Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - bobmax

#2851
Tematiche Filosofiche / Re:cosa intendeva Gurdgeff
30 Luglio 2018, 19:52:05 PM
L'effettiva esistenza del libero arbitrio può avere soltanto una motivazione trascendente.
A prescindere da qualsiasi pigra considerazione riduzionistica, che qui non c'entra proprio nulla.
La constatazione che tutto ciò che avviene dipende dalla necessità o dal caso è infatti assolutamente generale.
 
E' indubbiamente più facile lo spregio invece che affrontare davvero la questione.
Che dovrebbe essere problematizzata, ma qui non lo è.
 
Ad ogni modo, che il libero arbitrio non esista è soprattutto un requisito etico.
Così come etico deve essere l'approccio al problema.

Saluti
#2852
Secondo me, non si tratta di controllare, ma di osservare.
Ossia cercare di osservare ciò che avviene, come si svolge la situazione, fuori di te e dentro di te.
Osserva e basta. Senza prendere alcuna posizione, senza cercare di controllare, bloccare.
 
Ogni azione risveglia infatti l'io che cerca sempre di imporsi.
Se invece osservi soltanto, qualcosa potrà, forse, nel tempo cambiare in meglio...
#2853
Tematiche Filosofiche / Re:cosa intendeva Gurdgeff
30 Luglio 2018, 18:06:52 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 30 Luglio 2018, 16:39:27 PM
...E allora, se tutto accade perché deve accadere e quindi non esistono né colpevoli né innocenti, perché non smantelliamo il Ministero di Grazia e Giustizia? Non è un abuso condannare politici corrotti, mafiosi, stupratori e truffatori, se il loro comportamento è dettato dal fato?
La condanna è un errore se intesa come "vendetta", perché nessuno è davvero responsabile. Ogni condanna dovrebbe invece avere in vista il futuro, il suo scopo dovrebbe essere perciò cautelativo per prevenire o disincentivare il ripetersi di reati.

D'altronde più conosciamo, più riusciamo a scorgere qualcosa dietro anche al più incallito delinquente, non intravediamo delle cause che non dipendono da lui stesso?
E se approfondiamo l'indagine non ci coglie il sospetto che noi stessi, nelle identiche situazioni di colui che stiamo condannando, non avremmo potuto che comportarci allo stesso modo?

Che il libero arbitrio non esista è comunque e soprattutto una necessità etica, piuttosto che logica:
Se il libero arbitrio esistesse, il Male sarebbe senza appello: assoluto.

Ma il libero arbitrio non esiste.
E allora ogni bene e ogni male fanno capo all'Origine.
E qui sta forse l'unica nostra possibile libertà: che l'Origine sia comunque il Bene, piuttosto che il Nulla assoluto.
#2854
Tematiche Filosofiche / Re:cosa intendeva Gurdgeff
30 Luglio 2018, 13:52:20 PM
La sola ipotesi che il libero arbitrio sia un'illusione suscita normalmente orrore.
Da dove nasce però questa repulsione?

Non nasce forse dallo strazio di un io, che crede comunque di esistere senza tuttavia nulla potere?

Ma è proprio l'io a dover essere messo in discussione!
Il riconoscimento della mancanza del libero arbitrio è solo un primo passo, che ha come fine il nostro distacco dall'io.

E con il distacco... la beatitudine dell'Uno.

Il molteplice è la manifestazione, l'Uno la sua pace.

Dimentichi dell'Uno, cadiamo nelle mille contraddizioni del molteplice, avvinghiati a ciò che riteniamo essere: l'io.
E così finiamo per ipotizzare degli aldilà dove magari finire dopo la morte.
Riproponendo inevitabilmente in quei mondi le insuperabili antinomie di questo nostro mondo.

Ma non esiste alcun aldilà! Tutto è qui, ora, nel presente.
E infatti l'inferno e il paradiso esistono sì, ma sono qui, ora.
All'inferno infatti posso accedervi in qualsiasi istante, è sufficiente che mediti su di una mia colpa. E l'inferno, luogo senza speranza, mi si spalanca davanti!
#2855
Tematiche Spirituali / Re:Che cos'è la Fede^
30 Luglio 2018, 12:25:07 PM
Sì GionniFara, il nulla e il tutto sono le due facce della stessa medaglia. Infatti il tutto non è un qualcosa...
#2856
Tematiche Filosofiche / Re:cosa intendeva Gurdgeff
30 Luglio 2018, 12:00:35 PM
Tutto quello che accade segue la Necessità, ha perciò una causa. Unica altra possibilità è che sia dovuto al Caso (a darlo per possibile...). 

La Necessità rimanda ad altro avvenuto prima. Mentre il Caso ha una sola origine: il Caos!

Di modo che il libero arbitrio è un'illusione.
#2857
Tematiche Spirituali / Re:Che cos'è la Fede^
29 Luglio 2018, 23:28:23 PM
Il desiderio di Dio è l'unica autentica fede. Con "Dio" intendendo il Bene.

La possibilità che Dio non coincida con la Verità, compare soltanto se non sono coinvolto totalmente. Perché che Dio sia, dipende solo da me.
Dio vuole infatti TUTTO.

Il nulla da cui provengo e a cui ritorno non mi deve spaventare: io sono in effetti nulla.

Ma più constato la mia nullità, e più io e Dio siamo Uno.
#2858
Tematiche Spirituali / Re:Parlando di giustizia.
23 Luglio 2018, 17:22:09 PM
Sì, dal cuore. Perché è il tentativo di esprimere ciò che io sono. Un tentativo sempre imperfetto, ma che cerca la Verità.
E più sono me stesso e più cresce la compassione. Perché tutti sono incolpevoli. Non esiste infatti alcuna libertà.
#2859
La razionalità è un sistema, e come ogni sistema essa non può accedere ai propri fondamenti.
La scissione soggetto/oggetto è un fondamento della razionalità, e non è perciò indagabile dalla stessa razionalità.

L'approccio dovrebbe essere quindi a mio parere diverso. Occorre cioè provare a muoversi fino al limite della comprensione razionale, per percepirne la intrinseche contraddizioni. Giunti al limite, la razionalità subisce uno smacco che la paralizza. Ma quel "nulla" che ci troviamo davanti può scuoterci nel profondo.
 
Una possibile strada, per giungere al limite, è quella di riflettere sul nostro libero arbitrio. La sua impossibilità, non solo logica ma pure etica, può farci percepire, attraverso il nostro stesso annichilimento, ciò che razionalmente sarebbe impossibile.
#2860
Per 0xdeadbeef
Vorrei ringraziarti per aver proposto questo argomento. Di non facile approfondimento.
 
Per Green Demetr
No, l'Assoluto non è un'ontologia. L'Assoluto è la Verità. Mentre qualsiasi ontologia altro non è che il tentativo, maldestro, di possedere la Verità.
Ben diversa la periecontologia (Karl Jaspers) che consiste non nella pretesa di com-prendere (tipica dell'ontologia) ma di fare un passo indietro, lasciar spazio, stare in attesa.
 
Leggendo Severino, si potrebbe notare quanto egli sia all'oscuro delle principali moderne teorie scientifiche, così come il suo rifiuto della tecnica sia fondato principalmente su una superstizione. Questi filosofi non vogliono sforzarsi, e pretendono di aver ormai capito tutto. In questo modo un'iniziale interessante idea, invece di svilupparsi, acquista inevitabilmente un carattere dogmatico, perciò inaccettabile.
In questo modo finiscono magari con il rifiutare il cronotopo di Einstein, per la semplice ragione che non lo hanno per nulla compreso (che poi esso sia Verità assoluta è tutta un'altra storia...)
 
Apprezzo Carlo Sini, anche con lui ho avuto modo di confrontarmi più volte. Direi che con "Archivio Spinoza" abbia espresso il meglio di sé. Poi ho notato una deriva consolatoria, una promessa di splendide sorti progressive, che mal si confà alla precedente profondità del suo pensiero.
 
--------------------------------------
Impegni improrogabili renderanno difficile la mia partecipazione al forum, approfitto per salutare tutti.
#2861
Ritengo che l'essenza della filosofia di Severino sia stata esposta una volta per tutte in "Ritornare a Parmenide" del 1964 (poi riproposto in "Essenza del nichilismo" del 1972). Senza che ne siano poi seguite significative evoluzioni, nonostante questa sua idea appaia a mio avviso monca e necessaria di approfondimenti.
Invano ho cercato, sia nei suoi saggi successivi sia alle sue conferenze, un passo avanti. Ho avuto modo di interloquire con il filosofo in più occasioni, ogni volta trovandolo ancorato al parmenideo "l'essere è, il non essere non è".
Suo merito, a mio parere, è di aver identificato nella fede nel divenire l'origine del nichilismo e mostrato come le religioni consistano essenzialmente in rimedi all'angoscia esistenziale che ne deriva.
Tuttavia, come osserva Nietzsche: «V'è qualcosa di arbitrario nel fatto che "costui" si sia arrestato "qui", abbia rivolto lo sguardo indietro e intorno a sé, non abbia, "qui", scavato più profondamente e abbia messo in disparte la vanga - c'è pure qualcosa di sospetto in tutto ciò».

Non è infatti solo il divenire a dover essere messo in discussione, è necessario affrontare anche il molteplice. Ossia l'oggettività in sé.
Ed è proprio il molteplice, inteso come oggettività in sé, ciò che i paradossi di Zenone vogliono contestare.
La freccia, raggiunge il bersaglio, solo perché la freccia, intesa come oggetto distinto da tutto il resto, non esiste. Non vi sono oggetti distinti che mutano con il divenire. Se lo fossero, il movimento sarebbe impossibile. Non esiste la freccia, il bersaglio, lo spazio tra i due, come cose in sé. Ciò che davvero esiste è l'Evento: "freccia che raggiunge il bersaglio" da intendersi nella sua interezza. La scomposizione che razionalmente facciamo è utile, ma non è la verità.
Di modo che non vi è alcun "essente" che nasce dal nulla o torna nel nulla, perché nessun "essente" mai davvero è.

D'altronde Parmenide parla dell'Uno. Ma il fatto stesso di affermare: "l'essere è, il non essere non è" non è la reazione ad una caduta già avvenuta? Giacché nel nostro mondo, che è esserci, l'essere è solo ciò che si oppone al nulla.
Cioè con "essere" intendiamo ciò "c'è", mentre con "nulla" intendiamo semplicemente il non esserci di ciò che potrebbe invece esserci.
Ossia questo è un essere relativo, relativo al nulla.
Che non ha niente a che vedere con l'Essere inteso come l'Assoluto!
Confondiamo perciò l'Essere con l'esserci.
Mentre riguardo all'Essere niente sappiamo. Al punto che è impossibile distinguerlo dal Nulla.
#2862
Per Donalduck
 
La fede non implica affatto sicurezza. La fede è slancio verso il trascendente con amore e tremore, perché nulla è certo. Di modo che l'autentica fede deriva dalla speranza. Una speranza tuttavia che non vuole per niente illudersi. E che quindi non può accettare alcunché come assoluto del nostro mondo relativo.
E' lo slancio di fede che il Bene sia.
Questo è l'unico passo che, con tutti i dubbi, la fede richiede: Dio = Verità = Bene.
In sostanza che Dio sia, dipende dalla mia fede.
 
La sicurezza è tutt'altro, si fonda infatti su "verità" oggettive, cioè provate dall'esperienza, perché verificate un'infinità di volte. Ossia "verità" che appartengono al mondo immanente, alla sua coerenza, alle sue supposte leggi.
Essere poi sicuri di qualcosa che non ha fondamento (che non è provato) altro non è che superstizione.
Ma è comunque superstizione pure il considerare come Verità assoluta ciò che è soltanto una "verità" scientifica.
#2863
Per Green Demetr
Forse sono io ad aver mal interpretato, forse Nietzsche è comunque riuscito a guardare oltre. D'altronde sono stati impossibili da mantenere, si torna sempre indietro dove il divenire è legge.
Il fatto è che percependo la passione e la sofferenza di questa grande anima viene naturale l'impulso di avvertirlo: "No, non disperare così! I giochi sono ancora aperti! Il divenire non è verità assoluta."
#2864
Per Viator
Sì la speranza.
Una speranza che, non so bene come, coinvolge me stesso, mi chiama in causa. La Verità ha bisogno di me, ma sono ancora troppo sordo...
#2865
Per Green Demetr
Il nichilismo nasce con la stessa razionalità, ne è l'altra faccia della medaglia.
Possiamo dire che Adamo rappresenta, nel mito, il primo uomo razionale e quindi il primo nichilista.
Il nichilismo si fonda infatti su quanto appare più ovvio alla mente razionale. Ossia sul convincimento che all'essere appartiene solo quello che c'è qui ora, nel presente. Mentre ciò che c'era, e ora non c'è più, così come ciò che ci sarà, ma non c'è ancora, non sono essere, ma solo lo erano o lo saranno.
L'essere è solo ciò che abita il presente e questo essere evolve subendo il divenire.

Questa "certezza", che è certezza del divenire, è la motivazione del nichilismo.
Una "verità" che Nietzsche non è riuscito a mettere davvero in dubbio. Ne rimase succube considerandola assoluta.

Un approccio autenticamente relativistica dovrebbe invece mettere in discussione anche questa "verità". E vi sono molte ragioni per farlo.

Nella pratica reale del vivere, occorrerebbe per esempio valutare l'illusione del libero arbitrio, in una visione etica. Dall'orrore di un divenire che ci annichilisce, potremmo forse cogliere l'autentica libertà.