Se la cartina che ho trovato su INTERNET è aggiornata:
a)
La Russia, per mano di El'cin, aveva sottoscritto il trattato di Roma del 1998 che Istituiva la Corte Penale Internazionale; però, il 9 agosto 1999 Putin fu nominato "Primo ministro" della Federazione Russa, e, cambiò completamente la politica di El'cin.
Così, prima di dichiarare l'"accellerazione totalitaria" della invasione della Cecenia il 1º ottobre 1999 (quando Putin dichiarò illegittima l'autorità del presidente ceceno Aslan Maschadov così come quella del Parlamento ceceno), il neo-dittatore moscovita, "prudentemente", ritirò la firma apposta da El'cin al trattato di Roma del 1998; ed infatti, nei successivi dieci anni, per giudicare gli innumerevoli crimini di guerra commessi dai Russi in Cecenia, di "Corti Penali Internazionali" ce ne sarebbero volute almeno dieci.
E Putin avrebbe collezionato almeno venti ergastoli, se non la stessa impiccagione!
2)
L'Ucraina ha regolarmente apposto la propria firma al trattato di Roma del 1998 che Istituiva la Corte Penale Internazionale; però, pur non avendola mai ritirata, ancora non l'ha ratificata.
Tuttavia nel 2014 ha comunque attivato la giurisdizione della Corte Penale Internazionale tramite la procedura speciale prevista dall'art. 12 dello Statuto e dall'art. 44 delle cosiddette "Rules of Procedure and Evidence".
Tale normativa stabilisce che uno Stato non membro può, tramite una formale dichiarazione depositata presso la Cancelleria della Corte, accettare la competenza della CPI relativamente ai reati previsti dall'art. 5 e cooperare con essa senza ritardo e senza eccezioni.
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Ciò premesso, da un punto di vista "strettamente legale", nè la Russia nè l'Ucraina sono vincolate dal trattato di Roma; per cui, se così decidono di fare, i "criminali di guerra" possono anche giudicarseli da soli.
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Tuttavia, secondo me:
- al massimo ciascuna delle due nazioni dovrebbe processare i "criminali di guerra" che appartengono ai loro stessi eserciti, e non a quelli altrui;
- in ogni caso, anche se la cosa non è obbligatoria, i "criminali di guerra", sia che appartengano ai loro stessi eserciti, sia che appartengano a quelli altrui, in via di principio dovrebbero sempre essere deferiti alla "Corte Penale Internazionale".
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Ed infatti, se a giudicare è un tribunale nazionale, in entrambi i casi, secondo me, ricorre la "legitima suspicione" o a favore o contro gli imputati.
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In ogni caso bisogna stare attenti a non confondere i "crimini comuni" commessi durante una guerra, con i "crimini di guerra"; ed infatti la giustizia ordinaria, anche in caso di guerra, continua a funzionare regolarmente come prima.
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Ad esempio, nel 1941, un ufficiale tedesco commise una grossa truffa pecuniaria nei confronti di una ricchissima vedova francese (falsificando anche della documentazione notarile); per tale motivo fu processato da un tribunale francese, e finì in un carcere francese (dopo che l'OKW lo ebbe degradato e radiato dalla Whermacht).
Ed infatti, in quel caso, il crimine era avvenuto mentre c'era un guerra in corso; ma non "in occasione" della guerra.
Sono due cose molto diverse!
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Vadim Shishimarin, invece, ha ucciso un civile "in occasione" della guerra; per cui il suo non è stato un "crimine comune", bensì un "crimine di guerra", che sarebbe stato molto meglio deferire alla Corte Penale Internazionale.
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Visto che Vadim Shishimarin è reo confesso, ed ha persino chiesto perdono alla moglie della vittima, presumo che anche la Corte Penale Internazionale lo avrebbe condannato in tempi brevi; però, secondo me, ammesso e non concesso che il processo si sia svolto in modo regolare (come, in effetti, sembrerebbe), una condanna all'ergastolo emessa in tempi così brevi, io non l'avevo mai vista.
E non può non far insorgere quantomeno il sospetto di una eccessiva "frettolosità" giudiziaria!
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Staremo a vedere come si svolgeranno i prossimi 48 processi per crimini di guerra già annunciati dagli Ucraini; e su quali basi essi si fondano.
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Adesso, se i Russi fossero davvero "furbi", invece di sottoporre a processo i "presunti" criminali di guerra ucraini da loro catturati (il che apparirebbe una ripicca ai processi di Kiev), al loro posto io li tratterei in guanti bianchi, come normali prigionieri di guerra; in attesa di deferirli davanti alla Corte Penale Internazionale, se e quando avranno acquisito il necessario corredo di prove a carico.
Viste la serie di figure di cacca di cui stanno facendo collezione i Russi, in tal caso ci farebbero finalmente una "bella figura"!
Viste la serie di figure di cacca di cui stanno facendo collezione i Russi, in tal caso ci farebbero finalmente una "bella figura"!
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Quanto allo scambio di prigionieri, la ritengo una cosa perfettamente lecita; però, se tra di loro ci sono dei soggetti gravemente sospettati di crimini di guerra, o da una parte o dall'altra dovrebbero restare sotto custodia o quantomeno sotto stretta sorveglianza, in attesa di essere deferiti davanti alla Corte Penale Internazionale.
Non può mica finire tutto "a tarallucci e vino"!
Non può mica finire tutto "a tarallucci e vino"!
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, nacque durante la prima guerra mondiale; perchè i soldati avevano, sì, a disposizione solo pallottole "incamiciate", ma bastava "girarle" nel bossolo, per esporre il loro micidiale "culetto" in piombo nudo.