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Messaggi - green demetr

#2791
Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 18:56:25 PM
Il passo che hai citato è Giacomo 2,18: "Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede". Come giustamente dici, in realtà tra Giacomo e Paolo non si può fare una contrapposizione pura e semplice: nessuno dei due era ingenuo al punto tale da esagerare un solo aspetto e perdere di vista l'altro.

Per la questione "Fai le opere che ti dico...", si è sempre trattato della polemica storica tra istituzione e carisma, riscontrabile sia nella tradizione ebraica che in quella cristiana. L'istituzione dice "Fai le opere che ti dico, per dimostrarmi che la tua fede è uguale alla mia"; viene il carismatico (o il profeta) e ribatte: "Io invece ti faccio vedere opere nuove, che ti dimostrano che la tua fede è sbagliata". Insomma, le polemiche che c'erano tra Gesù e i sacerdoti del tempio. Il problema è che ogni carismatico che proponga una fede nuova, attraverso opere nuove, una volta affermatosi si trasforma a sua volta in istituzione: questo è diventato il Cristianesimo dopo Gesù. Questo succedersi infinito di dialettica, tensioni e polemiche è in realtà fruttuoso perché porta a un continuo rinnovarsi della spiritualità, solo che il prezzo è abbastanza alto, ci scappano anche i morti. Basterebbe rendersi conto che questa dialettica va vissuta già all'interno del singolo, in modo che ci sia un camminare, un crescere continuo. Cioè, io devo abituarmi ad essere in disaccordo con me stesso, perché mentre cammino si vanno formando dentro di me la parte istituzionalizzata, che tende a stabilizzarsi, e la parte carismatica che desidera il rinnovamento. In questo senso siamo tutti ipocriti e tutti in un cammino continuo dall'ipocrisia a qualche migliore coerenza, un cammino che non si finisce mai.

Per quanto riguarda la Messa in TV, il problema non è che non vale, è che a Messa si va anche per incontrare la gente: Gesù non lo incontri solo nell'ostia consacrata o nella Parola di Dio, ma anche nel fratello che in chiesa ti siede accanto e magari ha un brutto carattere e ci sono incomprensioni. Se guardi la Messa in TV non capirai mai che il Signore va incontrato anche nel peccatore. Comunque, non voglio dilungarmi su questo: in queste cose succede che una frase tira l'altra e non la finirei più, visto che per vent'anni sono state la mia vita.

Indubitabilmente le istituzioni sono cambiate, ma al di là dei nuovi carismi vi era in essi la spiritualità o veramente cedevano alle tentazione del maligno (direbbe un Giona).

Questo non è un punto secondario a mio parere, perchè se esiste un carattere medio in tuttle le religioni, deve esistere anche a livello storico.

Ovviamente la nostra missione sarà quello di riformurarlo all'altezza dei dubbi e timori contemporanei.

Come se nel flusso storico vi fosse un file rouge che si svela in piccole cose, ieri oggi e forse domani.
#2792
Citazione di: giona2068 il 14 Maggio 2017, 19:56:44 PM
Dice S.  Paolo: Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito, si conoscono e si amano. Quando un carismatico, come dice Cannata,  fa opere nuove e propone una fede nuova non è dal Signore Dio. Non c'è e non può esserci niente di nuovo sotto il cielo. Cannata dice che il problema è  che a volte  ci scappa il morto ed è vero. Vedi Gesuiti e Domenicani in sud america e i crociati stessi. Ma vi sembra possibile che i seguaci di Colui che ha insegnato di amare il proprio fratello come se stessi finiscano per ammazzarsi fra loro o ammazzare altri?
Il problema è che non tutti quelli che si professano cristiani lo sono e,  senza pericolo di smentita, osservando le opere, possiamo dire che raramente lo sono anche se sono iscritti sul libro dei battezzati e/o hanno un grado nella gerarchia  dei religiosi. Le opere dei credenti/uomini di fede  sono sempre le stesse perché consistono nel salvare chi è sulla via della perdizione anche se il modo varia.
Il credente/l' uomo spirituale è colui che ha rinnegato se stesso per lasciar lo spazio all'uomo nuovo e  ha sciolto la propria volontà nello Spirito che guida i suoi passi. Se chi guida è lo stesso Spirito in ogni credente il contrasto, le diatribe, le guerre e quant'altro non possono esistere e se esistono si risolvono in fretta e senza lasciare il segno. Il contrario avviene quando chi guida è il maligno il quale ha lo scopo di creare guerre , discordie e/o divisione.
Questo, volendo, è uno specchio per scoprire da chi siamo guidati.
Quanto all'ascolto della messa, in verità vi dico, che non si alla Santa Messa per ascoltare o  assistere come se il celebrante fosse un attore o uno show man, alla Santa Messa si va per partecipare al Sacrificio di Gesù che si immola per salvarci., ma bisogna vedere se il sacerdote è del Signore Dio oppure no.
In quel tempo in Gerusalemme ed a Roma c'erano due teatri: IL Golgota e il colosseo dove si assisteva al martirio di esseri umani. Il giorno in cui nostro Signore si lasciò crocifiggere c'era chi guardava da indifferente, chi si ingioiva nel vedere la Sua sofferenza e c'era chi piangeva anche se pochi. Quando si partecipa alla Santa Messa la storia si ripete, l'importante è scoprire se siamo indifferenti, ridenti o affranti.

Non ho capito, ma a messa non si va per ricordare quello che ha fatto nostro signore.
Da che mi ricordo Giona, in chiesa non si va per essere affranti, ma per trovare serenità e gioia che il nostro signore chi ha donato. O sbaglio?

Ma dicevamo dell'ascolto, come puoi essere sicuro delle parole del signore, se non ti fai aiutare dalla santa chiesa?
Come facciamo a capire che è il maligno che ci conduce e non la parola del signore?

E' un tema affascinante, lo chiedo a te Giona, perchè è evidente che per te è molto importante. Io non riesco a capirne bene le sfumature.

Sulla grazia siamo comunque abbastanza d'accordo.

#2793
Percorsi ed Esperienze / Re:La dipendenza affettiva
14 Maggio 2017, 22:14:09 PM
Non ho capito perchè ti devi distaccare, pensi che soffriresti meno?

Certo che in un mondo dove l'affetto viene chiamato dipendenza....wow!

Bisogna pensare positivo fratelli. L'affetto è sempre una cosa buona.
#2794
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
14 Maggio 2017, 22:04:58 PM
Citazione di: maral il 14 Maggio 2017, 10:44:51 AM
Citazionela nuova metafisica deve essere senza gerarchie!
Una metafisica senza gerarchie? E come la fai? non porrà forse il suo pensare al vertice assoluto della panoramica sull'esistente? Sinceramente non capisco.
Un metafisica senza gerarchie è un'illusione tra le tante che si sognano pensando.
(o chissà, forse proprio l'eterno ritorno è l'unico meccanismo senza gerarchie e quindi senza metafisica, ma di questo non vuoi più parlare e non insisto  :) )

Ammetto che è un progetto ambizioso.

La mia intuizione è che per non curvarsi a gerarchia, per non avere deliri di onnipotenza, deve avere un linguaggio di controllo.

In realtà non è una mia intuizione, la mia prof del liceo, diceva che fu per primo nietzche a porre il problema del linguaggio.(tanto per cambiare, ma è un tema che non ho ancora letto, o forse che è tra le righe e ancora non mi sono accorto che vi sia)c

Anche l'ultimo Heidegger si accorge che il linguaggio diventa veramente il punto dove la nave salpa.

Oscilla a lungo se non debba essere l'arte a indicare quel porto.
Ma poi infine intende che l'arte non è per niente una soluzione, e torna a fare della filosofia il luogo dell'invenzione.

La mia intuizione ha luogo nel notare che il pensiero filosofico arranca a seguire la matematica, che già da tempo ha indicato che il principio di non contraddizione, è solo un principio, e non la realtà.

Per questo necessita di un piano formale all'altezza dei tempi.

Pensa anche solo a Severino, ti ricordi i  nostri discorsi che partivano da alcune considerazioni di Berto? Ti ricordi come Berto era d'accordo a considerare la metafisica di Severino corretta a livello formale?

Non è infatti la correttezza formale, che rende la filosofia di Severino sulla realtà così Grande??

Certo che è arduo, ma uno ci prova. (sulle spalle dei giganti sia chiaro, in questo senso l'analitica americana può dare una grossa mano, se le togliamo le sue manie di onnipotenza  ;) )

Comunque è qualcosa di molto accademico. Preferisco sul forum temi più legati all'uomo in generale  :)

Anche se non disdegno affatto se gente come Ceravolo scriva sul forum. (vedei gli ultimi post del 3d sul nulla o l'essere.)

#2795
cit phil
"Indagherei ancora su tale necessità del "ci deve essere un oggetto esterno"(cit., corsivo mio): e se fosse un "si deve porre" (da lato del soggetto) piuttosto che un "si deve imporre" (dal lato dell'oggetto)? L'oggetto non è forse solo il simulacro gnoseologico della suddetta fantomatica cosa-in-sé?"

Hai perfettamente ragione, se lo intendiamo nel mentale, ma nel formale lo poniamo come necessario.
Se no, non possiamo determinare che il nostro mentale, coincida con un reale, che è poi la tesi di fondo, a cui vogliamo arrivare.
Comunque è una distinzione molto corretta.

cit phil

"Tutto dipende dallo statuto ontologico che ci aspettiamo di trovare nell'oggetto (non si esce facilmente dalla precomprensione, dal circolo ermeneutico...)."

Benissimo Phil! infatti la filosofia contemporanea depone l'ontologico a favore del formale.

Intendo dire che nel formale ci dive essere il concetto di essere e non di ente.

Il concetto di ente, sarà verificato dalla correttezza formale delle modalità dell'essere (vedi sopratutto Spinoza) e non degli attributi!

Le modalità dell'essere sono quelle che l'uomo media nella sua costruzione filosofica del suo rapportarsi ad esso.

Solo In quel caso rientra l'ontologico, e il categoriale. (cioè a valle)

Non so se si capische Phil. Mi faccio prendere la mano perchè mi sembra che qualcosa comune del problema lo intendiamo.  :D  ;)

cit phil
"Credo che il processo di astrazione cognitiva e (ri)combinazione mentale, basato sulla matrice sensoriale, spiega adeguatamente la produzione delle idee..."

Qui ci separiamo nettamente. Non credo in questo ramo della filosofia che accetta il cognitivo.
Per me è un riduzionismo.
Torneremmo a parlare del problema del soggetto etc... dico io.

Per questo il discorso (foss'anco formale) sull'essere va inteso prima cosa è l'essere !

cit phil
"Per "rifarsi al concetto di essere"(cit.) bisogna rifarsi alla metafisica in cui è incastonato, e per rifarsi alla metafisica bisogna indagare se essa sia "epos" (analitici) o "episteme" (continentali, con le dovute eccezioni)... lanciamo la moneta (falsa  ;D )?"

Quale metafisica? L'essere è una analitica. ( non stiamo parlando dell'essere heidegerriano, non vorri facessimo confusione!  :) ).
Una analitica dell'indagante e non dell'indagato. (l'essere sarebbe trasposto nella metafisica heideggeriana, il domandante. Dovrebbe suonare così dubito dunque sono)
Visto la tua specificazione sopra, credevo ti fosse chiaro.

cit phil
"Se ci poniamo dentro l'ipotesi dell'escamotage proposto, la possibilità di narrazione dall'interno della vasca non è affatto assurda (questione di auto-comprensione, anche se so che aborri tale prefisso  ;) ); se invece ci poniamo fuori dalla finzione (e fuori dalla vasca), allora l'idea di "cervello" e di "vasca" sono tutte da verificare..."

Ma la realtà non è un escamotage.
Di sti stupidi esperimenti mentali l'analitica americana è piena, anzi direi proprio che è la loro attività principale.
Il massimo dell'insipienza.  >:(
Hanno completamente perso il senso con la realtà chiusi come sono nel mondo accademico.
(sta vena polemica lasciatemela avere suvvia!  ;) )

cit phil
"Tuttavia, se non infiliamo le braccia in quelle maniche, non possiamo andare oltre il cogito cartesiano per mettere mano a problemi epistemologici..."

Si ma questo è perchè tu credi che il problema sia epistemologico.
Ma non lo è affatto.
Il problema è metafisico.

cit phil
"Eppure, quale altra mediazione abbiamo a disposizione?"

Quella mentale, non trovi che basti e avanzi ?  ;)
Perchè incasinarsi con un altra mediazione.   8)

Anche perchè sebbene si può fare. Per lo più la mediazione si intende a livello cerebrale dimenticando sempre il mentale. (neuroscienze)

Ma ti ricordo che abbiamo detto che il mentale c'è sempre. Eri d'accordo no?

cit phil
"L'auto-evidenza del soggetto è un punto di partenza per cercare l'oggetto e/o l'altro soggetto (oltre il solipsismo), per quanto sia un indagare altamente problematizzante e problematico..."

Esatto, è quello che cerchiamo di assodare, per intendere il passaggio successivo di cui parla Ceravolo.

Piccolo inciso.  :-[  ;)
Però di nuovo, il soggetto...il soggetto esistente. L'ente soggetto. Non il soggetto stesso. 
E quindi non c'è alcuna auto-evidenza.
Il soggetto (stesso) insisto è un processo storico. (Heidegger)
L'ente soggetto è invece l'originario, l'esistente. (da indagare, Heidegger)

cit phil
"Forse non è il labirinto che dovrebbe destare timore, se si segue il filo filosofico (altri preferiscono quello filologico), ma il Minotauro che lo abita (e se fosse un Minotauro con i baffi e l'accento tedesco?  ;D )"

ah ah ah ah....ecchillosà!!!  ;D  ;D  ;D  ;D  ;D  :D  :D  :D  :D

Complimenti Phil! Molto Bene!
#2796
Citazione di: sgiombo il 14 Maggio 2017, 15:09:56 PM
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 00:59:20 AM
Per poter intendere la "ferrea inoppugnabilità" bisogna rifarsi al concetto di essere, che appunto non è un concetto.
Non è una idea. (e che poi è il vero discrimine tra analitici e continentali).

Prima dovete intendere quello, poi se volete possiamo ragionare sulle soluzioni formali. (La vedo dura, non credo proprio riusciate a fare nemmeno il primo salto qualitativo).

Comunque possiamo rimanere alle premesse. (chiedo solo che si capisca il soggetto! per questo Sgiombo non sarà mai un mio interlocutore!).

CitazioneBeh, sai, é l' inconveniente inevitabile (del presumere) dell' essere troppo intelligenti e colti: essendo tutti gli altri troppo stupidi e/o ignoranti si sarà sempre condannati a non poter discutere con nessuno

...Salvo, alquanto incoerentemente, partecipare al forum (ma per mia fortuna non interloquendo mai con me).




Ti rinvio alla risposta che ho dato ad Angelo.  ;)

Secondo me possiamo interloquire, sul piano epistemologico.

Finora però a parte che sembra proprio che io non riesca mai a dire, con esattezza la tua proposta epistemologica. Tanto da dirmi (tu lo hai detto) che non ci intenderemo mai.

Ma poi la questione del soggetto, sta vedendo te e Maral in discussione da anni.
Siccome io sono praticamente della stessa idea di Maral, posso o non posso dire che la vedo dura il nostro discorso?
Ma io non mi sono mai tirato indietro a risponderti, mi sembra.
Però in questo 3d almeno il soggetto, con chi lo intende, con chi si schiera con questa idea,
deve essere presente....non perchè in altri 3d non se ne possa parlare, ma perchè sarebbe bello intendere la proposta di Ceravolo.E un minimo di abbrivio ci vuole.
Ma poi questa è una mia opinione, finora Ceravolo ha sempre risposto a tutti.

A me sembra che tu ti scaldi per veramente poco.
#2797
Tematiche Filosofiche / Re:L'elemosina di Hobbes
14 Maggio 2017, 02:44:21 AM
cit acquario69
secondo me ci sarebbe più che altro un aspetto che forse noi abbiamo finito per dare per scontato (ma ci sarebbe da chiedersi se sia effettivamente cosi o meno) e cioè,siamo troppo abituati e da troppo tempo a ragionare quasi esclusivamente in termini utilitaristici e calcolanti ...a mio avviso la nostra forma mentis attuale ne sarebbe troppo condizionata e ci impedirebbe cosi di essere ed esprimerci in libertà.

Direi che il punto è proprio quello (bene cos' acquario!) . Chi fa elemosina ha un obiettivo chiaro in testa. (levarsi dalle palle il tipo davanti)
(Nel caso delle ONG è prendersi i soldi 10 e darne 2 ai poracci.....)
(nel caso dei para-medici prendersi stipendio fisso)
(nel caso dei medici, farsi le vacanze alle hawaii)
etc...etc...etc....

Altruismo? lol!

Phil
Derrida incontra Baudelaire in un topic che che contiene "elemosina" nel titolo... chiudendo il cerchio per aprire di più il discorso ( ;D ), viene in mente il brano di Baudelaire commentato da Derrida nel suo testo "Donare il tempo"; ecco il racconto (più una citazione dal "commento" di Derrida):
http://www.filosofipercaso.it/?p=921

Il buon Derrida aveva capito tutto! La soluzione che propone è l'unica agibile,,, e quindi è impossibile, per quanto detto da acquario: che vi è una forma mentis PRIMA.
Ritradotto da Derrida, c'è sempre una narrazione egoista prima! prima di qualsiasi evento.
#2798
Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 01:34:28 AM
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 00:59:20 AM
...non l'avete ancora intesa.

Prima dovete intendere quello ...  La vedo dura, non credo proprio riusciate a fare nemmeno il primo salto qualitativo

... chiedo solo che si capisca il soggetto! per questo Sgiombo non sarà mai un mio interlocutore!
Visto che sei persuaso di avere a che fare con persone incapaci di capire, non mi spiego come mai hai scritto tutto il resto.

Beh perchè uno un tentativo lo fa sempre.
Non è che posso esserne certo, esprimo un forte dubbio, inoltre.
E inoltre per non amazzare la discussione propongo un tema secondario rispetto all'essere.
E cioè il soggetto. Conoscendo le varie posizioni, o supponendo di averle vagamente intese, credo che si possa fare uno sforzo per arrivare a qualcosa di comune.
Quello che scrivo dopo è come se voi le aveste intese, o provo a spiegarle come se non le aveste ANCORA intese, propongo soluzioni possibili e future domande.

Perchè no scusa? Poi se non vuoi rispondere mica è obbligatorio, mica m'offendo.

Aspetterò Ceravolo risponda. Se ne ha voglia, se ne ha tempo, e se ne vuole discutere.

La scrittura per me è anche un modo di ricomprendere quello che vado pensando.

E' anche un esercizio. Non ho paura alcuna dei labirinti filosofici.

ps 

inoltre ti rinfranchi sul fatto che ritengo tutto bello quello che scrivi!  ;)  (scherzo!)
#2799
Citazione di: giona2068 il 14 Maggio 2017, 02:12:01 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 00:04:37 AM
giona2068, mi sembra male non risponderti, ma hai mai dato segni di interesse a sentire davvero il parere degli altri, prenderlo in considerazione, renderti conto delle loro ragioni, ammettere che anche gli altri hanno le loro motivazioni serie e rispettabili per ciò che pensano? È questo il problema: mi hai fatto una domanda, ma già nella domanda stessa mi stai dicendo che il mio parere non t'interessa per niente. E allora perché dovrei risponderti? Dimostrami che sei davvero interessato alla mia risposta e ti risponderò. Trovami un solo tuo messaggio in cui ammetti che anche chi la pensa diversamente da te ha le sue ragioni serie e rispettabili e ti risponderò.
Beh, speriamo che tu non mi abbia risposto non perché non hai la risposta  bensì per rimandare a dopo, anche se non sembra.
A riguardo delle ragioni di altri, ti faccio notare che nel mondo spirituale, al quale non credi, codeste ragioni non esistono. L'unica verità e la parola del Signore Dio, le ragioni degli umani sono giustificazioni esattamente come quelle di Adamo che diede la colpa ad Eva ed Eva al serpente guadagnando entrambi l'inferno.

Le altre ragioni non esistono, ma nella parola del signore non c'è anche ama il prossimo tuo come te stesso?

L'amore non è forse una forma di apertura all'altro?

E Il signore disse, scagli la prima pietra chi non ha peccato.

Bisogna saper ascoltare.

O no? In cosa consiste l'amore?

ciao!
#2800
Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 01:21:46 AM
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 00:36:53 AM
... quando avrei voluto parlare con te della parrocchia, avrei voluto parlare proprio di quello.
...
magari se ne parlasse!
...
quanto mi piacerebbe parlare di queste cose!

Il tuo entusiasmo è bello, ma penso che sia bene renderlo forte di critica, altrimenti sarà facile a spegnersi come lo è ad accendersi.

Parlare, parlare, sì, è una cosa meravigliosa, ma a volte può succedere che non ci si capisca proprio perché si parla. Comunicare è importantissimo, ma si comunica anche prendendosi pause di riflessione. In questo senso si può notare che parlare e comunicare non sono la stessa identica cosa.

Assolutamente sì, ma in tempi di crisi intellettuale, religiosa e quant'altro, qualche parola detta con sincerità non fa male di certo.

Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 01:21:46 AM
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 00:36:53 AMNaturalmente hai ragione anche su questo.
Quel "naturalmente" mi fa paura: ti sei persuaso che io abbia sempre ragione? Come sopra: l'entusiasmo è una cosa meravigliosa, ma è necessario anche crescere, altrimenti basterà un niente a trasformarci in esseri disperati.

Mi fa piacere semplicemente che vi siano punti di contatto.
Mettere l'accento sulle cose positive piuttosto che quelle negative.
Il mio entusiasmo non è quello di un 20enne tranquillo!

Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 01:21:46 AM
Citazione di: green demetr il 14 Maggio 2017, 00:36:53 AM
In poche parole in cosa consiste la universalità?
Anche la parola "universalità" mi fa paura, mi fa intravedere dittature, imposizioni. Quando mi sono riferito all'accezione più universale della spiritualità, mi riferivo alla spiritualità considerata in ciò che tutti riescono a condividere di essa, non intendevo certo far affacciare l'idea che esista qualcosa di universale, da sfruttare per imporre a tutti un modo di pensare.

Basta intendersi, di certo niente è più lontano da me dell'universale etico.

Citazione di: Angelo Cannata il 14 Maggio 2017, 01:21:46 AM
Per quanto riguarda il dialogo tra le religioni, mi sembra che esso fallisca nella misura in cui è fallimentare già l'essere per conto proprio. Cioè, il problema è, a mio parere, che c'è qualcosa di sbagliato nelle religioni già prima che esse si mettano in dialogo, e questa cosa sbagliata non può essere il dialogo a risolverla: se la devono risolvere prima di mettersi in dialogo. Questo qualcosa di sbagliato, a mio parere, è il non essere disposti a morire per chi riteniamo nel torto.

Sull'ultima frase devo meditare a lungo. Così sul momento mi sembra una frase forte.

Sul fatto che c'è un errore a monte, sarei tentato di darti ragione.

In questo senso dunque anche il termine spiritualità andrebbe ri-compreso, ri-meditato.

Riformulato. (i mix non servono a nessuno)

complimenti ancora angelo!
#2801
Citazione di: anthonyi il 12 Maggio 2017, 17:55:22 PM
Con Keynesiano io intendo un'interpretazione che viene proprio dalla Teoria generale, al di là delle revisioni successive.
Comunque mi rendo conto che l'Europa in cui vivevamo prima dell'Euro era un paradiso privo di ogni forma di ingiustizia sociale, io immagino tu l'abbia conosciuta per parlarne con tanta foga.

c'erano comunque le ingiustizie sia chiaro, ma paragonate a quelle di oggi...è incredibile come tutto sia cambiato in peggio (e siamo solo all'inizio).

non intendo come tenore di vita, internet è stato un salto qualitativo che manco ci sognavamo.

intendo di protezione sociale.
oggi se dici protezione sociale ti saltano addosso parlando di carrozzoni statali, di dove prendiamo i soldi etc....

la gente era sicura di trovare lavoro (almeno a Milano).

oggi è un incubo dovrei accettare lavori da schiavo....

la cosa pià assurda è che parlando con amici ventenni, mi parlano che il problema siamo noi, che non scendiamo a patti con gli schiavisti, e che loro, per colpa nostra devono lavorare il doppio.....(ognuno per se fa i propri tornaconti) immaginate le tensioni nelle aziende!

è la guerra dei poveri...è sempre stata la guerra dei poveri.
c'est la vie!


#2802
Citazione di: acquario69 il 13 Maggio 2017, 06:01:45 AM
qui sotto,una perla di Pasolini... la possibile risposta per uscire da questa insensata paura..
https://www.youtube.com/watch?v=lZrFrSswZ40

(Un omaggio al Poeta)
https://www.youtube.com/watch?v=KVHbbT-rUMQ

E' stato un piacere!  ;)

:D   che chicca il primo video!!! Grazie!!!! Meraviglioso!!!! spiega molto meglio di me e in breve tempo quello che intendevo sopra.

il video di moretti lo conoscevo, gran film "caro diario!"
#2803
cit angelo
Io posso pensare che una pietra esista per conto suo, indipendente da me, solo se trascuro che tale pensiero non può esistere se non condizionato al cento per cento dalla mia mente. Dire che quella pietra esiste per conto proprio è un'illusione

Esatto! se riguarda la pietra  :) , ma se riguarda una qualità formale allora possiamo ben dire che non possiamo mai dire quella pietra se non presupponendola (formalmente, astrattamente) come indefinibile prima. Che poi sarebbe La cosa in sè kantiana.
Non ho ben capito perchè C. abbia attaccato un concetto che egli stesso ipotizza.

Si capisce se diciamo che la Cosa in sè non esiste se non come formalizzazione, come linguaggio di controllo? (boh ci provo, non si sa mai!)

cit angelo
"Non è possibile pensare idee che non siano dettate dalla propria mente a se stessa. La mente non è in grado di pensare se non fornendo essa stessa idee a se stessa."

Ma come potrebbe dettare idee a se stessa? se prima non le conosce? o ritorniamo a Platone e ipotizziamo la teoria della reminiscenza o accettiamo che il mentale è "vicino" alla tavola rasa (perchè sappiamo già che il dna contiene informazioni trasmesse): proprio da zero no.

Siamo ancora alle premesse, la domanda di Ceravolo è un altra, non l'avete ancora intesa.  :(


cit angelo
"Ceravolo sostiene che la realtà sia in grado di provocare idee. Ciò è ipotizzabile, ma non possiede alcuna ferrea inoppugnabilità, come egli sostiene."

Per poter intendere la "ferrea inoppugnabilità" bisogna rifarsi al concetto di essere, che appunto non è un concetto.
Non è una idea. (e che poi è il vero discrimine tra analitici e continentali).

Prima dovete intendere quello, poi se volete possiamo ragionare sulle soluzioni formali. (La vedo dura, non credo proprio riusciate a fare nemmeno il primo salto qualitativo).

Comunque possiamo rimanere alle premesse. (chiedo solo che si capisca il soggetto! per questo Sgiombo non sarà mai un mio interlocutore!).


cit angelo
"L'unica certezza che ho è che per pensare, per formarsi idee, è necessario usare il cervello."
 
Il cervello nella vasca....l'ho sempre odiato questo esempio. perchè non intende una cosa semplice semplice, che qualcuno sta narrando quell'esperimento.
L'unica certezza è l'esistenza non il cervello.


cit angelo
"qualsiasi cosa io pensi, non c'è verso di poterla attribuire con certezza ad una realtà esterna alla mia mente"

tralasciando quale sia la mediazione se mentale (io) o cerebrale (tu), siamo d'accordo! infatti il mentale è una questione sempre del soggetto.  :)

il mentale di un oggetto sarà quindi sempre il suo categoriale, ossia la ragione.
ossia il giudizio del mentale sarà il categoriale dell'oggetto, oggetto che diventa mentale "solo dopo". Il tutto viene chiamato trascendentale.

Ma perchè vi sia un categoriale, che è innato nell'uomo, ci deve essere un oggetto esterno!

Ma questo oggetto non può avere alcuna caratteristica categoriale. Perciò è fuori del mentale! e viene "conosciuto" per negazione come non mentale: necessariamente! se no scadiamo nello scetticismo più ignorante.

il primo passaggio formale ce lo consegna la storia della filosofia"dunque per negazione", ma questa formalità è realo o no?
A questo punto si tratterebbe di decidere (tramite qualche passaggio ulteriore, per me ancora formale, per Ceravolo dialettico) se questo oggetto esista o meno: 
alias Perchè qualcosa piuttosto che il nulla?

Ceravolo riparte dal principio di kripke : Quale classe categoriale controlla un altra classe categoriale? (senza esserne compreso, se no si cade nell'errore di epimenide).

Tentando di rispondere.

Secondo me non riuscendoci, ma mettendo ulteriori mattoncini riguardanti il formalismo (per una nuova futura metafisica).
Insomma andando oltre il modello negativo, e costruendone altri. (che anche secondo me non possono non ripartire dall'esistente. Ossia il soggetto. Back to Cartesio!)  (senza fare il suo errore della res estensa...non c'è nulla di tutto ciò!)

E' da lì che riparte Ceravolo. ("abbastanza" brillantemente...forse meritava il primo prermio....sono curioso di vedere chi l'ha vinto!)


cit angelo
"Il mio cervello è il segretario della realtà: non c'è verso di contattare la realtà se non passando attraverso questo segretario. In questo modo non posso sapere neanche se la realtà esiste."

Perfetto! :)  infatti il modello formale è consistente o meno se poi il tuo soggetto sa di vivere l'esperienza di incontrare il direttore dopo mezz'ora.
Certo che se facciamo l'errore delle neuroscienze di scambiare l'evento vissuto, con l'evento delle palline che si accendono....siamo messi male come loro! :(

Certo possiamo dire che se le lampadine si accendono, tu hai visto il direttore....ma se io ti do un allucinogeno, si accenderanno altre lampadine....non ha senso!!!(oppure gli scienziati dell'esperimento mi hanno beccato)(oppure altri scienziati vivranno lo stesso esperimento, e statisticamente si penserà che vi è un modello. dei vissuti degli esperimenti, e non degli esperimenti in sè però. Che potrebbero benissimo essere stati tutti co-optati da una casa farmaceutica, o addirittura ordinati!)

L'unica certezza è il vissuto....se poi quel vissuto sia allucinazione o altro, questo è altro paio di maniche.

non si può usare la mediazione (mentale) di una mediazione (il cervello) per mediare se l'oggetto sia reale o meno.

Il punto semplice è che sia se il vissuto sia allucinazione sia che sia "realtà", l'unica cosa certa è l'esistenza del soggetto. Senza attributo, non categoriale.

E' il sapere immediato come dicono tutti i filosofi!! l'essere un ente. l'essenza, l'esistenza, chiamiamola un pò come vogliamo. (direi che per andare a capire Ceravolo serve questo)

Peirce a mo di domanda diceva il contenitore di tutti i contenitori possibili? direi di rubargli l'intuizione.

Io semplicemente lo chiamo il soggetto. (razionale se proprio vogliamo essere riduzionisti)
#2804
cit angelo
"Da qui consegue che coltivare una buona vita interiore è il primo passo per ottenere buoni comportamenti: se voglio amare il prossimo non basta buttarsi a compiere buone azioni: mi sembra condiviso che la coscienza non ci chiede di diventare macchine, automi produttori di beneficenza. Il nostro essere umani ci chiede una partecipazione attiva al senso della beneficenza, attraverso una cura della nostra spiritualità."

assolutamente sì angelo.  :D
ma infatti quando avrei voluto parlare con te della parrocchia, avrei voluto parlare proprio di quello.
come le vite spirituali possano decidere di quelle sociali.

cit angelo cannata
"Nel Cristianesimo, però, esiste anche un'intuizione che va oltre questa sterile contrapposizione e che ritengo fondamentale per una fruttuosa comprensione della spiritualità. Si tratta dell'intuizione che la spiritualità, intesa come vita interiore, è in realtà già una vera e propria pratica; essa è radice di tutte le pratiche, ma è già pratica essa stessa."

magari se ne parlasse! ;) in cosa consiste, o quale comportamento insegna o altro.... non saprei.


cit giona2068
Questa fiducia nel Signore Dio è la spiritualità come vita interiore che si manifesta all'esterno ed in particolare nel suo volto in cui traspare l'immagine del Signore Dio in persona. 
Diventa con la sua fede esattamente come una lampada che si accende perché collegata alla rete elettrica.

sicuramente è una riserva di energia da cui attingere. (sia metaforicamente, ma a volte anche proprio fisicamente).

Ma in cosa consiste poi l'agire? In un esorcismo? Mi sembra che insisti moltissimo su questo punto.
(se non ricordo male)


cit antony
"Al riguardo mi sembra che il Vangelo non presenti dubbi, il messaggio di Gesù è un messaggio indirizzato all'interiorità."

è vero!:) ma perchè poi si declina nei vari racconti? per esempio in luca, gesù è sopratutto un esorcista, in giovanni invece sembra conoscere una dottrina segreta(che mi fa scorrere brividi di estasi). Angelo aggiunge Giacomo le opere e S.Paolo la fede.
quanto mi piacerebbe parlare di queste cose!

okkei luca l'ho letto velocemente, e giovanni sono fermo alla scena della meretrice. (ma ho deciso che prima o poi lo riprendo).
Magari attenendomi ad un linguaggio dolce come suggerito da freedom. Vedremo.


ps

cit angelo
"A livello personale ritengo che la spiritualità, considerata nella sua accezione più universale, abbia molto da poter dare agli uomini d'oggi come arricchimento dell'esperienza del vivere; inoltre, il suo approfondimento potrebbe essere un'occasione per aprirsi di più, e credo con atteggiamenti più corretti e fruttuosi, all'interesse verso i tesori costituiti dalle varie spiritualità che esistono nel mondo."

Naturalmente hai ragione anche su questo.

Ma il famoso incontro fra le religioni, fino ad oggi, poichè consisteva appunto nel trovare punti in comune.
Non è forse sempre fallito?

In poche parole in cosa consiste la universalità?

Indubbiamente fai bene ad aver messo in risalto anche questa ulteriore domanda, non credo di essere in grado di rispondere benissimo, infatti io so qualcosa dell'induismo, ma per esempio nulla sulle altre religioni.

Ma volentieri se riesci a condurlo avanti tu, posso dare degli spunti di riflessione.
#2805
Citazione di: anthonyi il 12 Maggio 2017, 17:39:32 PM
Citazione di: baylham il 12 Maggio 2017, 14:34:41 PM
A anthonyi

Non intendevo fare una critica agli strumenti di politica monetaria, che ritengo necessari, un dato di fatto, ma sostengo che la politica monetaria abbia un'efficacia di breve periodo, non possa incidere sulle dinamiche economiche di fondo, che dipendono strutturalmente da altri fattori, soprattutto tecnologici.
Tanto meno era una critica rivolta alla politica monetaria espansiva condotta dalla Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi, uno dei pochi protagonisti della politica e delle istituzioni europee che salvo.

Il deprezzamento del cambio della moneta inevitabilmente diminuisce il valore delle attività finanziarie in essa denominate.

Concordo con te su Supermario, per il resto la tua posizione si può definire monetarista mentre la mia è keynesiana tradizionale (nulla a che vedere con in Keynesismo moderno).

ma come keynesiano??? e allora come giustifiche le sacche di povertà e disoccupazione che si sono create con l'euro??

va beh devo andare ciao!!!