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Messaggi - Jacopus

#286
Attualità / Re: L'Italia e la Russia
08 Dicembre 2024, 20:24:15 PM
Citazionesenza capire che il fango è pur sempre meglio della merda.
Ah ah ah, Eutidemo. Quoto al 100 per cento. Il fango (USA) è molto meglio della merda (Russia), almeno come attuale sistema politico. Necessario distinguere, ovviamente, sistema politico attuale e grandezza di una cultura. Da questo punto di vista, la Russia è ad un livello culturale che apprezzo molto di più di quella americana. Ma purtroppo la politica non la fa Stravinskij, Bulgakov o Dostoevskij.
#287
Tematiche Spirituali / Re: ANIMA
06 Dicembre 2024, 19:44:01 PM
Conosco un terzo modo di vivere in questo mondo, un modo che non cerca mutamenti trascendentali o palingenesi storiche. Un modo stoico fondato sulla accettazione della nostra condizione umana imperfetta mortale, destinata a terminare E che trova in questo termine una giusta collocazione fra le leggi naturali. Nel nostro breve viaggio, dovremmo cercare la solidarietà, la gentilezza, il riconoscimento reciproco, l'Ubuntu. Se rivoluzione deve essere, deve essere rivoluzione dal basso, che parte dai rapporti umani, dalla vicinanza, da leggi miti, dalla concordia. Ma se invece si crede di essere dalla parte del "giusto", sia laicamente che religiosamente, vi sarà subito la creazione di un "ingiusto". Un vero pensiero rivoluzionario è quello che accetta il pensiero opposto e lo accoglie.
#288
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
03 Dicembre 2024, 09:48:55 AM
Citazione di: PhyroSphera il 03 Dicembre 2024, 07:50:11 AMLe tue risposte attestano che non ti sei rapportato realmente al con tenuto dei miei messaggi. Per te S. Freud ha lasciato una eredità, io ho portato qui delle affermazioni che se valutate opportunamente mostrano che è il contrario: la sua azione era eterodiretta, la materia da lui evidenziata abbisognava di studi ulteriori, che vennero dalla psicologia, e così cominciò veramente tutto; e quindi per lui è adatto il termine "antesignano", non ideatore (ne ho detto già). Ho fatto presente anche la problematicità del suo operato per l'etica (anche professionale).
Tu lo consideri ideatore della psicoanalisi, allora releghi la psicoanalisi nella filosofia; e vai dicendo che essa procede per tentativi... L'analisi scientifica non si svolge come dici tu, qualsiasi analisi scientifica. Ma tu dài credito alla dimensione filosofica e ne attribuisci a Freud. Io dicevo che in realtà Freud è ospite nella filosofia; ne fanno valere, ma in sé ne è estraneo. Che dire? tu procedi dogmaticamente, non poni in discussione le tue false certezze e ti lamenti del fanatismo religioso. Una posizione contraddittoria la tua.

MAURO PASTORE
Ti ringrazio per la risposta e per la discussione. Forse hai ragione. Tutti probabilmente siamo dogmatici in qualche cosa, altrimenti il terreno ci scivolerebbe sotto i piedi. Posso aggiungere che più di dogmatismo, ognuno di noi ha bisogno di padri e madri, reali e simboliche, apprese a scuola e nella vita quotidiana o sui libri. Un mio "padre" è sicuramente S. Freud, per quanto non ho alcuna spinta verso la sua "mitizzazione" e verso la sua "perfezione", che è invece il grosso problema della divinità monoteistica. I padri vanno ascoltati ed anche criticati e superati, ed è quello che profetizzava lo stesso Freud, quando auspicava che le sue stesse idee potessero essere migliorate o cambiate dai successivi sviluppi della conoscenza. Parmenide o Eraclito? Io scelgo Eraclito.
#289
Tematiche Filosofiche / Edipo: da Freud a Platone
01 Dicembre 2024, 23:18:18 PM
Nota è l'interpretazione dell'Edipo da parte di Freud. Una pulsione originaria comune a tutti gli umani (maschi) a sostituirsi al proprio padre. Il veto del padre, rende possibile la formazione del Super-Io e quindi la società organizzata. Una interpretazione brillante, ancora parzialmente valida, a un secolo dalla sua esposizione. Edipo però ha ricevuto anche altre interpretazioni. Una che sarebbe interessante confrontare con quella freudiana è quella di A. Curi che in "Endiadi",  collega il dramma di Sofocle con il tema del parricidio parmenideo di Platone. Platone uccide simbolicamente Parmenide, nel Sofista, perché in questo modo sposta l'Uno indivisibile eleatico nell'IperUranio e nel mondo materiale può dispiegarsi la conoscenza nelle sue molteplici forme, che possono addirittura presentarsi all'interno della stessa persona, basti pensare al mito della biga alata o al detto Zenoniano, tradotto in "unus ego et multi in me".
Ma anche Edipo era ossessionato dalla sete di conoscenza e proprio quella sete sarà la sua rovina.
Ma oltre al significato freudiano, quella uccisione, nel senso platonico, diventa uccisione dell'Uno Parmenideo. Uccidendo, Edipo sconvolge la legge dell'Uno paterno: Edipo-figlio è anche padre e marito e solo chi è molteplice può rispondere all'enigma della sfinge, la quale chiede proprio qualcosa relativamente alla identità molteplice dell'uomo.
Il dramma edipico quindi assume un ruolo diverso in Freud e in Platone (nella lettura di Curi). Nel primo caso è necessario il passaggio edipico ad ogni nuova generazione per fissare il senso del limite e di conseguenza la norma sociale. Edipo è un gioco ciclico che si ripete da quando esiste la civiltà. Nel secondo, l'uccisione di Laio da parte di Edipo è la rappresentazione teatrale del parricidio parmenideo: l'Uno non tornerà più. Interessante che proprio da questa uccisione simbolica di Parmenide, Severino decreta l'inizio del pensiero nichilistico occidentale. Il nichilismo, secondo Severino, inizia con Platone.
#290
CitazioneAnch'io sempre più spesso mi chiedo la stessa cosa.
Trovo che sia un po' preoccupante.
Che questo forum sia in realtà solo la chat interna di un "sanatorio" alpino per melanconici con disturbi più o meno severi della personalità?
Allora sì che certi messaggi risulterebbero del tutto comprensibili...
Anche in questo caso si tratterebbe di filosofia. Un tipo di conoscenza, secondo la filosofia greca, è proprio il pensiero "delirante", che ha il suo Dio protettore in Dioniso, come il pensiero razionale lo ha in Athena.
#291
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
28 Novembre 2024, 14:45:44 PM
CitazioneSei disinformato per dogmatismo su scienza e psicoanalisi,
Sicuramente potrei essere più informato ma concedimi che un po' di informazioni sulla psicoanalisi le abbia. La psicoanalisi non ha "tanti dogmi", proprio non ne ha. Procede clinicamente e teoricamente per tentativi ed è per questo che il suo status scientifico è così traballante, al punto che il suo ideatore è annoverato ormai più come filosofo che come scienziato. A proposito dei credenti, li ho sempre lasciati in pace. Mia figlia è credente come mia moglie ma ci rispettiamo a vicenda. Sono i membri dei fan-clubs dei monoteismi a preoccuparmi. Dio in sè non mi preoccupa e neppure i tanti credenti rispettosi e animati da una fede legata al "fare", all'aiuto, piuttosto che al proferire verità e dogmi. I credenti non sono tutti uguali. Solo una minoranza è pericolosa. Idem per i non credenti.
#292
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
28 Novembre 2024, 12:34:19 PM
Spero che Koba 2 non si arrabbi e non mi giudichi patetico, ma alcune precisazioni sono necessarie. Freud non stava per vincere alcun premio letterario ma è stato inserito nel "canone occidentale" di Bloom, con l'interpretazione dei sogni, non per il suo valore scientifico ma per il suo valore letterario, per la sua prosa chiara e precisa. Freud è in compagnia di una decina di libri, che secondo Bloom, identificano l'Occidente. Direi quindi meglio di qualsiasi premio Nobel. La citazione "se non mi lasciano lavorare in paradiso..." non la conoscevo, ma c'è una citazione in latino all'inizio dell' interpretazione dei sogni che ha lo stesso significato, ma non rivolto a Freud e alla sua (vera) opposizione al mondo accademico, quanto alla necessità di scavare dentro di sé per trovare sè stessi:" Flectere si nequeo Superos Acheronta movebo". Citazione da Virgilio. Per il resto, l'eredità lasciata da Freud è inestimabile, sia come clinico che come filosofo. Non a caso la psicoanalisi, oltre ad essere viva e vegeta, ha contribuito a far nascere tante altre scuole psicologiche, indizio di una sua capacità genetica di non assurgere a verità "unica" e "indiscutibile". La psicoanalisi è il contrario del monoteismo, sia esso religioso, politico o culturale. Ed è anche per questo che ha molti oppositori.

#293
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
25 Novembre 2024, 16:23:41 PM
Citazione"La prospettiva adatta per eliminare le premesse della violenza che ho indicato non è a sua volta quella medica né quella terapeutica bensì quella che fa riferimento a una alterità al mondo, dato che tali crisi umanitarie e sociali accadono quando non è più possibile ricorrere ai poteri dello stesso mondo. L'assenso, inevitabile, dello psicologo serio e competente a tale prospettiva, non va scambiato per una sostituzione a chi di questa alterità misteriosa si occupa".
 
Questa chicca l'avevo persa. Quindi,se ho capito bene, lo psicologo sarebbe una sorta di chierichetto inevitabile di chi si occupa "dell'alterità misteriosa", ovvero lo Xenomistesologo.
#294
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
25 Novembre 2024, 16:14:11 PM
CitazioneFreud e altri ancora oggi ,non hanno capito questo rivissuto di specie negli individui e hanno attribuito a homo sapiens sapiens tutta l'età evolutiva.
In realtà ,il bambino sapiens sapiens è attratto dai genitori e vive pulsioni colorate vagamente di sesso e aggressivitá anche e, forse, soprattutto, a causa di queste tracce.
Freud l'aveva capito benissimo: non ti dice niente il complesso di Edipo?
#295
Attualità / Re: Libano
25 Novembre 2024, 07:00:48 AM
Citazione di: anthonyi il 25 Novembre 2024, 03:31:35 AMCerto che sei forte, jacopus, dici di non demonizzare il "capitalismo" però...
La libertà diventa un feticcio, oltretutto alternativa alla sicurezza, come se i sistemi autoritari dessero sicurezza.
E anche la "giustizia sociale", concetto tutto da definire, lo poni in antinomia con il famigerato "capitalismo", come se appunto i sistemi "collettivistici", nei fatti autoritari, dell'Asia, ne avessero in abbondanza.
E naturalmente le guerre sono un prodotto esclusivo dell' hybris del "Capitalismo" mica dei sistemi autoritari.
Almeno niko da che parte sta lo dichiara esplicitamente, tu no.



Se proprio ti interessa sto dalla parte della giustizia e non credo che essa sia perseguita nè dai paesi liberali nè dai paesi socialisti. Non sono un " fedele " di una causa e cerco di vedere i "pro e i contra" di ogni pensiero, dottrina, dichiarazione. Penso che le dottrine egalitarie siano in errore, per un semplice fatto biologico: noi non siamo tutti uguali e lo sviluppo umano dipende da questa disuguaglianza (anche). Ma nello stesso tempo, siamo esseri sociali, collaborativi. L'attuale ideologia capitalistica oscura queste attitudini (anch'esse biologiche) e diventa così tossico, perché fa credere che "ognuno può salvarsi da solo". A questo punto perché dovrei abbracciare una causa se le ritengo entrambe errate, così come sono oggi? Mi andava bene il capitalismo "sotto osservazione", del pre-muro di Berlino. Perché il capitalismo, come le personalità antisociali, ha bisogno di un Locus Of Control esterno, rappresentato in quel caso, dal Socialismo reale. Oppure, nel passato, il capitalismo doveva dimostrare di essere migliore del sistema feudale ancora in vigore. Non a caso i nostri tempi somigliano molto a quelli della fine Ottocento. Pertanto non mi schiero. Come avrai capito sono agnostico e critico sia in campo religioso che in campo politico.
#296
Attualità / Re: Libano
24 Novembre 2024, 23:18:47 PM
Citazione di: anthonyi il 24 Novembre 2024, 22:51:24 PME' accettabile la definizione individualistic a per l'Europa, ma per l'Asia parlare di "collettivismo" può portare ad interpretazioni sbagliate. L'Asia é stata soprattutto una realtà di grandi imperi terrestri. Se parliamo di collettivismo questo é un collettivismo forzato, frutto del l'oppressione dell'individuo. E' chiaro poi che popolazioni abituate all'oppressione più facilmente si adattano anche ai regimi collettivisti di stampo comunista, ma questi sono solo varianti rispetto al modello fondamentale, che é fondato sull'oppressione.
Lo si vede chiaramente nel rapporto tra Russia e Ucraina, un rapporto da secoli conflittuale per lo spirito Ucraino che é uno spirito libertario, che rifiuta l'oppressione, e la propensione Russa ad usare l'oppressione.
Tale scontro continua sia con sia senza il comunismo, a di mostra ione che non é il comunismo il carattere essenziale del confronto storico tra Europa ed Asia.
Secondo me è sempre una questione di misura. È il mesotes greco che dovrebbe guidarci, in quanto Occidente. Perché entrambi i modelli hanno forza e punti deboli. Sono d'accordo sul fatto che spesso il collettivismo è stato pagato con l'oppressione, ma ricordo anche altre esperienze. La comunità ROM di Genova, proviene in parte dalla ex Jugoslavia. In Jugoslavia, Stato socialista, i rom erano integrati, avevano case popolari, non erano ghettizzati nei campi. Guarda caso a Genova, hanno smantellato un campo ed hanno assegnato le case popolari ai rom e nel giro di pochi anni la criminalità dei rom si è abbassata. Personalmente non demonizzo il capitalismo, credo che la libertà dei mercati abbia molto a che fare con la libertà di pensiero, ma se il capitalismo è soggiogato dalla sua hybris, non ci saranno case popolari ma solo campi nomadi e polarizzazioni e guerre. Al punto che, l'altra polarizzazione, quella autoritaria (Asiatica?), diverrà gradevole. Baratteremo libertà in cambio di sicurezza. Senza la ricerca di giustizia sociale, la libertà è un feticcio, un simulacro. Che me ne faccio della libertà di sciopero se non ho un lavoro? Oggi il capitalismo è effettivamente piuttosto necrofilo, a differenza di altre epoche e di altri capitalismi.
#297
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
24 Novembre 2024, 20:14:25 PM
Lo ripeto per l'ultima volta, visto che qui sono tutti improvvisati psicoterapeuti, a tutela di quanto la medicina e la psicoterapia offrono oggi. Non esiste alcuna competizione fra farmacoterapia e psicoterapia. Le due cure sono anzi promosse insieme e si ottengono i migliori risultati da una modalità di cura multidisciplinare che non si limita a farmaci e psicoterapia ma anche a trattamenti socio-educativi, alla frequenza di centri diurni, alla disponibilità di borse-lavoro e di altre occasioni di socialità. Infatti, scoprendo l'acqua calda, il disagio psichico è spesso collegato a marginalità, povertà, arretratezza culturale, e traumi innescati da marginalità e povertà e arretratezza culturale (come ad esempio l'incesto visto come pratica normale in certe culture arcaiche contadine). Non sempre ma molto spesso. Le malattie mentali maggiori (psicosi e depressione) sono sicuramente di origine ambientale ma sono anche di origine endogena, poichè la metilazione di alcune catene genetiche e la loro espressione può essere causata dall'ambiente, ma i presupposti esistono a livello genetico, a loro volta trasmessi geneticamente dai genitori, che li hanno acquisiti per via genetica. Questo è stato già dimostrato, ad esempio, con i discendenti dei campi di concentramento, che pur vivendo in contesti tranquilli postbellici, hanno comunque un livello di risposta all'ansia molto elevata, spiegabile solo in termini genetici (o meglio, epigenetici).
Inoltre, alcuni interlocutori non hanno alcuna esperienza rispetto alla malattia mentale per pensare quello che scrivono. Non tutti i malati mentali si riconoscono come tali e non sono disponibili nè alla psicoterapia nè alla farmacoterapia, ma di fronte ad agiti gravi, che pregiudicano sia la propria che l'altrui salute, bisogna pur fare qualcosa. L'alleanza terapeutica è il primo passo e quindi è necessario avere di fronte persone "umane" e non "dispensatori" di pillole della felicità, ma non è sufficiente. A meno che lo psicoterapeuta sia Budda in persona, non basta certo un colloquio a settimana per modificare strutture di pensiero profonde. Tra le altre cose, anche questo è stato studiato, la morfologia del cervello di una persona schizofrenica è molto diversa da quella di una persona normale, poichè le parti dove circola la dopamina si attivano molto più velocemente, innescando flussi di neurotrasmettitori molto più cospicua, quindi un effetto strettamente fisiologico. Ripeto però, che servono sia psicoterapia che farmacoterapia ed infatti lo psicologo e lo psichiatra devono collaborare insieme ad una équipe che può comprendere assistente sociale, educatore e tecnico della riabilitazione psichiatrica (in un mondo ideale, ovviamente).
Rispetto a Freud, si laureò in medicina, e seguì gli studi di Charcot a Parigi sull'isteria. Charcot era un neurologo. Va detto che in tutto l'800 la distinzione fra neurologia e psichiatria era tutt'altro che semplice e appianata. In Germania vi fu un contrasto lungo decenni fra Somatiker e Phisikicher. Freud si istruì e crebbe fra i Somatiker, ma la superò. Di fronte all'attuale situazione conoscitiva, nessun psicoanalista ritiene i farmaci inutili e probabilmente neppure Freud se fosse ancora vivo.
#298
Attualità / Re: Libano
24 Novembre 2024, 18:16:39 PM
Premesso che distinzioni così ampie sono necessariamente vaghe e imprecise, esiste però un modello di pensiero diverso fra Asia ed Europa. L'Euro-America è portatrice di un modello individualistico di società. L'Asia di un modello collettivistico. Il Grande Inquisitore di Dostoevskij è la rappresentazione del modello Asiatico, Edipo è la rappresentazione del modello Euro-Americano. Si tratta di una distinzione didattica, ci saranno sicuramente individualisti in Asia così come collettivisti in Europa ma la storia, il suo lungo respiro, come ben sa chi ha letto Nietzsche, è una cornice solida dei nostri pensieri e delle nostre società. Con ciò non mi schiero completamente a favore dell'una o dell'altra, ma sono due ideal-tipi (direbbe Weber) che esprimono due modi diversi di agire nel mondo.
#299
La natura viola in continuazione le sue leggi, tanto che nell'infinitamente piccolo le regole sono diverse dall''infinitamente grande. Noi siamo homo sapiens e non bacteria, per tutta una serie di variazioni genetiche che possono essere considerate violazioni della regola della trasmissione genica. La teoria inflazionistica, che è una delle teorie più accreditate rispetto alle origini dell'universo, si fonda sull'avvento di una variazione fra i rapporti delle quattro forze fisiche fondamentali, ovvero una violazione del loro equilibrio. La natura ha leggi che non sono affatto perfette ed è proprio grazie alla loro imperfezione che si è sviluppata la vita.
In ogni caso, qui, spero che si parli di assolutismo e relativismo in ambito etico e sociale, poiché, se applichiamo le regole scientifiche al mondo umano, torniamo a commettere un errore, come esemplificato, ormai da più di un secolo dal darwinismo sociale, una specie di imitazione scorretta e manipolatrice della teoria evoluzionistica.
Inoltre, è vero che l'assolutismo non è ipocrita ma paga l'assenza di ipocrisia con la violenza e la polarizzazione bene/male, fino agli eccessi di Arnaldo di Citeaux e di chiunque crede di avere in mano la verità etica da imporre con la forza.
C'è un quadro, di A. Lorenzetti, che si può ammirare a Siena, nel palazzo Pubblico, dove c'è una rappresentazione della Giustizia, sovrastata dalla sapienza che la regola dall'alto e collegata con dei fili alla Concordia, che la regola dal basso e che rappresenta le mille voci della società. Già allora, agli albori del rinascimento, si considerava la giustizia un fatto ben poco assolutista. Ogni visione assoluta è l'anticamera della tirannia, e in ciò comprendo anche la visione assolutista del denaro, che è l'attuale tirannia.
#300
E' un discorso antico come la filosofia. Da una parte la posizione eleatica, per cui il "Tutto è uno e non è il molteplice" e dall'altra la posizione socratica, che non vedeva "nulla di strano se qualcuno mi vedesse come uno e molti". (Dal Parmenide di Platone, (128 B, 129 C). Il volersi affrancare dall'inevitabile presenza del tutto e del molteplice (presenza inscindibile) è la causa di molti mali umani e, contemporanemente, di beni. Se l'uomo non si fosse considerato assoluto (ab-solutus) e unico, staremmo ancora nell'Eden, in completa armonia con la natura ma preda della natura stessa e dei suoi sicari (tigri dai denti a sciabola nel macro, e yersina pestis nel micro). Oggi quella assolutezza mostra un volto nuovo, e nuovi sicari. Sicari sistemici e creati dallo stesso apprendista stregone chiamato uomo. Il relativismo ed il molteplice necessariamente emergono da questa incapacità dell'ab-solutus di governare il mondo ed anche da processi culturali, da teorie scientifiche (il relativismo è anche una teoria scientifica piuttosto nota), dalla comprensione che il relativismo baratta certezze in cambio di mitezza dei costumi e della legge.
L'assoluto risiede, giustamente come fa notare Iano, dentro di noi. Non siamo parte di una colonia pluricellulare, ma siamo ognuno di noi separato tragicamente da ogni altro essere vivente. Eppure è vero anche l'opposto. Noi siamo come dice Socrate, uno e molti: unus ego et multi in me è una frase ricorrente nella cultura elleno-latina. Forse l'ha coniata Zenone, ma ha trovato un grande successo, fino ad essere riproposta da M. Yourcenair, quando, due millenni dopo fa parlare l'imperatore Adriano.

Forse il modo più umano (e più difficile) di affrontare questo problema è quello di accettare la coprensenza di assolutismo e relativismo. L'ambivalenza tragica è ciò che ci rende propriamente umani.