Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - cvc

#286
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
18 Aprile 2017, 10:12:51 AM
Non è  male nemmeno la metafora di Baudelaire: l'uomo è come un albero, con le radici che scavano nella terra fra le impurità e i rami che si allungano verso il cielo.
#287
Citazione di: Jean il 15 Aprile 2017, 11:09:37 AM
Citazione di: cvc il 31 Marzo 2017, 17:36:17 PM
Mi aggiravo per i corridoi
Incuriosito e sospettoso,
Un estraneo negli spogliatoi
O un testimone solo e ozioso

Fra schiamazzi e salotti improvvisati,
L Hotel logos mischia estasi e lamenti,
Alcuni degli ospiti se ne scappano irritati,
Altri perplessi ma irretiti tornano contenti

Forse in principio la ragione
Del mio brancolare senza meta,
Era la noia , quell'orrida prigione,
Come acqua ferma che  inquieta

Ma mi pare assai superficiale
Questo modo di pensare,
Come se fosse semplice e banale,
Come un guasto da aggiustare.

Fra schiamazzi e salotti improvvisati,
L Hotel logos mischia estasi e lamenti,
Alcuni degli ospiti se ne scappano irritati,
Altri perplessi ma irretiti tornano contenti

Più nel profondo occorre cercare
Il perché dell'occhio nella serratura,
L'orecchio appiccicato alla parete
Come una cozza alla scogliera

È quel morbo che abbiamo dentro,
Il perenne agitarsi della coscienza,
Che ci spinge l'uno contro l'altro,
Tutti e nessuno, presenza e assenza

E se mi sto ora distraendo
Forse quando non conviene,
Spento, acceso, acceso, spento:
Il mio lume è luce e buio insieme

Forse non è questo che dovrei dire,
Un si vile pensiero e intento
Altra moneta dovrebbe esibire
L'avventore al sui pagamento

Fra schiamazzi e salotti improvvisati,
L Hotel logos mischia estasi e lamenti,
Alcuni degli ospiti se ne scappano irritati,
Altri perplessi ma irretiti tornano contenti

Grazie CVC dell'intervento,

dedicandoci un po' del tuo tempo per realizzarlo in forma poetica gli hai conferito un valore aggiunto, oltre quello che contiene al di là delle parole.

Non per lisciarti il pelo, ma le quartine che riportano le impressioni del  tuo viaggio (al luogo che ci ospita) son intrise della condizione esistenziale dell'uomo (dell'osservatore), sviluppata in riflessioni che ne dissimulano la profondità, mediante la scelta di parole e versi apparentemente semplici.

Meriterebbero una parafrasi nel caso se ne ravvisasse interesse in qualcuno.

Mi permetto solo di considerare la scelta dei due termini: irritati-irretiti, mentre del primo non v'è da dir molto, significa quel che il senso comune assegna... per il secondo...


Treccani:

irretire (ant. inretire) v. tr. [dal lat. irretire, der. di rete «rete»] (io irretisco, tu irretisci, ecc.).

– In senso proprio, non com., catturare con la rete: i. i pesci. Più spesso fig., impigliare, inviluppare come in una rete: S'io fui del primo dubbio disvestito Per le sorrise parolette brevi, Dentro ad un nuovo più fu' inretito (Dante);

- è termine specifico nel diritto canonico: sacerdote irretito nella (o da) censura, a cui sia stata inflitta una pena ecclesiastica (scomunica, interdetto, sospensione).

- In partic., attrarre a sé o sedurre con arte, con inganno, abbindolare, imbrogliare: fu irretito da quella donna; i. con lusinghe; i. gli sciocchi con vane parole; compor fittizie parole, le quali lacci sono ad irretire gli uomini di pura fede (Boccaccio).

... si apre un mondo di significati nascosti, sì che mi vien da chiederti sia stata scelta voluta o venuta da sé... riservandoci di approfondir tale ricordo di viaggio alla prossima occasione.


Un caro saluto
Jean
Ti ringrazio dell'interesse e tuttavia, se il mio intervento può avere un qualche pregio, non sarebbe potuto essere se non stimolato dalla vocazione poetico-letteraria che tu hai molto originalmente introdotto nel forum, oltre alla geniale trovata dell'immagine "Hotel Logos". Per quanto riguarda la mia alquanto ipotetica vocazione poetica, essa è pressochè del tutto debitrice della lettura antica e incompetente del genio assoluto contenuto in quel tripudio di arte romantica che sono "I fiori del male" di Baudelaire e annessi pellegrinaggi in Alan Edgar Poe. Basta sprofondare in un paio di versi per sentirsi traslati in un salotto parigino dell'ottocento....
Sentirsi irretiti significa secondo me sentirsi attratti da qualcosa senza saperne neanche bene (a livello conscio) i motivi, significa sospendere per un momento la razionalità per non venir meno al potente richiamo dell'inconscio. Questo è la forza del nostro hotel, ci affascina per la sua profondità e magari noi ne siamo attratti (a me capita spesso) ancor prima di aver ben compreso chiaramente la trama di ciò che si sta trattando
#288
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
15 Aprile 2017, 11:20:24 AM
Secondo me ciò che differenzia l'uomo da tutte le altre cose è la sua facoltà di giudicare, che si può considerare la vera libertà. Nel mondo inorganico gli oggetti obbediscono aalle leggi fisiche, quindi non c'è libertà. Il mondo animale è governato dall'istinto della conservazione della specie, e a tale legge obbedisce. Ma anche l'uomo in un certo senso è schiavo, è schiavo del 'io penso' che non l'abbandona mai, di quella irrefutabile esigenza di dover giudicare ogni cosa che cade nella sfera della sua coscienza. La vita è opinione dice Marco Aurelio. Si potrebbe dire che ogni cosa è schiava della necessità, l'uomo è schiavo dell'opinione.
#289
Attualità / Re:Che significa "America first"?
15 Aprile 2017, 09:47:58 AM
Eutidemo non ha tutti i torti a definire Trump un fenomeno locale, nel senso che l'escalation militare pare un rimedio alle sue difficoltà di consenso interne. La guerra, come già avvenne con Bush Jr, ha la forza di coalizzare l'opinione pubblica di uno stato mossa dall'inconscio collettivo del sentimento nazionale.  Ma il fenomeno potrebbe essere generalizzato. I leader mondiali, per rafforzare il consenso nel loro paese, fanno a gara a chi ce l'ha più grosso (l'ordigno ovviamente). C'è quello che spara lo zio col razzo, quello che annuncia l'attacco missilistico (all'Iraq..hops, no alla Siria) mentre gusta una squisita torta al cioccolato, ma c'è anche chi si limita più modestamente a far sparire gli avversari interni facendoli semplicemente  morire misteriosamente, c'è chi (probabilmente) inscena fittizi colpi di stato per consolidare il suo potere. 
I capi deille grandi potenze governano con metodi mafiosi, mentre la Cina comunista predica il liberalismo economico...
Sono lontani i tempi in cui l?america era simbolo di libertà e progresso. Ha ragione InVerno, il grido "America first" sembra il colpo della disperazione di un pugile suonato
#290
Attualità / Che significa "America first"?
13 Aprile 2017, 20:56:39 PM
Inizialmente sembrava uno slogan elettorale di significato più che altro economico. Indice di una politica americana volta a restituire  agli USA  l'egemonia  economica mondiale. Ma dopo i missili in Siria, dopo la MOAB in Afghanistan, dopo le provocazioni a Russia NCorea e in qualche modo anche alla Cina, questo "America first" potrebbe suonare più sinistro, quasi un sogno (incubo) di hitleriana memoria.
Desidero ardentemente di essere smentito, di alzarmi di soprassalto nella notte e accorgermi che era solo un brutto sogno, che il mondo non è in mano a dei bambini che giocano con le bombe.
#291
Percorsi ed Esperienze / Re:La (mia) fuga
11 Aprile 2017, 14:58:22 PM
Per liberarsi dalla stretta dell'ego che c'è di meglio che affidarsi al grande principio predicato da Epitteto, quwllo della distinzione fra ciò che dipende da noi e ciò che non dipende da noi? L'ego si ammala perchè il suo desiderio si avvinghia alle brame che non dipendono dalla nostra volontà ma dalla sorte: le ricchezze, la fama, i piaceri.  Se va invece incontro alle cose che dipendono da noi - l'opinione, il desiderare, l'avversare, lo stato d'animo - può diventare libero.
#292
Presentazione nuovi iscritti / Re:Salve..
11 Aprile 2017, 14:48:08 PM
Citazione di: acquario69 il 11 Aprile 2017, 14:10:17 PM
CitazioneLo sai perchè non pratichiamo la virtù? perchè pensiamo di non esserne capaci. Anzi, la realtà è ben differente: amiamo i nostri vizi, perciò li perdoniamo e preferiamo scusarcene che correggerli. La natura ci ha dato forze sufficienti se sappiamo servircene, se sappiamo chiamare a raccolta le nostre forze per volgerle a nostra difesa, e non contro di noi. Il non volere è il vero motivo, non potere è un pretesto


si ma sappiamo ancora cose' la natura?
sappiamo ancora sentirci parte integrante?

se invece non e' più cosi (basta vedere ad esempio come ci sta riducendo la tecnologia) allora più semplicemente vuol dire che siamo alieniati..e percio alieni a tutto
Su cosa sia la natura mi pare siano già stati spesi fiumi di parole senza trovare soluzione. Io la penso come gli antichi, come gli stoici: la natura è la ragione. Non parlo di omo oeconomicus, ma di uomo in quanto essere dotato di facoltà razionale, di logos, di questa inclinazione da poter sviluppare e realizzarsi grazie ad essa.  Non dal punto di vista di un calcolo preciso e strettamente funzionale ed utilitaristico, ma riguardo alla possibilità di filtrare la materia grezza fornita dai sensi, dagli impulsi, per sublimarla con il logos
#293
Presentazione nuovi iscritti / Re:Salve..
11 Aprile 2017, 12:52:20 PM
Citazione di: Fharenight il 10 Aprile 2017, 15:35:30 PM
Aspetto l'arrivo di Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza... che penso ne abbiamo ben piú bisogno, e non solo in questo forum!


Parole sante. Oramai sembra che si sia persa la speranza della virtù
CitazioneLo sai perchè non pratichiamo la virtù? perchè pensiamo di non esserne capaci. Anzi, la realtà è ben differente: amiamo i nostri vizi, perciò li perdoniamo e preferiamo scusarcene che correggerli. La natura ci ha dato forze sufficienti se sappiamo servircene, se sappiamo chiamare a raccolta le nostre forze per volgerle a nostra difesa, e non contro di noi. Il non volere è il vero motivo, non potere è un pretesto
Seneca
#294
Sono d'accordo con voi che la consapevolezza è l'antidoto alla noia, perchè nella piena coscienza del momento presente non esiste la ripetitività che causa la noia, poichè c'è la percezione del fluire del tempo. Per diventare consapevoli si dovrebbe non temere la noia, non essere eccessivamente attratti dalla straordinarietà. Non bisogna vedere cose nuove, ma le stesse cose con occhi diversi
#295
Quale evento storico mediatico si potrebbe citare di più eccezionale del primo sbarco sulla luna? C'è chi pensa non sia realmente avvenuto, ma non intendo discutere qui la veridicità dell'avvenimento, quel che conta in questo discorso è che fu percepito come un fatto reale ed eccezionale nel vero senso del termine. Tutto il mondo stava col fiato sospeso in quell'estate del 69, attaccati a televisioni e radio in febbricitante attesa di un'incredibile svolta dell'umanità. Tuttavia gli sbarchi successivi acquisirono un interesse via via decrescente, fino a scemare del tutto. Morale: ci si abitua all'eccezionale. Se per assurdo un uomo dell'ottocento fosse proiettato nella nostra era dovrebbe, al primo impatto, stramazzare dallo stupore: automobili, tv, pc, trapianti di organi, aeroplani...... Tuttavia, se sopravvivesse allo shock iniziale, pian piano si abituerebbe e dopo un po' inizierebbe anche lui a trovare noiosi i programmi televisivi e i lunghi viaggi in auto o in aereo. È la natura umana, ci si abitua all'eccezionale, ci si abitua a qualsiasi cosa forse, tranne che alla noia. Si perché quando la formazione delle abitudini - facoltà straordinaria cui qualcuno ha attribuito la causa dell'intelligenza nell'uomo - porta ad un appiattimento della realtà, allora sentiamo l'effettivo bisogno di un fatto eccezionale che ci scuota dal torpore. Un fatto che dopo un po' perderà il suo carattere di eccezionalità e verrà anch'esso assimilato dalla noia. Fra noia (abitudine, prevenzione, controllo) ed eccezionalità (imprevisto, novità, reazione) si dispiega la nostra esistenza, laddove la differenza fra uno stato e l'altro è data dalla nostra capacità di assimilazione. Se non si assimila un dato evento (es non si impara a fare una cosa) esso ci apparirà sempre come nuovo. D'altronde l'abitudine può da un lato permetterci di controllare una situazione, ma d'altra parte contribuisce ad appiattire la nostra vita. Ed anche questo 3d che, se qualcuno lo sta leggendo, potrebbe suscitare un qualche interesse, comincia a diventare noioso....
#296
Varie / Re:LOGOS compie un anno!
07 Aprile 2017, 06:19:49 AM
Auguri e ........  auguri!!!
Che il logos sia sempre con tutti noi
#297
Mi aggiravo per i corridoi
Incuriosito e sospettoso,
Un estraneo negli spogliatoi
O un testimone solo e ozioso

Fra schiamazzi e salotti improvvisati,
L Hotel logos mischia estasi e lamenti,
Alcuni degli ospiti se ne scappano irritati,
Altri perplessi ma irretiti tornano contenti

Forse in principio la ragione
Del mio brancolare senza meta,
Era la noia , quell'orrida prigione,
Come acqua ferma che  inquieta

Ma mi pare assai superficiale
Questo modo di pensare,
Come se fosse semplice e banale,
Come un guasto da aggiustare.

Fra schiamazzi e salotti improvvisati,
L Hotel logos mischia estasi e lamenti,
Alcuni degli ospiti se ne scappano irritati,
Altri perplessi ma irretiti tornano contenti

Più nel profondo occorre cercare
Il perché dell'occhio nella serratura,
L'orecchio appiccicato alla parete
Come una cozza alla scogliera

È quel morbo che abbiamo dentro,
Il perenne agitarsi della coscienza,
Che ci spinge l'uno contro l'altro,
Tutti e nessuno, presenza e assenza

E se mi sto ora distraendo
Forse quando non conviene,
Spento, acceso, acceso, spento:
Il mio lume è luce e buio insieme

Forse non è questo che dovrei dire,
Un si vile pensiero e intento
Altra moneta dovrebbe esibire
L'avventore al sui pagamento

Fra schiamazzi e salotti improvvisati,
L Hotel logos mischia estasi e lamenti,
Alcuni degli ospiti se ne scappano irritati,
Altri perplessi ma irretiti tornano contenti
#298
Attualità / Re:Tutti in pannolino!
27 Marzo 2017, 09:36:46 AM
Secondo me ci si confonde sui fattori culturali e biologici. Il tema del fanciullino che è dentro di noi era stato trattato con ben altro spessore dal nostro Pascoli. Ma un conto è dire che una parte di fanciullo ci accompagna per tutta la vita, altra cosa è rimettersi in fasce da adulti per creare una connessione neurale coi vissuti dell'infanzia. Un conto è rivivere quei ricordi di infanzia che non moriranno mai dentro di noi - come fa il Pascoli e con le implicazioni psicologiche che hanno quei primi momenti sulla formazione del nostro carattere come rilevato da diversi studiosi - e un altro è mettersi a pecoroni esponendosi al ludibrio cosmico. Anche l'omosessualità ha un aspetto culturale e uno biologico. Ad esempio Clint Eastwood ha parlato di 'pussy generation', ossia la generazione di fighette. Qui si rischia di cadere nel pantano del confronto generazionale. Da una parte I 'duri e puri', la generazione forte figlia della guerra mondiale; dall'altra le nuove generazioni che inneggiano alla tolleranza delle diversità, al politically correct, alle pari opportunità. Di sicuro la società di oggi è ideologicamente più omosessuale rispetto a quelle precedenti. Basti pensare che alcune pratiche come la depilazione maschile e in generale la cura dell'uomo della propria estetica, sono considerate del tutto comuni. Diventa poi però difficile trovare il confine fra omosessualità culturale e biologica. C'è chi pensa che l'omosessualità sia un fenomeno sostanzialmente culturale e che si possa curare come una patologia psichica o comportamentale. Io credo invece che rispecchi un bisogno fisiologico e, pur non essendo un esperto di scienze, credo suggerisca qualcosa il fatto che gli embrioni maschile e femminile si differenzino solo ad una certa fase dello sviluppo, e che quindi si possa pensare ad una certa confusione biologica per cui un corpo di uomo si senta donna e viceversa.
Qualcuno ha poi pensato che l'incremento di omosesaulità abbia delle ragioni demografiche, ossia che l'aumento della popolazione abbia raggiunto dimensioni tali per cui l'inconscio collettivo della nostra specie, avvertendo che un ulteriore aumento porterebbe a metterla in pericolo, starebbe dirottando il piacere sessuale verso l'omosessualità, per proteggere la specie dalla sovra popolazione del pianeta.
#299
Scienza e Tecnologia / Re:Legalità e dinamite
23 Marzo 2017, 10:27:03 AM
L'argomento è interessante e il pericolo è reale. Oramai la cultura del fai da te spopola ed ha sconfinato anche nel campo della giustizia stessa, vedi l'autodifesa o i forconi che vanno ad arrestare i parlamentari a casaccio. Sembrerebbe che non ci sia più la classica distinzione fra cittadino e istituzioni, perché il cittadino si sente di incarnare l'istituzione stessa. L'hanno detto anche ieri in Calabria: siamo tutti sbirri. Buona l'intenzione ma sbagliato il concetto. Se democrazia significa siamo tutti poliziotti, siamo tutti giudici, scienziati, vittime e colpevoli; allora siamo al qualunquismo (populismo) di chi ha dimenticato la necessità e la funzione delle istituzioni. Questa è la differenza fra il periodo della guerra fredda e l'attuale: prima gli armamenti, la scienza e la tecnologia erano visti come un qualcosa di esclusivamente istituzionalizzato. Il pericolo era tutto li, nelle istituzioni che avevano un immenso potere ma esercitavano il controllo. Ora le istituzioni non hanno più il controllo sui mezzi, sulla scienza e sulla tecnologia. Perché internet è un meccanismo di informazioni e comunicazione troppo sfuggente. Sarà un caso che il terrorismo islamico è esploso con la diffusione di internet.
D'altronde non c'è nemmeno bisogno di costruire armi potenti. Bastano dei taglierini e un videogioco per imparare a guidare un aereo e dirottarlo. Basta guidare un veicolo in una città affollata per terrorizzare il mondo.
#300
Secondo me il populismo è un fenomeno trasversale sia di destra che di sinistra che tendenzialmente annulla le ideologie di destra e di sinistra. Perché il populista non propone un'ideologia, propone delle riforme in vista dell'accoglienza che egli prevede che riceveranno. Il populista è un artista del consenso, non nel senso che lo attrae su di se, ma nel senso che egli legge l'umore delle masse e vi ci si adatta. Così la politica diventa una scatola vuota, perché non crea consenso con le proprie idee, ma si limita a rincorrerlo e a cavalcarlo