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Messaggi - acquario69

#286
Citazione di: maral il 20 Luglio 2017, 22:20:53 PM
Citazione di: acquario69 il 20 Luglio 2017, 08:27:19 AM
maral..un paio di appunti su quanto da te detto sopra:

..Per quale motivo dovrebbe ritenersi normale il fatto che se da una parte ci sono gli italiani che emigrano poi va bene lo stesso perche questi sarebbero comunque rimpiazzati da altri migranti non autoctoni?
come principio non sarebbe più sensato,piu sano,piu giusto fare in modo che gli italiani (giovani) rimanessero nel loro paese nativo e altrettanto facessero gli altri (altrettanto giovani)?
per quale (secondo me assurdo) motivo deve esistere questa "schizofrenia" ?
Credo che il discorso non sia semplificabile in questi termini, in realtà  bisognerebbe anche interrogarsi sui diversi bisogni e le diverse aspettative che guidano l'immigrazione, E' indubbio ad esempio (e lo so per esperienza diretta) che in Italia è molto difficile trovare giovani italiani disponibili a fare certi tipi di lavori. E' altrettanto indubbio che ci sono molti migranti che vedono l'Italia solo come un paese di passaggio, ma preferirebbero dirigersi altrove, dove hanno già conoscenti o parenti. Inoltre da questo paese vi è una emigrazione piuttosto consistente di persone con un elevato livello di istruzione che aspira a farsi una posizione all'estero da cui poi assai difficilmente ritorna.
Peraltro non è detto che gli spostamenti all'estero non siano una cosa positiva per fare esperienze. Nel campo della tecnologia e della ricerca possono essere addirittura necessari. In un centro di ricerca nessuno si sognerebbe di assumere in base alla nazionalità, ma solo in ragione delle competenze, e sono questi luoghi ove la mescolanza etnica si verifica sempre in grado elevato. Si potrebbe dire che le migrazioni interessano sia i lavori di alto o altissimo profilo che quelli di basso profilo, mentre quelli di medio profilo diventano sempre meno.
Per quanto mi riguarda credo che nessuno dovrebbe trovarsi costretto a emigrare (e certamente occorre lavorare per questo), in fondo più o meno tutti siamo legati alla terra natia, ma è altrettanto necessario garantire che chiunque lo vuole fare possa farlo.
 

CitazioneDici che non ce' invasione,ma una media di 200000 persone ogni anno, non sono mica bruscolini!
A quanto pare poi la tendenza sembrerebbe sensibilmente crescere di anno in anno, sapendo pure che la popolazione africana e' in continua crescita e conta ad oggi 1,2 miliardi (!) - con un trend di crescita che lo darebbero al raddoppio nel secolo in corso- ovvio non sto dicendo che poi si sposterebbe tutta l'africa ma la differenza di proporzioni e' davvero notevole e non credo non possa non avere comunque i suoi effetti in tal senso
Ripeto, le proiezioni numeriche secondo le quali la popolazione sarebbe rimasta stabile in questo paese, con un incremento molto lieve, peraltro necessario per garantire il welfare attuali, si basavano su previsioni di arrivo non di 200000, ma di 300000 unità all'anno. Finora gli arrivi sono sempre stati inferiori ed è da un paio di decenni che la popolazione, soprattutto quella attiva, diminuisce. Non è un problema di numeri. Inoltre, se possono e le condizioni lo permettono, i migranti tendono a stabilirsi ovviamente nei paesi limitrofi. Purtroppo la politica economica globale ha sempre più destabilizzato sempre più vaste parti dell'Africa e del medio oriente. Ai tempi della guerra in Iraq la Siria ad esempio era uno dei maggiori ricettori di profughi, ora ne è il maggiore fautore. Vedremo quanto reggerà la situazione in Turchia o in Marocco che attualmente bloccano le vie di migrazione a est e a ovest del Mediterraneo, risparmiando Grecia e Spagna.
CitazioneNon si può secondo me mettere in relazione l'immigrazione di cento anni fa con quella attuale.
Il mondo nel frattempo e' cambiato all'inverosimile, oggi siamo 7,5 miliardi di persone, cento anni fa...(appena nel 1950 era solo 2,5!)
cosi come le risorse eccetera..
Sicuramente il fenomeno è diverso, ma il problema dell'aumento di popolazione mondiale e di sfruttamento delle risorse sussiste enorme anche senza migrazione. Semmai le migrazioni sono un effetto che non vale a nulla tamponare se non si affrontano in primo luogo le cause, per quanto sia tutt'altro che facile farlo.
Per quanto riguarda l'emigrazione italiana è sempre stata molto forte verso l'estero nella prima metà del secolo scorso ed è stata fortissima quella interna dal dopoguerra fino alla fine degli anni sessanta. Certamente è stata conseguenza dell'industrializzazione del Nord, ma quelle masse sarebbero migrate comunque e la cosa non è stata solo negativa dal punto di vista della formazione di una nazione. Con tutti i limiti che ha ancora la nostra nazione. L'appellativo "marocchino" ai migranti del Meridione in Nord Italia (con i cartelli "non si affitta ai meridionali") non è poi così lontano nel tempo, a testimoniare delle profondissime divisioni che si sentivano in questo paese. In ogni caso i fenomeni di contesto e le tecnologie determinano inevitabilmente dei sommovimenti sociali profondi e irreversibili, dei cambiamenti di prospettiva nelle vite dei singoli che diventano di per se stessi coercitivi. La migrazione verso le metropoli nei paesi del terzo e quarto mondo ad esempio è sicuramente tragica, ma è anch'essa un fenomeno complesso, inscritto nel tipo di mondo in cui viviamo, nelle condizioni che si producono nelle campagne, a partire dalla loro desertificazione.
Ce infatti anche da sottolineare che corrisponde pure all'inizio del consumismo..quindi non solo operai (all'epoca) ma sopratutto consumatori

Citazionela migrazione attuale (che non centra niente con le migrazioni antiche) rispecchia lo stesso modello e lo stesso filone da cui sarebbe partito tutto quanto (globalizzazione-consumismo eccetera)
Ma purtroppo ci siamo dentro alla globalizzazione, pure nel nostro modo di sentirci contro di essa, anzi, siamo contro di essa proprio in quanto ci siamo dentro, il rimpianto del mondo arcadico è possibile solo in un mondo industrializzato, tra cittadini del mondo industrializzato. Gli altri, nella stragrande maggioranza, sperano solo di industrializzarsi.
Le migrazioni attuali sono diverse, d'accordo, ma c'è sempre un fattore di base comune che collega tutte le migrazioni, lo stesso fondamentale bisogno e desiderio, fin dai primordi, fin da quando i primi Sapiens e anche prima cominciarono a popolare la terra, partendo sempre dall'Africa (e il punto di partenza principale è tornato a essere lo stesso). Certo, allora il mondo era quasi spopolato di esseri umani, ma non è che la cosa non abbia creato anche allora problemi agli altri esseri viventi. E noi comunque discendiamo da quei migranti e solo l'agricoltura ci ha reso sempre più stanziali a partire da alcune regioni del mondo (proprio in quel Medio Oriente), attaccandoci alla terra che avevamo imparato a coltivare e alle prime città che divennero sinonimi di civiltà. Ma anche questa trasformazione agricola comportò degli impatti enormi sugli ecosistemi e sulle società umane. Finita la civiltà agricola con i suoi usi, le sue credenze e il suo legame alla terra madre inevitabilmente si prospetta un nuovo modo di stare al mondo con tutte le angosce che questo genera.

maral, secondo me hai risposto a tutto e di più.. (ma per nulla alle questioni che avrei sollevato io) 
mischiando molte cose - come si farebbe con un mazzo di carte - e che al limite queste riguarderebbero tutt'al più solo gli aspetti secondari e marginali dell'intera questione finendo per farne solo un gran minestrone 
#287
maral..un paio di appunti su quanto da te detto sopra:

..Per quale motivo dovrebbe ritenersi normale il fatto che se da una parte ci sono gli italiani che emigrano poi va bene lo stesso perche questi sarebbero comunque rimpiazzati da altri migranti non autoctoni?
come principio non sarebbe più sensato,piu sano,piu giusto fare in modo che gli italiani (giovani) rimanessero nel loro paese nativo e altrettanto facessero gli altri (altrettanto giovani)? 
per quale (secondo me assurdo) motivo deve esistere questa "schizofrenia" ?


Dici che non ce' invasione,ma una media di 200000 persone ogni anno, non sono mica bruscolini!
A quanto pare poi la tendenza sembrerebbe sensibilmente crescere di anno in anno, sapendo pure che la popolazione africana e' in continua crescita e conta ad oggi 1,2 miliardi (!) - con un trend di crescita che lo darebbero al raddoppio nel secolo in corso- ovvio non sto dicendo che poi si sposterebbe tutta l'africa ma la differenza di proporzioni e' davvero notevole e non credo non possa non avere comunque i suoi effetti in tal senso

Non si può secondo me mettere in relazione l'immigrazione di cento anni fa con quella attuale.
Il mondo nel frattempo e' cambiato all'inverosimile, oggi siamo 7,5 miliardi di persone, cento anni fa...(appena nel 1950 era solo 2,5!)
cosi come le risorse eccetera..

Per quanto riguarda in particolare l'immigrazione interna italiana e' stata incentivata in maniera coatta, in primo luogo perche si e' inculcato alle masse che vivevano in campagna, che in citta avrebbero trovato migliori condizioni di vita eccetera, ma questo se e' vero solo in parte (e possiamo constatare oggi che avrebbe "funzionato" solo nell'arco di alcuni brevissimi decenni) ma il vero motivo era quello di trasferire forza operaia di cui necessitavano le industrie e del capitalismo in generale...lo stesso di cui saremmo finiti per diventarne succubi e vittime. (!)
Ce infatti anche da sottolineare che corrisponde pure all'inizio del consumismo..quindi non solo operai (all'epoca) ma sopratutto consumatori

la migrazione attuale (che non centra niente con le migrazioni antiche) rispecchia lo stesso modello e lo stesso filone da cui sarebbe partito tutto quanto (globalizzazione-consumismo eccetera)
#288
Citazione di: InVerno il 16 Luglio 2017, 15:12:45 PM
Citazione di: acquario69 il 16 Luglio 2017, 13:28:56 PMSi ma nello stesso tempo quello della migrazione di centinaia di migliaia di persone (centinaia di migliaia!) che ogni anno (ogni anno!) sbarcano in Italia che cose' pura fantasia?...oppure no, invece e' una grande opportunità! ..come del resto viene martellatamene ripetuto in tutti i modi possibili immaginabili (repetita iuvant no!?  :o )
Curioso che (come fa notare bene l'artico qui sotto) che il resto dell'Europa questa manna ce la lasciano soltanto a noi...che fessi che sono!

"Migranti: se sono un "arricchimento" perchè gli altri non li vogliono?"
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=59180
Curioso come tu che hai sempre le antenne ben ritte per annusare ogni complotto ordito dai potenti, ti presti con cosi tanta solerzia e caparbia a fare il soldato nelle guerra tra i poveri. Non vedi li le trame della grande piramide occhiuta? Da quando sei cosi compiacente nel prestarti alle lotte dell'agenda plutomassonicogiudicaica? Contento te..

Ma di Che stai parlando??
#289
Citazione di: maral il 16 Luglio 2017, 14:06:10 PM
Sta a noi, Europei, a nostra volta migranti e figli e nipoti di migranti, farla diventare una grande, enorme opportunità oppure fallire naufragando nell'egoismo autodistruttivo delle piccole patrie. Sta a noi trovare la fiducia e la fede in un cammino da poter percorrere insieme per ridare senso al meglio della nostra cultura millenaria di cui a ragione ci vantiamo anziché rinchiuderci nel peggio. Tutto questo va ragionevolmente gestito, l'angoscia che percorre l'Europa all'arrivo di centinaia di migliaia di disperati va ragionevolmente gestita e non sfruttata per costruirci sopra l'assenso a un potere sempre più autoreferente e incapace, se esiste ancora una politica in questo continente sempre più periferico dopo le distruzioni ripetutamente patite in nome del nazionalismo e dell'odio etnico nel secolo scorso.
Non è la manna, ma sta a noi essere capaci, in ragione della nostra cultura, di saper costruire con essa il mondo che verrà, che è già qui, anziché esserne travolti illudendoci di poter continuare a campare tranquilli e al sicuro dietro le nostre mura.

Maral, le (belle) chiacchiere stanno a zero e l'evidenza della realtà concreta dei fatti e' (o dovrebbe) essere ormai sotto gli occhi di tutti...
Comunque non ce' da preoccuparsi per il mondo che verra',che e' già qui...perche non ci possono essere dubbi che sarà' proprio come te lo auspichi
#290
Citazione di: InVerno il 16 Luglio 2017, 10:15:16 AM
Citazione di: Fharenight il 15 Luglio 2017, 23:47:05 PM
Per fortuna io ho la capacità di non essere affetta da nessuna ideologia, né di destra né di sinistra,
Che fortuna avere tra noi uno spirito libero! Non sei certamente affetta da ideologie, ma da manie di persecuzione. Ti sei resa capace di vedere l'invasione islamica (e la sinistra) nei temi più disparati, dall'amore all'agricoltura, e chissà che tu non ne veda gli effetti nefasti nella riproduzione del plancton e nel canto dei delfini "muezzin". Hai aperto trentordici topic a riguardo inventando titoli diversi per la solita questione: hai paura, e sei sicura che qualcuno vuole il tuo male o addirittura ti vuole morta, e che esso si aggira nefasto e celato nelle persone con il carrello del supermercato vicino al tuo. Sei una vittima, purtroppo non riconosciuta ufficialmente e perciò non risarcita e curata a dovere, del terrorismo. Nessuno può negare che anche tu hai bisogno di accoglienza, e il messaggio dell' Imam Francesco è rivolto anche a te.

Si ma nello stesso tempo quello della migrazione di centinaia di migliaia di persone (centinaia di migliaia!) che ogni anno (ogni anno!) sbarcano in Italia che cose' pura fantasia?...oppure no, invece e' una grande opportunità! ..come del resto viene martellatamene ripetuto in tutti i modi possibili immaginabili (repetita iuvant no!?  :o )
Curioso che (come fa notare bene l'artico qui sotto) che il resto dell'Europa questa manna ce la lasciano soltanto a noi...che fessi che sono!

"Migranti: se sono un "arricchimento" perchè gli altri non li vogliono?"
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=59180
#291
Tematiche Spirituali / Re:Spiritualità e cosmo
16 Luglio 2017, 07:34:21 AM
Citazione di: InVerno il 15 Luglio 2017, 20:59:28 PM
L'argomento è cosi vasto che trovo davvero complesso distillare un incipit che faccia da direttrice al topic, mi accontento di chiedere il vostro parere a riguardo riconoscendo di trattare una relazione che mi ha sempre assai affascinato ma non ho mai realmente approfondito in maniera puntigliosa, o anche solo "scolastica". Sono meravigliato dall'innumerevole quantità di nessi tra la spiritualità antica (e moderna, anche nel sincretismo posticcio del new age) e la conoscenza umana della realtà cosmica, e sono benvenute considerazioni di carattere personale o storico\filosofico\spirituale, sono sicuro che un dialogo potrà nascere, o possa rimanere anche solo un collage di impressioni. Se proprio in virtù di provocatore del topic è necessario un mio incipit, mi fermerò a Platone "l'uomo è una pianta celeste, il che significa che è come un albero rovesciato, le cui radici tendono verso il cielo e i rami in basso verso la terra". Mi piacerebbe anche aver l'ardire di tradurre una poesia di Aleksandr Blok ma penso di non averne il coraggio. Per ora, godendo di un cielo con un basso inquinamento luminoso, mi limiterò come sempre ad osservare il cielo stellato e a chiedermi se esiste un panorama migliore per porre a me stesso le domande più importanti della mia vita, credendo fermamente che la risposta sia: no.

In breve...

Siamo abituati a pensare di essere entita separate, il nostro IO da una parte e tutto il resto da un altra, (concezione questa - alienante - e relativamente recente e "moderna" e che ha comportato tutti i disastri possibili, vedi ad esempio il rapporto uomo-natura eccetera) 

Tutte le cose sono nell'universo e l'universo e' in tutte le cose..

oppure;

"Mentre tutto è nel Tutto, è ugualmente vero che il Tutto è in tutto" 
(Kybalion - I sette principi ermetici)
#292
Citazione di: Fharenight il 15 Luglio 2017, 00:19:37 AM
Altamarea,  nel mondo cattolico oramai c'è una frattura piuttosto profonda, causata proprio da questo papa. Per me il papa rimane Ratzinger. Questo attuale, cattocomunista, è stato messo apposta perché è più consono alle oligarchie europee. Secondo me è giunto il momento di fare un'altra rivoluzione francese in tutta Europa, questa volta spazzerei via cattolici e islamici insieme, insieme a questi è necessario spazzare i traditori del popolo: la sinistra che sta spadroneggiando e distruggendo pressoché indisturbata dal dopoguerra ad oggi. Ogni regime ha un inizio, favorito dalle circostanze, un suo sviluppo, poi, quando diventa ormai fallito e fallimentare perché crea molti più danni che benefici, allora deve morire, o di suo, o con la forza; cadaveri che succhiano linfa e dignità non sono accettabili.
Ormai la gente è stufa ed  esasperata, ci mancano solo leader capaci e coraggiosi...

Per ora speriamo che il governo riesca a rinsavire almeno un pochino e a mettersi quanto prima d'accordo con la Libia, dopo le varie dimostrazioni di  debolezza ed incapacità, non ultimo l'accordo scandaloso confessato dalla Bonino

Ascolare attentamente questa intervista:
https://m.youtube.com/watch?v=0OTgmn_LXvU

Ma che fossero dei traditori e quanto di peggio ancora, (tanto sono sempre gli altri ad essere "fascisti") ... pare si scopre solo ora!...(ma sanno tutto molto prima di noi,e' la "regola")

E damo' che infatti si sapeva e non erano nemmeno pochi coloro che ci avevano già' messo in guardia,dalle tante enormi bugie di questi decenni...ma la massa si sa' crede sempre alle favole

Di Maio nel video dice che si possono rimpatriare!....seee vabbe'  ;D

del resto quando avverti che ti sta mancando l'aria,gli occhi non li puoi più tenere chiusi..si può dire che a quel punto ti si aprono da soli  :o  
#293
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
15 Luglio 2017, 03:10:35 AM
e mentre le riunioni di condominio continuano... (vedere qui sotto -Grazie Paolo!)
https://www.youtube.com/watch?v=DFmaLaHskl0


...quella dell'élite è una religione segreta

C'era una volta il massone. Un giorno indossò il cappuccio ma dimenticò squadra e compasso, fino a diventare qualcos'altro. Un paramassone: non più un iniziato alla ricerca della divinità, ma un contro-iniziato che si crede Dio. Sembra una fiaba nera, ma sta dando spettacolo: la grande crisi e il terrorismo permanente non sono che due facce, entrambe atroci, dello stesso show. Ed è così potente, l'incantesimo, da incrinare la storia, compromettendo la pace sin dal dopoguerra, già da Yalta, quando i massoni Roosevelt e Churchill – insieme a Stalin – non accordano ai palestinesi la nascita di un loro Stato, in equilibrio col futuro Stato ebraico, innescando così il provvidenziale focolaio da cui nascerà il primo terrorismo dell'Olp. Quando il miracolo economico travolge anche l'Italia, spalancando orizzonti impensabili, viene fermato e "sacrificato" l'uomo che meglio incarnava un possibile futuro democratico anche per gli arabi, Enrico Mattei. Se ancora l'Europa crede in un modello diverso, socialista, in Svezia viene prontamente ucciso l'apostolo del welfare, Olof Palme. E in Israele finisce assassinato Rabin, colpevole di aver costruito una vera pace geopolitica, che coincide con «una autentica pax massonica». Morte a Rabin, dunque, perché l'odio deve continuare a vincere. Fino a quando?
Può sembrare incredibile, ma Gianfranco Carpeoro – l'autore del saggio "Dalla massoneria al terrorismo", che denuncia la matrice massonica della "sovragestione" del terrorismo, attraverso élite che controllano servizi segreti – sostiene che, infondo, la colpa è anche nostra. O meglio: la nostra ignoranza consente al super-potere di manipolarci indisturbato, costruendo mostri. Capeoro cita il suo antico maestro, Francesco Saba Sardi, grande intellettuale inserito dal Quirinale tra le più eminenti personalità culturali della storia italiana: nel mini-saggio "Istituzione dell'ostilità", riportato testualmente nel libro di Carpeoro, Saba Sardi (traduttore di Borges, Simenon, Pessoa, Joyce e Garcia Marquez, nonché biografo di Picasso) sostiene che solo la nostra disponibilità all'odio ci rende inconsapevoli "soldati" della causa altrui, nient'altro che docili strumenti. Siamo pigri, non ci accorgiamo di vivere in un Truman Show. Prendiamo per buono perfino l'Isis, il cui capo – il "califfo"Abu-Bakr Al Baghdadi – fu stranamente liberato nel 2009 dal centro di detenzione di Camp Bucca, in Iraq, dopo esser stato affiliato alla Ur-Lodge "Hathor Pentalpa", nella quale (secondo Gioele Magaldi, autore del libro "Massoni") hanno militato George W. Bush e Condoleezza Rice, il politologo Michael Ledeen, Nicolas Sarkozy, Tony Blair, il leader turco Erdogan.
Impressionante, nella ricostruzione di Carpeoro, l'affollamento dei messaggi simbolici che "firmano" i recenti attentati in Francia, affidati a manovalanza islamista: la strage del Batalclan (13 novembre) è il "calco" della data-simbolo della persecuzione dei Templari, mentre quella di Nizza (14 luglio) colpisce al cuore i valori della Rivoluzione Francese, "sacri" per la massoneria democratica, devastando peraltro la città natale del massone progressista Garibaldi. E anche gli attacchi di Bruxelles (aeroporto e metropolitana, "come in cielo, così in terra") richiamano universi simbolici tutt'altro che islamici, «secondo un preciso schema operativo – scrive Carpeoro – che sceglie di utilizzare un linguaggio estraneo o addirittura "avverso" agli esecutori», giusto per inquinare le acque. Bruxelles, 22 marzo: stessa data del decreto di soppressione dei Templari, nel 1312. Giorno fatale, il 22 marzo: nel 1457, Gutenberg stampò la prima Bibbia. Nel 1831 venne fondata la Legione Straniera, in funzione anti-araba. Ancora: sempre il 22 marzo (del '45) nasceva la Lega Araba, «che l'Isis vede come il fumo negli occhi». E nel 2004 venne ucciso a Gaza lo sceicco Ahmed Yassin, leader spirituale di Hamas. Ma il fatidico 22marzo "parla" anche ai cattolici osservanti: le letture liturgiche per la messa di quel giorno propongono la restaurazione del regno di Israele (Isaia), che abbreviato è "Is", come "Islamic State".
Non è un gioco: per Carpeoro, la matrice massonica della "sovragestione" ricalca in modo quasi maniacale – ribaltandoli – gli insegnamenti di Vitruvio, «personaggio storico che ha avuto grande rilievo nella massoneria», perché nel "De Architectura" il grande architetto romano enuclea i principi-cardine, anche etici e spirituali, che devono orientare la scienza della costruzione, riflesso terreno della bellezza universale. Ebbene, i contro-iniziati che incarnano la "sovragestione" li capovolgono in modo puntuale e speculare, secondo lo stereotipo del satanismo: «Hanno utilizzato tutti gli strumenti descritti da Vitruvio: le lettere, per organizzare la disinformazione; il saper disegnare, per delineare il simbolismo dei loro atti; la geometria, per concatenare le distruzioni; l'ottica, per stabilire i punti di osservazione; l'aritmetica, per i tempi degli attentati; la storia, per il linguaggio simbolico delle date». I fantasmi della "sovragestione" «sono colti, sanno disegnare», padroneggiano matematica e filosofia, medicina e giurisprudenza, astronomia e astrologia». Chi sono, in realtà?
Massoni, tutti. O forse no: si tratta di paramassoni, ma in fondo ormai «è solo questione di termini», ammette Carpeoro, che – massone lui stesso, già gran maestro dell'"obbedienza" di Palazzo Vitelleschi, poi dimissionario dopo aver disciolto la sua stessa loggia – accusa la massoneria di aver "perso l'anima", riducendosi a mera struttura di potere. Nel suo libro accenna alle antiche ascendenze della libera muratoria (bibliche, egizie) come cemento culturale delle primissime corporazioni di arti e mestieri, quelle dei costruttori di cattedrali, gelosi custodi dei loro "segreti professionali", basati sulla sacralizzazione del lavoro al servizio della bellezza. Poi, con la fine dei grandi edifici sacri, la nascita della massoneria "speculativa", tra ortodossia metodologica e devianze, sbandamenti, infiltrazioni. Pietra miliare, il 1717: brucia Londra, ma l'architetto Chistopher Wren, leader della massoneria inglese, incaricato di riedificare la città, rifiuta di ricostruire il Tempio. «Il 1717 è considerato l'anno di nascita della massoneria moderna, ma in realtà segna l'inizio della fine della vera massoneria», network necessariamentecosmopolita che, come tale, faceva gola al potere: gli ex costruttori di cattedrali erano un'élite della conoscenza ben radicata in tutta Europa.
Più che gli Illuminati di Baviera, il gruppo visionario creato sempre nel '700 da Jean Adam Weischaupt (nuovo ordine mondiale da costruire radendo al suolo il sistema, cominciando dall'abolizione della proprietà privata), secondo l'indagine di Carpeoro la malapianta della "sovragestione" che sta stritolando il pianeta va ricercata, in radice, nel pensiero oligarchico di personalità più recenti e magari sconosciute ai più, come Joseph Alexandre Saint-Yves, marchese d'Alveydre, un medico francese di fine '800 che compare tra le figure di maggior rilievo dell'esoterismo del XIX secolo. Al sorgere del socialismo (e dell'anarchia), Saint-Yves contrappose la "sinarchia": un modello di governo pre-ordinato, basato su schemi universali, con «ruoli e funzioni sociali secondo un ordine di strati e condizioni rigide, in una concezione piramidale della società». Il tutto, «legittimato da una mistica teocratica tipica delle società più antiche», Egitto e Persia, India. «Significa che alcuni sono naturalmente destinati a comandare». In altre parole, l'esoterista Saint-Yves (fervente cattolico, in strettissimi rapporti col Vaticano) «auspicava il governo di un'élite predestinata e piuttosto aristocratica».
Pochissimi sanno "quel che si deve fare", tutti gli altri devono sottostare alle indicazioni di un'élite demiurgica e "provvidenziale". E' qualcosa di davvero diverso dal pensiero che sembra promanare da Christine Lagarde del Fmi, che Magaldi dichiara affiliata alle Ur-Lodges "Three Eyes" e "Pan-Europa"? E' tempo di sacrifici? Bisogna ("dovete") soffrire? A parlare è il marchese Saint-Yves o Mario Monti (Gran Loggia di Londra e Ur-Lodge "Babel Tower"), discepolo dell'economista ultra-conservatore Friedrich von Hayek, da cui l'ordoliberismo germanico, al quale obbedisce il "venerabile" Mario Draghi della Bce ("Edmund Burke", "Pan-Europa", "Compass Star-Rose", "Three Eyes" e "Der Ring")? La nascita delle superlogge internazionali era assolutamente ineluttabile, osserva Carpeoro: la stessa tensione civile e sociale che durante l'Illuminismo aveva condotto i massoni a battersi «per i valori democratici e libertari, propri della dottrina muratoria»condusse le logge di fine '800 a coordinarsi, «anche al di fuori dell'organizzazione rituale», affiliando – nelle Ur-Lodges – anche «presidenti, banchieri, industriali», non necessariamente passati per la tradizionale procedura iniziatica.
Per quello spiraglio, sottolinea Carpeoro anche nell'articolata trattazione del capitolo italiano su Gelli e la P2 (dove emerge un'Italia di fatto tuttora "sovragestita" da una fantomatica P1, protetta da silenzi e pesanti omissioni), il potere avrebbe definitivamente svuotato il network massonico di ogni autentica valenza esoterica e libertaria. Tutto sarebbe ridotto a una piramide che parla una sola lingua, quella del denaro, imposta con la globalizzazione forzata del pianeta a beneficio di una casta di "eletti" che, della massoneria, mantengono solo il linguaggio cifrato, magari per "firmare" crisi, guerre e persino attentati terroristici, sanguinose tappe di una strategia della tensione progettata per imporre agli "inferiori" il dominio della paura. Cosa c'è nella testa dei fantasmi della "sovragestione"? Probabilmente, il verbo di Saint-Yves, la "sinarchia", una filosofia addirittura mistica, secondo cui «l'élite è in armonia con le leggi universali, in pratica è una classe sacerdotale». La "sinarchia", conclude Carpeoro, è dunque «una forma di teocrazia, un governo di sacerdoti o di re-sacerdoti». Il dogma del rigore, imposto all'Europa, impossibile da discutere: «La "sinarchia" arriva a suggerire che quest'élite illuminata sia in diretto contatto con le intelligenze spirituali che governano l'universo e da cui riceve istruzioni». Per i comuni mortali, nessuna speranza. A meno che non si "risveglino", nell'unico modo possibile: disertando, rifiutando le illusioni del sistema economico e la quotidiana  "guerra dei poveri" su cui si regge, complici un po' tutti.


FONTE:
http://www.libreidee.org/2016/12/massoni-terroristi-quella-dellelite-e-una-religione-segreta/
Giovanni Francesco Carporeo
#294
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
09 Luglio 2017, 13:34:37 PM
Noi,umanita nuova e i morti viventi ancora al potere


Questa crisi è antropologica, quindi molto più profonda dei numeri, molto più radicale. Ma è anche una grande crisi di crescita. Io sono positivo. È una grande crisi, ma non è più grande di noi: è alla nostra portata. Dobbiamo renderci conto della sua radicalità e prenderla di petto. È una crisi di crescita, è una crisi sostanzialmente evolutiva, e noi non siamo ancora in grado di interpretare questa direzione evolutiva e facilitarla. E questo la aggrava. Questa è la cosa più pericolosa: non tanto che la crisi sia antropologica, cioè è una crisi paragonabile a quella del Neolitico, perché sta cambiando un'antropologia, cioè un modo di essere uomini. La crisi antropologica del Neolitico è il momento in cui (grossomodo dall'8.000 al 5.000 a.C.) l'umanità si dà una forma che è poi quella che – con moltissime evoluzioni – arriva fino a noi. Inizia l'agricoltura, gli uomini cominciano quindi a stabilizzarsi in un luogo, a costruire le città, e sorge la civiltà che poi, con enormi mutazioni, arriva fino a noi. Noi siamo in una fase di trasformazione ancora più grande per l'essere umano. Questo vuol dire, in termini semplici, che tutto un modo di "essere umani", come il diritto, l'economia, la filosofia, la democrazia, la politica, i rapporti sessuali, i rapporti familiari, cioè tutte le forme antropologiche, le istituzioni in cui l'umanità organizza la sua vita, sono in travaglio.
Quelle che appartengono alla modalità che sta finendo tracollano. Ecco perché c'è una crisi generale. Tutto è in crisi perché le forme storiche – matrimonio, democrazia, università, religioni – è come se si stessero esaurendo, non ci soddisfano più. Per cuinoi non sappiamo che fare. Siamo in una fase caotica – che è una fase, però, di transizione. Se noi riuscissimo a capire un po' meglio quale figura di uomo si sta consumando e quale modalità nuova sta emergendo, riusciremmo a vivere questo passaggio per quello che è: un enorme momento di crescita. Mi viene in mente la fase decadente dell'Impero Romano. Ci vollero centinaia di anni, ci volle un'epoca di barbarie per far rifiorire un nuovo Rinascimento. Oggi forse, con tutta questa tecnologia, con la rete, potremmo metterci di meno? Quando abbiamo una crisi esistenziale, possiamo reagire in due modi diversi. Il primo modo è: negare la crisi, fare finta che la crisi non ci sia, non capire che certe modalità della nostra vita non funzionano più. Se facciamo così, cioè resistiamo, fingiamo, neghiamo, la crisi diventa molto lunga e molto dolorosa.
Se invece iniziamo a interrogarci e ci chiediamo: "Ma forse c'è qualche cosa nella nostra vita che posso correggere, forse c'è qualche cosa nel modo di fare, nei miei affetti, nel modo in cui lavoro che non è giusto, che non va più bene, che posso incominciare a correggere", se assumiamo un atteggiamento di questo tipo, direi di cura, allora la crisi solitamente è meno penosa e anche meno lunga. La stessa cosa vale per la nostra civiltà. Il problema è che questa civiltà non vuole capire. E non è mica una cosa che nasce ieri. Tutto il XX° Secolo è catastrofico dal punto di vista della vecchia umanità. Un certo tipo di "essere uomo" vive lungo il XX° Secolo catastrofi mondiali: due guerre mondiali, campi di concentramento, totalitarismi. C'è una fase di distruzione mostruosa. Eppure non abbiamo ancora ben capito, non vogliamo capire. E questo neoliberismo degli ultimi trent'anni – a mio parere – è la forma estrema di resistenza al cambiamento. Cioè, il vecchio io, l'uomo morente, quello che nonfunziona più, che io amo chiamare "Egoico bellico", cioè un'umanità che si rafforza nel contrapporsi, contrapporsi all'altro, contrapporsi alla natura, ecco: questa forma tracolla, ma resiste.
Il neoliberismo è una forma estrema di egotismo, di egocentrismo, di individualismo egoistico, cieco e suicidario, che non vuole capire la lezione. E quindi le catastrofi non sono rappresentative solo del nostro passato, ma sembrano purtroppo prefigurare anche il futuro. La politica vigente? E' la politica neoliberista. Quindi le classi dominanti occidentali, oggi, sono i portavoce dell'io morente. Sono i portavoce di questa forma di umanità che è già morta, è già esaurita, ma che persiste a dominare sul mondo in una forma vampiristica o zombistica. È come un mondo di morti viventi che fingono di essere vivi, ma sono zombie, sono morti e vogliono che tutti siano come loro. Perché gli zombie, come i vampiri, vogliono che tu diventi come loro. Una metafora un po' forte? Questa metafora era alla base anche del primo film di zombie, "La notte dei morti viventi", diretto da George Romero, alla fine degli anni sessanta, che metteva in scena proprio questa critica della società. Tant'è vero che lo zombie lo uccidi annientando il cervello, perché è nel cervello che si annida quella forma di massificazione, di non-pensiero, che non può morire se non esiste – ma, appunto, era questo il paradosso, la metafora.
D'altra parte "The Walking Dead", il serial che sta avendo successo mondiale in questi anni (la storia – appunto – di un manipolo di umani che sono sopravvissuti a questa epidemia di zombie), simbolicamente molto significativo, ci racconta proprio la disperata volontà di questo gruppo di uomini di rimanere umani in un mondo di zombie. Ed è per questo che ha tanto successo, perché spesso le serie americane – in modo non sempre consapevole – riescono a parlare in modo diretto, ma anche mitico dei drammi dell'umanità contemporanea. Perciò hanno uno straordinario successo. "Breaking Bad", "The Walking Dead", insomma quelle... Ma anche "House of Cards". Cioè... ci parlano come pochi, oggi, di questo tempo finale. Quel tempo che si viene a collocare dopo la fine della storia in cui siamo come congelati. Un po' anche "Matrix" ci ha raccontato questo. Siamo bloccati e congelati, per cui i politici attuali – quelli che oggi dominano i paesi occidentali – sono i funzionari di questaresistenza al cambiamento e adoperano tutti i loro strumenti, specialmente le armi di distrazione di massa: cioè ci distraggono, ci distolgono, ci occupano per mesi interi a discutere di una legge elettorale in Italia che ha il valore del due di picche, capite?
Nel contesto terminale in cui sta vivendo il pianeta, con fenomeni come quello migratorio che si sta scatenando e che nell'arco di pochi anni diventerà una cosa incredibile... I demografi ci dicono che nell'arco di 15/20 anni solo la Nigeria avrà 500 milioni di abitanti, cioè superererà l'intera area europea! Capite? Questo è il paesaggio prossimo futuro, e questi deficienti – questa vergognosa Unione Europea gestita da queste persone inverosimili – si occupano di quisquilie! Ma non è un caso: è appunto una strategia di distrazione, perché se ci dovessimo occupare dei veri problemi, l'intero assetto che loro dominano dovrebbe essere messo in discussione. Le vaccinazioni? Non posso pensare che, come tali, siano un male, perché le vaccinazioni nella storia – a partire dall'antivaiolosa – ci hanno liberato da alcune patologie. Che poi ci sia una degenerazione, un pericolo, un eccesso per cui dobbiamo obbligatoriamente farne 12, su questo anch'io ho qualche dubbio. Ma anche questo si può inserire nel processo di meccanicizzazione tecnologica della società, dove l'unico criterio che si adotta è la quantificazione di pulegge e ruote, ingranaggi che girano.
Tutto è algoritmo, il fattore umano è diventato un inquinante. Cioè è tutta una questione di numeri, di leve, di giochi di forza e di potere, di catene di montaggio. E' chiaro che la "figura di umanità morente", che io chiamo "egoico-bellica" ma che si può chiamare anche neoliberista, materialistica, nichilistica, questa forma di umanità vuole sostanzialmente eliminare l'io umano come principio libero e spirituale. Quindi vuole trasformare l'essere umano in qualcosa di meccanico, di non spirituale, di non libero, essenzialmente, di condizionato e determinato al punto da potersi inserire dentro un sistema nel quale tu sei solo una rotellina sostituibile, come diceva Heidegger. Tutto dev'essere sostituibile. E questa è proprio la natura antitetica dell'io. L'io, nel suo mistero è proprio insostituibile. Ognuno di noi è se stesso: un mistero insostituibile. Loro vogliono, invece che tutto venga sostituito. E da qua, per esempio, la svalutazione crescente del mondo del lavoro,delle professioni. Perché le professioniconnotano qualche qualità umana che non è sostituibile. Invece tutto deve essere sostituibile, tutto deve essere disanimato, calcolabile, contabile.
Tutto deve essere ridotto a numero, a economia matematica che viene fatta passare come legge naturale, come se fosse una legge della natura. Mentre sappiamo – almeno da 150 anni – che non esiste alcuna economia come scienza esatta, ma esiste sempre un'economia che è l'organizzazione di interessi molto precisi. E qui è il punto. È questo che non si vuole mostrare. È questo l'indicibile! E qui ci stanno degli interessi precisi di élite oligarchiche precise che dominano il mondo a livello finanziario. Ma questo oggi ce lo dice Habermas, cioè ce lo dicono pensatori moderati. Quest'idea del complottismo è veramente ridicola e denuncia una grande ignoranza. Perché allora è complottista anche il Papa, è complottista Habermas, è complottista Rifkin, cioè sono complottisti praticamente tutti quelli che ancora pensano. Ci sarebbe da chiedere, se questi sono complottisti, gli altri chi sono? Sono quelli che i complotti li fanno davvero! Perché questo è il problema: c'è una vasta area di collaborazionismo, oggi! Perciò ci vuole una rivoluzione culturale inedita, che è la rivoluzione della nuova umanità. Cioè, quella che sta nascendo in questa crisi, perché sta nascendo una nuova umanità. Un'umanità più relazionale, un'umanità che non si può meccanicizzare, che scopre i livelli più profondi di libertà interiore e li vuole manifestare socialmente.
L'uomo nascente, la nuova umanità, ancora non trova dei fuochi di aggregazione, per cui è disseminata e molto controversa e confusa. Quindi dobbiamo trovare dei minimi comuni denominatori, cioè dei punti su cui persone molto diverse, che hanno anche formazioni diverse, potranno convergere in questa dinamica rivoluzionaria. E io credo che i punti poi siano pochi, quelli necessari per creare poi un'aggregazione. C'è un accordo tra una visione laica e una visione di chi pratica il buddismo, lo yoga, le medicine alternative e via dicendo: tutti concordano sul fatto che è un'intera figura di umanità che non funziona più. Il secondo punto su cui possiamo concordare tutti è che questo passaggio non può essere soltanto estrinseco, cioè "cambiamo le strutture del mondo", come sono state le rivoluzioni moderne: "assaltiamo la Bastiglia", "prendiamo il Palazzo d'Inverno", "facciamo l'insurrezione mazziniana"... No! Questo è oggi impossibile. Dobbiamo organizzare un movimento di trasformazioneche parta sempre anche dal profondo di sé. Cioè, il Palazzo d'Inverno ce l'ho anche dentro di me. La modalità "egoico-bellica" c'è anche nei gruppi alternativi ed è fortissima! La modalità bellica di pensare la trovi anche in tanti pacifisti. Dobbiamo collaborare ad un processo che certo sarà secolare, però ce lo possiamo godere anche oggi.
Dobbiamo immaginare un movimento che sia al contempo interiore, diciamo spirituale in senso assolutamente transconfessionale, e politico-storico. Insieme, su questi due grandi fuochi, io credo che potremo organizzare un'aggregazione finalmente in grado di avere una rappresentanza politica e finalmente mettere seriamente in crisi il sistema, altrimenti rimaniamo nell'ambito dell'idealismo, della testimonianza, anche bella ma di nicchia, e non potremo aspirare a quello che invece dobbiamo aspirare: cioè a trasformare le strutture. La grande riforma implica una riforma spirituale. Dobbiamo cioè aiutarci a far uscire l'umanità dalla modalità bellica, che non è naturale. Ecco perché io ho creato dei gruppi di liberazione interiore, con un percorso che dura sette anni. Perché sennò sono chiacchiere. E di chiacchiere, negli ultimi duecento anni, ne abbiamo sentite tante... Dall'Illuminismo in poi c'è questa idea che l'uomo, di punto in bianco, diventi santo, diventi generoso, diventi altruista, ma sono tutte balle! Poi abbiamo prodotto il Terrore di Robespierre, abbiamo prodotto le devastazioni del comunismo nel XX° secolo in nome della pace e della giustizia e della libertà. Dovrebbe essere finito questo tempo, cioè: trasformarci è un lavoro quotidiano.
Ma questo deve poi divenire un movimento storico, culturale e quindi politico. Politico nel senso grande e in un senso nuovo. Dovremmo creare aggregazioni, anche delle forme di attestazione non-violenta, totalmente post-novecentesca, post-ideologica, direi ridente, sorridente e determinata, che abbia la forza della novità, la forza della vita crescente. Capite che è travolgente la vita che cresce? Se ne strafotte del passato, non ha nemmeno più bisogno di confutarlo, si manifesta nella sua novità. La novità è travolgente. Questo è quello che io sento e che i grandi poeti – ai quali mi rifaccio – profetizzano da almeno duecento anni. Perché questa è una storia – ripeto – antica, è una storia antica che sta vivendo una fase nuova. Ma non è una cosa che nasce adesso. L'idea della nuova umanità non nasce adesso: ha perlomeno duemila anni, in Occidente. E tutta la modernità – apartire del XV°/XVI° secolo – si è proposta come una nuova umanità. Noi siamo in una fase nuova di questo lungo processo e anche questo lo dobbiamo capire, perché altrimenti poi facciamo la new age, che è un fenomeno di costume, si sbriciola.
I passi io li vedo molto semplici e chiari, anche se poi i tempi della realizzazione storica di questa insurrezione non sono facilmente prevedibili. Bisogna partire da sé stessi, ma bisogna ripartire tutti i giorni. Cioè non è che parti e poi te lo scordi. L'insurrezione della nuova umanità è il processo quotidiano attraverso il quale ci liberiamo di legami interiori, schiavitù, paure, blocchi, terrori, risentimenti, di tutto ciò che impedisce alla nuova umanità, alla sua creatività di esprimersi. Questo è il primo passo sempre da rifare. Dopodiché, questa cosa bisogna viverla in gruppi, non è che la vivi da solo. Bisogna espandersi a cerchi concentrici partendo dai gruppi – potremmo dire – più iniziatici, quelli che lavorano assiduamente su di sé. Bisogna poi che questo diventi un discorso comune, ecco: dobbiamo far sì che questi concetti elaborino una nuova cultura.

Fonte: 
http://www.libreidee.org/2017/07/guzzi-noi-umanita-nuova-e-i-morti-viventi-ancora-al-potere/
#295
Io non ho mai avuto paura dell'aereo,di solito,almeno prima,mi veniva una leggera ansia all'inizio nel momento che si stacca da terra e alla fine quando atterra

Anch'io la prima volta che presi l'aereo (Roma Amsterdam 1990) ero molto eccitato.
la cosa che più mi colpi pero era che una volta scesi ci ritrovammo in un ambiente completamente diverso e in sole due, tre ore.
Mi pareva qualcosa di incredibile

Due anni prima ci ero andato in automobile con altri tre amici dell'epoca.
Avevamo intorno ai venti anni e all'epoca dell'Olanda ci interessavano solo due cose (!)  ;D ..poi vabbè nel "durante" ho avuto modo di scoprire tanto altro ancora che non era stato previsto all'inizio 

Conobbi una ragazza...beh,diciamo una ragazzina visto che era di qualche anno ancora più piccola di me  :) 
ci siamo scritti (le bellissime lettere a mano di una volta) per diversi mesi...poi un giorno ne arrivo una,l'ultima!..che per farla ancora più breve diceva pressapoco cosi;
Ho conosciuto un altro, ciao arrivederci!  :o ;D  
credo Facesse (o forse faceva) parte della loro mentalità "nord europea"...molto facili da conoscere,dirette e prive di ipocrisie, ma altrettanto facili e dirette nel cambiare "opinione" da un momento all'altro e senza troppi preavvisi.
In Italia (parlo pero sempre di 30 anni fa eh) in genere e per molti aspetti analoghi direi che non funzionava cosi..magari il risultato poteva pure essere lo stesso,ma il come ci si arriva che spesso risulta non essere per niente chiaro...compri', understood ?!

Poi per un periodo andai in fissa che avrei voluto conoscere una giapponese!! ma l'occasione non mi capito..mi affascinava l'idea che me ne ero fatto io, cioe di un certo rispetto che la ragazza (la donna in generale nella loro cultura) ancora aveva nei confronti dell'uomo e un suo ruolo ben definito in tal senso..ed anche qui in contrapposizione con cio che io vedevo con le ragazze italiane, che mi davano già all'epoca un idea praticamente opposta  ???

E poi ancora quando nel....


vabbe..a modo mio ho solo voluto partecipare al tuo racconto, col piacere di scrivere pensieri in libertà che avrei a mio modo associato mentre leggevo del tuo viaggio, e mi sembra che quello che ti e' capitato e' stato anche molto di più di un semplice viaggio  :)
#296
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
09 Luglio 2017, 04:40:50 AM
Lo ius soli, andando un po più a fondo e senza lasciarsi ingannare dalle "buone e belle" apparenze e' l'ennesimo dikdat che i dominanti vogliono inculcare ai dominati.
La Boldrini nel video parla chiaro a proposito..il suo messaggio e' appunto invertito.
Col pretesto dell'accoglienza parla appunto di globalizzazione...che e' il vero motivo che sta appunto dietro le apparenze e lo ius soli e' anch'esso parte integrante di questo progetto perverso
Poi dice infatti...che la globalizzazione come e' ovvio (cioè ovvio per loro e non certo per tutti gli altri che la subiscono) da maggiori opportunità (falso! Perché in realtà ci rende tutti precari e miseri in tutti i sensi)...e poi continua con la libera circolazione delle persone...MA che a quel punto non sono più persone ma cose! ..al pari delle merci!

I dominanti ci vogliono senza identità, senza radici,vogliono che non abbiamo più nessun tipo di legame (vedi pure distruzione della famiglia e sesso di genere,ne maschi e ne femmine ma ibridi amorfi e invertiti)
E insomma dobbiamo diventare funzionali a questo sistema (il loro) che e' evidentissimamente un sistema suicida e distruttivo.

Dunque l'intenzione non e' soltanto quello di creare un mondo liquido e gassoso, come finora e' avvenuto con successo..ma tale liquidita ora vogliono pure introiettarla dentro di noi per farcela passare come cosa giusta e normale e saremo noi stessi a crederlo!...cioe automi e sudditi consenzienti senza speranza,poiche a quel punto non lo avvertiremo nemmeno più.
#297
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
08 Luglio 2017, 14:27:27 PM
Citazione di: maral il 08 Luglio 2017, 08:57:14 AM
Non c'è dubbio che ci sia un limite oltre il quale la stessa accoglienza non è più accoglienza, proprio come c'è un limite oltre il quale il nostro progredire non è più progredire. Occorre allora riflettere sul significato e sulla causa effettiva di questo limite, senza banalizzarlo per crederlo assolutamente insuperabile o inesistente. Occorre intenderlo nel suo trovarsi non nello spazio fisico, ma nel nostro spazio mentale, mantenendo il principio di accoglienza e del progredire come finalità irrinunciabili. E la causa prima del dolore che oggi sta accadendo nel mondo è la medesima, è l'estrema disparità nella distribuzione della ricchezza (è la stessa causa, sia per il migrante che per Concetta Candido, quindi lottare per il primo è lottare anche per la seconda e viceversa, senza porli in contrapposizione per cui bisogna favorire l'uno a spese dell'altro, è la stessa causa che va affrontata per entrambi senza contrapporli, poiché il contrapporli solo favorisce la causa).

ed e' esattamente cio che intendevo dire pure io...non ho anteposto nessuna contrapposizione (cosa te lo avrebbe fatto pensare?) la causa e' la stessa sia per Concetta candida che per gli immigrati e infatti il video relativo alle ipocrisie della Boldrini (loro,traditori del popolo come dice sgiombo,e camerieri dei poteri forti aggiungo io) dovrebbe essere molto chiaro in proposito. (ma quando' che si aprono gli occhi?)

sgiombo l'ha descritto molto bene...esistono i dominanti e i dominati,i primi ci hanno detto e continuano a dirci un mucchio di cazzate,usando tutti i mezzi possibili immaginabili..io mi meraviglio come arrivati a tal punto si continui ancora a crederli e nel credere agli evidentissimi,surreali e auto distruttivi parametri di riferimento

CitazioneNon so e non ho alcun elemento per dire che ci sia un ordine cosmico anteriore all'uomo, perché "ordine cosmico" resta un significante umano, a cui l'uomo riferisce la sua esistenza sempre decentrata rispetto a qualsiasi ordine (e solo per questo lo può intendere e tentare, senza mai riuscirci, di definirlo. poiché ogni definizione si rivela un'impostura, anche se non si può farne a meno). 

L'ordine cosmico in origine l'uomo lo collocò nel Sacro e il Sacro è indefinibile, quindi il Sacro stesso richiedeva il suo superamento. Ma superamento non significa annullamento, significa comprensione ed è a questo a cui dobbiamo tendere e l'incontro con culture che hanno seguito percorsi diversi dalla nostra può aiutarci nel comprendere, ossia in ultima istanza nel tentare di meglio comprendere chi siamo.

Il "chi siamo" maral,non dipende soltanto dalle contingenze "terrene" che possono pure risultare ottimi per meglio comprendere e comprenderci..ma non siamo solo "materia" (corpo)

Ed io credo che questo e' strettamente collegato alle considerazioni fatte sopra poiché e' solo attraverso questa consapevolezza che le cose potrebbero davvero cambiare...la vedo dura pero
#298
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
07 Luglio 2017, 13:41:54 PM
Citazione di: Fharenight il 07 Luglio 2017, 11:43:54 AM
Intanto Concetta Candido,la donna che si è data fuoco nella sede dell'INPS perchè non riceveva il sussidio di disoccupazione, è morta.Le ustioni sul 70% del corpo erano troppo gravi.
Nessuno parla di lei, nessun sinistro dal "cuore d'oro", nessun buonista o radical-chic parla della sua disperazione, nessuna trasmissione, nessun Talk show, NESSUNO!
Vergongati sinistra.Vergogna!

E i nostri politicanti cosa fanno di fronte ai gravi problemi dell'invasione calcolata a tavolino dalle mafie e altri soggetti del business? Invece di porvi rimedio con serietà, sfruttano la situazione per il loro tornaconto politico proponendo lo jus soli e jus culturae? Nauseante. Tutto questo, a mio modesto parere, rientra nell'alto tradimento verso il popolo sovrano.

Ma con la scusa che apparentememnte siamo in  regime democratico sono ancora troppo pochi a capire che in realtà il popolo non conta piú nulla e che in sostanza viviamo in una dittatura  oligarchica con la collaborazione/strumentalizzazione della sinistra.

Ci sarebbe da realizzare una rivolta senza tregua, strenua e decisa, ma gli imbelli bamboccioni ne sarebbero capaci?

Fharenight,la Boldrini (video qui sotto) ce l'ha già detto che quello di concetta candido sarà' l'avanguardia del nostro stile di vita futuro! 

Questi due video vanno visti all'unisono poiché sono perfettamente identici

https://www.youtube.com/watch?v=E7QePDmPHfk

https://www.youtube.com/watch?v=uG-6Svud-oc
#299
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
05 Luglio 2017, 09:56:36 AM
Citazione di: InVerno il 05 Luglio 2017, 09:34:33 AM
Citazione di: acquario69 il 04 Luglio 2017, 12:53:59 PM
da dove hai dedotto che fharenight nel suo intervento abbia inteso che Platone era a favore della democrazia?
a me sembra proprio il contrario
E poi perché secondo te dovrebbe per questo aver meno diritto di parola degli altri?
Qui tutti hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni nelle regole civili e del rispetto altrui..se poi queste opinioni non piacciono non e' certo un problema di chi le ha scritte ma in quel caso di chi le legge e può pure benissimo evitare di leggerle, ed anche questo non glielo impedisce nessuno.

Siamo andati OT (io compreso e me ne assumo la responsabilità)
Lo deduco dal fatto che se copi incolli un pezzo di Platone che descrive la deriva in tirannide, all'interno di un tuo messaggio dove profetizzi la catastrofe della società, si suppone che tu creda ci sia una coincidenza tra le due cose, e che la catastrofe di cui parli sia la deriva in tirannide di cui parla Platone, ovvero che lo stato precedente (democrazia) sia quello desiderabile sia per te che per Platone. Poi se questa deduzione fosse errata tanto peggio, significherebbe che oltre a prendere citazioni a casaccio non si è nemmeno capaci di inserirle nel contesto giusto, io volevo essere ottimista. Non hai capito niente dell'ipotesi del diritto di parola, rileggi.

trovo un po oscura la tua spiegazione e francamente non sono riuscito a capirla...comunque non importa.

Il tema prosegue: ius soli o ius sanguinis?
#300
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
05 Luglio 2017, 08:11:51 AM
Citazione di: maral il 04 Luglio 2017, 20:18:28 PM
Non ho mai detto che l'individuo debba essere preso come un qualcosa di isolato, come una sorta di monade, Anzi, ho detto che l'individuo è il prodotto complesso di relazioni continue con ogni altro, relazioni che comprendono sia complementarietà che opposizione e questa è esattamente la sua "reale natura", che non è mai una volta per tutte, anche se può essere per tutti rassicurante pensarlo. Mi pare anche che fino a qui ci trovavamo d'accordo. Il problema nasce quando di questo tutto relazionale complesso una parte assume valenza per il tutto e, in ragione di questo, ci si trova gli uni contro gli altri categorizzati secondo etichetta emotiva e tanto più questa etichetta è esclusiva (e le etichette religiose o legate al sangue, ovvero a una pretesa identità biologica irreversibile) quanto più lo scontro tra parti assunte a simbolo di "natura" è devastante, non c'è altra soluzione che l'annientamento. La soluzione invece è il coraggio della critica delle proprie posizioni, riconoscendo che non sono totalizzanti, che c'è sempre qualcosa dell'altra parte in ogni parte in cui ci identifichiamo, qualcosa che abbiamo rimosso per sentircene al riparo, qualcosa che rivela la nostra grande complessità reale che non è mai realmente definibile. L'incontro con gli altri, anche se stanno dall'altra parte, è sempre un incontro con se stessi, con quello che si è.  

Mi riferivo in generale e non a te in particolare quando dicevo che l'individuo non e' separato dal resto (tutto e' connesso)..perche credo che questo assunto (cioè dell'illusione che esista separazione) fa parte della stragrande maggioranza delle persone e questo e' alla radice di tanti problemi che secondo questo criterio continueranno ad aumentare..quindi su questo credo concordiamo.
Ritornando pero al tema in questione, arriva un momento che per esigenze pratiche andrebbero fatte delle scelte..non credo si possa continuare a dire; "si siamo tutti fratelli,l'accoglienza e' cosa giusta e buona, insieme cresceremo eccetera eccetera" che di per se e' anche cosi...ma ce' un limite a tutto, e non e' vero che non esiste un limite..purtroppo fa parte della nostra condizione.
Io posso ospitare un certo numero di persone a casa mia ma non e' possibile continuare a farlo per sempre,altrimenti e' molto semplice; salta tutto, noi e loro messi insieme!
...e per quale motivo non si dovrebbe considerare anche questo aspetto?
Le ultime vicende italia-europa sull'immigrazione hanno poi del grottesco...gli altri chiudono le frontiere e a noi dicono in sostanza "arrangiatevi"
E ancora a credere alle favole dell'unione europea...ma qui si aprirebbero altre questioni per me della serie "essi vivono" !


CitazioneCertamente, ma quali sono questi principi  universali? Come definire l'ordine cosmico? ogni affermazione di valenza cosmica oggi non è che autoinganno, un sogno che pretende di essere reale, perché ogni principio è pronunciato dalla nostra particolare esperienza, da una particolare modo di sentire e da una particolare cultura generata da modi di fare che cambiano continuamente. Non possiamo stabilire nulla che valga in assoluto e per sempre, nemmeno per noi stessi. Naturalmente abbiamo bisogno di punti fermi e quindi di limiti e li cerchiamo sempre, ma ogni convinzione di averli trovati una volta per tutte sarà illusoria, si saranno già sbriciolati e appariranno altri limiti che andranno anch'essi sbriciolandosi. Oggi questo appare più vero che mai prima e non dipende da noi, non possiamo più limitarci a rievocare, sperando di poter tornare al piccolo villaggio dei tempi che furono, alle piccole patrie che si dimostrarono storicamente così nefaste, presi da immaginari nostalgici idilli con un passato solo immaginario.
Quello che possiamo fare è appunto cercare insieme di mantenere una rotta in questa inevitabile fluidità, confidando nelle nostre capacità di sistemare le vele quando il vento (che non dipende da noi) soffia forte, lavorando insieme con i compagni di viaggio, con sempre rinnovata fiducia gli uni con gli altri, perché tutti siamo impegnati, ognuno per quello che è, nella stessa lotta, nella stessa debolezza, a volte nella stessa disperazione da cui è necessaria poter trovare una stessa speranza.

Purtroppo oggi prevale il sospetto e la diffidenza, non la fiducia ed è proprio la diffidenza di ognuno verso tutto e tutti che ci espone massimamente all'isolamento e quindi al naufragio. Diffidenza che ha alle sue spalle la paura per come il mondo ci si rivela nella sua immane minaccia che noi stessi ci fabbrichiamo, quindi ecco la frustrazione e l'incapacità di comprendersi pur essendo sempre più prossimi, fossimo anche ai capi estremi del mondo. Dobbiamo riuscire a prendere confidenza con questa prossimità che non ammette illusioni per impararla a vivere senza trincerarsi in solidità di parte, perché non ci sono più.

Chiaro che le nostre "chiacchiere" non cambieranno di una sola virgola gli eventi e credo il destino stesso che va sparato in una precisa direzione..
Ad ogni modo, tanto per continuare a chiacchiere s'intende :) (e non lo sto dicendo per ironia nei tuoi confronti, sia chiaro, ma solo nei miei)
Quest'ordine cosmico retto da precisi principi esistono, e prima ancora che l'uomo comparisse sulla faccia della terra (e lo so non sarai d'accordo e non e' la prima volta che ci si "scontra" su questo preciso punto :) )
lo sapevano bene quelle civiltà che -guarda caso- abbiamo sterminato.

Ovvio che modelli di quel tipo, oltre a non esistere più, non sono nemmeno più riproducibili,ma in teoria (ormai solo in teoria, o tanto per chiacchierarci appunto sopra) sarebbero gli unici da cui ri-prendere l'esempio