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Messaggi - doxa

#286
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
20 Dicembre 2023, 18:42:13 PM
segue XV secolo

Madonna Litta


Leonardo da Vinci (attribuito), Madonna Litta, tempera su tavola, 1490, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo.

Questo dipinto fu realizzato a Milano nel 1490 circa. Il disegno preparatorio fu sicuramente di Leonardo,  ma poi l'esecuzione pittorica forse fu affidata, almeno in parte, ad uno dei suoi allievi, Giovanni di Boltraffio o Marco d'Oggiono.

Nel XIX secolo questo dipinto era in una delle più importanti collezioni di opere d'arte milanesi, quella dei duchi Litta (perciò il nome al dipinto), ed era conservata nel grande Palazzo Litta in  corso Magenta, a Milano.

Nel 1865 il duca Antonio Litta Visconti Arese vendette il quadro  allo zar di Russia, Alessandro II (Romanov). Successivamente questo capolavoro  fu trasferito nel museo dell'Ermitage, a San Pietroburgo.

La piccola dimensione della tavola sulla quale c'è il dipinto misura 42 centimetri d'altezza per 33 di base. Si capisce che l'opera fu realizzata per una  abitazione nobiliare  e non una chiesa.

Iconografia:

la Virgo lactans e il Bambino sono in una stanza. Sullo sfondo  due finestre a tutto sesto, oltre le quali si vede il cielo con nubi,  in lontananza un paesaggio montano.

Maria indossa la tunica di colore rosso e il mantello di velluto di colore azzurro nella parte esterna. Il copricapo trecciato ha un velo finemente lavorato.

Guarda con tenerezza il biondo e riccioluto  Figlio che sugge il latte ed ha la mano destra poggiata sul seno materno, nel contempo il piccolo, con singolare torsione del corpo,  volge gli occhi verso l'ipotetico osservatore.

Avete notato  l'uccellino ? E' un cardellino, posato sulla coscia sinistra del Bambino e vicino al seno  della Madre.



Il nome scientifico e di genere  del cardellino è "carduelis", in lingua latina. Definito così perché  ama cibarsi di semi di cardi. il colore rosso nella zona frontale e del collo  evoca  quello del sangue, perciò questo animale è diventato un simbolo della Passione di Cristo.
#287
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
19 Dicembre 2023, 19:09:41 PM
segue XV secolo


Masolino da Panicale, Madonna del latte,  tempera su tavola  con fondo oro, 1423,  Galleria degli Uffizi, Firenze

Maria anziché assisa in trono è seduta sopra un cuscino in terra,  perciò detta "Madonna dell'umiltà" (dal latino humus = terra), in contrapposizione alla tipologia della "Madonna in maestà", seduta su un trono, a volte circondata da angeli e attorniata da figure che la adorano.

Indossa un vestito con copricapo di colore rosa chiaro, parzialmente coperto dal bel mantello blu.

Ha il capo inclinato mentre allatta il Bambino Gesù, avvolto in un  panno rosso, che allude alla sua natura divina.

In questo dipinto l'iconografia della Madonna dell'Umiltà si fonde con quella della Madonna del latte, secondo una consuetudine diffusa nella pittura toscana soprattutto nel XIV secolo.

Le due varianti evidenziano il ruolo privilegiato di Maria, intermediatrice fra Dio e l'umanità.
#288
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
19 Dicembre 2023, 18:28:27 PM
segue XV secolo

Ancora nella provincia di Novara, nel Comune di Paruzzaro, l'antica chiesa cimiteriale dedicata a San Marcello.



All'interno ci sono affreschi del XIV, XV e XVI secolo. Recenti restauri hanno restituito sufficiente leggibilità dei soggetti, dei colori e delle tecniche utilizzate.



Fra quei dipinti c'è anche una Madonna del latte, realizzata nel XV secolo sulla parete nord della navata dall'artista novarese Giovanni Antonio Merli.


Giovanni Antonio Merli, Madonna del latte, seduta in trono. Ai lati della Vergine: sulla sinistra  San Grato nell'atto benedicente, a destra San Rocco,  1488, Chiesa di San Marcello, nel Comune di Paruzzaro (prov. di Novara).


Si ipotizza che questa Virgo lactans sia un ex voto della gente del paese come ringraziamento per lo scampato pericolo causato dall'epidemia di peste, come attesta la presenza della figura di San Rocco.

San Grato, vissuto nel V secolo, fu vescovo di Aosta, perciò è rappresentato con la mitra e il pastorale: bastone con un'estremità arcuata, simbolo della dignità ed autorità episcopale.

L'artista  scrisse che egli fu l'autore di questo affresco. Guardare  il muro all'altezza del gomito del braccio destro di San Rocco.

Maria indossa la tunica rossa, il mantello blu (col tempo si è schiarito), il foulard bianco che parzialmente le copre la testa con i capelli biondi e le cinge il collo.

Il biondo divin pargolo è intento a suggere il latte dal seno materno.

Madre e figlio sono aureolati.
#289
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
18 Dicembre 2023, 09:52:46 AM
Segue XV secolo

Dalla provincia di Novara un'altra immagine della Virgo lactans:  è dipinta in affresco  nella chiesa di San Michele Arcangelo, nel  collinare Comune di Massino Visconti,  nella riviera occidentale del Lago Maggiore.

Il toponimo Massino Visconti: Massino deriva da "massa" e allude ad una tenuta agricola; Visconti fu aggiunto nel 1943 per commemorare il suo passato visconteo.


Dell'originaria  chiesa dell'XI secolo è rimasta solo la torre campanaria, pendente a seguito di una frana. L'edificio fu  parzialmente ricostruito nel 1618.



All'interno della chiesa  ci sono dei dipinti in affresco, in particolare sulle pareti dell'abside, di forma quadrata.

Il  ciclo pittorico del 1466 circa è attribuito alla bottega del novarese  Giovanni de Campo (o  Johannes de Champo),  documentato in attività dal 1440 al 1483 circa. 

L'abside:




sulla parete sinistra sono raffigurati  gli apostoli; nella fascia superiore  i profeti




parete frontale: al centro, nel clipeo c'è la figura di Cristo Pantocratore, circondato dai simboli dei quattro Evangelisti (tetramorfo);
ai suoi lati:  in alto a sinistra dopo la nicchia, la figura di san Michele Arcangelo; dopo la nicchia sulla destra, la Madonna del latte.




sulla parete destra tre scene: sant'Agata, la Trinità, il martirio di san Lorenzo.



Madonna del latte in trono, ai lati, due angeli.

Maria ha sul capo la corona ed è assisa in trono, vicino al quale c'è un angelo per lato.

Interessante è lo schienale del trono: l'immagine evoca una grande e lussuosa  tenda nel deserto, con copertura conica e due minareti per parte nei due lati.
In ambito cristiano  tale architettura  corrisponde ad una chiesa a pianta tonda, con copertura conica e  quattro campanili.


La Virgo lactans indossa la tunica rossa e il manto blu, ornato all'interno con disegni parallelepipedi neri su fondo bianco.

Nell'iconografia il blu rappresenta la trascendenza, il mistero e il divino. Invece il rosso evoca il sangue, versato da Gesù sulla croce.

Blu  è anche il colore della tunica del Bambino Gesù, intento a suggere il latte dal seno materno, che tiene sollevato con la mano.

Entrambe le figure sono aureolate.
#290
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
16 Dicembre 2023, 14:02:53 PM
segue XV secolo

Torno alla Madonna del latte nel '400. Per descrivere una delle sue numerose immagini mi sposto in provincia di Novara, nella medievale chiesa  cimiteriale  di San Martino di Engravo, nel Comune di  Bolzano Novarese, distante pochi chilometri dal Lago d'Orta. 


esterno della chiesa cimiteriale di San Martino

All'interno di questa chiesa rurale ci sono affreschi che ornano le pareti della navata e l'abside.Ffurono realizzati tra il 1403 e il 1507. Costituiscono una interessante testimonianza  della devozione popolare.



Parete sud della navata: al centro, la crocifissione, 1500 circa, dipinta da Francesco Cagnola (o dal padre, Tommaso); sostituì una precedente figurazione del 1403;  ai lati  due antiche immagini del XV secolo:  sulla sinistra San Grato, secondo vescovo di Aosta, vissuto nel V secolo; sulla destra la Madonna del latte.

La figura sulla sinistra con i paramenti vescovili  viene di solito attribuita a Sant'Orso,  ma questo fu un semplice monaco e presbitero nella chiesa cimiteriale di San Pietro, ad Aosta.

A mio parere, invece, è san Grato, che visse nel V secolo e fu il secondo vescovo di Aosta.  E' il patrono della città e della diocesi aostana.  Le sue reliquie sono conservate nella cattedrale di Aosta. 

Nel passato il suo culto era diffuso in  Piemonte e Lombardia.

A Lodi conosco una chiesa ed un quartiere dedicati a San Grato.

Per quanto riguarda la Virgo lactans, in questo dipinto in affresco  essa è raffigurata  assisa in trono.  Con la mano sinistra porge la mammella al piccolo Gesù per allattarlo;  invece col pollice e l'indice della  mano destra sorregge un fiore. Simboleggia il "Fiore che sboccia sull'albero di Jesse", tema iconografico frequente dall'XI al XV secolo. Trae origine dalla profezia di Isaia: "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore" (Is. 11, 1-2).



L'albero di Jesse rappresenta l'albero genealogico di Gesù. Lo schema inizia con Jesse, padre del re Davide.

Jesse viene solitamente raffigurato mentre dorme seduto in terra, oppure coricato o semi coricato. Con la mano si sostiene la testa. Questa posizione è, a volte, associata ad un sogno profetico concernente la discendenza del dormiente. Dal suo fianco oppure dal suo stomaco o anche dal dorso s'innalza un albero i cui rami sorreggono gli antenati di Gesù, in particolare Davide (riconoscibile per la sua arpa, in alto a sinistra), fino a Maria.

Questo tema iconografico declinò nel XVI secolo ed eliminato dalla Controriforma cattolica.

Senza la profezia di Isaia, Iesse, discendente di Booz e padre di Davide, sarebbe rimasto uno degli anelli oscuri della catena degli antenati di  Gesù di Nazaret.
#291
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
15 Dicembre 2023, 16:30:19 PM
segue XV secolo

XV secolo: periodo convenzionale di transizione dalla fine del Medioevo all'inizio del primo Rinascimento, caratterizzato  anche dalla  trasformazione culturale e artistica.

In quel secolo ci fu la moda  femminile della rasatura dell'attaccatura dei capelli sopra la fronte, usanza limitata alle nobildonne, ma non tutte. 

Le cronache dell'epoca informano, ad esempio, che i Fiorentini e i Veneziani consideravano bella una fronte alta, derivata dalla rasatura dei capelli;  gradivano  anche le sopracciglia  sottili o rasate.


Rogier van der Weyden, ritratto di giovane donna, olio su tavola, 1460 circa, National Gallery of Art di Washington

Il piccolo quadro (cm 37 x 27) fu realizzato dal pittore belga Rogier van der Weyden: questo  suo nome è la versione in lingua fiamminga del nome originale, Rogier de la Pasture, nato a Tournai nel 1399 circa e morto a Bruxelles nel 1464.

Questo artista produsse numerosi quadri  anche per alcune casate nobiliari italiane:  gli Este, gli Sforza e i Medici.

Non si sa chi sia la giovane. Alcuni esperti hanno ipotizzato che possa essere Maria di Valengin, figlia illegittima di Filippo il Buono, duca di Borgogna.

La donna è una dama della nobiltà,  ritratta a mezza figura, presentata di tre quarti su sfondo nero. Dello stesso colore è il suo abito, sul quale è evidente la cintura rossa con fibbia.

Il suo sguardo evita quello di un eventuale spettatore.

Il suo labbro inferiore è carnoso.

Nella scollatura del vestito nero  si vede la camicia e la collana.

Le mani della giovane donna  sono sovrapposte sembrano poggiate su una balaustra. Ha un anello nel dito anulare della mano destra ed un altro anello nel dito mignolo della mano sinistra.


Dettaglio del  ritratto

In testa il velo semi-trasparente copre la fronte ed ha i lembi laterali rettangolari. Sovrasta il cappello. L'attaccatura dei capelli è più alta dopo la rasatura  per avere la fronte più ampia, secondo il dettame della  moda del XV secolo.

Anche la sopracciglia sono rasate.



Nel XV secolo un altro esempio femminile  di rasatura dei capelli nella parte alta della fronte.


Andrea Mantegna, Barbara di Brandeburgo (moglie di Ludovico III Gonzaga) 1474, dettaglio nel ciclo di affreschi nella "Camera degli Sposi",  palazzo ducale, Mantova.

Rimanendo alle acconciature femminili,  informo che a  Vicenza, nel Palazzo Leone Montanari, da ieri, 14 dicembre 2023, e fino al  7 aprile 2024 c'è la mostra  dedicata al  tema delle acconciature femminili nei secoli.


L'acconciatura di Faustina Maggiore, moglie dell'imperatore Antonino Pio, considerata simbolo di concordia e di amore coniugale.

Antonino Pio regnò dal 138 al 161. Fu definito "pio" perché  rispettoso del Senato di Roma e delle antiche tradizioni. Tollerante verso i vari culti religiosi, assicurò sufficiente sicurezza ai confini dell'impero romano.

In epoca rinascimentale le trecce di Faustina ispirarono l'acconciatura di numerose nobili.

Nel Cinquecento la poetessa veneziana Moderata Fonte, nel suo dialogo "Il merito delle donne" rivendicava la loro libertà, perché "nate per allegrar e adornar el mondo", di fare dei propri capelli "ciò che ne piace", volgendoli ora da un lato ora dall'altro senza che gli uomini avessero "da impicciarsi".

Ed in effetti, al di là del colore o della foggia del ricciolo, l'acconciatura ha permesso alle donne di proporre modelli  estetici o di esprimere il desiderio di rappresentare sé stesse, nonostante le critiche ecclesiastiche. 


Antonio Canova, Lucrezia d'Este, scultura in marmo,  1821, collezione privata


dettaglio

Con le sue "picciolette masse ricciolute" che confluiscono in una crocchia, divise sulla fronte e raccolte verso le tempie da entrambi i lati del volto.

Lucrezia d'Este era la figlia terzogenita del duca di Ferrara Ercole II d'Este e della principessa Renata di Francia.
#292
Niko ha scritto
CitazioneAnche i fascisti possono essere simpatici. Ma sempre topi di fogna rimangono.


Buongiorno Niko, avrei voluto rispondere al tuo post delle 11. 15, perché lo considero farcito dai pregiudizi e non da dati storici. Ma l'ultimo tuo post, con l'affermazione che hai fatto ed ho evidenziato in grassetto, m'induce a rinunciare !
#293
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
11 Dicembre 2023, 10:31:58 AM
Stamane questo post lo dedico ad Anthonyi perché è vicino al mio pensiero politico  ;D  ???

segue XV secolo


Jan Van Eyck, Madonna di Lucca, olio su tavola, 1433 – 1436, Städelsches Kunstinstitut di Francoforte sul Meno.

L'opera è chiamata convenzionalmente Madonna di Lucca poiché fece parte della collezione di Carlo II di Borbone-Parma (1799 -1883), duca di Lucca dal 1824 al 1847.

La scena è ambientata all'interno di una stretta  stanza. Maria è assisa in trono sopra una pedana lignea.

Nella parte superiore del seggio c'è la struttura della copertura,  con lunga e ornata stoffa da parato, visibile anche dietro le spalle della Virgo lactans.

Sui laterali dello scanno sono affisse quattro piccole sculture lignee dorate, due per lato, che raffigurano leoni. 

La donna guarda amorevolmente il figlio che la ricambia, ma questo  nel contempo continua a suggere il latte dal seno materno.

L'affettuoso gesto è subito trascurato dall'osservatore, intento a guardare nell'ambiente gli  altri particolari che l'artista ha inserito.

Protagonista della composizione è l'ampio mantello rosso di Maria, che riempie tutta la parte inferiore del dipinto. Notare l'ampio panneggio con pieghe.

Il tappeto in terra contribuisce ad alludere alla donna come regina e Alma Redemptoris Mater.

Sulla sinistra la  finestra con vetri a rulli permette di far entrare la luce solare nella stanza. Sul davanzale ci sono due arance.

Nell'arcuata nicchia sulla parete destra si vedono degli oggetti: sulla mensola di legno un portacandela ed una bottiglia di vetro a forma di ampolla contenente acqua, simbolo della purezza di Maria. 

Nella parte sottostante c'è una bacinella in rame. 
#294
Gyta ha scritto
CitazioneL'antifascismo è la rivolta verso ogni tipologia di autoritarismo,

Ciao Gyta, sono testardo, mi domando se "l'antifascismo è la rivolta verso ogni tipologia di autoritarismo" e se l'anticomunismo ha la stessa valenza, allora perché non usarlo come sostituto di antifascismo ?

Mi piacerebbe ascoltare qualcuno che grida: "sono anticomunista perché contro  il suo autoritarismo".

Sono certo che questa frase non avrò il piacere di ascoltarla.

Il cambiamento che propongo si rifiuta per pigrizia mentale ? Perché antifascista va di moda  e dire questa parola fa sentire sodali, specialmente gli studenti ? 

#295
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
10 Dicembre 2023, 16:41:04 PM
Ciao Ipazia.

Ora ti offro come aperitivo serale questo lavoro artistico 

XV secolo

La "Madonna del Latte" nel Quattrocento



Jean Fouquet, Madonna del latte in trono col Bambino,1452-55, dal "dittico di Melun"

Il nome del dittico deriva dalla sua sede originaria nella Collegiata di Notre-Dame, nella città di Melun (Francia).

Il pittore e miniatore rinascimentale francese Jean Fouquet (1420 circa – 1480 circa) fu artista di corte per  Carlo  VII di Valois, re di Francia dal 1422 al 1461, anno della morte del sovrano. 




Nello scomparto di sinistra di quel che in origine era un dittico, poi diviso,  è raffigurato il committente: "Etienne Chevalier, presentato da Santo Stefano"; il pannello è custodito nella Gemäldegalerie di Berlino.

Etienne Chevalier (tesoriere del re Carlo VII)  indossa l'abito rosso, è in ginocchio, con le mani giunte in segno di preghiera; vicino c'è il patrono, santo Stefano, che indossa i paramenti del diacono; la dalmatica è blu con finiture dorate,  nella mano sinistra sorregge il libro dei Vangeli con sopra una pietra: simbolico attributo perché fu lapidato a morte con le pietre. 

Dietro la testa di Chevalier si vede sul muro la scritta " "IER ESTIEN" (sapete cosa significa ?). 



Nello scomparto di destra la "Madonna del latte in trono col Bambino", conservato al Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa, Belgio.  = Museo Reale di Belle Arti, Anversa.




Del dittico faceva parte anche un medaglione a smalto con l'autoritratto di Jean Fouquet.


Autoritratto di Jean Fouquet, miniatura in rame, smalto e oro (diam. 7,5 cm);  questo medaglione (è a Parigi al Museo del Louvre) costituiva la "firma" del dittico. 


"Madonna del latte  in trono col Bambino".



La Vergine è seduta su un trono arricchito con perle.

La donna, più che alla Madre di Dio somiglia ad un'algida regina nordica.

Sul  capo anziché avere il velo o il copricapo del maphorion ha, come una regina, una corona ornata con pietre preziose.

E' senza capelli (li ha rasati secondo la moda del tempo ?)

Ha il  volto ovale, il seno sferico.

Indossa un abito azzurro e un mantello bianco a pois. 

Ha un seno scoperto per allattare il Bambino, che è su un bianco lenzuolo ed è  seduto  sulla gamba sinistra della madre; il pargolo col dito indice della mano sinistra segnala i due personaggi sull'altro pannello.

Tra madre e figlio non c'è il reciproco sguardo affettuoso  ma  entrambi hanno compostezza surreale.

Le due figure sono circondate da angeli cherubini di colore blu e angeli serafini di colore rosso:  i loro colori evocano rispettivamente la sapienza e l'amore di Dio. 

#296
Buon pomeriggio Ipazia, aiutami a capire.

In Russia la "rivoluzione d'ottobre" del 1917 diede inizio alla difficile e contrastata costruzione dello Stato  socialista "ugualitario" e di comunismo, secondo Karl Mark e Lenin, in contrapposizione al modello di sviluppo sociale ed economico capitalistico.  Quell'esperimento si è concluso  nel 1991 con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e il ritorno del capitalismo negli Stati ex URSS.

La guerra della Russia contro l'Ucraina e le sanzioni europee fanno spesso parlare  dei miliardari oligarchi russi, da che dipende ?

Forse significa che anche nel "Paradiso comunista" ci sono persone ricche, la classe media e i poveri, come in Occidente ?

Dal 1917 sono trascorsi 76 anni. Inutilmente ?  Se non sbaglio, Oriente e Occidente stanno seguendo la strada del capitalismo.

Nel 1976 in Italia la sinistra sembrava avviarsi al conseguimento del suo obiettivo storico di divenire il partito politico dominante nella decadenza del modello liberal-capitalista in Italia, ma non ci riuscì per la sua incapacità di misurarsi a fondo con quanto confusamente emergeva da quella decadenza, ma che non era ciò che aveva immaginato la sua cultura: l'antitesi  fra socialdemocrazia e la "terza via".

Debbo dirti sinceramente che nella sede del PD, a Roma, quelle continue riunioni di "sapienti" mi fanno pensare al detto: "riunione di volpi  soltanto per la strage di galline".

Non sono obiettivo nei confronti del partito democratico, lo "confesso" ho  dei pregiudizi nei suoi confronti. 

Lo detesto quando i suoi big, con accompagnamento di "portaborse" e "lustrascarpe", la sera frequentano i "salotti che contano" per confabulare e organizzare trame pur di tornare al governo, al potere, anche per distribuire posti di lavoro e prebende ad alto livello.

Ti sei chiesta perché a Roma e a Milano il partito democratico durante le elezioni di vario tipo vinca nelle sezioni elettorali nel centro storico, dove di solito abitano individui benestanti ?

Sono gli stessi individui che gridano "sporco fascista !"
#297
Bobmax ha scritto
CitazioneFascismo e comunismo non sono equiparabili, perché il primo è fondato sull'arbitrio del più forte sul più debole, mentre il secondo sulla uguaglianza.

Bob  questa tua affermazione non mi è chiara.  Il comunismo è basato sull'uguaglianza ?

Fascismo e comunismo non sono equiparabili ? Spiega il perché per favore.

Uno dei primi è più importanti atti del fascismo fu la "legge Acerbo" (dal nome del deputato Giacomo Acerbo  che ne redasse il testo): la riforma elettorale maggioritaria, approvata nel mese di novembre del 1923.  Fu adottata per le elezioni politiche del 1924. Introdusse un premio di maggioranza al sistema proporzionale. Fu voluta da Benito Mussolini per assicurare al Partito Nazionale Fascista una solida maggioranza parlamentare.

Quella legge sostituiva il sistema proporzionale del 1919. Introdusse un premio maggioritario: attribuire 2/3 dei deputati alla lista di maggioranza relativa che superava il 25% dei voti espressi.

L'obiettivo della legge elettorale era quello di garantire a Mussolini un'ampia maggioranza parlamentare ed affermare la preminenza del  partito fascista.

In quel tempo le libertà di espressione erano già poche. Comprimere ulteriormente quelle libertà evidenzia cosa fosse il fascismo: una dittatura, come il comunismo in Russia. 

Non c'erano nemmeno la libertà  sindacale e quella di espressione. Non c'erano nemmeno nella dittatura bolscevica (e non ci sono nell'attuale "dittatura" cinese), ma gli antifascisti forse lo ignorano. 

Le attuali accuse di fascismo (che strano, mai di comunismo) a delle persone è soltanto un modo di dire, perché in Italia vige la democrazia, è in vigore la divisione dei poteri e il suffragio universale e tutti sono liberi di scegliere i loro rappresentanti in Parlamento.

La democrazia è consolidata  dalla Costituzione e in Italia nessuno ha il potere assoluto. Le attuali leggi non lo consentono. Chi volesse cambiare regime politico in Italia abbattendo la democrazia per trasformarla in una dittatura, non potrebbe mai farlo in pochi giorni. 

Nella nostra nazione forse aleggia il pericolo fascismo ? O è il partito democratico (con altri piccoli partiti connessi) che evoca fantasmi politici del passato per smania di tornare al governo ?

Una domanda "mi sorge spontanea" rendetemi edotto con la vostra risposta, ma l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), che nel passato sosteneva la politica dell'allora Unione Sovietica, da chi riceve i finanziamenti ? Lo Stato è uno dei contribuenti ?   ::)
#298
Bobmax ha scritto
CitazioneIl termine "fascismo" ormai identifica un atteggiamento mentale che non corrisponde più ad una specifica posizione politica. Perché fascista è ormai sinonimo di nichilista violento.
Se l'atteggiamento mentale non corrisponde ad una specifica posizione politica allora  cerca di superare la pigrizia, fai uno sforzo mentale e anziché fascista prova a definirla comunista !.
 
CitazioneVi è chi si dichiara di sinistra, ma la mentalità è fascista (nichilista).
In ambito psicologico per  "mentalità" s'intende il modo di "concepire, intendere e giudicare".
Bob per favore spiegami perché un individuo di sinistra può avere la mentalità da fascista e non da vecchio comunista staliniano.
 
CitazioneE la repressione scaturisce dal voler mettere tutti in riga.
Citazione
 E vuol mettere tutti in riga chi si crede superiore.
 E chi si crede superiore?
 Vedi, si arriva ancora al fascismo.

In Russia non sono "fascisti" ma ancora oggi  i dissidenti vengono eliminati, se possibile. Vige il vecchio motto: "autorità, ordine, disciplina" ;D 
 
CitazioneSecondo me, occorrerebbe domandarsi chi invece lo può considerare frutto di una ideologia...
Per esempio Bob  ::)
#299
Riflessioni sull'Arte / Re: Virgo lactans
09 Dicembre 2023, 05:21:55 AM
Segue XIV secolo
 


Andrea Pisano, Madonna del latte, statua a tutto tondo in marmo,  1346 circa, Museo nazionale di San Matteo, Pisa. 

La figura è rappresentata fino alle anche; è drappeggiata e velata; sostiene il bambino con il braccio sinistro.

Questa scultura viene considerata un capolavoro del Trecento italiano, per la sua espressività e l'innovativo stile.

Le linee curve del maphorion della Vergine sembrano unirsi  a quelle del panno che parzialmente avvolge il Bambino.

Il pargolo è colto nell'atto di suggere il latte; la sua mano sinistra è poggiata sul seno materno;  guarda verso la madre, che corrisponde con il lieve sorriso.

La dimensione della scultura fa pensare  ad una statua progettata per essere inserita in una nicchia.

Infatti in origine era collocata in un incavo della basilica in stile gotico di Santa Maria della Spina, a Pisa. 
#300
Bob ha scritto

CitazioneVIVA L'ITALIA ANTIFASCISTA!


Buongiorno Bob, constato che la tua ideologia politica ti evita la serenità di giudizio e ti fa "gridare" (scrivendo in maiuscolo) contro la violenza, che tu consideri fascista, come se quella comunista staliniana fosse stata un "pranzo di gala". 
Nera o rossa per me pari sono.

Io voglio la "violenza di Stato", questa non ha o non dovrebbe avere colore. 

Tornando agli eco-vandali....

Ti sembra normale che questi  nel momento in cui imbrattano i monumenti od occupano strade a scorrimento veloce ci  siano sempre gli operatori con le telecamere a riprendere la scena ? 

Non ti viene il dubbio (la certezza) che quei mascalzoni informino le testate televisive delle loro azioni e queste,  subito pronte, mandino gli operatori ?

Tutto fa spettacolo....

I responsabili delle testate giornalistiche sono correi, ma non vengono multati, come minimo.  

Gli eco-vandali debbono pagare i danni che compiono, debbono essere arrestati.

Sono un fautore dei lavori forzati per chi commette determinati reati.  ??? ::)