbosità (sia come tendenza ad immaginare risvolti "moralmente proibiti" sia come ricerca del sensazionalismo che degli aspetti appunto morbosi delle vicende umane).

Sappiamo tutti in che modo la morbosità viene proposta dai mezzi di comunicazione : si tratta di sfruttare appunto una tendenza quasi universale che genera alta popolarità ed "audience" ai temi proposti.

Psichicamente il meccanismo autoconsolatorio prevede che - quanto più penose sono le vicende altrui (non importa se reali o finte ed a scopo spettacolare) di cui veniamo a conoscenza, tanto più siamo interiormente soddisfatti dall'esserne esclusi, estranei, indenni, unicamente spettatori.

A livello mentale invece - se lo spettatore in oggetto possiede una decente maturità mentale - pur permanendo il riflesso psichico sopra descritto, egli non darà alcun seguito ad esso, riuscendo a sovrapporvi adeguate motivazioni morali.

Quindi la "vendetta dell'impotente" rappresenta la reazione propria di individui immaturi che non riescano (o non vogliono) a mettere in atto processi di immedesimazione che, ponendo un freno all'autocompiacimento consolatorio, permettano di non infierire sul nostro prossimo.
#2759
Percorsi ed Esperienze / Re:sulla noia
21 Aprile 2019, 22:08:56 PM
Salve Socrate78. Si può provare noia solamente se si realizza la simultaneità di due precise condizioni :


  • si è privi di preoccupazioni, particolarmente quelle di ordine biologico (quindi godendo di stomaco pieno, salute almeno discreta, sopravvivenza ragionevolmente garantita).

  • si è, per ragioni caratteriali, degli spiriti attivi od irrequieti e si possiede una mente aperta alle novità.

Evidentemente il tuo equilibrio esistenziale incontra spesso una situazione come quella sopra descritta.
Nessun PROBLEMA caratteriale, anzi.......... Salutoni.
#2760
Salve Pio. Ben arrivato anche da parte mia. Hai detto bene. Nello specchio ci vediamo deformi, e ciò ci lascia sconcertati ed insoddisfatti. Per cui molti si trovano (giustificatamente dal punto di vista psicologico) costretti a trovar soddisfazione in ciò che non vedranno mai, creandosi allo scopo la convinzione dell'esistenza di un Dio tutto preoccupato dei destini nostri. Saluti.