Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Phil

#286
Tematiche Filosofiche / Re: Oltre la Cenere
04 Dicembre 2023, 23:45:48 PM
Giusto per (ri)mettere un po' di carne al fuoco, in magazzino ho ritrovato questo:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/diventare-'altro'-e-diventare-'nulla'-(sulla-filosofia-di-e-severino)/
Certa carne, in fondo, non scade mai (per la gioia di chi crede nella "teoria degli eterni").
#287
@daniele22 

Mi scuso se non ti ho risposto direttamente, ma sappi che non ti ho ignorato, semplicemente non ho saputo come commentare i tuoi post, e non perché privi di spunti (anzi), ma perché in parte avrei dovuto ripetere discorsi già fatti o aprirne di nuovi che avrebbero confuso ulteriormente le acque (già piuttosto torbide, direi). Sarò sincero: la prospettiva di aumentare la dose del mix di "fatica esegetica" ed "esperienza di incomprensione", mi ha fatto desistere dall'approfondire le tue questioni. Che comunque hai fatto bene ad esporre, perché restano aperte e disponibili a chiunque voglia affrontarle, sicuramente più motivato di me nell'approfondire questo tema (da cui, tramite reductio ad absurdum, ho già "raccolto" abbastanza per il mio interesse in merito).
#288
@niko 

Quello che "non mi è chiaro", come ho scritto sin dal mio primo post sul tema, è l'eventuale nesso fra patriarcato e femminicidio (dico «eventuale», perché fino a prova contraria è solo tale); ho chiesto argomentazioni al riguardo, ma ho ottenuto solo petitio principii (sottotipi o meno che siano), dati che confermano il femminicidio ma non il nesso in questione (io stesso ne ho linkati alcuni) e appelli ad una presunta "ovvietà" e inesplicata "empiria" (note scorciatoie per evitare la fatica dell'analisi o almeno addomesticare il «perché» di cui sopra).
Se chiedere argomentazioni, rilevare la presenza di fallacie, appoggiarsi alle citazioni, etc. lo vivi come un essere preso in giro, onestamente mi spiace, ma il dialogo è fatto anche di queste attività (posso solo rassicurarti sulla mia assenza di intenzione canzonatoria; avrai almeno notato che non faccio più ironia, ma cerco di essere più sintetico e chiaro).
Come già scritto, se hai trovato la tua spiegazione, funzionale per le tue idee, me ne rallegro (non sempre si riesce a far quadrare le proprie idee); tuttavia, finché non l'argomenti un po' (magari senza "circolarità"), non puoi aspettarti che anche altri la condividano sulla fiducia o solo perché, proprio come l'idea di dio, «è semplice, perché non moltiplica le cause» (v. causa prima e dintorni).
#289
Citazione di: niko il 03 Dicembre 2023, 12:08:02 PMChe cosa sia una petitio principii lo possono vedere tutti da wikipedia.

Cosi' vedranno anche il tuo errore, e cioe' che il diallele e' un sottotipo della petitioo principii: non tutte le petitio principii sono dialleli.
Ad essere precisi, è vero, hai usato un tipo di petitio principii, ma, se non erro, sempre fallacia è; essendo un sottotipo, non è poi sbagliato riferirsi ad essa con il tipo generale che la comprende.
Se dico che hai usato un mezzo a motore, non credo abbia troppo senso che tu dica che sono in errore perché invece hai usato un'automobile, che è un sottotipo di mezzo a motore. Credo che almeno su questo siamo d'accordo.


Citazione di: niko il 03 Dicembre 2023, 12:08:02 PMQuello che tu mi metti in bocca e fai finta che io (e non solo io) abbia scritto e':

Perche' il femminicidio e' connesso al patriarcato?

Perche' ci sono molti piu' uomini che uccidono le donne che non il contrario.

Perche' ci sono molti piu' uomini che uccidono le donne che non il contrario?

Perche' il femminicidio e' connesso al patriarcato.
Perdonami, ma passando dalla logica alla filologia, mi pare che questo lo abbia scritto tu:
Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 21:13:01 PMPerche' ogni donna uccisa dall'ex e' sintomo del patriarcato?

Perche' il fenomeno supera di 10 a uno quello di ogni uomo ucciso dall'ex, e circostanze simili.
[...]
Perche' c'e' una sproporzione di dieci a uno di donne uccise dall'ex rispetto ad uomini uccisi dall'ex?
[...]
Perche' siamo in una cultura patriarcale.

#290
Citazione di: niko il 03 Dicembre 2023, 10:08:08 AMIl patriarcato non e' una petitio principii ma una ipotesi leggittima per spiegare un fatto o una serie di fatti, e lo e' perche' spiega A con B; la petitio principii e' tale perche' spiega A con A, quindi e' un non discorso e una non spiegazione, in cui di solito il rimando  (fallace) di A ad A si nasconde con dilazioni, perifrasi e frasi forbite, in modo che l'inganno, o l'autoinganno, non sia immediatamente evidente.

Ma la forma minima di petitio principii sarebbe: c'e' il femminicidio perche' c'e' il femminicidio. Oppure: c'e' il patriarcato perche' c'e' il patriarcato. E come quando ai bambini che ti ossesdionano con la richiesta di "perche'? " a tutto, tu, che sei il genitore e non ne puoi piu' a un crrto punto rispondi: "perche' si'!

"Perche' si' " e' la forma ancor piu' minima e contratta di petitio principi.

Ma : "c'e' il femmunicidio perche' c'e' il patriarcato" non e' una petitio principii.

Infatti in essa si afferma: c'e' A, perche' c'e' B. C'e' il tavolo, perche' c'e' il legno.
Cercherò di essere breve: per il tuo bene, ti segnalo che quelle quattro righe che ho citato in precedenza sono una petitio principii da manuale; petitio principii non è sinonimo di tautologia (A = A). Ciò che accade è che qui si spiega A con B e poi B con A (diallele, circolo vizioso, chiamalo pure come vuoi): perché A è vero? Perché è vero B. Perché B è vero? Perché è vero A. Tradotto: perché il femminicidio è connesso al patriarcato? Perché ci sono più uomini che uccidono donne, che il contrario. Perché ci sono più uomini che uccidono donne, che il contrario? Perché il femminicidio è connesso al patriarcato. Da ateo, questo tipo di ragionamento circolare dovrebbe anche suonarti familiare, nel senso che a volte la religione si "spiega" così.
Sul resto mi/ti risparmio la predica maieutica; hai trovato la tua "spiegazione" e mi fa piacere, ma proviamo a salvare almeno la logica.
#291
Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 22:19:35 PME invece e' una spiegazione dal momento che non ce n'e' una migliore.
Quindi una innegabile petitio principii assurge a spiegazione, se non ce ne sono altre. Una fallacia diventa una spiegazione. Magari non per me, ma per la logica questo è un problema, serio.

Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 22:19:35 PMc'e' una sproporsione rispetto agli uomini uccisi dalle ex.

Cosa che tu hai omesso per far passare per scemi i tuoi interlocutori.
L'ho omessa al punto da linkare dati statistici in merito.

Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 22:19:35 PMsiccome l'uomo e' piu' violento in generale e in mille altri contesti, ogni specifica e contestuale espressione di questa sua generica "maggior violenza", calata in un contesto reale e ricorrente intendo, e' per definizione statisticamente irrilevante, perche' statisticamente necessaria.
Qui ti chiederei la fonte di tale "irrilevanza statistica" e tale "necessità statistica"... se non stessi parlando di me (o magari non ricordo di averlo scritto; ci può stare).
#292
Date le osservazioni ad personam, mi sento obbligato a rispondere per educazione (ancora per poco, onestamente), e cercherò di mantenere il discorso semplice e breve, poiché l'ironia e le argomentazioni articolate (mal espresse dalla mia prosa, di certo), a quanto pare disorientano.
Se ciò che segue non è una petitio principii, non so cosa possa esserlo:
Citazione di: niko il 02 Dicembre 2023, 21:13:01 PMPerche' ogni donna uccisa dall'ex e' sintomo del patriarcato?
[...]
Perche' il fenomeno supera di 10 a uno quello di ogni uomo ucciso dall'ex, e circostanze simili.
[...]
Perche' c'e' una sproporzione di dieci a uno di donne uccise dall'ex rispetto ad uomini uccisi dall'ex?
[...]
Perche' siamo in una cultura patriarcale.
Noto solo adesso che il problema non sono i dati o la loro interpretazione, ma la logica.
#293
Citazione di: InVerno il 02 Dicembre 2023, 17:22:28 PMessendo che lo schema è copiato dai "social maggiori" non saprei se queste opzioni sono disponibili in amministrazione.
Qualche volta mi sono chiesto se il mondo (sia dei social sia reale) sarebbe impercettibilmente diverso se anziché usare il «mi piace» si usasse il... rullo di tamburi... «grazie» (che a volte meriterebbe di essere "trinitario", come insegna un certo vernacolo, ma non divaghiamo). La differenza psicologica per l'utente sarebbe quella, secondo me non trascurabile, di passare da "giudice che vota" a "debitore che ringrazia", e, per chi è dall'altro lato, fra il ricevere consensi e ricevere gratitudine, tra il dire «io piaccio a x persone» e «mi sono grate x persone». Chiaramente so bene che «mi piace» e «grazie» non sono affatto sinonimi (né nel mondo social né in quello reale) e, ovviamente, contestualizzandola, è solo un'idea ridicolmente balzana, perché l'utente medio vuole essere giudice (soprattutto di chi è meglio di lui), non certo umile debitore per quello che riceve gratuitamente. Tuttavia, non nego di essermelo chiesto.

Citazione di: InVerno il 02 Dicembre 2023, 17:22:28 PMIl tema posto da Pio volevo porlo provocativamente a te [...] nel senso, anche se trovano la statistica è sempre una collezione di perizie di terzi, peggio c'è solo l'autodiagnosi.
L'analisi di dati, anche se con velleità amatoriali, non è impresa facile; il web ce ne porge molti e di differente tipo (ed attendibilità); nondimeno, non vedo altra risorsa per non navigare a vista in certe questioni, che più sono "calde" e meno sono facili da analizzare freddamente. Se il nostro assioma di partenza è «ogni donna uccisa dall'ex è sintomo del patriarcato» in quanto ogni femminicidio è fuor di dubbio «violenza familiare di natura squisitamente patriarcale», allora non c'è nulla da argomentare o analizzare, abbiamo già trovato la vera chiave interpretativa, anzi non c'è nemmeno più niente da interpretare e ogni dato, ogni episodio di cronaca, non fanno che portare acqua al nostro mulino.
Se invece usiamo la domanda al contempo più radicale e banale della storia dell'uomo, allora, forse, ci tocca riflettere, interpretare ed argomentare, con tutta la fatica che ne può conseguire. «Perché ogni donna uccisa dall'ex è sintomo del patriarcato?» «Perché i femminicidi avvengono in società con cultura patriarcale», rispose il saggio; per poi proseguire «così come ogni cosa, in cielo e in terra, accade in una cultura patriarcale è inevitabilmente correlata, se non proprio causata, dal patriarcato; rapine in banca? Patriarcato. File ai caselli autostradali? Patriarcato. Droga? Non farmelo dire, è così ricca di simboli fallici che non c'è nemmeno bisogno di chiederlo ai drogati stessi... e se dicono qualcosa di diverso, mentono; d'altronde sono tossici, no?». Ecco, per chi invece non ha di queste granitiche certezze e non si fida di tali minuziose analisi socio-antropologiche, i dati rimangono un osso magari duro da spolpare, ma non privi di nutrimento. Non ho le risposte specifiche che richiede Pio, ma sarebbe utile poter raffinare i dati (e non per fare una gara fra i sessi per chi uccide di più l'altro o fare «sdegno meno sdegno uguale sdegno residuo» o «allineare tutti gli ammazzati sulla stessa piazza», tutti giochi a cui non ho mai giocato, post alla mano, ma ormai le illazioni o, a pensar bene, le incomprensioni, non mi stupiscono più).
Come raffinare tali dati? Esempio banale: se l'x% dei femminicidi avviene per mano di maschi poi giudicati (forse non è il termine giusto) "soggetti deviati", psicologicamente, socialmente o altro, ciò depone a favore del nesso causale con il patriarcato? Certo, le dichiarazioni di chi ha commesso il fatto non sono da prendere per oro colato, così come le perizie psichiatriche, ma aggiungere questo tipo di domande (e di dati) a tutte quelle che ho già posto in precedenza, e cercare una risposta incrociando i dati, per quanto imperfetti, aiuterebbe a soppesare meglio il fenomeno (secondo me) e distinguerlo da altre forme di violenza di genere. Tale domanda non avrebbe infatti senso se posta nel caso dell'esempio del datore di lavoro che si rifiuta di assumere una donna in quanto tale. Che quello sia patriarcato? Non rispondo, per la gioia di chi ama cenare con il cucchiaio; lungi da me invischiarmi in un'altra "sisifica impresa" che richiederebbe coltello ancora più fino di quello presente.
Non voglio fare la solita predica su rimozione ed esorcizzazione della violenza nella società contemporanea, né banalizzare la faccenda sostenendo che chi uccide una donna è sempre e solo un pazzo e il patriarcato non c'entra niente, ma fra questa tesi (falsa se assolutizzata, chiaramente) e le pluricitate contraddizioni della tesi secondo cui il famminicida è "il braccio armato del patriarcato" (che nell'ombra annuisce fiero dei suoi pargoli), ci sono comunque più dati a favore della prima che della seconda (che di dati mi pare non ne abbia proprio, salvo rintanarsi nel suddetto assioma con cui far voli "circolari", senza nemmeno il bisogno di dati). E ora, se conosco un certo "grammofono", sono pronto a leggere di come ricorro all'alibi della malattia mentale pur di assolvere il patriarcato, di come la violenza della società contemporanea sia tutelata e incarnata dal patriarcato, etc.
#294
@InVerno 

Stavo quasi per mettere un «mi piace» al tuo post, poi ho sospettato che qualcuno l'avrebbe additato prontamente come "bieca solidarietà patriarcale" o l'avrebbe inteso come un fazioso dire «mi piace» solo a ciò che... piace (insolito, vero?). D'altronde l'uso del «mi piace» è di per sé ambiguo: può significare letteralmente «mi piace ciò che hai scritto (perché è divertente o profondo o mi fa riflettere)», ma anche «concordo» (palesemente viene spesso usato così, quando qualcuno è dalla nostra parte), o può persino essere usato in modo sarcastico (ebbene sì, non nego di averlo fatto, un paio di volte, pur sapendo che magari non sarebbe stato interpretato in quel modo; trastulli da briccone, "voi a casa non fatelo"). Quale «mi piace» fra questi ti saresti beccato, non lo dico (perché già so che per molti è evidente, inutile contraddirli). A proposito, rivolgendomi all'InVerno-moderatore, forse si potrebbero differenziare le reazioni in modo più preciso, distinguendo appunto il «mi piace» dal «concordo», il «grazie della segnalazione» dal «mi interessa», senza poi voler scoperchiare la questione sulla "legittimità etico/funzionale" del «non mi piace» o del «non concordo» (che solo apparentemente rischierebbero di ridurre la qualità della conversazione, perché di fatto molti post circonvoluti e allegorici, in sostanza, esprimono solo quello).
In realtà, forse c'è più "argomentazione latente" nel tuo post ironico che in molti (non tutti) post il cui senso rivelatorio è «ci sono uomini che uccidono donne» o addirittura «se non lanci una pietra al patriarcato è perché hai la "sindrome di Turetta"» oppure «non esistono gli individui, solo le classi; se hai gli occhi verdi e uno con gli occhi verdi mi riga la macchina, mi devi delle scuse anche tu, complice!» (sorvolando su quelli che considerano l'usare fonti e statistiche un peccato capitale, in cui d'altronde indulgono la nefasta scienza, gli articoli di ricerca in ogni campo, le tesi di laurea, etc. tutto "vizio di forma" che nei forum dovrebbe essere vietato per regolamento; non sia mai si finisse con l'argomentare fondandosi sui fatti e non solo su interpretazioni "di pancia", notoriamente punto di arrivo dei migliori minestroni; così poi, al pur statistico «troppo spesso sono donne», si aggiunge il fatto che gli uomini hanno la fortuna di essere uccisi anche fuori casa ed anche da sconosciuti, tutti loro i privilegi...).
La mia rinuncia ad alimentare ulteriori fraintendimenti (anche se sicuramente quello che ho scritto appena sopra non aiuta) è comunque arrivata giusto in tempo, poco prima che Ipazia affermasse che «quelli ["i bambini"] venuti male [sfogano la loro aggressività] sull'orsacchiotto umano»; dove quel «venuti male» sa poco di imprinting patriarcal-culturale e molto di altro... ma sicuramente è un lapsus, intendeva altro e non voglio giocare su un finto fraintendimento (in fondo, anch'io ho parlato per numerosi post di «femminicidio», ma in realtà intendevo altro, no?).
La questione che pone Pio, secondo me (che, da bravo "negazionista", ho la "libidica perversione per l'uso di dati"), meriterebbe invece un approfondimento, perché apre ad un ulteriore e interessante problematica metodologica, prima che interpretativa. Se la vorrà approfondire, la seguirò con sincero interesse.
#295
@Ipazia

Senza l'adeguata cornice statistica, piaccia o meno, ogni caso singolo vale zero, sia pro che contro. Semplifico: se mi citi un trapper che ha aiutato una vecchietta ad attraversare la strada, poi un metallaro che fece lo stesso 50 anni fa e qualche altro caso nel mezzo, non è abbastanza per convincermi che certe musiche giovanili spingano i loro artisti ad essere socialmente meritevoli (soprattutto se a me vengono in mente centinaia di casi contrari e buone contro-argomentazioni). L'esempio che hai linkato vale zero per il mio discorso (patriarcato → femminicidio) soprattutto perché il fantomatico nesso con il patriarcato non viene affatto esplicitato (o argomentato), ma semplicemente presupposto a priori (bias di conferma, petitio principii, etc. tutti nemici di una sana argomentazione). E comunque quello non mi pare sia stato un femminicidio, ma l'ennesimo ingrediente del minestrone (ormai "scotto", per i miei gusti). Oppure, dopo tutti questi post, pensi che la mia opinione sia che la violenza di genere non esiste affatto, e quindi il Circeo e quell'articolo hanno sufficiente valore confutativo?


@daniele22

Se leggi bene, non sono stato così radicale da sostenere che «nessuno argomenta»; riguardo la carenza di argomentazioni infatti non mi riferivo a tutti in modo indiscriminato e di sicuro non a te. Diciamo che alcuni affermano tesi dandole "a spanne" per buone, ma poi argomentano su altro o mischiano tutto ciò che è tangente in un pentolone generalista o mi indirizzano dove non posso trovare le argomentazioni che chiedo (in realtà l'esistenza di certi nessi dovrebbe essere argomentata dai rispettivi sostenitori, stando al noto "onere della prova", ma non importa).
La mia questione d'interesse era tanto semplice quanto mirata, invece meno parlo di violenza di genere in generale e più mi si risponde parlando di violenza di genere in generale (v. sopra). Chi nega che la violenza di genere esiste o che ci siano uomini che fanno violenza alle donne? Non io. Chi voleva distinguere fra i moventi di un omicidio (femmini-cidio), quelli di uno stupro, quelli di discriminazione sociale, quelli di sottomissione religiosa, etc.? Non tutti, a quanto pare. Ecco cosa intendo per esperienza di incomprensione (che ha un suo perché, che probabilmente è anche mia responsabilità, a questo punto, nonostante abbia martellato spudoratamente sulla parola «femminicidio» che ha un significato ben preciso).
Confermo che la mia premura, come hai ben compreso, è quella di non far confusione nel categorizzare, perché mi interessava soprattutto l'analisi, non la "buzzword" del momento, la retorica del "tutti in piazza, abbasso il male, evviva il bene" (le piazze hanno fatto davvero tanto nella storia, ma mai analisi particolarmente attente; anzi...). L'analisi, in quanto tale, secondo me si fa, non dico con il bisturi, ma almeno con il coltello da macellaio (certo, quello con cui ci si può far anche male per imperizia), non certo con il cucchiaio da minestrone.


@baylham

Al "potere del guerriero" o dell'"uomo di casa" non «consegue» affatto il «se mi lasci, ti uccido»; non oggi, non "da noi"; almeno fino a prova contraria (e citare donne uccise da uomini, dimostra solo che ci sono uomini che uccidono le donne, non spiega nulla di alcun nesso causale-culturale, se non si argomenta con ragionamenti, dati, etc.). Se il "patriarcato" è cultura, oltre che natura, i femminicidi sono automaticamente espressione, seppur minoritaria, di tale cultura? Qual è il ruolo del residuo naturale?
Il femminicidio è un omicidio, di quello stavo parlando; non di aprire lo sportello alla propria compagna o fare gesti scaramantici quando c'è una donna al volante dell'autobus o pensare che il ferro da stiro sia un regalo solo per donne. Non c'è, salvo appunto adeguata argomentazione, nessun piano inclinato che parte da battute sulle donne in cucina e poi finisce con l 'uccidere l'ex per un «no» in amore. Un datore di lavoro che non assume una donna solo perché è tale, lo fa in un momento in cui perde il controllo della propria violenza repressa (e poi magari si uccide)? La risposta spiega tutta la differenza fra natura e cultura da cui si sarebbe potuti partire per ragionare. Su cosa? Femmini-cidio e patriarcato. Non «discriminazione di genere e patriarcato», non «sottomissione e patriarcato», non «violenza di genere in ogni sua forma e patriarcato», etc. Femmini-cidio.


P.s.
Se, per puro masochismo, incuriosiscono scampoli della mia bizzarra opinione in merito (sulla violenza di genere in generale, giusto?), ripartire dal mio primo post, grazie (qui il mio disco finisce... e non sono nemmeno certo ci sia un "lato B").
#296
Citazione di: Ipazia il 30 Novembre 2023, 21:08:34 PMUna visita in quei posti fornirà quantità industriali di "dimostrazioni" e "argomentazioni".
Riguardo il rapporto patriarcato femminicidio, di cui chiedo notizie ormai da tempo? No, anche lì nada argomentazioni e dimostrazioni, perché le vittime di femminicidio le trovo solo all'obitorio (se si ritrovano) e il fantomatico nesso causale con il patriarcato mi sarebbe invece piaciuto trovarlo, non essendo nei dati, nelle argomentazioni di chi lo sostiene (senza confondere femminicidio con violenza di genere, stupro, teocrazie islamiche, etc. perché sono situazioni comunque differenti, se evitiamo i suddetti "minestroni" di cui vanno ghiotti i media e le piazze, il cui ingrediente "segreto", non per tutti i palati, è la superficialità d'analisi).
#297
Il mondo dei dialoghi è bello perché è sempre vario: ci sono le argomentazioni e le contro-argomentazioni, ma anche le frasi retoriche, i "minestroni", gli "avvertimenti", i neologismi, gli slogan, i sincretismi, etc.
Nel mio piccolo avevo chiesto, con una discreta precisione di parametri spazio-temporali (mi pare), argomentazioni sul discusso rapporto patriarcato/femminicidio e... come si dice in spagnolo? Nada. O meglio, molta roba dall'elenco soprastante tranne proprio le argomentazioni (lasciamo stare addirittura le dimostrazioni).
E se l'ancoraggio statistico diventa «caciara»(?) e una posizione di pensiero diventa «negazionismo»(!) solo perché non la condividiamo, ma poi non viene minimamente confutata, inizio a sospettare che di argomentazioni ne vedrò ben poche (e magari abbonderà tutto il resto riguardo a tutt'altro: islam, trap, pandemie, infortuni, mafia, etc.). D'altronde, l'esperienza dialogica è anche esperienza di incomprensione, più o meno "inconsciamente voluta".
#298
@Jacopus @Ipazia 

La questione che avevo posto mi sembrava ben delineata: «oggi», «da noi», etc., ma se mi si risponde parlando dell'Africa e di singoli casi di 50 anni fa, ciò avvalara ulteriormente le mie ipotesi. Ribadisco:
Citazione di: Phil il 30 Novembre 2023, 01:10:20 AMse non dimostri che oggi (non decenni addietro) c'è da noi qualche incidente-femminicidio dovuto all'alcol-patriarcato, non dovresti concludere che l'alcol-patriarcato è una delle cause di incidente-femminicidio solo perché l'alcol-patriarcato in altri contesti è deleterio. E se trovi dei casi, dovresti poi esplicitarne il peso statistico sul totale dei femminicidi, altrimenti dimostreresti al massimo che si tratta di una causa nel minore dei casi; con tutto il rispetto dei singoli casi ovviamente, ma qui si parlava in generale, se non sbaglio.
E pare non siano arrivate smentite nemmeno sul piano "pseudobiologico"; sarà tutta questione di "long-patriarcato apologetico".
#299
Citazione di: Jacopus il 30 Novembre 2023, 00:10:29 AMOvvio che non tutta la violenza di genere è assimilabile al patriarcato
Il punto diventa allora quale violenza di genere è assimilabile al patriarcato, ma non era questa domanda ad essere il fulcro del topic (se non l'ho frainteso). Nel contesto di questo topic mi è parso di capire il tema fosse il collegamento fra il patriarcato e il femminicidio (partendo da un caso in particolare) ed è sicuramente a quello che ho cercato di riferirmi nei miei ragionamenti (scegliendo di non approfondire il rapporto tra generi in altri contesti, come citato nel titolo; questione su cui non mi sono espresso, mi pare). Anche i casi che citi, come giustamente osservi, non sono imputabili al patriarcato, quindi... la domanda che ho posto alla prima riga rimane aperta, e se la risposta non comprende il femminicidio, allora siamo d'accordo; se invece lo comprende, bisognerebbe provare almeno a spiegare adeguatamente il perché e quanto. Detto altrimenti: se non dimostri che oggi (non decenni addietro) c'è da noi qualche incidente-femminicidio dovuto all'alcol-patriarcato, non dovresti concludere che l'alcol-patriarcato è una delle cause di incidente-femminicidio solo perché l'alcol-patriarcato in altri contesti è deleterio. E se trovi dei casi, dovresti poi esplicitarne il peso statistico sul totale dei femminicidi, altrimenti dimostreresti al massimo che si tratta di una causa nel minore dei casi; con tutto il rispetto dei singoli casi ovviamente, ma qui si parlava in generale, se non sbaglio.
Per il resto, non mi pare di aver usato motivazioni pseudobiologiche, ma ben vengano obiezioni a quanto ho scritto o approfondimenti in merito, se pertinenti al discorso, ovviamente (se mi parli di bonobi, di amazzoni, del fatto che anche le donne hanno il testosterone e altre considerazioni nozionistiche che alla fine, stringendo, non confutano i miei argomenti spiccioli, allora le mie semplici osservazioni, ti confesso, continueranno a sembrarmi plausibili, nonostante prolusioni accademiche "tangenti" ma non "secanti").
#300
Citazione di: daniele22 il 29 Novembre 2023, 14:17:20 PMNon ho letto i dati statistici menzionati da Phil, ma ho sentito i commenti. Mi sembra che il femminicidio sia dunque una categoria fantomatica
Se può servirti la mia opinione in merito, per me, non è fantomatico il femminicidio come categoria; anzi, di per sé funziona egregiamente, come accennavo:
Citazione di: Phil il 28 Novembre 2023, 19:35:17 PMIl femminicidio è una categorizzazione di un tipo di omicidio che funziona benissimo nella sua autoreferenza: definiamo che cos'è un femminicidio, contiamo quanti ne avvengono e lo giudichiamo fenomeno deprecabile. Se tuttavia proviamo poi ad utilizzare tale categoria fuori dal discorso autoreferenziale, spendendola in contesti sociologici come la parità fra i sessi, i diritti delle donne, etc. tale categoria mostra tutta la sua inadeguatezza, svelando di fatto la scarsezza della sua pertinenza.
Semmai è dunque fantomatico il suo rapporto con il "patriarcato", che a sua volta diventa fantomatico, se ognuno lo connota a modo suo (e il modo in cui si usa e/o strumentalizza il linguaggio, non è mai innocuo o innocente).
Il pensare che la violenza di genere, semplicemente in quanto tale, sia inevitabilmente imputabile al "patriarcato" (comunque esso venga inteso) è ipotesi infatti falsificata dalla biologia, dalla psicologia e anche dalle statistiche sulla violenza più ad ampio spettro. Notoriamente (o quasi) il maschio umano tende ad essere più violento per natura biologica, non per storia culturale (che si basa, inevitabilmente, anzitutto sulla natura umana). Se così non fosse, non ci sarebbero alcuni accertati denominatori comuni fra le varie culture di tutte le epoche, tipo che le faccende violente (caccia, guerra, altri lavori con il sangue, etc.) erano sono svolte solitamente dai maschi (e citare la popolazione sperduta che aveva amazzoni armate mentre gli uomini intrecciavano vimini è solo la classica eccezione che conferma la regola, se guardiamo i famosi dati). Sostenere il contrario, ossia che sia il patriarcato a rendere il maschio violento, significa rovesciare la causa con l'effetto (un po' come sostenere che le donne hanno il ciclo perché sono stati inventati gli assorbenti, e non viceversa, quasi non ci fosse una natura pulsante come fondamento inevitabile, per quanto manipolabile). Chiaramente l'uomo nei secoli ha imbrigliato tale natura "sanguinaria", sebbene, come dimostra proprio il permanere di comportamenti violenti, omicidi, etc. c'è ancora quella parte naturale che a volte emerge prepotentemente in alcuni soggetti (il che inibisce qualunque velleità giusnaturalista, sempre fermo restando che la descrizione antropologica non va confusa con un giudizio etico). Dal punto di vista psicologico (o psichiatrico), è altrettanto chiaro che un violento, anche se in precedenza non conclamato, che ha problemi ad elaborare civilmente un rifiuto, reagirà in modo spiacevolmente violento, non perché "così si usa nel patriarcato" o perché il patriarcato lo ha "allevato" come violento (ci sono forse corsi serali per stupratori e assassini? E cosa dicono le leggi del patriarcato riguardo stupri e omicidi?), ma perché quella è la sua "natura" individuale; non uccide in quanto "figlio sano del patriarcato", ma in quanto persona che reagisce violentemente a rifiuti emotivi e che resterebbe tale anche se la portassimo in un contesto matriarcale, a Paperopoli o sulla Luna (spero non ci sia bisogno di ricordare che nel dire questo non lo sto né assolvendo né tantomeno giustificando, ma solo cercando di descrivere la non-pertinenza dall'"alibi patriarcale"). I soggetti femminicidi sanno benissimo che, cultura patriarcale o meno, verranno inevitabilmente braccati, processati e puniti; peccato per loro, e soprattutto per le vittime, che in quei momenti di violenza non ci pensino troppo (il che dimostra ulteriormente quanto conti il patriarcato in certe situazioni di pura "animalità").
Fare un sottoinsieme di tutti gli omicidi e chiamarlo «femminicidio» è più che legittimo; la differenza di "senso" la fanno le categorie (e i dati contestualizzati) con i quali si prova poi ad interpretare tale fenomeno. Così come in altri contesti può anche aver senso analizzare il fenomeno del patriarcato... una volta concordato chiaramente su cosa si intende con tale termine.