Come hai gia' scritto, procedere penalmente contro Salvini sarebbe sia una tragedia istituzionale che un assist a Salvini stesso. L'unica strategia e' quella di aspettare proprio perche' non e' possibile farli stare su una nave illimitatamente.
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Mostra messaggi MenuCitazioneViator scrive:Ho spostato l'intervento di Viator in questa nuova discussione perchè effettivamente il tema ha molte prospettive ma questa aperta da Viator è più sociale e culturale che spirituale.
Salve. Cinismo mio solito.
Non deve avere alcuna importanza quali e quanti lutti ha provocato l'imputato.
La psicologia è tenuta a giustificarlo qualsiasi cosa abbia fatto (giudizio clinico).
La morale vigente all'interno della società al cui interno egli ha agito deve censurarlo od approvarlo (giudizio sociale).
I credenti dovranno moralmente assolverlo se egli si pentirà, lasciandolo poi nelle mani di Dio (giudizio divino).
I congiunti delle vittime potranno chiedere vendetta o perdonarlo (giudizio emotivo).
IL DIRITTO (la cosiddetta Giustizia) dovrà occuparsi SOLAMENTE di tutelare la società dagli eventuali comportamenti futuri del soggetto e di RECUPERARE, nella misura del possibile, IL DANNO PURAMENTE PATRIMONIALE da questi generato nei confronti dei singoli e della comunità (giudizio legale e di prassi).
Hai ucciso "n" persone ? Eri e sei capace di intendere e di volere ? Quante possibilità abbiamo che tu replichi i tuoi comportamenti una volta tornato in libertà?
A questo punto la Corte, valutate attenuanti ed aggravanti, sceglierà tra il minmo ed il massimo della pena.
Stabilita le pena il reo verrà recluso e tale resterà - indipendentemente dalla durata della condanna penale irrogata - almeno sino al termine della causa civile (intentata automaticamente dallo Stato e/o dalle parti civili) che stabilisca QUANTI SOLDI IL REO DEVE CACCIARE !! (Altro che lutti, sbeffeggiamento delle Leggi, pessimo esempio sociale, pericolo di reiterazione, danni patrimoniali enormi, mantenimento in carcere a spese della società, pacchi di provviste recapitate in carcere, sconti di pena........il tutto senza RESTITUIRE, almeno simbolicamente, una parte del danno patrimoniale provocato !!).
Dopo di ciò, verrà calcolato attraverso appositi parametri quali AGGRAVI di pena andranno aggiunti nel caso il reo si rifiuti di dedicarsi (concretamente, materialmente, produttivamente) ad attività produttive penintenziarie (in regime di confino - questa parola non mi turba minimamente - in strutture realmente inviolabili).
Naturalmente ciò nel caso il reo risulti in condizioni fisiche adatte alla produttività.
La pena di morte ? Ci deve essere per i casi più gravi in cui il reo si rifiuti di "redimersi" attraverso l'impegno produttivo. In pratica sarà egli stesso ad infliggersela attraverso le proprie scelte passate e presenti.
CitazionePensa a chi uccidono un figlio o la persona amata. Dovrebbe perdonare ?Personalmente se mi uccidessero un figlio non perdonerei, ma si da il caso che io non sono lo Stato. Potrei anche farmi una bella vendetta privata, non so esattamente come reagirei, ma ci sarebbero delle conseguenze. Quello che volevo dire è proprio questo. Come singoli cittadini siamo una realtà diversa rispetto a quella rappresentata idealmente dallo Stato, che non può avere mai una intenzionalità vendicativa da "occhio per occhio":
CitazioneNon siamo più al tempo della Rivoluzione francese con la ghigliottina sulla pubblica piazza. Adesso tutto viene fatto con "discrezione".Uno dei punti, discrezione o meno, per cui la Turchia non può entrare nella Unione Europea è la presenza nel suo ordinamento della pena di morte. Sarebbe davvero un bel passo in avanti verso una società migliore equipararci alla islamica Turchia. E comunque la morbosità ci sarebbe lo stesso anche se fosse fatto in modo candido e indolore dentro qualche reparto di psichiatria, o non conosci il potere dei media?
CitazioneNon comprendo il nesso tra la tua frase e la vendetta privata o la giustizia distributiva da parte dello Stato.Si chiama comunemente "specchietto per le allodole" ed è usato in mille modi dalla demagogia, per distrarre dai veri problemi e per far accartocciare dentro le proprie ossessioni e povertà, coloro che vengono sfruttati in vario modo dal sistema capitalistico. Un altro esempio è stato dato in passato dalle famosi "armi di distrazione di massa".