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Messaggi - viator

#2761
Salve Ox. Ma secondo me utilità e bene coincidono. La prima è la prassi il secondoil principio.
Il beme supremo costituisce l'utilità suprema, naturalmente spogliata da ogni intenzione umanamente egoistica.

Bene supremo ed utilità suprema consistono in ciò che permette la persistenza dell'essere e del mondo.

Trovi o non trovi ? Saluti.
#2762
Salve Ipazia. Per favore ! Non provocare ! A questo punto dovremmo cominciare a sguazzare in ben sette fisiche !! Pur trascurando la patafisica e praeterfisica, ci sarebbero :
Fisica - Antefisica - Retrofisica - Sovrafisica - Sottofisica - Ultrafisica - Infrafisica.
#2763
Salve Vittorio. Io amo definirmi uno che ha poche idee, tutte sbagliate, ma sicuramente molto, molto chiare.
E mi preferisco a chi abbia molte idee, tutte giuste ma terribilmente confuse.

La mia idea (amo condensare le mie idee sotto forma di definizioni possibilmente laconiche) di arte è semplicemente "quella manifestazione al cui interno l'immanenza suggerisce una possibile trascendenza". Ancor più lapidaria : "il tramite tra l'immanenza e la trascendenza".

Per quanto riguarda l'arte umana, essa è sempre relativa e soggettiva, e in ciò diversa dall'arte manifestata dalla natura, la quale invece - oso affermare - è in sè assoluta ed oggettiva.

Provo a definirti l'arte assoluta : "quella manifestazione dell'immanente che riesca a comunicare, nel modo più completo, istantaneo ed universale, il più elevato dei significati trascendenti in chiunque la sperimenti".

Esistono statue, dipinti, melodie, sinfonie, poesie che riescono a manifestare (evocare, suggerire) significati assai trascendenti per molti, ma mai per chiunque.

Un'alba tempestosa dalla cima di un montagna con il sole che d'un tratto si fa largo in un varco tra le nubi, infuocandole e mostrando via via scorci sempre più selvaggi sotto di noi e lontano caotico ammucchiarsi di montagne altrettanto selvagge ma sempre più remote....................c'è forse un solo umano che non sia in grado di capire - davanti ad un simile spettacolo - che il mondo e l'arte naturali sono ciò che trascende noi stessi e le nostre piccolezze ?? Saluti.
#2764
Salve Vittorio. Un mio commento - come sempre - dissacratorio, anche se non intendo urtare la personale sensibilità di nessuno. "Mi son chiesto tante volte perché l'arte attragga in misura così prepotente l'attenzione della gente. Non credo si tratti solo di un fatto estetico... Non solo per la bellezza, dunque".

Secondo me non tanto per la bellezza. Per quella, esiste comunque la realtà delle bellezze naturali le quali - sempre secondo me - sono ampiamente sufficienti a sovrastare l'arte umana.

L'attenzione della gente per l'arte (e l'arte stessa, in perticolare quella figurativa) nascono per il loro potere didascalico. Poter vedere ciò che gli occhi non vedrebbero se non ci fosse l'opera da contemplare, poter leggere od udire ciò che le nostre menti ed anime non riuscirebbero ad esprimere o sperimentare.
Ciò in via fondamentale, pregiudiziale, non convenzionale.

C'è poi la suggestione, cioè la capacità dell'opera, di suggerire, evocare, far trascendere significati non espliciti all'interno di quanto l'artista ha creato. E questa sarebbe l'arte vera, cioè - a spanne - il tre o quattro per mille di ciò che viene spacciato come artistico.

Infine c'è l'influenza culturale la quale ha sempre teso a mitizzare l'arte o presunta tale come espressione del primato umano. Quindi l'arte, da fenomeno intimistico soggettivo che dovrebbe prescindere dalla formazione culturale dei singoli, viene trasformata in manierismo culturale infarcito di tabù e miti, quando non anche di pura ipocrisia mercantilistica. Quest'ultimo aspetto è quello che ai miei occhi genera quella che chiamo "la grande mistificazione autocelebrativa del genere umano".

Contrariamente a te non mi entusiasmo per il componimento che hai proposto. Trovo che (ma da molto tempo la cosa viene considerata lecita, anzi pregevole !) non si tratti di versi (i quali per venir chiamati tali devono possedere uno straccio di metrica o almeno di armonia lessicale) bensì di un testo in prosa a righe spezzzate, di contenuti non spregevoli ma decisamente infantilistici. Se esso esprime - come io credo - la sensibilità di chi li ha scritti.......per carità, tutto il mio rispetto. Ma l'arte vera..............................!!!!! Saluti
#2765
Salve Ipazia. Le deduzioni in pillole, come la tua qui sopra e molte delle mie, non vengono gustate da nessuno, perciò resteranno trascurate.
La gente vuole le verità in sapori forti, non in insipide pillole destinate a venir ingoiate il più rapidamente possibile. Saluti.
#2766
Attualità / Re:Ci voleva l'incendio di Notre Dame
16 Aprile 2019, 15:59:10 PM
Salve Elia. Molto bella ma anche molto discutibile la citazione da Heine.

Saprai che le convinzioni consistono anche in ciò in cui crediamo indipendentemente dalla sua ragionevolezza (le convinzioni consistono anche nel credere ai numeri del lotto fortunati, all'esistenza di pachidermi volanti, nel credersi in possesso di verità inconfutabili etc. etc.).

Le opinioni invece - nelle persone equilibrate e ragionevolmente intelligenti - si formano attraverso la sintesi di informazioni condivise da maggioranze oppure di esperienze personali.

Naturalmente ciascuno sceglierà tra le prime e le seconde. Ma vivere privilegiando le convinzioni non rappresenta affatto titolo di particolare superiorità o garanzia di maggior soddisfazione esistenziale.

A livello - ahimè - del tutto prosaico la ragione per la quale non si erigono più costosissime cattedrali destinate a sovrastare distese di malsane catapecchie consiste nella diminuita influenza, potere temporale e quindi ricchezza della istituzione religiosa.

Altro che perdita del senso della trascendenza !!!!!. Saluti sinceri.
#2767
Salve Ipazia. Intervento chiaro (non ti succede sempre) ed adeguatamente sintetico (ti succede sempre). Ma soprattutto hai profondamente ragione (ti succede spesso). Salutoni.
#2768
Salve Apeiron (tua risposta nr. 34 a mia nr.32). Veramente io non mi sono sognato di confutare le tue tesi (che trovo anche relativamente sensate) nella loro intierezza. Mi sono limitato a produrre un'osservazione circa un loro singolo aspetto.
Circa poi "............ Da cosaemerge la coscienza? Quali proprietà della materia (o in genere del 'mondo fisico' - includo anche lo 'spazio-tempo'!) può spiegare l'insorgenza della coscienza?" provo a fare una ipotesi.

Dunque.......un edificio od un corpo umano sono fatti di materia. Per costruirli non basta disporre di un mucchio di materia allo stato grezzo (che però è sempre il loro ingrediente fondamentale ed irrinunciabile).
Occorre che tale materia possieda una forma (con la stessa quantita di materia chimicamente e fisicamente identica si posso creare una infinità di forme). Facciamo quindi che la forma adatta alla costruzione di un corpo sia un mucchietto di variegatissine sostanze organiche materiali sotto forma di cellule, ossa, tessuti. Per l'edificio sia il materiale adatto che la forma da conferirgli saranno più semplici : basterà dell' argilla sotto forma di mattoni.

Conferita la forma agli ingredienti occorrenti alla costruzione, scopriremo subito una cosa : che alla materialità della loro sostanza abbiamo aggiunto – attraverso il concetto di forma – un attributo non materiale. La forma, appunto. La quale non è certo ciò che vediamo di essa (contorni,volumi, profili etc., i quali definiscono la figura e non la forma di qualcosa) La forma delle cose - in sè - è immateriale poichè consiste nell'insieme delle relazioni tra gli ingredienti "bruti" di tale cosa.

Infatti, esaminando ad esempio una molecola di composto chimico (o la trama di un tessuto concepito per usi specifici) la reciproca collocazione degli atomi (o delle fibre) rappresenta quella certa forma che permette di ottenere certi impieghi piuttosto che altri. Quindi è la forma che permette la costruzione di strutture chimiche o fisiche, che permette di generare tessuti molli piuttosto che ossa in un corpo e sale da ballo piuttosto che gabinetti in un edificio.

Passiamo ora ad un ponte metallico : un unico materiale,l'acciaio, sagomato in pezzi aventi forme diverse. Poco per poter collegare le due rive del fiume buttandovi dentro a casaccio travi e tralicci.
Eppure in ponte, una volta realizzato, cosisterà solo in quelli !!.

Alla materia ed alla forma dei suoi agglomerati occorre aggiungere ancora qualcosa di immateriale : occorre creare una struttura. (anche le strutture sono in sè immateriali poichè rappresentano la realizzazione di un concetto relazione tra le parti che le compongono - l'esistenza di strutture organiche, tra le quali quelle cerebrali, dice qualcosa ?).

Perciò avremo la sostanza materiale, l'immaterialità delle sue infinite forme, l'immaterialità delle strutture. Tutto basato sul primo di tali tre componenti. La materia.

Sembra che le strutture servano per svolgere delle funzioni. E che per alcuni la coscienza rappresenti una funzione cerebrale. Molti invece non lo credono. Pensano che sia un dono di una qualche entità extra- ed ultra- corporea che non ha nulla a che vedere con neurologia e fisiologia.
Che si tratti di una specie di concessione che viene revocata (forse) al momento della morte.

La coscienza è una funzione cerebrale posta, diciamo così, a metà strada tra la bruta materialità e la più trascendente spiritualità. "Sotto" di essa troviamo la inorganicità chimica, l'organicità chimica, la vita unicellulare, quella multicellulare sessuata, la vita neurologica, la psiche, la memoria.
"Sopra", la mente, l'intelletto, il raziocinio, la capacità di astrazione, la spiritualità.

Il percorso e le relazioni tra le nostre funzioni sono però talmente inimmaginabilmente complessi da impedirci diri conoscerli. Noi siamo la trascurabile parte di un tutto e dovremmo abbandonare l'illusione di riuscire a comprendere (includere) ciò che ci ha fatti, ci comprende e ci include.
Ma ciò ucciderebbe le nostre egoistiche speranze. Meglio credere che incontreremo chi ci spiegherà il senso di tutto ciò.

La coscienza consiste in uno specchio a parete accanto al quale sta una finestra aperta. L'ambiente è il carcere dal quale non possiamo uscire che con la morte (cioè la nostra vita).
Nello specchio possiamo trovare la conferma del nostro esistere (autocoscienza), attraverso la finestra possiamo comunicare con altri carceri comunicando il nostro esistere ed accertandoci dell'altrui esistare (eterocoscienza). Saluti.
#2769
Salve. Quali meravigliose confusioni tra coscienza, percezione e consapevolezza (Apeiron), tra coscienza e memoria (Tersite) ed oltre non vado poichè, partendo da presupposti confusionari, diventa pericoloso seguire discorsi i quali, su tali basi, non insegneranno nulla a nessuno !.

Apeiron ! : "Si sta negando che si è consapevoli, che si provano sensazioni (ad es: sensazioni dolorose, piacevoli ecc) ecc? Siccome è impossibile negare tali esperienze, è chiaro che la coscienza non è illusoria".
Le senzazioni fisiche (ancor più precisamente ed appunto : sensoriali) fanno parte del percepibile, mentre la coscienza no. Essa appartiene alla dimensione del concepibile. Per questa ragione risulta così difficile definirla sia a livello soggettivo che oggettivo (pur sempre convenzionale). Io ci provo : "la funzione psichica che permette di adottare delle scelte che tengano conto sia del sè che dell'esistenza dell'alterità". Quindi in pratica sarebbe la funzione che ci permette di INTERAGIRE.

Ora.....riflettendo molto moltomolto molto molto molto molto profondamente, vediamo se riusciamo a distinguere la condizione in cui interagiamo (lo stato di veglia/vigilanza non importa se corroborato o meno dal possesso di un "libero arbitrio") dalla condizione in cui non interagiamo (sonno, coma....gli stati che - guarda caso - si chiamano "d'incoscienza").
Io queste due condizioni riesco a distinguerle, e la prima la chiamo "stato di coscienza" e quindi "esistenza della coscienza come dimensione psichica, interiore, fisiologica, neurologica".
Che poi essa abbia una qualche parentela con il metabolismo elettrochimico, visto che basta una martellata per passare dalla condizione interattiva a quella passiva del nostro cervello......questo non ci sarebbe bisogno di filosofarlo poichè è fatto ben noto persino agli analfabeti.

Tersite ! La memoria non c'incastra proprio con la coscienza, dal momento che è funzione presente anche in viventi privi di coscienza. Essa rappresenta funzione cronologicamente precedente e gerarchicamente inferiore in chiave evolutiva. Il nucleo originario della memoria è costituito dall'istinto di sopravvivenza (dotazione di memoria genetica) al quale si affiancano - in via esperienziale individuale - i ricordi delle esperienze che la psiche marca come favorevoli, indifferenti o nocivi alla sopravvivenza stessa.

Un serpente, ad esempio, dovremmo proprio dire che non possiede una coscienza come da me definita qui sopra (si accettano altre ed eventualmente divergenti definizioni - ma perchè è così difficile per quasi tutti sfornare delle definizioni chiare (non importa se ridicolmente sbagliate) di ciò di cui si accingono a parlare ????).....non possiede una coscienza, dicevo, ma la sua memoria sa benissimo come adattare il suo comportamento all'ambiente che lo circonda.  Cordiali saluti a tutti.
#2770
Salve. Per Tersite : "Spinoza parlava di "sostanza" unica.
 Io l'ho sempre chiamata materia ma d'ora in poi la chiamerò sostanza"
.

La sostanza non mi sembra possa essere unica. Direi che essa è uno dei due termini dualistici fondamentali in chiave filosofica. Infatti l'altro è la forma.

Sostanza materiale versus forma immateriale. O no ??. Materialità e spiritualità, materia ed energia.....restiamo sempre in ambito dualistico. Che è l'unica dimensione della quale possiamo trattare (per via del fondamentale dualismo esistenziale che contrappone oggetto e soggetto e non ci consente di "giungere" a percepire l'unicità.....la monade).

La quale monade è costituita dall'ESSERE, appunto impercepibile (ma concepibile), il quale si rende invece percebile appunto in chiave dualistica attraverso il proprio SUSSISTERE che CONSISTE nel manifestarsi come LA DIMENSIONE IN CUI LE CAUSE PRODUCONO DEGLI EFFETTI. Saluti.
#2771
Tematiche Filosofiche / Re:Io essere umano
08 Aprile 2019, 22:40:24 PM
Salve caro Jonglar. Le utopie sono cosa bellissima. Una loro piccole parte riesce a realizzarsi, ma si tratta di quelle che sono rivolte alla potenza (potere politico, potere economico, potere tecnologico), cioè di quelle che sono mosse da un qualche genere di interesse particolare se non proprio egoistico.

Le utopie a sfondo invece buonistico, etico, egualitaristico, disinteressatamente filosofico.......beh, hanno avuto tutte sempre vita grama e breve.

Questo perchè i meccanismi naturali, tanto più potenti dei desideri, sogni, sentimentalismi umani, odiano ciò che alcuni di noi amano, cioè appunto l'egualitarismo ed il sentimento.

Tu affermi che sarebbe relativamente semplice costruire ciò che descrivi : ma lo fai considerando solo l'aspetto e gli ingredienti umani di tale costruzione. Staresti commettendo lo stesso errore di un certo Marx. Comunque auguri. Salutoni.
#2772
Tematiche Filosofiche / Re:Io essere umano
07 Aprile 2019, 18:10:08 PM
Salve Jonglar. Benvenuto. Ciascuno ha la propria sensibilità e la tua sembra veramente notevole se i destini del pianeta ti preoccupano così profondamente.

Io invece tendo al distacco, al cinismo, perfino all'ironia. E me ne scuso.

Dal mio punto di vista il Pianeta (hai presente la teoria di Gaia, la quale considera la Terra come un grande organismo vivente ?) soffre di una affezione dermatologica. Una parassitosi di origine umana.

Ma la cosa (per il Pianeta inanimato) non è grave. Lo è per i suoi parassiti i quali, se vorranno contuare ad esistere dovranno diventare come le altre specie non umane che lo popolano, cioè trasformarsi in simbionti. Diversamente saranno cavoli amari il giorno il cui il Pianeta comincerà a grattarsi.

Non c'è nulla da fare : gli umani si salveranno solo grazie al primo mondo (attraverso nuovi stili di vita,  autolimitazioni e nuove tecnologie) oppure attraverso il terzo mondo (diffusione della cultura del preservativo e delle pratiche sessuali non fecondative).

Perchè il problema dei problemi è semplicemente quello demografico !!.
#2773
Salve Sgiombo. Citandoti : "A me sembra doveroso precisare che in realtà la religione (anzi, le diverse religioni) costituiscono risposte a problemi non scientifici ma filosofici".

A me sembra proprio che le religioni incarnino desiderio di risposte in termini esistenziali (psicologici ed istintuali) e non certo in termini filosofici. Mi sembra poi che le religioni siano nate PRIMA di qualsiasi strumento filosofico culturalmente organizzato, quindi non certo per chiarire problemi che la filosofia ponesse.
Stante una cronologia religione-filosofia-scienze, la scienza è nata per chiarire la filosofia, la filosofia per chiarire la religione, la religione per rispondere alla consapevolezza della morte. Saluti.
#2774
Salve. Per Socrate78 : anzitutto ti ringrazio per la pazienza, anche perchè : "Ti rispondo, anche se sicuramente non capiresti e soprattutto sono sicuro che per te si tratta di stupidaggini, visto che so che hai già deciso di non credere in nessun Dio"..................il problema non sta nel capire bensì nel credere. Non è che io sia scettico per partito preso.....è che non trovo in armonia con la mia mente le ragioni che affermano la necessità o l'esistenza di un Dio dottrinale, storico, pieno di attributi contradditori, interessato particolarmente alle umane vicende etc. etc....

Nel mio intervento davo infatti per pregiudiziale l'esistenza di un Dio filosofico e chiedevo un parere circa la sua collocazione nei confronti del Mondo (cioè dell'insieme del materiale e dell'immateriale).

Purtroppo è quasi impossibile ottenere risposte pertinenti e concise a fronte di quesiti sintetici e ben precisati


Vedo comunque che chiudi con : "Dio, che è energia di Bene, influenza il mondo, ma non in modo totale, poiché nel mondo c'è anche il male che è una forza opposta al bene di Dio.", quindi arguisco che secondo te Dio non possiede l'attributo dell'assolutezza, dovendo condividere esistenza e potenza con altro (il Male) diverso da sè. Saluti.
#2775
Salve. Per Sariputra : grazie del tuo intervento ma tu mi rispondi ciò che di Dicono le tradizioni religiose. Io avrei voluto sapere invece l'opinione di stava leggendomi. Essendo io privo di studi, non cito mai ciò che altri hanno detto (ovviamente, a posteriori, io non sarò mai originale perchè tutto  sarà già stato detto da qualcuno che non conosco), ma solamente le mie personali convinzioni. Saluti.