Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - green demetr

#2806
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
12 Maggio 2017, 17:23:14 PM
Citazione di: paul11 il 12 Maggio 2017, 00:55:05 AM
Citazione di: green demetr il 10 Maggio 2017, 23:09:39 PM
cit Paul
"Non credo alle nette separazioni. Quindi sì c'è del vero in quello che dici, l'irrazionale è lo spurio del razionale, non è tanto un'antitesi, quanto un suo elemento di errore possibile.,da cui nasce la famosa tesi popperiana epistemologica sulla falsificazione"


Ma chi parla di nette separazioni?
Quello che dico è che esiste una unità tale che anche l'irrazionale è razionale nelle scelte di vita.
(non vedo cosa c'entri popper)
Quando si parla dell'uomo si parla delle sue relazioni e di quel che decide di fare con esse.
A mio avviso per intender l'uomo bisogna de-costruire la storia delle sue decisioni.
Sto parlando di politica  non di altro.
Se invece ci limitiamo alla interdisciplinarità finiamo male. Perchè non è detto che 2 discipline siano complementari.
La salita delle neuroscienze nelle cattedre della statale, ha condotto ad una fuga di massa di filosofi.
(okkei di non conferme di contratto mi dicono dalla regia).
Perchè sono le neuroscienze che decidono delle condizioni di inter-qualcosa, e che finisce sempre come gerarchia-di qualcosa.
Prova anche solo a pensare al rapporto fra economia e politica, con cui concordiamo, dove è questa interdisciplinarietà)
No amico mio. Non è così che funziona!


L'irrazionale non è razionale, si fa una cortocircuitazione e non si capisce più nulla.
Quello che decide l'uomo è un processo mentale che a sua volta ha delle credenze più o meno razionali e che nella pratica porta razionalmente o irrazionalemnte a seconda anche, ma non solo(perchè c'è anche psiche, emotività), del suo pensiero. Spesso chi è irrazionale nel pensare porta contraddittoriamente nella pratica quel pensiero.
Decostruire come lo descrivi quì, significa seguire un processo a ritroso:può servire.
L'uomo è unico, sono le discipline che sono tante. ma quelle discipline riflettono quell'unicità umana complessa.La socieità è complessa perchè l'uomo non è così semplice e banale. Può essere che se si procede a ritroso nel processo decostruttivo di una decisione umana, ne troviamo i segni, simboli, significati, che hanno portato il pensiero a praticare una certa decisione.
Il problema non è la neuroscienza, è la filosofia attuale che è carente, si perde nel "minimalismo"
Quando emerge una disciplina non è detta che lo sia per suo merito, magari è per demerito di altre he si sono sottratte.
E'come la metafora dei soldati in linea ,se tutti fanno un passo indietro rimane chi non lo ha fatto e sembra che lui sia avanzato rispetto agli altri.

Naturalmente Paul, la filosofia è in grave crisi ideologica, ma questo è risaputo da Nietzche, da Hegel, da Heidegger in poi.

Il formalismo Hegeliano ha fallito. Quello heidegeriano lo intendono in pochi. Nietzche uccide la filosofia come disciplina.

Si tratta di riformulare una logica nuova all'altezza dei tempi.

Mi pare ridicolo che lo dobbiamo fare noi da questo forum, siamo dilettanti, persone che si cimentano a intermittenza, con questi grandi temi.

Eppure non di rado trovo più cose interessanti qui che nelle accademie.

Per continuare la metafora. il soldato della filosofia, non solo non ha fatto alcun passo avanti. ma è fuggito a gambe levate nelle retrovie!

Detto questo però non è che siccome il decostruzionismo ha mostrato l'ipocrisia della filosofia, allora la filosofia debba diventare neo-realismo ingenuo, totalmente Sordo, alle istanze da cui marciava (non si può passare dal marciare davanti ai migliori soldati, e impauriti da un proiettole passatoci vicino, ritirarsi nelle retrovie, e pensare di essere novità in marcia.
Scusa lo sfogo)

Poi è normale che passiamo tutto il tempo a dilettarci, questo è vero, questo è falso.
Questo è razionale, questo no....machissenefrega! quando non riusciamo più a vedere il mondo nel suo orizzonte!
Ormai la filosofia è come un gregario che si è staccato alla prima salita (visto che siamo in tema di giro d'italia).
E' patetico.
Ma va bè ogni tanto qualcuno dà uno "strappo", per ora mi basta.


#2807
Sono d'accordo acquario.

Purtroppo non ho vissuto gli anni 70, io sono cresciuto dentro gli anni 80, quando ti dicevano che una volta finita la scuola un lavoro ce l'avevi di certo, e che quindi valeva provare scalare la società studiando di più etc...

Non avrei mai capito pasolini negli anni 80 e nemmeno negli anni 90, dove ho dovuto conoscere cosa era la politica sulla mia pelle, facendo politca, e scoprendo l'incredibile ipocrisia che levava.

Per capire quella ipocrisia è solo dal 2000 che ho capito cosa intendeva Pasolini.

Pasolini diceva che eravamo dentro un incubo.

Solo negli anni 2000 ho capito che io stesso ero un parto di quell'incubo. E parimente ero parte di un problema ideologico.

Ma purtroppo uno lo capisce solo vivendolo.

Qui tu ci hai invitato a non essere politici, e volentieri me ne astengo.

Anche perchè per rendersi conto uno deve smettere di fare politica ideologica, e lì ho perso molti amici.

Si trattava di capire come era potuto accadere che io non sapessi cosa fosse più importante per l'uomo.
Le relazioni.

Ovviamente di pari, uno scopre piano piano cosa è una relazione, e negli anni 90 lo si scoprì tramite il dolore fra la distanza su ciò che era bene (ma era ideologia) e cosa invece erano i rapporti.

Ho avuto una gran fortuna, c'era gente che dava più importanza ai rapporti. Ma altra no, e pretendeva che mi unifromassi a quella idea.
Molti abozzavano e si uniformavano per non perdere le relazioni che nel frattempo si erano formate.

E' inutile dire che quello è il problema principale, la gente non è ipocritia, perchè è cattiva, la gente non è ipocrita per convenienza (sennò non soffrirebbe) lo è per necessità, perchè tutti hanno paura di perdere qualcosa che intuitivamente sentono importante. La gente in poche e risolutive parole ha paura di rimanere sola.

tu dici che forse è un cambiamento epocale....ed è così!

prova a pensare alla realtà di una Milano che mi dicono era vivibile (500 mila abitanti negli anni 70) e prova a capire cosa è oggi (3 milioni di abitanti, periferie incluse).

E' un disastro! quando si è in pochi quale ideologia può aver luogo se non quella cattolica, che frutto di un processo millenario? quando si è in tanti è nata una ideologia che necessitava di una potenza maggiore,
Quella che chiamiamo (i sinistrorsi) ideologia del pensiero unico.
Quella cattolica è soppiantata.

il cambio epocale è quello che siamo passati da una ideologia cattolica (che castrava la sessualità, ma che dava un posto nel mondo ad ognuno, legato a dei cavolo di valori di Famiglia, rispetto, altruismo. Cose che trovi ancora nei piccoli paesi.), a quella contemporanea che dice che te ne devi sbattere di ogni cosa, che devi solo fare il meglio per la società che devi essere fare i tuoi interessi ( e che finisce per essere la società più razzista più classista più odiosa, anche se grazie a dio ha sbloccato o sta cercando di sbloccare la sessualità).

Il punto non è nel bene che fa, soppiantare lo stantio cattolicesimo.
Il fatto è che lo fa rendendo la relazione (Che non è che nel frattempo non c'è più) sospetta.
Dunque continuiamo ad amare, continuiamo ad avere amici, ma nel tentativo di non  cadere fuori dal diktat dell'individualsimo, diventiamo maledettamente cinici.
Questa è l'eta del cinismo.

Dalla società dell'amore fraterno (falso) siamo passati al società dell'amore sospetto ( e chi si fida più del vicino??)


Seguendo Pasolini si è persa cioè la spontaneità (e questo è il più grande messaggio di amore vero, che pasolini ci ha consegnato).
L'illusione dell'avere un posto del mondo, salvava la spontaneità.
la religione semplice del mondo agricolo-friulano dove nacque pasolini, ERA la spontaneità.
Una religione semplice fatta a misura d'uomo. fatta di POESIA.

Pasolini a mio parere non recriminava tanto un ritorno all'arcadia, perchè sapeva benissimo che quell'arcadia sessuofoba e falsa l'avrebbe messo a morte. Quanto ai sentimenti dell'arcadia, che ritrovava nei giovani  abitanti della periferia romana, i ragazzi di vita.

Non li ho vissuti quei periodi peccato! sono nato nella falsità e sono diventato il prodotto terribile di quella società mediata, che stava davanti la tv tutto il giorno. (sono i giorni dell'ascesa di berlusconi e del progetto un ventenni dopo conseguito della loggia massonica p2)
Una società inebetita che scambia il virtuale con il reale.

Quanti sforzi, per uscire da quella cacca!  ;)

Oggi negli 10 però sto assistendo all'ennesimo cambio generazionale. (questo ti manca acquario!)

Ovviamente non facendone parte manco lo capisco.

Siccome le relazioni non possono mai cadere (pena la psicosi e l'uscita dalla società foss'anche la "scelta" autistica dico).
La società cambia, sì perchè il progetto di gelli si è scontrato con la realtà e ha perso la sua guerra di potere.(o forse la sta ancora combattendo non ne ho idea).
Ma alcune sue idee erano niente rispetto alle politiche della silicon valley.

Il cellulare, o come cavolo si chiamo oggi (iphone? tablet? boh!) ha spostato la relazione direttamente nel virtuale.

Mossa geniale, perchè così la relazione reale (che deve sempre rispondere ad una mediazione ideologica) si sposta e trova forma direttamente nel virtuale.

Cioè se prima soffrivamo come dei cani perchè il tizio e il sempronio non faceva quello che il partito indicava., o dall'altra parte della gerarchia, il poraccio vedeva che il tizio che comanda si fa i porci comodi suoi.

ora ci incavoliamo se ci tolgono l'amicizia su facebook, io nello smarrimento più totale ho visto sotto i miei occhi veri e propri psicodrammi.

ma una cosa cavolo ste nuove generazioni l'hanno ottenuta (mutando nel dna ovvio  ;) )
Che la relazione è diventata orizzontale (sempre falsa, ,ma finalmente cavolo orizzontale! intendo dire per "finta" orizzontale, e invece prima era per "finta" verticale!!!! soffrono di meno!)


Cavolo come li invidio!!!!!! in fin dei conti hanno trovato un modo di ritrovare la spontaneità che una volta era nel religioso, nel virtuale. Non è male.
(certo noi non li capiremo mai, o almeno io faccio una fatica boia a considerare amici, persone che sono nel virtuale.)


Insomma quelli veramente sfigati siamo sempre noi di mezzo che ci siamo presi il peggio di prima e il peggio di adesso.  ;D  ;D  ;D  ;D


ciao acquario!  ;)
#2808
baylham
"Se si crede che la soluzione ai problemi italiani, a partire dal debito pubblico, le cui cause risalgono molto indietro nel tempo e sono dovute agli italiani, non agli europei"

scusa se ci documenti questa cosa, visto che bagnai ha documentato l'esatto opposto!!!!!

incredibile. prima di dire cose almeno informati!

inverno
"L'idea di fondo è che la globalizzazione sia un processo reversibile tramite il ritorno a stati nazionali forti."

nella tua testa è così! visto che abbiamo già detto che la sovranità monetaria (di quale nazione forte stai parlando??? ma chi ne ha mai parlato, visto che io sono di sinistra e paul è slegato a qualsiasi partito) risponde Meglio (dati alla mano) alla Globalizzazione!

La smettiamo di dire cose inesatte e propagandiste, senza uno straccio di prova, e frutto dello scazzo del momento?

Incredibile!!!!

inverno
"Il potere contrattuale delle multinazionali davanti al singolo stato moltiplicherà in maniera esponenziale, e invece di pensare e volere organi sovrastatali che riducano le possibilità di manovra dell'interesse privato, si immaginano autarchie di stati i cui confini geografici non hanno assolutamente niente a che fare con la sostenibilità economica, e sono perciò de facto autarchie abortite più e più volte e che potevano funzionare quando si viveva di barbabietola e carote."

Hai detto bene il potere contrattuale, ma ogni contratto va negoziato caro mio, secondo te uno stato e il popolo che rappresenta deve stare zitto? (o sei così sciocco da pensare che non vi saranno più stati. ma solo multinazionali.)

Incredibile!!!


anthonyi
"Io credo che la confusione di problematiche non porti buone soluzioni. La questione sociale, sulla distribuzione della ricchezza, è un punto sul quale potremmo trovare convergenze. La questione della "sovranità", l'idea che con una moneta nazionale saremmo tutti più belli e felici, non mi convince per niente. E' una tesi liberista, presentata da Salvini insieme alla flat tax, ottima per trasformare il nostro paese nel paradiso per i capitalisti stranieri e nostrani, ma solo per loro."

tesi liberista????? AH AH AH AH.....mica è colpa mia se l'unico a presentare questo problema e la sua uscita è quel fascista sessuofobo di Salvini(armiamoci, castriamoli....sul serio!)(liberista? uno della destra populista e nazionalista!!).  Che vuoi ci toccherà accettare le sue manie, (sperando rimangano nelle norme giuridiche odierne, che preservano la dignità dell'individuo) se questo significa salvare il maggior numero di persone dalla povertà, e dalle guerre tra poveri che si scateneranno a seguito.
Non sono ottuso come i sinistrorsi di francia e italia.

andiamo anthony puoi fare meglio.

anthony

"Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte espansione monetaria che ha comportato comunque un miglioramento rispetto a un trend che, altrimenti, sarebbe stato peggiore."

Ma se il trend è peggiorato!!! Ma la smettiamo di credere alla propaganda informiamoci con Bagnai!!!! (che è pure contro i 5 stelle)


Cavolo Paul! Ehi amico! Amen!   ;)
Che pezzo energico!  ;D
WOW!  8)
Cosa pensi della teoria di Bagnai sulla penuria monetaria come principo strutturale dell'euro e delle sue conseguenze a catena?

La cosa più divertente di Bagnai è (visto che è da 5 anni a spiegare queste cose a colleghi e politici) la risposta alla domanda:
riusciremo a farlo capire alla opinione pubblica? la risposta è NO! lol! (riso isterico disperato)  :-X  :-\  :'(

Caro Paul ci vuole qualche storiella di Jean per smorzare la tensione! ;)

Nb le risposte degli amici (???) inverno anthony e baylham dimostrano nell'ultrapiccolo del forum che Bagani ha ragione.

Non ce la si fà a fare capire cose dozzinali!!!! colpa della propaganda! (Che mente sapendo di mentire) 8)

 baylham
"Tanto meno era una critica rivolta alla politica monetaria espansiva condotta dalla Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi, uno dei pochi protagonisti della politica e delle istituzioni europee che salvo.
Il deprezzamento del cambio della moneta inevitabilmente diminuisce il valore delle attività finanziarie in essa denominate"

scusa siccome la seconda frase è corretta, come può un deprezzamente essere una politica espansiva????
E' un errore in termini.

Quello che ti fa notare Bagnai è invece il contrario che per deprezzare una moneta devi renderla scarsa.
Così da fare sì che i capitali esteri giungano in europa.

e infatti la cina ha comprato già tutta l'europa.

Le multinazionali ci guadagnano nel breve speculando al ribasso, sul breve cioè (e cioè che i cinesi comprino, svalutando l'euro)

l'euro si è svalutato del 30% vuol dire che le banche sono indebitate con i cinesi, visto che i cinesi guadagnano sul lungo.
Questo vuol dire che ANCHE la germania è nella cacca, vedi il caso deutch bank.

infatti io sento parlare di banche italiane (che ovviamente sono nella cacca al quadrato, debitrici su francia e germania e olanda e belgio, che hanno puntato sul lungo da noi, e dei cinesi che pure hanno puntato sul lungo).

ovviamente le multinazionali (euro sì o euro no) sono già ora, mentre parliamo facendo colassare piazza affari (c'è ancora?) puntando sul  breve.

Ragazzi siamo nella merda totale. necessita PRIMO svalutare sennò come cavolo facciamo a pagare a sta gente 400 miliardi di debito  :o  (e  si va al rialzo) ma non capiamo che più attendiamo e più sarà un casino svalutare.?Per poterci riprendere non possiamo svalutare oltre il 20% perchè l'economia fa cagare, nessuno compra, nessuno investe, nessuno guadagna.
Servono riforme strutturali (affrancarci con l'energia alternativa, come ha detto ANCHE SOLO IERI gentiloni, e io vi dico che è dagli ANNI 80! 1980 che l'Italia sa di poterlo fare, ma poi NON LO FA MAI!).
E serve rinegoziare all'interno del nostro paese le normative ceee, che come dice salvini mica può accettare tutte le regole assurde dell'europa. per salvare le piccole aziende

Qua NESSUNO ha mai detto che dobbiamo chiuderci in un autarchia alla corea del nord....

ma per carità! non certo uno di sinistra ve lo può dire!

Comunque sia stiamo parlando di niente, se bagnai dice che non si può evitare il default (o come decideranno di chiamarlo) si dovrà tornare ai valori nominali 1:1, dimodochè lo spread è azzerato.

E' lì che bagnai insiste, se ci arriviamo senza sovranità politica, ovvero senza fare l'interesse nazionale. L'italia subirà il più grande assalto speculativo che si sia mai visto.  :o  :o  :o

Siccome a pensare male ci si azzecca, vuol dire che sta gente vuole che noi ci indeboliamo ancora di più.

Tagli a tutte le ca**o di aziende italiane che devono sparire dell'orbe, nessuna possibilità di ultima zampata di ripresa.

Dimodochè anche se inizialmente il rapporto sarà 1:1 la credibilità italiana sarà ZERO assoluto e le multinanzionali punteranno tutte al breve.

A quel punto DIO ci salvi, che la CINA o chi per essa, COMPRERA' definitivamente aziende governi banche etc......

Che guarda caso sta già avvenendo....alla cina non gliene frega niente che sta speculazione venga fatta o no.

Chi è che ci rimetterà tutto in sto marasma?

LE BANCHE signori, le banche diveranno se DIO Vuole proprietà cinesi, o tedesche o so il cavolo chi c'ha soldi.

Questo vuol dire che la decisione di come gestire i nostri risparmi sarà in mano altrui....

Altro che la grande depressione, mi verrebbe quasi da dire che sono i risparmi italiani a ingolosire più di tutti.

Ripeto euro o non euro che sia.

E dunque uscire prima dall'euro, prima che l'economia e le nostre banche implodano del tutto, è un sacrosanto DIRITTO- DOVERE.

Cioè tanto il default sarà come uscire dall'euro....spero si capisca.

E' una questione di tempistica cioè!!!!! emmò si spiega pure perchè tutti rimandano (tranne la lega! che mi tocca dire!!!!) le elezioni.....in ballo c'è tanta roba!!!!

Stanno arrivando tempi BUJSSIMI!!! sveglia italia!!!

vabbè io sò povero...e povero rimarrò. (è che mi secca se mi vengono dentro casa...) è che mi secca di sentire il marasma tutti contro tutti che verrà!!

ma se toccano le case......DIO SI VEDRA'!
#2809
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
12 Maggio 2017, 15:13:44 PM
Citazione di: maral il 11 Maggio 2017, 23:09:59 PM
Dimmi Green allora che genere di metafisica gerarchia proponi e quanto speri che duri prima che si riveli la solita catastrofica panzana. Oppure credi che sarà eterna?
Quanto al superuomo di Nietzsche è la soluzione? Non sappiamo nemmeno cosa sia questo superuomo, non sappiamo nemmeno se va bene chiamarlo superuomo alla nazista o oltreuomo alla Vattimo. Se è roba di destra o di sinistra (ché ognuno lo tira sempre dalla sua parte, si può star certi, tutti ci sentiamo dalla parte dei superuomini) o è oltre ogni destra e sinistra.
Lo ripeto sottolineandolo, Nietzsche ha detto che ogni via diritta mente e questa è l'intuizione migliore di tutto il suo pensare e non per nulla la via che sempre si ritorce su se stessa è il concetto chiave dell'eterno ritorno dell'identico, il culmine e l'abisso del suo pensiero, dopo di ché si è detto tutto e di meglio resta solo la follia e il silenzio.

Maral mi rifiuto d'oggi in poi di parlare ancora dell'eterno ritorno.
Ma poi almeno leggi quello che scrivo  :( : la nuova metafisica deve essere senza gerarchie!
Sini è ovviamente il più grande filosofo italiano, ma l'esito a cui giunge è propriamente l'accettazione delle gerarchie. >:(
Qualcosa nel suo farsi è andato perduto. Gli l'ho pure scritto, ma lui ha deciso di fare lo gnorri, sproloquiando di non so quale dinamismo.(ovviamente intendo benissimo cosa intende, ma non giustifica minimamente il prodotto finale).
Capisco che per te (che hai a cuore Severino) trovi speciale il connubio possibile tra l'immobilismo del secondo, con gli esiti del primo. Ma questo non ti dà diritto di dire che la metafisica è necessariamente gerarchica.
Queste tesi, che per esempio spesso, gente come il Faye addita come cattiva filosofia, a me fanno solo ridere.
Ripeto a mio parere centra molto il tema del naturale.
Qualche giorno fa ho controllato se era stato montesquieu a parlarne, ma ho scoperto che è l'esatto opposto!
Solo negli ultimi anni il fronte anti-naturalista si sta formando, purtroppo sulla wiki, cita solo Bobbio....e Bobbio è un principiante della metafisica, anzi non capisce proprio niente.(Fusaro via Preve qualcosa intende, solo per poi ribaltare in un gesto folle omofobico, tutto quello che ha capito nel suo opposto).
Purtroppo mi capita di ritrovarmi con delle intuizioni che sono troppo avanti nel tempo.
Io le do per scontate, ma non siamo nemmeno all'abc della formulazione.

A questo punto dovrei aprire un altro fronte di guerra filosofica, ma al momento ho già in ballo il fronte nicciano (e in "lavori in corso" Hegel ed Heidegger, inoltre con un caro amico kantiano sto cercando di impostare una filosofia metafisica 2.0 formale)

Per me è fondamentale nietzche, quindi mi perdonerai qualche tono aspro, ho già spiegato a Garbino che dopo l'estate sarò in grado di aprire un 3d importante, perchè documentato.
Purtroppo sono agitato. Vivere in questi tempi non è facile.
#2810
Tematiche Filosofiche / Re:L'elemosina di Hobbes
12 Maggio 2017, 15:10:28 PM
Caro cvc sono d'accordo, chi fa l'elemosina è sempre un ipocrita. (e nella mia vita ho visto troppi casi nemmeno simili, ma proprio Uguali per non poter dire che è così)  (la questione delle ong è la cristallizzazione delle cose come stanno, lo so da decenni!)

non sono d'accordo sul:

"Si potrebbe dire provocatoriamente che un perfetto altruista per meglio giovare al prossimo dovrebbe..... togliersi di mezzo!"

Perchè è ovviamente una provocazione, perchè è ovvio che cerca di coprire, tramite il paradosso, la verità: che siamo degli ipocriti.

Perchè invece non scoprire la realtà delle relazioni, e della difficoltà di progettare insieme?
Non in nome di ipocriti idealismi sinistrorsi, ma in base ai dati effettivi, ai feedback ricevuti.
E alla nostra capacità di mantenere la relazione ottimale, perchè quei feedback saranno sempre negativi!
Come scriveva l'ultimo Derrida, il tema dell'accoglienza, del saper far spazio nelle nostre vite (vite? lol) all'altro.

Ovvero occuparsi veramente dell'altro! e non per finta! e non per gioco in nome di buoni pensieri e sciocchezze simili.
#2811
Paul amico mio  :-[  (anche agli altri fratellastri del forum) 

Ma certo, è esattamente quel che penso di male di Platone.
Non è possibile cioè anteporre una etica pre-ordinante agli enti.

Nietzche al contrario come molto elegantemente scrivi porta la metafisica dentro la vita. (ma a lui dedico il secondo capitolo).
 
cap 1 heidegger  (che diavolo è l'essere?)

Heidegger che è un discepolo di Aristotele come giustamente ha fatto notare il nostro Franco Volpi, tenterebbe di sintetizzare le posizioni Aristoteliche con quelle Platoniche.

E dunque l'ente diventa l'esistente, un esistente temporale (aristotele) il cui rapporto con l'essere coincide con il bene (platone).
Ma l'ente non è subordinato come in Platone alla sua esistenza. Bensì si apre al mondo DA SEMPRE. Questa parolina va ben capita.
E non la sento quasi mai in giro (tranne il prof. Di Martino, che ho frequentato a Milano).
Ossia l'esistente (l'uomo in poche parole) è quell'ente che intende il suo essere nel tempo. Sostanzialmente come Di Martino ci ha fatto notare l'Heidegger di Essere e Tempo è in nuce lo stesso delle prime opere giovanili del bodense. Ossia un mix sapiente di Aristotele e Weber.
L'elemento di novità che aggiunge è Agostino, lui lettore attento della filosofia medievale, e indeciso fino alla fine tra se diventare matematico - pastore o filosofo.
Ma è proprio l'incontro con in 2 giganti della Chiesa a fare maturare il suo concetto di inautentico. (san tommaso è aristotele)
Inautentico non è l'esistenziale, bensì lo iato che vi è tra Dio e l'ente.
Ma questo autentico noi lo ritroviamo solo tramite il ripiegamento spirituale di un Agostino (qui mi fermo perchè su di lui non so praticamente niente).
Io liquido la faccenda (in attesa di riprenderla in futuro) con la questione della mediazione fra ente ed essere, alias tramite il pensiero.
Ma è proprio il pensiero che si apre sul mondo, che intende di essere mediazione, e quindi da sempre nel mondo.
Ciò che è mediato non viene mai prima della mediazione.
La mediazione è il pensiero stesso, dunque.
Ma se la mediazione si apre su qualcosa, vuol dire che quel qualcosa c'era anche prima (da sempre).
Come Garbino sta capendo, è molto vicino all'idea di essere di Aristotele. Solo che per aristotel quell'essere dell'ente, sostanzialmente coincide con l'esistente stesso. Ossia l'ente è l'Essere.
Non così per Heidegger, che nota una cosa fondamentale, che la mediazione non avviene per identificazione dell'ente.
Non esiste come un ente che sà di essere un ente.
Bensì come domanda. La domanda è dunque cosa è l'ente? (domanda ontologica)
Nella riflessione di Heidegger, è dunque la domanda che sostituisce l'essere aristotelico.
In questo caso ci spostiamo di nuovo a Platone. Anche per Platone l'ente non è l'essere, ma è la domanda sull'essere.
Il problema che cortocircuita in Platone è ovviamente che il Bene si declina in un ordine gerarchico, direi naturale aggiornando la terminologia ad oggi.
Dove ogni ente, è portato a essere qualcosa, che da sempre era. (pensiamo ai deliri della epigenetica)
Perciò il soldato è portato a essere naturalmente un soldato etc...etc...
Fino al filosofo che deve essere il governatore del mondo (non è evidente il delirio? stiamo ancora qui a parlarne?)
E oggi lo scienziato che deve essere il governatore del mondo.(le università sono già loro, come il discorso pubblico)
Il punto è che per Platone non è l'ente a decidere del mondo, ma l'essere.

Nella grande scuola medievale, invece l'essere non ha più i caratteri naturali, fisici, atomici dei greci, bensì formali.
L'essere non è qualcosa, l'essere è ciò di cui più grande non può esservi.
Ossia l'essere non è l'ente. (Certo sarebbe Platone con le giuste correzioni, appunto quelle formali, e di contenuto, stiamo parlando di Dio e non del bene, ma voglio dire il principio è lo stesso)

Dunque vi deve essere un rapporto tra l'ente e l'essere, che nel cristianesimo illuminato (quello protestante) non può che arrivare a dire che l'ente intende l'essere per Grazia.
In Heidger la grazia sparisce (scegli la filosofia e non la religone, ma secondo me anche se avesse scelto la religione non cadremmo troppo lontani dall'albero secondo me), e ci troviamo di colpo gettati nel mondo, incapaci di capire cosa sia il mondo che da sempre è.

A questo punto non rimane che intendere il rapporto tra l'ente e il mondo (che da sempre è).

Lo scopo umano è quello di ridurre il mondo all'essere. (la tecnica) ossia di ridurre l'essere all'ente.
Il problema più radicale introdotto è che il mondo non è l'essere. (e risiamo a platone)

Dunque per Heideger il compito dell'uomo è quello di intendere l'essere, che viene prima del mondo. (come per platone)

L'allarme scatta quando heidegger legge nietzche, e la sua volontà di potenza.

E capisce una cosa, che la volontà di potenza, è un motore, una forza insita nella tecnica stessa, ossia un errore metodologico.
In cosa consiste questo errore?
ma lo aveva già detto lui stesso in essere e tempo!
Che l'ente domandante uomo, si dà nel mondo come riduzione del mondo. Ossia quell'ente che riduce gli altri enti a se.
E' un ente fagocitante, che rischia di perdere il suo capo più importante, il fatto che quella darsi al mondo come riduzione del mondo è frutto del pensiero domandante. Ma se da un lato Heidegger non ricusa l'aspetto scientifico umano(la reductio ad unum), sconfessando qualsiasi esistenzialista che aveva frainteso (e continua a fraintendere). Dall'altro capisce che ha perso l'altro capo del suo essere domandante, da dove viene la domanda. La domanda uroborica Heidegeriana, è dunque sull'origine. Come può darsi il pensiero? (il pensiero originario NON è il pensiero destinale) (ossia DIO non è la TECNICA, la RAGIONE bla bla bla).
Come può il pensiero che si domanda sugli enti e su se stesso come ente, intendere ciò che viene prima di esso.
Perchè è chiaro che se l'uomo perde la misura, la capacità di dare senso alla sua reductio ad unum, la reductio ad unum prende il sopravvento sul pensiero stesso.
L'allarme è dunque che il pensiero smette di riconoscersi tale (ossia si dimentica che è una domanda, e finisce per credere di essere quella reductio ad unum, che è destinale per l'umanità).
Heidegger è dunque diventato famoso, perchè ha illuminato la guerra tra scienza e filosofia, dandone i giusti contorni.(quelli dello sviluppo stesso della storia della filosofia).
La scienza non pensa. (Semplice e vero).

Ma qeusto breve tour Heidegeriano (cosparso di note abissali che ne bloccano la lettura, nè più nè meno che come nietzche e in parte hegel) non ha ancora detto nulla delle tue notazione Paul.

Perchè dico che Heidegger è un metafisico? E' semplice perchè lui ritiene che il pensiero "domanda dell'essere" sia ben definito. Senza aver ancora dato  la definizione di quell'essere.(in cosa consiste? in una relazione dialettica, in un etica, in un ente speciale? almeno gli altri filosofi hanno provato a dirne qualcosa)
E' dunque per forza di cosa una metafisica (terribilmente incompiuta, lasciata ai posteri che capiranno): io capisco benissimo.
ma nondimeno è proprio il termine essere che mi irrita quando leggo heidegger, è troppo caricato di significati arcani, sconfina veramente in qualcosa di stregonesco. (non che non mi dispiaccia, ma poi non puoi tu heidegger spacciarlo per il discorso che viene dopo tutte le metafisiche, è troppo sporto sull'abisso, per poter credere di essere uscito dalla metafisica (posto che si possa, perchè io non credo che si possa uscire dal metafisico).


cap 2 nietzche (e il suo diritto al futuro)

ma veniamo a nietzche, heidegger pensa che nietche sia un metafisico perchè crede che la volontò di potenza sia qualcosa che va oltre l'immanenza, qualcosa di naturale bla bla bla...

ma in nietche questa cosa nonostante marale e garbino insistano a dire il contrario, non avrebbe alcun senso!

L'essere in nietzche scompare, perchè egli dice, perchè l'essere e non invece qualcos'altro.

Anche per nietzche come per heideger, l'ente uomo, è un ente che domanda.
Ma la domnanda trova compimento nello svelamento dell'ipocrisia di essere un ente.
L'uomo non è un ente. Non ha categorie, non ha un prima, non ha un dopo.
L'uomo è quello che viene a essere in base al suo domandarsi sul senso storico che egli viene a intraprendere.
L'uomo è dunque storia.
Ma non è l'uomo del cerchio, la sua storia non torna MAI a se stesso, il contrario, la storia sobbalza l'uomo fuori dal se stesso.
Dimodochè noi siamo solo il qui, ora e presente, e un attimo dopo non siamo più.
La storia, la narrazione che raccontiamo di noi stessi non può avere mai i caratteri di metafisica monumentale.
l'uomo non è una relazione dialettica, l'uomo non è l'uomo etico, l'uomo meno che mai è un ente speciale.
l'uomo è la storia dei suoi errori.
E' l'errare stesso, in senso assoluto, è quindi relazione nella relatività assoluta.
Relazione perchè domanda certo.
Nietzche rifiuta la reductio ad unum, per questo si dici sia irriducibile ad alcuna definizione.

Ma questa è una boiata assoluta.

Nietzche definisce per "nome e cognome" in cosa consista la relazione all'interno della relatività assoluta.
All'interno della relatività assoluta, rimane la domanda (non era poi cos' difficile, heidegger non è andato poi così lontanto dal vero) fra i domandanti.
la relazione dei domandanti con la relatività assoluta, è la destinalità dell'uomo.
I superuomini sono coloro che intendono l'amicizia, ossia che sono dei domandanti.
E i domandanti sanno benissimo che di fronte a loro c'è il nichilismo.
Ossia abbandonato qualsiasi reductio ad unum (che si risolverebbe nel cane che si mangia la coda, ossia nella ripetizione infinita di quello che vuole la tecnica (direbbe un heideger), in nietzche semplicemente la ripetizione ossessiva delle azioni che perdono di senso e di valore.(la greggia, l'animale, gli umani, i filosofi, la filosofia stessa) si tratta di attraversare il mare magnum del relativismo e scoprirsi amici nella traversata.
la guerra è contro coloro che voglion tornare alle rive del nichilismo a colore, che non ce la fanno a stare nel relativismo assoluto.
Ma come fare a stare nel relativismo assoluto, se non affidandosi ognuno all'altro? è quella la dimensione del guerriero.
Il guerriero è colui che non si spaventa, che l'occaso sta arrivando, che sa salutare l'amico che lascia.
Il guerriero è colui che non ha paura della morte, che rinuncia alla riva, perchè sa che può essere quello che deve essere.
Sa di dover essere il guerriero, ma il guerriero non è l'individuo sciocco che affronta la tempesta, da solo.
E' l'individuo che sa che per non aver paura deve esaltare la virtù guerriera del compagno.
E' colui che non molla mai il compagno nella tempesta, è colui che piuttosto affonda insieme a lui nella tempesta.

E' evidente che se noi spostiamo questo pensiero che vive sugli abissi (e nietzche descrive questi abissi, e per questo vado molto piano.) (sono abissi che ci rubano tutto, l'equilibri, la nostra vita monotona e senza valore) sulle rive del nichilismo.
Bè nessuno lo farebbe per davvero, perchè poggia ancora i piedi per terra.
E quando poggi i piedi per terra, beh poggi i piedi sul metafisico sul gerarchico, e nietzche te lo descrive, ci prende pungi in faccia.
Che volgarità fraintendere quello che ha fatto il nazismo, il coraggio del singolo sull'abisso che tende la mano all'amico.
Con il coraggio (coraggio???) di chi sta sulla terra e fa finta di porre la mano all'amico.

Il dionisiaco viene spostato dalla terra all'abisso (come si fa a non capirlo subito?).

quando sei sull'abisso e più niente torna (Ma quale eterno ritorno!) non rimane che il compagno del viaggio.

E' una questione valoriale. Se vogliamo proprio è un etica, certo, ma non un etica metafisica (il dominio ariano? ma per favore!)
è un etica del valore, del coraggio, dell'amico che ha deciso, sottolineo deciso di salpare dalla riva.
E' colui che va contro la volontà di potenza.Creandone una opposta antigravitazionale. E' la volontò di potenza del falco, delle cime. Etc...

Molti pensano sia poesia, ma è ridicolo, per cui è importante importantissimo capire i filosofi che vengone prima.

Che spiegano cosa è l'essere cosa è l'ente cosa è l'intenzionalità cosa è l'ipocrisia (di chi rimane a terra).

Nietzche non ha pazienza, è tormentato dalle forze gravitazionali, perchè lui la terra non l'ha mai abbandonata.

Il dramma più terribile forse l'ha vissuto con Lou Salomè. Una donna che era coraggiosa, la donna più coraggiosa d'europa.

Una donna che poteva librarsi come un falco, una donna che ha scelto la terra.

Il pensiero di nietzche si è rotto per un attimo, la follia ha cominciato a entrare in lui.

La follia è il pensiero paranoico, cosa sarebbe successo se mi avesse seguito, è questo il pensiero ossessivo che c'è dietro ogni singolo strale contro le donne.

Si era aperto alla speranza per un attimo, poi è tornato a parlare con le ombre, con i superuomini che verranno.

ha provato unico essere umano ad averlo fatto a salpare dentro il nichilismo.(DA SOLO! ed è questo che fa impazzire gli interpreti, che vogliono riportarlo a terra, paragonarlo ai nani di terra, riportarlo a parlare con loro, ipocriti e falsi).

ma la terra, l'odiata terra lo ha risucchiato nell'occaso troppo presto per un verso e troppo tardi per l'altro.

l'energia che scaturisce da quei testi, invoglierà sempre il giovane a provare. Finchè un giorno saranno degli amici a salpare, e forse andremo ancora più in là nel mare del nichilismo. (quanti nietzche potranno ancora nascere che lo faranno da soli. certo heidegger è uno dei pochi che ha provato, ma non credo sia andato oltre il maestro, mi sembra sia salpato con troppi ormeggi, ma lo saprò dire un giorno, quando avrò capito entrambi i maestri completamente, fin dove sono arrivati).

Perchè è chiaro, se più niente ha valore, allora l'unico valore è il coraggio del singolo e o degli amici.

Che vuoi Paul Nietzche mi sta accompagnando appena fuori dal pensiero gravitazionale. Capisco la direzione, capisco il terrore metafisico che si prova, ma una volta assaporata la vertigine delle cime, non ce la faccio proprio a rivoltargli le spalle (perchè bei miei vent'anni l'ho fatto). Sono pavido sì, ma cerco di superare la paranoia che vuole che sia pavido per sempre.

Ora è chiaro perchè sono d'accordo con te? la metafisica nicciana, è una metafisica dell'ente etico, che prova cosa sia il coraggio nel mare del nichilismo.
E' la metafisica che ha smesso di essere terra, origo, destino gravitazionale gerarchico, è la metafisica che parte con l'ente.
La metafisica è l'ancella dell'ente. E' la domanda che si è messa in viaggio. è metafisica dentro la vita (la vita come navigazione nel mare del nichilismo).

Nietzche è un relativista? Nietzche è un nichilista??? Nietzche è un naturalista??? Nietzche è un nazista??? MA PER FAVORE!!!!

COME PUO' essere se tutto quello che ho raccontato torna, è logico che sia, e dopo l'estate dimostrerà documenti alla mano che sia?

Mi spiace io proteggerò sempre nietzche, non capite che è l'unica ancora di salvezza (quale Dio Heidegger??? nel senso certo ci puà anche essere dio, ma non possiamo dirlo PRIMA!)
#2812
Citazione di: Angelo Cannata il 11 Maggio 2017, 13:02:04 PM
Secondo me, al punto in cui siamo della discussione, ciò che serve a te è la tua via specifica, mentre ciò di cui ho parlato io finora è cio che va bene per tutti.

Se ci fai caso, tutto ciò che ho detto finora come vita spirituale può essere accolto da atei, cristiani, musulmani, buddhisti, superstiziosi, materialisti, filosofi, non filosofi, insomma tutti proprio tutti.

Ma una persona non può impostare la propria vita spirituale solamente su ciò che va bene per tutti: è indispensabile aggiungere ciò che è richiesto dalla tua specifica personalità.

Da ciò consegue che, se adesso io provassi a indicarti qualche idea, qualcun altro me la criticherebbe subito con estrema facilità, perché in realtà sarebbe il tentativo di venire incontro alle tue specifiche esigenze, quindi con criteri che non sono più quelli che ho descritto finora, adottabili da tutti.

Comunque è solo una mia impressione del momento, magari sbagliata.

Certo il tuo discorso va bene per tutti.
Ma tu non sei tutti.
A mio parere ognuno adotta una soluzione ad hoc.
E' evidente che la mia è pesonale.
Ma in effetti credo di averci messo molto del mio.

Il perchè lo faccio? E' che credo che la testimonianza di ogni testa, sia in grado di influenzare in qualche maniera quella degli altri.
Magari rafforzando convinzioni altrui, magari ideando paralleli, e magari incrociando esperienze.

Capisco che però in questo momento della tua vita, la distanza che vai descrivendo, coincide con questa di idea di viaggio conoscitivo più che relazionale.

Certo che può essere valida per tutti. A maggior ragione in tempi buj e scientisti in cui A MIO PARERE versiamo.

Cioè è qualcosa di ambiguo e che potrei solo capire se ci fossimo mai incontrati nel reale.

Per questo assolutamente accetto la tua narrazione (e che differenza rispetto ai nostri primi incontri scritti, ho proprio cambiato opinione su di te  ;)   :D  ).
E ovviamente di pari continuo con la mia narrazione.

Non credo che dobbiamo farlo diventare qualcosa di valoriale in assoluto.

Non certo in questo 3d.

Saluti di stima ciao!!
#2813
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
11 Maggio 2017, 18:08:32 PM
Citazione di: maral il 11 Maggio 2017, 13:54:16 PM
Non è una posizione, ma una constatazione....
Poi lo diceva anche Nietzsche che ogni via diritta mente e in questo non aveva proprio torto.

Si una constatazione tutta tua infatti.

Ma per favore non tiriamo in ballo Nietzche che indica chiaramente una soluzione fatta di superuomini e ASSENZA di gerarchie.Grazie!

Altro che le sciocchezze alla Sini con la pratica delle pratiche, che risulta in una pratica identica a se stessa. Se deve essere come giustamente teorizza una prassi che controlla le prassi, poi deve anche saperle condurre verso nuove prassi, non le solite.
Mi sembra evidente.
#2814
Citazione di: Angelo Cannata il 11 Maggio 2017, 12:33:30 PM
Citazione di: Freedom il 11 Maggio 2017, 09:28:57 AM
Cos'è la vita interiore? I pensieri, le sensazioni, i sentimenti? Oppure cosa?
Per questo interrogativo credo utile un procedimento che vada per restringimento progressivo degli orizzonti. Quindi partire dagli orizzonti più vasti e poi restringere l'interesse, senza per questo escludere il resto in maniera categorica, fanatica.

Un punto di partenza con orizzonte abbastanza vasto può essere questo: vita interiore è tutto ciò che avviene dentro il tuo cervello, il quale è connesso anche con il corpo e con il mondo esterno. Da questo punto di vista anche bere un bicchier d'acqua è vita interiore; in questa fase non interessano le sensazioni profonde che anche un bicchier d'acqua è in grado di dare, ma l'esperienza pura e semplice del sentire il bicchiere alle labbra, sentire l'acqua, pensare che ti stai dissetando e così via: tutto semplicissimo.

A questo punto si pone la domanda: che criterio usare per restringere l'orizzonte della vita interiore, per non disperdersi nel mare di vita mentale che c'è in ogni persona? Su questa domanda abbiamo il conforto della ricerca già effettuata in tutto il mondo da persone prima di noi. La domanda si può tradurre in questi termini: quali sono le cose più importanti di cui interessarsi nella vita? E come farò a valutare i criteri per rispondere alla domanda stessa?

È chiaro che non ci sono garanzie per la risposta: qualunque criterio rischia di farci perdere l'attenzione verso esperienze che potrebbero essere importanti; il problema è che ci troviamo in questo mondo, in questa vita e qualche scelta bisognerà pur farla. A questo punto io ritengo utile usare il criterio del progettista, cioè sedersi a tavolino, con carta e penna, oppure il computer, prendersi tempo e cominciare a riflettere. È quello che io chiamo cammino.

Un esempio di questo è già la scuola e un criterio di base che io ho usato per me è stato quello di farmi un cammino personale consolidando la cultura datami dalla scuola e cercando di supplire a tutte le lacune che essa mi ha lasciato. Poi c'è anche da mettere in conto la propria continua crescita psicologica.

Si fa un progetto e si passa il tempo a correggerlo, oppure buttarlo nella spazzatura e ricominciare da capo. Io ormai faccio questo lavoro su di me da oltre trent'anni. Durante questo lavoro cerco anche di tenere le antenne accese, cercando di recepire da ogni direzione elementi che mi dicano su che cosa è bene che io oggi mi concentri per il miglioramento di me stesso, per la mia crescita.

Ho visto che molti, riguardo a questo progettare, temono una perdita della spontaneità, ma qui sarebbe facile usare un po' di senso critico e osservare che spesso le persone che si ritengono più libere e spontanee sono in realtà le più spersonalizzate e omologate.

Una volta che in questo modo parte un cammino di vita, il risultato è che si forma anche un'esperienza interiore. Con il seguito intendo rispondere anche agli ultimi messaggi di green demetr.

Una volta chiarito che il "sentire" non è il termometro per la vita spirituale, possiamo fare un passo avanti e osservare che c'è un sentire più raffinato che non è il sentire comunemente inteso. Penso che quest'esperienza si possa chiarire bene con l'esempio delle acquisizioni scolastiche.

Dopo che nella tua vita hai imparato a leggere, tu non senti dentro di te nessuna sensazione speciale; però ti accorgi che quando hai un libro davanti, esso non è più "arabo", ma vedi che ti parla. Oppure, se hai ricevuto qualche tipo di educazione all'ascolto della musica, non provi dentro di te nessuna sensazione, ma ti accorgi che quando ascolti un concerto riesci a godere di più i singoli strumenti, i forte e piano, le espressioni interpretative ecc. Insomma, non senti niente di speciale dentro di te, ma ti accorgi che il tuo modo di sperimentare la vita sta cambiando, hai l'impressione di star vivendo di più.

Naturalmente c'è anche un risultato di chiusura: saper leggere può anche significare perdere certe sensibilità possedute dal bambino che non sa leggere; Picasso diceva di aver impiegato anni di studio per imparare a disegnare come disegna un bambino. Questo però non conduce a negare la validità di un cammino di spiritualità, ma semmai a raffinarlo e cercare soprattutto le vie più congeniali per la propria personalità esclusiva.

Mi sembra che questo dia una buona idea di cosa intendere con "vita interiore": direi, in poche parole, l'attività di crearsi propri percorsi di crescita e curarli.


Non critico tanto il fatto che il cammino sia da curare o da creare.
Anch'io lo sto facendo da 30 anni a questa parte.

Il punto è però quello del bambino o quello della musica.
La sensazione non è forse la questione più importante.

Quale è la differenza fra ascoltare Mozart o Salieri, se non nella loro capacità comunicativa che ve ben oltre alle loro capacità compositive.

C'è qualcosa che accomuna, qualcosa che abbraccia, e che la psicanalisi descrive molto bene, come spirito materno.
E' qualcosa di radicalmente originario.
E su cui si apre la trascendenza.

Fare della spiritualità un fatto meramente mentale, non mi convince.
Perchè se mi chiedo cosa sia più importante per me, dal solo lato mentale, non capirò mai cosa significa veramente il trascendente.

Certo vi sono persone come i riduzionisti, che appunto sono i campioni della omologazione, che pretendono, che le attese scientifiche del mentale si riflettano sull'esistente. E che puntualmente rigettano il trascendente.

Ma il trascendente esiste, come hai avuto modo anche tu di raccontarmi.
Questa sensazione esiste, e non vedo come poterla risolvere, con un raffreddamento mentale, del mentalismo, riduzionista etc....

Concordo che per evitare la pretesa della sensazione, del sensazionalismo, della pubblicità della propaganda, della ipocrisia necessitiamo di un allontamento da quella trascendenza.
Ma è importante che quella distanza non diventi un abisso.
Cioè è importante cercare di relazionarsi a quel sentire.
(che poi quella relazione consista di abissi, questa è un altra storia).
L'abisso va guardato non fuggito.

#2815
sari In qualche maniera approfondisci quello che ha detto Angelo.

E quindi può darsi che si vittima di un processo che vuole accumulare piuttosto che spogliarsi di.

Ma il punto è questo: l'uomo è feticisita. (marx)

E'insita in lui questo sovraccarico di cose. Come dice Heidegger, l'uomo che vede una pietra la usa, come la usa l'animale, ma la differenza è che l'uomo la ricorda, e la tiene per sè.
La accumula.

D'altronde anche il viaggio è una accumulazione di esperienza. (come dice ligabue, un viaggio in cui si decide cosa prendere e cosa lasciare)

Non credo sia tanto quello il punto negativo, quanto appunto l'attesa che diventa una pretesa.

Il deserto è quella capacità di ascolto, di saper ascoltare (la voce di Dio) fra i 2 lembi di acque del Mar Rosso, nella paura persino dunque.

Non sono d'accordo che la spiritualità sia un saper morire.

Anche perchè in cosa consisterebbe questo saper morire?

Io direi come la teologia negativa insegna (credo eh!  ;)  ) invece importante il saper ascoltare, la dimensione dell'accoglienza.






#2816
No è vero, hai ragione di nuovo!  :-[

Non credevo potessi andare così a fondo del problema.

Ed allora approfondisco questa questione.

Anche se il mio problema è dovuto proprio al fatto che quella sensazione la ho. (e al contrario dei tuoi ex-parrochiano sento la presenza di Dio, e mentre sto leggendo il vangelo di Giovanni, sento la presenza della trascendenza del Cristo).

Ma come dici tu è nel reale, che vorrei trovare come risultato la trascendenza.

Il punto probabilmente è legato a quello: che se suppongo di sentire una trascendenza poi mi aspetto di trovarla nel reale.

Ma forse come dici tu, è uno sbaglio, e il reale è come un deserto. 

Questa è una cosa che lego molto alla filosofia, come teologia negativa. Eppure pur intendendola razionalmente, non mi soddisfa!

Per questo sento la necessità di trovare una nuova metafisica!

Certamente la spiacevole conseguenza, l'errore come dici tu, risulta nelle aspettative che ci metto.(in questo commetto l'errore stesso dei tuoi parrocchiani, che pretendono di sentire. Ma il sentire è una grazia.)

Ma come sempre dico nei miei scritti filosofici, purtroppo quello è un errore condizionato dal pensiero paranoico, in cui siamo immersi.(io e i tuoi ex-parrocchiani, in questo senso fai bene a essere orgoglioso, è difficilissimo stare fuori dal discorso paranoico!).
Infatti scherzosamente mi hanno chiamato l'ultimo dei cristiani romantici. In quanto pretendo una Salvezza e non ne vedo l'orizzonte.

Si tratterebbe perciò di sottrarsi a questa attesa, cosa che tento di fare (oscillo dentro e fuori dal paranoico).

Ma il risultato non cambia, non sento di vivere una vita spirituale. (se infatti l'attesa svanisce, rimane un'arida consocenza filosofica.)

Molto immaginifiche le 2 scene, la seconda non la conoscevo per niente grazie!


D'altronde aggiungo io l'esodo biblico è anche teologicamente parlando 
il passaggio arduo, stretto per cui conoscere Dio.
Tra 2 lembi minacciosi di acque. Una narrazione altamente simbolica.
#2817
Citazione di: baylham il 11 Maggio 2017, 10:44:21 AM
Citazione di: paul11 il 11 Maggio 2017, 01:48:24 AM
Teniamo presente che è il mediocre omuncolo nitzschiano il piccolo borghese,con la sua morale ipocrita e l mano sempre sul portafogli..........
Questa è la gente delle finte proteste, ma pensa solo ai soldi e agli affari suoi, al massimo la sua morale  è dare una mancia alle varie associazioni per un suo prurito di coscienza, ma nel cuore in realtà hanno il conto corrente.

Se invece il mondo fosse popolato di superuomini,  pieni di esuberante volontà di potenza, che cosa accadrebbe? Forse dei problemi economici, degli stati, i superuomini non si interesserebbero affatto dato il loro disprezzo per il calcolo utilitaristico e per le masse dei servi? Credo che in campo economico le categorie nietzschiane abbiano ben poco da dire.
A differenza di quelle di Marx, purché non siano strumentalizzate da analfabeti economici come Fusaro.

Ai cosiddetti sovranisti chiedo perché la sovranità degli attuali stati va bene, ha effetti così taumaturgici sull'economia, mentre la sovranità europea, di uno stato federale, non va bene. Per coerenza i sovranisti dovrebbero essere favorevoli allo smembramento degli stati attuali: ad esempio nel Regno Unito i fautori dell'uscita dall'Europa dovrebbero sostenere con vigore la separazione di Inghilterra, Irlanda, ecc, oppure in Italia il ritorno alla sovranità dei Comuni.
Le dimensioni ottimali, ideali di uno Stato da che cosa dipendono?

Da uomo di sinistra quale sono, sono per la sovranità statale e per la federazione regionale.
Con possibilità di moneta locale regionale. (nè più, nè meno, che come la Germania).

Ieri sono tornato a cercare su YouTube il prof. Bagnai che avevo lasciato in quel di Pescara (università) e ora ritrovo alla Luiss (la harvard italiana). (2011)

Devo dire che il messaggio è chiaro.

L'Europa è una bomba ad orologeria.

I nuovi dati appresi: il debito pubblico aumenta di 60 punti percentuali dovuto a capitale estero, e di "soli" 10 punti di servizi.

Il debito pubblico italiano cresce di 40 miliardi all'anno, la situazione dal 2012 quando si poteva fare qualcosa al 2016, come già scritto da myfriend è ormai colassata.
Il default è una cosa giuridica, ma comunque sia, non è una scelta. Ma una conseguenza dello sbaglio politico. [ quindi mi aggiorno non si può proprio evitare]

Cosa significa? significa che i titoli di stato vengono acquistati da privati della finanza internazionale.
A quanto pare i galoppini delle varie multinazionali, hanno cominciato a fare pressione sugli stati, chiedendo i soldi indietro.
La corsa allo svuotamento delle casse italiane è proporzionale allo ristagno economico del PIL.

Come già dicevo io, i politici se la prendono con i finanzieri, e i finanzieri se la prendono con i politici.

L'errore sarebbe stato fatto da entrambe le parti, perchè se da una parte i finanzieri hanno preso titoli che sapevano spazzatura, dall'altra i politici non hanno fatto nulla per impedire ai capitali stranieri di impossessarsi di mezza Italia.

Come dice Bagnai c'è però un fatto strutturale.
Che sarebbe poi il signoraggio.
Se la speculazione è sul valore dei titoli di stato (o sulla moneta autonoma in caso di uscita), allora di fatto vi saranno guadagni e perdite, sugli stessi stati.
La questione diventa così meramente politica.
Non si può pretendere di avere la moglie ubriaca e la botte piena.
Le politiche tedesche, sono in realtà quelle dei finanzieri, che vogliono che L'euro sia scarso. Abbia poca circolazione, dimodochè, il prezzo sia basso, e la speculazione sia proficua.
Il punto è però che quei titoli presi a basso prezzo per avere un ritorno devono poggiare sulla credibilità del paese che li emette.
Ma se la moneta deve essere scarsa allora la redistribuzione è impossibile.
Questo vuol dire che non ci saranno più compratori che il mercato sia soffocato, e che lo stato per stare alla pari continui a tagliare sui servizi e a svendere titoli di stato, aziende etc....etc...etc....
Questo significa creare delle sacche di povertà annesse al programma stesso.
Sostanzialmente l'europa vuole che vi siano i piigs.
E' la teoria scientifica che lo conferma.

Interessante anche l'analisi sul disfacimento delle banche, che per ora stanno in piedi proprio grazie alla Cina. Che continua a comprare i debiti dei paesi, dagli USA all'EU.
( e meno male che una delle motivazioni di chi vuole stare in europa è quello di fare da contraltare alla cina....beh è l'esatto opposto!!! finchè comprano BENE, poi sono cavoli ANCHE DEI TEDESCHI).

La situzione è insomma una bomba ad orologeria. Perchè il default è alle porte.


Ora dice Bagnai, che tornando sovranisti, succede quello che deve succedere.
Che se la Germania e la Francia rivogliono indietro i soldi che ci hanno prestato saranno costrette a riavere denaro svalutato.
Cosa già successa con Cina (250%) Inghilterra (17%) e Polonia (20%).

Insomma questi mentono sapendo di mentire.

Certo non basta quindi essere sovranisti, ma avviare la svalutazione e tassare il capitale finanziario estero che cerca di darci la "scalata".

(cosa che per esempio trump non ha fatto, e per cui ora va verso l'impeachment).

Cosa che per esempio ha fallito di fare un tsipras, impreparato al piano B.
E alloco nel fare un referendum sull'euro senza averlo spiegato alla popolazione.
Errore che sta facendo anche il 5stelle (confermandosi un partito di destra, area Farange etc...).


Per quanto riguarda le accise petrolio, Bagnai sta raccogliendo dati, e ne ha detto qualcosa.
Più avanti faremo un discorso anche su quello.


Clicco un video ma ce ne sono tanti, e penso che dopa averne visti un bel pò e segnandomi le argomentazioni poi le riproporrò qui.

Eccone uno frattanto.

https://www.youtube.com/watch?v=ZgIlYmE1H1I


PS 

Poi per carità il gioco dell'Europa, laboratorio sociale a cielo aperto, è quello di vedere fin quando ci si può spingere a far diventare povere le persone senza che dicano niente.
Io dico solo una cosa, provate a prendergli le case...e poi ne riparliamo.

Per ora ha ragione Paul stiamo abbastanza bene, come stanno abbastanza bene i francesi.

TUTTO QUELLO  CHE VOLETE, MA QUI E' in BALLO LA QUESTIONE INTELLETTUALE.
disonesta e clamorosa!
#2818
cit paul

"Quindi la questione è da una parte politca, sulle manovre economiche se premiare la rendite o il lavoro e soprattutto se la liquidità monetaria, il contante, la mobilità in rapporto al capitale immobilizzato è funzionale a nuove imprenditorialità a nuovo sviluppo."

Non mi sembra razionale il tuo aut/aut. (è meglio un randellata in testa o sulle palle? mi suona così)

E ti vorrei far ricordare che è proprio con la serie di questi out-out se la situazione è degenerata.

I grandi evasori non pagano? aumentiamo le cinghie della tassazione!
Risultato, i poveri pagano al 75% ai ricchi si abbuonano miliardi, ed è come se pagassero, quando pagano, al 10% (ho fatto dei calcoli sommari)

Direi che la storia recente è tapezzata di questo pensiero scriteriato.

Ma la gente ne ha le palle piene.

Voglio proprio vedere il tappo saltare! se tolgono le case.  ;D  ;D  ;D

Grazie a Dio di simili ideone non ne sento ancora in Italia.

Che poi alle mie orecchie suona, siccome devo aprire un nuovo mc donald ti rubo la casa.

Ovviamente sono d'accordo con il discorso generale che fai dopo.

Non ho capito perchè pensi che bisogna stare in europa, ma non eri contro?
#2819
Citazione di: InVerno il 10 Maggio 2017, 14:17:28 PM
Citazione di: green demetr il 09 Maggio 2017, 14:04:18 PM

Leggiti anche Fusaro sul tema della Emigrazione come stato Costante.

https://www.youtube.com/watch?v=kYM_jMouriE

https://www.youtube.com/watch?v=Pyil22s9qE0
L'unica cosa che Fusaro spiega chiaramente, è come e perchè la laurea in filosofia è diventata il viatico per diventare cassiere del supermercato.

Un altro servo del pensiero unico?

Ottima argomentazione comunque   ::)
#2820
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
10 Maggio 2017, 23:09:39 PM
cit Paul
"Non credo alle nette separazioni. Quindi sì c'è del vero in quello che dici, l'irrazionale è lo spurio del razionale, non è tanto un'antitesi, quanto un suo elemento di errore possibile.,da cui nasce la famosa tesi popperiana epistemologica sulla falsificazione"


Ma chi parla di nette separazioni?
Quello che dico è che esiste una unità tale che anche l'irrazionale è razionale nelle scelte di vita.
(non vedo cosa c'entri popper)
Quando si parla dell'uomo si parla delle sue relazioni e di quel che decide di fare con esse.
A mio avviso per intender l'uomo bisogna de-costruire la storia delle sue decisioni.
Sto parlando di politica  non di altro.
Se invece ci limitiamo alla interdisciplinarità finiamo male. Perchè non è detto che 2 discipline siano complementari.
La salita delle neuroscienze nelle cattedre della statale, ha condotto ad una fuga di massa di filosofi.
(okkei di non conferme di contratto mi dicono dalla regia).
Perchè sono le neuroscienze che decidono delle condizioni di inter-qualcosa, e che finisce sempre come gerarchia-di qualcosa.
Prova anche solo a pensare al rapporto fra economia e politica, con cui concordiamo, dove è questa interdisciplinarietà)
No amico mio. Non è così che funziona!


cit Maral
"Di sicuro per muovere un passo occorre rivolgersi in una direzione o nell'altra, ma ogni direzione presa poi, entrando nel mondo, non procede mai convenientemente diritta, è come se mantenesse in sé quello che per prenderla era stato escluso."

Mi paiono delle posizioni di comodo.  :(

Dire che che ogni strada contiene anche il suo opposto.
In cosa si risolverebbe se non in una stagnazione?

E' invece capire la formazione di una intenzione, del suo rapporto soggetto-oggetto, che ci illumina meglio delle scelte effettuate.
(sia di quelle individuali, sia, ben più importante, di quelle collettive).
Ossia illumina sulla gerarchia: tema tabù di tanta filosofia.  >:(