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Messaggi - viator

#2851
Salve. Per Antonyi ed InVerno. Guardate che io non attribuito meriti o demeriti a nessuno. Men che meno ho affermato che l'iniziativa capitalista abbia favorito l'abolizionismo.
Io ho detto che il clima socioculturale al cui interno è maturato l'abolizionismo risultava collocato nei Paesi ex coloniali e ad economia capitalistica. Mi sono quindi limitato a citare un contesto. Saluti.
#2852
Salve Ox. Io lascerei perdere il Messico. Il mondo latino è in decadenza.  Salvo solo Brasile e Spagna. L'Italia la metto da parte perchè essa appartiene alla latinità culturale ma ha subito anche importanti influenze multicolturali mediterranee od europee, è un paese eternamente in bilico tra laicità e confessionalità, tra perifericità (rispetto all'Europa) e primato (rispetto al Mediterraneo). Un casino, insomma.

La Cina un esempio di equilibrio efficientista tra mercato e diritti sociali ? Se per diritti sociali si intendono quelli in vigore nelle comunità delle formiche........allora sono d'accordo ! Saluti.
#2853
SalveSgiombo. Citandoti : "La logica non é quell'esercizio consistente nel combinare la nozione delle cose secondo i loro rapporti conoscibili tra le loro cause ed i loro effetti.
La logica é la scienza del corretto dedurre conclusioni da premesse, considerate astrattamente, indipendentemente dai "contenuti determinati" più o meno concreti delle premesse e delle conseguenze stesse (conseguenze logiche, inferenziali; e non: causali).
Di relazioni di causa-effetto fra gli eventi si occupano le conoscenze empiriche di eventi determinati (concreti; o anche di caratteristiche più o meno astratte degli eventi; in particolare nel caso delle conoscenze scientifiche)."


Hai ragione, Chiedo venia. Io parlavo di logica utilizzata da chi è privo di lauree in scienze umanistiche. Lo sospettavo - e tu mi hai confermato - che per gli esseri tutti umanistica, cervello e dizionario la logica è invece una cosa completamente diversa. Infatti essi vivono in un mondo privo sia di cause che di effetti. Però...per pietà...spiegami come si fa a considerare la logica una scienza visto che essa si deve occupare solo di astrazioni ?



"E la filosofia non é affatto "amore per la discussione contradditoria" ma invece "amore per il sapere, per la conoscenza".
Ci sono ricascato. Mi hai giustamente corretto fornendomi l'appropriata etimologia. Certo io son privo di pudore nell'usare termini di cui ignoro il significato !
Però.......ma come si fa a raggiungere la conoscenza senza utilizzare un contradditorio dialettico ? Uno dice qualcosa, io non commento per non instaurare un eventuale contradditorio e - ecco fatto - ho raggiunto la conoscenza ?. Saluti.
#2854
SalveOx. Io sono uno scettico ad oltranza. La trascendentalità secondo me è funzione cerebrale (il vertice della complessità cerebrale) che riesce ad esprimere - attraverso l'estrapolazione operata su di un certo cumulo di dati percettivi, concettuali, intellettuali, esperienziali, spirituali, razionali (ogni termine di questa sequenza andrebbe definito e spiegato, ma è meglio lasciar perdere).... riesce ad esprimere, dicevo, le più astratte ideazioni possibili.

Quindi, essendo la "incarnazione metafisica", figurati la trascendenza quanto può avere a che fare con verità, realtà fisica, certezza. Ne rappresenta invece il polo opposto. La trascendenza allontana dalla verità-realtà.

La corretta completa enunciazione di Eco dovrebbe essere (come certamente tu, per nulla ingenuo, saprai) : "Ciò che si dice è la verità creduta dai poveri di spirito e da coloro che vogliono una verità a tutti i costi".

A proposito di moltitudini e maggioranze che credono alle fandonie, devo brutalmente risponderti che nel mio intervento parlavo dell'interpretazione delle ARGOMENTAZIONI LOGICHE, non del destino ed effetto delle...."fake news"? (che lingua è ? Già io ho problemi con l'italiano, abbiate pazienza !). Salutoni.
#2855
Salve Ox. Dio me ne scampi. Io ho escluso immediatamente e chiaramente in concetto di verità (che non può conoscere gradazioni in più od in meno) dalla raggiungibilità filosofica o fattuale.
La maggior condivisibilità di argomentazioni logiche serve, è utile, è necessaria per orientarsi circa ciò che è più adatto a formulare delle decisioni logiche.
Le quali avranno tanto maggiori probabilità di successo (cioè di pragmatica utilità nell'effettuare delle scelte) quanto più diffuse e possibilmente maggioritarie se non addirittura universalistiche.
Il fatto che domani il sole sorga non rappresenta affatto una verità precostituita (del futur non v'è certezza........). Però quasi tutti considerano logico il crederlo ed io mi adeguo (faccio programmi che tengono conto del fatto che il sole sorga ancora) sperando non dissennatamente che ciò accada ancora Saluti.
#2856
Salve. Quesito per gi avversari del capitalismo.
Dal momento che io credo proprio che l'abolizione della schiavitù realizzatasi nell'ultimo secolo (sino a fine ottocento essa persisteva in Africa (es. Zanzibar)) sia stata un effetto della diffusione della mentalità capitalistica (nel Nord America gli abolizionisti era la capitalistica Unione, non la redditiera ed agricola Confederazione – in Europa gli abolizionisti sono stati i capitalisti colonialisti).......chiedo : fu un bene od un male da parte del capitalismo lo sconvolgere sistemi sociali e culture nei quali lo schiavismo prosperava indisturbato, anche in regioni in cui i dettami religiosi lo vietavano esplicitamente (es. Gli arabi nei confronti degli africani, i brasiliani idem, i paesi genericamente latini e cattolici, idem) ?
Ovvio che mi farete notare che il capitalismo ha contribuito a sostituire lo schiavismo legale con lo sfruttamento, ma questo – secondo voi – ha rappresentato un miglioramento od un peggioramento delle condizioni dei popoli precedentemente schiavizzati ?.
#2857
Salve. Una riflessione sulla discussione filosofica.

La grave distorsione che – secondo me - rende vana (cioè che impedisce il suo approdare a conclusioni incontrovertibili, al di là degli sfoghi personalistici e del reciproco intrattenimento intellettuale) la discussione filosofica consiste nel voler affrontare un percorso che conduca dalla soggettività (cioè l'insieme delle esperienze, sensazioni, convinzioni personali) alla verità oggettiva.

Naturalmente dovremmo sapere tutti che la verità-realtà oggettiva è irraggiungibile, ma il fatto è che ciascuno finge di ignorarlo. Ci si cimenta nell'impossibile appunto solo per unp ed scopo ed effetto personalistico e/o intrattenitivo.

Personalmente credo che la filosofia debba occuparsi solo di logica.
La logica sarebbe quell'esercizio consistente nel combinare la nozione delle cose secondo i loro rapporti conoscibili tra le loro cause ed i loro effetti.

In tal caso il percorso diventerebbe non più quello tra il soggettivo e l'oggettivo, bensì tra il soggettivo ed il collettivo, cioè tra le nozioni individuali e quelle maggioritariamente condivise da tutti gli interlocutori.

Quindi la filosofia diventerebbe unicamente il terreno di confronto tra diverse visioni del mondo (le visioni del mondo di ciascuno sono fatte di una miscela talvolta inricatissima tra l'irrazionale psichico ed il razionale mentale (il quale ultimo a sua volta contiene logiche evidenti e condivisibili oppure oscure e da interpretare)) per poterne estrarre quanto (non dico universalemente ma almeno, appunto, maggioritariamente) condivisibile.

Naturalmente a questo punto la contraddizione sarebbe che la speculazione filosofica, nata alla ricerca della verità universale, per risultare efficace dovrebbe rinunciare a tale presupposto e quindi al proprio obiettivo originarioo.
Anche perchè se lo facesse non potremmo più chiamarla con il suo nome (la cui radice è appunto "amore per la discussione contradditoria") ma diventerebbe "amore per la discussione coerente".
Saluti.
#2858
Tematiche Filosofiche / Re:Il fine giustifica i mezzi?
02 Febbraio 2019, 21:39:53 PM
Salve Freedom. "Ritengo la proprietà privata un furto. Spiace citare Marx senza essere comunista ma qui aveva proprio ragione".


Beh, affermazione celebre, roboante e di grande successo. Appunto un tantino esagerata, forse.
Posso rispettarla come opinione (secondo me sbagliata) di qualcuno o di tanti.

Anche volendosi richiamare alle condizioni primordiali delle società umane, nella più audace delle ipotesi giuridiche si sarà trattato di appropriazione indebita, non di furto. Saluti.
#2859
Salve Ox. Nei miei interventi qui conferisco al concetto di Dio non la mia personale interpretazione (che è appunto quella filosofica di Assoluto, Mondo, Tutto) bensì quella predominante - teistica - che credo nutrita dalla maggioranza dei lettori.

La volontà di potenza non è altro che il nostro desiderio di poter sconfiggere la morte.
Tutta qui, secondo me, la logica nicciana.

La morale naturale è quella espressa dal "Principio Naturale del Bene" che io ho già citato più volte e che recita "Nessuno sottragga o distrugga ciò che non sara in grado di restituire o rigenerare".
Esso è l'espressione della capacità appunto della natura di restituire e rigenerare qualsiasi cosa. Tale capacità rappresenta sia IL SACRO che la MORALE ASSOLUTA.

L'uomo fa parte della natura e sarebbe tenuto quindi a rispettare anch'egli tale principio ma, rappresentando anche ciò che tende a porsi quale evoluzione e diversa riproduzione della natura, può trovarsi (e si trova) ad opporsi ad essa nel cercare di realizzare le proprie aspirazioni. Infatti la nostra battaglia contro la morte si oppone proprio alla sua naturalità, che il mondo può permettersi poichè in grado di superarla.

Noi invece abbiamo appunto paura di non poter superare la nostra morte. Saluti..
#2860
Tematiche Filosofiche / Re:Il fine giustifica i mezzi?
01 Febbraio 2019, 23:45:47 PM
Salve Everlost : "Moralmente saresti mooolto cattivo, perché potresti evitare la macellazione di tante pore bestie, invece non lo fai per il puro sfizio egoistico e antropocentrico di sentire buoni gusti naturali quando mastichi. Forse ho dimenticato l'aggettivo fallocratico, ma in fondo non c'entrava molto per cui va bene così."

Morte e soprattutto sofferenza dovrebbero venir risparmiate a qualsiasi vivente. Ma sembra che cause di forza maggiore lo impediscano.

Circa la macellazione delle povere bestie mi ha sempre colpito il fatto che - tanto più simili a noi sono i corpi ed i comportamenti degli animali - tanto più ci preoccupiamo della loro morte e sofferenza. Non ho mai sentito nessuno censurare il fatto che si schiaccino i ragni.
Molto acutamente ho concluso che è perchè essi sono piccoli, muti, hanno otto zampe nessuna delle quali riescono a congiungere per implorarci di risparmiarli, non sanno gesticolare........................................

Lo stesso avviene nei confronti dei vegetali. Essi sono talmente diversi da noi che si trova impossibile che essi soffrano. Per questo si possono segare o strappare dalle loro radici senza che ciò ci provochi episodi di insonnia da rimorso.

Circa poi il : "Faccio poi fatica a seguire alcuni ragionamenti molto complicati per i quali è come se i  concetti di mezzo e di scopo, che sono solo  astrazioni della nostra mente, avessero vita propria.", non ti devi preoccupare, od almeno puoi consolarti poichè siamo almeno in due a non capire : figurati che per me il mezzo è solo la metà dell'uno, mentre lo scopo non è altro che il maschio della scopa !!. Salutoni.
#2861
Salve Oxdeadbeef. Non ritengo affatti sinonimi Dio e sacralità. Il primo termine è certamente rigorosamente connesso al secondo, ma il sacro in sè come concetto affonda il proprio significato nei tabù. Il sacro è sempre collegato a doveri o limitazioni di carattere talmente radicato ed imperativo da farne appunto dei tabù.

Che la parte del leone la facciano i temi religiosi, ovvio ma per nulla esaustivo.
Esistono la sacralità della vita, dei giuramenti, dei confini della Patria......tutti aspetti sui quali anche gli atei potrebbero convenire. Saluti.
#2862
Salve doc. Ma quali idiozie !?. Nel peggiore dei casi hai passato in rassegna delle ovvietà individualmentre interpretate.

Purtroppo le ovvietà - categoria degnissima che ospita anche tutte le verità non molto originali - si occupano quasi solo di dirci COME sia la cosa di cui stiamo parlando. E a proposito di amore, tutti sanno - per esperienza o per sentito dire - cosa esso sia in tutte le sue innumerevoli manifestazioni.

Nelle decine di migliaia di post presenti nel Forum troverai milioni di parole che parlano del COME delle cose. Venti o trentamila parole solamente parleranno di COSA siano o possano esserlo. Prova a vedere se all'interno di questo argomento ci siano interventi che cercano di dire cosa sia l'amore (magari - per carità - in modi incomprensibili o sbagliatissimi). Saluti.
#2863
Salve doc. Una considerazione. Possiedi, dici, una tua visione del mondo. Non granitica. Non me la sento di approvare un tuo tentativo di trovare supporto esterno dandoti a letture che - possibilmente, come tu dici - confermino visioni del mondo simili alla tua.

Sarebbe come se un prelato infervorato cercasse la conferma delle proprie convinzioni limitandosi a leggere il Vangelo, non trovi ? Cordiali saluti.
#2864
Tematiche Filosofiche / Re:Il fine giustifica i mezzi?
31 Gennaio 2019, 21:22:59 PM
Salve. Ma l'affermazione machiavellica non va presa come dettame etico o morale. Ovvio che lo stesso autore la considerasse profondamente immorale.
Anzitutto secondo me la sua interpretazione è da ritenersi squisitamente quantitativa : M. desiderava affermare che le risorse da dedicare al raggiungimento el fine risultavano - mei casi di applicabilità della sua massima - inferiori al beneficio ottenibile una volta ottenuto lo scopo del loro impiego.
Comunque, al di fuori di ogni convenienza materiale, M. si stava occupando del più cinico degli strumenti utilizzabili per il mantenimento del potere : la strategia politica.
Quindi la sua affermazione è stata prodotta in chiave puramente strumentale. Tantopiù che il fine bastava proclamarlo anche inventandoselo ed avrebbe automaticamente giustificato qualsiasi fandonia, utopia o falsa promessa nel dare libertà di azione a chi agiva in suo nome. Saluti.
#2865
Salve. "Continuo a non capire cosa sia per te la coscienza.

Il processo di percezione soggettiva per me non é solo che la richieda, é che proprio é costituito da  coscienza."

Mi permetto inserirmi. La coscienza è funzione che funge da tramite tra la psiche e la mente. In essa confluiscono le percezioni sensoriali (non dirette e grezze, bensì come elaborate ed interpretate dalla psiche), le quali vengono "mentalizzate" permettendo di gestirle in modo consapevole attraverso la loro connessione alla memoria (alla parte di memoria appunto consapevole).
Le percezioni (stiamo parlando esclusivamente di messaggi sensoriali) vengono tutte elaborate psichicamente ma solo una parte della loro interpretazione psichica (l'interpretazione consiste nel confrontarle con i preesistenti contenuti psichici sulla base della loro positività-neutralità o negatività ai fini della sopravvivenza) viene rilasciata dalla psiche verso la memoria consapevole e la coscienza. I meccanismi precisi di selezione mi sono ignoti.
Praticamente la psiche "decide" cosa trattenere all'interno dei propri contenuti inconsci e cosa invece può/deve diventare consapevole ed utilizzabile razionalmente. Saluti.