cit maral
"Non credo che comunque N. intenda l'attimo come una convenzione temporale o "una astrazione (un prodotto del mentale)" come dicevi più avanti."
e perchè no? Nietzche ragiona a lungo sull'impatto del giudizio soggettivo e dei suoi errori metafisici.
comunque mentale è un termine che rimanda a strane ipotesi che vanno per la maggior oggi, felice di sbagliarmi nel caso.
cit maral
"Intendevo dire che la zoè (nel senso greco) non conosce la morte, la esclude. E' vita infinita di tutti gli esseri viventi (zoa), senza caratterizzazioni, contrapposta alla vita finita e caratterizzata del bios che incontra la morte. Scrive Kerenyi nel suo magistrale saggio su Dioniso: "zoè è il livello minimo della vita, con il quale soltanto la biologia ha inizio... è non morte". Alla zoè corrisponde il tempo della festa dionisiaca più che quello dell'evoluzione darwiniana. Credo rappresenti certamente il divenire nella forma più pura. in cui la morte è un momento diveniente della vita stessa."
Scrive Agamben che la zoe è la nuda vita.
Scriveva Focault la battaglie contemporanee sono atte al dominio del bios inteso coem riducibile a mera zoe.
Dico solo questo. Mi sono stufato di litigar per oggi.
cit maral
"Direi proprio di no, il divenire per Severino è una contraddizione assoluta che va esclusa, quanto all'essere parmenideo è niente. Severino parla dell'Apparire e del Destino, che sono concetti ben diversi dal Divenire e dall'Essere (e sicuramente l'Apparire non può essere assimilato al Divenire, proprio in quanto apparire del Destino) "
No abbi pazienza, il divenire è la contradizione assoluta dell'essere, e necessita di tale contradizione per essere vera.
Non possiamo farne a meno. Non ci sarebbe "destino" senza contraddizione.
cit maral
"E' chiaro mi pare che Nietzsche capovolge i termini di valore, ma questo capovolgimento di un modo di pensare che giunge al suo compimento (finito significa essere perfettamente compiuto) era presente fin dall'inizio nel modo di pensare dell'Occidente: l'Occidente ha in sé fin dall'inizio la necessità del suo tramonto: ogni cosa infatti deve cominciare dal niente per finire nel niente. "
In una sola parola Severino non ha capito niente di Nietzche. Sebbene la sua teoria del ritorno fa i conti con i precedenti paragrafi, e quindi giustamente è correlata alla volontà di potenza, e quindi mi sembra più logica di TUTTE le altre: rimane il fatto che lo scritto dice esattamente il contrario, non che il tempo viene battuto dal divenire, ma che il divenire si ripete come una clessidra. E quindi il divenire è all'interno del tempo. Passaggio oscuro e che non si vede come possa centrare con il fatto che la volontà vuole sorpassare il tempo. Ma evidentemente non ci riesce. Dunque Severino non ha capito nulla.
E non avete capito nulla nemmeno voi naturalisti che credete accecati che la volontà di potenza sia un fatto biologico.
(e invece è il bio-potere che vi fa dire così)
cit maral
"Il divenire non può per Nietzsche essere l'uomo. L'uomo è destinato a finire, anche se è destinato a tornare in eterno."
cosa è uno zombie??? finisce ma torna?
Maral non possiamo assumerlo come certo. Non ci sono elementi (scritti) di valutazione sufficienti.
cit maral
"Su questo, per come l'ho capito, sono d'accordo. Ma nulla può sottrarre valore all'immanente, se non ha valore, è il porre al di sopra dell'immanente un trascendente che diventa unità di misura di ogni valore che dà valore negativo all'immanente."
Ma perchè scusa? siamo d'accordo che ci deve essere un trascendente, ma quel trascendente è legato a doppia mandata all'immanente.
L'immanente in sè non vuol dire niente.
Leggi anche la stessa brillante argomentazione di Davintro.( prima di impazzire sulla logica modale americana, quella dei quantificatori etc..
scherzo)
cit maral
"A dire la verità l'Essere non lo considero proprio per niente."
COMEEEEEE?
? Sarà l'effetto Sgiombo!
cit maral
"Questo la sento molto come una tua interpretazione, non c'è nulla di più discusso di chi sia per Nietzsche l'Oltreuomo/Superuomo, sono contento di vedere che tu te ne sei fatto un'idea chiara, sulla quale però al momento non mi sento per nulla di concordare. Parlare di un uomo dopo la fine della metafisica mi sembra già molto azzardato.""
Che gli interpreti non ci capiscano nulla è appurato, ma lui Nietzche lo scrive a chiare lettere in Umano Troppo Umano.
D'altronde questo 3d era nato molto bene, il diritto al futuro, è il diritto del pensiero oltre la metafisica classica.
Che poi ci siamo fermati nel pantano Heidegeriano: quella è una triste storia.
Se c'è un Nietzche "mio" stai tranquillo che lo dico, non sono come quei tristi ometti che ne parlano come se stessero dicendo il vero pensiero nicciano, salvo questi tristi ometti, andare a dire, al minimo accenno di critica, che era solo una loro opinione.
D'altronde a questi uomini buj interessa solo vendere il loro libretti ridicoli.
Nietzche è un respiro profondo, non è l'ansimare tossico della cultura isterica contemporanea.
cit maral
" ma mi pare derivi da un lato da Schopenhauer (il mondo come volontà e rapprentazione), dall'altro con l'affermarsi di una visione dionisiaca tragica che lo porta a incarnarla nella figura dell'Ubermensch."
tu stai scherzando vero? schopenauer viene presto abbandonato con le sue teorie ridicole induiste, e idem le cavolate del dionisiaco e dell'apolinneo (si fa per dire). Il nuovo pensiero Nicciano, quello che nessuno sembra comprendere, pur essendo (tranne lo zaratustra) scritto in maniera di cristallina limpidezza, inizi solo con Umano troppo Umanno.
Un tema come la guerra per esempio non c'era ancora nei pezzi giovanili, come ho avuto modo di constatare rispondendo a Garbino.
Cosa c'entra la guerra con la volontà di potenza darwinista e con l'eterno ritorno (ripeto 2 righe su migliaia di pagine eretto a pietra angolare di chi sia Nietzche, c'è della pazzia in tutto ciò, e non capisco come tu non faccia ad accorgertene!) proprio non lo so.
cit maral
"Perché tra una cantonata e l'altra magari di riesce ad arrivare da qualche parte, mentre credendo di trovarsi sulla retta via si va a prendere sempre la stessa cantonata senza andare da nessuna parte (che è poi quello che dicevo in premessa).
Non prendertela Green, i tuoi interventi restano sempre comunque tra i più stimolanti "
mica me la prendo maral.
se sono qua è sopratutto per i tuoi interventi sempre scritti bene, sempre molto apprezzabili a livello filosofico. Sei prezioso. Ma penso tu lo sappia già!
Avremmo potuto andare assai d'accordo quando ero 20enne, anche io avevo una idea di nice preconcetta. Poi il maestro è riemerso.
Rimane lì a mò di Iceberg in attesa di essere scrutato a fondo. Fa un freddo terribile a leggere le sue pagine.
perchè bisogna alzare la testa dalla coltre tossica in cui siamo invischiati. Si respira, ci si snebbia, e poi tornare nella coltre diventa sempre più difficile.
La scorsa estate fallii a leggerlo. Vediamo se questa estate si ripete la debacle.
"Non credo che comunque N. intenda l'attimo come una convenzione temporale o "una astrazione (un prodotto del mentale)" come dicevi più avanti."
e perchè no? Nietzche ragiona a lungo sull'impatto del giudizio soggettivo e dei suoi errori metafisici.
comunque mentale è un termine che rimanda a strane ipotesi che vanno per la maggior oggi, felice di sbagliarmi nel caso.
cit maral
"Intendevo dire che la zoè (nel senso greco) non conosce la morte, la esclude. E' vita infinita di tutti gli esseri viventi (zoa), senza caratterizzazioni, contrapposta alla vita finita e caratterizzata del bios che incontra la morte. Scrive Kerenyi nel suo magistrale saggio su Dioniso: "zoè è il livello minimo della vita, con il quale soltanto la biologia ha inizio... è non morte". Alla zoè corrisponde il tempo della festa dionisiaca più che quello dell'evoluzione darwiniana. Credo rappresenti certamente il divenire nella forma più pura. in cui la morte è un momento diveniente della vita stessa."
Scrive Agamben che la zoe è la nuda vita.
Scriveva Focault la battaglie contemporanee sono atte al dominio del bios inteso coem riducibile a mera zoe.
Dico solo questo. Mi sono stufato di litigar per oggi.
cit maral
"Direi proprio di no, il divenire per Severino è una contraddizione assoluta che va esclusa, quanto all'essere parmenideo è niente. Severino parla dell'Apparire e del Destino, che sono concetti ben diversi dal Divenire e dall'Essere (e sicuramente l'Apparire non può essere assimilato al Divenire, proprio in quanto apparire del Destino) "
No abbi pazienza, il divenire è la contradizione assoluta dell'essere, e necessita di tale contradizione per essere vera.
Non possiamo farne a meno. Non ci sarebbe "destino" senza contraddizione.
cit maral
"E' chiaro mi pare che Nietzsche capovolge i termini di valore, ma questo capovolgimento di un modo di pensare che giunge al suo compimento (finito significa essere perfettamente compiuto) era presente fin dall'inizio nel modo di pensare dell'Occidente: l'Occidente ha in sé fin dall'inizio la necessità del suo tramonto: ogni cosa infatti deve cominciare dal niente per finire nel niente. "
In una sola parola Severino non ha capito niente di Nietzche. Sebbene la sua teoria del ritorno fa i conti con i precedenti paragrafi, e quindi giustamente è correlata alla volontà di potenza, e quindi mi sembra più logica di TUTTE le altre: rimane il fatto che lo scritto dice esattamente il contrario, non che il tempo viene battuto dal divenire, ma che il divenire si ripete come una clessidra. E quindi il divenire è all'interno del tempo. Passaggio oscuro e che non si vede come possa centrare con il fatto che la volontà vuole sorpassare il tempo. Ma evidentemente non ci riesce. Dunque Severino non ha capito nulla.
E non avete capito nulla nemmeno voi naturalisti che credete accecati che la volontà di potenza sia un fatto biologico.
(e invece è il bio-potere che vi fa dire così)
cit maral
"Il divenire non può per Nietzsche essere l'uomo. L'uomo è destinato a finire, anche se è destinato a tornare in eterno."
cosa è uno zombie??? finisce ma torna?
Maral non possiamo assumerlo come certo. Non ci sono elementi (scritti) di valutazione sufficienti.cit maral
"Su questo, per come l'ho capito, sono d'accordo. Ma nulla può sottrarre valore all'immanente, se non ha valore, è il porre al di sopra dell'immanente un trascendente che diventa unità di misura di ogni valore che dà valore negativo all'immanente."
Ma perchè scusa? siamo d'accordo che ci deve essere un trascendente, ma quel trascendente è legato a doppia mandata all'immanente.
L'immanente in sè non vuol dire niente.
Leggi anche la stessa brillante argomentazione di Davintro.( prima di impazzire sulla logica modale americana, quella dei quantificatori etc..
scherzo)cit maral
"A dire la verità l'Essere non lo considero proprio per niente."
COMEEEEEE?
? Sarà l'effetto Sgiombo!
cit maral
"Questo la sento molto come una tua interpretazione, non c'è nulla di più discusso di chi sia per Nietzsche l'Oltreuomo/Superuomo, sono contento di vedere che tu te ne sei fatto un'idea chiara, sulla quale però al momento non mi sento per nulla di concordare. Parlare di un uomo dopo la fine della metafisica mi sembra già molto azzardato.""
Che gli interpreti non ci capiscano nulla è appurato, ma lui Nietzche lo scrive a chiare lettere in Umano Troppo Umano.
D'altronde questo 3d era nato molto bene, il diritto al futuro, è il diritto del pensiero oltre la metafisica classica.
Che poi ci siamo fermati nel pantano Heidegeriano: quella è una triste storia.
Se c'è un Nietzche "mio" stai tranquillo che lo dico, non sono come quei tristi ometti che ne parlano come se stessero dicendo il vero pensiero nicciano, salvo questi tristi ometti, andare a dire, al minimo accenno di critica, che era solo una loro opinione.
D'altronde a questi uomini buj interessa solo vendere il loro libretti ridicoli.
Nietzche è un respiro profondo, non è l'ansimare tossico della cultura isterica contemporanea.
cit maral
" ma mi pare derivi da un lato da Schopenhauer (il mondo come volontà e rapprentazione), dall'altro con l'affermarsi di una visione dionisiaca tragica che lo porta a incarnarla nella figura dell'Ubermensch."
tu stai scherzando vero? schopenauer viene presto abbandonato con le sue teorie ridicole induiste, e idem le cavolate del dionisiaco e dell'apolinneo (si fa per dire). Il nuovo pensiero Nicciano, quello che nessuno sembra comprendere, pur essendo (tranne lo zaratustra) scritto in maniera di cristallina limpidezza, inizi solo con Umano troppo Umanno.
Un tema come la guerra per esempio non c'era ancora nei pezzi giovanili, come ho avuto modo di constatare rispondendo a Garbino.
Cosa c'entra la guerra con la volontà di potenza darwinista e con l'eterno ritorno (ripeto 2 righe su migliaia di pagine eretto a pietra angolare di chi sia Nietzche, c'è della pazzia in tutto ciò, e non capisco come tu non faccia ad accorgertene!) proprio non lo so.
cit maral
"Perché tra una cantonata e l'altra magari di riesce ad arrivare da qualche parte, mentre credendo di trovarsi sulla retta via si va a prendere sempre la stessa cantonata senza andare da nessuna parte (che è poi quello che dicevo in premessa).
Non prendertela Green, i tuoi interventi restano sempre comunque tra i più stimolanti "
mica me la prendo maral.
se sono qua è sopratutto per i tuoi interventi sempre scritti bene, sempre molto apprezzabili a livello filosofico. Sei prezioso. Ma penso tu lo sappia già!
Avremmo potuto andare assai d'accordo quando ero 20enne, anche io avevo una idea di nice preconcetta. Poi il maestro è riemerso.
Rimane lì a mò di Iceberg in attesa di essere scrutato a fondo. Fa un freddo terribile a leggere le sue pagine.
perchè bisogna alzare la testa dalla coltre tossica in cui siamo invischiati. Si respira, ci si snebbia, e poi tornare nella coltre diventa sempre più difficile.
La scorsa estate fallii a leggerlo. Vediamo se questa estate si ripete la debacle.
