Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Eutidemo

#2821
Attualità / Re: I giornalisti "al soldo" di Mosca!
09 Giugno 2022, 11:14:18 AM
Ciao Anthony. :)
Storicamente ci sono stati senza dubbio dei giornalisti (e non solo loro) che venivano pagati in moneta contante dai sovietici, per fare il loro gioco; così come inequivocabilmente risulta dagli stessi archivi, ormai "desecretati" del KGB.
Per cui, visto che non mi pare che il tenore etico della "casta" giornalistica sia particolarmente migliorato con gli anni (così come non è affatto migliorato quello delle altre  "caste"), personalmente non dubito affatto che anche oggi ci siano dei giornalisti e degli "opinionisti" che vengono pagati in moneta contante dai Russi, per fare il loro gioco; di questo sono assolutamente sicuro!
***
Però, prima di accusare qualcuno in particolare, bisogna avere delle "prove certe", o, quantomeno, degli "indizi gravi, precisi e concordanti"; altrimenti si finisce per fare soltanto una deprecabile "caccia alle streghe"!
Guai alle "liste di proscrizione"! 
***
Ed infatti, oltre ai giornalisti, agli opinionisti e ai politici "venduti" a Putin (e non solo finanziariamente, ma anche in altre maniere), la maggior parte dei giornalisti, degli opinionisti e dei politici, anche se esprimono delle opinioni che possono oggettivamente fare il gioco del governo russo, non lo fanno di certo per uno specifico e remunerato "incarico dell'FSB", bensì per una loro personale "convinzione in buona fede" (giusta o sbagliata che essa sia).
Per cui bisogna andarci "MOLTO" cauti, prima di fare delle accuse non adeguatamente circostanziate.
Tra 50 anni, quando spunterà fuori dalla Russia rinsavita un nuovo "archivio Mitrochin", ne sapremo di più.
***
Un saluto! :)
***
#2822
Attualità / Re: I giornalisti "al soldo" di Mosca!
09 Giugno 2022, 06:19:38 AM
Citazione di: InVerno il 08 Giugno 2022, 17:46:39 PMNell'ecosistema delle opinioni, poche sono quelle che valgono davvero la leva economica, e se lo valgono si tengono stretto questo valore cercando di non sputtanarsi, più spesso l'anilingus è praticato pro bono, per pressioni politiche e sociali, in attesa o nella speranza di retribuzioni neanche materiali. Il comunismo ha dimostrato che i leccachiappe esistono e fioriscono perfettamente in assenza di incentivi economici, possono anche far sistema, fino ad un certo punto. La corruzione economica può essere scovata, provata, combattuta.. la corruzione morale permea, infiltra, immarcescisce spesso senza che si sappia dove il dito puntare. In ogni caso, di eguaglianza sempre niente in vista.
Credo che per "leccaculi" tu ti riferisca agli "apparaticki" del PCUS; i quali, senza dubbio, hanno battuto per servilità chiunque altro, a qualsiasi livello.
Tra l'altro  gli "apparaticki" erano specializzati soprattutto nel "calcio del somaro"; come Beria, che, dopo averlo servito e incensato per tutta la vita, sputò sul corpo di Stalin moribondo, quando ormai non era più in grado di reagire!
Ecco cos'era la "gloriosa URSS"!
#2823
Attualità / Re: I giornalisti "al soldo" di Mosca!
08 Giugno 2022, 14:06:58 PM
@Niko
A quale "URSS" ti riferisci:
- a quella di Lenin?
- a quella di Stalin?
- a quella di Krusciov?
- a quella di Breznev?
- a quella di Gorbaciov?
La conosci la differenza?
Ti garantisco che sono state tutte "molto" diverse l'una dall'altra (leggiti, al riguardo, il 20° congresso dell'URSS), ma, comunque,  avevano una cosa in comune:  a parte il nome, nessuna di quelle "URSS"  è mai stata davvero "comunista".
Neanche lontanamente! :(
***
Quanto a "vendersi" a delle spie straniere, o a "vendersi" a un datore di lavoro o ad un cliente (cioè, a "lavorare"), la differenza è questa:
- nel primo caso chi tradisce, non offre le proprie lecite prestazioni lavorative dietro compenso, ma si limita a percepire un ingiusto guadagno per un atto illegale, ignobile ed infame; 
- nel secondo caso, invece, chi offre le proprie lecite prestazioni lavorative dietro compenso  (come io ho fatto per tutta la mia vita), non "vende affatto se stesso", ma si limita a scambiare i propri servizi lavorativi a fronte di un corrispettivo.
***
Quanto alla lista di proscrizione del corriere della sera, priva di ogni sia pur minima prova o indizio, come avevo scritto nel mio primo intervento, sono invece perfettamente d'accordo con te.
***
Sono anche d'accordo con te che la gente comune di un paese europeo medio spera, in stragrande maggioranza, che la guerra finisca; d'altronde anche io spero che  la guerra finisca il prima possibile.
Mi auguro soltanto che si concluda in un modo giusto ed equo, o, comunque, appena accettabile per tutte le popolazioni interessate dal conflitto; il che, come ho già scritto, dovrebbe avvenire lasciando scegliere con un regolare referendum alle popolazioni contese (che non sono dei pupazzeti da scambiarsi come birilli sul tavolo della pace) a quale nazione vogliono appartenere.
***
Altrimenti, come è già accaduto in passato, da una pace ingiusta, dopo pochi anni scaturirà una guerra ancora peggiore della precedente; perciò io voglio una pace vera, non una pace finta!
Altrimenti non servirà a niente!
***
#2824
Attualità / Re: I giornalisti "al soldo" di Mosca!
08 Giugno 2022, 11:28:18 AM
Ciao Inverno :)
sono perfettamente d'accordo con te che, essere "al soldo" di qualcuno, è un accusa estremamente grave; e lo è ancora di più per un giornalista o un personaggio pubblico.
Per cui, per ogni singolo caso, tale accusa dovrebbe essere usata solo se comprovata da fatti e prove di un certo livello; ed infatti, secondo me, usarla come arma retorica, non solo significa essere a corto di argomenti, ma significa anche sconfinare nel reato di diffamazione ai sensi dell'art. 595 del Codice Penale.
***
Però che i Russi, almeno ai tempi dell'URSS, avessero la "maniacale" abitudine di "comprarsi cash" come "referenti" dei cittadini occidentali (soprattutto Italiani e Francesi), è fuori discussione; anzi, a volte lo facevano anche con personaggi di secondo piano, e senza particolari ragioni.
***
Al riguardo posso raccontarti anche un aneddoto personale.
Mio padre era un otorinolaringoiatra dell'Aeronautica Militare italiana, specializzato anche in "medicina aeronautica e spaziale"; per cui, negli anni '60, elaborò un importante studio sulle reazioni dell'apparato vestibolare nello spazio esterno.
Una volta ultimato e consegnato tale studio, mi disse che venne avvicinato da due individui dal chiaro accento russo, presentatisi come Polacchi, i quali gli offersero una grossa somma se avesse consegnato loro una copia dattiloscritta  del suo elaborato; lui si fece una risata, e gli rispose che il suo studio era stato pubblicato su una notissima rivista medica, in vendita nelle edicole, per cui potevano procurarselo spendendo soltanto 300 lire.
La cosa singolare è che i due continuarono a insistere per avere una sua copia dattiloscritta dell'originale, e non ci fu verso di convincerli che quella pubblicata sulla rivista era esattamente identica, parola per parola.
Alla fine li cacciò via, minacciandoli di chiamare la polizia.
***
Molti anni dopo, quando per qualche tempo lavorai per i nostri "servizi di intelligence", forse capii il motivo di tale insistenza; ed infatti una spia doppiogiochista russa, ci rivelò che, in quei casi, gli agenti del KGB facevano spesso la "cresta" sui soldi versati ai "referenti" esteri (i quali non rilasciavano certo ricevute).
Per questo, forse, ne erano sempre a caccia con tanta pervicacia, e insistevano tanto!
***
Soprattutto avevano l'abitudine di "tampinare" gli agenti dell'"intelligence" italiana, per spingerli a collaborare con loro; ma quasi sempre, i pochi che cedevano, venivano scoperti ricorrendo al test del "blu di metilene" (io ne passai, indenne, almeno due o tre).
E, a giudicare dal caso Biot, che l'anno scorso si è venduto ai Russi per  5.000 euro, pare che gli agenti dell'FSB non abbiano perso le abitudini dei vecchi agenti del KGB; forse anche perchè qualcuna delle vecchie spie del KGB, come Putin, sono ancora in pieno  servizio attivo!
***
Un saluto! :)
***
#2825
Attualità / I giornalisti "al soldo" di Mosca!
08 Giugno 2022, 06:26:36 AM
Si torna a parlare di giornalisti "al soldo" di Mosca; non so se, e in quale misura, questo sia vero oggi, ma, di sicuro, è una vecchia storia che risale addirittura alla prima guerra mondiale (1917).
Vediamo di cosa si tratta.
.
LA LISTA DEL DOSSIER MITROKHIN
Di buona parte di tali giornalisti (almeno i più famosi) si trova traccia nel  dossier Mitrokhin, che prende il nome da Vasilij Nikitič Mitrokhin, l'archivista del KGB, e che in buona parte riguarda le attività illegali dei servizi segreti sovietici in Italia; ed infatti, dopo il crollo dell'URSS,  vennero consegnate ai nostri servizi di intelligence ben 261 schede relative all'Italia corrispondenti ad un arco temporale che va dal 1917 al 1984, anno in cui Mitrokhin andò in pensione.
***
Ecco alcuni dei giornalisti italiani "coltivati" nei soli anni '60 e '70 a cui si fa riferimento in tale DOSSIER (vedi pagg.77 e 78 della Commissione d'inchiesta istituita con legge  7  maggio  2002,  n  90):
Zincone Giuliano, corrispondente del "Corriere della Sera", e, secondo la fonte, collegato  al  gruppo  di  sinistra del "Manifesto"  (report  4);
Viola Sandro, corrispondente de "la Repubblica"  (report  5), con il nome nome in codice Zhukov. Nell'informativa si legge: "E' stato coltivato dal Kgb ed era un contatto confidenziale della Residentura del Kgb di Roma. Nel 1981 Viola ha redatto un rapporto sul 26mo Congresso del Pcus. Fedyashin lavorava con lui (presumibilmente a Mosca) e ha tenuto dei "discorsi influenzatori" basati su temi forniti dal Servizio A del Primo Direttorato Generale del Kgb";
Fossati Luigi, vice capo redattore de "Il Messaggero", che avrebbe fornito  al KGB informazioni di vario genere (report  6);
"Podvizhnyy", nome in codice di un giornalista italiano non identificato, direttore  di  una "importante rivista" e corrispondente del "Tempo" e dell"'Automobile", che sarebbe stato retribuito con  un  stipendio mensile di 240  rubli,  e  che  sarebbe  stato informatore del KGB sull'ambasciatore e su un Consigliere dell'ambasciata albanese in Italia  (report  16);
Gozzano Francesco, direttore del Dipartimento  internazionale  dell'"Avanti", agente italiano della "Residentura del KGB" di Roma, e che sarebbe stato retribuito con  un  salario mensile  di  240 rubli  (report  23);
Leonori Franco, direttore dell'agenzia di stampa cattolica di sinistra "Adista", che avrebbe ricevuto dal KGB un salario mensile di 170 rubli  (report  27);
- Corbi Gianni, redattore capo del settimanale "L'Espresso", che dal 1962 sarebbe stato finanziato dal KGB (report m.  35);
- Cavallari Alberto, direttore dell'ufficio di Roma del settimanale "L'Europeo", indicato come in contatto confidenziale con la "Residentura di Roma del KGB" (report  36);
Padovan Angelo, redattore de "Il Popolo" per la politica estera, indicato come contatto segreto della "Residentura del KGB a Roma" (report 51);
-  "Oston", nome in codice di un agente italiano del KGB e redattore del quotidiano "Politica Nuova" (report 75);
Bonelli Giorgio, giornalista, indicato come gestito dal Dipartimento  1  del Direttorato 5 del KGB, che si sarebbe occupato dei cosiddetti "viaggiatori illegali" (report 154).
***
Quanto ai giornali, la "Residentura romana del KGB" ne avrebbe "utilizzati" 11 nel periodo 1974-1984,  corredandoli anche con un nome in codice: il periodico Tempo (Alpha), Paese Sera (Bella) Sette Giorni (Beta), l'Europa domani (Epsilon), l'Avanti (Gamma), l'Astrolabio (Lobi) l'Automobile (Mobi), Agenzia Adista (Omega), il quotidiano "Il Tempo" (Omo), Nuovi Terri (Pota), Scena Illustrata (Shell).
***
Quindi, almeno storicamente, non si può negare che la Russia (in base ai suoi stessi documenti), abbia sempre cercato di influenzare come meglio poteva la stampa italiana a suo favore.
Carta canta!
***
 .
OGGI
Per venire ad oggi, tra polemiche parlamentari e non, il COPASIR (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti del Parlamento italiano), per mezzo dei nostri servizi di "intelligence", sta effettuando approfondimenti sulla guerra "ibrida" che la Russia combatte attualmente sul fronte italiano ed europeo: la cosiddetta "STRATCOM"; ovvero strategia di comunicazione dell'FSB, che starebbe usando anche i media italiani per veicolare contenuti filo russi e di disinformazione bellica (soprattutto a partire dal 2014).
.
LA LISTA DEL CORRIERE DELLA SERA
Sputtanando la riservatezza e l'efficacia di tali indagini, sul Corriere della Sera è apparsa una lista nera dei "presunti" giornalisti "putiniani"; che, sembra, sia "trapelata" dall'AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), o dall'AISI (Agenzia informazioni e sicurezza interna).
Adolfo Urso, presidente del Copasir, si è imbufalito ed ha smentito, in quanto si tratta di nomi messi insieme alla rinfusa, senza specificare su quali fondamenta poggi per ciascuno il sospetto di parlare in televisione o sugli altri media per conto di Mosca; ed infatti le indagini sono ancora in corso, e, per giunta, sono soltanto agli inizi.
C'è quindi il rischio "gravissimo" di confondere i giornalisti al soldo di Mosca (che in oltre un secolo, indubbiamente, non sono mai mancati), con i giornalisti che, invece, non fanno altro che esprimere le loro libere opinioni sulla guerra in Ucraina; talvolta legittimamente esprimendo idee che potrebbero anche sembrare in favore della Russia!
In Italia l'art.21 della Costituzione sancisce che tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione; per cui, se ci mettiamo a fare delle "liste di proscrizione" dei giornalisti che esprimono pareri che possono sembrare favorevoli ai Russi, cominceremmo davvero ad assomigliare a loro.
Con la leggera differenza che Putin non si limita a fare delle "liste di proscrizione" dei giornalisti a lui sfavorevoli, ma li imprigiona o, addirittura, li uccide.
.
LE INDAGINI DEI SERVIZI
Le indagini della nostra "intelligence", invece, per essere davvero serie, dovranno:
- restare assolutamente riservate;
- essere condotte con molta misura ed accortezza.
- attenendosi al criterio dei "topi", secondo l'acronimo inglese "mice".
Ed infatti, secondo il gergo spionistico, l'acronimo M.I.C.E. sta per:
- Money (giornalisti che si vendono per soldi, e non solo ai Russi);
- Ideology (giornalisti che appoggiano Putin perchè hanno come lui la stessa concezione "illiberale" dello Stato);
- Compromise (giornalisti ricattati dagli agenti moscoviti,che sono a conoscenza di loro "scheletri nell'armadio");
- Ego (giornalisti il cui egotismo è appagato dal sentirsi parte di un complotto informativo a favore della Russia).
.
LE INDAGINI DELLA MAGISTRATURA
I Servizi sono tenuti a fornire tutte le informazioni ricevute ed i relativi elementi  di  prova; tuttavia non spetta ad essi, una volta che la notizia così  come appresa ricada in  un'ipotesi  penale, valutare se il fatto materialmente sussista, cioè se sia o non sia concretamente  provato,  ovvero "interpretare"  se  giuridicamente costituisca o no reato: infatti tutto ciò  è di  esclusiva competenza dell'autorità giudiziaria, quale che poi sia l'esito delle indagini.
Nei casi più gravi, con riferimento al DOSSIER Mitrokhin, si fece riferimento agli articoli 255, 257, 258,261 commi 1,3,4,  262 comma 3,4,  263 e 264  del codice penale.
.
P.S.
Riguardo al DOSSIER Mitrokhin, io ho accennato solo ai giornalisti filosovietici perchè questo è il "tema del giorno", tuttavia, per dovere di cronaca, è doveroso ricordare che:
- nel DOSSIER Mitrokhin sono elencati non solo giornalisti, ma anche molte altri generi di personaggi pubblici (soprattutto politici) che avevano rapporti poco limpidi con Mosca;
- quanto ai giornalisti, mi sembra corretto ricordare che solo una parte minima di essi era "compromessa" con la "Residentura del KGB di Roma";
- sebbene al riguardo non si abbiano "dossier" o "prove" di sorta, non escluderei che, dal 1917 fino ad oggi alcuni giornalisti siano stati pagati anche da altre nazioni oltre che dalla Russia.
E pure da prima!
Faccio riferimento, in particolare, ai circa dieci milioni di franchi che il "giornalista" Mussolini avrebbe incassato dal deputato Charles Dumas, capo di gabinetto del ministro Jules Guesdes, per caldeggiare sul suo giornale il  "Popolo d' Italia" l' entrata in guerra dell' Italia al fianco delle potenze alleate.
In una nota riservata dei nostri servizi di "intelligence" di allora, poi, il giornalista Mussolini veniva addirittura indicato come "un agente al servizio del Ministero francese a Roma"!
#2826
Nel campo di Devizes, nel Wiltshire (UK), nella notte del 28 maggio del 2020, è apparso misteriosamente un disegno nel grano la cui forma stilizzata ricorda chiaramente quella del COVID 19; virus che, all'epoca, stava raggiungendo il suo primo picco pandemico.
E molti ci hanno voluto leggere, in codice, una cura per il COVID; vediamo qual è!
***
Il disegno apparso nel grano è il seguente:

***
Come si noterà:
- nel piccolo cerchio in basso, si contano 8 ciuffi di grano, da me evidenziati in blu;
- intorno al cerchio grande in alto si contano 8 piccoli cerchi di grano tagliato, da me evidenziati in giallo;
- se a partire dall'ottavo cerchietto esterno, si cominciano a contare i ciuffi di grano, piccoli medi e grandi, che si trovano all'interno del cerchio grande, arriviamo a contare fino al numero 17, da me evidenziato in rosso.

***
Per cui, abbiamo la seguente serie di numeri: 8, 8, 17, che, assemblati tra di loro, corrispondono al "diossido di cloro".
Ed infatti l'ossigeno è l'elemento con numero atomico 8, mentre il cloro è l'elemento chimico con numero atomico 17; per cui, due atomi di ossigeno (8 ) legati a un atomo di cloro (17) danno proprio la formula chimica del "diossido di cloro".

***
Ed invero numerosi prodotti a base di "diossido di cloro" vengono attualmente pubblicizzati su Internet e sui social media come presunti "rimedi miracolosi" per la prevenzione o il trattamento del COVID-19 e di altre malattie; mentre la cosa non  è minimamente dimostrata.
Anzi, prodotti a base di "diossido di cloro" come la "Soluzione Minerale Miracolosa" (MMS, Miracle Mineral Solution/Supplement), o la soluzione di "diossido di cloro" (CDS, dall'inglese Chlorine Dioxide Solution, o CDL, dal tedesco Chlordioxidlösung) o le pastiglie da sciogliere in bocca di clorito di sodio, che vengono offerte come medicamenti, o anche come integratori alimentari, grazie all'aggiunta di un acido (spesso acido citrico) nella pastiglia, sviluppano nella bocca "diossido di cloro" (ClO2), una sostanza chimica  che è, sì, "disinfettante", ma è sostanzialmente nociva per la salute umana.
***
Tuttavia sembra che, invece, il "diossido di cloro" sia estremamente benefico per gli alieni; ed è per questo che, in perfetta buona fede, hanno voluto suggerircene l'uso contro il COVID 19 per mezzo dei loro cerchi nel grano!.

***
#2827
Citazione di: InVerno il 07 Giugno 2022, 09:38:35 AMCaro Eutidemo, ti mancano degli indizi, te ne darò uno io : "firma illegibile"

E' ironico no, che la spia preferita dalla casalinghe di Vladivostok si circondi di incompententi di questo livello proprio nel campo dove la sua narrativa lo vorrebbe più ferrato, ma d'altro canto sono quelli che hanno ammesso di aver avvelenato il leader dell'opposizione a uno scherzo telefonico.. se cambi il titolo e lo metti al plurale puoi fare una collezione di queste castronerie, il problema è che a suon di farci il callo, l'indignazione ha lasciato il posto appunto alla comicità.
Hai perfettamente ragione :)
#2828
Ciao Anthony. :)
Potrebbe essere, però io propendo di più per l'equivoco semantico, perchè anche i Russi chiamano SIMS sia le schede telefoniche sia il famoso videogioco SIMS (che anni fa fu al vertice delle classifiche mondiali).
Però, il grottesco equivoco semantico, può essere scaturito proprio dal fatto che l'agente babbeo ha pensato che il suo capo gli avesse dato l'ordine di mettere nel covo due o tre videogiochi SIMS, per  provare il collegamento culturale con il depravato occidente ormai perso nella futilità dei videogiochi videogiochi.
Un saluto! ;)
#2829
Quella che un tempo era la gloriosa "ARMATA ROSSA",  adesso farebbe molto meglio a chiamasi l'"ARMATA ROZZA", visto i suoi scadenti risultati tattici sul campo di battaglia; i quali, in sostanza, si riducono a conquistare quello che resta delle città ucraine, solo dopo averle rase al suolo con i loro bombardamenti (mettendo poi la loro "bandierina" sulle macerie).
Ma anche quello che un tempo era il famoso "KGB", pare che sia alquanto decaduto da quando ha cambiato nome in "FSB"; un recente episodio, farebbe quasi pensare che il nuovo acronimo stia per "Fessi Sempre Benvenuti"!
Vediamo di cosa si tratta (almeno secondo la mia "interpretazione" del video mandato in onda dalla TV russa).
.
UN GENIALE PIANO DI "DISINFORMAZIONE"
Erede dalle tecniche di "dezinformatsiya" del KGB (o meglio, dell'NKVD, perchè i Russi inventarono tale tecnica nel lontanto 1923), secondo me a qualche dirigente dell'FSB era venuta in mente la geniale idea di inscenare un falso attentato alla vita del loro noto "anchorman" televisivo russo Vladimir Soloviev; il quale, sotto le mentite spoglie di "giornalista", in realtà non è è altro che un servile "propagandista" di Putin.
Nella direttiva ai suoi agenti operativi il dirigente dell'FSB che aveva progettato il piano, almeno secondo la mia ricostruzione  dei fatti, aveva loro ordinato di allestire un "finto covo" moscovita di neonazisti ucraini (mandati da Zelensky per uccidere Soloviev), in cui piazzare del materiale compromettente: armi, bombe, bandiere naziste, libri fascisti ecc. ecc.
E poi, ovviamente, realizzare un video della simulata incursione nel "finto covo", con la quale veniva sventato il "perfido complotto"!
.
LE INCONGRUENZE DELL'INCURSIONE
Nel video mandato in onda dalla TV russa, si vede che a fare irruzione nel presunto covo dei terroristi sono dei normali agenti dell FSB in "tuta mimetica" (da campagna), che, però, non corrisponde alla "tuta nera" e agli elmetti del "Gruppo Alpha", che viene di regola utilizzato per le "vere" incursioni in appartamenti urbani dove si trovano dei "veri" terroristi; cioè l'unità d'élite dell'FSB specializzata nell'antiterrorismo che sarebbe dovuta intervenire in un caso del genere.
ALPHA
NON ALPHA
***
Ed infatti la tecnica di irruzione che si vede nel videoclip non mi pare del tutto conforme a quelle comunemente praticate dalle unità specializzate nell'antiterrorismo; anzi, a volte, mi sembra addirittura un po' "bislacca".
***
Ad esempio:
a)
Invece di sfondare a sorpresa "la porta d'ingresso" principale con un Ariete ADS-208 o 209, o svellerla con una Leva ADS-204 o 206, uno degli agenti bussa educatamente sull'uscio, e uno dei terroristi glielo apre cortesemente senza nemmeno chiedere "chi è?"; dopodichè, sebbene non offra la minima resistenza, e sia in mutande, viene aggredito e messo a terra da almeno da tre incursori.
b)
Una volta dentro, forse pentiti di non aver fatto abbastanza "sceneggiata" sfondando "la porta d'ingresso" principale, ecco che gli incursori sfondano una semplice "porta interna" all'appartamento già occupato; cosa assolutamente "ridicola", anche considerato che i presunti terroristi non stavano offrendo la benchè minima resistenza.
c)
Ma la scena veramente "comica", si ha quando il cineoperatore riprende alcuni dei "materiali" trovati nel covo dei terroristi; ed infatti che ci facevano, lì in mezzo, tre "videogames" dei SIMS (per giunta tutti e tre "identici" e in vecchia versione)?
***
Per giocarci in sei -ammesso che quella versione giri ancora sui PC moderni e sia la passione dei neonazisti-, bastava un solo DVD; quindi, perchè mai tre DVD, e per giunta tutti e tre uguali (di SIMS ce ne sono molte altre versioni, più moderne)?
Cercate di indovinare, e, se non ci riuscite, ve lo spiego io!
.
                                IL PROBABILE EQUIVOCO
Di solito, i terroristi che preparano un attentato, per tenersi in contatto tra di loro, non usano certo il loro "smartphone" personale con la sua SIM; bensì si procurano delle altre SIM anonime, al fine di evitare di essere intercettati, individuati e geolocalizzati.
Per cui, con tutta probabilità, il dirigente dell'FSB aveva ordinato ai suoi scagnozzi di far ritrovare nel "finto covo" moscovita dei neonazisti ucraini, oltre ad altri materiali compromettenti, anche due o tre SIM(S) (telefoniche), onde meglio suffragare il realismo della loro sceneggiata.
***
Uno di tale scagnozzi, però, un po' babbeo, non ha capito a quali SIM(S) si riferisse il suo capo (il quale aveva ritenuto superfluo specificare che si trattava di SIM TELEFONICHE; e, poichè era un appassionato di videogiochi, probabilmente ha pensato che lui si riferisse al famosissimo videogame intitolato SIMS.
Per cui ne ha comprate tre copie uguali in un negozio di videogames, e le ha piazzate nel "covo posticcio" dei terroristi.
***
Ma, evidentemente, non era l'unico babbeo del gruppo, perchè anche gli altri agenti dell'FSB incaricati di inscenare il "finto covo", non si sono resi conto del tragicomico "qui pro quo", ed hanno fotografato il tutto (SIMS compresi) pubblicizzandolo in TV e sui giornali.
***
Non vorrei essere nei loro panni, dopo aver commesso una "gaffe" del genere; io li manderei a dirigere il traffico (in incroci non troppo transitati)!
***
Ecco una sintesi dei punti topici del video, affinchè possiate verificare con i vostri occhi!.
(password "logos")
***
P.S.
Naturalmente, io non so con certezza come siano andate veramente le cose; ma sarei disposto a scommettere che sono andate proprio come mi immagino.
Però, ovviamente, potrei anche sbagliarmi! :)
#2830
PROSEGUE                 
In realtà si tratta di una vecchia truffa, che, praticata "al minuto" alle Capannelle mezzo secolo fa, a quanto mi hanno riferito è stata recentemente "attualizzata" e "perfezionata" su larga scala anche "online"; a dire il vero, non sono sicuro se quanto mi hanno riferito sia vero, poichè, almeno finora, non sono riuscito a trovarne la benchè minima traccia su GOOGLE.
***
Inoltre, non conosco bene le modalità esatte, ma, più o meno, a quanto credo di aver capito da come mi hanno sommariamente raccontato, la truffa dovrebbe funzionare nel singolare modo "matematico" che mi accingo a spiegarvi.
***
Poniamo che i sei cavalli della prossima corsa siano i seguenti:
***
A questo punto, il truffatore invia "in modo automatizzato", tramite I.A., a seimila persone diverse iscritte a vari siti di "scommesse online", seimila e-mail così suddivise:
- mille email a mille persone, dando loro per vincente CONNIE;
- mille email a mille persone, dando loro per vincente GILESIA;
- mille email a mille persone, dando loro per vincente CINDY;
- mille email a mille persone, dando loro per vincente GHERE;
- mille email a mille persone, dando loro per vincente CLIVIA;
- mille email a mille persone, dando loro per vincente CHANCE.
***
Ponendo che vinca CINDY, ne consegue che il truffatore ha dato il nome del cavallo vincente a 1000 persone; per cui le suddivide per 6 e a ciascuno dei sei gruppi dà un diverso cavallo vincente (i veri nomi dei cavalli, ovviamente, variano da corsa a corsa, ma io, per semplicità espositiva, riutilizzo gli stessi, tanto le cose non cambiano).
- 166 email a 166 persone, dando loro per vincente CONNIE;
- 166 email a 166 persone, dando loro per vincente GILESIA;
- 166 email a 166 persone, dando loro per vincente CINDY;
- 166 email a 166 persone, dando loro per vincente GHERE;
- 166 email a 166 persone, dando loro per vincente CLIVIA;
- 166 email a 166 persone, dando loro per vincente CHANCE.
***
Ponendo che, questa volta, vinca CHANCE, ne consegue che il truffatore ha dato "per due volte di seguito" il nome del cavallo vincente a 166 persone; per cui le suddivide per 6 e a ciascuno dei sei gruppi da un diverso cavallo vincente:
- 27 email a 27 persone, dando loro per vincente CONNIE;
- 27 email a 27 persone, dando loro per vincente GILESIA;
- 27 email a 27 persone, dando loro per vincente CINDY;
- 27 email a 27 persone, dando loro per vincente GHERE;
- 27 email a 27 persone, dando loro per vincente CLIVIA;
- 27 email a 27 persone, dando loro per vincente CHANCE.
***
Ponendo che, questa volta, vinca GILESIA, ne consegue che il truffatore avrà dato "per ben tre volte di seguito" il nome del cavallo vincente a 4 persone, a ciascuna delle quali verrà inviata una  e-mail del seguente o analogo tenore.
--------------------------------------------------------------------------------
"Gentile Signore,
facendo seguito alle nostre precedenti e-mail, nelle quali le abbiamo gratuitamente indicato in anticipo per ben tre volte il vincitore di alcune corse, le facciamo presente che, se vuole ancora ricevere informazioni del genere, dovrà corrisponderci determinate somme in BITCOIN, secondo le modalità fornitele in calce alla seguente lettera.
Ribadiamo, come abbiamo già fatto nelle nostre precedenti e-mail, che le nostre previsioni (non necessariamente coincidenti con quelle "ufficiali"), vengono elaborate con degli algoritmi matematici di nuovissima generazione, di nostra esclusiva proprietà; i quali, valutati congiuntamente alle caratteristiche "reali" di ciascun equino in competizione, nonchè anche alle quotazioni  "ufficiali", forniscono una probabilità di indovinare il nome del cavallo vincente con un quoziente probabilistico pari circa all'85%-87%.
Pertanto, sebbene continuando a scommettere in base alle nostre informazioni, dovreste quasi certamente aumentare il capitale originariamente investito, non possiamo garantire al 100% che questo si verificherà; nè, tantomeno, che ogni indicazione da noi fornita risulterà esatta.
Pertanto, non si darà luogo in nessun caso al rimborso delle somme versate!
Cordiali saluti!"
-------------------------------------------------------------------------------
***
Ovviamente, anche se a tali 4 persone verrà fornito il cavallo che ha più probabilità di vincere nella prossima corsa più "sicura" possibile, non è detto che, questa volta, la predizione si dimostri esatta (così come avveniva "matematicamente" nei casi precedenti); però, con un po' di fortuna, visto le tre precedenti "esatte" predizioni, non è da escludere che i quattro "fortunati" continuino a scommettere ancora "pagando" le predizioni.
Almeno fino a quando non si renderanno conto che le "predizioni vincenti" rientrano più o meno nella media statistica!
***
E' peraltro possibile che le proposte di pagamento comincino ad essere inviate già ai primi 166 "fortunati", che hanno ricevuto il cavallo vincente per due volte; ma, come ho detto, "relata refero", perchè non conosco di preciso se, come, dove e quando venga effettivamente attuata un truffa del genere (di cui non ho trovato notizia su INTERNET).
Nè so quale sia il numero complessivo delle persone coinvolte (600, 6000, 60.000?); e nemmeno se, effettivamente, si stia davvero perpetrando una truffa del genere; anche perchè, personalmente, ho i miei dubbi sull'effettiva "congruità" del "ritorno economico" di una simile iniziativa.
***
Però, comunque, è sempre bene stare in campana! ;)
***
P.S.
Se ne doveste trovare traccia su INTERNET, facendo una interrogazione più "filtrante" delle mie  fatemelo sapere.
Grazie :)
#2831
Ipotesi:
- se vi venisse proposto (per e-mail) di poter conoscere in anticipo il cavallo vincente nella prossima corsa in uno dei tanti siti online ufficiali di competizioni ippiche;
- se, per due, tre o quattro volte di seguito, e del tutto gratuitamente, vi venisse effettivamente predetto "in anticipo" (per e-mail) il cavallo che poi effettivamente vince la corsa;
- qualora, da un certo momento in poi per poter continuare a ricevere tali  predizioni, vi chiedessero di cominciare a versare "online" delle somme di denaro, sareste disposti a farlo o no (e, in caso affermativo, in quale misura)?
***
Ovviamente, messa in questi termini, si tratta di un'ipotesi del tutto "congetturale", "generica" ed "astratta"; ed infatti, per poter "concretamente" decidere cosa fare in un caso del genere, sarebbe anche essenziale sapere:
- chi è che vi fa una proposta del genere;
- quanti soldi pretende;
- come vuole essere pagato;
- ecc. ecc.
Però, sotto forma di semplice "indovinello", secondo me può essere risolto "a livello logico", anche se formulato in modo così astratto, semplicistico e sommario.
***
Voi come vi regolereste?
***
P.S.
Ho inserito il topic nella sezione "Percorsi ed esperienze", perchè, effettivamente, molti anni fa, una cosa del genere è accaduta (in piccolo) anche a me; per cui, se la cosa è capitata anche a voi, non dovreste fare nessuna fatica a trovare la risposta all'indovinello, perchè già la conoscete.
Altrimenti, prima di leggere il seguito, cercate di indovinare se e come possa risultare possibile una cosa del genere.
CONTINUA
#2832
Ciao Jacopus. :)
Condivido sostanzialmente tutto quello che hai scritto.
***
Ed infatti temo anch'io che una separazione delle carriere potrebbe portare di nuovo, se non al vecchio "sistema inquisitorio", quantomeno ad un "atteggiamento inquisitorio" di quei magistrati diventati ormai degli "accusatori di carriera" (come, appunto, erano gli "inquisitori" di una volta); ed invero, sebbene eroico e geniale, Falcone aveva indubbiamente l'atteggiamento mentale del "superpoliziotto".
Così come lo ebbe anche Di Pietro, il quale, prima di diventare P.M., faceva, appunto, il poliziotto.
***
E' anche vero che far funzionare "troppo" la giustizia, metterebbe a repentaglio tutta l'economia "arrangiata", quella che non prevede il rispetto delle leggi, e che in Italia, è fiorentissima; ed infatti, la componente dell'economia sommersa in Italia, ammontava nel 2019 a circa 183 miliardi di euro mentre quella delle attività specificatamente criminali  superava i 19 miliardi.
***
Molto intrigante è anche la tua idea circa la "gavetta" da far fare ai giudici all'inizio della loro carriera!
***
Un saluto!
***
#2833
Nell'intervista Giovanni Falcone affermava: "Un sistema accusatorio parte dal presupposto di un pubblico ministero che raccoglie e coordina gli elementi della prova da raggiungersi nel corso del dibattimento, dove egli rappresenta una parte in causa. Gli occorrono, quindi, esperienze, competenze, capacità, preparazione anche tecnica per perseguire l'obbiettivo. E nel dibattimento non deve avere nessun tipo di parentela col giudice e non essere, come invece oggi è, una specie di para-giudice."
***
Al riguardo, secondo me, occorre fare alcune considerazioni.
.
CONSIDERAZIONI SUL RUOLO DI "PARTE IN CAUSA" DEL PUBBLICO MINISTERO
Al riguardo, si tengano presenti i seguenti tre aspetti:
1°)
Occorre considerare che, in un procedimento penale, di solito le parti sono tre, e non soltanto due:
a)
La parte dell'"imputato", che gode dell'assistenza tecnica di un "avvocato".
b)
La parte "civile" per il risarcimento del danno, che gode anch'essa dell'assistenza tecnica di un "avvocato".
c)
La parte dello "Stato", che gode dell'assistenza tecnica del "pubblico ministero" (il quale non è un "avvocato", nè formalmente nè sostanzialmente, bensì è un "pubblico ufficiale").
2°)
Ciò premesso, si consideri che:
a)
A  differenza del Pubblico Ministero l'avvocato difensore non ha la qualità di pubblico ufficiale; e il suo ruolo, indipendentemente dalla parte o del soggetto al quale presta assistenza, sia che si tratti di un indagato ritenuto responsabile del reato più moralmente abbietto oppure della persona colpita da un'ingiusta accusa, è  quello di assicurare la migliore tutela dell'interesse del suo cliente.
Il suo compito precipuo, cioè, è quello di mettere in rilievo esclusivamente fatti e circostanze a favore dell'imputato!
b)
Anche l'avvocato della parte civile non ha la qualità di pubblico ufficiale; ed infatti il suo compito precipuo è quello di mettere in rilievo esclusivamente fatti e circostanze a carico della persona sottoposta a indagini.
Ciò, al fine di far ottenere un cospicuo risarcimento del danno al suo cliente.
c)
Il pubblico ministero,  come dice Falcone, è  anche lui "una parte in causa" nel processo penale; però, nel suo caso, la "parte in causa" è lo Stato, il cui fine precipuo non è affatto la "condanna dell'imputato", bensì l'"accertamento della verità processuale."
Ed infatti art. 358 c.p.p. attribuisce espressamente al pubblico ministero anche il compito di "svolgere accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta a indagini", e non di perseguire esclusivamente l'accusa a suo carico (come accade nei Paesi nei quali esistono carriere distinte).
.
SPECIFICHE "ESPERIENZE, COMPETENZE E CAPACITA'" DEL DEL PUBBLICO MINISTERO
E' verissimo, come dice Falcone, che il pubblico ministero deve avere "esperienze, competenze, capacità, preparazione anche tecnica per perseguire l'obbiettivo"; che, come detto, è il "perseguimento della verità", e non il "perseguimento a tutti i costi dell'imputato".
Peraltro, le "esperienze, le competenze, capacità,  e la preparazione tecnica" devono riguardare precipuamente la "materia trattata", e non necessariamente il "ruolo" che si riveste al riguardo.
***
Intendo dire che, sia un magistrato (inquirente o giudicante) sia un avvocato, possono aver maturato particolari "esperienze", "competenze", e "capacità", sia per preparazione post-universitaria sia per la loro protratta attività professionale:
- in materia di diritto tributario;
- in materia di diritto del lavoro;
- in materia di diritto urbanistico;
ecc. ecc.
***
Un magistrato che ha maturato particolari "esperienze", "competenze", e "capacità" in materia urbanistica, non avrà nessuna difficoltà a passare dal ruolo "inquirente" a quello "giudicante" in tale materia (e viceversa); ed infatti, conoscendo a menadito la materia, il cambiamento di ruolo e di prospettiva non può causargli nessun reale e sostanziale problema operativo.
Semmai si potrebbe trovare in molta maggiore difficoltà  un magistrato che abbia maturato particolari "esperienze", "competenze", e "capacità" in materia urbanistica, se dovesse essere destinato ad uno stesso ruolo "inquirente" o ad uno stesso ruolo  "giudicante", ma in materia di diritto tributario; gli vorrebbero almeno dieci anni per cominciare a capirci qualcosa.
***
Per cui, se si dovessere "differenziare le carriere dei magistrati" in base alle diverse "esperienze", "competenze", e "capacità", bisognerebbe farlo:
- non per ruolo (inquirente o giudicante), come dice Falcone;
- bensì per materia (tributaria, urbanistica ecc.).
.
AFFINITA' TRA PUBBLICO MINISTERO E GIUDICE
Falcone dice che, "nel dibattimento, il pubblico ministero non deve avere nessun tipo di parentela col giudice e non essere, come invece oggi è, una specie di para-giudice"; ed invece, secondo me, non solo oggi è così, ma è bene che sia e resti così!
Ed infatti, il pubblico ministero ed il giudice, sia pure in ruoli diversi, hanno il precipuo compito di accertare la "verità processuale"; favorevole o sfavorevole che sia all'imputato.
Sono gli avvocati che, al di là della "verità processuale", devono perseguire la tesi più  favorevole per i loro clienti; come, peraltro, è loro deontologicamente imposto dai doveri della loro professione.
***
Ma, ovviamente, questa è solo la mia opinione!
***
#2834
Attualità / Re: I "referendum" sulla giustizia.
04 Giugno 2022, 06:31:41 AM
                         SEPARAZIONE DELLE CARRIERE
Approfondimento del terzo quesito, riguardante la separazione delle carriere dei magistrati inquirenti e di quelli giudicanti.
A quanto mi risulta il Portogallo è l' unico paese europeo in cui le carriere sono separate ma i pm sono indipendenti e garantiti da un Csm autonomo; in tutti gli altri Stati, invece, laddove esiste, la separazione delle carriere significa sostanzialmente che i pm sono sotto il controllo -diretto o indiretto- dell'esecutivo.
Però anche così, sembra che la soluzione portoghese non sia risultata ottimale; ed infatti, sganciati dalla cultura delle imparzialità e della verità tipiche del giudice, molti dei pm portoghesi, lasciati "liberi" di scorrazzare, si sono trasformati in mastini, superpoliziotti piuttosto "accaniti".
Tanto è vero che la classe politica portoghese medita di riunificare carriere e Csm per riportare un po' di equilibrio nella loro magistratura; in Italia, invece, molti si illudono di ottenere lo stesso effetto separandole (una vacanza di studio in Portogallo non guasterebbe).
***
Al riguardo, rammento che il 16 marzo 2000 il Parlamento europeo approvò l' annuale "Relazione sul rispetto dei diritti umani nell' Ue" bocciando la proposta di Forza Italia, che intendeva propugnare  la separazione delle carriere dei magistrati.
Rammento anche che il 30 giugno 2000 la Commissione anti-crimine del Consiglio d' Europa decise che: "Gli Stati, ove il loro ordinamento giudiziario lo consenta, adotteranno misure per consentire alla stessa persona di rivolgere successivamente le funzioni di pubblico ministero e poi di giudice, e viceversa, per la similarità e la natura complementare delle due funzioni".
Affermazione, questa, ribadita in successive risoluzioni UE, fino all'anno scorso!
***
Per cui penso proprio che voterò NO, visto che non mi piace:
- nè l'idea di PM sotto il controllo -diretto o indiretto- dell'esecutivo (come probabilmente accadrebbe da noi);
- nè l'idea di PM indipendenti, ma trasformati in "superpoliziotti".
***
L'idea di fondo del SI', in sintesi,  – indubbiamente suggestiva – è più o meno la seguente: il pubblico ministero deve diventare un "accusatore professionista", e non può condividere le sorti del giudice, "imparziale amministratore della giustizia"; ma è un'idea che, almeno secondo me, non sta in piedi, per ragioni costituzionali, culturali, processuali.
Ed infatti:
a)
L'art.107 primo comma della Costituzione, infatti, sancisce che la magistratura è considerata unitariamente, in quanto: "I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni", e non certo per "diversità di carriera" (che è una cosa completamente diversa)
b)
Ai sensi dell'art. 106, primo comma della Costituzione, tutti i magistrati godono di un comune retroterra ideale e culturale, perché debbono concorrere – sebbene in modi differenti – all'esercizio della giurisdizione e alla ricerca della "verità giudiziaria".
c)
L'attuale art. 358 c.p.p. attribuisce al pubblico ministero anche il compito di "svolgere accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta a indagini", e non di perseguire esclusivamente l'accusa a suo carico (come accade nei Paesi nei quali esistono carriere distinte).
***
In tal modo, i PM sono posti il più possibile al riparo da tentazioni isolazionistiche e da malintese "concezioni messianiche" del proprio ruolo accusatorio, maturando e perfezionandosi sempre immersi nella stessa cultura giurisdizionale, della tutela dei diritti fin dai prodromi di ogni processo (segnatamente penale) e non soltanto nel corso e all'esito di quest'ultimo.
Cosa accadrebbe di questa autodeterminazione, oggi votata alla tutela del "favor libertatis" – anche grazie alle altre disposizioni di rito concretizzanti il principio della condanna "beyond any reasonable doubt", se il pubblico ministero fosse configurato quale "avvocato dell'accusa", anziché "parte pubblica" del processo; e, cioè come autorità giudiziaria (sebbene non giusdicente), tutore della legalità in senso sostanziale ma anche processuale (dunque tenuto, se corretto nell'adempimento della propria funzione, a scongiurare la condanna dell'innocente)?
***
Se al pubblico ministero spetta la ricognizione dei reati commessi, sarebbe esiziale crederlo – o peggio: prodigarsi per renderlo nei fatti – quale organo processuale monodirezionale, rappresentativo dell'interesse ad una condanna purché sia.
***
E' una tentazione in cui spesso cadono anche adesso alcuni P.M. (malati di protagonismo), nonostante le dette garanzie costituzionali e procedurali!
***
Figuriamoci cosa accadrebbe nello scenario di una definitiva dissociazione fra giudice e pubblico ministero; si avrebbe il rischio di una fossilizzazione della funzione inquirente su tesi sistematicamente colpevoliste, al quale non corrisponderebbe alcun beneficio per il sistema giudiziario.
Un "avvocato dell'accusa" per carriera, invero, non potrebbe mai incarnare quell' "amicus curiae" interessato a far prevalere la verità e arrestare in tempo utile la macchina giudiziaria, a beneficio dell'indagato: ed è difficile sostenere come la separazione delle carriere non provochi, nel pubblico ministero, proprio effetti del genere.
Come, appunto, sta avvenendo in Portogallo!
Se poi, a tale rischio, aggiungiamo quello di un possibile "asservimento", o "condizionamento" più o meno indiretto dei PM al potere esecutivo (come accade quasi dappertutto, laddove esiste la separazione delle carriere), a mio parere è assolutamente necessario votare - NO_  al quesito referendario in questione.
#2835
Attualità / Re: I "referendum" sulla giustizia.
03 Giugno 2022, 14:08:18 PM
Citazione di: anthonyi il 03 Giugno 2022, 08:10:06 AME' chiaro, eutidemo, che la garanzia te la danno gli stessi organi che validano il referendum: Corte costituzionale o cassazione.
Quello che comunque volevo sottolineare é la differenza tra un principio legislativo e la sua applicazione normativa che necessita di tanti particolari tecnici rispetto ai quali spesso sono necessari interventi successivi perché sorgono dei problemi o perché cambiano le situazioni contingenti. E' chiaro che per ciascuno di questi interventi non puoi fare un referendum che costa tanti soldi, l'intervento parlamentare può essere adeguato perché comunque c'è il controllo del PdR e della CC, perché appunto il principio legislativo lo hai messo in costituzione.
Non so se ricordi il referendum che ha abolito il proporzionale, credo nel 92, li l'intervento del parlamento era necessario perché poi la legge elettorale uninominale era tutta da costruire, e doveva farlo il parlamento.
Allora i costituzionalisti chiarivano che questa costruzione doveva rispettare la volontà espressa dal popolo per cui non potevano essere ammissibili meccanismi che avrebbero di fatto riportato al proporzionale.
Sì, ricordo il referendum che ha abolito il proporzionale, e che l'intervento del parlamento fu necessario per varare una legge elettorale uninominale; i costituzionalisti chiarirono che questa costruzione doveva rispettare la volontà espressa dal popolo per cui non potevano essere ammissibili meccanismi che avrebbero di fatto riportato al proporzionale.
In quell'occasione, in effetti, la volontà popolare fu abbastanza rispettata; ma, successivamente, furono apportate dal parlamento delle varianti "suine" non del tutto appropriate :)