Salve Viator, il Tassonomico.
Apparentemente la tua proposta potrebbe avere un certo grado di ragionevolezza. In realtà ciò non è. Ti espongo le mie obiezioni.
Apparentemente la tua proposta potrebbe avere un certo grado di ragionevolezza. In realtà ciò non è. Ti espongo le mie obiezioni.
- Gli avvocati svolgono una funzione preziosa preprocessuale, quando si scambiano reciprocamente lettere e stipulano accordi. Ciò accade principalmente nel processo civile, ma anche in quello penale, quando si procede a querela di parte. Quindi almeno per questa parte l'avvocato privato dovrebbe continuare ad esistere, senza intaccare comunque la tua proposta, relativa ai processi penali di un certo spessore (pertanto in campo civilistico gli avvocati privati permarrebbero).
- Il "pubblico avvocato" per svolgere adeguatamente le sue funzioni dovrebbe avvalersi della stessa organizzazione del pubblico ministero, polizia giudiziaria, cancelleria, uffici tecnici di giustizia e amministrativi che potrebbe aumentare considerevolmente la spesa per la giustizia. Un problema pratico enorme, che comunque lascia in piedi la bontà teorica del tuo progetto.
- Trattandosi comunque di un pubblico funzionario, come si dovrebbe regolare deontologicamente? Il suo assistito necessariamente dovrà dirgli che è colpevole o innocente e il pubblico avvocato, pagato con soldi pubblici, dovrà adoperarsi per scagionare un imputato che lui sa colpevole. Il tuo impianto inizia a scricchiolare. Personalmente non vorrei che i miei tributi fossero usati in questo modo.
- Già ora esiste una più o meno palese rivalità fra giudici e procuratori che si trasmette alle rispettive organizzazioni. Aggiungere un terzo soggetto istituzionale a un livello cosí generalizzato provocherebbe un inasprimento della conflittualità e del disordine (Già sufficientemente vasto).
- Il tuo discorso inoltre parte dal presupposto, mediato probabilmente dalla colonizzazione mediatica anglosassone, che il PM sia una sorta di alter-ego della difesa. Questa visione agonistica della giustizia non "dovrebbe esistere, poiché il PM deve cercare la verità processuale anche se ciò significhi scagionare l'imputato. E ancor più scagionato se sono intervenuti vizi di forma, pur sapendolo colpevole. Il processo penale non è un abito che si cuce sartorialmente ma deve rispondere a ferree leggi formali, scadenze, notifiche fatte a regola d'arte, rispetto di riti e formule, che sono state pensate per tutelare ciascuno di noi da un potere che potrebbe altrimenti dimostrarsi arbitrario. Pertanto il pubblico difensore esiste già se il pubblico ministero interpreta correttamente il suo ruolo. Ovvero è parte del ruolo del Pm.
- Vi sarebbero anche altre ragioni ma non voglio annoiarvi ulteriormente.
