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Messaggi - Ipazia

#2746
L'uso "evoluzionistico" di Ockham non è riferito ai singoli processi evolutivi, ma al motore primo di tali processi. Il cambio (e semplificazione) di paradigma si verificò quando apparve la prima storia naturale in cui l'ipotesi Dio non era contenuta. Come disse Laplace a Napoleone: l'ipotesi Dio non è più necessaria per raccontare la storia dell'universo.

Da allora chiunque si occupi professionalmente di storia naturale si è allineato, occamisticamente, a tale modalità di ricerca. Pure i teisti.
#2747
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
21 Gennaio 2023, 19:10:40 PM
Il mondo è ordinato sì, ma nel senso di comandato, da processi che il nostro sapere ha "ordinato" in ambiti fisici, chimici, biologici e psichici.

Tali interazioni sono la realtà, che è opportuno conoscere e assecondare secondo ragione, sfruttando i processi e introducendo in essi il piccolo margine di libertà che la nostra evoluzione specifica ci ha concesso.

Il razionale non emerge da un ordine metafisico, ma dalla realtà (empirica) così com'è, spesso in rotta di collisione coi nostri bisogni e desideri. Tale collisione aguzza l'ingegno e stimola le nostre facoltà a rispondere razionalmente al reale, aggirando o superando l'ostacolo.

L'idealistica biunivocità posta da Hegel arriva soltanto a giustificare l'adesione forzata del razionale al reale, camuffandolo da movimento autonomo dell'idea.

Varianti dell'idealismo hegeliano sono la mathesis universalis e l'ordine del cosmo, sovraccarichi metafisici su fenomeni naturali che non ne hanno bisogno e sono di nessuna utilità. Eccetto l'uso retorico, che può avere pure un tornaconto economico, ma nessun valore epistemico.
#2748
Citazione di: Duc in altum! il 21 Gennaio 2023, 10:04:21 AM...credo sia più occamistico la mia risurrezione.

L'evoluzione naturale rispetta il principio di Ockham più del creazionismo, che inserisce un ente in più oltre a quelli noti, con più contraddizioni che soluzioni, rispetto agli enti noti.

Quindi, come dice bobmax: "ignorato". In sede epistemica o gnoseologica. Nel chiuso del credere per fede: liberi tutti.
#2749
L'arte sta nel togliere e trascrivere quanto è necessario. Anche una ruspa sa togliere e un monaskin trascrivere, ma il risultato non è arte.
#2750
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
21 Gennaio 2023, 07:18:55 AM
La realtà è la fonte originaria della razionalità. 

Se proprio vogliamo flogistizzarla con l'etere noumenico, dobbiamo ammettere che è una cosa in sé "mobile" che va di pari passo con il procedere della conoscenza della realtà secondo il modello delle rivoluzioni scientifiche delineato da T.Kuhn.

Nel momento in cui si relativizza, l'essenza stessa del concetto di "cosa in sé" scompare. La "cosa in sé" atomo, che funziona perfettamente in chimica, non è più tale in fisica, dove rimanda ad altro da sé.

Qui ci sta bene pure L.Wittg (@green) che imposta la realtà sui fatti, non sulle cose. I fatti sono "cose in divenire" laddove Eraclito la vince alla grande su Kant e su Hegel.

Ma il divenire (@niko) ha le sue radure assolate (Heidegger) dove si riposa e dà origine ad epistemi provvisorie, ben funzionanti, che ci permettono di respirare un attimo - se va bene: dalla nascita alla morte - limitando la sua furia distruttiva e permettendoci di convivere con esso.

La filosofia è il luogo di quel respiro. Quasi una trascendenza. Dalla terra al cielo, dopo aver imparato a camminare (@green).
#2751
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
20 Gennaio 2023, 23:44:05 PM
Purtroppo la realtà qualche limite assoluto ce l'ha, tipo la velocità della luce, che nol consente il geocentrismo.

Possiamo spostare tutti gli assi cartesiani che vogliamo, ma resta sempre una bufala matematica. Una hybris del soggetto idealistico su un oggetto materiale che non ci sta.
#2752
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
20 Gennaio 2023, 21:41:16 PM
La realtà è la fonte primaria della razionalità. Irrazionale è sputare contro il vento.
#2753
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
20 Gennaio 2023, 19:57:07 PM
Sarà per la mia formazione di chimica ma io sulla materia non ho dubbi, nè filosofemi, come non ne ha bobmax sull'elettromagnatismo.

Continuo a pensare che mischiare metafisicamente psiche e soma porti agli Holzwege, ai sentieri interrotti di Heidegger.

Uno, nessuno, centomila. Vabbè mettiamo in discussione anche l'autocoscienza formata denominata io. Altro sentiero interrotto ogni volta che ci diamo una martellata sulle dita. Nessun io plurale, nessun noi, che se ne faccia minimamente carico: soltanto io.
#2754
Citazione di: green demetr il 19 Gennaio 2023, 23:46:54 PMMi permetto di dissentire Ipazia, 47 è una risposta senza senso, e proprio da questo il romanzo inizia, lasciando perdere che l'ho chiuso un secondo...

Ma infatti il cervellone risponde: se la risposta è insensata significa che la domanda lo era altrettanto. Come pure lo sarà con ogni probabilità la soluzione di costruire un supercervellone più intelligente che si occuperà non della risposta, ma della domanda. Altri 7 milioni di anni ?

Anche l'idealismo scherza: scherzi da prete !

L'archè da interrogare, come perora nicce, è la terra, non il cielo.
#2755
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
19 Gennaio 2023, 22:34:55 PM
Citazione di: niko il 19 Gennaio 2023, 14:10:20 PMIo demonizzo la "componente" identitaria/identificativa dell'autocoscienza, (dunque l'autocoscienza come realta' dell'etnia e della radice egoica ed umana) e non quella riflessiva e immaginifica che e' intangibile, al di la' del bene e del male: l'autocoscienza c'e', come parte tra le parti, ma non e' ne' l'io ne' il sum cartesiano.

Non ci dobbiamo identificare con l' "auto" dell'autocoscienza, perche' l'autocoscienza e' fenomeno naturalistico e cosmico, ha delle cause, che ci producono come uomo-effettuale.

Se ci identifichiamo con essa, ne siamo dominati.

Non necessariamente. Se siamo consapevoli di essere una unità psicosomatica ...

CitazioneE appunto l'autocoscienza, se creduta "vera", vale solo come proggetto di dominio sul corpo da parte di una mente alienata dal corpo, quindi come fonte di continua, e per giunta inespressa, sofferenza.

... che sottostà a leggi naturali, in cui il corpo solitamente fa lui da padrone e le cui ragioni sa ben far valere contro ogni illusione integralisticamente "spirituale"

CitazioneL'uomo dell'autocoscienza e' fenomenico, e' un uomo-fenomeno, e pensare che tutto il mondo sia fenomenico, pensare che tutto il mondo sia COME l'uomo, o PER l'uomo, attuale ed attualista nelle sue scelte identitarie ed identificative, rinunciare al noumeno, e' il delirio di onnipotenza (se non di riferimento) dell'uomo/effetto, dell'uomo/autocoscienza.

Purtroppo per il povero noumeno, l'unica verifica della sua esistenza non può essere che fenomenica. E se non esistesse non se ne accorgerebbe nessuno. Altra cosa sono i fondamenti, l'archè: cosmogonici (physis) ed etici (ethos). I primi si affermano da soli, ma per i secondi non si ottiene nulla senza (auto)coscienza, collettiva e individuale.

CitazioneSono i nostri limiti, in una morale delfica della misura, che ci fanno incontrare la phisis, la natura.

Mai affermato il contrario. Fossimo puri spiriti potremmo nutrirci di cibo celeste.

CitazionePer superarli, bisogna comprenderli, se non addirittura amarli.

Certamente. La ricerca è un atto d'amore verso la vita e la consapevolezza dei propri limiti salva dall'hybris. Da quella degli autoproclamati padroni del mondo e da quella dei tamarri di borgata.
#2756
Figurati chi passa la vita osservando divieti assurdi e perdendo tempo in riti carnascialeschi quando (non) si accorgerà, dopo morto, che ha sprecato l'unica occasione che l'evoluzione gli ha dato.

Il bigbang è un'ipotesi che non richiede alcuna iniziazione e disciplina magica. Nessuna fede cieca ed obbedienza perinde ac cadaver. Fosse un'ipotesi farlocca non cambierebbe di uno iota la vita di chi lo ritiene plausibile. E' senz'altro più occamistico del creatore antropomorfico e gli risparmia una sacco di contraddizioni e figuracce.



#2757
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
19 Gennaio 2023, 12:24:32 PM
@niko

Condivido la critica all'antropo -morfismo e -centrismo, su cui si reggono le retoriche metafisiche, ma non fino al punto di demonizzare l'autocoscienza e le sue strategie epistemiche, dei cui limiti peraltro l'epistemologia tiene conto ed è giudice severo.

Il reale è razionale a livello fisico, non metafisico: è la dima che guida la nostra visione del mondo nel modo migliore possibile. Il rapporto reale-razionale non è hegelianamente biunivoco: quando il reale confligge col razionale "consolidato" è il razionale che si deve adeguare e ritarare le sue bussole.

L'universo avrà pure di meglio da fare, ma gli umani - autocoscienti - hanno le loro (buone) ragioni che l'universo non conosce. Vediamo di convivere in pace.

Concordo con l'interpretazione delfica sui limiti, che sono una parte (importante) del tutto di quel monito. La deificazione dell'umano è una fesseria quanto la sua demonizzazione. Al massimo possiamo dire che siamo un ben strano prodotto evolutivo (@daniele22), ma preso atto di ciò non possiamo cullarci sulla stranezza, ma illuminarla e  razionalizzarla.

In attesa di maggiori certezze possiamo pure noumenizzare la fenomenologia naturale, ma mi pare un passaggio inutile, un tenere in vita, attaccato ad un respiratore, un cadavere metafisico che non ha futuro. Seppelliamolo e accontentiamoci di verità contingenti verificate. Come gli effetti, non falsificati, della cosiddetta "forza di gravità".


#2758
Tralasciando l'esistenziale e tornando al nucleo filosofico della questione ...

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Gennaio 2023, 10:36:21 AMIn pratica vorrei arrivare alla risposta definitiva che impedisce qualsiasi altra domanda; risposta oltre la quale non è più possibile andare, oltre la quale non si può più chiedere alcun perché. Secondo voi quale può essere questa risposta definitiva? Grazie.

...la risposta definitiva è:

42

scopre dopo lunghi pellegrinaggi l'autostoppista spaziale. Wittgenstein direbbe che la domanda è unsinnig, insensata, e che la risposta alla domanda è che non vi è alcuna risposta. E se non c'è risposta non vi è neppure la domanda.

È come chiedersi cosa c'era prima del bigbang e da cosa è stato generato.

Semmai la domanda sensata è: perché ci facciamo questo tipo di domande e ci danniamo la vita non trovando la risposta ? Quando sarebbe assai più rilassante un socratico "sapere di non sapere", completato dalla filosofica consapevolezza dei limiti dell'episteme, modificabili ma non adulterabili.

La mia risposta è: perche siamo ancora immersi nel pregiudizio metafisico millenario della causa prima, da cui sono nate le religioni e la loro versione moderna, lo scientismo. "Il mio regno per una causa prima", disse l'umano sconfitto.

#2759
L'esempio della bella femminicidata era per dire che anche i figli di un dio maggiore pagano il loro pegno alla sorte e, riguardo alle statistiche, le lascerei a Trilussa.

Conosciamo tutti l'uso commerciale, politico, seduttivo, "professionale", di un aspetto fisico attraente e le scorciatoie nella piramide sociale che esso garantisce. Col carico di passioni, invidie, gelosie, che si accompagnano a tale condizione sociale, apparentemente privilegiata.

Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 11:47:31 AMLa risposta è che sei stato gettato nel mondo.

Ma chi ti ha gettato sei ancora tu.

Questa volta, nella tua assoluta libertà, hai voluto darti pochi talenti e stai a guardare come te la cavi.

Ma non importa quanti talenti ti sei concesso, importa come giocherai.

Perché questo è solo un tuo sogno.
Che finirà quando deciderai di svegliarti.

Tolta la parte autogena, concordo con questa risposta sul "senso". La parte autogena è un ricostituente vagamente nicciano del tipo "così volli che fosse", e può funzionare da ulteriore spinta motivazionale per vincere la partita della vita.

Ebbi anch'io un'infanzia deprivata di affetti per motivi familiari, ma questo appartiene ai casi della vita e mi obbligò ad attivare precoci strategie di sopravvivenza, ignote a chiunque abbia avuto un'infanzia dorata, rivelatesi efficaci nel prosieguo della mia vita.

Imparando presto quanto sia vero che ciò  che non uccide, rafforza.
#2760
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
18 Gennaio 2023, 21:41:46 PM
Più che la complessità il problema è la "risoluzione". E la risoluzione fisica e metafisica della problematica opposta da jano sulla onda-particella è che siamo ai limiti delle nostre tecnologie di indagine sui fenomeni naturali, per cui dobbiamo accontentarci della loro scarsa risoluzione e dobbiamo rassegnarci ad assemblare fotografie discontinue del fenomeno, non essendo in grado di fotografarlo tutto istantaneamente.

Che le cose esistano indipendentemente dall'essere osservate è una banalità dal punto di vista empirico di cui anche la metafisica deve farsene una ragione, dopo tutti i fallimenti della sofistica nel prospettare una realtà altra da quella empiricamente riscontrabile.

La quale può essere falsificata, ma solo da strumentazioni empiriche, osservazioni, e calcoli più sofisticati, aumentando la risoluzione del fenomeno, non certo da argomentazioni metafisiche.

Il noumeno è altra cosa e lo sganciarsi della verità scientifica da esso è un progresso epistemico. Una volta che noi diamo significato e significante ad un referente e ne specifichiamo i limiti del campo di esistenza non lo abbiamo cristallizzato in una verità noumenica, ma poniamo una verità per noi, fenomenica,  funzionale alla nostra transeunte intellezione dell'universo. Il realismo si limita a questa operazione asseverativa di cui riconosce e accetta la falsificabilità.