Secondo me manca ormai la motivazione a costruire e mantenere questi strumenti.
Leggere e scrivere sono infatti degli strumenti: non hanno valore in sé.
Il loro valore dipende esclusivamente dallo scopo per il quale sono utilizzati.
E lo scopo ultimo può essere solo uno: la ricerca della Verità.
Anche se non se ne è del tutto consapevoli...
Senza adeguati strumenti è più difficile districarsi nella complessità del reale.
Ma purtroppo cresce la sfiducia che valga davvero la pena impegnarsi a fondo per poterne disporre.
D'altronde, come sono utilizzati questi strumenti, in concreto, da chi dovrebbe avere tutti i titoli per usarli al meglio? Dalla cosiddetta "intellighenzia"?
Tranne qualche rara eccezione, non assistiamo sovente all'esposizione di pensieri banali, sebbene ben articolati, che a mala pena sfiorano la superfice del reale? Non sono questi espressione di un'ignoranza ben più profonda dell'incapacità di leggere e scrivere?
L'analfabeta può essere un saggio, la saggezza prescinde infatti dalla cultura. Ma difficilmente egli riuscirà a diffondere la propria saggezza, influendo positivamente nel mondo: non ha gli strumenti.
L'erudito può diventare sapiente, se acquisisce saggezza. Ma per farlo deve seguire la stessa strada dell'analfabeta, attraverso la propria fede nella Verità.
Sfortunatamente, questa fede latita. E allora l'erudizione diventa valore in sé! Mentre non è che mero strumento.
Leggere e scrivere sono infatti degli strumenti: non hanno valore in sé.
Il loro valore dipende esclusivamente dallo scopo per il quale sono utilizzati.
E lo scopo ultimo può essere solo uno: la ricerca della Verità.
Anche se non se ne è del tutto consapevoli...
Senza adeguati strumenti è più difficile districarsi nella complessità del reale.
Ma purtroppo cresce la sfiducia che valga davvero la pena impegnarsi a fondo per poterne disporre.
D'altronde, come sono utilizzati questi strumenti, in concreto, da chi dovrebbe avere tutti i titoli per usarli al meglio? Dalla cosiddetta "intellighenzia"?
Tranne qualche rara eccezione, non assistiamo sovente all'esposizione di pensieri banali, sebbene ben articolati, che a mala pena sfiorano la superfice del reale? Non sono questi espressione di un'ignoranza ben più profonda dell'incapacità di leggere e scrivere?
L'analfabeta può essere un saggio, la saggezza prescinde infatti dalla cultura. Ma difficilmente egli riuscirà a diffondere la propria saggezza, influendo positivamente nel mondo: non ha gli strumenti.
L'erudito può diventare sapiente, se acquisisce saggezza. Ma per farlo deve seguire la stessa strada dell'analfabeta, attraverso la propria fede nella Verità.
Sfortunatamente, questa fede latita. E allora l'erudizione diventa valore in sé! Mentre non è che mero strumento.

) e il nostro essere stabilisce la nostra valutazione...