Citazione di: Alexander il 11 Dicembre 2021, 21:29:34 PM
Schema sintetico della scommessa pascaliana:
° Dio esiste ed io ci ho creduto: +1 (ho guadagnato)
°Dio non esiste ed io ci ho creduto: 0 (non ho perso né guadagnato)
°Dio esiste ed io non ci ho creduto : -1 (ho perso)
°Dio non esiste ed io non ci ho creduto: 0 (non ho perso né guadagnato)
Quindi, secondo lo schema, risulta conveniente credere ( +1 e 0 di chi ci ha creduto contro -1 e 0 di chi invece non ci ha creduto).
Risulta conveniente credere anche rispetto all'indifferente:
° Dio esiste e ne sono indifferente: 0
°Dio non esiste e ne sono indifferente: 0
Alexander@
Ribadisco il mio punto di vista:
Dio non esiste e io ci ho creduto non va contato come zero, ma come meno uno.
perché il dio ebraico e cristiano non richiede solo una fede, ma oltre alla fede anche dei comportamenti coerenti con delle regole codificate (non credo proprio che se uno, per esempio, crede in lui ma come comportamenti esteriori sacrifica capretti, sgozza bambini, ruba e desidera la donna d'altri lo mandi in paradiso, appunto per andarci ci vogliono sia la fede che le opere), e se dio non esiste, allora tutte le regole, le azioni e i pensieri in teoria "graditi a dio" sono in realtà stati decisi non da dio, che non esiste, ma da altri uomini che si sono arrogati il diritto di rappresentarne la volontà e la parola (se dio non esiste, qualcuno di umano come noi si è seduto a tavolino e ha stabilito che rubare, sgozzare capretti e desiderare la donna d'altri è in assoluto sbagliato), e se un uomo, un individuo qualsiasi, mette in atto dei comportamenti, e finanche dei pensieri e dei modi di sentire, non da lui, ma da altri uomini, predeterminati e comandati, e il tutto in nome un feticcio inesistente chiamato "dio" che esiste solo come parola, allora egli sacrifica la propria autodeterminazione e libertà in nome di questo feticcio inesistente (quantomeno perde la libertà di agire diversamente da come, dai ministri del dio inesistente, comandato!), e vive meno liberamente di chi vivesse a parità di altre condizioni senza seguire regole, pensieri e schemi mentali che vengano da un'autorità umana spacciatasi per divina. Meno libertà, vuol dire più limiti, e più oppressione interiore.
Spero con ciò di aver dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che se dio non esiste e io ci credo, ci perdo, quantomeno perché in questo caso ho passato -o meglio, sprecato- la vita a baciare santini e a bagnarmi di acqua benedetta mentre avrei potuto fare qualcosa di diverso e di meglio. La mia morte e il mio non-incontro con questo dio inesistente, sarà una disillusione rispetto all'illusione che la mia vita è stata.
e ancora
Dio non esiste e io non ci ho creduto, non è zero, ma è più uno.
Perché in questo caso ho avuto meno regole assurde a regolarmi la vita di quante ne ha un credente, meno sensi di colpa, meno vincoli, meno paletti, più possibilità di autodeterminazione, vale il viceversa del ragionamento di cui sopra.
Quindi, rifacendo correttamente il conto, la scommessa è indecidibile, il tutto vale zero in ogni caso.
Bisogna al limite valutare di più la beatitudine della libertà per credere, di più la libertà della beatitudine per non credere, se sono alla pari si è nel conflitto e nell'indecidibilità.
